...and everything will be alright

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    [High Street, sera]


    C'era una sola ragione per tenere Logan ancorato a quel piccolo villaggio scozzese in prossimità di Hogwarts. Una ragione utile a farlo tornare ogni sera, un pensiero costante che aveva completamente scombussolato la sua routine, la sua giovane vita e tutto il suo futuro. C'era una corda invisibile e potente che legava il Veggente a sua madre. La strega, da anni scombussolata per l'abbandono dell'ex-marito, era stata finalmente raggiunta anche dai suoi genitori, che ora vivevano con lei e non più a Bath, dove invece adesso, prendendo possesso del piccolo appartamento dei nonni Doves, viveva Logan in totale autonomia.
    Ma quella a Bath non era una casa. Casa era ovunque ci fosse anche sua madre, era sempre stato così almeno. Melvina aveva bisogno di lui, ne aveva sempre avuto bisogno. E Logan non si era mai sottratto a quel compito, al quale sapeva perfettamente non avrebbe dovuto adempiere. Era più forte di lui. Era un cuore debole in un certo senso.
    Quella sera, aveva appena lasciato quell'abitazione dopo una rapida visita. Il nuovo lavoro era una continua scoperta e si sentiva smarrito, così tanto da doversi affacciare almeno ogni giorno, anche solo per poco, in quella casa che per qualche anno era stata sua e di sua madre.
    Ma era meglio così, era giusto così. Melvina, in uno sprazzo di lucidità, aveva fatto un lungo discorso a Logan e lo aveva convinto a prendere in mano la sua vita, i suoi sogni, le sue ambizioni.
    In una sera qualunque qualche mese prima, Logan avrebbe chiuso la porta di quella casa per dirigersi ai Tre Manici di Scopa. Ora, il pensiero di rientrare in quel posto era già troppo nostalgico e nonostante non fosse molto che se ne fosse andato, si era promesso che non sarebbe andato lì dentro per i prossimi mesi.
    Rimase a girovagare con le mani in tasca, la camminata tranquilla mentre prendeva delle boccate da una pipa e osservava la quiete di quel posto, della gente che rientrava nelle proprie case, i vecchi vicini che facevano un cenno di saluto, chi si rifugiava nei locali. Niente sembrava essere cambiato, per Logan era cambiato tutto e stava ancora cambiando.
     
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    Era una strana sensazione, tanto nuova quanto inattesa, quella che stava trascinando Kristofer verso casa lasciando nella delusione chiunque si sarebbe aspettato di vederlo irrompere come di consueto ai Tre Manici di Scopa. Una sensazione non esattamente spiacevole, che tuttavia insinuandosi tra i suoi pensieri gli aveva consentito di fugare ogni dubbio su dove avesse voglia di trascorrere la serata. I passi pesanti del rosso battevano a un ritmo lento e costante quelle vie per lui ormai così familiari, mentre gli occhi attraversavano senza vederli i profili delle case e dei negozi ormai in chiusura. Una o due volte si rese conto che le sue dita avevano sfiorato di proposito quella lettera, ripiegata proprio dentro una delle tasche del giubbotto di camoscio in cui stava nascondendo entrambe le mani. La tasca sinistra, per la precisione, perché la mano nascosta nella destra, seppur scomodamente intrecciata attorno al legno di abete, neppure lo percepiva.
    Quasi aveva stentato a crederci quando uno degli impiegati dell'ufficio postale gli aveva detto di aver intravisto una lettera destinata a lui in mezzo a un mucchio di altre lettere ancora da smistare, invitandolo a ritirarla di persona per evitare inutili ritardi di consegna: perché mai qualcuno avrebbe dovuto indirizzare una lettera per lui all'ufficio postale di Hogsmeade anziché mandargli direttamente un gufo? D'altra parte, il motivo era stato a dir poco sorprendente: era la prima volta in più di vent'anni che uno dei suoi fratelli gli scrivesse una lettera per primo, sfruttando i riferimenti che Kristofer aveva indicato per qualunque evenienza, senza dover aspettare che fosse lui ad affidare al proprio gufo una di quelle rare, rarissime corrispondenze. E proprio il contenuto di quella lettera era il motivo per cui ora se ne tornava a casa così, pensoso, senza fretta né indugio, rimuginando su qualcosa che per qualche assurdo motivo lo rendeva... felice.
    Un'improvvisa e irrefrenabile voglia di ridere gli sconquassò il petto prima ancora che se ne rendesse conto. E tuttavia quel suono non raggiunse mai gli standard delle risa sguaiate di cui Kristofer Gaarder era capace, perché fu proprio in quel momento che il rosso riconobbe in uno dei passanti un viso conosciuto.

    Logan?... Ehi Logan!

    Si arrestò di colpo, rivolgendo al ragazzo uno dei suoi più smaglianti sorrisoni. Non lo vedeva da parecchio, ma il disagio che aveva avvertito durante i loro primissimi incontri, frutto dell'eccentricità dell'ex cameriere, era ormai decisamente superato perché tornasse a rivolgersi a lui in modo distaccato o impacciato. Dopotutto, l'aveva visto correre sui tacchi per rimpinguare il suo bicchiere di Whisky Incendiario talmente tante volte da averci fatto l'abitudine. Abitudine che era poi venuta meno quando i turni di Logan avevano smesso di coincidere con gli orari in cui Kristofer era solito recarsi ai Tre Manici di Scopa. O almeno, così aveva creduto per un po'.

    Miseriaccia ma che fine hai fatto? Saranno secoli che non ti vedo ai Tre Manici...
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      26/3/2024, 22:23
      Kristofer Gaarder
     
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    Ci sono abitudini che non muoiono mai. Per Logan, una di queste abitudini, era quella di sorridere assottigliando le labbra non appena qualcuno gli rivolgeva la parola. A volte, quel sorriso sembrava forzato, altre era più sincero, ma nella maggior parte dei casi lasciava intendere tutto e niente. Aveva lavorato in una locanda per troppo tempo per rendersi conto di aver assorbito quel modo di fare e adesso che Kristofer lo aveva salutato in quel modo, incrociandolo per strada, Logan neanche si accorse di lasciarsi andare a quel riflesso, sebbene la presenza del Magizoologo gli avesse sempre trasmesso una certa allegria.
    Kristofer non era di certo un mago che passava inosservato, e già questo faceva breccia nel cuore di Logan, che di sicuro aveva lasciato parlare di sé a chi l’aveva visto in vesti eccentriche e tacchi vistosi.

    Buonasera, Kristofer! Potrei dire lo stesso del cliente migliore del Tre Manici di Scopa!

    Allargò le braccia e le lasciò immediatamente cadere sui fianchi, producendo un suono simile ad uno slap! quando i palmi incrociarono il tessuto dei suoi vestiti.

    Purtroppo non lavoro più lì, una scelta sofferta davvero, ma ho altri progetti in mente. E sono certo che tu abbia novità migliori delle mie, il transito di Giove nella costellazione dell’Aquario favorisce le conversazioni coi vecchi amici.

    C’erano poche cose da fare in quel di Hogsmeade, specialmente alla sera. Per quanto Logan fosse stato parte attiva della vita della locanda per cui lavorava fino a poco tempo prima, il villaggio era rinomato per il suo essere quieto, a parte per rare occasioni e alle vicende riguardanti i Centauri. I pochi negozi erano ormai in chiusura e con la gente che si rifugiava nei pub, restava solamente una proposta sensata da fare a Kristofer.

    Gradisci fare quattro passi con me?

    Alla domanda seguì un gesto della mano dominante, che svolazzò in aria per poi indicare con le dita la High Street sfollata e nella quale passeggiare con estrema tranquillità.

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      26/3/2024, 22:59
      Logan Lee Lynch
     
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    Se c’era una cosa che Kristofer non era mai riuscito a fare con Logan era mostrargli tutto il suo compiacimento dandogli una delle sue energiche pacche su una spalla, come era solito fare con altri suoi conoscenti e amici. Men che meno si era mai concesso di abbracciarlo, cosa che invece faceva soltanto quando era di ottimo umore ma, perché no, volendo anche con la prima persona che gli capitava a tiro e con cui avesse un minimo di confidenza. C’era sempre stata una linea sottile tra ciò che sentiva di poter fare e ciò che la sua natura impulsiva e facilona gli intimava di fare. Un confine labile, quasi inesistente, che tuttavia con persone come Logan, per qualche motivo, si faceva più netto. In quel momento avrebbe volentieri abbracciato qualcuno, tanta era la felicità che stava lentamente prendendo possesso del suo corpo da energumeno, ma era una sensazione diversa da quella travolgente esplosione di allegria che in altri momenti era stata in grado di renderlo invadente e molesto, se non addirittura fastidioso. E la risata che solo pochi minuti prima stava per esplodergli in petto aveva una vocazione insolitamente intima, che quasi gli vietava di essere condivisa. Così, ancora una volta, si ritrovò a rimandare il momento in cui avrebbe concesso a Logan quel contatto fisico che pure non negava mai ai conoscenti di vecchia data.
    Gli sorrise ancora, invece, accennando perfino a una smorfia divertita nel sentir parlare ancora di costellazioni e transiti planetari.

    Ringraziamo Giove per essersi fatto ‘sto giretto in Acquario allora… mi fa davvero tanto piacere rivederti, ti trovo bene!

    Glissando volutamente sulle novità che lo riguardavano, scrutò l’altro con gli occhi semichiusi, incuriosito dal cambio di lavoro cui Logan aveva appena accennato, salvo poi riaprirli ad accompagnare la sua totale approvazione per la proposta appena ricevuta.

    Ma certo! Eh, chissà quando ci ricapita di poter scambiare due chiacchiere adesso che non lavori più con Rosmerta…

    Si voltò, portandosi al fianco di Logan e riprendendo insieme a lui il passo lungo High Street, chiaramente in una direzione diversa da quella che aveva seguito prima di incontrarlo.

    E sentiamo, di che ti occupi adesso?

    Logan Lee Lynch scusa il ritardo 😅


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      3/4/2024, 19:23
      Kristofer Gaarder
     
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    Era molto difficile per chiunque andare oltre la superficie dei semplici convenevoli con Logan, neanche avesse creato chissà quale barriera tra lui e gli altri. Conosceva molta gente, ma dire che qualcuno lo conosceva per davvero era impossibile e l’unica persona che si avvicinava di più ad un’amica era Donna Mason. Probabilmente era per questo che non avesse chissà quali grandi rapporti, ma le cose stavano per cambiare.
    Ora che non lavorava più al Tre Manici di scopa, la sua vita si era fatta piuttosto dinamica e gli incontri con molte più persone, le prime simulazioni ai tavoli, lo avevano spronato a diventare, progressivamente, sempre più una voce parlante che un orecchio teso e pronto all’ascolto.
    Le labbra di Logan si incresparono in un sorriso non appena Kristofer ringraziò Giove per il giretto. Conosceva l’Animus come scettico della Divinazione e si capiva perfettamente che l’altro non avesse la Vista, ma per il neo-diplomatico non era mai stato un problema. Kristofer apparteneva ad una fetta ben ampia di persone che non comprendevano e non credevano ai segni del futuro, eppure Logan non si sarebbe mai permesso di sottrarsi alla compagnia di quello scettico in grado di fargli tornare il buon umore anche solo con un arricciare delle sopracciglia.

    Fa piacere anche me ritrovarti.

    Si incamminò lungo la via al fianco del Magizoologo, seguendo più l’istinto che i piedi, ben sapendo che il percorso era praticamente guidato dalla stessa Hogsmeade, che non aveva molto da offrire, specie a quell’ora.

    Ho intrapreso la carriera da Diplomatico, ma come puoi immaginare sono alle prime armi. Solo allenamenti sulle chiacchiere.

    Aveva riassunto così in due parole il suo nuovo lavoro, che in effetti prevedeva lunghe ore di studio accompagnate alla pratica, alla quale era ancora, ovviamente, acerbo.

    Purtroppo non ho nulla di entusiasmante da raccontare al riguardo. Tu, invece, spero non sia stato assalito da centinaia di ranocchie!

    Non voleva neanche immaginare quale assurdo compito dovessero svolgere i Magizoologi in quel periodo per catturare quella piaga che si era abbattuta sul suolo britannico.

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      4/4/2024, 08:22
      Logan Lee Lynch
     
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    A Kristofer piaceva camminare quasi quanto perdersi in chiacchiere. Certo era che le migliori camminate fossero quelle immerse nel verde, rese assai piacevoli dai suoni della natura e dai suggestivi paesaggi, mentre le migliori chiacchiere quelle da taverna, accompagnate da una burrobirra o da un buon bicchiere di whisky incendiario. Eppure, il villaggio di Hogsmeade sapeva essere il luogo perfetto per una passeggiata, se non altro perché le tanto amate chiacchiere potevano nascere da un incontro inatteso e, magari, permettergli anche di andare oltre il semplice parlare del più e del meno. Ed era proprio ciò che stava accadendo; Kristofer ci fece caso, mentre muoveva i propri passi lungo le solite vie che, di per sé, non avevano più nulla di speciale: quelle stesse vie che pure aveva percorso talmente tante volte da non avere per lui più segreti né più la stuzzicare il suo interesse, ora gli stavano concedendo qualcosa di diverso, l'occasione di conoscere una persona a lui nota in un contesto nuovo, inesplorato. Perché chi fosse Logan Lynch dietro il bancone e tra i tavoli di una locanda aveva avuto modo e tempo di scoprirlo, ma quel che si era appena reso conto di non essersi mai chiesto era chi fosse Logan Lynch fuori dai Tre Manici di Scopa.

    Ah però, un gran bel salto di qualità! Dai tavoli di una locanda ai tavoli diplomatici... Beh, alle chiacchiere eri già abituato, no? Eheh

    Lo scrutò sorridendo, studiando la reazione di Logan a quella sua irrefrenabile ironia. Se lo avesse offeso, probabilmente neppure se ne sarebbe accorto, a meno che l'altro non glielo avesse detto esplicitamente. Kristofer era così: senza filtri, né alcun freno inibitore se non la sensibilità umana che nel suo caso aveva sempre fatto a cazzotti con la leggerezza del suo spirito.

    Baah, non me ne parlare...

    fece poi, distogliendo lo sguardo e accompagnando il commento con una smorfia disgustata.

    ...quelle dannate rane stanno devastando il paese. E pure il mio orticello, maledetti anfibi!

    Il pensiero dei suoi germogli di cavolfiore calpestati e malridotti fece tornare per un momento l'ombra del malumore che lo aveva accompagnato nei giorni passati, ma non fu sufficiente per rimpiazzare la piacevole sensazione di energia positiva che ancora insisteva nel pompargli il sangue nelle vene. In men che non si dica, il suo volto tornò ad accendersi con un'espressione incalzante.

    Questa piaga non ci voleva... ma per fortuna ogni tanto arriva pure qualche bella notizia.

    Quasi a farlo apposta, un flebile impulso dalla coscia sinistra stretta dai pantaloni gli ricordò che la lettera era ancora lì. Kristofer si sorprese nel rendersi conto di aver appena dato voce a un pensiero che aveva faticato a formulare, e che tuttavia adesso era chiaro e nitido nella sua testa: sì, quella che aveva ricevuto era proprio una bella notizia, bella abbastanza da permettergli di non preoccuparsi per un po' di invasioni di rane o di rivolte dei centauri.

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      10/4/2024, 23:56
      Kristofer Gaarder
     
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    Sebbene diverse cose fossero cambiate nella vita di Logan, i suoi modi rimanevano sempre gli stessi. Era una persona pacata e cordiale, pertanto Kristofer poteva tranquillamente ritrovare nel neo-diplomatico la stessa cameriera che per svariate volte gli aveva servito una Burrobirra con un ammiccante occhiolino, entrambe cose mancanti in quella passeggiata. Sarebbe stato strano in ogni caso, visto che non era solito viaggiare con un barile di Burrobirra sotto al braccio e non flirtasse così spudoratamente al di fuori di contesti più giocosi, e quello decisamente non lo era.
    Si stava godendo un attimo prezioso, speso a conoscere qualcuno di cui sapeva praticamente niente, essendoci stato sempre quel distacco tra cliente e locandiera. Tra un passo e l'altro si ritrovo a sogghignare assieme all'Animus.

    Le chiacchiere non mancano, vero. Diciamo che la cosa più difficile è capire quando è il caso di rimanere in silenzio e ascoltare prima di dire la propria.

    Sospirò. Era giovane e aveva grinta. L'adrenalina provata alle prime simulazioni non era ancora dissipata del tutto e quell'energia alimentava il fuoco di chi aveva impazienza di fare, ma era alle prime armi e aveva ancora troppa strada da fare, molto più lunga di quella passeggiata con Kristofer.

    Davvero?

    Il suo volto si illuminò.

    Be' sono molto felice per te e quando vorrai, sentiti libero di condividere la tua notizia, specialmente se bella.

    Alzò gli occhi al cielo, neanche stesse cercando un segno o un'improvvisa stella cadente, ma chi poteva mai sapere che cosa sarebbe accaduto il momento successivo? La risposta, Logan non avrebbe potuto pronunciarla ad alta voce se non avesse voluto farsi prendere per pazzo o per fanatico. Rimase ad indugiare sul cielo, che gradualmente si tingeva sempre più di scuro.

    Avrò fatto bene a cambiare carriera?

    Era una domanda importante per Logan, ma non era chiaro se il mago stesse rivolgendo il quesito al Magizoologo o avesse espresso quella frase per finire un discorso. Tuttavia, qualcosa in lui cercò un segno come era solito fare. La sua vita si era sempre basata su quello, anche se non totalmente, ma la divinazione svolgeva un ruolo cruciale nella sua esistenza.

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      12/4/2024, 22:24
      Logan Lee Lynch
     
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    Ah beh, se è così io non potrei mai farlo, quel lavoro. Non riuscirei a tenere la bocca chiusa per più di dieci secondi, soprattutto dopo aver sentito qualcuno seduto al mio stesso tavolo sparare cazzate che non condivido ahah

    Per un momento, Kristofer provò ad immaginare la scena: lui, Logan e altri due o tre signori in abiti gessati, tutti intorno a un tavolo diplomatico a discutere del modo migliore per contenere la ribellione dei centauri... non sarebbe durato più di cinque minuti.

    Però ammiro chi ci riesce... ascoltare gli altri è importante, a volte ti evita di fare pasticci

    Non una delle sue migliori capacità, in effetti. Ad evitare i pasticci era bravo quasi quanto tenere per sé i propri pensieri, cosa che non sarebbe riuscito a fare neanche sotto l'effetto di un incantesimo silenziante: in quel caso avrebbe certamente trovato mille altri modi per esprimerli. In ogni caso, questa volta le due casistiche erano totalmente scorrelate e non c'era nessun danno che il divulgare una notizia come quella che aveva ricevuto quel giorno potesse arrecare a terzi.
    Kristofer colse la palla al balzo: se fino a pochi minuti prima aveva avvertito la necessità di metabolizzare in solitaria quel che stava accadendo, la disponibilità all'ascolto di Logan e la delicatezza del neo-diplomatico nel non forzare il racconto stimolarono in lui il presentimento che quelli fossero il luogo e il momento giusto per condividere la sua felicità con qualcuno.

    Questo non lo so, ma che te ne importa? Se poi va male cambi strada un'altra volta. Di cambiamenti non è mai morto nessuno, anzi... Si muore stando fermi, caro Logan! E a proposito di cambiamenti...

    Kristofer fece una pausa, concedendosi un sorriso, un sospiro e uno sguardo al cielo, quasi a voler proiettare tra le nuvole vespertine quella contentezza che lo faceva sentire così leggero.

    Mi sa che tra un po' mi toccherà fare lo zio a tempo pieno... c'è una streghetta in famiglia

    disse scuotendo leggermente la testa quasi incredulo.
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      19/4/2024, 23:30
      Kristofer Gaarder
     
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    Le chiacchiere con Kristofer si trasformavano presto in risate e sebbene composto, il sogghignare di Logan era ben visibile all'altro, che poteva intuire quale fosse il motivo del suo divertimento. Per quello che avevano avuto a che fare, Logan non riusciva affatto ad immaginare il Magizoologo alle prese con un affare diplomatico.

    Questo è vero, come a volte è giusto dire a qualcuno che sta solo dicendo fesserie!

    Gli rivolse un'occhiata serena. Stava in pace in quel momento ed era abbastanza certo che tutto il resto della loro chiacchierata sarebbe andata avanti così, piacevole e leggera.
    Da quando aveva cambiato lavoro, Logan aveva faticato a trovare qualcuno con cui poter far cadere una parte di maschera e lasciar crollare dalle spalle ogni tipo di peso. Ma era ad Hogsmeade e in ogni caso era come stare a casa anche solo passeggiando tra quelle vie, dove poteva guardare il cielo o ammirare un panorama che negli ultimi anni gli aveva ricordato che lì poteva sentirsi bene, al sicuro.
    Fu poco dopo aver pronunciato quella domanda sulla sua carriera, che un falco - o così gli era sembrato - attraversò la porzione di cielo da lui individuata. Un piccolo segno, molto fortunato, gli era apparso all'improvviso, anche se non aveva avuto assolutamente il tempo di prepararsi a dovere nell'accoglierlo e nel ricercarlo. Per questo non riuscì ad indagarne i movimenti e se fosse solamente un esemplare, quindi si limitò al fatto che qualcosa, tra le energie dell'universo, avesse risposto ai suoi dubbi. Ma lo aveva fatto anche Kristofer.

    Mh?

    Storse la testa verso di lui, in favore della loro conversazione, faticando per ritrovare il filo del discorso in quello che l'Animus gli stava dicendo.

    Si muore stando fermi!
    Sai che è proprio vero?


    Si fermò anche lui quando lo fece Kristofer, stando ad aspettare la gioiosa notizia allo stesso modo di quando indagava una sfera, anche se leggere nella mente del mago era tutt'altra questione e non si sarebbe mai azzardato. Poi per così poco...

    Ohh ma questa sì che è una buona nuova! Congratulazioni!

    Provò a dargli una pacca sulla spalla... un leggero buffetto, in realtà, per enfatizzare le sue parole.

    betatesting volo degli uccelli (ma poi l'ho usato come spunto di colore)
     
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    Se qualcuno gli avesse detto che prima o poi sarebbe finito a parlare di fatti personali con quel cameriere dalle movenze ambigue, il giorno in cui per la prima volta i suoi occhi avevano squadrato Logan dalla testa ai piedi (o per meglio dire dai piedi alla testa) con un’espressione incredula e stranita, Kristofer avrebbe certamente decretato che era impossibile. Eppure eccolo lì, sul punto di condividere proprio con Logan uno degli argomenti che più di tutti evitava ormai da anni di approfondire quando si ritrovava a chiacchierare con gli amici, vecchi o nuovi che fossero, per di più con una serenità che mai aveva avuto nel parlarne.

    E pensare che per ventotto anni ho creduto che sarei sempre stato io l’unico strano della famiglia…

    Non c’era tristezza o malinconia nelle sue parole, bensì una sorta di placido sollievo che tuttavia diede a quel suo modo di parlare sempre energico e incalzante una sonorità diversa, più profonda e pacata. D’altro canto, pronunciare quell’aggettivo che pure si era sentito affibbiare tante volte, prima dai suoi fratelli e poi dalle rispettive consorti, fu un modo per esorcizzare quella sottile barriera che da tanti anni si interponeva tra lui e i suoi affetti familiari, sebbene a quella parola non avesse mai dato molto peso.

    Sai i miei parenti sono tutti babbani, perciò non abbiamo molto da condividere… Non l’avrei mai detto che una delle mie nipoti si sarebbe rivelata una strega… non nel senso che intendiamo noi almeno ahah!

    Nulla di strano se sua nipote Gwendoline col tempo fosse diventata una megera stronza come la madre, ma gli episodi di magia accidentale che avevano indotto suo fratello Fredrik a scrivere con urgenza quella lettera - e il fatto che, da quel che ricordava, Gwen aveva un bel caratterino ribelle non esattamente in sintonia con quello della madre - lasciavano ancora qualche barlume di speranza.

    Mio fratello Fred deve aver sudato otto camicie per scrivere questa

    Gli occhi accesi da una scintilla divertita puntarono dritti quelli di Logan quando Kristofer gli porse la lettera, un po’ stropicciata, che mentre parlava aveva inconsciamente tirato fuori dalla tasca dei pantaloni. Se l’ex cameriere avesse voluto leggerla, avrebbe dovuto decifrare queste frasi un po’ sgrammaticate da una grafia sbilenca:

    CITAZIONE

    Caro fratello
    Caro Kristofer,
    è successa una cosa assurda. Josephine e io pensiamo che Gwen ha la tua stessa stranezza i tuoi stessi poteri magici. L’altro giorno Jo le ha tagliato i capelli anche se lei non voleva e allora Gwen si è messa a fare i capricci e i capelli sono ricresciuti più lunghi di prima. È già la seconda volta che succede una cosa così, una volta è uscita dalla sua camera con una ciocca rossa, ma abbiamo pensato che li aveva tinti, anche se non abbiamo trovato nessuna traccia di tintura per capelli.
    Jo e io pensiamo che è meglio se questa estate Gwen passa un po’ di tempo da te. Lei è d’accordo. Aspetto tue notizie.

    A presto,
    Fredrik


    A pensarci adesso, l’idea che una cosa del genere fosse capitata proprio a Fred, che tra i due fratelli era quello a cui meno andava a genio il fatto di avere un mago in famiglia, gli sembrò piuttosto divertente.

    Che gran burlone questo tuo amico destino… ecco questa è forse la prima volta in vita mia in cui mi piacerebbe guardare in una palla di cristallo e vedere… ahah… la faccia di mio fratello e di sua moglie!

    Questa volta, la risata che sentì sorgere all’improvviso e che rischiava di impedirgli di terminare la frase esplose fragorosa sull’ultimo dittongo. Una risata divertita, gioiosa, non di cattiveria, ché per quanto sua cognata non gli fosse mai andata a genio non le avrebbe mai augurato quella che per lei sapeva poter essere una sciagura. Quanto a suo fratello, lo immaginava nervoso e in preda a una irrequietezza che tuttavia Fred avrebbe prima o poi saputo gestire.
    Fu in quel momento che, ripensando ai suoi fratelli, fu colto da un interrogativo che stuzzicò la sua innata curiosità: chissà che rapporti aveva Logan con la sua, di famiglia. Non ne aveva mai parlato, in effetti, neppure per cenni. Così, ancora scosso dai rimasugli di quella risata ormai morente, si ritrovò a chiedere, in tono più neutrale:

    Tu hai fratelli, sorelle… ?
     
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    Volenti o nolenti, tutti prima o poi cedevano all'impulso di confessarsi col barista e Logan sembrava non aver perso quella capacità nonostante il cambio di professione. Aveva come l'impressione di essersi portato dietro dei clienti, pronti ad aprirsi davanti ad una faccia cordiale, che rivolgeva loro sorrisi cortesi.
    Ascoltò Kristofer con attenzione, dando al mago lo spazio necessario per esprimersi e raccontare, senza mai giudicare con lo sguardo o con l'espressività del viso in generale. Sebbene Logan avesse paura dei Babbani e di tutto ciò che li guardava, il discorso di Kristofer non lo fece tremare affatto, ma riflettere. Che cos'era che stabiliva ad un mago di essere tale?
    Sentì la sua mente aprirsi a varie possibilità, senza darsi una risposta semplice ad una domanda così complessa.

    Suppongo sarai un'ottima guida, allora!
    Ci si ritrova persi quando il mondo che conosci cambia drasticamente, vero?


    Nel passeggiare, rivolse uno sguardo involontario indietro, dove ormai aveva lasciato alle spalle la casa di sua madre. Avrebbe tirato un sospiro pregno di preoccupazione, senza esternare il minimo pensiero al riguardo, se non fosse stato che Kristofer gli stava piazzando una pergamena sotto al naso.
    Indugiando, allungò le dita per prendere la lettera offerta: se da una parte c'era la gentilezza del non voler invadere troppo gli spazi personali dell'Animus, dall'altra Logan aveva sempre il timore che toccando questo tipo di oggetti riuscisse a vedere molto di più di quello che c'era da leggere. Conosceva bene le sue potenzialità, ma non poteva controllare a piacimento la sua Vista e questo un po' lo spaventava, perché davanti alle altre persone diventava vulnerabile.
    Quando non accadde nulla al tocco si sentì incredibilmente sollevato, tanto da riuscire a ridacchiare alla battuta di Kristofer.

    Te lo concedo, anche se una sfera di cristallo non si usa proprio per questo!

    Continuò a sghignazzare per un po' finché non si interruppe bruscamente sul finale e fissò il Magizoologo come se fosse un criminale appena evaso da Azkaban.

    Figlio unico e con cugini molto lontani.
    Diciamo che la mia famiglia si riduce al numero di persone di un circolo esclusivo e non parlo con tutte, quindi non ho aneddoti come i tuoi...


    Guardò altrove, colto da un improvviso imbarazzo.
     
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    Da bravo campagnolo figlio di contadini, Kristofer aveva sempre avuto la tendenza al pensare con semplicità e praticità, ragion per cui per elaborare a fondo ciò che gli accadeva e quali fossero le implicazioni sulla sua vita necessitava sempre di un po’ di tempo e, qualche volta, anche di qualche parere esterno che puntualmente fosse in grado di offrire punti di vista che lui semplicemente ignorava.
    Certamente aveva messo in conto il fatto di dover ospitare la nipote e di dover provvedere alle necessità della piccola strega per tutto il tempo che si fosse rivelato necessario, ma l’idea di dover anche essere per lei una guida, un mentore nel relazionarsi con il mondo magico non gli era ancora neanche passata per l’anticamera del cervello.
    Spiazzato dal commento di Logan, che gli aveva appena sbattuto in faccia una verità piuttosto scomoda, e tuttavia ancora focalizzato sulla contentezza che l’idea di non essere più il solo mago in famiglia gli dava, quasi neppure si accorse che Logan si era voltato un attimo indietro con aria preoccupata e che le sue parole sembravano alludere a una condizione personale più che a un concetto universalmente valido.

    Immagino di sì, certo…

    Una risposta vaga ed elusiva, che tuttavia sarebbe stata più articolata se avesse veramente riflettuto su ciò che Logan aveva appena detto.
    Fu solo in un secondo momento, quando si ritrovò a chiedere a Logan della sua famiglia, che si rese conto di essersi concentrato troppo su di sé per qualche minuto.
    Guardò con interesse l’ex cameriere, mentre quello accennava senza troppo entusiasmo a una situazione ben diversa dalla sua: in quel momento, cosa piuttosto rara in tutta la sua vita, il dubbio di poter risultare invadente si insinuò tra i suoi pensieri ad affiancare la curiosità che lo spingeva a chiedere ancora.

    Beh, non sempre con i parenti è tutto rose e fiori… però si può sempre avere una famiglia che vada al di là del legame di sangue, no? E non è neanche detto che la famiglia che ti scegli debba essere chissà quanto numerosa…

    Un pensiero contorto, forse mal elaborato, ma che in qualche modo rispecchiava quel che lui aveva sperimentato negli anni. Per lui famiglia erano stati i compagni di Hogwarts, in particolare i Tassorosso. Famiglia erano stati di volta in volta i magizoologi con cui aveva lavorato, che lo avevano accolto in casa loro nel corso dei suoi viaggi e da cui aveva imparato il mestiere. Famiglia erano perfino i locandieri e gli avventori dei Tre Manici di Scopa, o alcuni dei più affabili tra gli abitanti di Hogsmeade con cui si intratteneva piuttosto volentieri.

    Vivono lontano da qui, quei pochi parenti che hai? Un momento… ma tu dov’è che vivi adesso?

    Il dubbio lo assalì mentre insisteva con le sue domande inopportune, facendogli cambiare espressione e portandolo a fermarsi un momento per fissare Logan con la fronte corrugata.

    Edited by Kristofer Gaarder - 2/5/2024, 00:26
     
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