Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Anthony White

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    Creatura trovata se 1-21 [Empatia+2 (ricerca attiva) + 1 (Sapienza 5)]: 11
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    • Inviato il
      7/6/2023, 23:04
      Anthony White
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    Mese e Anno: Maggio 2023
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    Totale Galeoni accumulati: 65 G
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    festa
    Quel sabato aveva svolto il turno della mattina al Paiolo Magico, motivo per cui aveva avuto tutto il tempo per prepararsi a una festa privata a Londra per i quali erano stati chiesti i suoi servigi. Non era la prima volta che Anthony cercava di guadagnarsi un extra oltre al suo stipendio di base. La vita a Londra non era di certo tra le più economiche, e per quanto riuscisse comunque a tirare avanti con il suo solo lavoro al Paiolo, di tanto in tanto si concedeva di impegnarsi un poco di più dal punto di vista lavorativo per potersi permettere qualche agio in più o delle vacanze da qualche parte, lontano dl trambusto della metropoli.

    Dovrebbe esserci tutto.

    Sventolò distrattamente la bacchetta per richiudere la sua valigetta con all’interno tutto l’occorrente per deliziare i giovani clienti della serata. Passò a darsi un’ultima sistemata allo specchio, puntandosi la bacchetta contro per stirare il tessuto della camicia bianca con motivi geometrici ovali con un semplice movimento del polso. Sbottonò i primi due bottoni a partire dal collo e si diede un’ultima sistemata ai capelli, lasciando che il ciuffo più lungo gli ricadesse sulla fronte per dargli quell’aria sbarazzina sempre apprezzata dai suoi clienti e che, doveva ammetterlo, aveva un certo fascino. Diede un ultimo sguardo a Cyrus, lasciandogli un piccolo pezzettino di peperone rosso e la porta della gabbietta aperta, così che fosse libero di girare per l’appartamento in sua assenza. Il suo porcellino d’india preferiva sempre restarsene nel suo spazio sicuro, data la sua timidezza, ma di tanto in tanto lo aveva visto sgattaiolare fuori dalla porticina metallica per trovare un altro rifugio nella casa, che fosse dietro il frigorifero o sotto il divano.
    Fece un giro su sé stesso per raggiungere il punto isolato più vicino a una fermata della metro, prima di prenderla per raggiungere la fermata vicina all’abitazione della ragazza che aveva richiesto i suoi servigi.
    Si presentò alla porta d’ingresso all’orario prestabilito, sfoggiando il suo miglior sorriso, valigetta stretta tra le dita della mano destra.

    Permesso? È qui la festa?

    Chiese con fare retorico, varcando la soglia e salutando con un gesto della mano tutti i presenti. Vide che già un buon numero di invitati era arrivato alla festa, motivo per cui non perse tempo per dirigersi direttamente verso l’angolo bar e aprire la sua valigetta per tirare fuori con un gesto della bacchetta tutto l’occorrente per iniziare a servire chiunque. Bicchierini per superalcolici, bicchieri più capienti per i cocktail e diverse bottiglie di varie forme, colori e dimensioni contenenti le bevande più conosciute e in voga nel mondo magico. Tutti gli oggetti di cui aveva bisogno si disposero ordinatamente sul tavolo, così da avere tutto pronto. Infine, tirò fuori un sacchetto con della polvere magica arcobaleno, l’ultimo ritrovato per mettere un po’ di pepe alle feste monotone e affidarsi alla casualità dei suoi effetti più disparati.

    L’open bar è pronto! Sotto a chi tocca! E per i più temerari, ho per voi una sorpresa speciale, ma non consideratemi responsabile per quello che potrebbe capitarvi.

    Rivolse un occhiolino a chiunque avrebbe incrociato il suo sguardo, per poi iniziare a servirsi della semplice Burrobirra in un bicchiere alto e stretto per iniziare la serata in modo tranquillo. Aveva comunque la responsabilità del bar, ma non per questo avrebbe rinunciato al divertimento. Era pur sempre una festa.

    Verranno servite bevande alcoliche o analcoliche, sia babbane, sia quelle magiche riportate direttamente dal menu del Paiolo Magico:
    CITAZIONE
    Bevande contrassegnate da * fanno perdere al PG 1 Destrezza ogni 3 bevute; bevande contrassegnate da ** ti fanno perdere 1 Destrezza ogni 2 bevute.
    Il PG che beve queste bevande* devono segnalarlo in spoiler.

    Burrobirra*
    Whisky incendiario**
    Limonata esplosiva
    Il vecchio gregario di Gamp
    Acquaviola
    Birra verde di pesce, dal retrogusto salato*
    Whisky alle bacche di scarabeo**
    Birra del mago*
    Whisky aromatizzato alla cannella di fuoco di Blishen**
    Whisky di malto SWott**
    Idromele*
    Idromele Brulé*

    Brandy**
    Birra*
    Sherry**
    Whisky di puro malto**

    Oltre agli effetti legati alla Destrezza per certi tipi di bevande, potete chiedere ad Anthony di aggiungere della “polvere magica” nel vostro cocktail. Fatto ciò, dovrete lanciare 1d10 per subire gli effetti della polvere a seconda del tiro del dado:
    1 - il PG fluttua a 50cm di altezza
    2 - i capelli del PG diventano ricci/lisci
    3 - due incisivi da Capibara
    4 - il PG ha i piedi al posto delle mani e viceversa: dovrà camminare/strisciare con le braccia
    5 - il PG cammina sul soffitto
    6 – le gambe e le braccia del PG non smettono un attimo di danzare a ritmo di musica
    7 – il PG diventa strabico
    8 – il PG perde tutti i capelli
    9 – il PG puzza maledettamente
    10 – il PG vede i Nargilli fluttuare sulle teste delle persone

    Tali effetti avranno la durata di un solo post.

    Liberi di ordinare un drink ogni volta che volete senza dover aspettare necessariamente una mia risposta (muovetemi come un PNG Locandiere solo per servire i drink).

    Se avete altri effetti da suggerire, mandatemi pure un MP o scrivetemi in privato per ampliare lo spettro degli effetti della polvere!

    Bonnie, Brianna, Gavin, Aaron, Sebastian, Aibileen, Joshua
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    Compro un biglietto! Scheda in targhetta
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    Phew... meno male.

    Si passò entrambe le mani tra i capelli, portandoseli indietro e tirando un sospiro di sollievo. Quel luogo pullulava di piante e creature magiche pronte a farti a pezzettini, se solo si fosse presentata la possibilità. Era per questo che ad avventurarvisi erano sempre persone che possedevano un minimo di conoscenze in materia, così da essere sempre pronti a evenienze come quella. Le Felce Imitanti non avevano dunque costituito un grande pericolo per il suo nuovo compagno di avventure, e tanto gli bastava per far riaffiorare un sorriso sulle labbra di Anthony, ricambiando quello di Reagan.

    Sì, io sto bene, a quanto pare non ero io il problema.

    Gli strizzò l’occhio, per poi osservare l’uomo farsi avanti verso il gruppo di piante che adesso sembravano essersi calmate. Lo scrutò con fare curioso, studiando i suoi modi di muoversi e i suoi modi di fare con le piante. Per quanto potesse essere affine a quel mondo, aveva sempre creduto che certi tipi di approcci fossero contemplati soltanto con le creature, quando invece l’uomo si stava comportando esattamente come lui avrebbe fatto con le creature magiche. Evidentemente anche le piante potevano avere una loro personalità, e stava all’esperienza del mago o della strega che vi si approcciava, scegliere il metodo giusto per farlo. E come in tutte le cose, ovviamente non esisteva un metodo universale valido per qualsiasi evenienza. Bisogna aggiustarlo e adattarlo in base alle esigenze: c’erano creature che apprezzavano la gentilezza, altre che erano più riservate e cercavano il rispetto prima ancora di instaurare un contatto visivo, e altre che semplicemente erano inavvicinabili. L’unico comune denominatore in tutto ciò, era l’autenticità dell’atto in sé. Gli esseri viventi come piante e creature avevano un’incredibile capacità di leggere i comportamenti di chi si approcciava con loro, e riuscivano a capire in un batter d’occhio se si trattava solo di una messinscena o ci fosse davvero del bene nella persona che si stava avvicinando loro. E a giudicare dall’assenza di reazioni da parte delle Felci Imitanti, Reagan sembrava sapere il fatto suo.
    Gli sorrise quando lo sentì canticchiare, come stesse vivendo in un mondo tutto suo. Mise le mani avanti per poi incrociare le braccia quando il suo interlocutore gli chiese se avesse bisogno di quegli ingredienti.

    Oh, no no, per carità, è meglio che non metta mano a un calderone, sarei in grado di farlo esplodere solo guardandolo.

    Irruppe in una piccola risata, scuotendo il capo e lasciando che Reagan conservasse le foglie per lui.

    Sicuramente tu avrai modo di sfruttarle meglio.

    Si avvicinò dunque a lui per cercare di dargli una pacca rassicurante sulla spalla.

    Hanno delle proprietà curative per caso?

    Non poteva dire di essere un erbologo esperto, per quanto fosse comunque vicino a quella materia, considerando anche i suoi voti alti a Hogwarts, ma un piccolo ripassino dei concetti appresi nella scuola di magia non avrebbe potuto fargli alcun male.

    Forse ci conviene abbassare la voce per non irritare altre piante qui intorno?

    Inclinò il capo a destra, abbassando di conseguenza il tono della voce e stringendo appena le palpebre intorno agli occhi, un sorriso nello sguardo.
    Post Evento $$$
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    Annuì col capo quando l’uomo gli rivelò più precisamente quale fosse il suo mestiere, e gli diede modo di intuire come mai si trovasse lì tutto solo nella foresta.

    Oh, capisco. Ci vuole fegato per fare il Medimago.

    Sollevò un angolo delle labbra, facendosi ora più vicino all’uomo facendo occhio a dove metteva i piedi, che a pestare una pozza di fango o a mettere male un piede su una roccia non ci voleva molto, considerando la folta vegetazione che li circondava. Per quanto potesse essere bella e rilassante, quella non era una gita nella foresta, e una creatura aggressiva o una pianta particolarmente irruenta potevano sorprenderli da un momento all’altro. Era per questo che teneva la bacchetta sempre stretta nella mano destra, le cui dita giocavano con l’impugnatura decorata, percorrendo i rilievi a spirale intagliati nel legno.
    Alzò il braccio sinistro per passarsi la mano omolaterale tra i capelli e poi grattarsi la nuca per dare una prima risposta riguardo la domanda che gli aveva rivolto il Medimago.

    Beh, non proprio. Lavoro al Paiolo Magico, ma nel tempo libero mi piace studiare le Creature. Non escludo un cambio di mestiere in futuro, ma al momento mi trovo bene così.

    Parlò con voce sincera, che non si sentiva di avere nulla da nascondere all’uomo, il cui nome era Reagan.
    I modi di fare del Sensus lo incuriosivano, e non poté risparmiarsi una piccola risatina divertita quando questi fece il riferimento a sua madre. Non gli avrebbe chiesto l’età, ma suppose che non doveva essere passato troppo tempo dai suoi ultimi anni a Hogwarts.

    Sì, ora sono molto più a mio agio, devo dire.

    Fece eco alle parole del suo interlocutore, ricambiandogli il sorriso e strizzandogli un occhio. La sua proposta di esplorazione non tardò ad arrivare, e lui non poté che assecondarlo, dopotutto non faceva mai male avere una bacchetta in più per affrontare eventuali imprevisti nella foresta.

    Andiamo, ti seguo.

    Si accodò dunque a Reagan, soffermandosi per qualche istante sulle sue movenze e squadrandolo da capo a piedi, per poi raggiungerlo e mettersi al suo fianco, lo sguardo vispo e le orecchie tese per avvertire anche il minimo movimento sospetto intorno a loro. Passò qualche minuto tranquillo, in cui i due si scambiarono reciprocamente le proprie conoscenze, e imparò qualcosa di più sulle piante in generale grazie alle conoscenze del Mediamgo ben più ampie delle sue.
    Quando tre cespugli sospetti si presentarono sul loro cammino, Anthony si fermò all’istante, mettendosi le mani sulle orecchie quando le piante iniziarono a urlare. Era sicuro di aver studiato quel particolare tipo di Pianta Magica durante i suoi anni a Hogwarts, ma era passato troppo tempo per ricordarne ogni particolare.
    Lanciò uno sguardo allarmato a Reagan, il quale – per volere della sorte – era stato preso di mira dal folto gruppo di piante.

    Questa non ci voleva. Stai bene?

    Aveva il braccio destro con la bacchetta levata in direzione delle tre piante, ma a parte cacciare via la malsana idea di farle bruciare vive, non aveva molte altre soluzioni in testa. In quel caso, l’esperto non era lui.
    Il Medimago sembrava comunque sapere il fatto suo, e lasciò che fosse lui a risolvere il problema.
    Post Evento BOH


    Edited by Anthony White - 23/4/2023, 23:39
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    Quella era la prima volta che partecipava a una Seduta Straordinaria al Wizengamot. Lui si considerava una persona completamente estranea agli intrighi politici, e non si sentiva certo in grado di poter legiferare riguardo la maggior parte delle tematiche fin troppo complesse che caratterizzavano il Mondo Magico di quei giorni. Tuttavia, in quel caso, si era sentito chiamato in causa per un evento che lo aveva coinvolto in prima persona, e non si era potuto sottrarre dal fornire il suo punto di vista prima che si decidesse di che morte dovevano morire i Centauri che si erano insediati nella foresta del villaggio di Hogsmeade.
    Per l’occasione aveva indossato un abito formale: un vestito di un blu scuro molto classico, con sotto una camicia puntellata di azzurro con colletto alla francese, e una cravatta della stessa tonalità di blu della giacca annodata al collo. Le scarpe erano un paio di mocassini eleganti in cuoio scuro liscio. Ovviamente quel vestiario non gli apparteneva minimamente, e si sentiva un po’ a disagio in quegli abiti così formali che lo facevano sentire un pezzo di gesso. Fortuna che aveva preso il vestito solo in prestito: aveva risparmiato tempo e denaro, e lo aveva preso proprio il giorno stesso dopo il turno di lavoro al Paiolo, percorrendo la strada principale di Diagon Alley fino al negozio di abbigliamento di Madama McClan.

    A seduta iniziata, Anthony ascoltò con attenzione le parole dello Stregone Capo. Due proposte diverse erano state presentate, con la seconda sicuramente più brusca e severa della prima. I Centauri non sarebbero mai scesi a patti con i maghi, quello era un dato di fatto, ma di sicuro si poteva tentare un approccio più diplomatico e pacifico prima di passare alle maniere forti.
    Le parole di Bróðir gli fecero venire il voltastomaco, perché quell’uomo stava palesemente parlando in base al suo vissuto personale. Non lo biasimava, aveva tutte le ragioni del mondo per credere quel che reputava meglio. Ma se solo avesse potuto convincere un’anima, lì dentro, a cambiare opinione sul conto dei Centauri, allora poteva affermare di aver svolto un buon lavoro, nonché la sua piccola parte per quel dibattito. Alzò dunque la mano e si alzò in piedi, cercando di mantenere la schiena dritta e il petto in fuori. Doveva incutere sicurezza, affidabilità. Doveva credere in ciò che diceva.

    Anthony White.

    Decise di presentarsi innanzitutto, dal momento che non era scontato che tutti lo conoscessero.

    Io ero lì, quando è successo. – sapevano tutti ciò a cui si stava riferendo, e lasciò passare giusto un attimo di silenzio per studiare i presenti con lo sguardo – Facevo parte della task force del Ministero per indagare sulla moria di Unicorni nella foresta di Hogsmeade in qualità di Animus.

    Tanto valeva usare i nuovi termini introdotti con le ultime riforme, a qualcosa dovevano pur servire, almeno per dare un briciolo di credibilità alle sue competenze e conoscenze in fatto di Creature Magiche.

    Anche in una situazione tesa come quella, ho fatto da mediatore. I Centauri sono aperti al dialogo, se non si bussa alla loro porta con la bacchetta puntata contro, ovviamente. E istituire delle “riserve”, come vengono chiamate, per non dire campi di internamento, passatemi il termine, non farebbe altro che aumentare lo stigma e ridurli a mere bestie senza intelletto.

    Poggiò le mani chiuse a pugno sul banco della sua postazione, facendo nuovamente vagare lo sguardo su tutti i presenti affinché le sue parole risuonassero nelle menti di ciascuno di loro.

    Si tratta di creature territoriali e orgogliose con un fortissimo senso dell’onore. È per questo che un eventuale attacco rivolto agli studenti di Hogwarts è da mettere fuori discussione, perché nessun Centauro si sognerebbe di rovinare la vita di un ragazzino. Vorrei ricordarvi che un Centauro ha persino occupato la cattedra di Divinazione per qualche tempo, essendo fini conoscitori delle arti divinatorie, e nessuno studente è stato ferito, né volontariamente né tanto meno accidentalmente.

    Voleva che quel punto fosse chiaro, perché se non si dava motivo ai Centauri di dichiarare guerra ai maghi, allora questi non lo avrebbero fatto.

    Occupano già delle porzioni di territorio molto ristrette, e limitare ulteriormente il loro spazio vitale, arrivando persino a sorvegliarli, vi assicuro che non porterà a nulla di buono.

    A quel punto, gli occorreva solo specificare una cosa.

    Concludo, chiedendo a tutti voi: come reagireste voi se un gruppo di sconosciuti irrompesse nella vostra abitazione? A quel punto, chi è la vera bestia?

    Restò in piedi per ancora qualche istante, lasciando ancora una volta che le sue parole e il suo invito a riflettere riecheggiassero per l’aula del Wizengamot. Terminato il suo discorso, si rimise a sedere.
    Stava sudando, e solo in quel momento si accorse che il cuore martellava nel petto all’impazzata.
    Dialettica: 3 (dopo conversione qui) | Popolarità: 7
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    E… hop.

    Con un mirato gesto della bacchetta magica, fece levitare il suo grembiule vicino a sé, andandoci contro per farlo aderire al busto, per poi lasciare che i lacci formassero magicamente un nodo dietro la schiena per fissarlo per bene. Ripose la bacchetta nella fondina e diede giusto una sistemata con le mani, stendendo il tessuto del grembiule in modo che fosse posizionato correttamente.
    Era l’inizio del suo turno serale al Paiolo Magico, e come sempre quello era l’orario di punta in cui i maghi e le streghe si riunivano attorno a dei boccali di Burrobirra, Acqua Viola o Whisky Incendiario per poter discutere della giornata appena trascorsa. Ogni volta aveva modo di apprendere molti spunti interessanti, per esempio dagli Spezzaincantesimi che lavoravano alla Gringott e che avevano a che fare con sempre più artefatti babbani contaminati dalla magia, oppure un gruppetto di Magizoologi di ritorno dalla loro esplorazione a caccia di creature da salvare. In un certo senso invidiava le loro vite, loro che avevano l’opportunità di esplorare e girare il mondo in lungo e in largo per rivelarne segreti e mestieri. Lui, invece, si sentiva al momento come sospeso in bilico su un filo, un equilibrio precario che avrebbe presto potuto rompersi. Avrebbe infatti dovuto decidersi se continuare a lavorare lì al Paiolo o dedicare la sua vita a un fine superiore rispetto al semplice servire i tavoli.
    Portò lo sguardo in basso sui polacchini marroni che indossava, restando in silenzio nel retrobottega per qualche istante. Si passò una mano tra i capelli folti, si stampò un bel sorriso sulla faccia e spalancò la porta che dava sul locale, pronto a servire i vari clienti che si sarebbero avvicendati l’uno dopo l’altro anche quella sera.
    Arrivò giusto in tempo per accorgersi di un nuovo cliente che aveva appena chiesto del Whisky Incendiario al buon vecchio Tom.

    Ci penso io, Tom!

    Comunicò al proprietario del famoso locale, per poi rivolgere un sorriso cordiale al cliente e fargli cenno col dito indice di aspettare giusto qualche attimo per essere servito. Con uno sventolio di bacchetta chiamò a sé un bicchierino e una bottiglia di Whisky Incendiario nuova di zecca. La aprì con l’uso della pura forza delle mani, contraendo appena le labbra in una smorfia e stringendo le palpebre. Versò poi con eleganza il superalcolico nell’apposito bicchierino, e con altrettanta eleganza compiette un gesto del polso per farlo levitare lentamente verso il l’uomo.

    Prego, il signore è servito.

    Strizzò l’occhio al primo dei numerosi clienti che avrebbe servito quella sera, per poi procedere con le faccende di routine e ripulire il bancone in legno con una pezza umida, lo sguardo vispo che di tanto in tanto si posava su questo o quell’altro tavolo nel caso avessero avuto bisogno di qualcosa.
    Mi intrufolo nella role solo in qualità di Locandiere del Paiolo. Sono una presenza di colore, non aspettate il mio turno per postare e mandare avanti la giocata ;)
    Post evento BOH
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    Il sorriso che l’uomo gli rivolse immediatamente gli fece riporre la bacchetta nell’apposita fondina all’altezza del fianco destro, dal momento che aveva capito con un solo sguardo che non poteva trattarsi realmente di una minaccia, ma di un avventuriero esploratore proprio come lui.

    È forse un Erbologo?

    Chiese con un tono di curiosità nella voce all’uomo, per poi premurarsi di rispondere alla sua, di domanda.

    Io sto cercando delle Creature, ma finora nessuna traccia da seguire.

    Si guardò intorno, perdendosi con lo sguardo tra i fitti rami intrecciati che coprivano il cielo, il quale si lasciava intravedere solo in minimi spazi ballerini tra le foglie tremolanti al minimo soffio di vento. Si beò di quella vista, socchiudendo per un attimo le palpebre intorno alle iridi castane per respirare a fondo l’aria pulita che permeava quel luogo. La foresta era in gran parte immersa nel silenzio, ché per lui tutto ciò che proveniva dalla natura non era considerato come rumore, ma piuttosto come una melodia. Nonostante il suo lavoro come Locandiere, aveva infatti sempre avuto un sogno nel cassetto di aprire, un giorno, una riserva tutta sua in cui poter tenere le creature in difficoltà per dei percorsi di riabilitazione. Aveva pensato e ripensato a quella sua idea, e ora che il Ministero gli aveva concesso una valigetta magica dopo essere stato inserito nella categoria magica degli Animus, era come se il suo cuore si fosse sincronizzato sui battiti della natura. Gli piaceva lavorare al Paiolo, conosceva un sacco di gente, che fossero viandanti o clienti abituali, eppure sapeva che il suo vero posto nel mondo era quello del Magizoologo.
    Dopo quella breve ma intensa riflessione sul significato della vita, l’universo e tutto quanto, ritornò con lo sguardo sull’uomo.

    Anthony White, comunque.

    Si presentò, tendendo la mano destra verso lo sconosciuto, in modo che questo potesse avere la possibilità di ricambiare il saluto.

    Possiamo darci del tu?

    Gli rivolse un sorriso gentile, inclinando la testa da un lato e percorrendo l’interezza del suo interlocutore con gli occhi. A occhio e croce doveva essere più giovane di lui, ma non per questo voleva che si dessero del “lei”, soprattutto in un ambiente dove ogni essere vivente era messo sullo stesso piano.
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    Di Piante e Creature Pericolose (e no)
    Il PG trova qualcosa se 1-19: 29
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    • Inviato il
      21/4/2023, 21:20
      Anthony White
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    Faccio il pomeriggio, grazie per il cambio.

    Anthony si era recato al Paiolo Magico quel mattino stesso per avvisare il proprietario del piccolo cambio di programma sull’orario di lavoro, cambio al quale il buon Tom aveva acconsentito a condizione di trovare qualcuno disposto a sostituirlo per il turno della mattina. Non era stato difficile, che dopotutto servire dei caffè, del tè o dei biscotti era di gran lunga meno impegnativo rispetto a dover star dietro a cento richieste diverse con tutte le loro sfaccettature, intrattenendosi al contempo coi clienti al bancone e assicurandosi che nessuno sgattaiolasse via dal locale senza lasciare un solo Galeone. Insomma, il lavoro al Paiolo non mancava mai, ma di certo tutti quanti preferivano il turno della mattina perché più “rilassante”.
    Gli ultimi eventi in Gabon avevano destato un certo scalpore, e la comunità magica inglese aveva aderito alla raccolta di sangue magico per soccorrere i feriti rimasti senza cure. Anthony si era reso subito disponibile per la donazione: lo faceva con piacere e volentieri, ché di quei tempi c’era bisogno di più persone buone in quel mondo che girava al contrario e sottosopra. Più passava il tempo, più sentiva che col Felix-Gate si era rotto qualcosa, e che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che le cose precipitassero vertiginosamente. Sicuramente aveva ben altro a cui pensare tra il lavoro, le corse mattutine e le sue scappatine fortuite. Diciamo pure che amava tenersi impegnato, soprattutto dopo la moria di Unicorni e tutto quello che ne era seguito. Sentiva di poter fare qualcosa per migliorare il mondo in cui viveva, ma sentiva anche di non essere abbastanza. Forse avrebbe potuto guadagnare un po’ più di fiducia in sé stesso con quella donazione, un piccolo gesto che però avrebbe aiutato molti.

    Buongiorno.

    Si era recato al San Mungo all’orario prestabilito, presentandosi al banco di accoglienza per chiedere dove fosse stato allestito il punto di raccolta.
    Questa durò almeno una buona mezz’ora: se ne stette fermo per la maggior parte del tempo, scambiando qualche parola ora con il mago seduto al posto accanto a lui, ora con la Guaritrice di passaggio per assicurarsi che tutto andasse come previsto e che non ci fosse qualcuno bisognoso di aiuto.
    Si alzò con cautela, restando seduto ancora per qualche minuto prima di poggiare i piedi a terra, mettendosi in posizione eretta, e appoggiarsi un attimo col braccio disteso e il palmo della mano contro il muro, lo sguardo puntato verso il basso e l’altra mano che passava sulla fronte, stropicciandosi gli occhi.
    Seguì l’invito della Guaritrice a fermarsi ancora per un po’, gustando un pezzo di cioccolato e sorseggiando del succo di zucca.
    Studiò vagamente la stanza con lo sguardo stanco, riconoscendo la figura di una persona a lui nota.

    Logan. Anche tu ti sei svegliata generosa stamani?

    Sorrise, stanco, alla locandiera dei Tre Manici, mordicchiando un altro pezzettino di cioccolato e lasciando che questo si sciogliesse in bocca. Non sembrava avere una gran bella cera, e a dirla tutta aveva faticato a riconoscerla, inizialmente, dal momento che era la prima volta che la vedeva completamente struccata, e inoltre indossava degli abiti appena sopra le righe. Probabilmente non era alla ricerca di attenzioni, o forse non era dell’umore giusto. Anthony non avrebbe insistito più di tanto nel portare avanti la conversazione, se la sua interlocutrice avesse preferito restare nel suo spazio personale.
    Anthony dona il sangue: +1 Fiducia
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    Mese e Anno: Aprile 2023
    Post 1: x (+65 G)
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    - Ecc.

    Cassa del Paiolo Magico: x (+30 G)

    Totale Galeoni accumulati: 242 G

    Edited by Anthony White - 30/4/2023, 16:29
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    Erano rari quei momenti in cui Anthony riusciva a ritagliarsi del tempo per sé. I turni al Paiolo erano ben distribuiti tra i diversi dipendenti locandieri, ma si trattava comunque di un lavoro abbastanza impegnativo che richiedeva un modesto quantitativo di energie, magiche e non, tra il servire i tavoli e ascoltare le richieste dei clienti più particolari ed esigenti. Che fosse chiaro, amava il suo lavoro perché gli consentiva di mantenere sempre il contatto umano e conoscere sempre nuove persone, ma di tanto in tanto avrebbe anche voluto dedicarsi ad altro, come ai suoi hobby e alle sue passioni. Aveva sempre avuto il sogno nel cassetto di aprire una riserva tutta sua, o volendo anche con Kristofer, il suo compagno Tassorosso ritrovato dopo tanto tempo. Il contatto con le Creature Magiche era qualcosa che lo aveva sempre affascinato: il piacere della scoperta, l’interazione con loro, il tentativo di creare un legame con esse ed empatizzare. Erano cose che, in un certo qual modo, sebbene su un piano del tutto diverso, praticava già ogni giorno con i clienti della locanda. Ma farlo con delle vere Creature Magiche era qualcosa di completamente diverso che lo portava in paradiso. Trovava che il modo di approcciarsi alle Creature Magiche avesse un non-sapeva-che di sacro, di antico e primordiale.

    Era per quella ragione che, dopo aver concluso il turno del venerdì prima relativamente presto, si era concesso una gita fuori porta quel sabato mattina che aveva libero. Aveva preso tutto l’occorrente per andare alla ricerca di creature, inclusa la sua valigetta magica per catturarne qualcuna, eventualmente.

    Vediamo di trovarti un compagnetto simpatico, che ne dici?

    Accarezzò la testolina del suo porcellino d’india, il quale per tutta risposta, rispondendo al suo istinto, sollevò velocemente il musetto. Era un gesto che indicava fiducia nei suoi confronti.
    Si smaterializzò lasciandosi dietro soltanto un sonoro pop, avendo ben chiara in mente la sua destinazione.

    La Pineta Ombrosa era il luogo ideale per cercare Creature Magiche. Sorgeva nel West Yorkshire, in una landa incontaminata dalla presenza dell’uomo. Lì le creature avevano trovato terreno fertile per prosperare indisturbate, ma non era cosa rara trovare qualcun altro alla ricerca di ingredienti per le sue pozioni e quant’altro. Dopo gli ultimi avvenimenti sulla moria di Unicorni, tuttavia, Anthony si era fatto più guardingo su altre eventuali presenze che avrebbe incrociato sul suo cammino. Per quanto avrebbe voluto godere indisturbato della bellezza di quella foresta, teneva già la bacchetta puntata di fronte a sé, con la valigetta stretta invece nell’altra mano. Imbattersi in un bracconiere era l’ultima cosa che avrebbe desiderato, ma tanto valeva restare in allerta piuttosto che farsi cogliere impreparato.
    Muovendo i primi passi per inoltrarsi nella foresta, non ci mise molto ad incontrare uno sconosciuto. Non sembrava star facendo niente di male, se non esplorare così come lui. La cosa lo rassicurò, tanto da fargli abbassare la bacchetta, ché non era una bella cosa presentarsi a qualcuno con un catalizzatore magico puntato contro.

    Buongiorno.

    Rivolse un sorriso all’uomo, cercando di infondere una certa sicurezza, senza voler apparire come una minaccia. Erano tempi difficili, ma l’ultima cosa che voleva era entrare in conflitto senza motivo con una persona che non aveva mai visto prima.

    Anche lei mattiniero in esplorazione?

    Gli mostrò la sua valigetta per la ricerca delle creature, avvicinandosi e guardandosi intorno per assicurarsi che non ci fosse niente, o nessuno, in agguato.
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