Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Donna Mason

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    Welcomeeeee!
    Benvenuto sul forum e SOPRATTUTTO tra i Serpeverde :serpe:
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    A Maude la lingua non mancava di certo, che la usasse per rispondere alle domande della giornalista o per le sue argomentate digressioni. Donna non poteva che apprezzarlo, ché in passato aveva avuto a che fare con studenti a cui aveva dovuto tirare informazioni fuori dalla bocca, tanto erano silenziosi ed indisposti; e quando diceva ciò pensava per esempio a Celine e Christian, con cui non aveva avuto a che fare con così tanto piacere.

    Dev'essere stato terribile, lo posso solo immaginare. E sarebbe bello poter dire che si tratta della prima volta in cui voi studenti sfidate cose più grandi di voi...

    Lei per prima si era fatta voce dei problemi studenteschi e aveva denunciato un'istituzione che era evidente non funzionasse più come un tempo. Eppure c'era chi continuava ad andarle contro e negare quella che per lei non era altro che evidenza: i ragazzi e le ragazze di Hogwarts in due soli anni avevano dovuto affrontare Alfieri, Acromantule, strane maledizioni, attacchi e controattacchi di creature e quant'altro, e adesso persino le ire di un secolare albero? La situazione stava diventando ingestibile, e Maude aveva fatto benissimo a cercare aiuto e risonanza mediatica - al Profeta l'avrebbe certamente trovata, se le sue informazioni fossero davvero state buone come lasciava intendere.

    Dimmi del ruolo dei professori: erano lì con voi, nei pressi dell'albero?

    Poco prima Maude aveva detto che anche i docenti avevano partecipato alla ricerca, dunque domandare se nel momento in cui il Platano Picchiatore era d'improvviso impazzito e aveva attaccato senza ragione così tanti studenti ci fossero stato anche loro non era solo lecito, ma proprio ragionevole.
    Era bene distribuire le responsabilità e capire dov'è che le cose avevano preso una strada sbagliata: se i professori fossero stati lì voleva dire che la Scuola aveva tentato di fare qualcosa, seppure fosse stato evidentemente poco, ma nel caso in cui non ci fossero stati era chiaro che qualcosa non funzionava nelle loro manovre di controllo degli studenti.
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    Visioni del futuro
    Donna: 4
    Yves: 4
    Logan: 2
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    Donna ascoltava le due donne parlare delle loro visioni, adesso con un po' più di chiarezza. Ad essere sincera si sentiva un po' esclusa dalla conversazione, sebbene ne fosse lei la promotrice, perché le due discutevano tra loro e confrontavano i loro Terzi Occhi, come se non si curassero della presenza di una giornalista che non vedeva l'ora di sbattere le loro informazioni in prima pagina.
    Poi, quando le sentì terminare, si sentì in dovere di dire qualcosa, anche se faticava a trovare le parole giuste da usare in quella circostanza: cosa poteva dire di una conversazione di cui aveva capito così poco, senza risultare fuori luogo oppure impacciata?

    Siete state d'aiuto, immagino.

    Disse, chiaramente non convinta di ciò che aveva detto. Non che le informazioni ricevute non avessero potenzialità, ma Donna faticava semplicemente a comprenderle - o a comprendere il modo criptico con cui le due streghe ne parlavano. La giornalista, forse proprio in quanto tale, amava le persone chiare e dirette, ed era evidente che la Divinazione prevedesse tutt'altro tipo di linguaggio.
    Yves, la prima delle due con cui Donna si era interfacciata, se ne andò poi senza troppe cerimonie, e lei non poté che salutarla, non interessata più di tanto a fermarla; era certa che le loro strade in futuro si sarebbero potute intrecciare un'altra volta, forse per il medesimo motivo di quel giorno.

    Vado anch'io, è stato bello rivederti.

    Si avvicinò alla cameriera, che salutò con i cordiali baci sulle due guance, certa che di lì a poco l'avrebbe invitata a casa sua per bere qualcosa insieme e raccontarsi le reciproche novità.
    Prese poi per andare via, sistemandosi la borsetta ed il cappotto, diretta al suo studio, dove avrebbe potuto riorganizzare le informazioni ottenute e capirci qualcosa in più di quello che aveva capito nel locale. Alla fine non ce l'avrebbe fatta, e soltanto una volta che il pericolo dei Centauri si presentò seppe collegare le predizioni ottenute alla marcia delle creature; ma era troppo tardi, e l'esito fu infatti disastroso.

    Role conclusa

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    Non appena le fu consegnata la busta, Donna la strinse tra le mani, aprendola soltanto dopo aver saputo di cosa si trattasse. Le diede una rapida letta, pronunciando nella sua testa parte degli innumerevoli nomi e cognomi scritti.

    Molto bene.

    Si congratulò convinta con Maude, annuendole. Era chiaro che la ragazza sapesse come giocare il suo gioco, e questa capacità unita alla determinazione di cui aveva già fatto sfoggio nella sua lettera - e nell'essersi effettivamente presentata da sola alla Redazione più importante d'Inghilterra - formava un mix che alla giornalista intrigava molto. Chissà, magari un giorno l'avrebbe avuta tra le fila dei suoi stagisti, e in tal caso avrebbe pure potuto farle da mentore e guidarla verso il potere.
    Ascoltò poi il suo racconto su quanto era successo, seguendo passo passo ogni parola - comprese quelle sul vestiario, con cui concordava ma su cui non si voleva soffermare. Perse la fiamma che le ardeva negli occhi assetati di notizie quando Maude si interruppe per porle una domanda un po' sfacciata, ma comunque lecita.

    Ci penserà la mia Penna Prendi-Appunti, ne hai mai vista una?

    Indicò la penna blu cobalto che le volava al fianco, che era impegnata, attenta e tagliente come sempre, ad annotarsi tutto ciò che la ragazza diceva. Era uno strumento indispensabile per una giornalista, ché, se avesse anche dovuto impegnarsi a scrivere da sé, si sarebbe persa le espressioni della persona che aveva di fronte e la comunicazione sarebbe stata mono sincera, diretta ed efficace.
    Quasi l'avesse ascoltata, la penna mirò con la punta Maude, come se volesse chiederle cosa ci fosse che non andava e se aveva ancora qualche dubbio sul suo utilizzo. Ma Donna le fece cenno con la mano di non farci caso e di continuare a parlare.

    Ti ascolto con interesse, continua pure.

    Accavallò l'altra gamba, in attesa trepidante di ascoltare il continuo della storia, che era certa sarebbe stato molto più allettante di quanto era stato detto fino a quel momento.

    Riusciresti a scrivere in spoiler i nomi dei PG che Maude avrebbe citato nella lettera data a Donna? Grazie <3
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    Le era stata una data una paga più alta, una libertà editoriale maggiore, ulteriore popolarità ed uno studio tutto suo - modesto, ma quantomeno non doveva più condividerlo con altri incompetenti - per la recente promozione a Redattrice. Quando era stata convocata nell'ufficio della Skeeter, giusto due giorni prima, la strega già aveva capito che non poteva essere per nessun altro motivo se non quello di congratularsi con lei per il suo lavoro, riconoscendole i suoi meriti con una salita di grado annunciata poi a tutta la Redazione, così che ogni singolo giornalista potesse sapere chi tra tutti era la minaccia maggiore.
    Ma la scalata per Donna non era che appena cominciata, e già dal giorno successivo, se non dal giorno stesso, aveva iniziato a puntare al ruolo successivo di Caposervizio, ché adagiarsi sugli allori non era mai stata sua abitudine.
    L'occasione per scrivere un altro dei suoi articoli scandalistici le era stata servita su un piatto d'argento dall'iniziativa di una studentessa, Maude Lehnsherr, che aveva il desiderio di raccontarle di alcuni fattacci accaduti tra le mura di Hogwarts. La giornalista aveva ovviamente accettato, invitando la ragazza a presentarsi alla sua Redazione la prima domenica di febbraio, il quattro. Capì dunque subito che fosse lei quando sentì bussare alla porta, e osservò la giovane con interesse quando oltrepassò la soglia con una curiosa busta tra le mani.

    Ti ringrazio.

    Rispose ai suoi complimenti con un sorriso di circostanza dipinto sul volto. Non le interessava se fosse solo una captatio benevolentiae o se fossero invece parole sincere, ché lei sapeva essere tutto vero e meritato. Lo stesso era evidente che lo pensasse anche la celebre Rita Skeeter, che altrimenti non le avrebbe mai dato il posto di Redattrice a un'età giovane come la sua. Immaginava però che anche per Maude fossero complimenti sentiti, ché Donna, a prescindere dalle sue parole, già aveva deciso di ascoltare ciò che aveva da dire e sarebbe dunque stato inutile dire cose che non pensava.

    Prego Maude, accomodati.
    Quella è per me?


    Facendo cenno a Maude di sedersi sulla sedia di fronte alla sua scrivania, lo sguardo di Donna era caduto nuovamente sulla busta che la ragazza stringeva tra le mani, su cui ovviamente non poté non chiedere informazioni. Le sembrava abbastanza scontato che fosse per lei in realtà, e infatti il suo fine non era veramente quello di saperne il destinatario ma di conoscerne subito il contenuto, senza dover aspettare oltre. Aveva bisogno di tutti gli elementi necessari.
    Ricevuta o meno la busta, una volta che Maude si fosse seduta l'avrebbe osservata negli occhi, invitandola poi a parlare.

    Allora, mi hai accennato ad un attacco da parte del Platano Picchiatore. Cos'è successo?

    E si augurava che, a differenza degli ultimi studenti con cui aveva avuto a che fare, Maude fosse più loquace e minuziosa nei particolari.
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    Si accorse dell'avvicinamento dell'uomo ancora prima di sentirne la voce: la coda dell'occhio trovò le sue scarpe, poi la sua postura elegante, tipica di chi come lei era cresciuta in ambienti privilegiati, e per finire il suo volto, che lui aveva definito "brutto muso". Ne osservò le fattezze per qualche momento - e non solo perché di brutto non aveva proprio niente - così da riconoscere chi gli si era avvicinato, cosa che non impiegò molto tempo: l'Auror Adrien Langlois Caillat procedeva nella sua scalata verso il successo ed aveva già espanso la sua popolarità anche al di fuori del suo ambiente lavorativo, e dunque una giornalista attenta come Donna non poteva non conoscerlo; inoltre, durante il periodo in cui aveva vissuto in Francia, aveva avuto occasione di sentir parlare della famiglia dell'uomo.

    Signor Caillat. - Disse a mo' di saluto - Mi sento sufficientemente al sicuro.

    Alluse al fatto di sapersela cavare da sola senza troppi problemi, indipendentemente dai brutti musi che incontrava sulla sua strada. Alla proposta di pagarle la tisana invece non rispose né fece cenno: non gliel'avrebbe fatta pagare, alla fine, ché intanto non ce n'era alcun bisogno e secondariamente era più che in grado di pagarsi una tisana in autonomia.
    Quando lo vide sedersi ed iniziare con le sue provocazioni, la giornalista sorrise maliziosamente, capendo perfettamente quale fosse il fine, ma soprattutto la causa, delle sue parole. In quanto ad Auror era molto facile che fosse contro alla scrittura della donna, che nei suoi articoli era spesso critica nei loro confronti; ma forse c'era anche dell'altro che in quel momento non riusciva a cogliere, ma che era certa di poter individuare con qualche scambio di parole in più.

    Sarebbe una retrocessione, se davvero fossi al Settimanale delle Streghe. Ma le farà piacere sapere che una promozione l'ho effettivamente ricevuta E' chiaro che qualcuno che apprezza i miei articoli ci sia.

    La notizia le era arrivata solo qualche giorno prima: la Caporedattrice Skeeter aveva deciso di premiare Donna per la sua attività alla Gazzetta del Profeta e l'aveva così nominata Redattrice, a soli ventisei anni di età. Quella era per la strega una soddisfazione infinita, la prova che ciò che stava facendo aveva un senso e che la stima che aveva di sé aveva solide fondamenta; che Adrien la vedesse in modo diverso le interessava fin ad un certo punto.
    La stoccata al Settimanale, poi, era stata una chicca che non si sarebbe potuta risparmiare, dall'alto del classismo che la contraddistingueva, non poteva che palesare la superiorità della testata per cui scriveva lei. D'altro canto, se da una parte vi era un giornale letto e conosciuto dalla stragrande maggioranza della popolazione magica internazionale, da un'altra vi era una rivista adatta alle lettura nei saloni di bellezza, utile a passare il tempo tra una messa in piega ed un'altra.

    Non avrà mica paura che qualche suo scheletro nell'armadio diventi un altro mio gossip indiscreto?

    Citò ovviamente con volontà le parole che il ragazzo aveva poco prima usato per descrivere la materia di cui si occupava la strega.
    Se Adrien credeva di poterla domare o di poterla anche solo sopraffare in qualche misura allora si sbagliava di grosso, ché Donna non aveva mai risposto a nessun uomo in vita sua e di certo non avrebbe iniziato adesso.
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    Acquisto il 7° e l'8° punto dialettica per 1200 G

    Edited by Donna Mason - 13/2/2024, 09:43
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    SALVE
    Ho raggiunto 71 di Prestigio, dunque da "Giornalista" passo a "Redattrice". Lo si può scrivere in scheda?
    In più guadagno:
    CITAZIONE
    Soglia 71: promozione da Intermedio ad Alto (solo Istituzionali, 3 posti disponibili);+2 Popolarità permanente, +1 Virtuosi, +100 Galeoni extra/anno
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    Punti Post o Galeoni disponibili: 28
    Da spendere in: Oblivion liv.5
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    Dichiaro il raggiungimento del rango 4 della Voce e ottengo 1 Prestigio

    +

    Un vero istitno per la giugulare
    Donna: 4
    Lulu: 3

    Edited by Donna Mason - 12/2/2024, 21:16
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    Giovedì 8 febbraio 2024, ore 15:00



    Il Paiolo Magico non era il luogo più ospitale e gradevole dell'Inghilterra Magica, su questo non ci pioveva di certo: era buio, umido, a tratti sporco, frequentato - anche - da persone dalla dubbia moralità e dalle subdole intenzioni. Non era insomma il posto che una strega come Donna, schifiltosa, raffinata e snob, poteva amare frequentare, e di fatti l'unico motivo per cui si ostinava ad andarci era la sua strategica posizione, ché le bastava uscire dalla Redazione della Gazzetta del Profeta e camminare meno di cento metri per trovarselo di fronte; ciò lo rendeva quindi un'ottima opzione per trascorrere il tempo durante le sue pause dal lavoro.
    Che non fosse il suo ambiente lo si capiva solamente guardandola, in effetti: tra tutte le persone lì dentro il suo tailleur giallo, il suo décolleté di dieci centimetri e la sua treccia curata spiccavano come un faro nel nero della notte, il che era ottimo per una persona che come lei amava avere rivolte le attenzioni della folla. Sedeva a gambe accavallate in uno dei tavoli poggiati contro il muro, occupava ben due sedute - una per sé ed una per la sua borsa - e lavorava alla revisione di un articolo che aveva scritto per il numero del successivo lunedì. Periodicamente beveva un sorso di una tisana che aveva ordinato e non si osservava mai attorno, ma ascoltava vigilmente ogni conversazione che riusciva a catturare, certa che le notizie potessero nascondersi anche dove meno ce le si aspettava; era certa anche, però, che la sua sola presenza invogliava le persone a nascondere suddette notizie un po' meglio, ché nessuno voleva vedere i propri affari sbattuti in prima pagina da una giornalista pungente e a tratti dissacrante.
    Mentre sottolineava e prendeva appunti a margine della pergamena, pensava ai suoi prossimi passi sulla scena pubblica e lavorativa. Il suo prestigio saliva ogni giorno di più, così come la sua popolarità, e tra i corridoi della Redazione della Gazzetta del Profeta già si vociferava che fosse vicinissima una promozione - e alla buon ora, aggiungeva lei. Sapeva bene che per la sua età aveva già raggiunto degli ottimi traguardi, ma allo stesso tempo non ne poteva più di essere considerata una semplice scribacchina come ce n'erano centomila al mondo: lei era molto più di così, molto più persino della Caporedattrice Skeeter, ma prima di puntare a soffiarle il posto di lavoro era bene avanzare a piccoli passi, a gradi misurati. La meritocrazia, e forse qualche gioco sporco, avrebbero fatto il lavoro da sé in un futuro che, ne era certa, non era poi così lontano.

    Adrien Langlois Caillat
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    Se due giorni prima le avessero detto che sarebbe finita in un lettino di ospedale a rischio emorragia, sotto le cure di un Medimago con cui si dilettava in una discussione sul problema dell'istituzione e sulla denuncia che lei faceva nei suoi articoli di giornale, probabilmente avrebbe riso di gusto. E invece eccola lì, contro ogni aspettativa - e in realtà ancora le sembrava una situazione paradossale, ad essere sinceri.
    Osservava le mani attente e precise di Kester svolgere il loro lavoro con minuzia e attenzione, tentando nel mentre di non pensare a ciò che le stavano facendo; Donna non era impaurita dal sangue, in generale, ma pensare di essere aperta, tagliata, cucita e ricucita le faceva un po' impressione, soprattutto perché era la prima volta che accadeva: in ventisei anni di vita, infatti, non aveva mai dovuto sottoporsi ad alcun intervento.
    Ascoltava le parole del Medimago con interesse, incuriosita dal suo modo di esprimersi e di domandare; era ardito, ma non fuori luogo.

    Fiducia nelle istituzioni? Paura della verità? Libera e cosciente miopia? Non ho risposta alla sua domanda, solo ipotesi.

    I motivi per cui la popolazione tendeva a non denunciare e a rimanere chiusa nel proprio angolino potevano essere molteplici, e Donna non era in grado di individuarne uno che tra tutti fosse quello più probabile. Ciò che sapeva per certo, però, era che non si poteva nascondere ed evitare di credere alla realtà che qualcosa fosse sfuggita dal controllo del Paese: Unicorni morti, Centauri in fuga, rapporti nocivi - e non - con la Francia, Hogwarts costantemente sotto riflettori di tragedia... qualcosa che non fosse più nel tassello giusto era innegabile che ci fosse, ma per poterlo risolvere dovevano prima prenderne tutti atto.
    Fino a quel momento, però, l'unica ad essersi espressamente esposta era stata Donna, ma quel era l'opinione dell'uomo in merito all'argomento di cui stavano discutendo?

    E lei cosa pensa?

    Rilanciò allora la domanda posta in principio da Kester, ché, sebbene avesse un po' intuito la sua idea dalle poche parole spese in merito, sperava di avere un'argomentazione un po' più approfondita di così; l'opinione pubblica, in quanto giornalista, le interessava molto più di quanto si potesse immaginare, e ancor di più se riusciva a fiutare malcontento e polemica.
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    Post del/i mese/i precedenti (OFF) non accreditati:

    Mese e Anno: Febbraio 2024
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    Totale Galeoni accumulati:

    Edited by Donna Mason - 25/2/2024, 22:53
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    Ciò che aveva ridotto Donna in quello stato era di sicuro stato il proiettile che, rapido e feroce, le aveva strappato la carne con violenza ferina, costringendola a doversi adoperare di bende magiche per bloccare l'emorragia e attendere di essere soccorsa da un Medimago competente.
    Adesso sembrava averlo trovato, però: l'uomo, di cui nemmeno sapeva il nome in effetti, aveva immediatamente iniziato a prendersi cura di lei, e sperava che andando di questo passo sarebbe potuta tornare in ufficio nel giro di un paio di giorni al massimo.

    Temo che se ne occuperà la Skeeter. La stampa ha tempi rapidi, e le mie attuali condizioni mi rallentano troppo.

    Lo disse con evidente seccatura, ché il giornalismo era la sua vita e il pensiero di dover rimanere dietro le quinte la infastidiva molto. Allo stesso tempo, però, doveva accettare il fatto che ci fossero diverse figure sopra di lei, ché per il momento la sua scalata verso il successo non era che all'inizio e la sedia di Caporedattrice era ben distante dall'essere raggiunta.
    Guardò poi l'uomo con aria maliziosa, cercando di scrutarne lo sguardo, attenta.

    Se invece cerca un commento dalla persona, e non dalla giornalista...

    Non erano due realtà poi così differenti, in realtà: Donna aveva sempre vissuto in funzione della sua carriera, ché la vedeva come l'unico mezzo per avere successo nel mondo e prendersi un piccolo spazio che fosse soltanto suo, in cui comandare e far sentire la sua voce. E a ragion veduta, in effetti, vista la popolarità che aveva guadagnato da quando aveva con serietà iniziato a scrivere sulla Gazzetta del Profeta.
    Ma alle volte quella che era la sua idea doveva per forza prendere le distanze da quello che effettivamente scriveva, così da non correre il rischio di essere troppo faziosa o diffamatoria - ché giù l'aveva rischiata grossa con l'articolo su Gideon, qualche mese addietro. Era vicina una promozione, lo sapeva, quindi fino ad allora avrebbe fatto la brava.

    Ritengo che ciò che accaduto rappresenti le critiche che muovo nei miei articoli: il potere vacilla, e il fatto che dei Centauri riescano a fuggire in massa lo conferma.
308 replies since 28/2/2022
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