Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Nephele Hargrave

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    Edited by Il Narratore • - 31/5/2023, 18:54
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    Nephele Hargrave aveva un problema e questo si chiamava Starbucks.
    Quella mattina non aveva in programma di presentarsi al Ministero della Magia per il lavoro, infatti il suo turno sarebbe cominciato nel pomeriggio e per questo aveva dedicato le prime ore del mattino a mettere a posto il suo piccolo monolocale sull'attico, fare qualche coccola al gatto e, infine, uscire per prendere una brodaglia simile a caffè e che di caffè non aveva nulla. Lo sapeva, ma non poteva resistere a quella sostanza ultra-bollente servita in una tazza tanto carina.
    Fece una lunga passeggiata prima di raggiungere l'edificio a mattoncini con ampie vetrate che visitava non tanto spesso, non voleva che i Babbani si ricordassero di lei e che le domandassero dove lavorava.
    Era vero che Londra era una città grande e in continuo movimento, ma i curiosi erano sempre all'erta e già la signora del quinto piano le aveva fatto domande su un possibile marito, che l'aveva messa parecchio in imbarazzo. Qualche domanda in più e avrebbe scoperto fosse una strega, se lo sentiva.
    Prese la sua tazza da asporto - avevano sbagliato nuovamente il suo nome in Nefeli per chissà quale ragione, ma non era stato uno sbaglio tragico come Nefertiti, che l'aveva particolarmente divertita - e raggiunse lo spiazzo di fronte al London Eye.
    La grande ruota panoramica era per lei un grande mistero di tecnologia babbana, ma non per questo se la sentiva di salirci per il momento. Aveva notato anche i prezzi e decisamente non poteva permetterselo. Non avrebbe sacrificato i suoi galeoni scambiandoli alla Gringott con tutte quelle sterline, che aveva sempre in tasca alla rinfusa, senza capirne il vero valore. Non doveva essere così difficile contare, ma ancora si sbagliava per pagare e si fidava fin troppo nel prendere il resto.
    Doveva essere ancora presto, perché non c'era molta gente in giro e solo alcuni impiegati raggiungevano di corsa gli uffici lì intorno. C'era comunque qualcuno, che da lontano le sorrise.

    Strano, pensò.

    Si avvicinò di qualche passo, riconoscendo il mago in tenuta sportiva.
    I Barnes erano una famiglia con cui aveva avuto poco a che fare, ma nel circolo dei Purosangue erano conosciuti, fortunatamente non come gli Hargrave e la loro sventura che li portava progressivamente a perdere tutto, tranne uno status che poteva essere vanto per pochi.

    «Buongiorno Aaron. Ammiro il tuo coraggio ad allenarti al mattino presto».

    L'esile e alta figura vestita in abiti babbani, precisamente in jeans troppo grandi per la sua taglia e sicuramente da uomo con sopra un maglioncino primaverile e un trench, si sedette sulla panchina dove lui stava facendo esercizi.

    «Vuoi un po' del mio caffè?» - gli porse la tazza con la scritta sbagliata. «Non sa molto di caffè e credo che per l'idratazione sia poco indicato, ma a me piace».
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    Criptico era una buona parola per descrivere il suo interlocutore, ma avrebbe potuto identificarlo anche come "il conciso".
    Nephele aveva questa tendenza a dare a tutti quanti un nome, perché quello vero se lo sarebbe dimenticata molto facilmente. Certo, un Bróðir non te lo ritrovi di fronte tutti i giorni.
    Si appuntò mentalmente queste sue caratteristiche. Lo stava ormai studiando a fondo da un po' e la cosa affascinante era che più intratteneva quella conversazione e maggiore era il mistero che si avvolgeva attorno al mago. Questo lo rendeva intrigante alle menti più deboli, ai cuori più facili forse. Nephele era, detta papale papale, affascinata solamente dall'aspetto dell'uomo.
    Non si stava annoiando, però. Quello era un punto a favore di Bróðir.

    «Me lo concede un duello?»

    Non c'entrava nulla con il discorso che stavano affrontano fino a poco prima, ma era da un po' che Nephele aveva appoggiato il suo bicchiere sul tavolo e non aveva ripreso la pipa. Era stata lì semplicemente a fissarlo in silenzio, tra il chiacchiericcio della gente e l'odore di fumo.

    «Non stasera, non dopo aver bevuto, anche se poco. Sarà già un'impresa ritrovare la strada di casa».

    Scosse la testa piano e sorrise.

    «Devo ancora abituarmi alle strade babbane».

    Intanto, ripassava mentalmente il percorso. Si era già persa diverse volte e, non ritrovando la strada di casa, Nephele aveva preferito dormire al Paiolo Magico, in barba alle sue finanze. Anche quella sera si prospettava uno spreco inutile di galeoni, eppure doveva solo attraversare la strada, girare qui, poi là, contare i vari Tesco sul percorso e, alla fine, giungere al piccolo attico dove il suo gatto bramava una ciotola piena di crocchette e dell'acqua fresca direttamente dal rubinetto.
    Sarebbe tornata solo per il Bis.

    «C'è un club dei duellanti ad Hogsmeade e non mi dispiacerebbe fare un po' di pratica e un Auror, per quanto ritirato, ha sempre un'impronta diversa dai duellanti occasionali. Sarebbe interessante conoscere le sue tecniche».

    Lasciò che l'uomo ponderasse sull'offerta e, nel mentre, riprese la pipa proprio da dove l'aveva lasciata.

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    Edited by Nephele Hargrave - 30/4/2023, 22:19
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    Il sapore del whisky aveva invaso la sua bocca ed era gradevole sentire le note più speziate ora che la parte alcolica era quasi evaporata del tutto. Mentre il mago parlava, Nephele riscopriva questo retrogusto, al quale aggiunse un pizzico di fumo subito dopo. Presa la pipa, diede un rapido tiro, convinta di dover commentare subito dopo, ma l'uomo aveva aggiunto altri dettagli sul suo percorso al Ministero inglese e per educazione lo aveva lasciato parlare.
    La seduta era comoda e per quanto avrebbe preferito adagiarsi come se fosse nella tranquillità della sua casa, Nephele aveva optato per rimanere nella sua tipica posa a spillo: rigida, con le spalle appuntite ancora più in evidenza, il mento alto. Anche i suoi movimenti erano composti ed eleganti, c'era molto di più dietro quegli abiti riciclati da secoli. C'era ancora un retaggio visibile di modi mai abbandonati, qualcosa di latente sotto alla superficie come un pesciolino che si muove invisibile nelle acque sporche di uno stagno.
    Eppure appoggiò il gomito sul tavolo come avrebbe fatto una qualsiasi strega di strada e sul palmo adagiò sopra il mento appuntito.

    «Un metodo efficace appreso sin dall'inizio ha sempre dei buoni riscontri. Forse è questo che ha trovato nel Ministero inglese? Un metodo non affine al suo sicuramente, ma magari inefficace».

    Avrebbe potuto punzecchiarlo con domande migliori, cercando di scavare nel passato dell'uomo, ma si tenne lontana da quella strategia. E dire che c'era una strategia era piuttosto sciocco.
    Se Nephele era diventata un'Auror lo aveva fatto perché in quella professione aveva trovato qualcosa di simile al suo modo di fare. La sua natura, per il test di W.O.M.B.A.T. corrispondeva a quella di un'Acumen, era sempre stata quella di una persona interessata a svelare misteri, sviscerare segreti, ma in quel caso non ce n'erano. O così le era sembrato e non ci aveva badato più di tanto.
    Diede solo uno sguardo serio a Bróðir e gli occhi della strega subito si rattristarono.

    «Mi spiace».

    Non c'era molto da dire. Non conosceva l'uomo, non conosceva suo padre, ma una cosa la sapeva: bisognava sempre celebrare le cose importanti come si doveva rendere onore ai caduti.
    Strinse il bicchiere di whisky con le dita affusolate e lo alzò appena, invitando l'altro ad imitarla.

    «A coloro che non ci sono più».
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    Nome Creatura: Ninki Nanka
    Descrizione fisica: Si tratta di una piccola viverna completamente nera che vive nelle paludi africane e infesta gli acquitrini diventando un problema per la siccità delle zone più secche. In grado di spazzare via corsi d’acqua se in branco, il Ninki Nanka è in realtà una creatura che se presa da sola è piuttosto innocua e pacifica. Anche i gruppi di queste creature non attaccano l’uomo e anzi si spaventano alla loro vista. Per autodifesa si ammassano tutti quanti insieme per risultare più grossi e scacciare i predatori. Nel folklore africano, il Ninki Nanka è conosciuto principalmente nella sua forma di gruppo, che i Babbani hanno scambiato come un’unica creatura feroce dalle fattezze di un drago.
    A causa dello spavento, il Ninki Nanka comincia a sputacchiare veleno. Si ciba principalmente di piccoli animali e insetti.
    Abilità magica: Nessuna
    Ingredienti: Veleno di Ninki Nanka, Scaglie di Ninki Nanka, Dente di Ninki Nanka
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    Incarto: Numen
    Gusto: Cioccolato al Latte
    Pralinatura o Aroma: Riso Soffiato
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    Ciao Sun, benvenuto!
    Le liste sono una cosa che personalmente amo, quindi il mio essere Bot ti trova assolutamente delizioso!

    Detto questo, non vedo l’ora di capire che personaggio vorrai fare e se userai una lista in punti anche per la sua bio, anche se devo dire una cosa…. Perché limitarsi ad un pg?

    In ogni caso, a presto in gioco!
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    Ingredienti trovati e quantità:
    - 1 Bacche di Belladonna (illegale tranne per Pozionisti ed Erbologi di mestiere) <~ lo abbandona
    - 1 Frutti di Giaggiolo Puzzolente
    - 1 Bava di Lumaca Carnivora
    - 1 Coda di Crup
    Lanci di dadi: qui
    Categoria e Maestrie: Adulto senza Maestrie

    Edited by Lulu Sparks - 30/3/2023, 15:48
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    Ricerca casuale ingredienti - Adulto senza Maestria - 6 nulli, 4 ok

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      Nephele Hargrave
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      Nephele Hargrave
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      Nephele Hargrave
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    Raccolta Ingredienti Evento Annuncio: 674
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      Nephele Hargrave
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    Ecco che Nephele aveva suscitato almeno la curiosità di Mavis e, per quanto non si conoscessero così bene e non avessero stretto un solido legame di amicizia, di certo non si sarebbe mai sognata di lanciarlo in qualche pericolo.
    Alzò dunque un sopracciglio, uno solo, guardando il mago al suo fianco girando appena la testa mentre sorseggiava quella cosa melensa che i babbani spacciavano per bevanda calda, la stessa che l'Auror sembrava gradire in particolar modo. Che fosse stato un mago o una strega ad inventare quella prodigiosa ricetta? Alla fine, chi vietava ad un mago di lavorare tra i babbani, sebbene negli ultimi tempi le cose si erano fatte decisamente pericolose per i portatori di bacchetta?
    Ma non era questo il punto.

    «Conosci posti in cui si chiacchiera molto?»

    Stava tornando ad essere criptica, ma era certa che quella domanda fosse un ottimo preludio per aprire la mente al mago. Dopotutto, anche Mavis era un Acumen.

    «Ci sono certe locande che non mi piace frequentare e può essere che non piacciano neanche a te, ma sicuramente due fanno meglio di uno, specie se c'è da raccogliere informazioni».

    Nell'iniziare a spiegarsi, Nephele aveva preso a gesticolare con una delle mani mentre con l'altra sorreggeva la tazza in cartone, che cominciava ad ammorbidirsi per l'umidità e l'acqua presenti al suo interno.
    Certo che questi congegni babbani non sembrano avere vita lunga, pensò.

    «Nelle locande si chiacchiera molto - finalmente aveva cominciato ad essere più schietta - e se tu avessi un'informazione, qualsiasi informazione, anche apparentemente irrilevante, me la passeresti?»

    Era così che Nephele aveva bisogno di Mavis, dunque. Si stava forse creando una rete di fidati contatti? Molto probabilmente era questo il suo scopo, così da avere sempre un orecchio teso verso la comunità magica, anche se lei non era fisicamente presente, anche a causa del suo lavoro.

    «Sempre che tu te la senta, Mavis. Capisci perché mi serve un altro Acumen? Solo persone come noi possono accorgersi di certi particolari!»

    Ora lo guardava con entrambi gli occhi speranzosi, anche se le era già sembrato ben disposto ad aiutarla in quel passaggio di informazioni.
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    La conversazione con Donna procedeva in maniera tranquilla, tra un sorso di tè e l'altro. L'aroma scelto da entrambe raggiungeva le sue narici ancora prima degli altri profumi della sala, così come la sua voce era l'unica sulla quale l'Auror si stava concentrando in quel momento, lasciando tutto il resto come rumori di fondo. C'era, ad esempio, una coppia poco distante, presa in un'intensa serie di moine, ma la mente della strega l'aveva trasformato in un quieto cinguettio.

    «Una mancanza che sa di presenza» osservò Nephele.

    Da qualche tempo il Capo Auror Harry Potter mancava all'appello e pure l'Auror si era chiesta del perché un paio di volte, ma era stata subito rincuorata dalle parole del Ministro Granger, anche se non ne era davvero preoccupata e il perché lo rivelò anche a Donna.

    «Non mi piacciono i Capi Auror che se ne stanno dietro una scrivania a tiranneggiare. Se Harry Potter è ancora un Auror attivo, è il primo a mettersi in gioco, non posso che desiderare un Capo migliore».

    E poi c'era da dire che Nephele aveva scelto, in fine, la carriera di Auror anche per quello. Se non ci fosse stato un mago come Harry Potter, molto probabilmente Nephele non avrebbe mai solcato i corridoi del Secondo Livello. Non tanto per la fama, poi, che Harry Potter portava con sé, quanto per il fatto che era in qualche modo sotto la guida di uno dei maghi più potenti che avrebbe mai potuto incontrare. Lo ammirava, come ammirava anche Hermione Granger.

    «Ne parlavo qualche tempo fa con un collega».

    Anche se Nephele aveva usato l'espressione "collega", il ruolo assegnato a Gaspard Gauthier nella sua testa era ben altro. L'esperienza di un mago che aveva militato negli Auror per diverso tempo, la storia che quindi egli si portava dietro e gli anni di servizio avevano condotto Nephele ad immaginarlo più come un mentore, anche se non aveva mai espresso a parole - neanche con sé stessa - quel pensiero. Se Donna avesse alzato lo sguardo su di lei, sicuramente avrebbe notato come alla parola "collega" la strega avesse, involontariamente, arricciato il naso.

    «Non riesco a comprenderne le potenzialità appieno, sebbene io sia una Acumen e forse dovrei arrivarci proprio per questo. Ma deve essere una mia particolare ostilità contro la burocrazia».

    Sorrise.
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    Inclusività Magica


    Saul Evans e suo marito Charlie hanno creato dei podcast sull'inclusività magica, raccogliendo ben pochi consensi e i visitatori dei loro canali social sono per lo più contestatori e persone che li prendono in giro. Tuttavia, la coppia newyorkese continua a creare contenuti sul come sarebbe giusto accogliere i maghi, anziché criticarli senza conoscerli, raccogliendo un sacco di ascolti.
    Hanno anche creato una bandiera in favore di maghi e streghe, fatta con uno sfondo nero e dei simboli runici in argento impressi sopra.
    Intervistati da alcuni giornalisti, Saul e Charlie hanno ammesso di non conoscere nessuno che potesse fare magie, ma che ci terrebbero tanto per distribuire un messaggio positivo a tutto il mondo.
    Alcuni dei loro video e dei loro podcast sono stati censurati sui social per le segnalazioni degli utenti oppure a causa dei commenti che hanno ricevuto. Oltretutto, la coppia non può più uscire di casa, che è diventata il loro fortino in cui non fanno altro che produrre podcast e ordinare cibo a domicilio.
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    Ethan Shelby, il mago di fronte a lei, era un amante del rischio. O almeno così sembrava visto il suo accogliere di buon grado la richiesta di gioco. O, ancora, erano entrambi lì per scacciare la noia di ogni giornata, specialmente verso sera, e allora si cercava qualsiasi pretesto banale per divertirsi, per non pensare. Per lei, che da quello che risultava dal test di W.O.M.B.A.T. era una Acumen, era essenziale mettere un freno al turbine di pensieri costanti e, per una volta, era necessario anche non seguire il naturale istinto che la portava sempre con intuito a fare la scelta più saggia e ponderata. Aveva bisogno di uscire dalle scarpe di Nephele e mettersi in altre più scomode, per certi versi.
    Sorrise con un baffo bianco di burrobirra su un angolo della bocca, che scacciò subito con la parte esterna del pollice. Il cameriere non aveva fatto in tempo a servire loro le ordinazioni, che lei si era già tuffata sulla sua ordinazione. Forse era troppo che aspettava?

    «Direi che c'è solamente una cosa sulla quale possiamo scommettere».

    Nephele fece un rapido conto degli spiccioli che teneva in tasca e l'unico modo per uscire dal locale senza averli toccati era riuscire a vincere qualsiasi tipo di sfida con il mago che aveva di fronte.

    «Chi perde, rivela un segreto».

    Ecco, quello era sicuramente un modo per non perdere troppe monete, anzi nessuna. Anche nel caso in cui non avesse vinto la loro sfida, Nephele non avrebbe sperperato i suoi soldi, ma sicuramente avrebbe dovuto dire addio ad un po' della sua dignità. Il problema? Sarebbero potuti andare avanti per ore a sviscerarsi segreti tra sconosciuti.
    Un altro problema? Avrebbe potuto non accettare.
    Smettila di pensare, si disse e poi si sporse verso uno dei tavoli a fianco che dei maghi stavano abbandonando, prese le carte su di esso prima che qualcuno vi ci allungasse sopra le grinfie e cominciò a mescolare.

    «A volte con queste ho fortuna».

    Sorrise ancora e donò l'intero mazzo al signor Shelby, dando a lui il controllo della prima mano e il controllo sulla scelta del gioco.
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