L'Inganno d'Argento

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  1. Arthur Edward Clifford
     
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    [I Tre Manici di Scopa]



    Non era la prima volta, in quarant'anni di carriera, che gli capitava di essere di turno in ospedale proprio durante la notte in cui un anno finiva per lasciare il posto ad un altro nuovo di zecca. E se una volta, quando temeva di perdersi momenti importanti della crescita dei propri figli, la cosa lo irritava, quell'anno invece sarebbe probabilmente andato lo stesso in ospedale per degli straordinari pur di non stare solo a casa ad ubriacarsi con Whiskey Incendiario, oppure in alternativa accollarsi ad uno dei suoi fratelli e le loro famiglie finendo per sembrare lo sfigato divorziato che non riusciva a rifarsi una vita. Sean se ne stava con i suoi coetanei e quello che gli era stato presentato come suo migliore amico - anche se il naso da padre aveva fiutato altro da tempo, mentre Sophie avrebbe passato la nottata ad un magi-pigiama party di piccole Grifondoro, non troppo distante da Londra.
    Dunque, le mura del San Mungo lo aspettavano ed entro un'oretta avrebbe dovuto trovarsi al loro interno per cominciare il turno. Aveva però deciso di uscire di casa un po' prima, così da fare qualche giro d'acquisti ad Hogsmeade per poi fermarsi a cena ai Tre manici di scopa, ché non avrebbe fatto in tempo a tornare a casa per mangiare la cena preparata dal suo Elfo Domestico. Che era bravissimo indubbiamente, ma avrebbe in quel modo approfittato della compagnia dei commensali che, come lui, non avevano un altro posto dove passare quella notte per un motivo o per un altro.

    «Buonasera e buon anno.»

    Esordì entrando nel locale, dove l'aria era decisamente più calda e accogliente rispetto all'esterno visti i fiocchi di neve cadevano copiosi ad imbiancare le strade di Diagon Alley. Si sfilò i guanti e si tolse la sciarpa dal collo, facendo lo stesso col cappellino che indossava. Decise di prendere posto al bancone, così da avere maggiore opportunità di socializzare con qualcuno nel caso in cui ne avesse avuto la possibilità.

    «Vorrei della torta di burro con contorno di foglie di Mandragola. Da bere succo di zucca, grazie.»

    Aveva imparato dai propri errori e mai più aveva toccato una goccia di alcohol prima di cominciare il proprio turno in ospedale.
    Mentre attendeva che la propria ordinazione venisse esaudita, si guardò intorno alla ricerca di qualcosa di indefinito. Notò che v'erano persone di ogni età da quelle parti, giovani e adulti, mentre un colbacco apparentemente abbandonato da qualcuno attirò la sua attenzione.

    «Diamine, qualcuno stasera verrà al San Mungo col cervello congelato.»

    Il freddo e la neve ne combinavano di disastri, troppe erano le caviglie che aveva dovuto mettere a posto per colpa di qualche storta di troppo presa camminando sul ghiaccio scivoloso. La notte di Capodanno, poi, era famosa per tutti quegli incidenti che avvenivano per colpa di qualche mago e strega troppo imprudente, che si divertiva a farsi saltare in aria le dita con i magi-fuochi d'artificio. Sperava soltanto che quell'anno non sarebbero stati troppi.
     
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45 replies since 17/12/2022, 00:03   1236 views
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