Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Christian Carrington

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    Ma ciao Marta e benvenutissima tra noi! Siamo contenti tu ci abbia scelto per riprendere a ruolare, non rimarrai delusa -_-

    Prenditi il tempo che ti serve per creare il tuo PG, e qualora fosse uno studente non posso che augurarti di finire nella Casa migliore di tutte: :serpe: :serpe: :serpe:

    Per qualsiasi cosa contatta pure lo staff e ci vediamo prestissimo on game! <3
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    Ascoltava Eunjoo in silenzio, concentrandosi sulle sue parole e sulle sue espressioni del volto. Cercava di vedere se la tradissero, o se riuscisse a leggerci qualcosa che le sue parole non stavano esprimendo; tristezza, rabbia, gioia o paura, qualunque cosa stesse provando in quel momento lui l'avrebbe voluta conoscere, così da riuscire ad avere un quadro più ampio di tutta la situazione.
    Attese il silenzio prima di poterlo rompere, ma in punta di piedi.

    Sai Eunjoo...

    Sospirò piano, lasciando intendere che ciò che stava per dire sarebbe potuto essere delicato. Ma non perché lo fosse di fatto in modo particolare, ma perché Christian conosceva quel tipo di situazioni e sapeva bene bastasse poco per far accendere la miccia e causare un'esplosione i cui resti erano difficili da mettere di nuovo insieme. E lui tutto voleva fuorché far fare quella fine al loro rapporto che, sebbene fosse ancora neonato, proseguiva sulla giusta direzione.
    Ma Christian era un ragazzo diretto e non amava fermarsi sulla soglia: se aveva qualcosa da dire, scomoda o comoda che fosse, la diceva senza troppi giri di parole.

    Non prenderla nel modo sbagliato, ma quello che non capisco sentendoti parlare di Gideon è perché con lui tu sia così clemente, positiva e speranzosa, a differenza di come sei praticamente con tutti gli altri. E' strano... cioè, mettiti nei miei panni.

    Solo pochi minuti prima Christian ed Eunjoo avevano speso del tempo a vomitare cattiverie su persone che nemmeno conoscevano e che di fatto non avevano mai fatto nulla di male, mentre lei con Gideon, che era - o era stato - membro dell'Ordine degli Alfieri e che aveva quindi attaccato Mezzosangue, Nati Babbani e Traditori come loro, sembrava incapace di guardare l'oggettività delle cose, che a lui sembrava invece palese. I dubbi del ragazzo erano limpidi e comprensibili, e al contrario le difese della ragazza apparivano fragili e faziose ai suoi attenti occhi, e per tutto il tempo non aveva quindi potuto fare altro che domandarsi cosa ci fosse che ancora non aveva ben compreso.
    Con quelle parole non voleva accusare, sottendere o alludere a niente, ma solo tentare di indagare su una situazione in cui vedeva poca chiarezza: non si conoscevano ma lui la invitava platealmente alla festa di Lumacorno, fregandosene dei giudizi e di ogni altra cosa; non si conoscevano ma lei lo difendeva a spada tratta, come se invece lo conoscesse da anni e anni.

    Che cosa devo pensare?

    Avrebbe provato a credere e dare per buona qualsiasi cosa gli venisse risposta, ma che fosse quantomeno credibile.
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    Continua a sembrarmi un'ipotesi azzardata.

    No, Christian alle voci sull'uso del sangue dei Berretti Rossi da parte della Clagg non voleva proprio credere, ché gli sembrava un pettegolezzo davvero troppo ardito. Ma questa non era che la sua opinione, magari era invece vero ciò che sosteneva Cursa.
    Fu contento quando la conversazione si spostò sull'amicizia tra la ragazza e Maude, ché si era sempre chiesto cos'è che le avesse fatto legare tanto e che le univa così tanto l'una a l'altra.

    Chissà, è possibile.

    Con Maude Christian non aveva mai avuto a che fare per motivi che ignorava, ché le loro interazioni non andavano oltre ai convenevoli di educazione quali il buongiorno o un cenno quando si incontravano per i corridoi. La conosceva, ad essere sinceri, soltanto perché la vedeva costantemente in compagnia di Cursa, ed era inevitabile che prima o poi interloquissero proprio per la vicinanza alla stessa persona. E chissà che una volta conosciuti non potessero starci simpatici a vicenda.
    Quando poi iniziarono a parlare del C.R.E.P.A., Christian riuscì a sentire nelle voce della ragazza tutta la passione che nutriva per quel progetto. Ci credeva molto, era evidente, e chissà che proprio quell'energia non fosse catalizzatore di successo e di cambiamento; ma non per la partecipazione del ragazzo, su cui purtroppo non poteva sperare.

    Io... non lo so.

    Ammise in prima battuta dopo che l'altra nominò la sua aggregazione all'associazione, ma attese di farla finire di parlare prima di spiegarsi meglio. Non aveva intenzione di mentire soltanto perché era con Cursa: sarebbe stato sincero sui suoi pensieri e sulle sue reali intenzioni, ché promettere qualcosa che non avrebbe mai fatto non avrebbe portato a nulla di utile.

    E' senza ombra di dubbio lodevole e coraggioso ciò che state tentando di fare, ma mi sembra un po'... tanto. Assomiglia ad una dichiarazione di guerra al Castello, e io purtroppo non posso schierarmi dalla vostra parte.

    Ma quella non doveva essere una sorpresa per nessuno, in teoria, ché Christian teneva alle regole della Scuola e che queste venissero rispettate molto più della maggior parte degli studenti. Veniva preso come una persona noiosa dalla maggior parte dei suoi coetanei proprio per questo, ché quella sarebbe dovuta essere un'età di ribellione e desiderio di infrangere le regole; ma per lui non lo era affatto, e anzi l'adolescenza non aveva fatto altro che acuire, se possibile, la sua indole legale.
    Anche solo per mostrarsi come un modello da seguire agli occhi dei professori, la cui stima era tutto ciò a cui il Carrington ambiva, non avrebbe mai potuto iscriversi al C.R.E.P.A., che urlava a gran voce di cambiamenti e ingiustizie, e che dunque si anteponeva all'attuale ordine scolastico vigente.

    Si potrebbe inserire in un contesto più ampio e istituzionale, come un vero e proprio comitato studentesco. Capitani del Quidditch, Caposcuola, Prefetti, voi del C.R.E.P.A. e studenti volenterosi.
    Anche se credo di aver capito che il senso sia proprio che non sia istituzionale.


    La sua proposta era improvvisata, ché era certo di poter dire qualsiasi cosa senza nemmeno essere ascoltato: il C.R.E.P.A. corrispondeva alle esigenze delle due studentesse e di una buona parte di altri studenti, mentre un comitato studentesco per come lui l'aveva pensato non faceva la stessa cosa, naturalmente.
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    Anch'io con il buono di Ghirigoro:
    Conoscenza extra mentale, Muffliato
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    La scuola non aveva ripreso poi da molto dalle vacanze di Natale, eppure i professori avevano immediatamente iniziato ad assegnare loro compiti su compiti e a preparare lezioni ancora più impegnative di quelle del quadrimestre passato. Era ovvio che proseguendo con gli anni la difficoltà delle materie sarebbe proporzionalmente aumentata, ché erano ragazzi più grandi e maturi e ci si poteva dunque aspettare una capacità maggiore di apprendimento ed esecuzione, ma quel sesto anno Christian lo stava accusando più del previsto. Vuoi per l'ansia che come sempre si aggiungeva agli innumerevoli ostacoli che di per sé uno studente aveva sul suo cammino o vuoi per il clima teso che si respirava tra i corridoi a causa di tutto ciò che stava succedendo, il Carrington si ritrovava spesso ad avere la sensazione di affondare; ma le sue boccate non erano di ossigeno, e alle volte era come se avesse troppe pietre legate ai piedi.
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    Quella mattina non era stata da meno, ovviamente: le lezioni avute erano state molto impegnative e il ragazzo già pensava a quando avrebbe avuto tempo di studiare tutto; sarebbe senz'altro passato in biblioteca dopo pranzo, e forse avrebbe chiesto a Celine di accompagnarlo. Ma ad aggiungersi allo stress delle ore scolastiche c'era anche che nessuno riusciva a smettere di pensare all'esplosione che un po' tutti avevano sentito la sera prima, che, a quanto detto dalla McGranitt, non era niente di cui preoccuparsi. Ma gli studenti erano fantasiosi e un po' maliziosi, ed ecco perché nel giro di qualche ora - e ancor di più la mattina seguente - avevano iniziato a correre tra i corridoi le più disparate teorie in merito, da chi credeva fosse morto qualcuno nell'ufficio della Preside a chi invece temeva fosse un'altra opera degli Alfieri, ipotesi sostenuta anche dal Carrington, ma in silenzio. Lui infatti fu tra quelli che non fece parola dell'accaduto, ché non voleva essere disturbato in classe da una semplice esplosione che, per quanto ne sapeva, poteva significare tutto e niente. Si era quindi costretto a non pensarci fino ad ora di pranzo, primo momento della giornata in cui riuscì a rilassarsi un attimo, tra un boccone ed un altro.

    Che cosa credete che sia stato? Ieri sera, l'esplosione.

    Fino ad allora rimasto in silenzio, domandò poi ai Serpeverde che gli sedevano accanto, onestamente incuriosito dalla questione, e a sentire dalle voci che si sollevavano nella Sala non era nemmeno il solo - tutt'altro. Un'esplosione, per quanto la Preside potesse aver raccontato loro essere stata frutto di un pessimo scherzo, non prometteva mai nulla di buono, e in tutta sincerità chi avrebbe osato fare una simile cosa alla professoressa McGranitt, probabilmente la più temuta tra tutti?
    Nel mentre allungò le braccia per prendersi la ciotola di insalata e mettersi qualche foglia nel piatto.

    Christian porta con sé:
    - 2 Pezzi di Cioccolato al Latte
    - Divisa leggera
    - Amuleto della fortuna
    - Spilla della Personalità


    Edited by Christian Carrington - 17/1/2024, 22:01
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    Con "cool kids" Eunjoo intendeva Serpeverde, ovviamente :serpe: :serpe:

    Benvenuto comunque, curioso di vedere il tuo PG!
    Anch'io amo le serie tv, la tua preferita?
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    X
    Christian: 2
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    Se fosse necessario lo farei.
    Stimo molto la Preside McGranitt e credo nelle sue scelte.


    Rispose a Cursa con serietà, ché ciò che aveva detto lo credeva davvero: qualora fosse stato necessario avrebbe effettivamente agito allo stesso modo della Preside, e non era certo colpa di quest'ultimo se le cose erano andate nel modo in cui erano andate. Christian la stimava moltissimo e sapeva aver fatto tutto ciò che era in suo potere per contrastare la minaccia degli Alfieri, persino più di quanto si aspettasse, ché erano una piaga non indifferente da debellare.
    La conversazione con la sua amica, invece, fu molto meno piacevole e costruttivo, ché Maude lo accusò di chissà cosa e per chissà quale motivo. Lui l'aveva sempre vista come una kamikaze priva di limiti, e forse era davvero così.

    La scuola non è un parco giochi, Maude, ma non mi aspetto che tu comprenda parole come "serietà" e "diligenza".

    Di Maude in realtà non aveva mai pensato niente di negativo fino a quel momento - né tantomeno di positivo - perché in realtà non ci aveva mai avuto a che fare. Le dava il buongiorno quando la vedeva di prima mattina, di solito, ma le loro interazioni cominciavano e terminavano lì, per semplice mancanza di affinità sotto un po' tutti i punti di vista. Di lei sapeva solo che fosse molto amica di Cursa, e questo non giocava di certo a suo favore ad essere onesti: essere conosciuti per essere amici di qualcun altro era la peggiore delle tragedie per uno come il Carrington, che da sempre cercava la sua indipendenza e la sua identità di persona. Lei lo aveva però attaccato per primo, e la sua non era quindi stata altro che una difesa che gli avrebbe assicurato una nuova inimicizia tra le mura di Hogwarts - l'ennesima, in effetti.
    Fu poi il turno di Gideon, che naturalmente non poté evitare di prendersela in modo particolare con lui. Prevedibile e comprensibile, ma pur sempre fastidioso.

    Dei tuoi segreti so molto, come tutti, ma forse anche qualcosa di più.

    Come tutti ne sapeva per via della sua sospensione da Hogwarts, del patteggiamento e dell'articolo che la Gazzetta del Profeta gli aveva dedicato, e quali segreti più oscuri di quello avrebbe mai potuto custodire? Secondo il Carrington nessuno, anche se a Gideon piaceva dire il contrario. Ma non era solo quello a cui lui si riferiva, ché era certo di aver visto nel ragazzo qualche altre aspetto che lui non voleva uscisse allo scoperto, e ne aveva fatto un dettagliato elenco la scorsa estate, proprio in casa del Greengrass. Per non parlare di Eunjoo, con cui lui non parlava mai ma di cui Christian aveva a lungo parlato con lei giusto il giorno prima, proprio in merito di Gideon, ché non era certo non ci fosse nemmeno amicizia tra loro.

    E tutto mi aspetto di essere fuorché un angioletto.

    Quella era un'assurdità, ché Christian non si era mai comportato né definito come un santo, e tantomeno credeva di esserlo: di essere cinico, arrivista, calcolatore, subdolo, egoista, arrogante e quant'altro non lo aveva mai negato o ne aveva fatto un mistero, quindi che Gideon gli avesse rivolto quelle parole lo aveva lasciato sinceramente di stucco. Ma poteva comprendere il suo desiderio di attaccarlo in ogni modo credesse possibile, anche senza valutare cosa fosse effettivamente opportuno dire.
    Delle scaramucce degli altri, invece, non gli importava assolutamente nulla: della presunta relazione tra Maude e Vesper, dell'inimicizia tra quest'ultimo con Gideon e di chissà quale altro rapporto legava i suoi compagni di Casa a lui, così pensava, non sarebbe potuto fregare di meno, e tentò dunque di riprendere la lettura del suo libro mentre li ascoltava discutere. Ma, inconsapevolmente curioso, si accorse di aver prestato più attenzione alle loro parole che alle ultime frasi del libro, motivo per cui lo chiuse di colpo, proprio mentre Gideon si stava rivolgendo a tutti loro con una superbia mostruosa.

    Gideon, sono stato lo studente migliore per un anno intero e l'unico motivo per cui i miei risultati non fanno scalpore è che sono abitudine, ma ne avrai prova una volta che sarò Caposcuola. I tuoi, invece, sono un'assoluta novità.
    Ne devi mangiare di cereali sotto marca prima di poteri paragonare a me...


    Alzò gli occhi al cielo e sbuffò, come fosse annoiato di ripetere simili ovvietà così tante volte e a così tante persone. Che Christian fosse - e fosse sempre stato - uno studente modello non c'era alcun dubbio, e la stragrande maggioranza dei professori avrebbe concordato sul fatto che fosse proprio lo studente migliore del suo corso, motivo per cui si sentiva che l'anno successivo avrebbe ricevuto il riconoscimento che meritava tramite la carica di Caposcuola. Ma quest'opinione che i docenti avevano di lui non lo sorprendeva più, e Christian era convinto che fosse solo quello il motivo per cui non risaltava; il fatto che Gideon fosse migliorato, ed era indubbio che fosse così, era invece una cosa tanto straordinaria da non poter passare inosservata, specie perché il ragazzo era sott'osservazione fin dal fattaccio accaduto l'anno prima. E questo già parlava da sé e motivava la superbia che il Carrington stava dimostrando: c'era chi aveva gli occhi puntati addosso per i suoi meriti e chi per i suoi demeriti, e lui era ben lieto di fare parte della prima categoria.
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    Anch'io richiedo la conversione di 50 PP in 300 Galeoni
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    Sì, certo... sì.

    Il tenore del discorso, se possibile, si fece ancora più serio quando iniziarono a parlare di Gideon e di ciò che era successo l'anno prima tra loro. Non era una ferita ancora aperta, ma di certo parlarne non gli faceva piacere.
    Eunjoo mostrava per la vicenda un un interesse che a Christian non fece sospettare nulla, ché si parlava sempre di un qualcosa accaduto tra un suomo amico ed il ragazzo che l'aveva invitata ad una festa; ci stava che volesse saperne di più, e lui era disposto a raccontarle.

    Esatto. E non si trattava soltanto della sfortuna di essere su fronti opposti, lui mi ha perseguitato.

    Gideon lo attaccava con la maschera da Alfiere e, una volta tolta, gli domandava come stesse. Quindi certo che lo aveva preso in giro, e lo aveva fatto nel modo più feroce e crudele possibile.
    Ma non fu l'unica cosa che la ragazza domandò, ché da quel momento iniziò con una serie di domande via via più specifiche.

    No.

    Mentì, perché del suo incontro con Gideon non ne aveva mai parlato con nessuno, neppure con Maxwell o Celine. Se ne vergognava, a dirla tutta, perché era stato lui a presentarsi senza in vita nel salone di Greengrass Manor e a vomitare addosso al ragazzo tutto il suo rancore e il suo risentimento; non aveva agito di logica, ma di infantili emozioni, ché ciò che era accaduto lo aveva ferito e desiderava che Gideon sapesse quanto.
    Poi ci rifletté e capì che mentire non sarebbe servito a nulla, perché, indipendentemente dal rapporto che legava la Choe e il Greengrass, quest'ultimo avrebbe potuto raccontarle tutto e la sua bugia sarebbe venuta a galla, acquisendo così più importanza di quella che realmente aveva.

    Cioè, sì. Ci siamo visti quest'estate e abbiamo discusso un'altra volta. Molto pesantemente.

    E in effetti era andata così: ciò che si erano detti aveva creato tra loro una frattura che con ogni probabilità non si sarebbe più chiusa, ché l'uno considerava l'altro in modo troppo negativo per poter vedere un punto d'incontro. Era sì vero che qualcosa nell'altro ci aveva trovato per essersi avvicinato l'anno prima, ma dopo tutto ciò che era successo si era ritrovato a domandarsi se non fossero state tutte bugie architettate per irretirlo e pugnalarlo alle spalle.
    Eunjoo invece vedeva in Gideon qualcosa che lui non poteva nemmeno immaginare: redenzione. Ma Christian la ascoltava prevenuto, sapendo che qualunque cosa stesse dicendo fosse condizionata dal rapporto che la univa al ragazzo; se solo fosse stata obiettiva e lucida avrebbe colto in lui la sua vera essenza, e se il Carrington poteva aiutarla a farlo allora tanto meglio.

    E' bello pensare che le persone possano cambiare, ma credi davvero che in due mesi le sue idee possano essere state stravolte? Per quanto mi riguarda è ancora un Alfiere.

    Christian non credeva al pentimento di Gideon, ché egli stesso aveva ammesso di non provarne alcuno, com'era scritto sulle pagine della Gazzetta del Profeta, e come si poteva pensare che una persona potesse essere cambiata se prima non aveva fatto un mea culpa? Ecco perché lui non credeva avesse lasciato l'Ordine degli Alfieri Rossi, e il tempo, ne era certo, gli avrebbe dato ragione. Un'idea radicata e drastica come quella che tutti i Mezzosangue e i Nati Babbani dovessero morire era impossibile da correggere in due miseri mesi, e il fatto che Eunjoo non se ne rendesse conto lo portava a domandarsi che cosa la spingesse a riporre così tanta fiducia nel ragazzo. Ma fu un quesito che, per il momento, si tenne per sé.
    Era preoccupazione, poi, quella che vide negli occhi della Choe quando gli porse quell'ultima domanda? Forse le sue parole avevano fatto breccia e adesso temeva di farsi male per la vicinanza al Greengrass, e se fosse stato così allora il Carrington ne sarebbe stato lieto. Non perché voleva che la ragazza andasse nel panico, ma perché ci teneva a non farla finire con un pugnale infilzato nella schiena.

    Io... non lo so, non voglio mettermi in mezzo. Però fai attenzione, ecco.

    Fece spallucce, come se ormai non si fosse già mezzo fin troppo in mezzo alla questione. Ma lui lo aveva davvero fatto per senso di protezione nei confronti dell'amica, quindi non aveva niente da recriminarsi o di cui si pentiva.
    Ma era arrivato il momento di capire qualcosa in più su tutta la vicenda.

    Perché ti fidi così di lui? Non capisco...
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    Ginny fu molto gentile con Christian, ed era certo che una conoscenza di quel tipo gli avrebbe fatto comodo in futuro, chissà per cosa però.

    Posso solo immaginare.

    Gli anni durante i quali Ginny Weasley era stata ad Hogwarts erano stati molto tormentati, tra il ritorno del Signore Oscuro e quant'altro. Lei era addirittura stata utilizzata per aprire la Camera dei Segreti, tutte situazioni che Christian poteva solo immaginare, anche con un pizzico di paura; ci voleva coraggio, e la donna ne aveva dimostrato da vendere.
    Avrebbe detto altro, forse, se solo non fosse stato interrotto dall'arrivo di Gideon, che ovviamente andò proprio dall'unica persona con cui stava parlando lui. Era davvero solo una coincidenza il fatto che tra tutti fosse andato vicino a Christian? Lui non pensava proprio, ma avrebbe fatto il superiore e non gli avrebbe detto niente, sebbene scherzare sulle sue doti da cameriere gli sarebbe piaciuto molto; inoltre non voleva farlo passare come vittima per nessuna ragione al mondo, ché non lo meritava affatto né era un ruolo che gli si addiceva.

    Con permesso.

    Sorrise gentilmente alla Weasley, ignorando del tutto la presenza del Serpeverde: non aveva intenzione di litigarci e voleva fargli capire che per lui non era più niente, nemmeno il bersaglio del suo astio.
    I suoi occhi già cercavano qualcun altro: non sapeva quanto ancora si sarebbe trattenuto alla festa, ma era certo che il tempo rimasto gli sarebbe servito per avvicinarsi anche a qualcun altro. Magari un suo compagno, che individuò proprio in Rose Granger-Weasley.
    Gli si avvicinò, fermandosi di fronte a lei.

    Rose, ti diverti?
    Come sta andando l'anno da Caposcuola.


    Se Rose si stesse divertendo o meno non gliene fregava assolutamente niente, e infatti cambiò discorso con rapidità: era il suo ruolo di Caposcuola ad interessargli, ché, visti i suoi risultati, sapeva di concorrere per assumerlo l'anno successivo. Avere qualche informazione in più sarebbe stato utile, forse, e avere un rapporto un po' più stretto con la ragazza anche.

    Tento di parlare con Rose Granger-Weasley.


    Edited by Christian Carrington - 6/1/2024, 19:42
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    Christian era sempre stato molto sicuro di sé un po' su tutto ciò che lo circondava: girava per i corridoi del Castello con quell'aria di chi sa di avere il mondo sul palmo di una mano e il potere di farne ciò che voleva nell'altro; a Scuola era tra i migliori della classe, nel sociale era popolare, il suo nome era praticamente già nell'elenco dei Caposcuola della Sala dei Trofei e la sua banca alla Gringott era strapiena di galeoni. Aveva tutti i motivi per essere spocchioso e arrogante com'era solito essere, e chiunque lo negasse sapeva di mentire a sé stesso.
    L'unica cosa su cui non era certo era l'immagine che gli altri avevano di lui. Ma non quella che tutti si facevano, ché era condizionata dal suo status sociale privilegiato, ma da quella che le persone che gli interessavano avevano di lui; sapeva di non essere simpatico, né affabile o sensibile, e aveva dunque sempre il dubbio di piacere. Quando Eunjoo gli disse di essere sua amica, la sua attenzione si concentrò dunque su quello.

    Siamo amici?

    Gli venne spontaneo domandarlo dopo aver sentito Eunjoo appellarlo così, ché fino a quel momento Christian non si era mai chiesto cosa rappresentasse per lui la ragazza. Si trovava bene in sua compagnia e aveva piacere a parlargli un po' di ogni cosa, ma lui ci metteva molto a considerare qualcuno davvero suo amico, ché alla base doveva esserci un solido rapporto di fiducia, oltre che di confidenza. Ma se la Grifondoro era stata più veloce di lui ed era certa che le premesse per considerarsi amici c'erano già, allora lui lo voleva sapere, così da aiutarsi a fare le sue considerazioni in merito.
    E fu l'unica cosa che lo interessò in quel momento, forse più di quanto fosse necessario in effetti.

    Ho capito, sì.

    Il discorso di Eunjoo era chiaro, e non faceva in effetti alcuna piega: quella era una festa e invitare qualcuno a parteciparvi come accompagnatore o accompagnatrice sarebbe potuta essere un'ottima occasione per attaccare bottone e conoscere qualcuno di diverso. In fondo Christian era alla soglia dei suoi sedici anni, poteva essere anche ora che facesse le sue prime esperienze in ambito amoroso. Ma a lui non interessava, ché sapeva di avere ancora tanto da conoscere e che le cose sarebbero accadute nel momento in cui fosse giusto, non prima, e non aveva quindi alcuna intenzione di forzarle.
    Invitare Maxwell era come fare un salto col paracadute invece che nel buio, e a lui andava benissimo così.

    Ma è una serata importante, voglio condividerla con qualcuno con cui so che sarò a mio agio.

    Quella organizzata da Lumacorno non era soltanto una inutile festicciola tra pochi intimi con il solo fine di augurarsi a vicenda buon Natale, ma era per Christian, così come per molti altri, l'occasione di raccogliere i frutti dell'impegno profuso nello studio per così tanti anni; un monito, insomma, a non perdersi d'animo e a credere che la meritocrazia fosse possibile, anche se non sempre veniva applicata. Non l'avrebbe sprecata dichiarandosi a qualcuno per il semplice gusto di farlo o perdendo tempo a stare dietro a discorsi di cui non poteva interessargli meno: con Maxwell sapeva cosa dire e come comportarsi senza avere bisogno di tradursi, e questo era tutto ciò di cui aveva bisogno.
    Eunjoo, invece, ci sarebbe andata con Gideon per motivi che poteva immaginare, ma che ancora non capiva al cento per cento. Lo faceva solo per avere accesso all'élite scolastica o nutriva una qualche forma d'interesse nei suoi confronti? In ogni caso, parlare di lui lo incupì immediatamente, specie perché temeva che potesse giocare con la Grifondoro proprio come aveva fatto con lui non più di qualche mese prima. La doppia faccia non poteva lavarsela via come sua sorella faceva col suo fondotinta, ma gli sarebbe rimasta appiccicata addosso per sempre, perché quella era la sua natura.

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    Eunjoo, non è una bella persona. L'anno scorso eravamo amici, o quantomeno lo stavamo diventando. So che può affascinare, ma è tutta una facciata.

    Sì, tentava in ogni modo di allontanare i due, ma soltanto per senso di protezione nei confronti di Eunjoo e non per gelosia dell'uno o dell'altra. Voleva avere la coscienza apposto e sapere di aver fatto quanto gli era possibile fare per difendere l'amica dal doppio gioco di Gideon, ma poi era ovvio che spettasse alla ragazza scegliere se ascoltare o ignorare i suoi avvertimenti. Lui il suo l'aveva fatto e l'avrebbe fatto ancora.
    E poteva capire i tentativi dell'altra di dipingerlo come un ragazzo rispettoso e ferito, di estraniare la versione di Gideon che era finita a patteggiare la sua libertà da quella che l'aveva invitata alla festa, ma la verità era ben diversa, e presto o tardi, volente o nolente, se ne sarebbe resa conto anche lei.

    E l'anno scorso ha mancato di rispetto a tutti gli studenti, te compresa.
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    Edited by Christian Carrington - 4/2/2024, 22:54
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    Quella serata era già esplosa, ed Eunjoo con essa: la osservò inveire contro gli invitati, scegliendo volutamente di non intervenire. Intanto non spettava a lui farlo, e poi era consapevole di non avere i mezzi per frenare l'Uragano-Jo, che si stava abbattendo su un cameriere proprio in quel momento.
    Nel mentre Cursa gli si avvicinò, portandosi dietro quel fascino maligno che tanto la contraddistingueva e rendeva perfetta per i colori verde-argento.

    Più di quanto immaginassi. Tu no?

    Il dramma a Christian era sempre piaciuto moltissimo, e tutto ciò che era successo lì dentro era indubbiamente stato divertente: il vassoio volato sul Prefetto, la faccia rassegnata degli imbucati una volta scoperti, l'alleanza patrizia stretta per ostacolare la plebe...
    Se da una parte era però stato divertente, dall'altra quel continuo mettere alla prova la pazienza di tutti loro e privare quanto più fossero capaci l'evento della sua esclusività, aveva infastidito il Carrington, che si era segnato mentalmente i nomi di tutti gli imbucati, anche solo per poterli guardare male nei giorni successivi.
    Assurdo, quasi surreale, fu ciò che accadde dopo: che Newt non gli stesse simpatico non era una sorpresa per nessuno, probabilmente nemmeno per Newt stesso, ma il disprezzo nei suoi confronti raggiunse la vetta nel momento in cui lo vide detrasfigurarsi e andare contro il Responsabile della sua Casa, pubblicizzando nel mentre il Newtclub. Christian lo guardava con aria incredula e sguardo assassino, ché se l'imbarazzo avesse avuto un sapore sarebbe di certo stato quel club e tutto ciò che gli ruotava attorno, fondatore in particolare; era innegabile che fosse la versione low cost del Lumaclub, e il fatto che qualcuno avesse così poca dignità da decidere di iscriversi così pubblicamente lo terrorizzava.
    Ma chi lo infastidì più di tutti tra gli studenti fu di certo Sabrina De Rosa, una Corvonero con cui fino ad allora non aveva mai avuto a che fare.

    Sabrina. Non ti converrebbe tacere? Giusto per non sembrare ridicola dopo la figura che hai fatto questa sera. Mi sembravi più che interessata a partecipare ad una festa del Lumaclub, quindi la puzza che sento io è di ipocrisia.

    Era evidente dal suo tono di voce l'astio che nutriva nei confronti di chiunque avesse minato la serenità di quella festa, e dando per giunta poi la colpa a chi era davvero stato invitato. Quindi non solo avevano fatto carte false per tentare di assaporare il clima del Lumaclub, tanto da fingere di essere personalità famose, ma lo avevano anche successivamente criticato. Qualcuno, era evidente, non arrivava all'uva.
    Tra l'altro Sabrina, bersaglio principale della sua più ampia critica, aveva pure suggerito a Lumacorno, nei panni di una cantante famosa, di invitare una certa De Rosa, motivo per cui era più che interessata ad essere parte di quel club.
    Si voltò, poi, in direzione di chi davvero meritava un posto lì dentro.

    La classe è un pregio sempre più elitario, comunque.
    Andiamo?


    Si rivolse dapprima al gruppetto anti-imbucati che si era creato, i cui membri si erano ormai ridotti a Cursa, nfastidito da tutto ciò che era accaduto e dalla maleducazione dimostrata da parte dei loro compagni. Non ignorò che Gideon ed Eunjoo si fossero intanto allontanati insieme per andare chissà dove, e questo, naturalmente, non faceva altro che aumentare i sospetti su una loro possibile interazione romantica; ma Christian, per rispetto dell'amicizia che lo legava alla Grifondoro, non voleva costruire preconcetti senza prima averne parlato con lei.
    Successivamente si riferì soltanto al suo accompagnatore, chiedendogli dunque di allontanarsi insieme a lui, ché c'era qualcuno con cui aveva molta voglia di parlare.

    Signora Weasley, è un vero piacere.
    Spero non creda che sia abitudine questo caos.


    Su Ginny Christian non aveva particolari note positive da evidenziare, ché, a differenza di altre personalità quali Hermione Granger, Harry Potter o Ronald Weasley, lei non aveva combinato poi granché. La vedeva soltanto come la moglie del Capo Auror, e non come un qualcuno da stimare in quanto singolo soggetto; il che era triste e un po' scortese, ma non era altro che la verità. Era tuttavia qualcuno di popolare, dunque attirare la sua attenzione gli avrebbe comunque potuto fare comodo.
    Non voleva che pensasse che in una festa di Lumacorno abitasse sempre quel putiferio, ché era una sorpresa tanto per lui quanto per chiunque altro fosse del Lumaclub già da un po' di tempo. E Ginny doveva saperlo ancora meglio di lui, immaginava.

    Interagisco con Ginny Weasley per cercare di ottenere il favore.
    Dialettica: 6 [4 + 2 per il saggio "Cornelius Caramell, un mago di valore" - 2/10]
  15. .
    Benvenuta Irene! Se quello della tua profilo sarà il pv che userai, sappi che lo adoro :wub:
    Ti attendo nella Casa migliore tra tutte :serpe: :serpe: :serpe:
561 replies since 13/11/2021
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