Appartamento di Logan Lee Lynch

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    Vivere nella paura era diventato improvvisamente inaccettabile e per quanto avesse ancora terrore, alla fine, aveva deciso di accettare quel cambiamento e allo stesso tempo tornare alle origini, in quella casa dove era cresciuto, in cui aveva fatto i primi passi e le prime accidentali magie, sotto l’occhio vigile di una coppia di nonni e di una madre, che ora vivevano insieme, al sicuro, ad Hogsmeade.
    Era stata una scelta difficile, dettata da quella coppia di anziani, che aveva sempre adorato Logan, l’unico nipote di cui andare fieri e da viziare. Logan, invece, sentiva di aver privato loro di una casa piena di ricordi e abitudini, anche se sua nonna gli aveva detto che niente può durare per sempre e che l’evoluzione è sempre necessaria.
    Quelle parole lo avevano colpito, tanto da tornargli in mente appena varcata la porta di una casa che era sempre stata della sua famiglia e, adesso, aveva un’aria tutta nuova e quasi sconosciuta. Aveva chiuso accuratamente la porta alle spalle e si era lasciato scivolare a terra. Accovacciato, aveva fissato il soffitto del soggiorno e solo dopo qualche minuto aveva realizzato che quella era la sua nuova casa, che avrebbe vissuto da solo, che gli incantesimi dei Doves lo avrebbero protetto dai Babbani, ma avrebbe dovuto comunque fare attenzione.

    Il salotto era il primo ambiente che si incontrava entrando dalla porta principale. Bastava salire un paio di gradini e spingere il portoncino per ritrovarsi in quell’ambiente luminoso, con una finestra sporgente e il caminetto per riscaldare il piccolo appartamento. La mobilia era semplice e vetusta, c’erano tappeti e drappi verdi e viola a decorare, tende spesse color rubino, qualche libro e rivista sulla libreria, candele ovunque per fare luce alla sera e una porticina che serviva da ripostiglio per le scope. Se invece si andava verso destra, si poteva proseguire dritto verso una piccola cucina abitabile o entrare nella camera da letto. Il bagno era l’ultimo ambiente in fondo.
    C'era anche un cortile circondato dalle siepi e da una recinzione di legno, per accedervi c'era una porta sul retro accessibile dalla cucina.

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    Era un appartamento molto semplice, su un solo piano, dalla struttura e dalla facciata del periodo vittoriano, coi mattoncini giallastri come in quasi tutti gli edifici di quel tempo costruiti a Bath. Logan avrebbe fatto fatica ad abituarcisi, ma sua nonna aveva fatto di tutto purché il nipote si trovasse subito a suo agio, decorando la stanza al gusto del nipote.
    Lo conosceva davvero bene, in fin dei conti, sapeva che il guardaroba a vista e le tende avrebbero fatto breccia, così come il letto alla francese vicino alla finestra.

    Le uniche cose che Logan si era portato di suo, a parte gli abiti, erano le strumentazioni per la divinazione e qualche erba e spezia per le tisane e il tè. Mentre per i primi aveva allestito una postazione su un tavolo circolare tra il camino e la finestra, il resto era finito nello scaffale del corridoio che faceva da dispensa per la cucina. Tutti i suoi vestiti erano entrati nel vecchio baule che usava quando andava ad Hogwarts e quello non aveva osato aprirlo, temendo che tutte le sue cose schizzassero in aria, mettendo in disordine quella camera.

    Mancavano le piante a fare un po' da decorazione, ma non era certo di potersene prendere cura con la giusta dedizione, non prima di prendere bene le misure con quella nuova abitazione.
    Osservò ancora una volta il soggiorno, tornandoci dopo aver sistemato i primi effetti, poi si diresse alla postazione per la lettura delle carte e si lasciò guidare dalla Vista.
     
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