E' colpa delle donne

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    E' colpa delle donne

    Editoriale di Donna Mason


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    M
    i chiamo Donna Mason, ho venticinque anni, scrivo per La Gazzetta del Profeta e sono una donna. E lo sono prima di essere qualsiasi altra cosa. Ma nel mondo in cui viviamo quanto può essere considerata una fortuna?

    Grazie alla collaborazione della Caporedattrice Skeeter ho l'occasione di trattare un tema a me molto caro in un editoriale, che conterrà quindi il mio personale pensiero. Voglio mandare un messaggio chiaro e forte che, posso assicurarlo, non permetterò rimanga inascoltato.

    Ho da poco avuto l'occasione di intervistare Eunomia Atwood, diplomatica tutt'ora al centro di voci secondo cui l'Inghilterra dovrà imporre un sistema più rigido di tassazione per fare fronte ai danni economici subiti dopo il patteggiamento in Qatar, che, tra mille silenzi e giustificazioni, si è lasciata sfuggire qualche particolare interessante sui motivi per cui è successo ciò che è successo.
    E' da mesi che ci domandiamo cosa sia davvero accaduto in Medioriente, immaginando che il Qatar abbia sfoderato armi affilate per colpire l'Inghilterra finanziariamente, poiché come spiegare altrimenti il perché di un esito tanto incerto? E il silenzio continuo del Ministero non ha aiutato di certo a fugare i nostri dubbi e a sedare gli animi più inqueti. Ma adesso abbiamo finalmente una risposta, anche se temo - e mi auguro - non possa essere di gran conforto per nessuno di noi: è stato il maschilismo a ferire la società magica inglese, nient'altro che un arcaico e spietato maschilismo.
    "L'autorevolezza di una donna è quella che è", afferma con frustrazione la diplomatica Atwood, lanciando un chiaro messaggi di aiuto e denuncia a noi tutti. La diplomatica, per quanto possa non aver svolto il suo lavoro nel modo più adeguato, si è ritrovata in un tavolo di soli uomini dove il suo parere non contava niente per tutti. E non parlo soltanto dei diplomatici mediorientali purtroppo, ma anche del collega che l'ha accompagnata, Martin Damgaard, che, da quanto è stato lasciato intendere, non si è opposto alla triste scena di una donna che tenta di farsi spazio in un posto dove la sua presenza non era altro che un fastidio, e sarebbe probabilmente bastato che lo facesse per ottenere un esito diverso, magari migliore.
    E questo accade troppo spesso in un mondo che dovrebbe essere al passo con i tempi. Ma la voce di una donna non trova spazio se al suo posto c'è un uomo disposto a parlare, dico bene? E sono certa che tutte noi viviamo quotidianamente episodi di sessismo contro cui possiamo fare ben poco. Se chi parla per noi non è disposto ad ascoltare le sue stesse colleghe, come può fare davvero da nostro rappresentante? E ciò avviene sotto gli occhi di una Ministra, tra l'altro.

    Guardo a questo episodio con disgusto, covando la speranza che questo articolo possa fare da monito per impedire che si ripetano situazioni del genere in futuro. E se così non fosse, cosa che purtroppo temo, tornerò a scriverne nello stesso modo, perché diffondere questa verità è di fondamentale importanza.

    Siamo fortunate ad essere delle donne, non permettete a nessun uomo di favi credere il contarrio.

    Donna Mason



     
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