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    Alla fine delle lezioni di un pomeriggio qualunque, Florence si ritrovò a girovagare per i corridoi della scuola con Eren. Si sapeva che la studentessa non avesse una particolare propensione all'orientamento e qualcuno tra i luoghi di Hogwarts era ancora un mistero, così come era mistero che ogni volta finite le lezioni di Antiche Rune, dopo tutti quegli anni di permanenza nel castello, si perdesse.
    Eren, a differenza sua, era giustificato. Quello era effettivamente il suo primo anno ad Hogwarts e per quanto fosse possibile che si orientasse meglio di Florence, i due stavano vagando senza meta da dieci minuti e forse perché la ragazza aveva effettivamente promesso di portarlo in un posto, ma nel mentre si era persa a parlare delle partite della lega ufficiale di Quidditch.

    ...sì, e pare che le Holyhead Harpies abbiano dovuto cambiare il luogo del ritiro estivo che avevano già annunciato, perché pare ci sia stato un terremoto.
    Che poi dico, volano sulle scope, che ti importa se sotto la terra trema?


    Sgranò gli occhi, non immaginando quali avrebbero potuto essere effettivamente le complicazioni di un ritiro di una squadra di Quidditch e perciò aggrottò la fronte mentre continuava a pensarci intensamente, ciondolando per i corridoi della scuola e trascinandosi una borsa stracarica di libri. Stava prendendo lo studio troppo seriamente, troppo tutto all'ultimo.

    Oh e ti pare i che i Cannoni di Chudley hanno vinto una partita? Una, in tutto il campionato!

    Si guardò intorno, realizzando che probabilmente avevano fatto il giro in tondo di qualche passaggio e, fingendo un'estrema sicurezza, provò a mascherare l'imbarazzo, continuando a camminare dritta davanti a sé, peccato che quella strada l'avessero già percorsa mezzo minuto prima e per quanto Florence non se n'era minimamente accorta (non ancora), sperò vivamente che Eren non cogliesse il suo imbarazzo. Provò pure a distrarlo, prendendo il dizionario di rune.

    Senti, ma l'edizione del tuo dizionario è più aggiornata?

    Pessima scusa.

    Perché l'immagine di Raido nella mia è tutta sfocata!

    Eren McCall Stanza delle Necessità: nope
     
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    Non aveva la più pallida idea di dove Florence lo stesse portando, ed era chiaro che in qualche modo anche Florence stessa non ce l’aveva.
    Come ogni volta in cui era finita la lezione di antiche rune, Eren era decisamente rilassato, per quanto potesse esserlo in quel periodo, complice anche il discorso intavolato dalla compagna di classe. Quando si parlava di Quidditch, l’irlandese si trovava sempre a proprio agio. Perciò sterzò gli occhi chiari sulla figura dell’amica e si ritrovò ad annuire con convinzione.

    L’avevo letto da qualche parte. Infatti non ho capito nemmeno io perché abbiano cambiato il luogo del ritiro. Boh, magari è una scusa e in realtà non vogliono sapere dove vanno. Ne approfittano per mantenere il segreto.

    Ipotizzò, concludendo quella parte di discorso con un’alzata di spalle, prima di spalancare le palpebre e mettere in risalto le iridi grigiastre.

    A proposito di terreno! Sai che a Mahoutokoro si gioca sull’acqua?

    La guardò, e le sorrise. Quello stadio giapponese era una delle cose più belle che aveva mai visto. Volare sull’acqua piuttosto che sull’erba era una cosa che l’aveva fatto impazzire. Un pò quella sensazione gli mancava in effetti.

    Era bellissimo! Tutte le volte che vincevamo poi ci si lasciava cadere in acqua per festeggiare.

    Le raccontò, snocciolando quell’aneddoto sul proprio passato che per qualche ragione gli strappò un sorriso più caldo e sincero. Mai avrebbe pensato di avere nostalgia di Mahoutokoro, eppure a volte era così.

    Pfff… i Cannoni di Chudley, dillo alla Prewett. Come fa a tenere per loro e dire anche che sia una grande squadra, io davvero non lo so!

    Alzò gli occhi al soffitto decisamente contrariato ma allo stesso tempo divertito. A volte aveva la sensazione che Venetia tifasse per loro giusto per compassione e non per vera passione. Si sbagliava di grosso, ma preferiva pensarla in quel modo.

    Più che altro mi chiedo perché giochino ancora! Non sono un pò stanchi di fare una figura di merda dietro l'altra?

    Intanto era chiarissimo che stessero girando in tondo, ma Eren lasciò perdere almeno all’inizio, giusto perchè era davvero l’ultimo che poteva dare consigli sulle direzioni da prendere andando in giro per Hogwarts. Qualcuno lo prendeva anche in giro per questo.

    Il dizionario?

    Un pò perplesso annuì.

    Sì… i miei me l’hanno preso nuovo quest’anno.

    Mise mano alla tracolla, già pronto a tirare fuori il dizionario per prestarlo a Florence, quando qualcosa si mosse sul muro di fronte. Eren fermò il proprio passo, la mano destra dentro la tracolla e le dita ferme sulla copertina del dizionario.

    Flo…rence?

    Richiamò la sua attenzione mentre una porta in legno con intagli in ferro battuto stava apparendo davanti allo sguardo del McCall.

    Che diavolo è quella roba? Vieni!

    Sussurrò verso di lei, gli occhi sgranati, decisamente perplesso. Eppure si mosse proprio in direzione di quella porta magica. Afferrò la maniglia e l'aprì. Ritrovandosi in un posto che conosceva fin troppo bene.
    Gli spogliatoi dello stadio da Quidditch di Mahoutokoro.
    Rimase impietrito.

    Io... conosco questo posto.

    Ne era sicuro.

    Ma non dovrebbe essere qui! Come... come diavolo è possibile!

    Con tanto di occhi a palla si voltò per cercare Florence e tentare di capire se lei ne sapesse qualcosa.

    Com'è possibile?! Siamo a Mahoutokoro... quello è il mio armadietto! Come diamine ci siamo arrivati?!

    E si mosse proprio verso di esso a grandi falcate.

    Eren trova la stanza delle necessità!
     
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    L'idea che le Holyhead Harpies potessero aver cambiato il luogo del ritiro per mantenere il segreto sui loro allenamenti era un'ipotesi abbastanza valida da far annuire la Grifondoro. Era una scusa più credibile di un terremoto per lei, che aveva la percezione del mondo di una ragazza che aveva fatto scalo tra Huncote e Hogwarts per tutta la vita, se non si volevano menzionare piccoli viaggi a Londra e nei dintorni di Leichester con la scuola. Rispetto ad Eren, poi, era una viaggiatrice piuttosto modesta, perciò non c'era da sorprendersi se alla notizia che nella scuola giapponese giocassero a Quidditch sull'acqua, Florence sgranò gli occhi ed esplose.

    Woah! Ma che ficata!
    Ma riempiamo d'acqua lo stadio di Quidditch, voglio buttarmi in acqua pure io se vinciamo la coppa!


    Ci pensò un po' su ed evitò di esternare l'idea di buttarsi nel Lago Nero, perché a meno che non avessero voluto avere a che fare con la piovra ed altre amabili creature, non c'era un vero motivo per cui quello specchio d'acqua invitasse gli avventori a tuffarcisi dentro.

    Naaah, non sminuire chi li tifa e neanche loro. Alla fine ci sono squadre peggiori, tipo quella di Serpeverde...

    Gli lanciò uno sguardo furbetto, conscia che da lì a breve avrebbero assistito alla partita di Serpeverde contro Corvonero e proprio perché avessero patito le pene dell'inferno contro questi ultimi, Florence avrebbe tifato i bronzo-blu con molta più passione. Nella sua testa, meritavano molto di più il terzo posto loro e per rivalità tra le Case, sarebbe stato divertente vedere il grugno degli ultimi sulle facce dei Serpeverde.
    Intanto, continuava a sfogliare il dizionario per ricordarsi dove fosse finita, ma a quanto pare era stato Eren a ritrovare la strada. Alzò lo sguardo sulla porta e le tornò in mente che forse era quella la stanza alla quale aveva assistito al primo incontro del Minerva.
    Seguì Eren all'interno della stanza, ritrovandosi negli spogliatoi di un campo da Quidditch, ma le scritte non sembravano essere in inglese. C'erano delle frecce che forse avrebbero condotto al campo, ma sopra c'erano dei grandissimi ideogrammi. La sua bocca si spalancò dallo stupore mentre la porta si chiudeva alle loro spalle, quindi Florence si mosse all'interno dello spogliatoio, guardando per aria.

    Co-cosa?

    Guardò Eren sfrecciare verso il "suo" armadietto. Sapeva che c'erano degli strani passaggi all'interno di Hogwarts, ma che questi arrivassero in Giappone, la vedeva dura!

    Eren... Eren!
    Non siamo nella tua vecchia scuola! Questo deve essere il posto che ti dicevo!
    Ci sono già stata, l'anno scorso, ma non ricordavo dove fosse... Come hai fatto a trovarlo?
     
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    Dovette per forza annuire, secondo Eren non c’era uno stadio da Quidditch più bello di quello di Mahoutokoro sull’intero Pianeta. Aveva apprezzato quella sua particolarità sin dal primo istante.

    Figurati, avevo proposto di farci un bagno nel Lago Nero ma me l’hanno sconsigliato.

    Ridacchiò, piovra a parte era facile che si prendessero qualche brutta malattia stando a sentire Eunjoo e Raissa. Perciò aveva deciso che purtroppo era meglio evitare. Ma se davvero avessero vinto la finale di quidditch non si poteva mai dire come avrebbe reagito Eren o il resto della squadra.

    Comunque lo stadio della mia vecchia scuola è veramente fighissimo. Certo anche questo è bello, però…

    Insomma giocare su una distesa d’acqua cristallina aveva un fascino incredibile ed Eren si era lasciato catturare totalmente da quel fascino.
    Alzò un sopracciglio, tutti sapevano che non c’era squadra peggiore dei Cannoni di Chudley in campionato, perciò era pronto a ribattere al discorso di Florence, ma la ragazza concluse la frase in un modo inaspettato che strappò una risata breve ma sincera a Eren.

    Questa è buona. Decisamente buona! Mica hai torto. Dopo le gaffe che hanno fatto, io piuttosto che scendere in campo e farmi umiliare anche dai Corvonero preferirei dar loro la vittoria a tavolino.

    Stava gongolando. Ben presto però dovette accantonare il discorso in favore di uno molto diverso. Quella porta che era apparsa dal nullo su un muro di mattoni dove non sembrava esserci nulla, stranamente vuoto ora che ci pensava se paragonato alla media dei muri di Hogwarts spesso ricoperti da quadri o arazzi, o armature, insomma, era forse strano. Ma mai quanto quello che scoprì una volta all’interno della stanza delle necessità.
    Non riusciva a spiegarsi come fosse possibile trovarsi nello spogliatoio della sua squadra a Mahoutokoro, si guardava intorno con fare alquanto perplesso ed incredulo, e dopo le primissime domande doverose, dovette tacere.
    Si avvicinò a quello che era stato il suo armadietto e vi poggiò la mano destra sulla maniglia.

    Se qui dentro c’è la mia divisa, o le mie cose… io ti giuro Florence che impazzisco.

    Mormorò, e con la mano destra posata sul metallo dell’armadietto, voltò il capo per appoggiare gli occhi chiari sulla figura della concasata. Gli sembrava così strano indossare la divisa dei grifondoro lì dentro.

    Come no? Certo che lo siamo. Non so come, ma è così! Questo è il mio armadietto. Lì ho baciato Kahori per la prima volta… lì ci stava sempre Eiji prima di ogni partita a sbraitare perchè dessimo il massimo. Lì Hiro ha vomitato pure l’anima prima della sua prima partita come portiere. Lì…

    Si fermò. Mancava la porta per l’ingresso allo stadio.

    C’era l’ingresso, ma ora non c’è.

    Il tono si spense appena. Poggiò la spalla all’armadietto e incrociò le braccia davanti al petto.

    Quindi è tutto finto?

    Le domandò. Eppure era così reale… lui l’armadietto lo stava toccando con mano. Vi si era appoggiato.

    Non... non lo so.

    Respirò a fondo e continuò a guardare in giro.

    Stavamo parlando di quidditch, ti ho detto dello stadio della mia vecchia scuola e ne ho avuto nostalgia per un attimo… e poi è apparsa la porta sul muro.

    Era la spiegazione migliore che poteva dare alla compagna, non ne aveva altre.
     
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    Mentre le chiacchiere al di fuori della Stanza delle Necessità scemavano in un ridacchiare da parte di Florence sulla grande preparazione dei Serpeverde sul campo da Quidditch, i due si ritrovarono in quella perfetta replica dello spogliatoio di Mahoutokoro, che la studentessa, a differenza di Eren, ignorava completamente.
    Il compagno indicò varie cose, che Florence seguì pazientemente con lo sguardo, alzando gli occhi solamente quando fece riferimento ai particolari amorosi, che di solito non le interessavano granché, ma una smorfia e un ghigno presero vita sul suo viso subito dopo.

    Beh tutto finto direi di no... La stanza è vera!

    Stava ancora perlustrando il tutto, aprendo armadietti laddove non avrebbe dovuto, ma tanto non stavano invadendo la privacy di nessuno. L'animo curioso di Florence sperava soltanto ci fossero cose interessanti da scovare, come in ogni parte di Hogwarts. Perdersi, alla fine, serviva a qualcosa.

    Ti manca, vero?

    Non immaginava quante cose avesse dovuto sacrificare Eren nel suo spostamento ad Hogwarts e fece veramente fatica per non guardargli il braccio, quindi cercò con tutta se stessa di rimanere voltata il più possibile mentre rovistava tra i caschetti da Quidditch, spiandolo da sopra la spalla di tanto in tanto.
    Dalla passione con cui Eren si era espresso anche solo per il campo sull'acqua, doveva essere stato veramente deludente arrivare ad Hogwarts. Chissà come sarebbe stato se il loro primo congedo in assoluto fosse stato seguito da un effettivo incontro sul treno al primo anno? Chissà come sarebbe stata diversa la vita di Eren se avesse sempre frequentato Hogwarts?
    E cosa sarebbe significato per lui ritrovarsi a battagliare con gli Alfieri l'anno prima?
    Le domande non smettevano di affollare la mente della giovane strega. Doveva porre rimedio.

    Insomma il giorno che vorremo andare in piscina sapremo cosa fare!

    Allargò le braccia e fece una mezza piroetta per tornare a guardare Eren, gettandosi un secondo dopo su una delle panchine di quello spogliatoio.
     
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    Beh tutto finto direi di no... La stanza è vera!

    Per forza doveva essere vera, Eren l’aveva toccato con mano quell’armadietto, vi si era appoggiato. Non poteva fare a meno di guardarsi intorno, era tutto così bello. Si era completamente immerso nei propri pensieri nel momento in cui Florence gli aveva rivolto quella domanda molto chiara e a bruciapelo. Ragione per cui dovette fermarsi e osservare la compagna che tra le altre cose sembrava parecchio felice di trovarsi lì dentro. In qualche modo lo era pure Eren, e non perché avesse idea di che cosa avevano esattamente scoperto, lui era solo felice di essere proprio lì, in un posto che in qualche modo lo faceva sentire sereno, ed era un pò di tempo che in effetti non riusciva a cacciare via un peso dal suo petto… gli sembrava che ci stesse passeggiando sopra un elefante.
    Prima di risponderle, sospirò, e spostò lo sguardo sull’armadietto al quale si era appoggiato.

    Ultimamente, un pò sì.

    Ci tenne a sottolineare che quella mancanza aveva preso a bussare nelle sue tempie solo ultimamente. In effetti, non poteva dire che si fosse trovato a male sin dal principio. Di tutte le case in cui era stato smistato, prima a Castelobruxo, poi a Durmstrang, Mahoutokoro e in fine Hogwarts… Grifondoro era quella in cui si era trovato meglio. Sin da subito si era fatto degli amici, sin da subito si era trovato bene, sin da subito aveva sentito completamente suoi i colori e soprattutto i principi della casa di Sir Godric Grifondoro.
    Non avrebbe mai detto che per qualche ragione sarebbe arrivato al punto di sentirsi come non si era sentito nemmeno per un istante al suo arrivo: un estraneo. Tremendamente solo nonostante la stessa Florence che era lì presente gli aveva dato il suo completo supporto.
    Stringe un pò il pugno destro. Sotto la manica della divisa, il marchio era ancora perfettamente visibile e arrossato. Cominciava a pensare che non sarebbe più sparito, doveva imparare a conviverci, con la vista e con la sesazione che quello gli provocava, era tutto passato, ma a volte come in quel momento, gli pareva di sentirlo ancora bruciare.
    Come avrebbe potuto dimenticare il dolore più forte che aveva provato in tutta la sua vita?

    Ma… forse perché i miei volevano rispedirmici, o perché hanno scritto alla mia ex ragazza sperando che mi convincesse a tornare lì. Non lo so in effetti, ma è così. In questo momento mi manca.

    Deglutì, nonostante il tono fosse rimasto serio ed imperturbabile, la sua espressione era cambiata, si era fatta più scura e seriosa. Non gli si addiceva molto, era sempre meglio quando sorrideva, ma dati i recenti sviluppi non lo faceva spesso come prima e tante volte aveva anche difficoltà. Tuttavia respirò a fondo e staccò la spalla dall’armadietto, quindi lo aprì e cominciò a rovistare al suo interno.

    Quindi… dici che questa stanza può diventare quello di cui hai bisogno?

    Una nuotata in piscina non gli sarebbe dispiaciuta nemmeno un pò.

    Il Narratore • Eren trova un fantastico oggetto qui
     
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    Un sorriso dolce prese possesso del viso di Florence non appena Eren si lasciò andare a quella confessione. Era perfettamente normale immaginare di voler tornare in un luogo in cui si era stati bene durante un periodo nero, era una coccola offerta dalla mente e allo stesso tempo una tortura. Doveva essere straziante per Eren camminare per i luoghi di Hogwarts con l'amara certezza che niente sarebbe potuto tornare come prima.
    Non si sorprese affatto che i suoi volessero rimandarlo in Giappone. Dopotutto, era questo quello che facevano i genitori che ci tenevano ai loro figli?
    Pensò che i suoi neanche sapevano tutto quello che succedeva ad Hogwarts e neanche avrebbero potuto capire le assurde dinamiche della lotta di sangue secolare. Forse era meglio così, tenerli all'oscuro di tutto, che se fosse successo qualcosa di brutto a Florence probabilmente avrebbero dato la colpa alla magia, ancora una volta, e quel pensiero li avrebbe confortati per il resto delle loro vite.

    E che cosa ti ha detto la tua ex per farti tornare?

    Non era per nulla curiosa, ma era chiaro che Florence stesse puntando a fargli pensare ad altro, a deviare il discorso verso argomenti più leggeri. Il sorriso si ampliò di poco, mentre lo osservava dalla sua seduta e si faceva un'idea di cosa potesse riservare quel posto.

    Beh non credo possa trasformarsi in una stanza piena di galeoni, ci sono cose che non possono apparire dal nulla o essere replicate...

    Ebbe un flashback di guerra, incantandosi per qualche secondo. All'improvviso, avvertì la stessa sensazione che stesse spiegando qualcosa a suo padre mentre parlava con Eren, ma si sbloccò subito dopo, fortunatamente.

    Però potremmo fare delle prove!

    Qualcosa nella testa di Florence continuava ad urlare "piscina" e nel frattempo si era staccata dalla panchina sulla quale era seduta per raggiungere Eren per continuare a rovistare in giro, curiosa e con gli stessi occhi di un gufo nella notte, spalancatissimi ma meno gialli di sicuro.

    A proposito di piscina e relax... Dove vanno di solito i maghi in vacanza?

    Anche Florence trova un oggetto qui
     
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    Rimase ad osservare il contenuto dell’armadietto senza però al momento prenderlo, ragione per cui poté accigliarsi e direzionare comunque lo sguardo su Florence, solo dopo qualche istante di osservazione attentissima del viso della compagna si piazzò sul volto un’espressione sorniona.

    Non sono tanto sicuro che vorresti saperlo!

    Il sorriso colpevole si stese tanto da ricordare un pò i suoi precedenti al 10 Marzo. Quel sorriso non ebbe abbastanza forza da andare a riflettersi nello sguardo chiaro, tuttavia era sulla buona strada. Qualcosa però in quel discorso lo fece accigliare, cambiò espressione immediatamente mentre sembrava realizzare qualcosa. Quando riprese a parlare il tono era più basso e abbastanza incuriosito. Dovette premere le labbra e distogliere lo sguardo da Florence per puntarlo un pò in giro come se quel gesto lo aiutasse a riflettere.

    Sì beh, quello… E che le manco; e che manco un pò a tutti. E che nel quidditch stanno facendo schifo senza di me.

    Ma continuava a rimuginare molto intensamente mentre la reazione di Eunjoo gli tornava in mente. Non si era ancora chiesto per quale motivo lei avesse reagito in quel modo alla lettera di Kahori, ragione per cui inclinò un pò il capo e tornò a puntare gli occhi grigi dritti verso Florence. Assottigliò le palpebre e umettò le labbra prima di riprendere parola, sempre con la mano destra posata sulla maniglia dell’armadietto.

    Senti un pò Florence. Tu sei mia amica. Se leggessi una lettera del genere indirizzata a me, dove la mia ex ragazza mi racconta cose nuove della vecchia scuola, mi dice che le manco io e certe cose che facevamo… e poi chiude la lettera firmandosi: “per sempre tua”

    prese a mordicchiarsi l’angolo destro delle labbra evidentemente pensieroso.

    Per quale motivo reagiresti sbottando e insultandola?

    Assottigliò le palpebre come se in lui fosse appena nato un terribile dubbio, o meglio se quel dubbio dannatissimo fosse tornato alla ribalta dopo un periodo in cui era rimasto assopito perchè Eren lo aveva costretto a rintanarsi nell’angolo più remoto della sua testa. D’altronde pensava di aver interpretato piuttosto chiaramente le parole di Eunjoo, quindi adesso non riusciva a capire.

    Cioè… io se leggessi una lettera così, indirizzata a te o a Venetia… riderei tipo per un paio di secoli. E’ la reazione giusta, no?

    Le chiese conferma. In fine continuò a guardarsi intorno immaginando quella stessa stanza ma completamente piena di galeoni.

    Ah no? Peccato. Pensa quante cose per il quidditch potevamo comprarci.

    Intanto guardò Florence avvicinarsi mentre la ragazza continuava a curiosare.

    Sì! Possiamo fare delle prove, tipo usciamo tra un pò e poi proviamo a rientrare e vediamo se è sbucata fuori una piscina!

    Sì, voleva proprio farsi un bagno. La domanda di lei poi lo lasciò pensieroso per un momento. Dove andavano i maghi in vacanza?

    A… casa mia?

    Alzò le spalle. Lui che era sempre stato in giro per il mondo, aveva trascorso tutte le vacanze sempre e solo a casa per stare con sua madre. Tra l'altro casa di Eren era un bellissimo posto per trascorrere una vacanza. Era come essere in vacanza tutto l'anno abitando su una scogliera altissima dell'Irlanda.

    No, sul serio non ne ho idea. Io sono sempre tornato ad Howth per le vacanze, ma perché non c’ero mai visto che ho frequentato scuole piuttosto lontane quindi dovevo pur stare un pò con mia madre.

    Respirò a fondo.

    Come mai vuoi saperlo? Progetti una vacanza?
     
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    Ecco spuntare all'orizzonte particolari che non voleva sapere, anche se a questo giro se l'era cercata da sola. Alzò gli occhi al cielo, non per ammirare la stanza, ma per invocare una grande dose di pazienza.

    Oh, non vantarti troppo! Abbiamo ancora una partita da giocare e non voglio che la sfiga si abbatta su di noi!
    Quindi, per quanto sia un bruttissimo consiglio per un giocatore di Quidditch... fly down!


    Lanciò un'occhiata al Cercatore di Grifondoro, cercando di captare le sue reazioni al riguardo. La partita con i Tassorosso era ancora lontana, ma non era stata neanche nei suoi pensieri come avrebbe dovuto. Florence, tanto appassionata di Quidditch, non aveva minimamente fatto un pronostico, non aveva spiato il calendario degli allenamenti di Tassorosso e non si era neanche studiata la squadra come avrebbe dovuto. In mezzo a tutte le cose che stavano succedendo, il Quidditch stava passando in secondo piano per una volta e i dilemmi di cuore, che normalmente non passavano neanche per l'anticamera del suo cervello, erano proprio all'ultimo posto. Per questo cadde dalle nuvole alla domanda di Eren.

    Ehmmmm di chi stiamo parlando?
    Chi ha sbottato e insultato?


    Le serviva un quadro più generale, non stava facendo pettegolezzo. Per niente.
    Alla fine, aveva ceduto anche lei a quel fascino.

    Non lo so, Eren. La reazione giusta non esiste e io avrei trovato la cosa molto tenera, anche se a tratti... ew.

    Rabbrividì un pochino. Certi discorsi non facevano proprio per lei. Anzi, era molto più interessante pensare alla Stanza delle Necessità come una piscina pubblica, anziché alla vita amorosa degli studenti di Hogwarts e di quelli troppo bacati per rendersene conto. Annuì quando l'altro le propose di fare dei tentativi, certi che sarebbero finiti per trasformare quel posto pure nel club dell'uncinetto.

    Oh, sul serio solo a casa?
    Anche io non sono mai andata tanto più lontano di casa, però visto che sono già maggiorenne mi piacerebbe cominciare a fare qualche giretto e mi chiedevo se conoscessi qualche meta.
     
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    Stanza delle Necessità, o dei Desideri? Forse intercettando i discorsi dei due Grifondoro - o forse in maniera del tutto casuale, chi avrebbe potuto dirlo? -, la magia della sala in cui Eren e Florence erano ospiti decise di fare un regalo mica da nulla al cercatore della compagine rosso oro. Se l'irlandese infatti avesse appena spostato lo sguardo, avrebbe riconosciuto qualcosa di estremamente interessante ben ripiegato su una mensola qualsiasi. Se avesse deciso anche di avvicinarsi, e nessuno ne dubitava, avrebbe avuto una divisa da Quidditch nuova di zecca e, ad occhio, anche finemente rifinita.
    Discorso diverso per Florence, che curiosando con lo sguardo avrebbe potuto intercettare una fiala di Essenza di Sterco di Fwooper. Forse la Stanza le stava suggerendo di inserire anche Cura delle Creature Magiche nel proprio piano di studi?

    Eren trova una divisa da Quidditch potenziata (40 post e 50 mini-post, +6 Destrezza).
    Florence trova Essenza di Sterco di Fwooper che, essendo parzialmente funzionante, permetterà di ottenere un bonus del 10% di post in meno per difetto in fase di Accoppiamento di due creature e potrà essere utilizzata per un solo post.

    Eren McCall Florence Diane Wharton
     
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    Alzò gli occhi al cielo sulle prime parole di Florence e scosse lentamente il capo.

    Non mi sto vantando!

    Invece sì.

    E’ che i giapponesi fanno cagare nel quidditch a prescindere, chiunque di noi da solo potrebbe batterli tutti.

    Sul “fly down” sfoderò una sonora pernacchia tutta dedicata a Florence che se l’era proprio meritata con quel bruttissimo consiglio.

    M-a-i.

    Scandì lentamente, se c’era una cosa estremamente sviluppata in Eren era di sicuro il suo ego e ne stava dando ampissima dimostrazione in quel momento visto il modo in cui inarcando le sopracciglia osservava Florence giusto per sottolineare che lui si sentiva bravo, anzi, sapeva di esserlo e mai al mondo nemmeno per scherzo avrebbe mai accettato di volare basso se in sella ad una scopa da quidditch.
    Sulle domande che Florence gli porse giusto per chiarire la situazione descritta da lui in merito alle dinamiche della lettura dell’ormai famigerata lettera di Kahori, gli fecero arricciare le labbra.

    Parliamo di… una nostra concasata?

    Il tono si fece dubbioso ma solo perché non se la sentiva proprio in quel momento di sputare il rospo e farlo completamente, tanto che sfoggiò un sorrisino colpevole. Non era di certo per colpa di Florence che scelse di non fare il nome, era perché più ne parlava di questa… cosa, più quella diventava reale, e c’era già Venetia che lo aveva messo con le spalle al muro perché si era accorta di determinati atteggiamenti di entrambi nei confronti dell’altro, ragione per cui l’irlandese aveva dovuto cantare come Celestina

    Avevo questa lettera chiusa sul comodino.

    Cercò di chiarire le dinamiche di quel momento, gesticolando anche per disegnare un immaginario comodino in aria.

    E non ricordo come, ma le ho detto che era di Kahori, allora lei l’ha presa e pensavo che volesse passarmela perché le ho detto che non volevo leggerla.

    Fece una pausa giusto per capire se Florence stesse seguendo il discorso, umettò le labbra e con la mano destra prese a massaggiarsi la nuca mentre cercava di fare mente locale sulla quesione.

    Così, Joy l’ha presa e…

    Sgranò le palpebre nel rendersi conto che si era fatto scappare il nome come un perfetto idiota. Chiuse gli occhi dopo averli tenuti spalancati per qualche secondo e si schiarì la gola con un colpetto di tosse nel tentativo di dissimulare, quasi sperasse che il nome che aveva pronunciato potesse passare inascoltato, ne dubitava, ma finse che non era successo nulla e andò avanti.

    e credevo la stesse passando a me che ero abbastanza giù di corda quindi pensavo che voleva farmela leggere per tirarmi su di morale. Invece l’ha aperta e l’ha letta lei e… ha dato di matto. Ha criticato il suo aspetto, le cose che ha scritto… Ha storpiato il suo nome da Kahori in… Kakka.

    Qualcosa però del discorso di Florence lo colpì. La reazione “giusta” non esisteva. Come darle torto? Florence avrebbe trovato la cosa molto dolce, Eren ci avrebbe riso sopra, Eunjoo aveva sbottato malissimo ed emesso degli acuti percepibili forse solo dai delfini.

    E’ che a me è sembrata un pò…

    Gelosa. Ma chiaramente aveva difficoltà a dirlo ad alta voce, quindi evitò premendo le labbra per poi umettarle.

    Ma non ha senso, no? Se siamo amici, e siamo amici. Non ha molto senso.

    La voce si spense dopo quel fiume di parole, e si ritrovò ad annuire sul discorso di Florence. Eren aveva viaggiato anche troppo con suo padre, per lui era davvero bello trascorrere le vacanze al faro quindi non aveva mai sofferto la mancanza di una vacanza che si chiamasse tale. Annuì con convinzione perciò, certo l’idea di Florence era incredibile, chissà come sarebbe stato andarsene in giro per il mondo con gli amici invece che con suo padre, anche se in effetti, Colin e Doreen erano i primi due veri amici di Eren.

    Che fortuna. Io dovrò aspettare fino a Luglio per diventare maggiorenne.

    La cosa non lo entusiasmava molto. Solo dopo questo, afferrò il fagotto che aveva trovato dentro l’armadietto, scoprendone una divisa da quidditch nuova di zecca, coi colori giusti, il suo numero sulle spalle.

    Ah però! Dicevi che non è il mio vero armadietto questo? Sicuro-sicuro?

    Ridacchiò. Con ogni probabilità sarebbe rimasto lì con Florence ancora un pò, poi avrebbero fatto qualche prova per vedere se effettivamente la stanza cambiava o meno in base alle esigenze come avevano ipotizzato, e poi avrebbe certamente proseguito con la sua giornata, nei soliti modi.

    [Role Conclusa]

     
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