Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Manuel S. Flores

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    Mese e Anno: Gennaio 2023
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    Totale Galeoni accumulati: 50
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    Stanza delle Necessità con Liam se 1-7: 24
    • 1d30
      24
    • Inviato il
      17/1/2023, 21:36
      Manuel S. Flores
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    Qualche mese. Non doveva resistere altro, in cuor suo sapeva bene che, se fosse riuscito ad arrivare fino alla fine di quel semestre, al suo congedarsi definitivamente da Hogwarts ci sarebbe stata una festa fatta di trenini e caroselli in giro per il Castello; la piaga che Manuel sapeva essere - per tutti quanti, quando s'impegnava - era diventata ormai una di quelle fastidiose ricorrenze, che disturbano specie per l'imprevedibilità delle mosse scriteriate che era solito mettere in atto. Non si era mai curato del fatto che infrangere le regole potesse avere ripercussioni sulla Casata dei Grifondoro - e di conseguenza sui suoi amici; non riusciva a farsene un cruccio, ad anteporre il bene comune prima della sua stessa impulsività, nè servivano a granchè gli ormai monotoni rimproveri che costellavano le sue settimane, tra Prefetti con cui ormai era abituato a prendere il caffè ai chiari di Luna, Professori esasperati da un'indole così tanto indisciplinata e, non ultimo, una Preside che minacciava di rispedirlo ad Ibiza un giorno sì e l'altro pure. Forse, se Manuel era ancora lì, era solo per non dargli la soddisfazione di tornare nell'agio e nella ricchezza in cui si crogiolava fuori dal Castello, ma la moneta con cui ricambiava quella e tutte le altre punizioni che si ritrovava a scontare, alla fine, era proprio traducibile in uno scenario che stava delineandosi tra le pieghe dell'ennesima malefatta. Questa volta ad accompagnare le moralmente discutibili gesta di Manuel c'era Liam, con cui attaccare bottone era stato esageratamente facile; il Cooper era la sua versione bionda e con gli abiti verdi, per il resto si erano riscoperti piuttosto simili quando si trattava di infrangere le regole, combinare qualche guaio e, quasi sempre in effetti, trascorrere poi il tempo a rimediarvi in castigo. Era inevitabile che l'effetto domino li portasse alla fine a tramare qualcosa, qualcosa che stava iniziando tra quei Corridoi silenziosi e poco battuti, visto l'orario e soprattutto il coprifuoco ormai superato.

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    Ti piacerebbe, niño. E sentirti poi vantare per tutto il resto dell'anno? Nah.

    Sottovoce, in un parlottare basso che in effetti ricordava molto quello che Manuel faceva per la maggior parte del suo tempo durante le lezioni in aula, accolse così Liam.

    E perchè cavolo ti metti un cappellino al chiuso, e di sera.

    Disse proprio la persona meno indicata in tutto il Castello per commentare il vestiario altrui, che era già tanto se non finiva in punizione anche con l'accusa di avere outfit di orripilante gusto; quella sera non faceva eccezione, aveva scelto per l'occasione speciale una tuta di nota marca babbana, che spesso e volentieri gli faceva anche da pigiama per dormire, interamente fucsia - perchè mica c'era bisogno di discrezione, in fin dei conti erano solo a spasso per il Castello durante il coprifuoco - con logo e doppia bordatura bianca ai lati. Alle dita portava la solita schiera di anelli in oro piuttosto pacchiani, così come le due collane che giravano attorno al collo.

    Ma infatti non è possibile, per me ci hanno preso per il culo - e poi scusa, stavo pensando ad una cosa, ma non ti viene ansia che gli altri possano scoprire quello che vuoi? Cioè metti che io entro nella tua Stanza e alle pareti ci trovo i quadri con i disegni dei buongiornissimi .. coi cuoricini e tutto il resto. Cioè lo sai che non puoi farti più vedere in giro, poi.

    Sempre perchè Manuel aveva la capacità di assumere il punto di vista altrui pari a quella di un posacenere, elargiva esempi e traeva riferimenti dal mondo babbano con ricorrente facilità, senza neanche domandarsi quanto e se Liam li capisse o meno, non avendo idea della purezza del sangue altrui. E comunque, per quanto molto inappropriato, l'esempio aveva un pensiero di fondo piuttosto sensato: che cosa gli avrebbe dato la sicurezza che, entrando nella Stanza se e quando l'avessero trovata, Liam non scoprisse cose indesiderate su di lui?

    Comunque, vamos, prima che arrivi qualcuno - strusciati sui muri, tocca le mattonelle, magari sblocchi qualcosa.

    E, dando il buon esempio, iniziò a muoversi in un modo piuttosto bizzarro cercando il magico trucco che avrebbe fatto apparire la famigerata Stanza - senza ovviamente ottenere nient'altro che non fosse un'aria ridicola.

    Liam Cooper <3
    qui i dadi che si fanno beffe di me
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    Stanza delle Necessità con Liam se 1-7: 8
    • 1d30
      8
    • Inviato il
      12/1/2023, 21:26
      Manuel S. Flores
  5. .
    HP3, Ron, pag. 90, cap. 6.
    un po' di OCD anche stasera


    «Due. Non ho sentito scattare l’Incantesimo Intruso, stavo facendo il bagno. Però» aggiunse con fermezza, come a riacquistare il controllo, «resta il fatto che sono un vecchio, Albus. Un vecchio stanco che si è guadagnato il diritto a una vita tranquilla e a qualche piccola comodità».
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    Niente di ciò che faceva Manuel aveva di solito un grande ragionamento alle spalle, per la stragrande maggioranza del tempo faceva e diceva cose, il Grifondoro, semplicemente perchè sì; e non era talentuoso neanche nel rendersi conto, a posteriori, di quelle sottili sfumature che, se colte, avrebbero potuto aiutarlo a guidare meglio e con più accortezza i propri interventi. A malapena sapeva stare nei suoi, figurarsi s'era in grado di mettersi nei panni degli altri o di cogliere quelle reazioni che, tranne nei casi più eclatanti e vistosi, passavano facilmente in sordina e venivano poco attenzionate. Per quanto Séan sembrasse in imbarazzo, quindi, non aver posto un veto esplicito all'argomento tirato in ballo e, contemporaneamente, averlo ripreso con ironia, lo fece sentire più che autorizzato a proseguire sulla stessa linea - che in fondo, se non era un problema per Manuel, perchè avrebbe dovuto esserlo per qualcun altro? Acume da vero Grifondoro.

    Ah, claro. Sei uno di quelli a cui piace sperimentare insomma - sai che non l'avrei proprio mai detto.

    Disse, cercando di avvicinarsi ad una delle travi che facevano da sostegno alla rimessa, per appoggiarsi con la spalla contro il legno ed incrociare le braccia al petto, mentre ammiccava con un occhiolino verso Séan. Non avrebbe mai scommesso che dietro ad un faccino così docile e mansueto si celasse un animo così frizzante, ma per qualche motivo la cosa sembrava incontrare il suo favore.

    Anche a me, comunque.

    Rivelò, con il tono di quella che poteva sembrare una confidenza detta tra lì, tra loro due, e se non altro in quella breve parentesi iniziale era riuscito a dimenticarsi per qualche momento un po' di tutto il resto; del perchè fosse lì e non nella sua Sala Comune, ad esempio, o dei problemi che sembravano accumularsi senza che Manuel riuscisse, o potesse, fare qualcosa per impedirlo. Erano certo distrazioni fugaci - ma sempre distrazioni erano, e proprio questo serviva al Grifondoro in quel periodo che era così frivolo e superficiale solo di facciata. E per quanto avrebbe voluto condividere l'entusiasmo di Séan nei confronti del suo topolino, di fatto cercò di fare del suo meglio per non perdere il contegno - e di conseguenza anche la dignità - di fronte a quell'esserino così piccino, ed al quale il Tassorosso sembrava così tanto affezionato.

    Dove l'hai trovato?

    Magari aveva frainteso, e Nic era un topolino abitante della rimessa in cui si trovavano, il che avrebbe necessariamente implicato che lì, da qualche parte, ci fossero altri topolini di cui poter aver paura. E infatti si guardò istintivamente attorno, prima di dover tornare sul Tassorosso e sul criptico scambio di giustificazioni circa il reciproco trovarsi lì. Avrebbe potuto indagare ancora, fare altre domande e chissà, magari scoprire qualcosa di più sull'apparente poca osservanza delle regole che Séan sembrava dimostrare, ma alla fine decise di accettare tacitamente l'accordo con lui; nessuno dei due avrebbe chiesto, e tutti e due sarebbero stati probabilmente più felici così. Anche se, in effetti, non si rese necessario attendere molto perchè il ragazzo rivelasse con un altro paio di domande quello che evidentemente frullava nella sua testa; spostò gli occhi sulla barca che il Tassorosso gli stava indicando, nel chiaro riferimento di che cosa sarebbe accaduto di lì a poco, e considerato che Manuel era arrivato lì solo per caso, gli venne subito da pensare che Séan, su quella barca, ci sarebbe salito in un caso o nell'altro.

    Di notte? Sei forse impazzito?

    Esordì, inizialmente con un finto sconcerto a tratteggiargli l'espressione, ma ben presto si fece largo un sorriso che poteva sembrare malizioso tanto quanto quello altrui.

    Certe cose si fanno di giorno, così tutti possono vederti e ammirarti. Si vede che sei un nabbo.

    Non sapeva neanche se per Séan quel termine potesse avere senso, che non aveva idea delle sue origini in quanto a linea di sangue, ma per Manuel lo aveva eccome - e l'intenzione era precisamente quella di punzecchiarlo e gettare benzina sul fuoco della sua apparente vena trasgressiva. Si staccò dalla trave su cui si era appoggiato, andò verso la barca e d'istinto gli venne persino di fare dell'ironia.

    Sicuro di sentirtela, sì? Non è che poi mi salti in braccio sopra la barca per la paura mh, guarda che nel Lago Nero ci sono i mostri.

    E, proprio mentre stava sorridendo di nuovo con un'aria sorniona, si ritrovò a ricordarsi di una cosa che, ogni tanto, gli sfuggiva di mente proprio per il suo non essere ancora abituato del tutto a quella situazione: mostro, almeno sulla carta ed all'anagrafe, in effetti lo era anche lui. Ed era così tanto idiota da farci anche delle battute a riguardo, senza accorgersene peraltro, e d'istinto infatti smise di sorridere, ma non solo; si affacciò con lo sguardo oltre la rimessa, cercando in cielo la Luna, preso da un attimo di ansia fugace e momentanea. Gli capitava di farlo spesso, anche quando la sua parte cosciente sapeva perfettamente che non fosse Piena, o che mancassero ancora diversi giorni a quel momento; ma stava diventando ormai un riflesso condizionato, una sorta di paura che di logico aveva poco, e chissà che dramma sarebbe stato poi se si fosse ritrovato sulla barca al centro del Lago con Séan, e si fosse trasformato proprio lì. Comunque, tentando di ricomporsi quasi subito e grattando la gola un paio di volte, tentò di tornare con lo sguardo sulla barca, evitando per il momento quello del Tassorosso.

    Magari ai remi ci penso io.

    Disse, pensando alle braccia di Séan.

    O al centro del Lago ci arriviamo tra una settimana.

    Aggiunse, tornando a rivolgergli a quel punto uno sguardo più ironico.

    Séan Colbert <3
  7. .
    Era ironico - trovarsi lì, in quella rimessa, in un momento come quello. Tutte le altre volte in cui ci aveva messo piede, in passato, era sempre stato per combinare qualcosa di illecito o che non avrebbe potuto essere fatto in qualche altra parte del Castello, un po' come stava accadendo per Séan in quel momento, a sua insaputa; ad esempio, durante il secondo anno aveva tentato di rubare assieme ad un altro paio di Grifondoro proprio una di quelle barche per andare ad esplorare i segreti all'interno del Lago, o durante il quarto, invece, le avevano liberate e fatte navigare per molti metri, cercando poi di prenderle come bersagli per i loro Bombarda. Si divertiva - e sotto sotto ancora adesso un po' si diverte - così, Manuel, catastrofe per la sua Casata e fautore di così tante penalità che, se esistesse un grafico a torta dei punti persi dai Grifondoro negli ultimi 5 anni e mezzo, almeno metà avrebbe la sua faccia sopra. Forte della presunzione di poter trovare sempre un modo per farla franca, o chissà, anche di quel talento nel Quidditch che serviva quantomeno a bilanciare un minimo l'opinione sociale nei suoi confronti, non si era mai davvero preoccupato delle conseguenze - di rubare una barca, di farla esplodere, di far perdere punti ai Grifondoro, di tante cose, in verità, a cui non aveva mai avuto bisogno di pensare. Non gli importava quello che gli altri potevano pensare, nè che si raccontassero più le sue gesta da scapestrato che tutto il resto - e non faceva eccezione quella sera, in cui l'idea che qualcuno potesse entrare a sorprendere lui e Séan oltre il coprifuoco imposto non lo sfiorava neppure. Séan, a proposito del Tassorosso, che esordì giustificandosi e parlando di un gioco con qualcuno di nome Nic, il che non suonava comunque troppo distante dalle allusioni di Manuel.

    Oh, finite di giocare dopo allora - tipo a letto, perchè a nessuno piace più il letto? Questa moda delle cose esotiche ..

    Ma al suo proseguire, ed allo sguardo di lato che alla fine aveva ceduto e concesso, notò il riferimento del Tassorosso a quello che sembrava a tutti gli effetti essere un topolino tra le sue mani. Vero, negli ultimi mesi Manuel passava almeno una notte ogni trenta nel mezzo di boschi e foreste, ma - altrettanto vero - i primi diciassette anni e mezzo li aveva trascorsi in una villa dove c'erano più inservienti che stanze, e certe creature temibili e minacciose come i topi non si erano ovviamente mai visti. Era stato molto difficile abituarsi agli spazi comuni di una scuola come Hogwarts, ancor più dove ciascuno poteva addirittura tenere e portare con sè animaletti come Nic, se non altre amenità immonde come ranocchi, furetti e via discorrendo. Tutte ragioni che lo costrinsero a rimanere piuttosto interdetto, per niente intenzionato a fare amicizia con un topolino - ma al contempo costretto a mediare con Séan, perchè insomma, il ragazzo gli sembrava piuttosto genuino, ed in fin dei conti in quella rimessa era anche arrivato per primo.

    Hola, Nic, sei davvero molto .. - si fermò per un momento, cercando a fatica le parole più adatte per proseguire la frase - topo, molto molto topo.

    E nella strana piega che presero le labbra poteva riassumersi tutta l'incerta espressione di Manuel di fronte alla creaturina, non certo da ripudiare, ma che indubbiamente stava benissimo tra le mani di Séan - e lì sperava in cuor suo che sarebbe continuata a rimanere. Finì di aggirare la barca, fermandosi quando raggiunse più o meno il metro tra sè ed il Tassorosso, restandogli di fronte; si ricordava in un certo senso di quei capelli mossi e dell'aria mingherlina che di tanto in tanto, ne era sicuro, aveva incontrato a qualche lezione comune nel corso degli anni. Poi, però - un po' come se d'improvviso fosse passata una spugna a cancellare i ricordi più recenti, si accorse di non saper dire dov'è che l'aveva visto l'ultima volta, o quando, soprattutto. Manuel, che a malapena riusciva ad orientarsi nel suo spazio e nel suo tempo, di sicuro non era così tanto attento da essersi annotato mentalmente i sei mesi di assenza di Séan dell'anno precedente - nè avrebbe saputo dire che al momento il Tassorosso fosse al sesto anno, anzichè a quello pari al suo. Semplicemente, come fin troppo spesso accadeva, si dedicava alle cose soltanto quando si ritrovava ad averle tra le mani.

    Potresti - ma non è tardi, per me. Ho dei permessi speciali, della ..

    Manuel Flores, studente così devoto che a stento ricordava i nomi dei suoi insegnanti.

    Copernicus, sì, quella. Per guardare le stelle.

    Che non era vero per niente, ma del resto era un mentiroso piuttosto incorreggibile, che fossero per questioni minime, come quella che aveva appena messo in campo con Séan, oppure per cose ben più importanti, tipo per nascondere al mondo intero di essere una bestia potenzialmente assassina, Manuel e le bugie avevano un feeling piuttosto speciale. Complice anche una faccia abbastanza di bronzo, uscivano ormai con una tale naturalezza che, alle volte, rimaneva sorpreso lui stesso. Ecco perchè quando il Tassorosso gli chiese poi se fosse capace di mantenere un segreto gli sfuggi una mezza risata, che poco mancava al sembrare quasi isterica. Tutto pareva essere un segreto inconfessabile, e trovava quasi ironico il doverne prendere di nuovo atto durante una chiacchierata casuale con uno studente appena incontrato. Mosse istintivamente la mano destra, per portare le dita a raggiungere lo spazio tra il collo e la spalla, grattando la pelle un paio di volte in quello che era uno dei suoi molteplici tic con cui esprimeva le sensazioni a cui non era capace di dare un nome. E poi annuì, piano, con una insolita serietà alla richiesta dell'altro.

    Rimarresti sorpreso .. e comunque quel sorrisino sembra preannunciare solo cose buone - quindi coraggio, vuota il sacco.

    E no, chiaramente non aveva idea delle molteplici regole che nella mente e nei piani di Séan stavano per essere infrante, ma del resto chi era lui per frenare l'iniziativa e l'estro creativo di un giovane studente?

    Séan Colbert <3
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    Totale Galeoni accumulati: 30
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    Fin da quando era un bambino alto poco più di un folletto, Manuel insisteva nel portare avanti una tradizione tutta sua che ricorreva, puntuale, ad ogni Natale che trascorreva a casa. Tutti gli anni, finiva con il prendere di mira il gigantesco albero di Natale che veniva allestito nel salone principale della villa, di tanto in tanto ci girava attorno, lo studiava, ispezionava da lontano dalla cima al fondo di quei rami brillanti e luminosi, impreziositi da addobbi raffinati e persino da una finta neve bianca - che contribuiva senz'altro a rendere più natalizio il clima in un posto come quello. Poi, dopo che aveva fatto la sua accurata scelta, nel pieno della notte scendeva a prendersi una cosa, da quell'albero - e poteva essere una qualsiasi, purchè gli piacesse. Una pallina più bella delle altre, un dettaglio prezioso regalato da chissà quale illustre firma, un addobbo simpatico - un anno, persino, si prese qualche metro di filo di lucine bianche che ancora giacciono lì, insieme a tutto il resto. Perchè sì, poi - alla fine, nel tempo ha accumulato tutto dentro ad un grande cassone in un angolo della sua camera, un pezzo dopo l'altro, convinto che un giorno ne avrebbe avuti abbastanza per poter decorare il suo albero componendolo di tutte le cose che riteneva migliori dei precedenti. Lo faceva per quello, ma lo faceva per dimostrare, soprattutto, che in fondo Manuel Flores era fatto così; alla fine otteneva sempre quello che voleva, che dovesse prenderselo con le buone o con le cattive. Dubitava che anche solo uno dei suoi genitori si sarebbe mai accorto della sua lunga collezione privata, ma a lui bastava così - e tuttavia quell'anno, pensava, probabilmente non ci sarebbe stato niente da aggiungere. Per buona parte non voleva tornare ad Ibiza, non dopo tutto quello che era successo durante l'estate, ma ad acuire una frustrazione arrembante c'era anche il fatto che, a dirla tutta, non poteva neanche concedersi una vera e propria scelta; la fine del mese era ormai l'incubo ricorrente della sua vita, il tormento che, puntuale proprio come il coprifuoco che stava per incombere su tutti gli studenti, rendeva terribile la settimana in cui s'alzava la Luna Piena. I giorni precedenti, quelli successivi, le ferite, le scuse ed i pretesti da inventare con i compagni per giustificare delle assenze ormai frequenti, ed impossibili da nascondere; stava diventando tutto troppo pesante, e Manuel non era mai stato abituato a farci i conti, con i pesi da sostenere.
    kM0NEel
    Anche per questo aveva deciso che gli serviva aria, quella sera, aria possibilmente il più fresca possibile, e della lunga camminata che aveva fatto nel pomeriggio, girovagando per i giardini del Castello, erano rimasti a malapena cinque minuti. Cinque minuti, come poteva pensare la Preside McGranitt che in quei cinque minuti Manuel sarebbe riuscito a risolvere tutte le sue turbe esistenziali ed a tornare in modo ordinato e composto, soprattutto più dentro che fuori, nella sua Sala Comune? Assolutamente no, aveva appena deciso che gli serviva più tempo - e quel tempo se lo sarebbe preso con o senza restare dentro ai limiti dettati dalla clessidra che quotidianamente scandiva le loro giornate. Puntò la rimessa delle barche per togliersi di mezzo prima di essere visto o sorpreso da qualcuno, anche perchè vedere e sorprendere Manuel di solito era talmente facile, visto il modo in cui andava girando. Non faceva eccezione quel giorno - dove nonostante le temperature inclementi, il Grifondoro teneva sbottonata una giacca imbottita rosa, impreziosita da una pelliccia sintetica attorno al cappuccio ed ai polsini, su di una canotta bianca e semplice. A chiudere il tutto c'erano dei pantaloni di tuta grigi, bordati di bianco sui lati da una doppia banda, e tutto l'armamentario di gioielli più o meno pacchiani che non mancavano mai; anelli alle dita, collana ben visibile sopra la canotta ed in ultimo l'orecchino ad anello che ondeggiava passo dopo passo. Il freddo aveva arrossato la punta del naso e quella delle orecchie, ma proprio quando stava per confortarsi all'idea di lanciarsi dentro una di quelle barche a trovare un minimo di riparo, si accorse di Séan che se ne stava rintanato proprio lì dietro.

    Oooooook guapo.

    Sussultò, quasi preso alla sprovvista dall'idea di trovarci qualcun altro, a quell'ora così tarda e così tanto imboscato. E, in effetti, il primo pensiero che ebbe fu quello di distogliere per un attimo lo sguardo, si sa mai.

    Qualunque cosa tu stia facendo imboscato lì dietro, per adesso guardo di là e mi dici tu quando sei presentabile.

    Passò le dita della destra a sfregare verso il basso, scendendo dai lati del viso verso il mento, stendendo la pelle e aspettando solo qualche attimo prima di lanciare un'altra occhiata verso Séan, meno roccambolesca della prima.

    Dovrebbe essere fin troppo tardi, perchè stai ancora qui?

    Chiese, quasi come se non si trovasse, lui, nella stessa identica situazione.

    Séan Colbert <3
  10. .

    Manuel S. Flores

    Data e luogo di Nascita: 1 Agosto 2005, Ibiza

    Stirpe: Nato Babbano

    Bacchetta: Ebano, Crine di Unicorno, 12 pollici, molto flessibile

    Allineamento: Caotico

    Animali da compagnia: -

    Anno di frequenza: VII


    Aspetto fisico: discutibile. Manuel di persè non sarebbe neanche un brutto ragazzo, dopotutto è bello prestante, muscoloso, caliente come il sangue español che gli scorre nelle vene; eppure è pacchiano in una maniera quasi disturbante, accozza tutto nella peggiore delle maniere, i colori soprattutto, ed i risultati senz'altro riescono sempre a lasciare senza parole, ma chissà fino a che punto può essere un bene. E' abituato a vestire - male - marche babbane di grande pregio, curandone persino i dettagli, così che ad un certo punto possa solo che sorgere il lecito sospetto che, semplicemente, abbia un pessimo gusto estetico. Ha sempre una schiera di accessori addosso, le dita sono impreziosite da anelli perlopiù dorati e poco sobri, come le collane che svettano sulle sue consuete canotte aderenti o gli orecchini brillantati che spesso lo accompagnano. Ha occhiali da sole di ogni tipo e colore, e lo stesso vale, tragicamente, anche per i suoi capelli; ha alternato numerose sfumature nel corso del tempo, stabilizzandosi da qualche tempo su di un platino a taglio corto che per adesso sembra resistere. Durante le estati trascorse a casa, ha collezionato una serie di tatuaggi che ha sparsi per il corpo, e che fino a non troppo tempo fa non si premurava neanche troppo di tenere nascosti; da qualche tempo a questa parte, invece, sembra essere diventato molto più pudico e restio al cambiarsi in presenza di altre persone, probabilmente per evitare di scoprire la brutta cicatrice da morso che adesso svetta su buona parte del suo fianco sinistro.


    Storia: » la fama è un'amica volubile, la celebrità viene, la celebrità va. Pillole di saggezza di illustri personalità magiche, ma anche filosofia portante di una famiglia, i Flores, che nel mondo babbano hanno fatto un vero tesoro di un simile mantra, cavalcando ogni onda favorevole che si presentasse loro. Origini argentine commiste al sangue spagnolo, i Flores, e più specificatamente nella figura di suo padre Xavier, detengono da generazioni ormai il monopolio su tutto ciò che riguarda il turismo e l'intrattenimento in Spagna; almeno una volta l'anno viene annunciata l'apertura di un nuovo locale siglato con la solita grande F al neon sulla porta d'ingresso, numerosi sono i concerti o i grandi eventi promossi e organizzati dal marchio della sua famiglia, e guai a farsi mancare un passaggio nel mondo della moda - lì dove sua madre Blanca ha sempre sognato di aprire una propria catena, e ben poco impegno le è servito per trovare i soldi per farlo. Ecco, i soldi, quelli babbani perlomeno, non sono mai mancati nella vita di Manuel; lui che fin da piccolo poteva permettersi di sbrodolare sui bavaglini Versace, è cresciuto nella gigantesca villa di famiglia, ad Ibiza, ed i suoi primi anni sono stati un susseguirsi di vizi e fortune che capitano ad un bambino su tanti milioni. Per qualche anno è stato a tutti gli effetti il principe del suo grande paese di balocchi, ma poi, un po' come se un balocco sempre uguale ed alla lunga noioso ci fosse diventato lui, qualcosa è cambiato; le figure dei suoi genitori, via via tornate impegnate con i rispettivi lavori, venivano sempre più frequentemente sostituite con tate e babysitter - certo, tra le più referenziate e costose di tutta la Spagna, ma pur sempre tate e babysitter. E, crescendo, Manuel escogitava modi sempre nuovi e peculiari per attirare e guadagnare un po' l'attenzione dei suoi genitori, spesso senza particolare successo; o meglio, alla fine in realtà otteneva sempre qualcosa, ma era sempre un qualcosa di materiale, di concreto. Giochi, vestiti, capricci - come al suo settimo compleanno, quando, pur di farlo contento, i suoi genitori gli regalarono il puma addomesticato da tenere in casa che Manuel tanto desiderava. O al decimo un locale tutto suo per quando sarebbe stato grande, o all'undicesimo il nuovo super iper iPhone S mega 1500, perchè quella era la fase in cui avrebbe voluto diventare influencer; peccato che il giorno dopo è arrivata, invece, una lettera che lo certificava come giovane Mago - e spiegava al contempo il perchè di alcune bizzarrie che accadevano in sua presenza - e lo invitava ad iscriversi ad un nuovo anno accademico in quella che era la Scuola di Magia più vicina, ossia Beauxbatons. Inutile dire che, per quanto bislacca fosse la famiglia di Manuel, entrambi i suoi genitori non credettero subito possibile qualcosa del genere, ritenendo il cartiglio una sorta di spam finito per sbaglio tra le loro mani; solo con la perseveranza della stessa comunicazione l'idea del mondo magico potè farsi davvero concreta, ma molti erano i dubbi, le perplessità e soprattutto i timori rispetto ad una prospettiva del genere. Ma Manuel, d'altro canto, era entusiasta: imparare a fare le magie era l'unica cosa che ancora mancava al suo baby god complex e pressò i suoi genitori insistendo così tanto che, alla fine, a Beauxbatons ci andò davvero. Durò solo sei mesi, certo, ma perlomeno ci andò, varcando la soglia dell'elegante e raffinata Scuola di Magia francese con ai piedi un paio di AirMax dorate, una tuta rossa bordata di bianco come pantalone ed un giubbottino piumato di verde fluo a chiudere il tutto. Dalla reazione di qualche damigella del luogo forse si sarebbe potuto supporre che non avrebbe avuto vita lunga lì, e di fatto, su caldo consiglio della preside di Beauxbatons alla sua collega McGranitt, Manuel approdò ad Hogwarts per terminare il suo primo anno e - si sperava - terminare i successivi in terre britanniche. Non ha mancato di distinguersi e di farsi riconoscere in ogni modo possibile, tra i Grifondoro e non solo; mediocre negli studi e per niente ligio nel rispettare le regole, ancora adesso più di un professore sospira nel vederlo entrare in class, dicasi lo stesso per molti dei suoi compagni - specie i più restii ad accettare le sue stravaganze babbane. Ha fatto parte per più anni di seguito nella squadra di Quidditch della sua casata, salvo poi non presentarsi senza alcuna ragione apparente ai provini di inizio anno di quello che, per Manuel, sarebbe stato anche l'ultimo al Castello; fatto che ha destato non poca curiosità, vista la passione che ha sempre dimostrato nel celebre sport magico e soprattutto il fatto che era l'unica cosa in cui era bravo davvero. Nessuno, se non gli insegnanti della scuola, sa la vera ragione dietro questa scelta - che poi una vera scelta non è, dato che durante le ultime vacanze estive, in una notte di lunga bisboccia e di grandi festeggiamenti nell'entroterra di Ibiza, mentre tornava a casa è stato attaccato e morso da un Lupo Mannaro precipitando, a sua volta, in una dimensione che sino a quel momento gli era sempre stata così tanto estranea e distante. Quella del dolore, prima di tutto, ma anche quella del limite, della costrizione e del compromesso. Nonostante siano passati appena pochi mesi, il cambiamento di Manuel non è stato soltanto fisico e corporeo, ma tutto, a partire dalla sua mente e dal suo umore, è diventato diverso, nuovo, da scoprire. E così, dopo aver passato tanti anni a fare il menzognero con i suoi amici babbani, a cui millantava di frequentare una prestigiosa scuola d'elite inglese, da qualche tempo ha iniziato a fare il menzognero anche con i suoi amici del mondo magico, a cui di mese in mese racconta una scusa diversa per giustificare il paio di giorni lontano dal Castello che è costretto a trascorrere.

    Aneddoti dal Passato:
    - Si sa che la sua famiglia è estremamente ricca, per i canoni del mondo babbano.
    - Ha frequentato per qualche mese Beauxbatons, durante il primo anno, salvo poi essere trasferito ad Hogwarts.
    - Ha fatto parte della squadra di Quidditch dei Grifondoro dal III al VI anno, ma non si è presentato alle selezioni per quello corrente.

    Carattere: festaiolo, estroverso, solare - Manuel è sempre stato l'emblema di quel vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo senza mai preoccuparsi troppo di ciò che gli altri avrebbero potuto dire o pensare. Ostinatamente fermo nelle sue convinzioni e nelle cose che si mette in testa di fare, le uniche vere regole che segue sono quelle che decide per sè stesso, tutto il resto è qualcosa da cui sgusciare via per non rimanerne intrappolati. E' cresciuto nell'agio e nei primi anni della sua vita è stato abituato a ricevere un'infinità di attenzioni, motivo per il quale adesso ne va ricercando il triplo, per compensare quelle che non ha più, sebbene in maniere non sempre troppo funzionali. E' un gran casinista, particolarmente disordinato, poche volte arriva davvero puntuale e, quando accade, di solito c'è sempre un qualche motivo sottostante. Fino all'ultima estate, aveva un'indole molto socievole ed era una di quelle persone con cui stringere amicizia era questione di minuti, motivo per il quale era più facile incontrarlo in mezzo ad un gruppo di persone piuttosto che da solo; dal rientro a Settembre, però, qualcosa sembra essere cambiato in questo senso, ed è più frequente trovarlo anche più in solitaria. Ha sempre avuto una passione particolare per il Quidditch, nonostante adesso non sia più un giocatore - e nonostante non abbia mai troppo buon umore in volto quando gli viene chiesto il perchè - segue ugualmente gli allenamenti e le partite dei Grifondoro. La 'nuova' condizione da Lupo Mannaro, di cui nessuno è a conoscenza ad eccezione naturalmente degli insegnanti e dei registri a cui è iscritto, lo spaventa molto più di quanto non dia a vedere o non voglia ammettere anche solo con sè stesso.

    Relazioni: -




    Link al piano di studi: x

    Conoscenze extra:

    Conoscenze avanzate:





    Oggetti: //

    Pozioni: //

    Ingredienti: //

    Galeoni: 80



    Punti Post://

    Parametri Magici
    AcumeEmpatiaPercezionePotenzaTecnicaVolontà
    77131878

    Parametri Fisici
    DestrezzaFaticaResistenzaSalute
    10978

    Parametri Sociali
    DialetticaPopolaritàStima DocentiPunti BontàPunti Malvagità
    163////








    Edited by Il Narratore • - 1/2/2023, 16:44
  11. .
    1) In quale dei seguenti modi ti darebbe più fastidio essere chiamato?
    - Cordardo

    2) Una volta ogni cento anni, il Cespuglio Farfallino produce fiori che adattano il suo profumo per attrarre gli sprovveduti. Se dovesse tentare te, dovrebbe profumare di:
    - Un falò scoppiettante

    3) Avendo la possibilità di scegliere, preferiresti inventare una risposta che ti possa garantire:
    - Gloria

    4) Dopo la tua morte, cosa ti piacerebbe facesse la gente sentendo il tuo nome?
    - Non mi interessa cosa penserà di me la gente dopo la mia morte; quel che conta è cosa pensano adesso che sono vivo

    5) È notte fonda e stai camminando da solo per strada. A un certo punto senti uno strano pianto che pensi possa avere un'origine magica. Che cosa fai?
    2. Tiri fuori la bacchetta e provi a scoprire l'origine di quel suono

    6) Tu e due amici dovete attraversare un ponte sorvegliato da un troll di fiume che insiste nel voler battersi con uno di voi prima di lasciarvi passare. Cosa fai?
    4. Ti offri volontario per combattere

    7) Di fronte a te ci sono quattro calici. Da quale berresti?
    3. Il liquido dorato, così lucente da ferire lo sguardo, che crea una danza di riflessi intorno alla stanza.

    8) Davanti a te ci sono quattro scatole. Quale vorresti provare ad aprire?
    3. Il cofanetto decorato in oro, che poggia su zampe con artigli, la cui iscrizione avverte che al suo interno si trovano sia la segreta conoscenza sia l'insopportabile tentazione.

    9) Quale di queste strade ti attira di più?
    1. La strada ampia, assolata e coperta di erba

    10) Come vorresti passare alla storia?
    4. L'Audace

    11) A quale Casa vorresti essere assegnato? (Si possono presentare diversi casi: Testurbante tra due case, fra tre o anche fra tutte e quattro)
    - Grifondoro
11 replies since 19/4/2022
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