Balbettante Bambocciona Banda di Non Babbani

Gita Scolastica a Londra

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    Nell'istante in cui afferrarono la Passaporta, tutti quanti gli studenti sentirono una strana sensazione a partire dall'ombelico, come di un gancio che li afferrava per poi strattonarli e farli piombare violentemente sul terreno, ossia il retrobottega del Paiolo Magico - come concordato in precedenza con Tom, il proprietario.
    Gli Studenti avrebbero avuto qualche minuto per ripulirsi dalla polvere, andare in bagno e abbeverarsi, altri per riprendersi dal vomito improvviso ed incessante causato da quello spostamento al dir poco violento.
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    Quando furono pronti, Platt per primo, richiamò i ragazzi all'ordine, controllando che tutto fosse al proprio posto per il grande debutto della scolaresca nel mondo dei babbani.

    Ricordate ragazzi, niente bacchette.
    Di questi tempi mostrarle è più pericoloso del solito.


    Un ultimo avvertimento e poi...

    Benvenuti a Londra!
    Precisamente su Charing Cross Road.


    Lasciati alle spalle l'ingresso nascosto del Paiolo Magico, gli studenti poterono respirare subito l'aria di smog tipico della città babbana, insieme ai suoni dei clacson, delle persone, dei cani e di tutto ciò che era possibile udire in una grande città come Londra.

    Venite, la metro è di qua.
    5 Punti Casa a chi sa dirmi cos'è!


    Interrogava intanto gli studenti il Docente di Babbanologia, pronto a portare i suoi ragazzi a visitare i luoghi più famosi di Londra, dall'Abbazia di Westminster, al Big Ben, al London Eye e al Tower Bridge. Forse avrebbero fatto anche in tempo per visitare il mercato di Camden Town e chiedere agli studenti le differenze più evidenti rispetto al più familiare Mercato degli Elfi di Hogsmeade.
    Ma non fecero in tempo a superare tutti quanti i tornelli della Metropolitana – biglietto alla mano, gentilmente fornito dal Professor Platt -, che subito accadde qualcosa di inaspettato.

    Fulbert Platt: la dichiaro in arresto!
    Ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà o farà potrà e sarà usata contro di lei in tribunale.


    Ma cos... cos... no! No! No!
    Deve esserci un equivoco!


    Il Docente di Babbanologia venne fermato da diversi poliziotti, ammanettato e spintonato fuori dalla Metropolitana per salire su un'automobile, proprio come nei migliori film polizieschi.
    Nel farlo, Platt riuscì a dare alcune indicazioni ai suoi studenti, per poi venire strattonato malamente e allontanato di forza.

    Avvertite la Preside!
    E tenete la vostra amica al suo posto!


    Panico: i più piccoli piangevano, altri urlavano, altri ancora ridevano a crepapelle per la scena a cui avevano assistito credendo che fosse uno scherzo.
    Nel caos generale, emersero due figure, quelle dei Caposcuola: Pius Burke da una parte e Leigh Edwards dall'altra. I due iniziarono subito a discutere animatamente fra di loro, con il resto degli studenti radunati attorno ad assistere alla scena, altri cercando di dire la propria.

    Ha ragione Burke... Dovremmo trovare il modo di avvisare la Preside!

    E' vero, è quello che Platt ci ha chiesto di fare!

    Ragazzi, calma! Vi dico che non possono assolutamente catturarlo in quel modo senza uno straccio di spiegazione. E' un errore oppure... abuso di potere!
    Dovremmo provare a rintracciare il luogo in cui lo tengono e chiedere il rilascio.


    Sì! E' vero!

    Mentre voi continuate a frignare io me ne vado.
    Non intendo perdermi una giornata di vacanza per colpa di quel coglione.
    Ci vediamo al Paiolo Magico fra.. un po'.


    Fu Victor Rosier a parlare, Battitore dei Serpeverde, e molti parvero concordare con lui.
    La situazione stava diventando insostenibile e per di più i controllori della stazione li invitarono ad uscire dalla Metropolitana o a salire su uno dei treni, poiché stavano spaventando i passanti.
    Fu Leigh a prendere la situazione in mano.

    Bene, se le cose stanno così, mettiamola ai voti.
    Chi vuole andare a cercare Platt? Chi provare a contattare la Preside?
    E chi farsi i cavoli suoi da irresponsabile, immaturo, infantile, inopportuna e ingrata testa di stronzo?


    Guardava male il Battitore, ma l'avrebbe fatto con chiunque avrebbe seguito il Serpeverde: non poteva incatenarli, ma tornati a Hogwarts - perché prima o poi sarebbero tornati tutti - sarebbe stato peggio per loro.

    Scadenza 1 Marzo
    Fulbert Platt viene arrestato e voi lasciati da soli nel bel mezzo di una Metropolitana Londinese!
    Cosa fare?
    I Caposcuola e un Giocatore di Quidditch vi propongono diverse alternative:
    - Caposcuola Pius Burke: cercare Platt e provare ad ottenerne il rilascio
    - Caposcuola Leigh Edwards; provare a contattare la Preside
    - Battitore Victor Rosier (Serpeverde): continuare a visitare Londra come nulla fosse

    Potete postare più volte, cercando di argomentare le vostre scelte anche contro altri PG, se necessario. Segnate in spoiler il vostro voto!
    Avete tempo fino alla scadenza per segnalare la vostra preferenza ONGame e in spoiler, dopo di che lo scenario verrà aggiornato.
    E non dimenticate di rispondere alla domanda di Platt: il primo che lo fa correttamente vince 5 Punti Casa, ma attenzione alla coerenza con il vostro voto nella disciplina!
     
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    Corvonero
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    Incredibile ma vero, Laurel Shaw aveva chiesto a lei dove avesse comprato i suoi jeans. Probabilmente era stato soltanto un gesto di cortesia e la ragazza, che di moda se ne intendeva sicuramente più di Winter, non era affatto interessata ai suoi capi d’abbigliamento. In ogni caso, Winter le sorrise e, ricordando una domenica di sofferto shopping con sua mamma, rispose.

    Primark, se non sbaglio. È un negozio che sta anche a Londra.

    Sperò vivamente che Laurel non conoscesse la catena babbana, per qualsiasi motivo. Magari si vestiva altrove, non l’aveva mai neanche considerata. Le piaceva l’idea di potersi vantare, anche solo per qualche minuto, di un capo d’abbigliamento che a dir la verità non aveva molto per cui essere vantato. La ragazza confermò di non essere mai stata a Londra: c’era forse una speranza che Laurel non conoscesse Primark, allora, e che Winter potesse godere della sua vana gloria ancora per qualche minuto.

    È una bellissima città. È grande, molto particolare anche rispetto ad altre città babbane. C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

    Dopo aver pubblicizzato a sufficienza la città dove la sua famiglia aveva deciso di vivere, ma senza lontanamente immaginare quante e quali nuove esperienze le avrebbe riservato quella gita, Winter si avviò assieme a Laurel e agli altri compagni verso la Passaporta. Poggiò la mano senza pensarci troppo, lasciandosi risucchiare dal vortice che in pochi attimi li lasciò presso Il Paiolo Magico. Winter andò subito in bagno, un po’ per assicurarsi di non vomitare in pubblico, qualora ne avesse sentito l’esigenza, e un po’ perché ogni gita è più divertente senza l’ansia di dover fare pipì.
    Subito dopo, si accodò insieme agli altri dietro il Professor Platt, gettando un occhio anche ai compagni più vicini per assicurarsi che sembrassero dei semplici babbani. Per lei era normale, era tutto ordinario, ma sarebbe stato comprensibile se a qualche Purosangue fosse sfuggito qualche dettaglio.
    Non appena Platt iniziò a interrogare, Winter pensò che fosse il momento giusto per accaparrarsi qualche punto casa extra senza alcuno sforzo.

    È un mezzo di trasporto. Uno dei più veloci per muoversi nelle città trafficate come Londra, perché è come un treno che passa sottoterra. Almeno per la maggior parte: ci sono anche le metro di superficie.

    Era strano realizzare come molti suoi compagni potessero non sapere cosa fosse una metropolitana. Lei l'aveva usata spessissimo, sia a Londra che a Los Angeles. La ragazza iniziò a pensare che il viaggio potesse disturbarli quanto e più della Passaporta: in quel caso, sarebbe stato difficile far passare inosservati una decina di studenti vomitanti su una metropolitana.
    Impegnata ad aspettare il suo turno per passare il biglietto per il controllo ed, eventualmente, per aiutare chi avesse difficoltà a capire da che parte andasse inserito, Winter assistette con occhi attoniti a tutto ciò che accadde in seguito. Riuscì a realizzare che si trattasse di un arresto vero e proprio solo quando vide Platt salire sull’auto ed essere portato chissà dove, riuscendo a dar loro soltanto una manciata di banali informazioni di massima. Avvertire la Preside, come aveva detto Platt, sembrava la cosa più sensata da fare. Non tutti erano d’accordo, però: ancora una volta, tra gli studenti si scatenarono litigi e divisione in fazioni. La meno opportuna di tutte era certamente quella del Battitore Serpeverde, che avrebbe mollato Platt ai suoi problemi e si sarebbe goduto una serena giornata a Londra senza porsi troppe domande. Non appena Leigh propose di mettere la decisione ai voti, Winter alzò immediatamente la mano.

    Dobbiamo andare a contattare la Preside, come ha detto Platt. Potremmo mandarle un gufo da Diagon Alley.

    Uscire dalla Londra babbana e tornare in un territorio che fosse neutrale per tutti i presenti le sembrava l’aspetto più urgente. Almeno, a Diagon Alley non avrebbero avuto nulla da nascondere.

    Winter vota per Leigh - andare ad avvertire la Preside


    Edited by Winter Bailey - 28/2/2023, 12:50
     
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    Metropolitana. Era quella l'idea di Platt, portare una classe di maghi che, per la maggior parte dei casi, non aveva mai viaggiato con mezzi babbani in un luogo chiuso, particolare, e pieno zeppo di babbani, perché a Londra le metropolitane erano sempre esageratamente affollate, lo sapeva grazie a tutti i film che vedeva e secondo lui i film erano una chiara raffigurazione della realtà.
    Era la prima volta di Liam e no, non della metropolitana, quella l'aveva presa spesso, era la prima volta che lo faceva munito di un biglietto, di solito trovava sempre il modo per non pagare, era perciò strano doversi fermare per timbrare il biglietto così da sbloccare le sbarre che lo separavano dal mezzo di trasporto. Nemmeno il tempo di arrivare dall'altra parte che successe l'impensabile: il professor Platt venne arrestato. Successe tutto in una frazione di secondi, dal sorriso del docente, entusiasta dell'iniziativa che aveva avuto era arrivato un fulmine a ciel sereno che gli aveva messo le manette e il culo su una volante pronta a scortarlo in centrale. Anche lui una volta era stato arrestato, non in quel modo chiaramente, era semplicemente stato schedato per essere indagato di una rissa, senza prove era stato rilasciato ma lui non si vergognava a dire che fosse colpevole. Proprio perché sapeva di che si trattasse credeva che Platt non fosse pronto, era un uomo troppo ingenuo, un bonaccione, non era il tipo da galera o cose simili, certo era che la curiosità di sapere il movente lo distruggeva.

    Ma che cazzo

    La raccomandazione del docente fu chiara: avvertire la Preside, la risposta di Liam era immaginabile perché altrettanto chiara: no. Non avrebbe portato la McGranit sul posto per una sciocchezza del genere, era una situazione che avrebbero gestito tra studenti e lui, francamente, già aveva un piano per riuscire a liberare il suo docente. Liam non aveva riso come molti studenti ma aveva quel sorriso che faceva ben capire la sua poca preoccupazione, il suo unico interesse fino a qualche minuto prima era stato finire la creazione della sua sigaretta per poi accendersela nell'esatto momento in cui vide sparire Platt attraverso le porte d'uscita.
    I due Caposcuola dovettero subito mettersi in mostra, presero le redini della situazione iniziando a dare idee creando un po' di ordine, ordine che venne rotto poco dopo dalle voci degli studenti che iniziavano ad autogestire la giornata. Le proposte che emersero erano chiare: cercare platt e provare a farlo uscire da lì dentro, seguire le indicazioni del professore e, infine, divertirsi per Londra non facendo assolutamente niente di programmato. Avere un giorno, l'unico durante l'anno scolastico, in cui avrebbero potuto fare quello che volevano lontano dal monotono ambiente in cui si trovavano gli sembrava un sogno, fu per quello che quando sentì Winter proporre la sua idea rimase sorpreso di quanto la scuola avesse plagiato la mente togliendo la creatività a dei ragazzi potenzialmente promettenti, per fortuna lui non ci era cascato.

    E dai Winter ma che stai dicendo? Abbiamo una metropoli come Londra tutta per noi, andiamo a divertirci

    Lo aveva detto a lei ma era il suo messaggio per tutti quanti: una gita a Londra ma senza docenti, sarebbe stato un giorno memorabile.

    E poi per quanto ne sappiamo Platt è colpevole, e se l'hanno preso in questo modo vuol dire che ha fatto anche qualcosa di grave, magari ha ucciso qualcuno

    Sarebbe stato inquietante ma allo stesso tempo una figata pazzesca, era curiosissimo e chiamare la McGranitt avrebbe voluto dire mettere la parole fine su tutto quello, forse non avrebbero nemmeno mai saputo, non potevano sbagliare scelta perché poi sarebbe stato troppo tardi.
    punti post doppi!
    Liam OVVIAMENTE segue la terza opzione: Battitore Victor Rosier (Serpeverde): continuare a visitare Londra come nulla fosse
     
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    Londra era nulla rispetto ad Hogwarts, almeno per Florence, che non era poi così entusiasta della gita: era molto meglio, per lei, agitare la bacchetta e imparare nuovi incantesimi, mentre il mondo babbano qualcosa da potersi lasciare alle spalle molto presto.
    Ricordava di essere stata a Londra diverse volte con i suoi genitori, tutte per questioni diverse e negli ultimi anni a Diagon Alley per comprare il materiale per la scuola l’aveva accompagnata suo padre, nonostante guardasse tutto con terrore e l’esperienza più traumatica per lui fu quando incontrò i Goblin alla Gringott per cambiare le sterline con i galeoni.
    E in quanto ad esperienze traumatiche, forse quella era la prima Passaporta per Florence, che dovette ritirarsi in bagno per i conati e riemergerne leggermente turbata.
    L’aria fresca, seppur non pulitissima, della città la fece stare molto meglio e seguire Platt, alla fine, non fu poi così noioso. Florence ritrovò il sorriso nel camminare al centro di Londra, specialmente quando annusò punti facili per la propria Casa! Troppo facile per i Nati Babbani come lei!

    Una rete di treni sotterranea: ci sono diverse linee, ognuna di diverso colore, che collegano determinate zone della città e si incrociano in nodi per coprire tutta l’area metropolitana.

    Lo disse quasi subito dopo Winter, ma in maniera più sintetica, aggiungendo qualche dettaglio in più sull’organizzazione dell’infrastruttura.
    Si addentrarono verso l’ingresso della metro, quando poco prima di giungere ai tornelli, Florence si voltò di scatto ad osservare la scena più assurda alla quale aveva mai assistito alla sua vita: stavano arrestando il loro professore!
    Florence era inorridita e non ebbe neanche il tempo di processare la vicenda, che i Caposcuola dovettero prendere subito in mano le redini della situazione… se fossero andati d’accordo.
    Florence sospirò rumorosamente prima di unirsi al gruppetto di studenti attorno ai Caposcuola.

    Scusate? Che senso ha cercare Platt? Se lo hanno arrestato, con ogni probabilità, sarà in una stazione di polizia e non ce ne sta solamente una a Londra! È ovvio che avevamo bisogno di un insegnante in più per questa gita, che conoscesse… Londra

    La pausa e il modo in cui pronunciò il nome della città doveva alludere a qualcos’altro e sperò che qualcuno la capisse.

    Quindi contattiamo la Preside e torniamo da dove siamo venuti, visto che alcuni hanno deciso di andarsene proprio lì. Da lì potremmo contattarla più facilmente

    Alzò spalle e sopracciglia: per lei era una questione ovvia, anche se la preoccupavano gli scapestrati che volevano fare di testa loro e pensavano di potersela cavare nel mondo babbano. L’importante è che non avrebbero compromesso la situazione di tutti.

    Proviamo a tornare sui nostri passi?

    Florence vota Caposcuola Leigh Edwards
     
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    Ascoltando Winter, mentre si dirigevano verso la Passaporta, Laurel trattenne un mezzo sorriso al comportamento della compagna.
    Nonostante avesse vissuto in una città come York, qualche negozio come Primark era sempre ben conosciuto.
    Tuttavia, la Corvonero decise di stare al gioco, lasciando all'altra studentessa la libertà di potersi vantare, poiché doveva ammettere che i suoi capi d'abbigliamento non erano niente male.

    Non vedo l'ora di metterci piede, anzi sono proprio curiosa di vedere quali saranno le sorprese che Platt ci avrà preparato per la visita.

    Dette le ultime parole, la ragazza e tutti gli studenti toccarono la Passaporta, ed arrivando in men che non si dica, si ritrovarono nei dintorni del Paiolo Magico.
    A differenza di molti suoi compagni che si erano diretti verso i bagni per vomitare, Laurel riuscì a trattenersi ed iniziò a seguire il professore che stava già iniziando i preparativi.
    La capitale era decisamente immensa, piena zeppa di babbani e di vari mezzi di trasporto che decoravano le strade, tantissimi negozi e moltepli pub erano ben presenti lungo numerose vie che portavano dappertutto.
    Laurel non riuscì nemmeno a rispondere alla domanda per conquistare qualche punto che, seppur importante, non era paragonabile alle emozioni che stava provando in quel momento osservando la vita all'interno di Londra.
    L'unica nota dolente sicuramente era lo smog che rovinava l'ambiente della città, se solo avessero potuto utilizzare la magia, magari avrebbero risolto questo problema molto facilmente, ma purtroppo quello non era il momento.
    Soprattutto vedendo la scena pietosa che si era manifestata subito dopo.
    Numerosi poliziotti, numerose volanti, armi da tutte le parti, Platt era stato arrestato, come se avesse compiuto un crimine gravissimo.
    Tutti gli studenti rimasero impietriti, tuttavia, alcuni Caposcuola si erano già messi all'opera per proporre qualche idea.
    Nonostante le proposte dei due ragazzi che avevano preso le redini e quelle degli studenti che avevano deciso di non farci caso e visitare Londra per conto loro, Laurel rimase in silenzio.
    La delusione in quel momento era tanta, finalmente si trovava a Londra, dopo tanti sogni che aveva immaginato da bambina riguardo alla città, finalmente era là in carne ed ossa.
    E per chissà quale ragione mistica, tutti i suoi piani erano andati in frantumi per questa vicenda tragi-comica.

    Beh ormai siamo tutti coinvolti in questa faccenda perciò...

    Per prima cosa notò già che qualche studente si stava già dirigendo per farsi i fatti propri, tra questi Liam, di cui si ricordava una sua battuta, detta precedentemente a Jacob, che doveva necessariamente ricambiare.

    Attento a non perderti, non vorrai mica che qualcuno si diverti sapendo che magari non riuscirai a trovare la strada per ritornare.

    Con tanto di occhiolino al finale, per la Corvonero, l'idea migliore era sicuramente avvisare la preside di questo incidente, ma vedendo già due sue compagne propense a contattarla, decise che avrebbe raggiunto Platt, magari non sarebbe riuscita ad aiutarlo per farlo uscire, ma magari si sarebbe tranquillizzato in qualche modo vedendo dei volti conosciuti.


    Laurel vota per Burke - cercare Platt e provare ad ottenere il rilascio
     
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    yeonjun3
    Yeonjun fu felice dell'arrivo del compare coreano, non sarebbe stato da solo! Strinse la presa al braccio dell'altro mentre viaggiavano attraverso la passaporta. Non era mai un ottimo modo per muoversi, preferiva di gran lunga altri mezzi, sia babbani che magici, ma non poteva certo negare che fosse assai veloce e comodo. Non necessitava di chissà quale mezzi, anche una vecchia radio andava bene e poteva trasportare ovunque si incantasse.
    Una volta atterrati ci rimise un attimo a riprendere a respirare, tenendo a bada quel nodo allo stomaco e scuotendo la testa.
    Si avviò dietro al professore, guardandosi attorno felice. Era da un po' che non passava del tempo nel mondo babbano e la cosa un po' gli mancava. Certo, sarebbe stato meglio essere a casa sua, ma che poteva farci; Londra era comunque una città interessante, piena di storia e di posti interessanti… Sia didattici che frivoli e questi ultimi erano sicuramente quelli che gli interessavano maggiormente!
    Roteò gli occhi alla domanda del professore, ma senza prendersi troppo la briga di rispondere, dato che altri si erano già prodigati a rispondere.
    Una volta ai tornelli prese il biglietto e lo passò, guardando Soobin, nel caso avesse avuto bisogno di aiuto. Se quello era il massimo del divertimento, sperava avrebbero fatto il giro di tutte le linee, c'era una grossa probabilità si sarebbero persi e la cosa lo divertiva!
    All'improvviso degli uomini in divisa presero il Professor Platt e lo portarono via sotto lo sguardo sbalordito di tutti i presenti. Per un attimo Yeonjun si sentì perso ma fu qualcosa di talmente insignificante rispetto a quello che provò subito dopo che non ci prestò attenzione: libertà! Avevano la possibilità di fare qualcosa per i ca…voli loro, senza davvero ripercussioni! Insomma, potevano prendersi un po' di tempo asserendo di essersi persi per Londra nel tentativo di tornare a Diagon Alley, chi avrebbe potuto dubitarne? Erano studenti per lo più non abituati al mondo babbano e quelli abituati non erano tutti londinesi DOC.
    Un piccolo ghigno si affacciò sul suo volto, pregustandosi i giri!

    Potremmo sia visitare Londra che andare a Diagon Alley! Insomma, non sappiamo esattamente come tornare indietro, chi potrebbe davvero biasimarci se ci perdessimo nel tornare indietro? Volete davvero perdere l'occasione di dimostrare che possiamo cavarcela nel mondo babbano e che abbiamo bisogno di babysitters costanti?

    Sperava che la sua proposta fosse accolta, ma di una cosa era certo: non si sarebbero dovuti dividere, o quanto meno quelli non abituati al mondo babbano non sarebbero dovuti rimanere soli.
    Voleva godersi la città ma senza finire nei guai, dovevano avere una buona strategia! Si guardò attorno, per poi soffermarsi sul compagno

    Soobin Min, tu che ne pensi? Sarebbe fattibile secondo te?

    Yeonjun vota per Battitore Victor Rosier (Serpeverde): continuare a visitare Londra come nulla fosse
     
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    Celine non aveva idea delle origini familiari di Platt, non essendo un'esperta di famiglie purosangue. Ma al di là del nome, la Grifondoro trovava Platt sospetto come trovava sospetto chiunque si dimostrasse felice e spensierato ogni oltre misura. A quel pensiero lanciò un'occhiata a Jacob, con cui i rapporti ultimamente non erano proprio dei migliori.
    Ma avrebbe avuto altro a cui pensare, soprattutto dopo aver messo piede a Londra.
    La situazione, infatti, cambiò così in fretta da risultare quasi grottesca: neanche nelle sue migliori fantasie Celine avrebbe potuto partorire uno scenario come quello che vedeva Fulbert Platt, Docente di Babbanologia e Responsabile dei Tassorosso, venire arrestato a Londra, nel bel mezzo di una metropolitana e non da Auror ma bensì da poliziotti babbani.
    Sarebbe stato tutto molto divertente se solo quella situazione non significasse che adesso tutti quanti loro erano letteralmente nella merda.
    Per di più, i Caposcuola avevano iniziato a litigare fra di loro come delle prime donne in cerca di cinque minuti di notorietà: chi ascoltare, la first lady o il first man?
    Più tempo passava ad ascoltare quei piagnistei, più Celine aveva voglia di uccidersi, infastidita e non tanto impaurita dall'idea di essersi persa a Londra: aveva un buon senso dell'orientamento in mezzo ai babbani, essendo cresciuta fra di loro, e per di più non riusciva a credere che la McGranitt potesse abbandonarli a Londra. Prima o poi si sarebbero insospettiti della loro assenza, se non avessero trovato una soluzione, e qualcuno sarebbe corso a riportarli ad Hogwarts.

    Sai che c'è?
    Una merda vale l'altra.


    A cosa sarebbe servito rintracciare Platt, se comunque non avevano fra le mani alcuna esperienza per provare a liberarlo?
    O scrivere alla Preside, quando si sarebbe di certo accorta della loro assenza senza che fossero loro a disturbarsi?
    Paradossalmente l'idea più sensata sembrava quella di Rosier, benché probabilmente fosse anche quella che li avrebbe portati a ricevere una punizione una volta scoperti.

    Scegli tu.
    Io ti seguo.


    Sussurrò allora Celine a Christian, alzando gli occhi al cielo e sbuffando di fronte l'ennesima discussione fra Capiscuola.
     
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    Beh, peggio per loro!

    Sghignazzò, rivolgendosi a Liam. Dal momento che nessuno aveva deciso di seguirlo, si avvicinò proprio al Serpeverde in fondo alla fila, avviandosi verso Hogsmeade col resto degli studenti per raggiungere la Passaporta.
    Quando toccò l’oggetto in questione, Jacob si sentì come tirare dall’ombelico, una sensazione spiacevolissima che lo costrinse a chiudere gli occhi per evitare di rimettere. Dopo aver attraversato un turbinio di colori e forme indefinite, si ritrovò insieme a tutti gli altri compagni nel retrobottega dell’arcinoto Paiolo Magico. Prese un gran bel respiro, appoggiandosi per un attimo contro una parete in mattoni lì vicino per fare dei respiri profondi e cercare di dimenticare quella spiacevole sensazione provata all’ombelico. Si passò una mano sulla pancia, assicurandosi di essere tutto intero.

    È stata la cosa più brutta provata in vita mia.

    Si confidò con Liam, con ancora lo sguardo rivolto sui suoi stessi piedi. Passò qualche secondo prima di riprendersi del tutto, ma la nausea era rimasta, e non sarebbe passata prima di una decina di minuti. Per tutto quel tempo, Jacob si mantenne a dovuta distanza da qualsiasi altro compagno, così da non rischiare di imbrattare i vestiti suoi o degli altri. Quasi quasi avrebbe chiesto volentieri una scarpa a Celine, glielo doveva, ma se a un primo istante pensò quasi che fosse una buona idea, con un sorrisetto già stampato in volto, subito dopo capì che non era il caso. Non era mai il caso, con quella ragazza, ecco tutto.
    Finalmente fuori dal Paiolo Magico, su Charing Cross Road, Jacob ebbe modo di immergersi nella realtà babbana. Una realtà che era invero molto distante da quella rurale nella quale era cresciuto: i clacson delle macchine, il rumore del traffico incessante, il vocio della gente, gli sguardi spenti e persi negli smartphone, e quell’aria così pesante e inquinata. No, Londra non gli era mancata per nulla, e non vedeva perché avrebbe mai dovuto farci ritorno, se non in occasioni divertenti come quella. Era grato di essere cresciuto lontano da quel caos di città. Per quanto lui potesse essere scalmanato e sempre pieno di energie, sentiva che l’ambiente della metropoli non faceva per lui. Era estraniante.
    Alla domanda di Platt, Jacob decise di non montarsi la testa e lasciare che fossero gli altri a rispondere. Era una domanda così ovvia e stupida per lui che si sentiva quasi offeso. La Corvonero di turno non ci pensò due volte a dare la risposta corretta, come c’era da aspettarsi.
    Una volta entrati tutti nella metro e aver bippato il biglietto omaggio, successe qualcosa che mai si sarebbe aspettato di vedere in vita sua: Platt era in arresto. Jacob restò immobile e ammutolito per tutto il tempo, incredulo, senza capire perché mai la polizia londinese avesse deciso di arrestare quel pover’uomo che aveva fatto di tutto per cercare di far integrare gli studenti in quella città.

    Ma tutto ok?

    Chiese senza rivolgersi a qualcuno in particolare, assistendo a tutta quella scena impotente.
    Il panico non ci mise molto a dilagare tra gli studenti, tra chi voleva fregarsene bellamente e far finta di niente, a chi voleva seguire il consiglio di Platt e chiamare la Preside. Lui, però, trovava che quella non fosse un’idea tanto intelligente.

    Come pensate di contattare la Preside in così poco tempo? Avete visto dei gufi qui in giro? Tra l’altro non mi sembra che la McGranitt usi le email. La cosa più sensata sarebbe tornare al Paiolo, andare a Hogsmeade con la Metropolvere e raggiungere il castello, ma in tutto questo tempo avremmo perso Platt.
    Io sono per andare a cercarlo immediatamente.


    Non aveva senso stare lì a cincischiare. La cosa migliore che potevano fare in quel momento era inseguire i poliziotti e andare a cercare Platt. La stazione di polizia più vicina non poteva poi essere così lontana, e col telefono alla mano ci avrebbe messo un attimo a rintracciarla.

    Il Narratore, Jacob vota per andare a cercare Platt IMMEDIATASUBITO
     
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    Ormai Soobin era fortemente abituato alle passaporte, Contando gli anni passati alla Mahoutokoro e le varie feste comandate, ne prendeva minimo quattro all’anno da quando aveva sette anni, quindi con tempo aveva imparato ad apprezzarle per efficienza e velocità.
    Una volta arrivati a destinazione, quindi, si riprese qualche attimo prima di Yeonjun… però c’era qualcos’altro che gli stringeva lo stomaco, ovvero la consapevolezza che al di fuori delle mura del Paiolo Magico sarebbero stati effettivamente nel mondo babbano.
    Approfittò dei minuti offerti dal docente per andare a prendersi qualcosa da bere, nella speranza di scacciare via quell’insensata paura.
    C’era un adulto esperto di babbani con loro, dopotutto, cosa sarebbe potuto mai andare storto?
    Inspirò profondamente, perché il coraggio non era per niente una delle sue qualità, per poi sistemarsi per l’ennesima volta il cappello.

    I capelli continuano ad uscire.

    Borbottò contrariato tra sé e sé, per poi tornare ad avvinghiarsi al braccio di Yeonjun, seguendo fuori il resto della scolaresca.
    La prima cosa che colpì Soobin fu la puzza di cui l’aria era densa, poi suoni a cui non era abituato aggredirono le sue orecchie.
    Se avesse dovuto attribuire un solo aggettivo a tutto quello, non ci avrebbe pensato due volte a scegliere “schifoso”.
    A riscuoterlo da quell’ondata di sconforto, giunse la domanda del professore. Roteò gli occhi, davvero ogni occasione era buona per interrogarli? Era possibile avere un po’ di decenza?
    Si voltò verso Yeonjun, perché lui probabilmente la risposta la conosceva, a differenza di lui, ma anche il connazionale non disse assolutamente nulla, quindi si strinse nelle spalle, cercando di ridarsi un po’ di tono facendo il pagliaccio come suo solito.

    Metro… spero vivamente che sia qualcosa che si mangia!

    Poi, quando fu ora, prese il biglietto fornito dal docente, constatando quanto fosse estremamente diverso da quello, ad esempio, dell’espresso per Hogwarts.
    Ebbe appena il tempo di finire di formulare quel pensiero che qualcosa accadde fin troppo velocemente: degli uomini portarono via Platt, dicendo che l’uomo fosse in arresto.
    I babbani.
    Avevano.
    Arrestato.
    Platt.

    Ma che ca…?!

    Disse con un filo di voce e gli occhi spalancati.
    Perché i babbani lo stavano portando via? Sapevano che era un mago? Ma non vedevano che accompagnava un gruppo di ragazzini, molti dei quali minorenni?
    Che accidenti ne sarebbe stato di loro?
    Avrebbero mandato altri babbani a prendere anche loro.

    Ma che cazzo…?

    Ripeté, questa volta a voce più alta e stridula, per poi iniziare a ridere istericamente. Avevano appena avuto il tempo di muovere mezzo passo in quella gita e il loro dannatissimo accompagnatore era stato arrestato.
    Gli venne un forte attacco di nausea e riuscì a percepire i propri capelli tingersi di un malsanissimo verde.
    Si appiattì il cappello il più possibile sulla testa, cercando di concentrarsi su ciò che i più grandi stavano dicendo per cercare un barlume di coerenza che potesse tranquillizzarlo.
    … E niente, Rosier era una grandissima testa di Nargillo, ma Soobin ebbe cura di non dirglielo, anche perché era abbastanza sicuro che se avesse aperto bocca avrebbe vomitato.
    Dulcis in fundo, dei babbani in divisa (ma diversa da quella di coloro che avevano arrestato Platt) si avvicinarono per chiedere loro di uscire perché, testuali parole, spaventavano gli altri.
    E certo, loro avevano assistito all’arresto del loro docente ed erano stati abbandonati lì, ma erano i dannatissimi babbani ad essere spaventati, naturalmente.
    Ascoltò di nuovo i più grandi e accennò un sospiro di sollievo, perché mettere la cosa ai voti sembrava ragionevole, nessun altro sarebbe stato una testa di Nargillo come Rosier, giusto?
    Annuì con forza alle parole di Winter, per poi sgranare gli occhi a ciò che pronunciò Cooper, che iniziarono a fargli perdere un po’ di fiducia nel buonsenso comune.
    Anche il parere di Florence era decisamente sensato… poi Yeonjun parlò, lasciandolo del tutto attonito, tanto che lasciò la presa sul suo braccio, guardandolo allibito.

    Ma ti sei del tutto rincoglionito?

    Gli strillò in coreano… anzi, dialetto di Busan stretto stretto, tanto che non fu sicuro che l’altro l’avesse capito.
    Quando era agitato tornava alla lingua madre senza nemmeno accorgersene, ma per far valere il proprio pensiero doveva parlare in inglese.
    Questa volta non si rese conto del cambiamento dei suoi capelli, che virarono al rosso fuoco.

    Platt è appena stato arrestato! Dai babbani! ed ebbe cura di abbassare notevolmente la voce alla parola “babbani” Ce ne dobbiamo andare. Ce ne dobbiamo andare subito, non possiamo stare qui a parlare. Torniamo al Paiolo magico e avvertiamo chiunque, il locandiere, i clienti, andiamo ad Hogsmeade a chiedere aiuto a chiunque respiri, ma NON restiamo qui!.

    Poi si rese conto della foga con cui aveva parlato e le conseguenze che i suoi sentimenti avevano sui propri poteri. Si appiattì di nuovo il cappello sulla testa, per poi rivolgersi direttamente ai caposcuola.

    Vi prego, andiamocene da qui…

    Pigolò, infine.

    Soobin vota per andare ad avvertire la preside (e chiunque respiri [cit.])...
    ...
    E non controlla più la metamorfomagia <3
     
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    Christian faceva uso della smaterializzazione fin da quando era bambino; non da solo, naturalmente, ma per gli spostamenti in famiglia, vuoi tenendo per mano sua madre, vuoi tramite i camini della Metropolvere o vuoi ancora grazie alle Passaporte, il suo corpo era stato abituato a cambiamenti di quella tipologia. La sua paura, più che altro, era quella di perdere la presa dall'oggetto incantato o di lasciarla troppo tardi, ma era la sua solita paranoia a parlare per lui.
    Com'era ormai fin troppo frequente che accadesse, la situazione in cui si trovavano gli studenti di Hogwarts degenerò con una velocità impressionante: arrivati a Londra da un minuto scarso, il docente di Babbanologia nonché Responsabile della Casa Tassorosso fu catturato dalle autorità babbane. A Christian Platt non piaceva affatto, quindi il sentimento che provò non aveva niente a che fare con la tristezza per ciò che gli era accaduto, ma più con la rabbia che per infrangere chissà quale legge avesse scelto proprio quella giornata. A migliorare la situazione, le figure che in quel momento avrebbero dovuto tenere le redini della situazione, i Capiscuola, iniziarono a litigare come dei poppanti senza il cuccio. Dopo Aviv, Christian aveva cominciato a detestare le cariche che per quell'anno scolastico erano state selezionate, e guardava quindi a quella situazione con lo sprezzo più totale.
    In tutta onestà non sapeva cosa fare, anche se una cosa gli era chiara: cercare Platt sarebbe stata l'opzione più stupida, perché ammesso che l'avessero trovato in una città grande come Londra, cos'avrebbero potuto fare per evitare l'arresto e liberarlo? E confondere con la magia i poliziotti, specie di quei tempi, non gli sembrava proprio il caso. Inoltre Celine aveva deciso di seguire semplicemente ciò che avrebbe fatto lui, lasciandogli la possibilità di utilizzare anche il suo di voto come preferiva; ciò gli fece piacere da una parte, ma dall'altra lo mise leggermente in tensione.
    Ad attirare la sua attenzione - sperando soltanto la sua -, ci pensò Soobin che iniziò a fare impazzare la sua Metamorfogia, cambiando colore di capelli. Anche lui era di stirpe Purosangue e probabilmente per quello non si rendeva conto che in quel momento era l'ultima cosa che avrebbe potuto fare per aiutare.

    Soobin, calmati.
    Non puoi fare così davanti ai babbani.


    Sapeva perfettamente che così non avrebbe placato la sua isteria, ma ci teneva a fargli sapere che quell'atteggiamento era controproducente per lui, per la classe e che poteva esserlo persino per l'intera comunità magica, che in quel momento non aveva alcun bisogno di esporsi ancora più di quanto già non aveva fatto la Pinkstone sette mesi prima. Subito dopo guardò Celine, a cui all'inizio della lezione aveva espresso le sue perplessità sull'incapacità di Soobin di controllare la Metamorfogia, e le rivolse uno sguardo come a dire "te l'avevo detto".
    Riprese poi a riflettere, e più il tempo passava più nella sua testa si metteva a fuoco l'unica opzione davvero sensata a suo modo di vedere: contattare la Preside.

    Non ho voglia di finire in punizione.

    Era principalmente quella la ragione per cui fece quella scelta, ché anche lui sapeva bene che la McGranitt sarebbe stata difficile da contattare e che, anche una volta fatto, avrebbe avuto difficoltà a sistemare le cose. Tuttavia era certo che se si fossero fatti i fatti loro non solo avrebbero tutti ottenuto l'antipatia di Platt, ma che sarebbero anche stati severamente puniti per la loro mancanza di giudizio; allo stesso tempo, se avessero direttamente tentato di trovare Platt qualcuno avrebbe di sicuro fatto qualcosa di stupido e la situazione sarebbe degenerata ancora di più.

    2 voti per contattare la Preside.

    Dopo aver chiesto una nuova conferma a Celine, Christian espresse la loro votazione e incrociò le braccia, attendendo che tutti quanti scegliessero e che i voti fossero poi contati.
    Un'altra voce sempre più familiare giunse poi alle sue orecchie: era Jacob, che stava palesando apertamente le sue perplessità sulla scelta che anche il Carrington aveva preso.

    E una volta trovato Platt esattamente cosa dovremmo fare?

    Chiese, non tanto con arroganza ma con la sincera curiosità di sapere quale pensava sarebbe potuto essere l'epilogo di un piano tanto avventato.

    2 voti per chiamare la Preside
     
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    Era prevedibile che con tante teste diverse le scelte si sarebbero divise invece che unirsi verso uno scopo unico. E così ciascuno dei due Capiscuola si trovò al seguito un certo gruppo di studenti, anche se l'idea di Leigh Edwards di contattare la Preside andò per la maggiore. Qualcuno sembrò propendere per cercare Platt con Pius Burke e, infine, qualcun altro era davvero disposto a seguire Rosier in una gita senza regole.

    Vorrei usare un incarcera cose ma mi è impedito.

    Sorrise sarcastico e fece roteare gli occhi perché ci si guardasse attorno, nel mezzo della stazione della metropolitana.

    Ma quando tornate a Hogwarts - se non arrestano anche voi - vi tolgo io stesso 50 punti a testa.
    Vi aspetto all'ingresso.


    Promise arcigno a Liam Cooper e Yeonjun Lee, sperando nella loro redenzione finché erano in tempo.
    Ma non ce n'era da perdere: tutti lì fermi, in una Tube che ammetteva fermate per i treni ma certo non per le persone, avevano attirato l'attenzione dei controllori che già si avvicinavano per disperderli.

    Biglietti in mano, usciamo. Svelti.
    Buona fortuna a voi.


    Leigh Edwards chiamò a raccolta i suoi e salutò Pius Burke e quelli che l'avrebbero seguito.

    Voi seguitemi: saliamo sul prossimo.
    Dobbiamo essere più veloci della polizia.


    Il piano era obbligato: raggiungere la più vicina stazione di polizia abbastanza in fretta perché Platt non rimanesse da solo per troppo tempo, e il treno era la loro unica possibilità.

    Sulla banchina con Pius Burke



    ... ma in che direzione dobbiamo andare?

    Erano appena partiti due treni, uno in verso opposto all'altro, e il Caposcuola fu preso dal dubbio più atroce possibile: e se avessero dovuto trovarsi dall'altro lato? La direzione sbagliata li avrebbe condotti nel caos più assoluto: tanto valeva unirsi a Rosier e vagabondare.

    Dobbiamo chiedere indicazioni e dobbiamo farlo in fretta.

    Il tabellone luminoso, già abbastanza sorprendente di suo, indicava i prossimi treni in meno di due minuti. Prendere quello sbagliato o saltare un'altra corsa poteva significare il fallimento della missione.
    Ma a chi domandare? Un'anziana signora con un cappotto e un barboncino in braccio, un signore grassoccio con un anello di capelli in testa che leggeva il giornale sbuffando, una ragazza punk con una cresta verde evidenziatore e la sua amica punk con una cresta fucsia evidenziatore erano i più vicini.

    Fuori dalla metro con Leigh Edwards



    ... qualcuno si ricorda da che parte era?

    Londra era gigantesca e tutta diversa, specie per chi non era abituato a viverla a quei ritmi. Erano passati di lì pochi minuti prima ma, vista tutta al contrario, la strada per il Paiolo Magico sembrava impossibile da ricostruire. E nessuno di loro poteva vantare una dimestichezza sufficiente: tanto valeva unirsi a Rosier e vagabondare.

    Ci sono.

    Ma Leigh aveva avuto un'idea, invece di un ricordo preciso, e la condivise in fretta con tutti, parlando fitta e a bassa voce. Londra era gigantesca e proprio per quello confidava che qualcuno dei passanti, almeno uno di loro, potesse essere una strega o un mago che si mescolava tra i babbani. Con un adulto dalla loro parte, raggiungere il Paiolo Magico non sarebbe stato più un problema: bisognava soltanto trovarlo, ma senza farsi scoprire.
    E chi poteva essere? Di gente insolita erano piene le strade, specie a Londra. Un signore portava un impermeabile grigio elegante ma un berretto sportivo con la visiera; una signora sulla sessantina era vestita tutta di rosa e indossava un paio d'occhiali da sole da diva anni '50 ma era nuvoloso; un ragazzo con un giubbotto rovinato camminava tutto circospetto, guardandosi intorno in maniera compulsiva; un uomo anziano s'era fermato sul marciapiedi urlando contro il suo smartphone, che teneva in mano col braccio steso davanti a sé; una donna distinta, vestita con abiti d'alta classe, camminava spedita senza guardarsi intorno, anche con una certa fretta; una mamma imbestialita trascinava per un braccio un bambino che frignava più forte di una sirena, camminando in direzione opposta a tutti lungo il marciapiedi; un uomo sulla trentina in tuta da corsa, se ne stava fermo al semaforo pedonale senza attraversare la strada nonostante fosse scattato il verde già due volte.

    Scadenza indicativa finale: 18 Marzo.
    Il Narratore interverrà ogni volta che sarà necessario con brevi aggiornamenti per le vostre interazioni!

    Cosa succede
    Vi siete divisi in 3 gruppi: il gruppo di Rosier per la gita libera può decidere di redimersi o andare a spasso per Londra. I Capiscuola vi hanno promesso 50 punti di detrazione a testa e una punizione probabilmente vi aspetta quando la Preside verrà a sapere di cosa è accaduto. Se sceglierete di mantenere questa strada, sarete in una free role a Londra in parallelo per cui non servono interventi del Narratore.

    Il gruppo "Sulla banchina con Pius Burke": siete sui binari ma dovete accertarvi in fretta su dove andare, prima che arrivino i treni.
    I treni arriveranno da un momento all'altro, quindi dovete ottenere le giuste informazioni e alla svelta. Potete chiederle a:
    1. l'anziana signora con un barboncino in braccio
    2. il signore grassoccio che legge il giornale
    3. la ragazza punk con una cresta verde evidenziatore
    4. la sua amica punk con una cresta fucsia evidenziatore
    Non sono tutti affidabili allo stesso modo e qualcuno di loro potrebbe farvi perdere tempo: scegliete con cura e il Narratore vi risponderà per loro bocca.

    Il gruppo "Fuori dalla metro con Leigh Edwards": trovare il Paiolo Magico facendo la strada inversa è un'impresa. Cercate qualche mago che vi aiuti tra i passanti, ma dovete fare le domande giuste perché nessuno sospetti che lo siate a vostra volta, se interpellate un semplice babbano. Tra i passanti più insoliti potete fermare:
    1. il signore con un impermeabile grigio elegante e un berretto sportivo con la visiera
    2. la signora sulla sessantina vestita tutta rosa e con un paio d'occhiali da sole da diva anni '50
    3. il ragazzo che si guarda intorno in maniera compulsiva
    4. l'uomo anziano che urla contro il suo smartphone
    5. la donna distinta che cammina spedita senza guardarsi intorno
    6. la mamma imbestialita che trascinava per un braccio il suo bambino in direzione opposta a tutti lungo il marciapiedi
    7. l'uomo sulla trentina in tuta fermo al semaforo pedonale senza mai attraversare la strada
    Qualcuno di loro potrebbe essere un mago in incognito, qualcuno un semplice babbano, qualcuno un babbano molto perspicace pronto a dare l'allarme se sospetta che siate maghi e streghe: scegliete con cura e il Narratore vi risponderà per loro bocca.

    Buon divertimento!
     
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    Noaspetta che hai detto? Un insegnante in più? -Sorrise incredulo-Scusa se non ci aspettavamo che l'unico professore adatto per fare questa cosa venisse arrestato per un qualcosa che, ribadisco, non sappiamo

    E chi altro avrebbero dovuto portare? magari Gazza che di sicuro li avrebbe fatti divertire con i suoi grandi sorrisi e le innumerevoli batture, oppure avrebbero potuto portare Lumacorno con tanto di lettino dell'ospedale...non c'era nessun altro di adatto siccome l'unico che, secondo lui, avrebbe potuto fare una cosa del genere era proprio Platt. Poi una vocina lo disturbò, anzi, lo irritò alquanto siccome riprese una sua frase per lanciargliela contro, solo che non aveva senso in quel momento: Liam aveva detto quelle parole perché gli altri erano tutti dei Purosangue in un mondo babbano, lui era un nato babbano in un mondo che, perciò, conosceva benissimo.

    Non credo ci sia questa possibilità

    Disse in direzione di Laurel, non le diede troppo peso, avevano altro a cui pensare in quel momento, era chiaro che la sua intenzione fosse solo quella di attirare la sua attenzione, e come biasimarla: il fascino di Liam era davvero indiscutibile perciò quella era solo una tra le tante.
    E poi, in quel susseguirsi di parole poco interessanti ma che era costretto ad ascoltare, iniziò il delirio di Min, e che delirio: non controllava più la sua magia e non controllava nemmeno più le sue parole, il perfetto soggetto che mai avrebbe voluto vicino in un mondo di babbani.

    Minchia Soobin stai messo proprio male

    Lui sapeva cosa gli serviva, lo sapeva davvero: una canna, solo quello avrebbe aiutato il ragazzo che in quel momento aveva dimostrato tutto il suo poco controllo. Era una situazione assurda, davvero, aveva avuto la reazione peggiore che si potesse avere, e per cosa poi? Era semplicemente stato arrestato il loro professore di Babbanologia, non c'era bisogno di fare quelle sceneggiate.

    Lo facciamo evadere, era ovvio, ma tu vai pure dalla Preside

    Lo disse come se davvero fosse stato ovvio, perché in effetti non lo era. Liam era famoso per avere sempre delle idee stupide e quella che gli balenava per le mente forse avrebbe superato ogni suo record personale, ma lui aveva un motto di vita che portava le idee stupide come centro di vita. Inizialmente infatti il suo piano era quello di cazzeggiare per Londra ma, dopo aver sentito il ricatto del Caposcuola, decise di cambiare idea unendosi al gruppo evasione.

    Sei proprio noioso, lo sai sì?

    Lo disse a Edwars anche se, alla fine, l'idea di aiutare gli altri non gli dispiaceva troppo. Non sarebbe di sicuro andato dalla Preside ma, in un modo o nell'altro, avrebbe comunque cercato di contattare un professore, anche se probabilmente in quel momento si trovava dietro le sbarre in attesa di un qualcosa che non conosceva.
    Si mise di fronte ai binari e rimpianse di non essere mai stato a Londra, conoscere la città l'avrebbe di sicuro aiutati, avrebbe aiutati tutti dopotutto. Erano molte le persone presenti, alcuni probabilmente non era esattamente persone di cui si potevano fidare, altri però di sicuro sapevano la direzione giusta.

    Io chiedo alla vecchietta-Poi indicò le due ragazze-Ma solo perché non mi piacciono i loro capelli

    Si diresse verso l'anziana, nella sua testa più bianchi erano i capelli e più informazioni avrebbe saputo, insomma, era al mondo da una sacco di tempo perciò era sicuramente molto esperta sul come muoversi tra i binari, alla fine l'informazione che gli serviva era solo una e pure molto basilare.

    Salve signora-Sorrise dolcemente per attirare tutte le grazie della donna-Bellissimo cane. Sa dirmi che treno devo prendere per trovare la stazione di polizia più vicina?
    Liam cambia idea e segue la banda della polizia, chiede alla signora con il cane in braccio
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    Si erano creati due schieramenti opposti, tra chi era per contattare la Preside, e chi invece, come lui, preferiva darsi all’azione e investigare direttamente sul campo per capire che direzione prendere e andare a trovare Platt.
    La domanda di Christian lo fece un attimo riflettere – per quanto lui fosse capace di riflettere sulle decisioni avventate che prendeva ogni volta. In effetti non aveva la più pallida idea di che cosa avrebbero fatto dopo aver trovato Platt, ma era certo che qualcosa se la sarebbero inventata. Dopotutto sarebbero andati in compagnia del Caposcuola, e immaginava che questi avesse più o meno un piano indicativo per capire cosa fare.

    Beh...

    Portò lo sguardo verso i suoi piedi, constatando al contempo quanto potesse essere sporco il pavimento della metropolitana londinese. A conti fatti, la stalla che aveva alla fattoria era più pulita, e sicuramente c’erano meno batteri. I suoi cavalli vivevano in un ambiente più pulito.
    Tornò con lo sguardo su Christian, con un’espressione convinta e determinata stampata sul volto.

    Intanto l’obiettivo è trovarlo, direi che è già qualcosa. Almeno sapremo dove si trova, dopodiché potremo chiedere i rinforzi. Anzi, direi che l’idea di dividerci alla fine non è così male.

    In effetti, se tutti fossero andati a cercare Platt o tutti fossero tornati al castello, le cose sarebbero potute andare anche peggio. Dividendosi in quel modo, avevano maggiori probabilità che in un modo o nell’altro avrebbero potuto spuntarla. Certo, restava il problema di come tornare al castello dopo aver trovato Platt, ma confidava nel buon cuore dei londinesi, e avrebbero sicuramente trovato qualcuno disposto a dargli delle indicazioni precise.

    In bocca al dr-… al lupo!

    Salutò il Serpeverde, avendo cura di correggersi prima di far saltare completamente la loro copertura. Era curioso il fatto che, nonostante fosse un Nato Babbano, si era ormai adeguato ai modi di fare dei maghi. Perfino per lui poteva esserci il pericolo di farsi scoprire, se non avesse prestato attenzione a come si comportava e come parlava.

    Ok, basta pensare normalmente. Niente magia. Niente draghi. Niente barbe di Merlino.

    Sarebbe filato tutto liscio come l’olio, ne era convinto.
    Separatisi dall’altro gruppo, la prima sfida si presentò in tempo niente. I controllori e gli addetti alla sicurezza erano lì lì per fare domande e capire che cosa ci facesse un’intera combriccola di ragazzini nella metropolitana di Londra. Fortunatamente fecero in tempo a filarsela, ma per andare dove?
    Si ritrovarono costretti a chiedere informazioni, sperando nella collaborazione dei soggetti presenti nella metro.
    La metro era infatti un “non-luogo”: un posto in cui le persone sembravano annullarsi, svestite di ogni sentimento o parvenza di umanità, alcune con lo sguardo perso nel vuoto, in attesa del prossimo treno, altre con gli occhi immersi nello schermo luminoso di uno smartphone. C’erano un sacco di persone lì in mezzo, ma sembravano tutte sole.
    Cercò di affidarsi all’istinto, e tra i quattro soggetti lì presenti, Jacob decise di rivolgersi alla ragazza punk coi capelli fucsia. Era sicuro che fosse in possesso di uno smartphone e avrebbe potuto cercare in quattro e quattr’otto la posizione della stazione di polizia più vicina. Con le mappe, poi, avrebbe anche capito quale metro prendere e in che direzione.
    Si avvicinò alla ragazza, sorridente, sollevando una mano a modi saluto.

    Ciao! Scusa il disturbo, volevo chiederti se sai dove si trova la stazione di polizia più vicina?

    Probabilmente la ragazza non ne aveva la più pallida idea, probabilmente si trovava a quella fermata della metro per tutt’altra ragione, ma tanto valeva fare un tentativo.

    O se puoi giusto controllare sulle mappe, ho il telefono scarico purtroppo.

    Fece una smorfia con le labbra, come dispiaciuto, mantenendosi a dovuta distanza dalla ragazza, che era facile pensare che volesse derubarla o una cosa del genere.
    Il Narratore, Jacob chiede informazioni alla ragazza con cresta fucsia evidenziatore.
     
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    La scelta di andare alla riscossa per raggiungere Platt alla stazione di polizia si stava rilevando sempre più discutibile.
    Partendo proprio dal gruppo con cui si era ritrovata che, per quanto fosse presente la figura di un caposcuola a rassicurarli della situazione, era praticamente piena di studenti che non conosceva e di studenti che poteva anche far a meno di vedere.
    Infatti, fu altamente sorpresa della scelta di Liam di ritornare sui suoi passi ed aiutare il gruppo nelle loro ricerche.

    Vedo che infondo Platt ti sta a cuore tanto quanto altre persone qua in mezzo.

    Averlo intorno sicuramente non sarebbe stata una passeggiata, anche perché il primo dei loro pensieri non doveva focalizzarsi nel badare ad uno dei tipici ragazzi nella solita fase da "cattivo ragazzo".
    La parte peggiore, tuttavia, si rivelò essere proprio la metro, dove avrebbero dovuto trovare una soluzione, così da non perdersi tra i vari binari che rappresentavano ciascuna delle linee differenti.
    L'ambiente all'interno non era dei migliori, nemmeno nella Sala Grande si era mai vista tutto quel gran ammasso di gente che, pur di raggiungere la propria destinazione, spintonavano i ragazzi da tutte le parti possibili, anche con molta forza.

    Dopo essersi trovata un posto tranquillo, dove poter riflettere in pace, Laurel iniziò a fare mente locale cominciando ad osservare singolarmente tutte le persone intorno a lei.
    La Corvonero avrebbe dovuto chiedere delle informazioni per prendere il treno corretto e non poteva far in modo di commettere qualche errore che avrebbe sicuramente influito nell'esito della missione.
    Così iniziò a valutare ad uno ad uno i candidati più validi a cui poteva rivolgersi e, in modo molto scontato, poteva escludere l'anziana signora con il barboncino in braccio, scelta da Liam, con la quale avrebbe sicuramente parlato di quanto fosse bello il cane ed il signore grassoccio che era fin troppo occupato a leggere il giornale, per darle delle risposte concrete.
    Infine si focalizzò sulle due ragazze punk e doveva ammettere che la scelta di Jacob sembrava rivelarsi quella più astuta, quasi era fiera del giovane grifondoro.
    Escludendo la ragazza con i capelli fucsia, infine, decise di dirigersi verso l'amica con i capelli verdi, magari chiedendo anche a lei avrebbero ottenuto delle informazioni più rassicuranti.
    L'approccio doveva essere ben calcolato, anche perché non poteva farsi sgamare da nessun babbano con cui avrebbe interagito, e, di conseguenza, Laurel decise di far leva su uno degli argomenti più scontati e superficiali che poteva tirar fuori con una sua coetanea.

    Ciao, mi stavo guardando intorno e per pura coincidenza non ho potuto non notare il tuo fantastico look.

    Iniziare in quel modo non era certo facile, in quanto Laurel non aveva mai apprezzato tanto quel tipo di stile, ma un sacrificio di quel genere poteva pure commetterlo.

    Sono nuova qui a Londra e mi domandavo se mi sapresti dire quale treno dovrei prendere per raggiungere la stazione di polizia più vicina, ne hai qualche idea?

    Assunse una espressione abbastanza confusa, in fin dei conti non stava nemmeno raccontando una bugia, in quanto era la sua prima volta all'interno della capitale.
    Sperava che la ragazza con i capelli verdi potesse darle le risposte richieste e, magari in cambio, le avrebbe potuto consigliare altre tonalità di verde migliori con cui potersi tingere i capelli.

    Laurel decide di chiedere le informazioni alla ragazza punk, con la cresta verde evidenziatore.
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    [Fuori dalla metro con Leigh Edwards]



    Le emozioni di Soobin erano completamente fuori controllo. Si sentiva spaventato per quello che era appena successo al docente, era preoccupato perché sapeva che la sua Metamorfomagia era fuori controllo, si sentiva paradossalmente invisibile perché le più alte cariche una volta sparito Platt, ovvero i Caposcuola, non avevano calcolato di striscio il suo problema nonostante potesse essere un pericolo per tutti loro, ignorandolo del tutto e… be’, cominciava a sentirsi anche notevolmente arrabbiato, perché chi aveva notato il suo problema, invece, gli parlava come se lo stesse facendo di proposito, come se si stesse divertendo.
    Era frustrante, tanto che un po’ gli si inumidirono gli occhi, ma si impose di non mettersi a piangere.

    Non lo faccio apposta!

    Protestò, in direzione di Cooper, prima che si avviasse con il gruppo di Burke.

    Non lo faccio apposta!

    Ripeté nuovamente, questa volta in direzione di Christian, avendo cura di continuare ad appiattirsi il più possibile il cappello sulla testa, in modo da nascondere al meglio i suoi capelli fuori controllo.
    Certo, era facile dargli la colpa e additarlo come quello non in grado di controllare i propri poteri, ma di certo non era previsto che i dannatissimi babbani arrestassero Platt e che loro si ritrovassero abbandonati nella Londra babbana e, a quanto pareva, senza la più pallida idea di come tornare indietro, dato che nemmeno Leight sembrava ricordarsi la strada per il Paiolo Magico.
    Fosse stato tutto tranquillo, grazie al cavolo che sarebbe riuscito a mantenere i propri capelli di un noiosissimo nero.

    Siamo morti…

    Pensò istericamente, mentre scopriva che il grande piano della Caposcuola consisteva nello sperare che qualcuno lì in mezzo fosse un mago in incognito.
    E se non ci fosse stato nessun mago tra i passanti?
    Insomma, soprattutto in quel periodo, magari i maghi intelligenti - mica come loro che si erano gettati nel mondo babbano - se ne tenevano alla larga.
    E poi, come accidenti avrebbe dovuto riconoscere un mago in incognito? Prima di tutto avrebbe dovuto saperne di più sui babbani per vedere se c’era qualcuno fuori posto, ma lui faceva schifo in babbanologia, aveva la media della T.
    Non poteva certo andarsene in giro a chiedere a caso “Hey, salve, sa mica dov’è il Paiolo Magico?”, certo, ci fosse almeno stato un modo per fare quella domanda in modo che alle orecchie di un babbano fosse suonata potenzialmente innocua, ma come poteva formularla?
    Be’, le strade avevano un nome, giusto? E il professore l’aveva anche nominata prima!
    Limitare la ricerca ad un’unica via poteva essere una buona idea e nessuno avrebbe trovato sospetto un turista che chiedeva indicazioni, giusto?
    Si impose la calma, per poi decidere a chi avvicinarsi.
    Scelse la tizia vestita di rosa, perché il rosa era un bel colore, gli trasmetteva tranquillità… e poi avrà avuto una sessantina di anni e le vecchiette (?) sono tutte docili e dolci, giusto?

    Salve! Non sono pratico della zona e mi sono perso, mi saprebbe indicare… Oddio, com’era che si chiamava? Fortunatamente era pur sempre asiatico e con la faccia assolutamente e indiscutibilmente asiatica, poteva giocarsi la carta dello straniero smemorato Uhm, credo che la strada si chiami Sharing Scroll Road o qualcosa di simile… Scusi, sa, non sono di qui, ho familiarità con Londra... Be', con l'Inghilterra in generale.

    Concluse, cercando di sorridere alla donna.

    Il Narratore •
    Soobin prova a chiedere indicazioni alla signora sulla sessantina vestita tutta rosa e con un paio d'occhiali da sole da diva anni '50, ma non ricorda bene il nome della via menzionata da Platt e si gioca la carta del turista cinese coreano
     
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