Se qualcuno gli avesse detto che prima o poi sarebbe finito a parlare di fatti personali con quel cameriere dalle movenze ambigue, il giorno in cui per la prima volta i suoi occhi avevano squadrato Logan dalla testa ai piedi (o per meglio dire dai piedi alla testa) con un’espressione incredula e stranita, Kristofer avrebbe certamente decretato che era impossibile. Eppure eccolo lì, sul punto di condividere proprio con Logan uno degli argomenti che più di tutti evitava ormai da anni di approfondire quando si ritrovava a chiacchierare con gli amici, vecchi o nuovi che fossero, per di più con una serenità che mai aveva avuto nel parlarne.
E pensare che per ventotto anni ho creduto che sarei sempre stato io l’unico strano della famiglia…Non c’era tristezza o malinconia nelle sue parole, bensì una sorta di placido sollievo che tuttavia diede a quel suo modo di parlare sempre energico e incalzante una sonorità diversa, più profonda e pacata. D’altro canto, pronunciare quell’aggettivo che pure si era sentito affibbiare tante volte, prima dai suoi fratelli e poi dalle rispettive consorti, fu un modo per esorcizzare quella sottile barriera che da tanti anni si interponeva tra lui e i suoi affetti familiari, sebbene a quella parola non avesse mai dato molto peso.
Sai i miei parenti sono tutti babbani, perciò non abbiamo molto da condividere… Non l’avrei mai detto che una delle mie nipoti si sarebbe rivelata una strega… non nel senso che intendiamo noi almeno ahah!Nulla di strano se sua nipote Gwendoline col tempo fosse diventata una megera stronza come la madre, ma gli episodi di magia accidentale che avevano indotto suo fratello Fredrik a scrivere con urgenza quella lettera - e il fatto che, da quel che ricordava, Gwen aveva un bel caratterino ribelle non esattamente in sintonia con quello della madre - lasciavano ancora qualche barlume di speranza.
Mio fratello Fred deve aver sudato otto camicie per scrivere questaGli occhi accesi da una scintilla divertita puntarono dritti quelli di Logan quando Kristofer gli porse la lettera, un po’ stropicciata, che mentre parlava aveva inconsciamente tirato fuori dalla tasca dei pantaloni. Se l’ex cameriere avesse voluto leggerla, avrebbe dovuto decifrare queste frasi un po’ sgrammaticate da una grafia sbilenca:
CITAZIONE
Caro fratello
Caro Kristofer,
è successa una cosa assurda. Josephine e io pensiamo che Gwen ha la tua stessa stranezza i tuoi stessi poteri magici. L’altro giorno Jo le ha tagliato i capelli anche se lei non voleva e allora Gwen si è messa a fare i capricci e i capelli sono ricresciuti più lunghi di prima. È già la seconda volta che succede una cosa così, una volta è uscita dalla sua camera con una ciocca rossa, ma abbiamo pensato che li aveva tinti, anche se non abbiamo trovato nessuna traccia di tintura per capelli.
Jo e io pensiamo che è meglio se questa estate Gwen passa un po’ di tempo da te. Lei è d’accordo. Aspetto tue notizie.
A presto,
Fredrik
A pensarci adesso, l’idea che una cosa del genere fosse capitata proprio a Fred, che tra i due fratelli era quello a cui meno andava a genio il fatto di avere un mago in famiglia, gli sembrò piuttosto divertente.
Che gran burlone questo tuo amico destino… ecco questa è forse la prima volta in vita mia in cui mi piacerebbe guardare in una palla di cristallo e vedere… ahah… la faccia di mio fratello e di sua moglie!Questa volta, la risata che sentì sorgere all’improvviso e che rischiava di impedirgli di terminare la frase esplose fragorosa sull’ultimo dittongo. Una risata divertita, gioiosa, non di cattiveria, ché per quanto sua cognata non gli fosse mai andata a genio non le avrebbe mai augurato quella che per lei sapeva poter essere una sciagura. Quanto a suo fratello, lo immaginava nervoso e in preda a una irrequietezza che tuttavia Fred avrebbe prima o poi saputo gestire.
Fu in quel momento che, ripensando ai suoi fratelli, fu colto da un interrogativo che stuzzicò la sua innata curiosità: chissà che rapporti aveva Logan con la sua, di famiglia. Non ne aveva mai parlato, in effetti, neppure per cenni. Così, ancora scosso dai rimasugli di quella risata ormai morente, si ritrovò a chiedere, in tono più neutrale:
Tu hai fratelli, sorelle… ?