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[Ministero della Magia - Livello II - Wizengamot] Sarebbe potuta sembrare una giornata come le altre, niente di straordinario sembrava diverso da qualsiasi altro, l’uomo si era svegliato come al solito, l’odore di pancetta e bacon captati dal naso, nonostante gli ultimi rimasugli di sonno dietro le sue palpebre, si era alzato dal letto e vestito per iniziare quella giornata, che si prospettava noiosa e normale. Se non fosse che quella giornata ordinario e monotono non aveva nulla. Per uno, il suo vestito: non capitava spesso, anzi quasi mai, che si metta in ghingheri. Le sue magliette erano state sostituite, per quella giornata, da una bella camicia in seta di colore bianco, accompagnata da una cravatta nera e due gemelli in oro, decorati con lo stemma dei Prince; i jeans scoloriti, invece, da un paio di bei pantaloni neri di alta sartoria, con in aggiunta una bella e costosa veste da mago, anch’essa nera con ricami in oro. Secondo, il luogo dove da lì a poco si sarebbe diretto: il Ministero della Magia. Più specificamente il Livello II dell’edificio, dimora del Wizengamot. La stanza, dove avrebbe avuto luogo quella Seduta Straordinaria, era spoglia e senza finestre, cupa e illuminata solo dalle candele, che non faceva che accentuare l’atmosfera spettrale, e francamente inquietante, caratteristica di quel luogo. Le tribune in legno, scomode come poche, circondavano il centro della stanza ottagonale nel quale era stata posta una sedia, direttamente davanti alla quale il leggio dove, in quel momento, lo Stregone Capo del Wizengamot stava dando il meglio di sé, con quella voce, per i suoi gusti, fastidiosa e fin troppo nasale. L’argomento di cui si sarebbe trattata in quella Seduta, cercando di trovare una soluzione che non solo andasse bene per loro, come comunità di maghi, ma cercando anche di preservare i rapporti con la comunità dei centauri, con il duplice scopo di preservare quello che restava dello Statuto di Segretezza, ovvero lo Statuto di Non Troppa Segretezza, avrebbe comportato una lunga ed estenuante discussione. *** Le due opzioni, sebbene abbiano dei lati meritevoli, avevano anche dei difetti, come molte proposte ministeriali. Bróðir tenne la schiena dritta, e con lo sguardo azzurro percorse le facce degli Onorevoli che lo circondavano, alcuni avevano una chiara smorfia di disprezzo sul viso, altri annuivano impercettibilmente con la testa su e giù entusiasti per qualunque delle due proposte sostenessero, in pochi come il Guerriero mascheravano i loro sentimenti e le opinioni, grazie al quale sarebbe stato impossibile stabilire il loro quale delle due avrebbero scelto. Non era lì però per supporre o indovinare, era lì per far valere la sua opinione e, come aveva accennato nella sua lettera inviata alla Gazzetta del Profeta, successiva alla pubblicazione dell’articolo preso in esame quell’oggi, la sua preoccupazione era far sì per rendere più sicuri i confini di Hogsmeade e di Hogwarts, per i ragazzi all’interno della scuola e i civili del villaggio. Da prima impressione, non sembrava che si fosse pensato molto al benessere degli studenti, che in primis come “vicini di casa” dei centauri, sarebbero stati i primi, oltre agli abitanti di Hogsmeade, a essere i primi colpiti da un eventuale escalation di rabbia proveniente dalla comunità residente nella Foresta Proibita. Alzò la mano e prese parola.
Bróðir Prince. Prendiamo in considerazione la Proposta A: come essa garantirà, senza ombra di dubbio, la sicurezza e il benessere degli studenti, presenti e futuri, che abitano gli spazi interni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?
Prendendo un profondo respiro, il nervosismo di star parlando davanti a degli sconosciuti e a così tante persone, che lo fece deglutire, cercando però di non darlo a vedere.
Cosa ci dà la certezza, che con questa commissione interna la salute e la sicurezza dei nostri figli venga garantita? Andrete dai Centauri e chiederete loro gentilmente di non attaccare i bambini? A delle creature che si sono dimostrate così aggressive?
Fece riposare la voce, schiarendosi la gola e bevendo un sorso d’acqua. Aveva tutte le intenzioni di finire il suo pensiero e niente e nessuno avrebbe interrotta la sua adirata.
Personalmente, nessuna delle due proposte mi soddisfano. Non sono un uomo – se non sotto gli ordini – così crudele da trattare delle creature chiaramente spaventate e arrabbiate come del comune bestiame, ma non posso nemmeno ignorare il pericolo che possano risultare per gli studenti. Per Diana.
Perché, in un modo o nell’altro, tutto quello per cui Bróðir combatteva era per quella ragazzina sorridente e dall’animo buono, che si era ritrovata un padre pronto a smuove cielo e terra per lei.
Dialettica: 5 - Popolarità: 10
Edited by Bróðir C. Prince - 24/4/2023, 14:18
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