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4 Dicembre 2022, mattina ~
Stava cadendo la neve ormai da qualche giorno e il cielo di Londra era costantemente di un grigio specchio. Nell’area metropolitana, la neve era stata spazzata via dal traffico e sui marciapiedi si erano formate delle patine di ghiaccio. Nephele si perdeva ogni mattino ad osservare un panorama un po’ lugubre per via dei tetti e dei mattoni scuri di quella zona della città, ma in un certo senso le dava l’idea di essere a casa.
Ogni mattina si alzava pigramente, faceva il caffè e poi si metteva a leggere la Gazzetta del Profeta sul bordo del finestrone della mansarda. I suoi occhi ballavano tra la gente che cominciava a popolare le strade e gli articoli di cronaca, ma da qualche giorno era spuntata una novità: le lucine di Natale.
Da quando si era trasferita, Nephele era rimasta incantata dal fenomeno dell’elettricità. Per tutta la vita non si era mai chiesta come facessero i babbani a spegnere e accendere le luci, dando per scontato che anche loro potessero utilizzare la bacchetta. E aveva scoperto che l’elettricità serviva a tante cose, una vera e grande scoperta che le aveva aperto la mente. Per questo non faceva altro che fissare le luci decorative sparse per Londra, anche se il suo posto preferito era Harrods, una specie di Diagon Alley babbana.
Quella mattina, tuttavia, non aveva fatto colazione a casa, perché qualche giorno prima aveva scambiato un piccolo gruzzolo di monete magiche per delle sterline, così da poter comprare uno di quei caffè da asporto che vedeva sempre prendere alla gente. È così era uscita dalla caffetteria con due tazze di cioccolata bianca alla zucca, sulle confezioni c’erano due nomi: Nephele e Mavis.
Mavis l’aveva conosciuto per caso durante il test di W.O.M.B.A.T. al Ministero della Magia. Vicini di fila, poi di banco, si erano ritrovati nella stessa categoria magica e da lì si era sviluppata una conoscenza. L’aveva rivisto al secondo livello qualche volta e in giro per i luoghi magici, ma gli incontri casuali erano stati spezzati dalla richiesta via gufo di Nephele. Gli aveva chiesto di vedersi proprio quella mattina a Diagon Alley per fare una passeggiata e aiutarla con un dilemma, anche se non aveva specificato la natura del suo dilemma.
Era stata piuttosto vaga nella richiesta, ma aveva bisogno di un altro Acumen fuori dai giri degli Auror, qualcuno con cui poter comparare i propri dubbi sulla natura di alcune cose. Così si era appostata all’altezza del Serraglio Stregato, luogo dell’appuntamento, chiusa nel suo trench e con due tazze fumanti di cioccolata alla zucca. -
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«Appunto».
Nephele non demordeva.
Il test di W.O.M.B.A.T. era stato particolarmente accurato con la strega, ma tuttavia inutile. La nuova etichetta, per quanto azzeccata, diceva di Nephele Hargrave quello che avrebbe potuto dire un qualsiasi altro mago con un buon acume o anni di esperienza dedicati all’attenta osservazione (o entrambe le cose), esattamente come aveva fatto Gauthier. E lo stesso discorso, probabilmente, si poteva applicare a qualsiasi altra persona nel mondo magico che si era sottoposta al test, con le dovute eccezioni.
«Non sono certo il tipo da andare contro le leggi dei maghi» riprese Nephele con la fronte aggrottata «e non sono quelle che discuto, ma per mia natura mi pongo certe domande, che molto spesso non hanno una risposta diretta e semplice.» Fece per concludere in quel modo, ma riprese a parlare dopo una pausa un po’ troppo lunga. «Il nostro lavoro ci induce a fare e farci domande complesse, che non hanno mai risposte facili.»
Alle parole del collega più anziano alzò rapidamente lo sguardo con un certo cipiglio, tuttavia replicò quasi immediatamente con un sorriso abbastanza simile a quello di Gauthier.
Esalò un sospiro, abbassando le spalle e abbandonando la tipica posa rigida da spillo.
«Dei Sensus? Da quando il Ministero si affida alle sfere di cristallo e ai pendolini?»
La dedizione al lavoro e il metodo non erano gli unici aspetti che componevano Nephele. Di tanto in tanto, per quanto rari, c’erano dei momenti in cui la strega si lasciava andare ad atteggiamenti più leggeri e giocosi, specialmente con chi glielo permetteva e non si offendeva al suo dire. Per quanto l’ambiente del Ministero della Magia - e in particolare il Secondo Livello - fosse un luogo di lavoro rigido, in cui si seguivano schemi impostati pressoché per tutto e la burocrazia fosse all’ordine del giorno, era sempre sano spezzare la routine, anche con cose banali e sciocche battute.
«La prossima volta che dovremo risolvere un caso, sarà bene leggere prima cosa dice l’Oroscopo!»
Prese a sogghignare, anche se non era del tutto contro i Veggenti. Nephele era affascinata dalla magia per intero e non le importava in quale modo questa si manifestasse attraverso i maghi e le streghe.
«Faccio ancora confusione anche io con tutti questi nomi» disse a Gauthier. «Ma intendevo appunto che sarebbe meglio affidarsi ad una squadra più estesa, senza sminuire l’utilità delle Categorie, ma anzi valorizzandone l’utilità. Ad ognuno il suo compito e il suo scopo: sul campo, io non avrei la stessa utilità di un Numen, così come un Magizoologo Ars - parlo per ipotesi, non ne conosco - è più ferrato nella creazione di pozioni curative da usare sulle creature. Ha senso escludere senza escludere del tutto? Siamo vittime di un eccesso di burocrazia?»
Nephele allargò le braccia per dare una risposta alla sua stessa domanda. C’era qualcosa nel test di W.O.M.B.A.T. che la lasciava perplessa, ma aveva una mezza teoria al riguardo, che non tardò ad uscire dalla sua bocca.
«Ho come l’impressione che i piani alti dei governi mondiali siano andati completamente nel panico, come è giusto che sia, vista l’emergenza. Sono umani anche coloro che ci impongono leggi da rispettare, ma in una situazione di guerra, come dice giustamente lei, signore, mi aspettavo con il mio classico atteggiamento utopistico di avere sulla testa maghi e streghe con molto più polso.»
L’espressione della donna appariva quasi rassegnata, e sicuramente si era intristita parecchio facendo quel discorso. Per quanto sconfortata dalla situazione, non si tratteneva certamente dall’esprimersi, specialmente con un collega che aveva visto molte più cose di lei e che poteva darle qualche ragguaglio su come affrontare le varie situazioni future, sia da strega che - e soprattutto - da Auror.
«A chiunque importi dell’unicorno interessa sapere cosa lo ha condotto a quella sorte. Viceversa, se ci interessa sapere cosa ha condotto l’unicorno a quella sorte, ci importa anche dell’unicorno. O almeno se si ha una visione più ampia, ma capisco il suo ragionamento: o si sceglie di provare pietà per una creatura purissima oppure ci si fa il sangue nero nel cercare vendetta, ma non c’è solo luce e oscurità. Ogni sfumatura è degna di essere vissuta.»SPOILER (clicca per visualizzare)novimana -
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Gauthier divenne improvvisamente oggetto di analisi. Smettere di cercare tra i registri aveva condotto Nephele a fissarsi su altro e, da brava osservatrice, rimase in silenzio mentre il collega più anziano le parlava, ma allo stesso tempo ebbe l’esigenza di compensare quel silenzio cogliendo piccoli particolari visibili e non. Gli occhi chiari della strega puntarono prima ai capelli brizzolati e riccioluti dell’uomo, poi al sopracciglio incurvato verso l’alto e a qualche altro dettaglio del vestiario. D’altra parte, Gauthier poteva ammirare un perfetto esemplare di strega inespressiva che reggeva un vecchio faldone impolverato, che non gli avrebbe mai dato un briciolo di soddisfazione nel cogliere qualcosa dal suo viso o dalle sue movenze.
La domanda dell’altro la rianimò tutto ad un tratto.
«Acumen».
Semplice, secco. Nephele, tuttavia, non fece la stessa domanda di rimando, ma si lasciò andare ad una considerazione sull’argomento.
«Anche se non comprendo ancora come questo test possa servire per relazionarsi coi Babbani».
Scrollò le spalle, lasciandole poi cadere morbide e rimise a posto il registro. Aveva scorso solo metà della lista dell’indice e aveva già compreso che quella raccolta non le sarebbe stata utile.
Il lavoro d’archivio era noioso e lento, eppure chiunque del secondo livello avrebbe potuto sostenere che Nephele adorava trascorrere lì la maggior parte del suo tempo, quando svolgeva le sue mansioni al Ministero. E piuttosto che eliminare una serie di scartoffie dalla sua scrivania (aveva sempre due file ben ordinate di documenti da compilare), la strega preferiva infilare il naso nella polvere delle vecchie pergamene.
«Tornando alle mie ipotesi, credo che una squadra interdipartimentale tra il secondo e il quarto livello debba essere istituita, se i vertici lo vorranno. Le nostre conoscenze sulle creature sono indubbiamente limitate e l’indagine deve essere totale».
Posò il tomo sullo scaffale da cui lo aveva preso poco prima, scostando altri raccoglitori di pergamene per farsi spazio. Si tolse poi la polvere dalle dita, sfregando le mani tra di loro e, in ultimo, sulla sua giacca, non curandosi del fatto che avrebbe potuto sporcare o meno il suo trench, ma non le interessava avere un aspetto trasandato.
Fece qualche passo verso il piccolo podio, infilando i pugni nelle tasche. C’era qualcosa nella sua testa e l’espressione incupita del viso ne era la prova: quella era l’unica sensazione che si poteva leggere tranquillamente sulla faccia, adornata di una ruga al centro delle sopracciglia.
«Perché purtroppo?» chiese a Guathier, come se l’altro potesse veramente ricollegare la parola alla frase facilmente. -
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Nome della creatura: Ammuntadore (plurale Ammuntadori)
Classificazione: XXXX
Aspetto/fattezze: L'Ammuntadore è un Essere informe composto da quelli che sembrano stracci di tessuto logori, che lo ricoprono interamente. Alto poco più di mezzo metro, si ha come l'impressione che sotto agli stracci ci sia un corpo gracile e piccolo che regge una candela o una lanterna. Oltre agli strati di stoffa, infatti, è possibile intravedere una luminescenza calda più o meno intensa.
Nessuno è mai riuscito a toccare un Ammuntadore, pertanto non si ha idea di quale sia la sua consistenza e seppure appaia come un Essere solido, questo è in grado di passare attraverso i muri e gli oggetti, nonché di far assumere agli stracci diverse forme, per lo più di grotteschi animali.
Comportamento: L'Ammuntadore appare di notte per mietere le sue vittime o per cercare compagnia umana, senza fare differenza tra maghi e Babbani. Dopo aver condotto il malcapitato in un sonno pieno di incubi, l'Essere attende che questo si svegli in preda al panico e lo attira verso di sé. Alcune testimonianze rivelano di Ammuntadori innocui, che cercano semplice compagnia notturna e plasmando la forma degli stracci vogliono semplicemente intrattenere una specie di conversazione o di comunicare qualcosa. Tuttavia, quando l'Ammuntadore è affamato attira la sua vittima verso la luminescenza per nutrirsi di tutte le sue speranze e i suoi sogni, facendo cadere la persona in un'intensa sensazione di smarrimento e vuoto. Nulla ha più senso nella vita, quando un Ammuntadore ti porta via tutte le certezze.
Non si è mai capito dove si rifugiassero al sorgere del sole, perché nessuno è mai riuscito a seguirne uno.
Punti deboli/controincantesimi/come affrontarlo: Se si dovesse spegnere la luminescenza dell'Ammuntadore con un Nox o si provasse ad addormentarsi di nuovo, l'Essere rimarrebbe nei paraggi per un po' prima di sparire. In ogni caso, se non ci si lascia prendere dalla paura, emozione molto forte e quasi incontrollabile quando si è in presenza di una creatura simile, è possibile minacciarli con dell'acqua, dalla quale scappano alla sola vista. Si potrebbe anche spruzzare dell'acqua contro di essi, riducendoli in poltiglia e così uccidendoli.
Quando un Ammuntadore si è nutrito di sogni e speranze della vittima, molto difficilmente si recupera il senno.
Note: I primi avvistamenti di Ammuntadori furono in epoca romana in tutto il bacino del Mediterraneo e prevalentemente nelle isole più grandi. Non si ha idea di come questi abbiano raggiunto poi il resto d'Europa, rimanendo sempre in zone dai climi per lo più caldi o miti. Inizialmente, ebbero diversi nomi in latino, come Incubus o Succubus, ma dopo aver sterminato villaggi interi nel sud della Sardegna, l'Essere prese il nome definitivo di Ammuntadore per gli incubi che questo generava prima di attaccare le sue prede.
Con l'innalzamento delle temperature nel mondo, oggi l'Ammuntadore potrebbe trovarsi ovunque, tanto che nel 1516 esperti Magizoologi italiani furono chiamati in Cina e in Giappone per debellare l'invasione dei villaggi rurali da parte di queste creature.
Un caso noto è quello del Magizoologo spagnolo Benicio Granja, che nel 1914 rimase una notte intera a chiacchierare con un Ammuntadore, appuntando nel suo taccuino come la creatura rispondeva. Credendo di poter stabilire un legame con l'Essere, si scoprì che questi tendeva a prendere la forma delle figure semplici richieste dal Magizoologo (come "gatto", "cane", "casa"), ma che a frasi più complesse questo emetteva solo sfarfallamenti della sua luminescenza. Purtroppo, Granja non riuscì mai a pubblicare i suoi studi sull'Ammuntadore, perché al mattino seguente lo ritrovarono in un angolo a tremare e finì i suoi giorni nel reparto Magipsichiatrico di Madrid, custodendo gelosamente il suo taccuino. I suoi studi sull'Ammuntadore furono rivelati dal Ministero spagnolo solo recentemente.
Edited by Nephele Hargrave - 2/11/2022, 17:30 -
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Edited by Lulu Sparks - 17/5/2023, 20:00 -
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La ricerca era una delle fasi del processo investigativo che preferiva. Conoscere era sempre stato un suo cruccio, retaggio di una famiglia che da secoli aveva improntato uno stile di vita devoto alla sapienza, e il procedimento per scovare le informazioni le ricordava sempre le sere d’inverno al vecchio maniero: il camino scoppiettante del piccolo salotto, la libreria con le doppie file di tomi e il suo naso per aria per leggere il dorso delle copertine.
Al momento, tuttavia, non stava facendo una vera e propria ricerca, non era ancora arrivata a quella fase, come non poteva affermare che stesse investigando su qualcosa. Nephele aveva avuto una serie di intuizioni e sospetti e per tamponare quel flusso di pensieri, doveva mettere le mani in pasta e comprendere quali fossero i limiti delle sue elucubrazioni: cosa era fantasia e cosa era, invece, realtà.
Aveva cominciato ad ispezionare le liste degli archivi alla ricerca di qualcosa e quando Gauthier entrò nella sala, Nephele non aveva ancora scorso metà del primo elenco, ma non si era neanche voltata verso il collega più anziano.
Capitava spesso che più persone occupassero la stessa stanza, facendo cose completamente diverse. Soffermarsi ogni volta su chi si aveva intorno era uno spreco di tempo prezioso in un lavoro come il loro. Tuttavia dovette rizzare la testa verso l’altro Auror quando egli pronunciò il suo cognome.
«Buongiorno» disse brevemente.
Come una molla, la testa della strega tornò velocemente al suo posto e, strabuzzando un po’ gli occhi, mise di nuovo a fuoco l’elenco che aveva sottomano.
Nephele non era solita intrattenere molte chiacchiere e probabilmente questo la rendeva impopolare nel luogo di lavoro e, in passato, non era stata degna di nota neanche a scuola. Eppure, sfiorando i tasti giusti, la strega avrebbe potuto intraprendere lunghe ed interessanti conversazioni, a suo dire.
«Uh?»
Con sincero stupore, Nephele smise di fare qualsiasi cosa stesse facendo.
Non si aspettava affatto che Gauthier le rivolvesse nuovamente la parola, men che meno che fosse stato attirato da quel cumulo di pensieri sputati su un foglio. Lo osservò, aspettandosi di essere rimbeccata dall’esperienza del mago ed essere, di conseguenza, rimessa al suo posto. Ma Gauthier l’aveva delusa con la spiegazione seguente.
«Lavoro per Magizoologi, signore» disse. «Non ho intenzione di pestare i piedi al IV Livello, hanno già il loro bel da fare con questa storia».
Incastrò le dita ossute e affusolate all’interno del registro per tenere il segno.
«Mi interessa di più tenere sotto controllo il predatore più feroce di tutti» - era chiaro a cosa alludesse - «e quale vantaggio potrebbe ottenere dalla vicenda».
Rimase in silenzio per qualche istante, ponderando su un pensiero che fece fatica a prendere forma, finché la strega non annuì senza una vera ragione.
«O il suo è un gentile consiglio dato dall’esperienza per farmi capire di lasciar perdere?» -
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- Ecc.
Totale Galeoni accumulati: 65 G (Ottobre) + 110 G (Novembre) > TOTALE: 175 G
Edited by Nephele Hargrave - 27/11/2022, 22:00 -
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[31 Ottobre 2022, mattino]
La sala delle investigazioni era vuota al suo arrivo e questo contribuiva a rendere grigia la sua giornata. Da quando era apparso quell'articolo sulla Gazzetta del Profeta, Nephele non aveva fatto altro che rimuginarci sopra, notte dopo notte, bevuta dopo bevuta - in solitaria o con Margaret non faceva differenza. Non le era mai passato per la mente di esternare i suoi crucci e aveva preferito continuare a meditare sul da farsi, finché quella mattina non aveva deciso di mettersi all'opera, cominciare a mettere in ordine le varie idee che le erano balzate per la mente e per farlo avrebbe preferito trovarsi in un posto più accogliente dell'Aula Moody, con quel ritratto del famoso Malocchio che le dava l'impressione da anni di giudicare ogni sua mossa. Fortunatamente, in quel momento la tela era vuota e sul fondo andava scomparendo la striscia fangosa che di solito le figure nei quadri si lasciano dietro quando si spostano in altre cornici.
Senza una meta precisa, Nephele fece un lento giro delle librerie e degli scaffali, slacciandosi il trench di un marrone slavato che aveva visto anni migliori, rivelando cosa c'era al di sotto: un semplice maglione a lupetto nero si abbinava a dei pantaloni a costine color cachi. Si era adattata alla moda babbana da quando aveva preso l'appartamento a Londra, anche se a penzoloni dalla cintura, sulla sinistra, c'era la fondina con la bacchetta. Col trench chiuso era una semplice signora sulla trentina dal pessimo gusto in fatto di abiti, per lo più maschili come le aveva fatto notare Margaret, ma era davvero difficile trovare qualcosa della sua taglia che si adattasse all'altezza e al fisico troppo snello. Dei pantaloni attillati avrebbero lasciato scoperta una grossa fetta di polpaccio, mentre quelli che le coprivano le gambe e le tenevano al caldo avevano bisogno di essere stretti in vita con una cintura e Nephele aveva preferito la seconda opzione. Non aveva avuto né tempo né voglia nel sistemare il suo guardaroba magicamente.
Estrasse da una tasca del trench l'articolo che aveva ritagliato dal numero della Gazzetta del Profeta così da rileggerlo mentre continuava a passeggiare distrattamente nella stanza. Gli anni non avevano smorzato la verve di Rita Skeeter, che da sempre aveva una piuma alquanto pungente e anche in quel caso aveva cercato di insinuare dubbi sulla moria di Unicorni: cosa aveva causato il loro decesso? E a chi avrebbe potuto nuocere quella pestilenza oltre alle creature stesse?
Alzò lo sguardo verso uno scaffale e da questo prese una pergamena pulita e una piuma con una boccetta di inchiostro per poter annotare le idee. Si avvicinò al bancone e cominciò a tirare fuori, per la prima volta, tutto quello che le passava per la mente.CITAZIONEMagivirus - Cosa o chi è il fattore comune tra le mandrie/tra gli esemplari? Si tratta di un magivirus creato appositamente per uccidere gli Unicorni o è un esperimento per colpire i maghi? O per colpire i babbani? O per colpire creature più rare?
Babbani - Se qualcuno avesse scoperto l'esistenza degli Unicorni, non ne parlerebbero sui loro notiziari? O in quegli strumenti che hanno sempre per le mani (pelefoni)? Gli Unicorni, però, sono troppo veloci e rari per essere avvistati dai babbani.
Maghi - Qualcuno sta uccidendo Unicorni per trafficare merce di contrabbando? Usare il crine per creare bacchette? Usare il crine per...? Usare il sangue per...? Perché proprio gli Unicorni? Perché così tanti? Consultare un qualche registro di arresti, segnalazioni, sanzioni per traffico di Beni Non Commerciabili di Classe A (crine e sangue di Unicorno).
URCCM - Dove si trovano allevamenti? Dove sono stati avvistati Unicorni negli ultimi anni? In quali foreste è certo o quasi certo avvistare Unicorni? Cosa c'è vicino ai luoghi dove hanno ritrovato le creature morte? Qualcuno ha segnalato altri avvistamenti di Unicorni periti? C'è un registro di tutti i luoghi dei ritrovamenti e relative date? C'è uno schema?
Scrisse tutto di getto, senza nessun freno. Doveva mettere nero su bianco tutto quello che le frullava per la testa, per quanto potesse essere assurdo. Una volta finito, poi, sottolineò pure le cose che le premevano di più: se era in atto qualche reato, gli Auror avrebbero dovuto cominciare ad indagare, e subito. Oltretutto, quella era anche la pista più probabile, escludendo il lavoro che i Magizoologi stavano sicuramente facendo parallelamente.
Appoggiò la piuma sul calamaio e fece un passo all'indietro, continuando a guardare il foglio, neanche stesse ammirando un'opera d'arte. Rimase per qualche istante così, avvertendo una strana sensazione di vuoto, come se quella pergamena avesse assorbito tutti i suoi pensieri, ma si schiodò subito.
Era ancora sola nella sala quando decise di cominciare a cercare tra gli scaffali dei registri che potessero aiutarla a capire quali fossero stati i casi più eclatanti degli ultimi anni riguardo al contrabbando di Beni Non Commerciabili di Classe A. Lasciò la pergamena, l'articolo e la piuma sul banco, ritornando a fare un giro tra gli scaffali.SPOILER (clicca per visualizzare)Gaspard Gauthier -
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Edited by Lulu Sparks - 7/1/2024, 22:06