Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Christian Carrington

  1. .
    Quando vide Vitious entrare dalla porta, Christian impallidì di colpo, sentendosi il corpo cedere per lo spavento. Credeva di averla scampata con Filch, eppure la sfiga aveva deciso di perseguitarlo e di mettere sul suo cammino il professore di incantesimi, che adesso ovviamente esigeva delle spiegazioni sui motivi per cui il ragazzo si trovasse lì dentro, invece di cercare il gatto come tutti gli altri. Christian aveva infranto consapevolmente il regolamento scolastico sperando che la Dea Bendata potesse guardare nella sua direzione, ma anche se ciò non era successo non aveva intenzione di ammettere le sue colpe e di prendersi la punizione che meritava: si sarebbe difeso finché avrebbe potuto, facendo appello a tutta la buona condotta mantenuta in sei lunghissimi anni lì a scuola. Magari sarebbe stato più facile convincere l'uomo della sua innocenza essendo sempre stato uno studente modello, anche e sopratutto nella materia da lui insegnata.
    Non doveva farsi prendere dal panico, ma reagire con naturalezza e tranquillità.

    Professore, salve. Mi vuole dare una mano?

    Tentando di sembrare il più tranquillo possibile, rivolse un sorriso educato al docente, per poi continuare a frugare nell'ufficio del Custode come se fosse la cosa più normale del mondo. Doveva però dare qualche spiegazione in più sul motivo per cui fosse lì dentro, ché quello non sarebbe bastata a convincere Vitious ad andarsene via e a lasciarlo in pace.

    Ho incontrato Gazza qui fuori e gli ho domandato di poter perlustrare il suo ufficio, converrà che sia il primo posto in cui ha senso guardare. Credo si trovi con la Contessa in questo momento...

    Forse Vitious non sapeva della relazione tra Gazza e la Contessa e un'informazione di quel tipo poteva distrarlo quanto bastava per togliersi dal cammino di Christian - anche se nemmeno sapeva quanto il docente fosse interessato ai pettegolezzi.
    Poi il ragazzo iniziò però a domandarsi se non potesse addirittura sfruttare quel colpo di sfortuna a suo favore: il professore era un abile maestro di magia, avrebbe di sicuro saputo come aiutarlo nell'evocazione dell'incantesimo localizzatore.

    Ho pensato ad un Avansegium, ma temo sia magia ancora troppo complessa per me... mi riuscirebbe a dare una mano?

    Oltre il danno la beffa, insomma, da bravo faccia tosta quale era.

    Uso un utilizzo dell'amuleto della fortuna per convincere il professore.

    Christian porta con sé:
    - 2 Pezzi di Cioccolato al Latte
    - Divisa leggera
    - Amuleto della fortuna
    - Spilla della Personalità
  2. .
    FH: Il Secchione - Livello Facile
    • Premio: 5 PP, 10 Punti Casa, 0.5 Stima
  3. .

    Ufficio di Gazza



    Rimase nascosto nell'ufficio per poco più di un minuto, trattenendo il respiro e sperando di non essere colto in flagrante da una personalità scolastica severa come quella del Custode. Silenzioso come una spia, stette immobile giusto il tempo di sentire i passi superare la porta e il silenzio ricadere sull'intero corridoio, lasciando il ragazzo solo e permettendogli di tirare un sospiro di sollievo. Evidentemente Christian si era allarmato per nulla e la Contessa stava portando altrove l'amato Gazza, inconsapevole che ci fosse qualcuno a rovistare nel suo ufficio. Persino lui faticava a crederci, ché quella era forse la prima regola seria che aveva volutamente infranto, e il pensiero di poter essere beccato gli iniettava un mix di ansia ed eccitazione che lo confuse. Lui era sempre stato per seguire l'ordine più che il caos, ma per un bene maggiore decise di giustificarsi.
    Rovistare, sì, perché era esattamente quello che Christian stava facendo: rovistare in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo a capire dove il gatto fosse andato, che fosse un indizio o una vera e propria traccia. Gli venne allora in mente un incantesimo molto avanzato di cui aveva letto la formula qualche mese prima in un polveroso libro di magia arcaica relegato in un angolo della biblioteca, dove probabilmente aveva passato decenni e decenni prima che lui lo trovasse. "Avensegium", così si chiamava, e serviva proprio come incantesimo di localizzazione a partire da un oggetto posseduto dal bersaglio che si tentava di trovare, o da qualcosa che facesse parte di lui, come un capello. E quale migliore occasione di quella per testarlo?
    Iniziò quindi ad aprire cassetti e credenze, a cercare dietro le scatole, sotto la sedia e la scrivania, vicino alle catene e a fuochi d'artificio confiscati a studenti malandrini, dietro i mobili e i quadri; ovunque poteva essere un buon posto per trovare qualcosa che appartenesse a Mr Rupp, e nemmeno doveva essere così difficile farlo, dopotutto, tanto era ossessionato Gazza dal suo famiglio.
    Una volta trovato qualcosa e solo allora, prese il catalizzatore e lo diresse contro l'oggetto.

    Avensegium.

    Non restava che sperare.

    - Christian trova tracce del gatto
    - Cerco qualcosa che appartenga al gatto
    - Uso Avensegium sull'oggetto, se trovato
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    Tracce del gatto?: 4
    • 1d40
      4
    • Inviato il
      24/1/2024, 18:04
      Christian Carrington
  5. .
    Cosa mancava al Carrington per raggiungere il grado di felicità a cui aspirava?
    Era un concetto complesso per lui, quello della gioia, ché in alcuni momenti si sentiva come se non fosse in grado di provarla come gli altri. Sporcava con i suoi pensieri anche i momenti più felici, riducendo sempre tutto a momenti molto più brevi di quello che erano.

    Non vorrei che sembri più grave di quel che è o risultare pesante, ma sono io a mancare.... credo. Ho tanto da capire ancora, ma ci sto lavorando.

    Il Carrington era sempre alla ricerca di sé stesso, in qualche modo e misura. Non si accontentava di quello che era, ma anzi coglieva ogni occasione per aggiungere un pezzetto al puzzle che lo ritraeva, consapevole che non sarebbe mai riuscito a completarlo fino alla fine. Anche in una vita intera non sarebbe riuscito a scoprire ogni singola sfaccettatura di sé, ed era proprio questo che rendeva per lui la vita così stimolante. Nutriva, sì, molto rispetto per la sua persona: si stimava e amava infinitamente, e non mancava di esprimere agli altri quanto nell'effettivo si riconoscesse tutti i suoi pregi, a costo di risultare vanesio e superbo. Ma questo non gli precludeva di certo la curiosità di conoscersi ancora. Così, era certo che non dipendesse dagli altri ciò che sentiva, ma da sé stesso, e in parte contribuiva quella parte di lui che inevitabilmente era sempre un po' triste e malinconica; e a lui andava bene così, ché ormai l'aveva conosciuta e imparata a mitigare.

    Se sei contento di essere qui, allora lo sono anch'io.

    Christian non aveva mai avuto dubbi sul fatto che Maxwell potesse avere piacere ad andare in vacanza con la sua famiglia, e di certo non perché fossero persone particolarmente amabili o di compagnia; dopo anni di amicizia era però inutile girare attorno al fatto che entrambi avessero bisogno della presenza dell'altro, e quella scappata a Pairigi aveva dato loro modo di stare un po' insieme anche durante la pausa estiva - a differenza dell'anno prima, quando Christian aveva passato l'estate in continuo viaggio per l'Europa che non gli aveva dato modo di vedere nessuno al di fuori dei suoi genitori, di sua sorella e di qualche suo cugino qua e là. Ciò su cui aveva avuto più pensieri era se la città francese fosse effettivamente di gusto del ragazzo, ché piacendo così tanto a lui magari non poteva piacere all'altro, data la diametrale differenza che caratterizzava i due praticamente su tutto.
    Ciò che Maxwell rispose successivamente lo sconvolse, nel senso migliore che potesse esistere. Si sentì destabilizzato, privato di qualsiasi forma di difesa o arma avesse mai avvicinato a sé; vuoto eppure riempito come non mai, la sensazione di aver mezzo piede sulla terra dopo una vita intera passata sospeso a mezz'aria. Christian rappresentava una casa per lui, e non c'era forse cosa più bella che l'altro avesse potuto dire ad un ragazzo che alle volte non era casa nemmeno per sé stesso. E tutte le negazioni che anticipò dimostrarono quanto a cuore avesse il Carrington e quanto conoscesse le sue ansie; ma non aveva intenzione di rimanere lì, fermo e stupito: avrebbe fatto qualcosa. Doveva, ma soprattutto voleva.

    Vieni.

    Cima della Torre Eiffel



    Aveva trascinato Maxwell fino ai piedi della Torre Eiffel, su cui aveva iniziato a salire senza proferire parola. Si chiedeva cosa stesse pensando l'amico in quel momento: gli aveva detto una cosa importante e Christian aveva risposto con un enigmatico e silenzioso modo di fare, tanto che, fosse stato nell'altro, si sarebbe mandato a quel paese senza troppe cerimonie. Ma anche avesse voluto farlo, lui non gliene avrebbe dato modo, ché quella giornata non sarebbe finita finché non fossero giunti sulla cima del manifesto francese.
    Arrivati alla meta, il ragazzo si sarebbe poi avvicinato alla ringhiera, chiedendo a Maxwell di fare lo stesso, così che entrambi potessero godere di quella splendida vista. Stava andando via il sole a Parigi, e il cielo iniziava ad assumere sfumature rosate meravigliose. Christian inspirò a pieni polmoni, prima di voltarsi verso l'amico.

    Condivido con te Parigi, è più di quanto abbia mai fatto con chiunque altro. Eccetto Cole, direi.

    All'apparenza sarebbe potuto sembrare un regalo banale, inutile; lui nemmeno la possedeva Parigi, quindi come avrebbe potuto dare a Maxwell un qualcosa che, volendolo, avrebbe potuto avere anche da solo? Ma condividendo con lui quella città intendeva dire che ne condivideva pure tutto l'amore, tutta la meraviglia e tutti i ricordi che le orbitavano attorno, nonché la sensazione di "casa" cui faceva accenno prima. Condivideva con lui più della materia, e sperava con tutto sé stesso che l'amico lo accettasse senza porsi troppi interrogativi.
    Ma non gli sembrava giusto fermarsi lì: l'altro si era esposto più di quanto avesse fatto lui, e adesso, checché l'altro potesse dire di no, toccava a lui. E non per obbligo, ché in tal caso anche Maxwell sapeva che non l'avrebbe fatto, ma perché sapeva di volerlo fare.

    Voglio che tu sappia che senza di te non ce l'avrei mai fatta. Sei la luce di cui il mio buio ha bisogno.

    Maxwell era la luce di cui il buio di Christian aveva bisogno, era vero. Era entrato nella sua vita come una stella piovuta dal cielo, e l'aveva resa immensamente migliore sotto ogni punto di vista: aveva mitigato alcuni spigoli del suo carattere e gli aveva insegnato quanto fosse facile voler bene a qualcuno di cui ci si potesse fidare ciecamente; lo aveva portato a guardarsi dentro, facendogli capire che essere com'era andava benissimo, e che la sua personalità glaciale e un po' cinica non faceva di lui una persona cattiva o qualcuno che fosse impossibile da amare.
    Senza che nemmeno se ne accorse, una lacrima rigò la sua guancia destra, arrivando fino al mento, dove Christian l'asciugò sorpreso. Purtroppo il suo pensiero si era incastrato tra le lettere del nome di Cole, a cui aveva inevitabilmente iniziato a pensare. Maxwell aveva fatto bene al suo cuore, e non poteva fare altro che chiedersi cosa sarebbe successo se anche lui avesse avuto qualcosa di simile con qualcun altro. Per un periodo della sua vita si era sentito di essere la luce del fratello, che a sua volta era la sua, ma visto ciò che era accaduto sembrava evidente che non fosse davvero così.

    Ne avrebbe avuto bisogno anche lui.

    Ne avevano bisogno tutti, in fin dei conti.
    Un'altra lacrima, sull'altra guancia.
  6. .

    Uscito dalla Sala Comune, Christian aveva deciso di dirigersi verso la biblioteca, pronto ad un'altra giornata di studio intenso, ché sebbene l'anno fosse appena ricominciato i professori ci avevano già dato dentro con i compiti e i test scritti. Proprio mentre aveva svoltato verso le gradinate, però, un rumore lo distrasse, anche se non riuscì a capire da dove provenisse né che cosa fosse. Dei passi, forse, oppure un leggero tonfo sul pavimento il cui rumore era riecheggiato per tutti i sotterranei. Il ragazzo, che già non aveva molta voglia di applicarsi allo studio quel pomeriggio, decise di lasciare che quella distrazione lo attirasse a sé e cominciò a camminare verso la direzione in cui aveva sentito i rumori. Non erano rari lì sotto a dirla tutta, ma indagare non avrebbe di sicuro nociuto a nessuno - ad eccezione degli ipotetici malandrini che stavano confabulando.
    Udì all'improvviso due voci che ormai aveva imparato a riconoscere perfettamente, tanti erano gli anni in cui le sentiva: Cursa e Gideon stavano dialogando nei meandri più oscuri del Castello, e Christian, che già nutriva dei sospetti di qualche tipo nei confronti dell'uno e dell'altra, non poté esimersi dal provare forte curiosità nei confronti di quello che stava succedendo. Cursa aveva iniziato a incuriosirlo dopo la festa di Halloween, quando l'aveva vista andare via dalla Sala Grande, e ancora poi quando un quadro gli aveva confermato che non si fosse diretta in Sala Comune come sarebbe stato prevedibile; Gideon, al contrario, era rinomato per essere un ex membro degli Alfieri, e il Carrington non aveva mai terminato di vederlo come tale, viste tutte le cose che tra i due erano accadute. Si appostò al muro, cosicché riuscisse ad ascoltare e intravedere ciò che accadeva tra i due ragazzi: avrebbe scoperto qualcosa d'interessante? Evidentemente sì, ché la fortuna gli sorrise e riuscì a coglierli proprio nel momento in cui i due trovarono una misteriosa botola nel pavimento. Che fosse...

    Tento di spiare questa role. E come da tiro sopra ho anche trovato la Stanza della Pietra Filosofale. Uso un utilizzo dell'amuleto della fortuna.


    Edited by Il Narratore • - 21/1/2024, 10:56
  7. .

    Ufficio di Gazza



    La serratura non ebbe bisogno della magia per sbloccarsi, ché era evidentemente abitudine dell'uomo lasciarla aperta: la porta dell'ufficio si aprì lentamente, dando il consenso a Christian di varcarvi la soglia. Ma prima che ebbe il tempo di farlo, o anche solo di dare una vera occhiata alla stanza da fuori, sentì dei passi arrivare in sua direzione e immediatamente dopo delle voci che per lui erano ormai inconfondibili: la Contessa, docente di Babbanologia, e Gazza stavano flirtando e camminando verso l'ufficio dove il ragazzo stava tentando di entrare, e se non si fosse dato una mossa a fare qualcosa sarebbe stato colto con le mani nel sacco a fare qualcosa di illegale. Non ebbe nemmeno il tempo di provare disgusto per la coppia che ormai sapeva essere vera, e che fino a quel momento non era stato altro che un pettegolezzo nella sua testa, dato che dovette subito ingegnarsi per trovare una via di fuga da quella situazione che non gli precludesse però la perlustrazione dell'ufficio. Prese allora carta e penna dall'ufficio del Custode e iniziò a scrivere un messaggio, che fece poi levitare con Wingardium Leviosa subito fuori la porta, che chiuse.

    Nei sotterranei, adesso.
    Ho il tuo stupido gatto.
    Non fare tardi o finirà male.


    L'ufficio di Gazza era territorio inesplorato per Christian, che vi si era sempre tenuto alla larga, probabilmente per paura o per semplice disinteresse - ad eccezione del duello fatto con gli Alfieri ormai diversi mesi prima, durante il quale aveva però prestato attenzione a salvarsi la pelle. E per quanto avesse voglia di guardarsi un po' attorno, in quel momento si rendeva conto che ci fossero altre priorità a cui dare la precedenza.
    Sperava che questo potesse essere sufficiente a distrarre per un po' Gazza e la Contessa, ché immaginava sarebbero corsi a dare un'occhiata invece di perdere tempo con le loro effusioni; non era infatti paragonabile l'affetto che l'uomo provava per la donna con quello che provava per il suo fedelissimo gatto Rupp.
    Per evitare però spiacevoli sorprese, Christian si curò anche di chiudere la porta con Colloportus, cosicché, qualora avessero avuto intenzione di entrare, lui li avrebbe prima sentiti.

    Nessun indizio, per ora
    - Wingardium Leviosa per far levitare il messaggio fuori dalla porta
    - Colloportus per chiudere la porta a chiave

    Christian porta con sé:
    - 2 Pezzi di Cioccolato al Latte
    - Divisa leggera
    - Amuleto della fortuna
    - Spilla della Personalità
  8. .
    Tracce?: 29
    • 1d40
      29
    • Inviato il
      20/1/2024, 13:29
      Christian Carrington
  9. .
    Prima Vesper, poi Gideon, a turno tutti sembravano volersela prendere con Christian. L'unico che gli diede ragione, sebbene in modo tacito, du Benjamin, che gli sorrise gentilmente.

    Mi stai davvero prendendo in giro perché sono uno studente stimato? Qui qualcuno non arriva all'uva...

    Gideon stava tentando di giocare ad un gioco che Christian conosceva bene e da cui sapeva che sarebbe uscito vincitore, per il semplice motivo che aveva molte più cosa da dire all'altro di quanto l'altro ne avesse da dire su di lui. Nell'ordine, Gideon era un ex criminale, reduce da un patteggiamento e da una prolungata sospensione da scuola, mentre lui era... soltanto un ottimo studente, e che il Greengrass tentasse di utilizzarlo contro di lui era inspiegabile.
    Ma non era il solo in quel tavolo che aveva deciso di dargli addosso, nonostante lui fosse partito con i migliori dei presupposto, ponendo a tutti i suoi compagni una semplice domanda.
    Era davvero saturo e l'unica cosa di cui avrebbe avuto voglia era andarsene in camera a stendersi sul letto, ma il sipaerietto tra Gazza e la Preside McGranitt lo distrasse, focalizzando su di sé la sua attenzione.

    Divergenze a parte, ci servono quei punti.

    In quel tavolo non aveva più voglia di stare e quell'accaduto gli aveva dato l'occasione per fuggire in solitaria: non aveva voglia di stare con nessuno in quel momento e l'unica cosa che voleva era ottenere quei punti Casa, mai indispensabili come in quel periodo, anche se per ottenerli doveva fare una cosa così poco interessante come cercare uno stupido ed odioso gatto.
    Ma da dove cominciare?

    Ufficio di Gazza



    Si recò all'ufficio di Gazza come primo luogo, ché da dove avrebbe dovuto iniziare a cercare se non dal posto più ovvio tra tutti? Non credeva che fosse banale, o meglio riteneva che proprio questa banalità rappresentasse la genialità di quella persona. E, comunque, anche se non avesse trovato il gatto, avrebbe magari trovato qualche indizio che lo avrebbe aiutato a proseguire in quella ricerca.
    Tentò di spingere la maniglia della porta per controllare se fosse già di suo aperta durante il giorno, ché in sei anni non aveva mai avuto modo di scoprirlo - e per fortuna, visto che si trattava di Gazza. Qualora però avesse scoperto essere chiusa, allora il ragazzo avrebbe fatto appello al suo catalizzatore, sapendo che sarebbe senz'altro riuscito ad aprire una serratura bloccata da un Magonò.

    Alohomora.

    Christian prova ad entrare nell'ufficio di Gazza - uso Alohomora solo se la porta è chiusa. Utilizzo l'amuleto della fortuna per aumentare le possibilità di non essere beccato.
  10. .
    Malelingue, linguelunghe
    Christian Carrington: 7
    Eunjoo Choe: 7

    FH: Il Malvagio - Livello Facile
    • Premio: Ad entrambi 1.5 PP a post e 0.5 punti malvagità

    Note: //
  11. .
    Aveva forse rovinato tutto, Christian?
    In generale non era mai un ragazzino indiscreto o petulante: sapeva quando fosse il caso di tacere e rispettava molto la privacy degli altri, semplicemente perché esigeva che gli altri rispettassero la sua. Ma in situazioni come quelle, dove non solo doveva dimostrare di avere ragione su una persona su cui altri l'avrebbero potuto vedere in modo diverso da lui, ma vedeva anche il rischio che qualcuno a cui in qualche modo teneva rischiava di farsi male, non poteva esimersi dall'essere quanto più minuzioso possibile. Tentava di capire e di raccogliere il numero maggiore di informazioni possibile, non curandosi di chi poteva ferire o di quali porte era meglio che rimanessero chiuse; c'era soltanto lui e il suo scopo, niente e nessun altro.
    Ma la reazione di Eunjoo gli suggerì che qualcosa doveva averla turbata, che fosse nell'argomento in generale, di cui forse non voleva più parlare, o che fosse invece nelle sue parole. La vide raggomitolarsi su sé stessa e fuggire il più veloce possibile, cosa che capì, in tutta onestà. Avrebbe rispettato quel suo modo di rispondere lasciandola andare via, ma non prima di aver messo le cose in chiaro.

    Eunjoo, io ci sono. Sai dove trovarmi.
    Buono studio.


    Non le sorrise, ma si limito a guardarla negli occhi subito prima di vederla sparire oltre la colonna, diretta forse verso un aula studio o forse verso la sua Sala Comune, dove l'asfissiante presenza di Christian non avrebbe potuto raggiungerla neanche volendolo. In ogni caso e ovunque stesse andando, il ragazzo ci teneva a farle sapere che, nonostante la sua mancanza di discrezione, lui per lei ci sarebbe stato se avesse voluto riprendere l'argomento, ma anche se invece non avesse voluto, giusto per fare qualche altra chiacchiera. Aveva trovato un'amica in Eunjoo, come lei stessa aveva detto, e in quanto tale sarebbe stato a sua disposizione per sfogarsi in qualsiasi momento avesse voluto.
    Rimase lì seduto ancora un po', ché aveva diverse cose su cui riflettere.

    Role conclusa

  12. .
    Christian Carrington, Cercatore!

    Edited by Christian Carrington - 17/1/2024, 17:33
  13. .
    Pareva che la fantomatica bomba esploda nell'ufficio della Preside non avesse fatto altro che dare inizio ad una serie di eventi che avrebbero portato ad un'altra esplosione, durante quel pranzo in Sala Grande. In brevissimo tempo, infatti, tutti iniziarono a parlare di ciò che era successo e la sala grande non fu altro che un vero e proprio campo di battaglia dove la gente si sfidava a chi riusciva a trovare la risposta più efficace o la meno assurda. Non era niente più che la Teoria del Caos: da un evento ne era nato un altro, e continuando di quel passo l'esito di quella serie di accadimenti sarebbe stato disastroso.

    Se fosse stato uno scherzo ormai si saprebbe qualcosa in più però... un colpevole, uno sospensione. Non parliamo di un frisbee zannuto nascosto in un cassetto ma di un'esplosione nell'ufficio della Preside.

    Se davvero le parole della McGranitt fossero combaciate con la realtà dei fatti, a quel punto le voci sullo scherzo e sul suo artefice già sarebbero dovute essere arrivate alle orecchie più inserite nei pettegolezzi scolastici, se non proprio a tutti; il fatto che non fosse conseguita punizione o sospensione per nessuno di loro avallava la tesi che c'era qualcosa sotto che non volevano che loro sapessero, e da bravi adolescenti quali erano tutto ciò non faceva altro che invogliarli a scoprire cosa fosse.
    Continuò a parlare a tutti gli studenti Serpeverde in modo indistinto, mantenendo tuttavia un tono di voce basso: non voleva essere colto da un docente a discutere questioni che in teoria non gli sarebbero dovute interessare o a mettere in dubbio la parola della Preside.

    Capisco che ci vogliano tenere all'oscuro per proteggerci, ma sono stati i segreti del Ministero ad aver frantumato tutto l'anno scorso.

    L'anno prima i segreti del Ministero, senz'altro custoditi con le migliori delle intenzioni, avevano portato gli studenti ad essere isolati e privi di alcun tipo di dialogo o sincerità. Basti pensare che per un anno intero il loro professore di Difesa contro le Arti Oscure Draco Malfoy non era in realtà il loro professore di Difesa contro le Arti Oscure Draco Malfoy, ma il Capo Auror Harry Potter, e nessuno di loro lo aveva capito sebbene vi avessero a che fare quasi ogni giorno. L'unico modo che l'Istituzione aveva quindi per riacquistare la fiducia dei più giovani ed evitare che ciò che era successo l'anno prima riaccadesse un'altra volta era adottare una maggiore trasparenza e non insultare l'intelligenza di ognuno sperando che dei ragazzi, già impauriti per tutto ciò che stava succedendo, potessero davvero credere che un esplosione di tale entità non fosse altro che il frutto della mente di uno studente.

    Edited by Christian Carrington - 15/1/2024, 20:04
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    CITAZIONE
    [...] quelli che erano apparsi come occhi vuoti, il sorriso mogio, le parole tremanti, presero invece la forma di qualcosa di intenso e consapevole, quasi più che vivo. Non lei che cedeva a un sentimento che aveva combattuto, ma lei che finalmente lo reggeva a piene mani, quello per cui aveva combattuto, e se anche avesse perso ogni altra cosa dietro di sé, nella foga, legami che non l'avrebbero capita, l'atto di possederli non le avrebbe dato uguale soddisfazione dell'atto di appartenere a qualcuno [...]

    - Eunjoo Choe, "Red Christmas"
  15. .
    Ma ciao Marta e benvenutissima tra noi! Siamo contenti tu ci abbia scelto per riprendere a ruolare, non rimarrai delusa -_-

    Prenditi il tempo che ti serve per creare il tuo PG, e qualora fosse uno studente non posso che augurarti di finire nella Casa migliore di tutte: :serpe: :serpe: :serpe:

    Per qualsiasi cosa contatta pure lo staff e ci vediamo prestissimo on game! <3
560 replies since 13/11/2021
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