L'Inganno d'Argento

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  1. Augustus Burker
     
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    Il cielo era coperto, il vento ululante.
    Le dita gelate stringevano il biancospino con forza, incapace di distinguere ormai la mano di carne da quella di legno.
    I suoi passi sulla neve lasciavano orme e suoni piacevoli ma, nel guardarsi indietro, Augustus si fermò in mezzo alle fronde scrutando ora il cielo, ora il terreno imbiancato.
    Avrebbe cercato di capire quanto tempo la nuova neve impiegava per nascondere i segni del loro passaggio, privando eventuali nemici di scrutarle, seguirle, raggiungerli e dargli i loro migliori auguri di un nuovo anno.
    Una volta giunto sul limitare della foresta, Augustus non si presentò al gruppo, lasciando che la spilla del Ministero della Magia lo facesse per lui: era un Auror, Augustus Barker, uno di quelli che avrebbe dovuto proteggere i civili presenti lì quella sera, almeno in teoria. Sotto mentite spoglie, tuttavia, non era altro che un uomo disilluso in cerca di catastrofi da placare per colmare un animo grigio e appassito dall'impotenza, la stessa che generava la figura fittizia che gli camminava affianco e che soltanto il suo sguardo poteva catturare.

    Inettitudine, Augustus.
    Inettitudine, non impotenza.


    La sua voce era labile come il sussurro del vento ma sapeva colpire il suo petto con la forza di mille lame incandescenti.
    La strada davanti a loro era libera, il cielo madre di nuova neve.

    Tutto tace.

    Nulla al momento sembrava turbare l'armonia di quello scenario invernale, e, sebbene la gran parte dei presenti avrebbe sperato che la situazione rimanesse esattamente in quello stato, Augustus era di tutt'altro parere.
    Quel moncherino non se l'era procurato cincischiando, in fondo.

    Spero che questa spedizione valga la bottiglia di vino elfico che ho lasciato a prendere polvere per essere qui stasera.

    E che Ophelia, la sua adorata zia, avrebbe accuratamente provveduto a spolverare da sé, se Augustus non avesse fatto in tempo a tornare per la mezzanotte.
    Una delle poche minacce che sentiva bruciargli realmente sulla pelle, al di là di ogni segreto che si celava fra le fronde di quella foresta.
    Mosse la bacchetta su di sé, evocando un getto d'aria calda che lo avrebbe protetto dal freddo dirompente di quella sera.

    Calor.

    Edited by Augustus Barker - 2/1/2023, 18:23
     
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