Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Nate Silver

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    Storia della Magia
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    Trasfigurazione
    Conoscenze da Migliorare:
    2. Reparifarge
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    Edited by Nate Silver - 28/10/2022, 18:54
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    Ascoltare e parlare con Celine Baxter era per Nate rinfrancante; sentire che una persona a Hogwarts soffriva delle sue stesse ansie e timori lo faceva sentire meno solo. Come lei, infatti, neanche lui brillava in Difesa contro le Arti Oscure, una materia che la gran parte dei loro compagni considerava figa e indispensabile per potersi definire dei maghi di prim'ordine.

    «Sigh...»

    Mentre sospirava, lo sguardo del ragazzo si perse fra le innumerevoli ampolle dello Speziale per evitare lo sguardo della Grifondoro.

    «Almeno per una volta non vorrei essere lo studente nella media... quello che non riesce a farsi notare o a emergere.»

    Il Tassorosso quasi si dispiacque per aver pronunciato quella speranza. Lui era contento per gli altri e per i traguardi che raggiungevano. Era felice che i suoi compagni erano stati notati dai professori e che erano diventati Prefetti, ma, al tempo stesso desiderava vivere anche lui le loro emozioni e voleva provare il loro orgoglio. Non era riuscito ancora a entrare a far parte della Squadra di Quidditch della sua Casa e, nonostante la sua buona condotta, non aveva ricevuto alcuna spilla da Prefetto. Nate sentiva che se si fosse impegnato con i G.U.F.O. quell'anno avrebbe potuto ricevere le agognate conferme che potevano mettere a tacere qualche sua insicurezza.

    «Emh... scusami, Celine. Non volevo essere così pesante.»

    Le disse, non appena si rese conto che aveva gratuitamente scaricato su di lei le sue ansie e che era stato un po' egoista nel farlo.

    «Quest'anno a Hogwarts potrei farmi perdonare con un gioco che mi hanno regalato quest'estate! Si chiama Calico.! In pratica tu devi creare con delle tessere una coperta che possa essere gradevole a più gatti possibili. Chi vince diventa il Re della Trapunta!»

    Il Tassorosso cercò in qualche modo di riprendersi e di scusarsi con la Grifondoro per la pesantezza che le aveva fatto sopportare, proponendole di farle prendere parte il prima possibile a una partita di un gioco babbano molto spensierato e leggero.
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    Mese e Anno: Ottobre 2022
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    Totale Galeoni accumulati:>

    Edited by Nate Silver - 16/10/2022, 17:18
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    Parvus Quincy aveva le idee chiare e sapeva come funzionava la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nate Silver lo ascoltò mentre gli elencava le materie elettive del terzo anno. Il futuro Tassorosso ancora non sapeva cos'avrebbe scelto. Come poteva? Ancora non poteva neanche immaginare quali fossero le materie più adatte per lui e quali no. L'unica cosa che poteva dire, mentre piazzava la tessera dei confini di una città e ci piazzava sopra un meeple rosso, fu:

    «Non penso sceglierò mai Babbanologia... io so già tutto sul mondo dei non-maghi!»

    Nate ignorava molte cose persino del mondo normale. Non sapeva, per esempio, come funzionavano le due Camere del Parlamento Inglese e probabilmente, se messo davanti a un forno o una lavatrice, non poteva fare niente se non chiamare suo padre in soccorso, ma era ancora un bambino piuttosto incosciente e quel poco che conosceva del mondo babbano gli sembrava già molto!

    «Si può trovare un lavoro nel mondo babbano con il diploma di Hogwarts?»

    La domanda in risposta al quesito di Parvus era (almeno per Nate) retorica. Sua madre, infatti, lavorava come Spezzaincantesimi per la Gringott e non gli aveva mai detto che per chi aveva studiato in una scuola di magia potesse esistere un posto nel mondo del lavoro babbano e lui supponeva che non fosse possibile. Se aveva scelto di frequentare Hogwarts, era stato perché voleva provare quell'universo pieno di meraviglie e di misteri!

    «Non so però che tipo di mago voglio essere... so solo che mi dispiacerebbe passare tanto tempo lontano dalla mia famiglia, come fa mia mamma... lei è una Spezzaincantesimi su commissione della Gringott e non sta mai ferma un minuto!.»

    La signora Silver era letteralmente una fanatica della propria professione: non importava quanto un incarico potesse rubarle tempo da dedicare ai suoi cari, lei lo accettava! Era quello che più la caratterizzava e Nate sperava di riuscire a trovare a Hogwarts qualcosa che fosse altrettanto appassionate per lui, senza però farsi rubare troppo tempo da questa passione: era stata, infatti, dura per lui vedere i propri amici babbani sempre circondati da entrambi i genitori, mentre lui, invece, doveva faticare per ricevere qualche attenzione da parte di sua madre.
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    Il quinto anno scolastico era alle porte per Nate Silver come per i suoi coetanei. Oltre alla lista dei libri e del materiale da comprare per quell'anno, tutti avevano ricevuto una Strillettera, che li invitava a essere vigili e più discreti del solito.
    Il Tassorosso, che non era proprio un esempio di stile, indossava una mascherina chirurgica, scarpe da tennis, calzini portati quasi fin sotto le ginocchia, dei pantaloncini grigi sportivi e infine una maglia di una tonalità arancione così accesa da far sanguinare gli occhi. Con una mano portava a spasso un piccolo trolley e con l'altra teneva un bicchierone, che conteneva un caffè così annacquato che qualche italiano nel vederlo si sarebbe fatto il segno della croce. La signora Silver, che, come da tradizione, lo stava accompagnando, aveva probabilmente fatto acquisti in uno di quegli economici grandi magazzini, assemblando un look che faceva concorrenza a quello del figlio, se la categoria fosse stata "gusto britannico".
    Quando entrambi ebbero sorpassato la barriera magica, posta fra i binari nove e dieci, la farsa poté finire: con un colpo di bacchetta e un Reparifarge non verbale, il comodo trolley tornò a essere il pesante e ingombrante baule in pelle. Gli abiti di Nate, invece, rimasero invariati, poiché quelli erano proprio i suoi vestiti.
    Dopo aver ascoltato le solite raccomandazioni e aver ricevuto da lei un panino protetto da numerosi strati di pellicola e carta assorbente, il giovane mago salutò la mamma con un lungo abbraccio e, senza ricercare i volti noti del mondo magico fra la folla,, si fece strada sul Binario nove e tre quarti per montare e prendere posto sull'Espresso per Hogwarts.

    Vagone 1 - Scompartimento 2


    Senza alcun problema, Nate issò sul porta bagagli il suo baule e poi si sedette su uno dei divanetti di velluto rosso del treno più famoso del mondo magico inglese con in mano il suo bicchierone di caffè e un sandwitch con al suo interno frittata, qualche foglia d'insalata, prosciutto e formaggio fuso.
    Il Tassorosso, che in quel momento era l'unico presente in quello scompartimento e si era tolto la mascherina chirurgica dal viso, facendola indossare al suo braccio, cominciò ad azzannare e a consumare la sua spartana colazione con una fame e una foga che solo un quasi quindicenne nel vivo della sua adolescenza poteva avere.

    Decimana post 7/10
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    Parvus era tanto convinto di avere dinanzi un futuro Grifondoro da essere pronto a scommetterci un Galeone! Nate, sebbene ammirasse la Casa di Godric, non era pronto a mettere la mano sul fuoco sull'esito del suo Smistamento.

    «L'unica cosa di cui sono certo è che non diventerò mai un Serpeverde.»

    La madre aveva detto a Nate che era troppo corretto per finire a Serpeverde, lui, invece, pensava di sé che gli mancava sia dell'astuzia tipica di quegli studenti sia un obbiettivo per cui spendersi anima e corpo; forse perché aveva speso gran parte del suo tempo con i Babbani, lui non aveva nessun sogno ambizioso in mente. Voleva conoscere il mondo magico, capire in cosa fosse bravo e cosa, invece, non faceva per lui e tutto questo gli sembrava poca cosa rispetto a chi, al contrario suo, era montato su quel treno sapendo già di volersi impegnare per diventare un Medimago o un Auror.
    Poco tempo dopo aver detto a Parvus della sua scarsa affinità con la Casa di Salazar, la partita a Carcassonne ebbe inizio. L'avversario di Silver era tanto inesperto quanto frettoloso.

    «Sicuro di non voler piazzare un meeple sopra quella strada?»

    Nate era certo che se il suo avversario fosse stato più pratico di quel gioco non avrebbe commesso un simile errore, ma Quincy sembrava così convinto della mossa fatta che Silver non se la sentì d'insistere oltre.

    «Emh... a Hogwarts insegnano cose babbane? Quando si iniziano questi corsi?»

    Il futuro Tassorosso sapeva molte cose del mondo magico, ma nessuno gli aveva spiegato ancora cosa avveniva a partire dal terzo anno e per questo non era a conoscenza dei corsi citati da Quincy, di Divinazione o di Cura delle Creature Magiche.

    «Ah! Anche io ho pescato una strada.»

    La scuola era importante, ma anche il gioco che avevano appena iniziato, in quel momento, almeno per Nate, aveva una certa rilevanza. Senza esitare, al contrario di Quincy, il futuro Tassorosso, dopo aver posizionato il quadratino raffigurante una strada proprio di fianco a quello dell'avversario, pose un meeple proprio sulla striscia bianca.

    «Questi sono 2 punti sicuri.»

    Non c'era traccia di scherno o di derisione nella voce di Nate. Il giovane stava piuttosto cercando di spiegare all'altro perché lui aveva posizionato un meeple su "uno schifo di carta".

    Decimana post 6/10
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    La passione per l'Erbologia accumunava Nate e Celine. Parlare con la Grifondoro di tutto ciò che riguardava la coltivazione delle piante magiche nelle Serre di Hogwarts era entusiasmante.

    «Visto come crescono in fretta le Mandragole, Leafy potrebbe essere già adulta e in grado di emettere grida letali! Chissà come interagisce con i suoi simili adesso!»

    Si chiese cercando malamente di contenere la calma; la straripante curiosità provata per la crescita delle Mandragole lo stava rendendo apparentemente più iperattivo di un bambino americano con un overdose di zuccheri in corso.
    Tanto era preso da quella conversazione, che furono solo le parole di Baxter a fargli rendere conto che finalmente era giunto per loro il momento di fare acquisti presso lo Speziale.

    «Ah già... gli acquisti...»

    Nate, mentre farfugliava quelle parole, tirò fuori dalla tasca dei pantaloncini di jeans un foglietto, su cui era scritto un elenco d'ingredienti da comprare.

    «Ingrediente Base come se non ci fosse un domani, Tinta di Tormentilla e poi...»

    Con gli occhi puntati su quella piccola lista Silver cominciò a muoversi febbrilmente da una parte all'altra dello Speziale, prendendo dagli scaffali fiale contenenti essenze dalle più svariate tinte e sacchettini colmi di erbe essiccate e di piccole parti di animali stecchiti. Quando ebbe finito la sua ricerca, il Tassorosso passò dalla cassa per pagare e poi tornò a rivolgere la sua attenzione alla compagna.

    «Io ho appena finito. Credo di aver preso anche qualcosa in più del necessario, ma per esercitarmi nelle Pozioni per il GUFO ho pensato di non poter fare affidamento solo sulle scorte nel Sotterraneo.»

    Un'altra materia che andava a genio a Silver era proprio quella a cui aveva appena fatto cenno a Celine: Pozioni. Come la cura delle piante, anche comporre i filtri magici era tempo che il Tassorosso avrebbe definito piacevole. L'approccio che aveva con questa straordinaria Arte era metodico, preciso e quasi ritualistico; dal sesto anno in poi però si sarebbe dovuta aggiungere una componente più intuitiva, che, fino a quel momento, Nate non aveva ancora dimostrato di possedere.

    Decimana post 5/10


    Edited by Nate Silver - 25/8/2022, 08:57
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    Acquisto 1 punto Dialettica!
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    Quincy, se da una parte si mostrava estremamente orgoglioso del suo retaggio e delle sue origini, come molti Serpeverde avrebbero fatto, dall'altra gli raccontava che lui sarebbe diventato un Corvonero, la Casa che più fra tutte apprezzava studenti dotati di una mente aperta e brillante e che era associata all'elemento naturale dell'Aria, che fra i quattro più simboleggiava la libertà. Nate, osservandolo, si domandò se, nonostante la fierezza provata per il suo lignaggio e l'educazione rigida che gli era stata imposta, Parvus potesse liberarsi dalla gabbia di pensieri reazionari che sembrava un po' limitarlo e dare delle possibilità anche a chi era ritenuto da lui "meno mago".

    «Sarebbe bello se riuscissi a diventare un Grifondoro!»

    Gli confessò, mentre prendeva la bustina di plastica che conteneva i meeple rossi.

    «Harry Potter, Hermione Granger e tutti i Weasley hanno fatto parte della Casa del Leone... come anche Lupin, Alastor Moody, Silente, Hagrid e, insomma, gran parte degli eroi dell'ultima guerra!»

    Così gli era stato raccontato dai suoi parenti maghi nelle poche occasioni che li aveva frequentati. Verso queste figure del passato Nate Silver provava una certa riverenza anche perché erano stati i loro sforzi e sacrifici a permettere a un Mezzosangue come lui di non essere perseguitato o a non farlo sentire inferiore rispetto a chi aveva entrambi i genitori magici.

    «Comunque mia mamma è stata dei Corvonero.»

    Gli rivelò Nate, mentre cominciava a sistemare in pile i quadratini che presto avrebbero formato l'area in cui avrebbero disposto i meeple durante la partita. Sua madre era finita proprio nella Casa che più veniva elogiata da Parvus: quella donna, affamata di avventure e misteri, lavorava presso la Gringott come Spezzaincantesimi e per questo era spesso in viaggio per il mondo per recuperare i tesori che i Goblin dicevano di aver smarrito. Lei amava così tanto il suo lavoro e le sensazioni che le regalava da passare a volte intere settimane senza vedere la propria famiglia.

    «I tuoi dove sono stati Smistati?»

    Silver non riuscì a trattenere la curiosità. La tessera da cui si sarebbe iniziata la loro partita era stata appena disposta in mezzo al tavolino in legno che li divideva, ma, oltre a sperare di divertirsi, il futuro studente dei Tassorosso intendeva anche conoscere chi aveva dinanzi.

    Decimana post 4/10
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    Dopo quel lungo minuto passato a fare pensieri sconfortanti sul suo futuro da studente, Nate sorrise quando la Grifondoro gli sembrò quasi scusarsi per il linguaggio che aveva usato. Il Tassorosso era sicuramente un ragazzo decisamente rigido sulle regole e che provava disagio nel provare a fregare in qualche modo qualcuno, ma non aveva nessun problema a sentire parolacce, imprecazioni o discorsi un po' sconci; benché ci avesse passato poco tempo davanti, aveva ricevuto anche lui la sua buona dose di tv spazzatura babbana, piena d'insulti e gestacci.

    «"Merda" è decisamente un eufemismo per descrivere la situazione in cui saremo catapultati a breve!»

    Le sorrise in maniera amichevole, dopo averle rivolto quelle parole. Immediatamente dopo, una decina di clienti uscì dallo Speziale e la fila cominciò di nuovo a scorrere ordinata. Nate e Celine si trovarono di colpo a un palmo dall'entrata.

    «Manca poco!»

    Commentò allegro lui, cominciando a sporgersi per cercare di individuare fin da subito gli Ingredienti che intendeva comprare. Fare acquisti non era decisamente la sua attività preferita e nel negozio che lo attendeva, non voleva perderci un pomeriggio.

    «G.U.F.O. e Babbanologia a parte, non vedo l'ora di tornare a Hogwarts!»

    Se non fosse per gli esami imminenti o per i compiti continui che li mettevano sotto pressione, il magico castello scozzese sarebbe stato un luogo idilliaco per tutti quei giovani che, come Nate, stavano cercando di diventare degni di essere chiamati "maghi".

    «Sono proprio curioso di sapere come sta Leafy... ho chiamato così la Mandragola di cui mi sono occupato l'anno scorso! L'ultima volta che l'ho travasato aveva appena messo i brufoli e cercava disperatamente di entrare nei vasi delle altre Mandragole!»

    Le raccontò con gli occhi che brillavano di sincera passione per l'attività che svolgevano durante le lezioni di Erbologia. Prendersi cura di quelle piante magiche era per Silver un vero piacere, che quasi gli faceva dimenticare di essere in quei momenti nel bel mezzo di una lezione con il professor Paciock a osservare il suo operato.

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    Nate si grattò dietro la nuca e per qualche secondo distolse lo sguardo da Celine Baxter. La compagna gli aveva chiesto se fosse pronto per l'anno che li aspettava. Il Tassorosso sembrava preoccupato.

    «Ci saranno i GUFO...»

    I famigerati esami al termine del Quinto anno scolastico li avrebbero attesi privi di qualsiasi clemenza. Oltre a essi ad attenderli c'era anche un colloquio in cui avrebbero chiesto loro quale carriera avrebbero voluto intraprendere e Silver non ne aveva idea; lui aveva molte passioni, ma fra queste ancora non scorgeva per sé un destino particolare. Inoltre, egli intendeva "portare a casa" quanti più G.U.F.O. possibili, ma si rendeva conto che c'erano discipline magiche che ancora lo mettevano in difficoltà, come la Trasfigurazione o la Divinazione e il tempo per recuperarle sembrava essere davvero risicato.

    «Babbanologia non ci aiuta. Frequentare quella materia potrebbe essere un problema anche per me che sono cresciuto fra i babbani.»

    Prima di quell'anno Silver era iscritto a nove corsi. Di colpo se ne era trovato uno in più. Alcuni avrebbero però storto il naso dinanzi a qiuella preoccupazione e forse l'avrebbero considerata eccessiva, ma il Tassorosso, che non aveva mai temuto di dover faticare, la vedeva in un modo completamente diverso.

    «Questo perché anche il Professore di Babbanologia ci chiederà di scrivere rotoli di pergamena di compiti... alcune nozioni di questa materia per me saranno tanto banali da apparire così scontate da tralasciarle, ma se così non fossero per il docente?»

    Chiese retorico il ragazzo. Lui non aveva la stessa ambizione dei Serpeverde o la sete di conoscenza di un Corvonero; per Nate andare a scuola era il proprio dovere: a volte era gratificante andare a lezione, mentre altre anche lui si annoiava da morire, ma questa soggettività - suo padre, il babbano, gli aveva detto - poco contava; lui doveva compiere il proprio dovere al meglio delle sue possibilità, che l'argomento fosse o meno di suo interesse.

    «Tu come la vedi?»

    Le chiese curioso, tralasciando volontariamente l'argomento Serpeverde, che a lui non interessava granché; fintanto che gli studenti verde-argento rimanevano nel loro per lui potevano dire o pensare quello che volevano; non era, in fin dei conti, un suo problema se alcuni di loro ancora vivevano seguendo i dettami di Nobiltà di Natura: Genealogia Magica.

    POST 2/10
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    Il Calderone

    Nome e cognome: Patrik Mcgowan

    Prestavolto: William H. Macy

    Colore parlato: brown

    Frasi tipiche:

    - Non è il mago/la strega che sceglie il Calderone... Hogwarts lo fa! In Peltro e Misura standard due, giusto?
    - Oltre ogni Previsione a Pozioni, vero? Lo intuisco dalla facilità con cui crei Intrugli Esplosivi! Ahahahah
    - Dimmi cos'è andato storto. Magari, riesco a farti risparmiare qualche Galeone la prossima volta... non mi considero un esperto, ma qualcosa ci capisco di quegli Intrugli!
    - Olivander una volta mi disse che i Calderoni Autorimestanti apprezzano un compagno pigro... non si preoccupi: anche io ne ho uno a casa ed è il mio preferito! Lunga vita a Gaspard Shingleton!
    - Qui non vendiamo Calderoni di Cristallo; mica siamo di Beauxbatons! (quando un cliente fa il difficile)

    Personalità:
    Per Patrik Diagon Alley non è solo la via più magica di tutta Londra; per lui Diagon Alley è prima di tutto una comunità!
    Abituale frequentatore del Paiolo Magico, negoziante de il Calderone, il signor Mcgowan, originario della Scozia più settentrionale, nonostante l'età avanzata, si distingue per essere amante tanto dell'umorismo più becero, quanto della sottile ironia inglese. Apprezza incontrare gli altri negozianti e non è raro trovarlo intavolare discussioni sul più e sul meno presso i loro locali, mentre sulla porta del Calderone si può leggere la rassicurante scritta "Torno subito". È uno dei pochi maghi che può vantarsi di essere stato amico di Garrick Olivander in persona e proprio in virtù di questo legame non esita quando gli è possibile di citarlo, stravolgendo, ovviamente, le sue parole.
    Con i clienti più giovani e meno inclini all'arte del miscelare Pozioni, che entrano nel suo negozio con un Calderone rotto in mano, prima li pungola con fare canzonatorio, poi cerca di ascoltare le loro disavventure nei Sotterranei e di dar loro qualche consiglio utile per evitare un'altra esplosione.
    Patrick, se non è a disturbare qualche suo collega o a servire i clienti dietro al bancone, si trova di solito nel retro del suo locale, adibito a fucina, dove, armato di arnesi vari e di bacchetta, è intento a fondere e fabbricare qualche Calderone. Non di rado,, infatti, si presenta ai clienti annerito e sudato come lo sarebbe qualsiasi fabbro babbano!

    Il signor Mcgowan, fiero delle sue origini scozzesi, indossa rigorosamente un kilt dalle trame rosso-verdi. Si dice sia stato un Grifondoro a Hogwarts e che l'acredine che mostra per l'Accademia di Beauxbatons derivi da una delusione amorosa avvenuta in gioventù.
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    Le lacune di Parvus Quincy in cultura babbana erano più che evidenti a Nate Silver; colui che sarebbe stato Smistato fra i Corvonero non aveva la benché minima idea di come funzionavano i giochi fra chi non possedeva il dono della magia. Il biondo che aveva dinanzi però aveva pazienza e una voglia matta di giocare e di divertirsi in quel lungo viaggio verso Hogwarts.

    «A mano.... loro non si offendono, né ti disturbano imbeccandoti per fargli fare mosse assurde.»

    I meeple non parlavano! Non chiedevano di muoverli in un determinato modo per proteggerli o - se presi da manie di protagonismo - per farli risaltare; il gioco sarebbe stato letteralmente in mano loro! Nate, che aveva vissuto prevalentemente nel mondo babbano, in futuro si sarebbe chiesto perché i maghi usassero alcune volte a sproposito le forze arcane. Perché doveva giocare una partita di Gobbiglie rischiando di sporcarsi con una sostanza simile per odore alla Puzzalinfa? Perché a Sparaschiocco, che era una sorta di memory, le carte dovevano per forza esplodere? Non era meglio ideare i giochi come i German babbani, che facevano delle loro ambientazioni, del ragionamento, del sapiente uso delle risorse e della plancia di gioco i loro punti di forza?
    Parvus però, probabilmente doveva pensarla, almeno in quel primo momento, in maniera opposta alla sua: il modo in cui chiese quale fosse il suo stato di purezza del sangue mise quasi in imbarazzo.il giovane Nate.

    «Mamma strega e babbo babbano!»

    Silver cercò di mostrarsi il più entusiasta possibile nel dare quella risposta. Non erano più gli stessi tempi di quando Hermione Granger aveva frequentato la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts; la maggior parte degli eroi della Battaglia di Hogwarts avevano una discendenza in parte o totalmente babbana o erano stati considerati dei Traditori del Sangue dai membri più reazionari delle Sacre Ventotto! Nate, in definitiva, non si sarebbe mai messo a piangere se lo avessero chiamato Sporco Mezzosangue.

    «Te lo assicuro: Carcassonne è molto più divertente degli scacchi magici!»

    Piuttosto che ragionare su ciò che probabilmente li avrebbe divisi, il giovane mago dai capelli biondo-castani provò a insistere per far provare a Parvus qualcosa che invece avrebbe migliorato il loro viaggio nell'Espresso per Hogwarts.

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    Edited by Nate Silver - 17/8/2022, 20:08
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    Totale Galeoni accumulati:

    Edited by Nate Silver - 26/8/2022, 17:17
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