Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Mavis Nox

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    Un Auror. In fin dei conti, se Mavis fosse stato un segugio, avrebbe potuto pure intuirlo. Quell’incedere deciso, marcato, quasi solenne, pur se compiuto sulle commercialissime vie die Diagon Alley, aveva un qualcosa di militaresco. Così come le risposte laconiche, mai condite da una parola di troppo, suggerivano una personalità ricca di muri e barriere verso l’esterno per non farsi permeare e condizionare in alcun modo. Caratteristiche che ovviamente un buon Auror, per come il giovane Nox immaginava quella professione, doveva necessariamente avere.

    Non che Mavis fosse questo grande esempio di espansività. Tutt’altro. Il ragazzo non disdegnava una birra o due con perfetti sconosciuti, all’occasione. Di base, però, aveva un carattere profondamente introverso. A momenti di socialità, come una inconscia reazione del suo corpo, alternava attimi di profonda solitudine, trascorsi immerso tra pagine dei libri o, ancor meglio, “rubando” spensierata quiete all’ombra di fitti alberi dei boschi della “sua” Irlanda.

    Il Trasfiguratore stette a sentire con ammirata attenzione le parole di quell’uomo, che di lì a poco scoprì chiamarsi Faramir Gondor. I gusti letterari dell’Auror erano in una certa misura simili a quelli di Mavis, soprattutto per quanto riguardava quella branca letteraria che potrebbe essere catalogata, immaginando gli scaffali di una biblioteca, sotto la voce “storia della magia”.

    «Anche io amo la storia. Soprattutto quella antica», chiosò il ragazzo dopo aver educatamente atteso che il suo interlocutore terminasse il discorso evitando quindi d’interromperlo.

    Avrebbe voluto riempirlo di domande sulla sua carriera professionale, mosso dalla naturale curiosità che il suo carattere lo portava ad avere. In maniera più o meno conscia, provava una certa ammirazione per gli Auror. Probabilmente quest’ultima era frutto delle tante letture che aveva fatto da ragazzo, immaginando la classica, e talvolta molto romanzata, contrapposizione fra “Bene” e “Male”. Soprattutto nei non troppo remoti eventi che avevano visto contrapposto il “Bene”, appunto, alle orde di colui-che-non-doveva-essere-nominato.

    Mavis, però, si astenne dal fare qualunque domanda di questo genere. Non voleva sembrare inopportuno e si limitò, non essendoci alcuna confidenza tra i due, a domande di circostanza. “Small talk”, si sarebbe definito a voler categorizzare quei dialoghi.

    «Wow. Deve essere tosta essere un Auror. E… sei di queste parti?», domandò aggiungendo poco dopo: «Per scusarmi dell’incidente sfiorato, se ti va, potremmo berci un caffè. Offro io!»
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    codesto post
    Pedro Pedro Pedro: 2
    • 1d2
      2
    • Inviato il
      7/5/2024, 21:59
      Mavis Nox
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    Probabilmente, se uno fra Mavis e lo sconosciuto osservatore della vetrina del Ghirigoro non avesse deciso di darci un taglio, quel reciproco scambio di scuse sarebbe potuto andare avanti per chissà quanto tempo. Il che avrebbe pure potuto avere un senso se ci fosse stato un reale motivo per cui chiedere venia, ma non era decisamente quella la circostanza, poiché, in fin dei conti, non si era verificato alcun incidente.
    Fu Mavis, non propriamente il massimo esempio di risolutezza, a darci un taglio. Provò a fornire un impulso al disgelo, per uscire da quell'impasse, tirando in ballo il primo degli argomenti che gli venne in mente: i libri. L'unico tema sul quale, forse, sino ad allora avrebbero potuto intavolare un discorso. In fin dei conti quel "potenziale" incidente si stava verificando proprio perché entrambi si aggiravano nei pressi del Ghirigoro e con molta probabilità, questo il ragionamento che plausibilmente si sviluppò nella testa di Mavis, anche lui era un appassionato di libri.

    La risposta alla domanda del Trasfiguratore arrivò con il medesimo tono formale che fino a quel momento aveva caratterizzato la loro brevissima conversazione. Un tono che, di primo acchito, pareva freddo e distaccato. L'irlandese rimase piacevolmente colpito, tuttavia, dalla recensione negativa che quello sconosciuto aveva fatto dei libri esposti in vetrina. Una stroncatura laconica rispetto alla quale Mavis era totalmente d'accordo. Aveva avuto modo di sbirciare rapidamente tra i tomi che erano in mostra e, seppur fosse pienamente consapevole delle logiche di mercato che portavano a esporre un libro piuttosto che un altro, non condivideva minimamente quel modus operandi. Era più un tipo da libroni vecchi e polverosi. Quei tomi che al primo sguardo finivano quasi per incutere timore, lasciando poi spazio a un profondo senso di afflizione causato dall'interminabile numero di pagine che si frapponeva tra l'inizio e la fine del volume.

    Beh... disse il Trasfiguratore abbozzando un sorrisetto Non posso che essere d'accordo sul tuo giudizio. Anche io non amo questi libri... sono un Trasfiguratore! Aggiunse facendo menzione della propria professione, quasi a voler far intendere di essere più portato per letture che difficilmente si sarebbero definite "leggere".

    Lei che genere apprezza, invece?

    Pose la domanda con tutta la naturalezza possibile, essendo realmente interessato a saperne di più sul proprio interlocutore. Poi, avendo appurato di non sapere alcunché su quell'uomo e, al contempo, di non essersi a sua volta neppure presentato, l'irlandese tese la mano verso lo sconosciuto.

    Piacere, comunque. Sono Mavis, Mavis Nox.
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    "Sì, la magia esiste e Mavis Nox pure"


    Link alla scheda PG: targhetta
    Link a una role attiva: eccola
    Note:
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    Ci proviamo



    NONOSTAAANTE TU SIAAAA LA MIA RONDINE ANDATA VIIIA: 1
    • 1d2
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    • Inviato il
      4/5/2024, 22:54
      Mavis Nox
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    Mavis s’avvicinò alla vetrina del Ghirigoro avendo l’intenzione di non dare nell’occhio, ma mantenendo le pupille ben fisse, invece, su quell’uomo la cui andatura aveva suscitato tanta curiosità nel Trasfiguratore. Lo fece senza accorgersene, ovviamente. Rischiando di far provare allo sconosciuto la bruttissima sensazione, almeno dal suo punto di vista, di sentirsi osservati.

    Tanto era distratto che neppure si accorse che stava per schiantarsi contro quello sconosciuto. L’incidente venne evitato probabilmente per un giusto mix di casualità e prontezza di riflessi di quell’uomo, ma non certo per quelli di Mavis, che non si era minimamente reso conto del movimento repentino della persona che pur stava osservando attentamente da alcuni minuti.

    «Accidenti, mi perdoni. Ero con la testa fra le nuvole!», esclamò l’irlandese mosso più dal timore di aver fatto percepire la propria immotivata attenzione all’uomo che dal senso di “colpa” per lo scontro peraltro evitato.

    Non fu però solamente lui a scusarsi, visto che quasi all’unisono lo sconosciuto profferì parole dal significato analogo, seppur con un tono, se possibile, più formale. Fu una frase più delle altre, in particolare, a catturare l’attenzione del giovane mago: “Non volevo causare un disagio”.

    “Addirittura “disagio”? E per quale motivo? Quanta formalità…”, pensò fra sé e sé Mavis prima di rispondere all’uomo.

    Visto il tono “ufficiale” utilizzato, l’irlandese s’uniformò al medesimo registro linguistico. O quantomeno cercò di farlo.

    «Ma si figuri! È stata colpa mia… Non volevo causarle io… disagio». Esclamò Mavis facendo una pausa prima di pronunciare la parola “disagio”, ricercando rapidamente nella sua mente il termine esatto che lo sconosciuto aveva utilizzato poco prima. Non sapeva neppure lui per quale motivo avesse voluto pronunciare la medesima parola, ma ormai l’aveva fatto e sperò che non venisse percepita come uno sfottò.

    Visibilmente imbarazzato, cambiò in fretta e furia discorso.

    «Ho visto che osservava attentamente la vetrina del Ghirigoro… C’è qualche nuovo libro interessante in mostra? Stavo andando anche io lì!».
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    xxx



    Ho tante noci di cocco splendide dididi
    1 maggio: 1
    • 1d2
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    • Inviato il
      1/5/2024, 11:01
      Mavis Nox
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    Mese e Anno:Maggio 2024
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    Totale Galeoni accumulati: 175

    Edited by Mavis Nox - 8/5/2024, 08:26
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    Maggio era infine arrivato. La primavera, anonimamente arrivata in terra britannica, fatta eccezione per qualche macchia di colore floreale spuntata qua e là, era pronta a lasciar spazio, con ogni probabilità, al caldo torrido che Mavis mal sopportava. Il che, in quella domenica d’inizio maggio, lo aveva fatto svegliare col piede sbagliato. In più, il sonno non era stato dei migliori. S’era svegliato di soprassalto ben prima del sorgere del sole e non ricordava neppure il motivo. Era rimasto però nel letto e, tra un girarsi e rigirarsi, la mente aveva preso a fluttuare toccando di volta in volta sponde inospitali: incertezze, aspirazioni, debolezze, mancanze.
    L’alba gli fece tirare un sospiro di sollievo. Se non fosse già solo per il fatto, appunto, di tener occupata la mente in quella giornata che, di primo acchito, sembrava non promettere nulla di buono. Mavis, col volto stanco, s’alzò quindi dal letto della sua abitazione di Malahide per mettere qualcosa sotto ai denti prima d’iniziare realmente la giornata. Una giornata per la quale, peraltro, non aveva alcun progetto sul da farsi. Ma il Trasfiguratore aveva decisamente bisogno di una boccata d’aria.
    Cosa fare di meglio di un giro a Diagon Alley? Volti nuovi, gente perlopiù sconosciuta: un crocevia d’umanità rappresentata, di angolo in angolo, di negozio in negozio, in tutte le sue sfaccettature. Così, presi alla rinfusa un paio di pantaloni, una felpa e una giacca
    dopo essersi dato una rinfrescata e una sistemata, Mavis si smaterializzò per “catapultarsi” nel quartiere magico.
    Iniziò quindi a vagare senza una meta prestabilita, dando qualche occhiata distratta alle vetrine dei negozi senza essere però realmente attratto da alcunché di quanto era in vendita. A catturare la sua attenzione, invece, fu un uomo. Anzi, a voler essere precisi fu l’andatura di quell’uomo. Falcate decise, come una sorta di marcia solitaria che però tale non era, visto che i suoi passi si fermarono nei pressi del Ghirigoro. Fu la curiosità a muovere le gambe di Nox nella medesima direzione, sino ad avvicinarsi alla vetrina della libreria più per sbirciare da vicino quella persona che per osservare realmente i volumi esposti, sebbene, almeno all’apparenza, volesse dare all’esterno l’impressione d’essere un potenziale cliente del negozio.

    Faramir A. Gondor Faramir A. Gondor
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    CITAZIONE (Faramir A. Gondor @ 30/4/2024, 13:37) 
    Ciao, con piacere! Che ne dici se apro a Diagon Alley e poi si vede come possono interagire i pg?

    A me va benissimo!
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    Presente, scegli tu, se vuoi, il tipo di role <3
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    Partecipo, se possibile <3
  13. .
    Compro

    Scheda
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    Il sorriso che si spalancò con semplicità e spontaneità sul volto di Logan confermò a Mavis quanto effettivamente la locandiera sentisse l’esigenza di confrontarsi con altri e, in un certo senso, farsi capire. L’irlandese, dal suo canto, non era di sicuro la persona più idonea con cui parlare di visioni e capacità divinatorie, ma la conoscenza reciproca con Logan lo aveva ormai portato a fidarsi di quel che diceva, pur continuando ad avere evidenti limiti di comprensione che difficilmente avrebbe potuto colmare. La sua mente, semplicemente, era in grado di elaborare con facilità unicamente pensieri razionali e lineari.

    Per la gioia di Mavis, comunque, di lì a poco il discorso virò su altri argomenti, evitando di ingenerargli quindi un senso d’inquietudine derivante da pensieri foschi. D’altronde, lui e Logan si erano dati appuntamento per una banalissima scampagnata nel mondo babbano. Lo sguardo dell’ex Corvonero seguì la direzione indicata dal dito della locandiera, che aveva segnalato la presenza di un boschetto in prossimità del corso d’acqua che anche lui aveva adocchiato. Gli sembrò una buona idea quella di allontanarsi, almeno per il momento, dal centro abitato. Pur avendo ormai una certa “familiarità” con il mondo babbano, Mavis era pur sempre un purosangue di stirpe e diverse stranezze di quel mondo continuavano a impressionarlo, con la conseguenza che avrebbe potuto compiere più di un passo falso, con tutte le conseguenze del caso.

    «Beh, mi sembra un’ottima idea. Sperando di non incontrare belve feroci…» - rispose il Trasfiguratore fra il serio e il faceto.

    Il Mondo Magico lo aveva abituato a non sottovalutare mai il pericolo, capace di annidarsi ovunque, anche nelle situazioni apparentemente più tranquille e serene. E gli avvenimenti dell’ultimo Capodanno ne erano una palese conferma.

    Si incamminò quindi nella direzione indicata da Logan, con l’entusiasmo di un bambino negli occhi per quel senso d’avventura e scoperta che riusciva a percepire pur trovandosi in una realtà, di fatto, urbana o semiurbana.

    «Sì, sono stato qualche tempo fa al British Museum di Londra. Una meraviglia che tutti NOI – affermò sottolineando il pronome personale per riferirsi in maniera non esplicita al mondo magico – dovremmo vedere, perché è pieno di NOSTRE cose». E le fece un occhiolino per evidenziare ulteriormente il concetto.

    «Tu invece?», domandò alla locandiera mentre si avvicinavano all’area verde, da dove Mavis strabuzzò gli occhi verso alcune bizzarre costruzioni che parevano intrattenere dei bambini.
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    Mavis rimase a osservare il ragazzo mentre con disciplina e precisione provvedeva a disfarsi di sciarpa e soprabito. Setoshi, come suggerivano i lineamenti e il nome, proveniva da un’altra cultura che Nox non conosceva a fondo e verso la quale, da sempre, provava un certo fascino. Così l’irlandese non venne colto alla sprovvista quando l’adolescente chiese cosa fare delle proprie scarpe, intenzionato, come da modus vivendi orientale, a non tenerle ai propri piedi all’interno delle mura domestiche.

    Puoi metterle lì, Setoshi

    Rispose il Trasfiguratore mentre con l’indice segnalava uno spazio libero in prossimità del muro alla destra della porta d’ingresso.

    Per gli abiti lascia pure a me.

    Aggiunse mentre con la bacchetta, grazie a un banale incantesimo di levitazione, accompagnò lentamente soprabito e sciarpa sino ad un appendiabito posizionato a non molta distanza dallo scoppiettante caminetto, così che i vestiti potessero eventualmente liberarsi dell’umidità in eccesso accumulata.

    Lo studente, trasferitosi di recente da Mahoutokoro, era stato smistato nei Corvonero: la medesima casata in cui Mavis, qualche anno prima, aveva trascorso la propria esperienza di studi a Hogwarts. Lì, di fatto, l’irlandese aveva lasciato un pezzo del proprio cuore, avrebbero detto i romantici, e lì sperava prima o poi di far ritorno dall’altro lato della cattedra.

    Anche io ero tra i Corvonero. Come siete messi a punti? Spero stiate tenendo alto l’onore della casata!

    Affermò con reale curiosità Mavis, dando una leggera pacca sulla spalla a Setoshi ed esortandolo ad accomodarsi sulla sedia del tavolino del soggiorno, posizionato anch’esso vicino al camino.

    Prima di iniziare: gradisci qualcosa? Una fetta di torta? Una tisana calda o un tè?

    Domandò con gentilezza. Aveva intenzione di mettere a proprio agio il ragazzo, perché fermamente convinto del fatto che questo potesse in qualche modo giovare anche all’attività didattica che di lì a poco avrebbero avviato.

    Mavis ascoltò con attenzione le difficoltà elencate da Setoshi nell’affrontare una materia di studio che per molti risultava ostica: Storia della Magia. Per l’irlandese, invece, quei tomi vecchi e polverosi avevano sempre avuto un particolare fascino e con gli anni Nox si era convinto del fatto che buona parte dei problemi degli studenti derivava da un approccio errato alla materia. Non si trattava di imparare passivamente date, nomi, cause ed effetti, bensì di comprendere dapprima il contesto di determinati accadimenti e poi, immergendosi in esso, i fattori scatenanti. La storia, d’altronde, non è fatta da episodi, ma da quotidianità che sfocia in essi.

    Vedi Setoshi, bisogna capire subito che non devi passivamente imparare a memoria il libro di testo, ma approcciarlo con curiosità. Non serve ricordarsi la data del singolo episodio, ma comprendere cosa lo abbia generato e i cambiamenti che esso, eventualmente, ha poi introdotto. La storia non è fatta da un insieme di “traumi” da esporre in sequenza, ma da singoli giorni che hanno poi condotto a quegli eventi che, diremmo oggi, hanno fatto la storia.

    Mavis si rese conto che probabilmente quel suo discorso aveva toni eccessivamente filosofici e di difficile comprensione, ma si aspettava comunque che lo studente, da buon Corvonero, cogliesse l’essenza delle sue parole.

    Allora… c’è qualche tematica che vorresti approfondire in particolare e che ti risulta ostica?
84 replies since 27/12/2020
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