Una serata piovosa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    [3 Febbraio 2023]

    La giornata si era conclusa con uno scroscio di pioggia e, visto che doveva attraversare Londra per andare al Paiolo Magico e di conseguenza non poteva utilizzare un Impervius nelle zone babbane, l'acqua era diventata il secondo mantello di Nephele Hargrave.
    Il classico trench era stato sostituito da una mantella grigia piuttosto pesante. Con l'abbassarsi delle temperature aveva rispolverato vecchi vestiti, che sicuramente avevano avuto giorni migliori qualche secolo prima, ma tra questi c'era pure il mantello che indossava quel giorno.
    Era stata al lavoro quasi tutto il giorno e non aveva minimante intenzione di mettersi a cucinare. Tra l'altro, Nephele non era neanche una cuoca provetta e mangiava per sopravvivere (questo spiegava la sua corporatura ossuta, probabilmente), ma non era questo il punto. La noia e la stanchezza si erano unite in una combinazione fatale, quindi non era restato altro che uscire, farsi quella doccia di pioggia e piazzarsi al primo tavolo libero accanto al camino al Paiolo Magico. Si diede anche una rapida asciugata ai vestiti e, completamente in solitaria, si gustò una calda zuppa. Alla cena appagante sarebbe seguito un bicchierino di whisky, che accompagnava la lettura di un vecchio manuale di magia dalle pagine ingiallite sull'arte dei duelli. Si capiva già dall'immagine in copertina l'argomento trattato e pure qualcosa dal titolo completamente sbiadito.
    Una lettura interessante, da come aveva catturato Nephele, armata di occhiali da lettura e di pipa per fumare. Le iridi cerulee continuavano a scorrere veloci, poi tornavano su alcuni punti o si perdevano a fissare le immagini: era proprio concentrata, così tanto da dimenticare che avesse pure la pipa spenta, ma continuava a tirare come se nulla fosse.
    Era un bene che un argomento la prendesse così, perché oltre ad essere un ottimo svago, riusciva anche ad apprendere qualcosa di nuovo o semplicemente di curioso, se l'informazione era obsoleta come in quel caso. Infatti, si era persa in brevi risate, cercando di non immaginare quanto fosse cambiata in realtà la magia e la sua evoluzione aveva portato ad utilizzare tecniche più moderni, anche in un'arte antica come il duello.

    «Un altro bicchieri di whisky» fece al primo cameriere che le capitò a tiro nel momento in cui alzò brevemente gli occhi dal. libro.

    @Bróðir (non riesco a taggarti)!
    Spende 30 G con debito 1.4 e quindi 42 G


    Edited by Bróðir C. Prince - 18/5/2023, 21:19
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Voluntas
    Posts
    233
    Location
    Røros, contea di Trøndelag, Norvegia

    Status
    Offline

    [venerdì 3 febbraio 2023]

    LVu1zvD
    Non capitava spesso che Bróðir uscisse di casa la sera, o meglio che andasse a bere in qualche bar o pub. Non era da lui concedersi sgarri del genere, il suo unico vizio erano le sigarette babbane della quale si concedeva un pacchetto alla settimana. Esagerato, forse, per uno a cui piaceva tenersi in forma, con lunghe corse e andando in palestra, ma era pur sempre umano e come tutti ha dei vizi i quali non può fare a meno di soddisfare. Quella sera, dopo una bella e deliziosa cenetta preparata dalle sapienti e abili mani di Nyambura, la sempre fedele Feeny ebbe un attacco, frenetica lo aveva cacciato spingendolo per le gambe, facendolo anche quasi cadere per terra, fuori dall’appartamento e farneticando sul suo bisogno di uscire e farsi una vita, che la “piccola padroncina” le aveva ordina di assicurarsi che uscisse e nulla, neanche il mal tempo, avevano fatto desistere la piccola creatura. Fu così che l’uomo si ritrovò a vagare per Londra sotto la pioggia, cercando un posto dove ripararsi, impossibilitato nell’usare la magia – per via dello Statuto di Non Troppa Segretezza – ed essendo sprovvisto di un ombrello. Fu, con non poco vagabondaggio, che l’uomo si ritrovò davanti le porte impolverate del Paiolo Magico. Non era stato spesso in quel locale, preferendo quelli babbani e… beh, più puliti… Spinta la porta in legno, il Guerriero entrò nel pub fatiscente e chiudendosi la porta alle spalle, per evitare di bagnare il pavimento, fece scattare fuori la bacchetta dalla fondina, indossata al braccio destro.

    Calor

    Un sussurro, un soffio di aria calda e fu tutto asciutto, ancora un po’ infreddolito ma con i vestiti non più umidi, quindi avviandosi verso il bancone, fece un cenno al cameriere, per attirare la sua attenzione e ordinò il drink.

    Del brandy

    Preso il bicchiere in mano, si girò, appoggiandosi al bancone con la schiena, posando i gomiti sulla superficie in legno e scrutò il locale. Staccandosi, prese un sorso del drink e si avviò verso il camino, il freddo ancora nelle ossa, e passando accanto ad un tavolo, lanciò un’occhiata all’occupante. Non avrebbe potuto dire con certezza il genere, e non avrebbe fatto azzardi, ma notò all’istante il libro nelle mani della persona seduta, insieme alle tirate di pipa per niente fruttuose, visto che era spenta.

    È spenta

    Con il dito indicò la pipa, ancora nella bocca della donna, per poi piazzarsi in piedi davanti al fuoco del camino, con il viso rivolto verso il tavolo della bionda.

    Utilizzo autoconclusivo di Calor, come da manuale, per asciugare i vestiti di Bróðir
    Pagamento: 30 ʛ × 1.5 = 45 ʛ
    Brandy: -1 Destrezza ogni 2 bevute [1/2]
    Nephele Hargrave


    Edited by Bróðir C. Prince - 21/2/2023, 21:49
     
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    Lo scroscio della pioggia che picchiettava contro i vetri delle finestre impolverate del Paiolo contribuiva a rendere l’atmosfera del locale più rustico di Diagon Alley ancora più cupa, in quella serata invernale in cui Anthony sembrava non carburare e andare a rilento. Non era stata una giornata lavorativa particolarmente impegnativa, il numero di clienti giornalieri si era mantenuto ai livelli standard, e insieme agli altri suoi colleghi era riuscito a organizzarsi bene il lavoro per servire ogni cliente nel minor tempo possibile. Non esisteva certo un premio per quel tipo di attività, ma aggiungere un minimo di competizione tra i camerieri era qualcosa che lo aiutava a trovare un po’ più di brio in quello che faceva. Tra una pausa e l’altra, poi, quando tutti erano stati serviti, riusciva persino a dedicarsi a una lettura leggera, che fosse sulla cura delle creature o delle piante.
    I clienti più attenti avrebbero potuto notare un bonsai e una piccola collezione di piante grasse disposti sugli scaffali dietro al bancone, interrompendo la continuità delle varie bevande alcoliche. Ci aveva messo un po’ prima di convincere il proprietario del locale, ma alla fine lo aveva persuaso del fatto che aggiungere un po’ di piantine avrebbe contribuito a rendere il locale ancora più rustico. Certo, fosse stato per lui avrebbe riempito ogni trave e ogni parete di piante rampicanti, facendo dimenticare ai clienti di trovarsi effettivamente in una fredda palazzina di Londra. Ma tempo al tempo, chissà, magari si sarebbe aperto un suo locale per realizzare i suoi desideri. Per il momento si sarebbe fatto bastare quella piccola modifica.
    Durante l’ennesimo giro tra i tavoli, dopo aver ritirato con un vassoio levitante diversi bicchieri vuoti lasciati sui tavoli, e aver ordinato al panno incantato di pulire il tavolo, la sua attenzione fu attirata da una dama al tavolo vicino al camino.

    Arriva subito, milady.

    Coi suoi modi sempre da “uomo affascinante”, Anthony fece dietrofront e si precipitò al bancone per servire la cliente. Non fece in tempo a riempire il bicchierino di whisky che un altro cliente si era avvicinato al bancone. Gli rivolse un’occhiata da capo a piedi, senza nascondere la sua ammirazione verso la fisicità quasi statuaria dell’uomo.
    Con un semplice colpo di bacchetta richiamò a sé un altro bicchierino e vi versò del brandy, servendo il nuovo arrivato.

    Prego.

    Cercò di incrociare il suo sguardo, dopodiché fece levitare il bicchierino di whisky verso la milady, poggiandolo con delicatezza sotto ai suoi occhi, proprio accanto al libro che stava leggendo.
    Osservò poi l’uomo dirigersi proprio verso di lei, al che Anthony fece spallucce, dicendosi che erano gli opposti ad attrarsi, e non il contrario.
    Nephele, Bróðir, mi intrufolo nella role in qualità di cameriere, tuttavia non aspettate me per mandare avanti la role eventualmente, resto dietro le quinte!
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    Da quando si era trasferita a Londra, Nephele aveva avuto modo di uscire con delle conoscenze babbane e tutto grazie alla proprietaria della mansarda adibita ad appartamento affittata alla strega. Era stato grazie a quelle uscite che l’Auror aveva avuto modo di scoprire il calore dei pub normalmente frequentati dai Babbani, ma nulla avevano a che vedere con il comfort e la gentilezza di un pub come il Paiolo Magico.
    La richiesta del bicchiere di whisky venne accolta prontamente da Anthony, che Nephele ringraziò con un rapido sorriso e un cenno educato del capo, per poi tornare subito alla sua appassionante lettura. Sarebbe stata in grado di trascorrere sopra quelle pagine l’intera notte, per poi ordinare un caffè bollente e presentarsi al Secondo Livello senza neanche un’ora di sonno, ma qualcuno venne in suo soccorso, distraendola dal suo passatempo.
    La strega alzò la testa dopo la fine di una frase, tenendo il segno con il pollice. Era così concentrata a leggere, che le ci volle un po’ per inquadrare il mago che le aveva parlato.
    Il mago dalla corporatura solida e degli occhi azzurri penetranti stava come indicando qualcosa sul suo volto, ma a Nephele ci volle più tempo del previsto per capire che cosa le stesse dicendo, realizzando solo un attimo dopo di aver lasciato la pipa spenta e che stava fumando a vuoto. Posò la pipa sul tavolo scuotendo la testa, ridacchiando per la sua sbadataggine.

    «Per la barba di Merlino, sono un caso perso!»

    Appoggiò anche il libro di lato, lasciando che il lato con le pagine aperte toccasse con la superficie legnosa, così da avere le mani libere ed estrarre la bacchetta. Fece un mezzo ghirigoro sopra la pipa, così da accenderla. A quello seguì un cenno di ringraziamento al mago.

    «Grazie, davvero. Quando leggo qualcosa di interessante fatico a mantenere la concentrazione su altre cose».

    Pensò che in quel momento avrebbe potuto confermare tutte le cattiverie sull’intelligenza delle donne bionde, ma che tale destino fosse dedicato proprio ad una Acumen? Nephele non si sarebbe ritenuta così speciale.
    Fece cenno al mago di prendere posto al suo tavolo, anziché starsene davanti al camino.

    «Prego, si sieda. Non mi piace occupare tavoli da sola e come minimo le devo offrire il prossimo giro».

    Dopo due boccate di pipa, la mise da parte per alzare il suo bicchiere di whisky e fare una specie di brindisi con l’uomo, che invece assaporava un gustoso brandy.
     
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Voluntas
    Posts
    233
    Location
    Røros, contea di Trøndelag, Norvegia

    Status
    Offline
    Era diventata oramai un’abitudine, per Bróðir, sentirsi addosso gli occhi della gente, sia uomini che donne. Perfettamente consapevole del suo fascino e dell’attrattiva che altre persone provavano verso di lui, per il suo bell’aspetto, l’uomo non si era mai trattenuto nell’esplorare i suoi gusti. Per nulla schizzinoso, non disdegnava la compagnia di chi più lo attraeva, sia fisicamente che caratterialmente, che fosse del sesso opposto o meno. Non aveva mai sentito il bisogno di dare un’etichetta al suo orientamento, o specificare e annunciare le sue preferenze o gusti a famiglia, parenti oppure amici, ma era ovviamente vero anche il contrario, non aveva mai negato a nessuno di aver avuto le sue esperienze con altri uomini. Fu, quindi, con poco pudore e riserve, che squadrò da capo a piedi il Cameriere dai capelli castani, apprezzandone il fisico robusto e slanciato. Dal suo posto vicino al camino, prese un sorso di brandy e, da sopra il bordo del bicchiere, ricambiò lo sguardo dell’uomo cercando di scorgere il colore dei suoi occhi, per poi spostare i suoi occhi azzurri verso la donna seduta al tavolino da bar di fronte a lui. Non era stato un atto di gentilezza vero e proprio, forse era a causa della sua anima da fumatore, che gli imponeva di non far andare sprecata la nicotina o il tabacco. Il suo commento era stato fatto più come un’osservazione, come quando si faceva un commento sul tempo. Fece un cenno del capo al ringraziamento della donna, non sentendolo essere davvero necessario, almeno non da parte sua.

    E cosa legge, se è lecito chiedere, di così interessante?

    Era perfettamente consapevole, il Guerriero, della lettura scelta dall’Auror, avendone scorto e riconosciuto all’istante la copertina, appartenente ad un libro che, anni prima e molte volte dopo, l’inglese-norvegese aveva acquistato e successivamente letto mille volte. L’argomento: il Duello. Molto caro a Bróðir, essendo una parte molto importante del suo lavoro e una delle sue più grandi passioni, lo scambio d’incantesimi tra due persone, l’incertezza della vittoria e arte in cui un singolo errore può decretare la tua sconfitta, la suspence e poi la gioia della vittoria.

    Grazie, sono Bróðir. Il suo nome?

    Con un piccolo sorriso stretto, l’uomo si sette con un movimento fluido ed elegante, derivante da anni di pratica, fatti di sudore e fatica, pieni dagli sguardi di disapprovazione. La guardò negli occhi, studiandola, cercando di farsi un’idea della sua persona e della sua personalità. Cercando di capire e pensando attentamente alle prossime parole da pronunciare, provando allo stesso tempo a continuare che a terminare la conversazione.

    L'argomento del suo libro, è per lavoro, oltre che interesse personale?

    Nephele Hargrave
    Doppi Punti Post


    Edited by Bróðir C. Prince - 24/2/2023, 17:57
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    Tra le tante domande che Nephele aveva suscitato nella nuova conoscenza, c’era almeno una piccola informazione: il mago che sedeva di fronte a lei si chiamava Bróðir e di certo non era inglese.
    Fece qualche tiro con la pipa e poi lo osservò bene. Era un bell’uomo, non poteva negarlo, dai tratti molto classici, una di quelle bellezze che si poteva apprezzare per le simmetrie del volto e del fisico. Ad un primo sguardo, infatti, non sembravano esserci imperfezioni in quella figura e dava l’impressione di essere adeguatamente bilanciato nelle sue forme.
    Ma Nephele non osservava la superficie, anzi andava a cogliere il sorriso stretto e il modo che l’altro aveva di sedersi, ritenendoli particolari ben più interessanti.

    «Un manuale di incantesimi più vecchio della mia prozia Prudence. Aveva 120 anni quando è morta e credo sia stato pure un secolo fa. Ecco».

    Chiuse la copertina e gli passò il libro con un gesto molto morbido. Nephele, per quanto non apparisse come la più raffinata delle streghe aveva comunque dei modi molto gentili, come se le avessero impartito una rigida educazione sin da bambina. E così era stato per davvero.

    «Se le interessa, glielo presto più che volentieri. Il mio interesse verso questo testo è sicuramente professionale - sono un’Auror - e poi mi incuriosiva a livello personale».

    Non ebbe il minimo problema a riferire il suo ruolo lavorativo all’interno della società magica inglese e si divertiva quando qualcuno, nel sentirla, cominciava a vacillare, anche senza un apparente motivo. Ma il mago che aveva di fronte non le dava affatto l’impressione di un uomo che potesse avere guai con la legge.

    «Nephele».

    Aggiunse un piccolo sorriso, che andò ad increspare le labbra sottili della giovane strega. Dava l’impressione di un sorriso imbarazzato, ma non lo era affatto. Non era certamente presentarsi ad un uomo che le poteva incutere imbarazzo, anzi quell'espressione aveva un che di civettuolo, anche se Nephele non se ne rese minimamente conto e tornò a fumare dalla pipa come se niente fosse.


    evento intervista
     
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Voluntas
    Posts
    233
    Location
    Røros, contea di Trøndelag, Norvegia

    Status
    Offline
    L’uomo sorrise, molto più sinceramente di prima e con gli occhi molto più addolciti del solito, addolcito dagl’interessi in comune e dalla nostalgia dei “bei vecchi tempi”, del suo tempo nel corpo degli Auror e all’Accademia, quando ancora era una recluta ingenua e sprovveduta, mentre passava i giorni a leggere libri sui duelli e gli incantesimi più utili durante gli scontri e le battaglie. Per quanto non possa essere definito un uomo particolarmente nostalgico, in particolare verso i ricordi della sua infanzia, Bróðir aveva riscoperto il fascino del “ricordare un tempo passato” da quando era diventato padre. Erano oramai passati quattordici, quasi quindici, anni di pianti, pannolini, notti insonni, preoccupazioni – le quali non erano mai andate via –, ma anche gioie, sorrisi, i bei momenti passati insieme e tanti altro. Questo insieme di emozioni formavano un mix di gioie e dolori, dovuto alla genitorialità, grazie al quale il Guerriero era sicuro che avrebbe potuto rivivere un centinaio di volte e di cui mai si sarebbe potuto pentire, perché aveva scelto quel percorso, quello di diventare genitore, con tutti i momenti, dai più piccoli ai più grandi ma entrambi ugualmente importanti, che aveva caratterizzato questo, a quel tempo nuovo, capitolo della sua vita.

    Da quello che vedo… incantesimi da Duello. Una lettura molto utile.

    Utile, soprattutto per quei tempi incerti e in cui l’essere in grado di proteggersi, e in caso, contrattaccare, dovrebbe essere una priorità per la popolazione magica. I suoi amici in Norvegia gli avevano raccontato vere e proprie storie dell’orrore sulla situazione di lì dopo il Felix-Gate.

    Ah no, non c’è bisogno che si scomodi…

    Si affrettò a declinare l’offerta, Bróðir, come era da suo carattere, che essendo cresciuto nell’ambiente Chiuso e piuttosto arretrato della società Purosangue, in cui favori o gentilezze solo per poter ottenere qualcos’altro in cambio, che fossero soldi o altri favori, aveva fin da piccolo imparato a non accettare mai nulla da chi non conosceva e anche da chi conosceva, amici o familiari.

    Un Auror? Eh.

    Una coincidenza, quali probabilità c’erano che la donna con cui stava intavolando una conversazione si sarebbe rivelata un’ex “collega” del Ministero della Magia Inglese.

    Piacere Nephele.... un tempo ero, anch'io, un Auror. Per il Ministero della Magia Norvegese.

    Sapeva che stava commettendo un azzardo, non voleva entrare nei dettagli di quel periodo, soprattutto per le missioni che aveva svolto e quindi pregò silenziosamente che non chiedesse informazioni troppo confidenziali, non volendo mentire o entrare in uno dei suoi cupi umori, per quando pensava a quei tempi.

    Nephele Hargrave
    Doppi Punti Post
     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    Parlando con l’uomo, Nephele non aveva prestato troppa attenzione al nome e ai suoi connotati, a parte che fosse un affascinante mago dai tratti molto vicini alla canonica definizione di bello. Dopo tutto si stava rilassando e ad un certo punto anche un Acumen ha il diritto di spegnere le sue facoltà mentali e dedicarsi alla nobile arte del riposo.
    C’era da dire anche che Nephele aveva sempre un’occhio attento alle notizie e il suo naso si tuffava quotidianamente nei giornali, tutti quelli che le passavano sotto tiro. L’unica differenza tra lei e una comune persona, si ricordava molto meglio dei fatti e ben poco dei nomi. Eppure un mago come Bróðir non poteva esserle passato inosservato, specialmente se era del suo stesso campo.
    Fece velocemente mente locale e cominciò a ricordare di aver già sentito quel nome, di aver già visto quel volto, probabilmente associato a qualche arresto. Era in qualche angolo della sua testa, ma non sapeva effettivamente dove e non si sforzò oltre.
    Difficile dire che una come Nephele fosse in soggezione, anzi la popolarità, oltre ad essere una cosa che non le interessava personalmente, era qualcosa che passava nettamente in secondo piano.
    Accolse il gentile rifiuto di Bróðir con un sorriso gentile e non aggiunse nulla a quello. Non amava insistere e lo trovava decisamente sgarbato farlo, quindi optò per il commentare la lettura.

    «Sì, credo che documentarsi anche sulle tecniche obsolete porti ad aprire la mente, specialmente perché si comprende la meccanica di certi incantesimi e da lì la loro conseguente evoluzione».

    Parlare di magia l’appassionava sempre e questo si vedeva. C’erano tanti indizi lanciati come un campanello d’allarme per chiunque l’avesse attorno: cominciava a parlare tanto, gli occhi chiari si ravvivavano improvvisamente, perdeva interesse nel fare qualsiasi altra cosa. Così, di nuovo, aveva dimenticato di fumare e anche di bere, ma mentre la pipa faceva da orpello tra le sue mani, il bicchiere di whisky sul tavolo rimaneva solo e abbandonato.

    «Spero il suo ritiro dalla carriera sia stato per un motivo piacevole».

    Nephele conosceva di vista qualche Auror sfigurato e finire la carriera con tutti e due gli occhi o tutte e due le gambe era sicuramente un miracolo per pochi. Le sembrava che il mago di fronte a lei non avesse di questi problemi e fosse anche piuttosto sano di mente, ma non poteva dirlo con certezza a seguito di un approccio così breve.

    «E mi auguro si trovi in Inghilterra per motivi altrettanto piacevoli».

    Non menzionò gli Alfieri Rossi, non menzionò i fatti del Luglio precedente. Questi si potevano intuire nel suo sguardo che si opacizzava mentre il viso perdeva un po’ di quella vivacità acquisita poc’anzi, parlando di magia. La verve di Nephele si era decisamente spenta all’improvviso, come se un’ombra buia aleggiasse su di lei, su quel tavolo, su tutti quanti.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    Voluntas
    Posts
    233
    Location
    Røros, contea di Trøndelag, Norvegia

    Status
    Offline
    Scacciò i ricordi, oscuri e dolorosi, di quegli anni della sua vita che avrebbe davvero voluto dimenticare e sotterrare sotto metri e metri di terra e fango, ma i quali molte volte, soprattutto nella solitudine di casa sua e con la sola compagnia dei suoi lupi e una bottiglia di whiskey invecchiato, continuavano a tormentarlo. Erano i momenti come quelli che si diceva, se non felice, almeno trovava utile le incessanti (e in alcuni casi dolorose) sessioni di allenamento con Sophron nel suo studio a tarda notte per imparare a proteggere la sua mente. e i suoi sentimenti dietro un muro impenetrabile. Il suo viso e i suoi pensieri si chiusero, esternando il suo desiderio di non parlare di quel tempo ormai passato e lontano, per tipo un secondo sembrò quasi umano, e non il robot senza emozioni e sentimenti che era stato cresciuto per essere, e del quale non voleva ricordare le azioni del passato.

    …inoltre, apprendere gli errori commessi, sia nella loro creazione, e successiva evoluzione, che nel loro utilizzo, può raggirare il rischio nel loro uso.

    Finì, aggiungendo il suo contributo, il discorso della donna bionda, osservando le movenze decisamente appassionate ed entusiaste sull’argomento che stavano portando avanti. Non capitava spesso che Bróðir trovasse piacevole conversare con le persone come Nephele, per la maggior parte aperte ai propri pensieri e sentimenti – o almeno, così lui l’aveva inquadrata –, il mezzo-Norvegese infatti odiava intrattenersi in qualsiasi tipo di conversazione, preferendo studiare e analizzare il comportamento degli altri nell’ombra e nel silenzio. Era infatti convinto che il silenzio possa rivelare molto di una persona, anche solo osservandola.

    Ah… niente di male, semplicemente, avendo lavorato per un Ministero straniero con pratiche e procedure diverse da quelle, in questo caso, inglesi era un po’ forzato presumere di poter continuare a lavorare nello stesso settore. In particolar modo in una carriera delicata come quella dell’Auror.

    I segreti dopo tutto, bisognava sempre tenerseli vicino al petto. Il modo migliore per mantenere un segreto è tenertelo per te. il secondo è di dirlo a una sola persona se proprio devi. Non c’è un terzo modo. – uno dei tanti mantra, che il suo vecchio professore all’accademia aveva inculcato nella sua testa e in quella dei suoi compagni.

    Affari di famiglia…

    Con l’evidente aria di uno il quale non voleva approfondire la questione, il Guerriero si appoggiò allo schienale della sedia in legno, sapendo però che se la donna si fosse rivelata una curiosona non sarebbe scampato alle domande scomode al quale la sua risposta avrebbe dato seguito; quindi, provò ad anticipare le parole della bionda, approfondendo, ma non troppo.

    La morte di mio padre...

    Sperò che parlare della morte di suo padre potesse suscitare abbastanza imbarazzo nella donna per farle decidere di evitare completamente l’argomento. Non era pronto, o meglio non era disposto, a parlare con un estraneo di Diana.

    Nephele Hargrave
     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    Il sapore del whisky aveva invaso la sua bocca ed era gradevole sentire le note più speziate ora che la parte alcolica era quasi evaporata del tutto. Mentre il mago parlava, Nephele riscopriva questo retrogusto, al quale aggiunse un pizzico di fumo subito dopo. Presa la pipa, diede un rapido tiro, convinta di dover commentare subito dopo, ma l'uomo aveva aggiunto altri dettagli sul suo percorso al Ministero inglese e per educazione lo aveva lasciato parlare.
    La seduta era comoda e per quanto avrebbe preferito adagiarsi come se fosse nella tranquillità della sua casa, Nephele aveva optato per rimanere nella sua tipica posa a spillo: rigida, con le spalle appuntite ancora più in evidenza, il mento alto. Anche i suoi movimenti erano composti ed eleganti, c'era molto di più dietro quegli abiti riciclati da secoli. C'era ancora un retaggio visibile di modi mai abbandonati, qualcosa di latente sotto alla superficie come un pesciolino che si muove invisibile nelle acque sporche di uno stagno.
    Eppure appoggiò il gomito sul tavolo come avrebbe fatto una qualsiasi strega di strada e sul palmo adagiò sopra il mento appuntito.

    «Un metodo efficace appreso sin dall'inizio ha sempre dei buoni riscontri. Forse è questo che ha trovato nel Ministero inglese? Un metodo non affine al suo sicuramente, ma magari inefficace».

    Avrebbe potuto punzecchiarlo con domande migliori, cercando di scavare nel passato dell'uomo, ma si tenne lontana da quella strategia. E dire che c'era una strategia era piuttosto sciocco.
    Se Nephele era diventata un'Auror lo aveva fatto perché in quella professione aveva trovato qualcosa di simile al suo modo di fare. La sua natura, per il test di W.O.M.B.A.T. corrispondeva a quella di un'Acumen, era sempre stata quella di una persona interessata a svelare misteri, sviscerare segreti, ma in quel caso non ce n'erano. O così le era sembrato e non ci aveva badato più di tanto.
    Diede solo uno sguardo serio a Bróðir e gli occhi della strega subito si rattristarono.

    «Mi spiace».

    Non c'era molto da dire. Non conosceva l'uomo, non conosceva suo padre, ma una cosa la sapeva: bisognava sempre celebrare le cose importanti come si doveva rendere onore ai caduti.
    Strinse il bicchiere di whisky con le dita affusolate e lo alzò appena, invitando l'altro ad imitarla.

    «A coloro che non ci sono più».
     
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    Voluntas
    Posts
    233
    Location
    Røros, contea di Trøndelag, Norvegia

    Status
    Offline
    Sì…

    Chiaro, conciso, semplice, per alcuni aspetti anche cinico e chiuso. Questo era Bróðir, un libro sigillato con catene nere e magia, impossibilitato ad aprirsi, a raccontare la propria storia, racchiusa in linee sinuose d’inchiostro nero su carta ingiallita dal tempo. Le catene in lega di ferro battuto con intrecciati nel metallo fili di magia che incatenava non solo il suo cuore, ma anche i suoi ricordi. Avvolte intorno ai suoi polsi le catene, pesanti e annerite dalla combinazione di ferro e magia, radicavano sul le sue emozioni e regnavano sui suoi sentimenti, rendendo il suo corpo e la sua mente una cassaforte, o una stanza, impossibile da aprire ed esplorare. Nel quale era impossibile far entrare o estrarre qualcosa o qualcuno, infatti, non era semplice far aprire l’uomo o insinuarsi nel suo cuore, si potevano contare sulle dita di una mano le persone che davvero piacevano o al quale Bróðir era affezionato. Era fatto così, il Guerriero, sempre chiuso, senza mai aprirsi o confidarsi con qualcuno, che siano amici o sconosciuti. Era facile nascondersi dagli occhi indagatrici, sia di conoscenti che sconosciuti, senza mai fare affidamento su nessuno, non essendo mai stato il tipo da chiedere aiuto o affidare la propria vita a qualcuno (che si fidasse o meno).

    A me no.

    Un pensiero semplice, da poche pretese, ma efficace nell’esternare la sua posizione in merito se argomentato a voce alta e in qualsiasi altra compagnia, forse anche un po’ frainteso. Il quale fu accompagnato da un sottile cenno del capo, con il quale l’uomo cercò di trasmettere il suo apprezzamento per le parole della donna, anche se non c’era nessun bisogno di sentirsi dispiaciuti. Dopotutto lui non lo era.
    Il rapporto tra lui e suo padre era, quando ancora vivo, stato sempre un po’ complicato, almeno per gli estranei e forse lo ritenevano anche strano e anche un po’ sbagliato. Indifferenza, negligenza forse, crudeltà un po’, freddezza, e altri. Ci sono molti aggetti tra cui scegliere per descrivere il loro rapporto e mai tutti dei più carini che potevano venirgli in mento o anche solo conoscere. Avendoci fatto il callo, non lo disturbava più di tanto la natura delle poche conversazioni che i due avevano avuto nel tempo in cui Sophron era ancora vivo, semplicemente preferiva non parlane e non pensarci.

    Ai morti

    Fece eco all’Auror, per poi prendere con la mano destra il bicchiere di brandy e alzandolo verso quello di whisky, imitando la donna seduta davanti a lui, per poi finire il bicchiere in un colpo solo.

    Nephele Hargrave
     
    .
  12.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    Criptico era una buona parola per descrivere il suo interlocutore, ma avrebbe potuto identificarlo anche come "il conciso".
    Nephele aveva questa tendenza a dare a tutti quanti un nome, perché quello vero se lo sarebbe dimenticata molto facilmente. Certo, un Bróðir non te lo ritrovi di fronte tutti i giorni.
    Si appuntò mentalmente queste sue caratteristiche. Lo stava ormai studiando a fondo da un po' e la cosa affascinante era che più intratteneva quella conversazione e maggiore era il mistero che si avvolgeva attorno al mago. Questo lo rendeva intrigante alle menti più deboli, ai cuori più facili forse. Nephele era, detta papale papale, affascinata solamente dall'aspetto dell'uomo.
    Non si stava annoiando, però. Quello era un punto a favore di Bróðir.

    «Me lo concede un duello?»

    Non c'entrava nulla con il discorso che stavano affrontano fino a poco prima, ma era da un po' che Nephele aveva appoggiato il suo bicchiere sul tavolo e non aveva ripreso la pipa. Era stata lì semplicemente a fissarlo in silenzio, tra il chiacchiericcio della gente e l'odore di fumo.

    «Non stasera, non dopo aver bevuto, anche se poco. Sarà già un'impresa ritrovare la strada di casa».

    Scosse la testa piano e sorrise.

    «Devo ancora abituarmi alle strade babbane».

    Intanto, ripassava mentalmente il percorso. Si era già persa diverse volte e, non ritrovando la strada di casa, Nephele aveva preferito dormire al Paiolo Magico, in barba alle sue finanze. Anche quella sera si prospettava uno spreco inutile di galeoni, eppure doveva solo attraversare la strada, girare qui, poi là, contare i vari Tesco sul percorso e, alla fine, giungere al piccolo attico dove il suo gatto bramava una ciotola piena di crocchette e dell'acqua fresca direttamente dal rubinetto.
    Sarebbe tornata solo per il Bis.

    «C'è un club dei duellanti ad Hogsmeade e non mi dispiacerebbe fare un po' di pratica e un Auror, per quanto ritirato, ha sempre un'impronta diversa dai duellanti occasionali. Sarebbe interessante conoscere le sue tecniche».

    Lasciò che l'uomo ponderasse sull'offerta e, nel mentre, riprese la pipa proprio da dove l'aveva lasciata.

     
    .
  13.  
    .
    Avatar


    Group
    Voluntas
    Posts
    233
    Location
    Røros, contea di Trøndelag, Norvegia

    Status
    Offline
    Finito il bicchiere di brandy, l’uomo chiuse gli occhi, cercando di godersi gli ultimi bruciori dell’alcol che scivolavano giù per la sua gola, lasciando dietro di sé una scia di fuoco, i suoi muscoli, che per tutto il giorno erano stati contratti e tesi, si rilassarono. Appoggiò il bicchiere di vetro vuoto sul tavolino in legno, osservando le trame del legno distorcersi attraverso la superficie curva, appoggiò rilassato la schiena allo schienale della sedia in legno e si perse per un po’ nei suoi pensieri, forse era l’alcol che lo rendeva, sebbene non triste, decisamente un po’ più malinconico del normale. Gli capitava spesso di sentirsi in quel particolare umore, rivolto soprattutto alla figlioletta che ogni giorno di più cresceva, e diventava sempre più donna. L’incubo di ogni padre, dicevano, era assistere alla crescita rapida e sempre più esponenziale delle figlie, che orami pensavano solo ai ragazzi e all’amore, e non più alle bambole o anche solo alla scuola. Temeva il giorno, Bróðir, in cui la figlia quattordicenne avrebbe preso la decisione di non confidarsi più con lui, imbarazzata per gli argomenti nei quali si sentiva più a suo agio parlandone con una donna, non avrebbero più avuto quella complicità che caratterizzava e rendeva unica la loro relazione padre e figlia? Si chiedeva l’uomo, ogni giorno in più che passava. Guardò la donna seduta davanti a lui negli occhi azzurri, con i suoi color ghiaccio, essendo stato destato dal suo cupo e malinconico umore, alla richiesta di un Duello all’Auror.

    Ma certo… non dico mai di no ad un Duello.

    Il sorriso che si fece strada sul suo viso a quelle parole non era di certo di buon auspicio, o almeno dalla sua espressione si poteva tranquillamente intuire l’entusiasmo, e forse un piccolo accenno della sua sete di sangue. Il Guerriero, al solo pensiero del Duello, poteva sentire chiaramente l’adrenalina percorrergli le vene mischiata con il suo sangue. Aveva sempre, fin da adolescente, trovato eccitante l’idea del Duello, gli incantesimi che veniva lanciati a destra e a manca, il dolore ai muscoli delle braccia per il continuo e rapido scagliare degli incantesimi, sia difensivi che offensivi, il piacevole dolore alle gambe per le schivate dei lampi colorati.

    E per me, sarebbe un piacere, conoscere le sue. Non si finisce mai d'imparare dopotutto.

    Nephele Hargrave
     
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Congelati
    Posts
    100

    Status
    Offline
    I bicchieri si erano ormai vuotati e la serata stava giungendo al suo termine. C'era qualcosa nell'uomo che si era presentato col nome di Bróðir che in qualche modo la intrigava, e senza malizia. Il suo volto associato all'ex carriera da Auror le dicevano qualcosa e durante la notte, tra una carezza e l'altra al gatto, le sarebbe tornato in mente mentre leggeva gli appunti nel suo diario, unica traccia fedele della sua vita e delle sue conoscenza. Senza quello, senza una continua indagine, Nephele non sarebbe stata in grado di riconoscere un cucchiaino da una balena.
    Svuotò la pipa su un fazzoletto di stoffa una volta spenta, appallottolò il cencio attorno ad essa e la infilò in tasca insieme al libro che stava leggendo. Il suo trench era decisamente troppo grande per quel corpo esile e le cascava addosso come se fosse stato indossato da un appendiabiti.
    Si alzò con una grazia impensabile da una strega vestita con quegli abiti babbani, ma da come volgeva lo sguardo in direzione della porta che dava su Charing Cross Road, chiunque avrebbe potuto intuire che si sarebbe avventurata per le strade babbane e l'uomo di fronte a lei avrebbe potuto intravedere quella nota preoccupata sul suo volto.

    «Devo dire che è stato un vero piacere incontrare un mago come lei».

    Lo osservò, rivolgendogli un sorriso gentile, uno di quelli che effettivamente spuntavano di rado sul suo volto. Chiunque sapeva fosse una persona scorbutica, perciò vedere Nephele esprimersi in sorrisi era da considerare un evento decisamente fortunato - o sfortunato, anche.
    Sicuramente l'idea di poter duellare contro un Guerriero era elettrizzante.

    «La ringrazio per aver accettato il mio invito al duello. Le invierò un gufo per metterci d'accordo in via definitiva».

    Detto questo accostò la sedia al tavolo e fece un cenno di saluto all'uomo, tastandosi le tasche per controllare avesse tutto con sé e non avesse dimenticato nulla.

    «Buonanotte».

    Se ne andò così, lasciando una manciata di galeoni al cameriere per pagare le bevute di quella sera e, infine, si avventurò alla ricerca di casa.

    [Chiusa]

     
    .
13 replies since 3/2/2023, 23:38   260 views
  Share  
.