Thomas Nott

Data e luogo di Nascita: 20 dicembre 2004, Edimburgo

Stirpe: Purosangue

Bacchetta: Legno di pero, morbida, 9 pollici e tre quarti, crine di Unicorno

Allineamento: Neutrale Puro

Mestiere: Spezzaincantesimi

Scuola di Magia e Casa frequentata: Hogwarts, Serpeverde

Animali da compagnia: Altair, un gufo reale

Aspetto fisico: Thomas è alto 1,85 metri. La sua corporatura risulta ben definita, con una muscolatura sufficientemente visibile lungo le braccia e le gambe. Gli occhi sono castano chiaro, mentre i capelli, un po' mossi, sono più scuri. Ha il naso un po' a patata, i suoi compagni di infanzia non facevano che ricordarglielo ogni santo giorno. Le sopracciglia sono folte, ma ben curate. Un ciuffo ribelle gli ricade sempre sulla fronte, motivo per cui spesso si ritrova costretto a doverlo portare al suo posto o, nel peggiore dei casi, accorciarlo. Le labbra, carnose, vedono davvero pochissimi sorrisi. Non ha certo gli addominali scolpiti, soltanto in controluce si può notare giusto qualcosa. Si può ritenere che abbia una corporatura nella media, ben bilanciata tra agilità e resistenza ai colpi.

Storia: Era quasi Natale, e già il profumo di vacanze si riusciva a percepire nell’aria. La cittadina di Edimburgo era dovutamente decorata con ghirlande sui battenti delle porte, alberi con luci intermittenti e colorate, il tutto circondato da grandi cumuli di neve raccolti negli angoli delle strade. Ed era proprio con quest'atmosfera che nella dimora della famiglia Nott era nato un nuovo maschietto, che ancora nemmeno poteva immaginare cosa fosse la magia. I genitori Bertrand Nott e Dianne Walker, entrambi Purosangue di stirpe magica per garantire una certa continuità che andava avanti da secoli, decisero di chiamare il figlio Thomas.
Di elevata condizione sociale, marito e moglie non fecero mai mancare nulla al proprio figlio, eppure quest’ultimo si impegnava a non cullarsi sempre sugli allori. Si appassionò subito al mondo al quale apparteneva, basti pensare che per il suo quinto compleanno gli regalarono un minuscolo manico di scopa giocattolo, fatto apposta per bambini che volevano spassarsela come lui. Pochi mesi dopo, durante un rilassante weekend sulle rive di un lago scozzese, Thomas cominciò a manifestare i suoi primi poteri magici. Per Bertrand e Dianne fu un vero spettacolo, e lo ricordano ancora oggi come una giornata indimenticabile. Erano distesi vicino le acque cristalline del lago, prendendo un po’ di sole sotto un caloroso sole d’estate, mentre il bambino stava seduto, in mezzo a loro, fissando l’acqua. Probabilmente non fu in grado di riconoscere il proprio potenziale nascosto, eppure stava osservando uno strano fenomeno sulla superficie velata dell’acqua: sembrava che le sue fantasie da tenero infante si fossero tramutate in realtà. Thomas stava plasmando l’acqua a suo volere, creando forme e figure indefinite, come quello che doveva essere un manico di scopa, o ancora due figure umane in piedi, sorridenti. I genitori si sentirono al settimo cielo, preoccupandosi al contempo che nessuno li stesse osservando allibito dall’altra parte del lago, e fortunatamente non fu così.
Ma bisogna sottolineare che la sua infanzia non fu soltanto tutta rose e fiori. Hogwarts era stata attaccata, ma il Signor Oscuro era stato finalmente sconfitto, tuttavia i suoi genitori continuavano a essere preoccupati per l'instabilità del mondo magico e l'incolumità del proprio pargolo. Era ancora piccolo per poter frequentare un istituto magico, ma i suoi genitori stavano già valutando la possibilità di doversi trasferire altrove per permettergli una crescita sana e senza ostacoli. Fu proprio in questo periodo che Thomas cominciò ad assaporare la vera realtà, e qui i suoi cari non potevano far niente per accontentarlo. Ma lui non si tirò indietro, e con costanza e impegno cominciò a documentarsi sulle nobili Arti Magiche, acquisendo le prime basi per la sua formazione.
I suoi genitori, Bertrand in particolare, si meravigliarono del tanto impegno che manifestò il loro “figliol prodigo”, ma secondo loro valeva molto di più. In ogni albero genealogico di una famiglia Purosangue che si rispetti, esistono sempre dei membri posti in evidenza, quelli che appartengono al ceppo principale insomma, i privilegiati. Le rivalità interne tra i membri della nobile stirpe dei Nott erano nate circa un secolo fa: imbrogli, bugie, corruzione. Alcuni riuscirono a cavarsela, guadagnandosi un posto d’onore all’interno della famiglia. Altri invece, sebbene se la passassero modestamente grazie ad eredità tramandate continuamente da padre in figlio, risentivano ancora dei colpi inflitti in passato, ferite ancora aperte che bisognava ricucire. Fino a quel momento Thomas non era mai stato coinvolto in affari del genere, anche perché non gli erano mai interessate queste rivalità perditempo. Era solo un bambino, e non poteva neanche immaginare in che piano lo stesse infilando il padre. Conosceva a malapena i suoi parenti, vivevano distanti e poteva soltanto fare affidamento ad una vecchia foto di famiglia di qualche anno fa. Agli occhi di Bertrand si presentava un’occasione più unica che rara per riscattarsi e innalzarsi al di sopra degli altri. Il padre del bambino conosceva bene la posizione economica del ceppo principale, e una madre con due bambini e un maniero enorme da curare non poteva reggere a lungo con un misero stipendio. E fu in questo momento, durante l’ultima estate prima di diventare uno studente a tutti gli effetti, che Thomas si stabilì nella residenza dei Nott. Non tanto per suo padre, che dopo essersi permesso di architettare qualcosa del genere donò un patrimonio per vedere suo figlio crescere con dei perfetti sconosciuti, ma per sua madre Dianne, che lo aveva sempre sostenuto, gli aveva dato consigli preziosi e aveva fatto così tanto per suo figlio, affinché crescesse in maniera sana.
Thomas cambiò, ma imparò anche a cavarsela da solo. Familiarizzò con i suoi parenti, cercò di delineare le loro personalità, e in fondo non erano tanto male, se si sapeva come trattarli. Ormai era diventata quella la sua famiglia, che gli piacesse o meno, doveva abituarsi a vederli ogni giorno, sempre. Ma riservò un posto speciale nel suo cuore per la madre, che sarebbe stata il suo punto di riferimento maggiore. Sapeva che non lo aveva abbandonato.
Gli anni a Hogwarts passarono tra sorprese, delusioni, vittorie e sconfitte. Fu smistato tra i Serpeverde, a dimostrazione che non mancasse di ambizione e buoni propositi. Fece diverse conoscenze, nonostante il suo carattere, tra cui Bonnie Logan, con cui ha legato sin da subito, e Coral Allen. Finì per infatuarsi di quest'ultima: i due ragazzini passarono dei bei momenti insieme, ma dopo una serie di tira e molla e la scoperta del tradimento con Bellamy Marvey nel Settore Proibito della Biblioteca, Thomas tagliò i ponti con la ragazza. Alla fine del settimo anno, riscoprì e rivalutò la sua relazione con Bonnie, trovando in lei l'unico punto di riferimento fisso. Dopo una lunga attesa da parte di entrambi, i due si misero finalmente insieme.
Terminati gli studi, e avendo ben chiaro in mente il suo percorso, decise di iniziare delle ricerche sulle Arti Oscure, l'unica branca della magia alla quale non si era mai veramente approcciato. Ne scoprì i rischi e i limiti connessi al loro utilizzo, comprendendo che niente poteva essere bianco o nero, ma piuttosto una scala di grigi. Decise di mettere a frutto le sue conoscenze, seppur ancora basilari e sicuramente da espandere, in qualità di Spezzaincantesimi presso la Gringott.

Taccuino: /

Aneddoti dal Passato: /

Carattere: L'integrità è il suo punto forte, ma anche la sua più grande debolezza. Si mostra sempre diffidente nei confronti degli altri, estremamente freddo e distaccato. Raramente fa uscire la parte migliore di sé, nella maggior parte dei casi soltanto in presenza dei suoi familiari o dei suoi amici più stretti e fedeli. Per lui l'amicizia è un valore importantissimo, e davvero pochi, secondo il suo parere, meritano di essere chiamati “amici”. Stringere un legame con uno sconosciuto è la sfida più difficile, ma questa sua innata neutralità lo porta anche a sfruttare il meglio del suo potenziale. Sa di poter contare solo ed esclusivamente sulle proprie capacità, e quasi mai è portato a chiedere l'aiuto di qualcuno all'infuori della sua persona.
Valuta i rischi e i pericoli di ogni situazione, e non si lancerebbe mai in imprese coraggiose se non avesse l'assoluta certezza che filerà tutto liscio.
Se in apparenza sembra completamente assente e non partecipe agli stimoli esterni, in realtà osserva e studia tutto ciò che lo circonda, cercando di individuare i punti deboli di ognuno. Da attento osservatore e calcolatore, una sua dote è la pazienza. Cerca sempre di frenare le sue emozioni, erigendo barriere immaginarie per porre una certa distanza tra se stesso e l'interlocutore. Il suo segreto è non desistere mai, perché rinunciare a qualcosa non porta altro che dolore. Una sfida, in quanto tale, richiede il massimo impegno e sacrificio, e si può raggiungere l'obiettivo soltanto con la costanza e un certo temperamento.

Relazioni:
- Dianne Walker: è sua madre, l’unica persona che è riuscita a capirlo davvero. Con lei ha avuto un rapporto speciale, non solo quello madre-figlio, più che altro come due migliori amici. Le confidava tutti i suoi segreti, dalle nuove amicizie ai litigi con gli amici. Dopo il trasferimento a Nott Manor, è l’unica persona che è riuscita a guadagnarsi un posto nel suo cuore.
- Bonnie Logan: la conosce sin dal suo primo anno a Hogwarts, e ha legato subito con lei. Hanno passato tanti bei momenti insieme, tra partite a scacchi magici in Sala Grande, gite nella Foresta e diversi giorni d'estate passati da uno o dall'altra. Adesso è la sua fidanzata, e ripone in lei la sua massima fiducia.
- Coral Allen: la più strana, divertente, simpatica, gioviale, solare di tutta la scuola, o almeno era questo che pensava prima della rottura. Sin da subito si è creato un legame solido e profondo. Thomas ha riposto in lei la sua completa fiducia, fin quando al settimo anno non l'ha tradito, perdendo la spilla da Caposcuola e la sua reputazione, sancendo così la fine del loro rapporto. Adesso non è altro che una persona tra le tante, la tratta con sufficienza e distacco.