Nella tela del Ragno

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    Pochi giorni dopo


    Quello che era accaduto ad Hogwarts qualche giorno prima era impensabile, ma era la cruda realtà. Per quanto fosse impossibile da credere, quella che poteva essere una comunissima e tranquillissima cena all'interno della Scuola di Magia e Stregoneria si era trasformata in una battaglia per la sopravvivenza: insegnanti, personale scolastico e studenti, infatti, si erano ritrovati a combattere contro delle Acromantule decisamente anomale, le stesse deportate in quell'ala per essere studiate dagli esperti chiamati dal Ministero della Magia.
    Alcuni Animus, Ars, Pozionisti e Magizoologi, infatti, avevano ricevuto una convocazione poche ore dopo gli accadimenti nella scuola e il posto era stato allestito per loro con tutte le strumentazioni necessarie per eseguire ogni tipo di rilevazione e di analisi.
    La sala era in uno dei piani più profondi della struttura, raggiungibile attraverso un paio di corridoi tortuosi e per questo avevano ricevuto delle minuziose istruzioni per arrivare sul posto. Si trattava di un luogo molto grande con un tavolo lungo al centro su cui erano state messe fiale, pozioni, pinze, occhiali e guanti protettivi. C'erano anche dei grandi contenitori e delle bilance in ottone, calderoni pronti per essere aizzati e ogni cosa di cui effettivamente avevano bisogno. Le Acromantule, invece, giacevano su dei tavoli speciali per contenerle, ognuna era stata messa su un diverso piano d'appoggio e ce n'erano in tutto dodici, tanti quanti le creature ormai decedute da giorni. Il tavolo con le strumentazioni faceva da spartiacque ai dodici e da una parte c'erano le tre Acromantule mastodontiche e le tre piccole, mentre dall'altra c'erano le tre Acromantule giganti e medie.
    A tutti i presenti erano stati forniti dei camici, guanti e cuffiette e i ministeriali presenti, conciati allo stesso modo, si erano raccomandati di limitare a zero ogni contaminazione. Infatti, quando tutti furono all'interno, la porta venne sigillata immediatamente alle loro spalle e i funzionari presenti passarono i maghi e le streghe chiamati con degli incantesimi di pulizia.

    Buongiorno.

    Si era fatta avanti Molly Stuard, dipende del Ministero, la stessa che aveva personalmente inviato tutte le missive.

    Come già accennato nella lettera di convocazione, siamo qui oggi per comprendere la natura di queste Acromantule. Ogni strumentazione di cui avrete bisogno la troverete su questo tavolo centrale. Sentitevi liberi di fare qualsiasi tipo di rilevazione e di comunicarci ogni vostra teoria, ma vi raccomandiamo di non togliere le protezioni che vi abbiamo fornito e di prestare la massima attenzione nel non contaminare le prove.
    Prego.


    Li invitò a svolgere il loro lavoro e ogni presente aveva un funzionario del Ministero accanto a fargli come da assistente.

    Scadenza: 30 giugno incluso
    Avete 20 giorni di tempo per fare delle analisi sulle Acromantule, a cui seguiranno di volta in volta degli esiti da parte del Narratore: alla fine dovrete formulare una teoria ufficiale che verrà diffusa al ministero e, infine, alla stampa.
    Precisiamo che non si tratta di una quest, non ci saranno cambi di cornici o scenari: il gioco è completamente nelle vostre mani.

    Mappa dei tavoli: x

    Animus Ars


    Edited by Celine Baxter - 11/6/2023, 20:30
     
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    Quando aveva ricevuto la missiva da parte di una certa Molly Stuard, impiegata del Ministero, mai si sarebbe aspettato di leggervi ciò che vi era scritto. Il castello aveva subito un attacco non indifferente da parte delle Acromantule della foresta. Non era stata riportata alcun’altra informazione sensibile riguardo il caso, probabilmente per questioni di riservatezza nel caso in cui quella lettera fosse finita nelle mani sbagliate. Anthony non poté fare a meno di chiedersi che cosa mai potesse essere successo, e perché vi fosse il bisogno degli Animus e dei Magizoologi per indagare sui cadaveri delle Acromantule? Sapevano già tutto sull’argomento, motivo per cui doveva esserci una ragione in particolare per fare appello a tutti i maghi e le streghe disponibili a prestare il loro aiuto al Ministero con le loro conoscenze.

    Si recò al Ministero all'ora stabilita, subito dopo il suo turno al Paiolo - non senza aver chiesto un permesso al buon vecchio Tom, mostrandogli la missiva col timbro del Ministero. L'uomo non aveva avuto granché da ridire, anche perché si stava avviando verso la fine del suo turno di lavoro, perciò glielo concesse senza fare storie. Dal momento che si trovava già a Londra, predilesse l'utilizzo di una comune cabina telefonica londinese al posto della Metropolvere, così da evitare che la sua camicia bianca e i suoi pantaloni scuri si macchiassero con la fuliggine. Niente di difficile da eliminare con un semplice gesto della bacchetta, ma certi automatismi da mezzosangue non sarebbero mai scomparsi dal suo stile di vita. Dall'Atrium e la pesa della bacchetta, intraprese tutta una serie di percorsi intricatissimi che non avrebbe mai pensato di svolgere in vita sua. Non amava molto l'aria che tirava al Ministero, perché tutti, lui compreso, correvano da una parte all'altra dell'immensa struttura per sbrigare faccende più o meno importanti. Per carità, tutti si tenevano impegnati per il bene del mondo magico, ma certe volte si sentiva fortunato a fare il Locandiere solo per il fatto di respirare molta più vita rispetto al resto degli impiegati lì dentro.

    Giunto nella stanza allestita con tutto l’ambaradan per condurre le dovute indagini, restò per un attimo impietrito dalle dimensioni di certe Acromantule. In vita sua non aveva mai visto niente del genere, né tanto meno sui libri di testo. Deglutì e, dopo aver ascoltato con attenzione le parole di Molly ed essersi sottoposto al processo di pulizia, si diresse immediatamente verso i letti con le Acromantule mastodontiche.

    Non ho mai visto niente di simile in vita mia.

    Lui non era un Magizoologo, non in via ufficiale per lo meno, ma aveva comunque delle conoscenze avanzate in fatto di creature, e la sua espressione mista tra lo stupito e il terrorizzato era sufficiente per comunicare quanto potesse essere spiazzato da tutto ciò. Il solo pensiero che quelle Acromantule grandi quanto elefanti avessero potuto attaccare il castello in una sera come un’altra non faceva presagire niente di buono.
    Come prima cosa, si diresse al tavolo con tutte le attrezzature, indossando i guanti e anche un paio di occhialini protettivi, prendendo poi diverse provette vuote, nel caso in cui avesse voluto prelevare dei campioni, e una lente di ingrandimento per osservare meglio eventuali punti di interesse. Ritornò alla sua postazione, cominciando a girare intorno alla creatura, passi lenti e misurati, osservandone le forme e cercando di identificare eventuali anomalie rispetto a un’Acromantula comune.
    Anthony prende tutto l'occorrente dal tavolo degli attrezzi ed esamina un'Acromantula mastodontica: ci gira intorno, la osserva con una lente di ingrandimento, cerca di scorgere eventuali dettagli, anomalie, particolarità
     
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    Trascorreva gran parte della sua vita al San Mungo e i ritagli di tempo libero li dedicava alla figlia e al marito, quindi erano davvero poche le occasioni in cui usciva e si occupava di questioni che poco lo interessavano, ma davanti ad una convocazione ministeriale, per quanto avesse potuto rifiutare, non se la sentì affatto di tornare indietro. Aveva eseguito test di W.O.M.B.A.T. solo per sua figlia e per Idris: se fosse stato un uomo libero da impegni di qualsiasi tipo e privo della minima responsabilità, non ci avrebbe pensato due volte ad essere tra gli oppositori di quel sistema. Avere Margot, fare tutto per lei, l'aveva condotto a fare scelte non più in funzione di sé stesso e il suo ego era stato duramente abbattuto da quella piccina.
    Tante situazioni nella sua vita lo avevano cambiato, ma di fondo rimaneva sempre un pratico mago non troppo amante delle conversazioni quando doveva svolgere un lavoro, per questo il suo ingresso nella sala con le Acromantule fu piuttosto silenzioso. Non si era neanche ribellato per il camice, anzi ormai era abituato a procedure simili quando al San Mungo capitava qualcosa di più particolare di una collisione tra scope. Fece comunque un giro tra quelle creature morte per rendersi conto della grandezza di quelle bestie e se non degnò uno sguardo a quelle più piccole, la sua attenzione venne catturata sicuramente dalle mastodontiche.
    Sgranò appena gli occhi che riflettevano il nero delle pareti del Ministero della Magia. Non avrebbe mai mandato Margot ad Hogwarts e per quanto fosse difficile separarsi dalla sua unica figlia, avrebbe preferito di gran lunga saperla sicura in Francia, in una scuola che non poteva essere presa di mira da delle Acromantule.
    Drizzò l'orecchio verso il mago che, come lui, si era diretto verso le Acromantule mastodontiche e cercò di non impressionarsi dalle sue parole. Cédric non era molto bravo con gli animali e quello che poteva fare da Pozionista e da Ars si limitava a poche analisi. Di sicuro, tutti si trovavano nella sua stessa condizione o il Ministero della Magia non avrebbe convocato un team.
    Si diresse verso il tavolo con le strumentazioni e prese dei contenitori e delle pinze. Conosceva il valore del veleno di Acromantula, ma sapeva anche che non avrebbe potuto cavarne una goccia dopo tutti quei giorni. L'unica speranza era comprendere se ce n'era rimasta una traccia per fare una prima analisi sulla purezza dello stesso.

    Cédric prova ad estrarre da un'Acromantula mastodontica tracce di veleno secco con delle pinze, mettendolo poi in dei contenitori.
     
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    Osservando da vicino una delle Acromantule mastodontiche, Anthony poté notare una peluria diversa, quasi più setosa, lucida e con dei riflessi argentei.
    Normalmente il pelo di quelle creature era duro e ispido, motivo per il quale il Magizoologo avrebbe potuto subito accorgersi di quella peculiarità.
    Cédric, invece, dalla semplice osservazione del veleno essiccato non avrebbe potuto notare nulla di particolare: forse avrebbe dovuto agire in maniera specifica su di esso per capire meglio da cosa era composto, se da semplice veleno o anche qualcos'altro.

     
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    Alla vista quel veleno essiccato non poteva dirgli assolutamente niente, quindi dopo averlo diviso in alcuni contenitori, si avvicinò al tavolo con la strumentazione, passando accanto ad Anthony. Si fermò solo per un secondo a guardare il suo lavoro, anche se aveva un interesse molto lontano verso la Magizoologia e il solo pensiero di trovarsi tra quelle creature, per quanto morte, gli facevano rimpiangere le corsie del San Mungo.

    Come sta andando la sua ricerca, monsieur?

    Nel suo parlato c'era sempre uno spiccato accento francese, sebbene Cédric conoscesse bene l'inglese. Grazie a sua madre e agli anni trascorsi nel Regno Unito gli avevano permesso di padroneggiare bene la maggior parte dei termini, ma per il pozionista era più naturale esprimersi nella lingua della sua nazione natale.
    Attese un riscontro dal ricercatore che, come lui, tentava di comprendere il mistero di quelle creature, poi finì di compiere quei pochi passi che lo dividevano dal tavolo di lavoro e rimase comunque con un orecchio drizzato verso Anthony per continuare la conversazione.
    Pensò a lungo sul da farsi. Se aveva avuto a che fare con il veleno di Acromantula era stato solo nei rari casi in cui si era trovato a creare una Pozione Antilupo, ma la consistenza del veleno era completamente diversa e non si aspettava che lo fosse. Restava come comprendere se quel veleno potesse dire qualcosa, perciò cercò di lavorare l'ingrediente come meglio poteva e scatenarne una qualche reazione.
    L'uso delle strumentazioni per le pozioni era decisamente il suo regno: sceglieva e ripuliva i coltelli con la massima cura, senza guardare andava ad acchiappare un mestolo per girare il contenuto nei becher o poteva poggiare sui piatti delle bilance la quantità quasi esatta da pesare. I suoi movimenti risultavano molto fluidi e precisi allo stesso tempo, neanche stesse facendo gesti così naturali e simili al respirare.
    Alla fine delle sue macchinazioni scelse due opzioni che gli sembravano valide per studiare il veleno: una parte lo mise all'interno di un calderone e lo fece scaldare piano per comprendere se potesse tornare liquido o scaturire dei fumi particolari; un'altra dose di veleno la intinse in un becher con all'interno dell'estratto di Mandragola per valutarne eventuali reazioni.

    Cédric usa due campioni di veleno:
    - 1 viene inserito in un calderone, che accende per vedere se il veleno torna liquido o fa evaporare fumi
    - 1 viene inserito in un becher con estratto di Mandragola
     
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    Non aveva ancora molta esperienza come Magizoologa, per cui quell’invito era stato una sorpresa per lei.
    Nives aveva la tendenza a farsi molto gli affari suoi, a lavorare in solitaria e in pace, ma il suo carattere non le aveva permesso di ignorare quella richiesta di aiuto quando aveva saputo dell’attacco al castello.
    Hogwarts, ai suoi occhi, era stata sempre un posto che ispirava fiducia e sicurezza, in cui nulla avrebbe potuto farle del male, se non gli stessi studenti e insegnanti che ci vivevano durante l’anno scolastico. Perché agli occhi di Nives, l’uomo era la creatura più pericolosa esistente al mondo, e non avrebbe cambiato idea neanche se si fosse trovata davanti un drago o un’acromantula viva.
    Nonostante questo, l’idea che degli studenti più giovani potessero trovarsi in pericolo in un posto come Hogwarts, una seconda casa in cui avrebbero dovuto sentirsi protetti, non le andava per nulla a genio, quindi si recò nel luogo segnato dalla convocazione.
    Lì trovò altri “colleghi” messi già a lavoro e la cosa la fece sentire un po’ a disagio.
    S-scusate tanto il ritardo…
    La prima cosa che fece fu avvicinarsi ad uno dei corpi delle acromantule.
    Benché Nives amasse gli animali e le creature magiche in generale, e quelle pericolose non facessero eccezione, alcune preferiva osservarle semplicemente da lontano o, appunto, da morte, e i ragni giganti erano tra queste. Morte non le facevano troppa impressione, al massimo le mettevano un po’ di tristezza, pur sapendo che alla fin fine erano pericolose e avevano aggredito degli esseri umani.
    Avete già notato qualcosa di strano…? Chiese timidamente ai colleghi.
    Nel mentre provò ad osservare gli occhi dell’acromantula che stava studiando per cercare di notare qualcosa di strano, magari i residui di qualche incantesimo o maleficio, o magari di una sostanza, e provò a controllare anche se addosso all’animale, magari sulle zampe, fosse rimasto il residuo di una tela, per controllare se anche in quel caso ci fosse qualcosa di diverso o particolare.

    Nives prova ad avvicinarsi ad un'acromantula e ad analizzare gli occhi, per vedere se hanno qualcosa di strano, poi prova a cercare tracce di una possibile ragnatela per controllare se ha qualcosa di diverso dal normale.
     
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    Nonostante indossasse dei guanti, si rese subito conto dello strano effetto seta della peluria di quell’Acromantula mastodontica. Conosceva bene l’aspetto classico di una normale Acromantula: quella non solo era molto più generosa in termini di dimensioni, ma persino il suo pelo sembrava essere stato modificato, in qualche modo.

    Una mutazione?

    Fu la prima cosa che gli venne in mente, ma non credeva che tutto ciò fosse legato a qualcosa di naturale. Era come se qualcuno si fosse messo a sperimentare su più Acromantule. Ma non voleva giungere a conclusioni affrettate, anche perché non aveva fatto altro che osservare un tipo di Acromantula. Magari quella era solo l’eccezione che confermava la regola, magari era cresciuta in determinate condizioni che avevano reso il suo pelo naturalmente più argenteo e setoso. Ma tra una sessione di lettura e l’altra al Paiolo, quando leggiucchiava qualcosa su un manuale di base per Magizoologi, ricordava di aver letto che le Acromantule non erano in realtà delle creature del tutto naturali. Non vi erano delle fonti attendibili a dimostrarlo, ma si pensava che la loro nascita fosse dovuta a degli esperimenti magici non meglio definiti.
    Così tanto immerso nei suoi pensieri, quasi non si accorse dell’arrivo di un uomo dall’accento francese. Sollevò un sopracciglio, ritornando alla realtà per rivolgere uno sguardo al suo interlocutore.

    Ho un’idea, ma non penso di essere pronto a fare un’ipotesi… Il pelo di quest’Acromantula non è come quello di un’Acromantula comune.
    Lei ha scoperto qualcosa?


    Chiese di rimando all’uomo, riservandogli uno sguardo curioso, prima di tornare a esaminare quella stessa Acromantula. Una giovane donna giunse sul posto, poco più tardi.

    Sì, la invito a dare un’occhiata qui. Provo a vedere se anche le altre hanno un pelo simile.

    Avrebbe dunque fatto un giro di tutti i tavoli presenti nella stanza, osservando una per una le altre Acromantule, a partire dalle tre mastodontiche fino a quelle più piccole, passando per quelle giganti e quelle di medie dimensioni. Avrebbe cercato di cogliere similitudini e differenze, che non fossero nelle dimensioni.

    Se non mi sbaglio, le prime Acromantule sono state create per via magica. L’Allevamento Sperimentale è stato reso proibito solo nel 1965. Non mi stupirebbe che qualcuno abbia deciso di creare una sorta di ibrido per potenziare queste specie. Il pelo di quell’Acromantula mastodontica non vi ricorda per aspetto e consistenza quello di un Unicorno?

    Forse ancora traumatizzato dalla notte di capodanno, non ancora ripresosi dal tutto per le ingiustizie subite dai Centauri che avevano solo cercato di proteggere i loro confini, fu indotto a pensare che gli stessi uomini che avevano causato la moria di Unicorni, fossero adesso responsabili di strani esperimenti sulle Acromantule.
    Anthony interagisce con Cédric e Nives, elabora poi una sua ipotesi e osserva il resto delle Acromantule per coglierne somiglianze e differenze rispetto a quelle mastodontiche.
     
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    Nell'istante in cui Cédric pose il veleno essiccato all'interno del calderone non successe nulla, per lo meno non subito: dopo qualche secondo dal bollore il contenuto sembrò separarsi, rivelando due liquidi argentei allo stesso modo ma di densità estremamente diversa fra di loro. L'estratto di Mandragola, tuttavia, annullò quanto ottenuto, avendo delle forti proprietà leganti.
    Osservando gli occhi di una delle acromantule, intanto, Nives avrebbe potuto notare delle striature scure in alcuni dei loro occhi, non tutti, come fossero iniettati di sangue.
    Infine, osservando il pelo e le altre caratteristiche delle Acromantule, Anthonynon avrebbe notato alcuna differenza: a parte la dimensione, ognuna di essa sembrava condividere le stesse caratteristiche.
    C'era ancora qualcosa che tutti quanti in quella sala avrebbero potuto osservare, se solo fossero andati più in fondo con la ricerca.

     
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    Nel rivolgersi ad Anthony, il suo sguardo saettò per un instante verso la nuova arrivata, che chiese subito aggiornamenti. Cédric avrebbe voluto risponderle in maniera positiva, quindi tornò per questo a fissare prontamente il suo calderone e l'estratto di Mandragola per vedere se fosse riuscito ad innescare una qualche reazione, ma mentre le proprietà ricostituenti della Madragola non avevano separato il veleno da altri possibili elementi, il calore aveva fatto la sua parte, anche se solo per un istante.

    Peut-être.

    Si rivolse a Risia, poi aggrottò la fronte ed esalò un sospiro.
    Durante il lavoro, ci teneva molto ad essere formale e paziente, eppure se qualcosa andava storto perdeva le staffe con un nonnulla. Immaginò fervidamente di prendere quel becher con l'estratto di Mandragola e di lanciarlo contro il muro. Nonostante lo scatto della mano in direzione di esso, ritrasse immediatamente il braccio per evitare che il pensiero diventasse azione e stette ad ascoltare il Magizoologo al quale si era rivolto, ritrovando inaspettatamente la calma.
    Il suo corpo fu come percosso da una scarica elettrica e i suoi occhi brillarono di una luce strana.

    Une licorne?

    Era stupito e affascinato allo stesso tempo. Se tra i due liquidi argentei che aveva visto nel calderone c'era del sangue di Unicorno, la tesi di Anthony poteva ritenersi valida.
    Iniziò a distillare nuovamente un nuovo campione di veleno.

    Concedimi due minuti e quello che supponi potrebbe essere vero. Sai dirmi le proprietà del sangue di Unicorno?

    Non era bravo con gli ingredienti di origine animale, ma era intrigato dalla possibile scoperta, quindi maneggiò il composto per farlo sciogliere più velocemente e cercò di portarlo al punto di ebollizione, per poi estrarre i due liquidi argentati dalle consistenze diverse. Se fosse riuscito nell'intento, gli altri avrebbero potuto visionare i due nuovi campioni.
    Si staccò poi dalla postazione delle pozioni ed estrasse la bacchetta dalla tasca.

    Qualcuno mi sa dire quanto è spessa la pelle di un'Acromantula?

    Attese una risposta e poi puntò ad una delle Acromantule giganti per eseguirne l'autospia.

    Recido!

    Seguì con mano ferma il percorso esatto sulla metà del corpo dell'animale, così da esporre i suoi organi interni. Se quegli esseri facevano parte di una mutazione, le loro interiora avrebbero detto qualcosa e, magari, un campione di quel liquido argenteo poteva essere estratto dagli organi vascolari, fattispecie nel cuore dove doveva essercene ancora qualche residuo.

    Se sapete dirmi dove questa cosa ha il cœur o dove dovrebbe esserci del sangue...

    AZIONE 1: Cédric prova a distillare il veleno, cercando di prelevare i due liquidi argentei separatamente.
    AZIONE 2: Cédric usa Recido su un'Arcomantula gigante per spaccarla a metà ed esporre gli organi interni ai Magizoologi.
     
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    Nives fu subito messa a suo agio da Anthony. Non si conoscevano, ma il modo in cui le si rivolse fu gentile ed educato e la fece sentire meno nervosa di trovarsi lì a lavorare con altre persone.
    Fu aggiornata sulle ultime scoperte e quando osservò lei stessa si rese conto che era vero: le acromantule avevano una peluria diversa da quella comune, e lei stessa allora si mise ad osservare altri dettagli del corpo dei ragni giganti.
    Notò quasi subito che alcune, non tutte, avevano una sfumatura particolare negli occhi.
    Chiamò l'altro animus per mostrargli ciò che aveva scoperto, lasciando che il medimago, invece, facesse i suoi esperimenti. Gli avrebbe chiesto aggiornamenti dopo.
    Mi scusi, aveva già notato questo particolare degli occhi? Ci sono delle striature nere, come se fossero iniettati di sangue...
    Disse ad Anthony, prendendo appunti su tutto ciò che era stato scoperto fino a quel momento, in modo da poter fare più tardi un resoconto di tutto.
    Ascoltò la teoria sull'unicorno, il solo pensiero di un esperimento su quelle povere creature le faceva venire i brividi. Si ritrovò a riflettere se la cosa fosse possibile.
    Teoricamente non sarebbe impossibile, ma... Forse era semplicemente il fatto che ai suoi occhi fosse una cosa terribile, ma non voleva credere a una barbarie del genere.
    Qualcuno avrebbe il coraggio di farlo?
    Ricontrollò gli appunti con le cose scoperte fino a quel momento.
    Nel mentre vide Cédric dissezionare uno dei corpi e trattenne un conato di vomito a quella scena, poiché non si era mai trovata ad osservarne una simile.
    Attese un resoconto del medimago, non riuscendo ad avvicinarsi per aiutarlo.

    Nives prova a riflettere sulla teoria di Anthony per capire se è possibile una cosa simile, anche in base ai dati raccolti.
    Poi aspetta un resoconto di Cédric sulla sua analisi degli organi per provare a ragionare su tutti i dati raccolti ed elaborare una teoria.
     
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    Esaminò tavolo per tavolo, dando semplicemente un’occhiata generale a tutte le Acromantule che erano state catturate la notte dell’attacco al castello, sena tuttavia riscontrare delle differenze lampanti tra le varie specie. Tutte avevano quello stesso pelo particolare, che niente aveva a che vedere con il tipico pelo ispido e scuro delle comuni Acromantule. Anthony era sempre più convinto della sua ipotesi, ossia che si trattasse di una sorta di ibrido. Non si sarebbe stupito che gli stessi responsabili della moria di Unicorni avessero poi utilizzato le loro “risorse” per impiegarle in scopi ancora meno nobili.

    Ha un aspetto argentato ed è anche abbastanza denso e viscoso, più del sangue umano. Per i suoi usi nelle Pozioni ne saprai sicuramente più di me, suppongo.

    Rispose con gentilezza al francese. Bere del sangue di Unicorno significava vivere una vita maledetta, da condannati, da essere impuri. Lo stesso Voldemort aveva fatto ricorso a quella sostanza per mantenersi in vita nelle fasi della sua vita in cui non era altro che uno spettro, una massa informe che si spostava da un essere all’altro in attesa della ripresa della sua forma corporea.
    La successiva osservazione dell’altra Animus lì presente non fece che confermare i suoi primi sospetti.

    No, non lo avevo notato… Potremmo estrarne uno per capire cosa vi è all’interno.

    Propose alla giovane adulta, mettendo nuovamente mano alla bacchetta per puntarlo contro il bulbo oculare “corrotto” di una delle Acromantule.

    Remuvo.

    Con voce ferma e decisa, avrebbe cercato di prelevare l’occhio con un processo pulito, senza danneggiare dunque altre parti del corpo. Avrebbe poi fatto lo stesso con le chele e il pelo, così da conservarne dei campioni e poterli osservare meglio.

    Se qualcuno è capace di attaccare delle creature così pure come gli Unicorni, non mi stupirebbe...

    Una nota di amarezza ad adornare le sue parole mentre si rivolgeva a Nives, mentre pian piano avrebbe raggiunto nuovamente l’Ars francese per assisterlo eventualmente nel suo lavoro. Si avvicinò al corpo reciso dell’Acromantula, avendo cura di non contaminarlo in alcun modo. Indicò a Cédric il punto in cui si trovava il cuore

    Dovrebbe essere qui, nella parte superiore del opistosoma… il carapace posteriore, se vuoi.

    Gli diede del “tu” senza neanche farci caso, ma le formalità in quel caso potevano anche andare a farsi benedire, anche perché lui non era affatto abituato a indossare corazze di bon ton, dal momento che aveva a che fare con la gente ogni giorno per via del suo lavoro come Locandiere, e certo la prima cosa che gli veniva meglio per entrare in confidenza coi suoi cliente era dare del “tu”. Salvo poche eccezioni.

    Conviene andarci dall’addome, altrimenti rischiamo di tagliare il cuore. L’aorta percorre tutto l’opistosoma, mentre il resto della rete sanguigna si sviluppa nel cefalotorace, lì dove c’è la testa.
    Sono stato abbastanza chiaro?


    Gli rivolse un sorrisetto, il sopracciglio appena sollevato, mentre osservava il Medimago fare il suo lavoro con una migliore conoscenza – si sperava – dell’interno di un’Acromantula.
    Mi sono liberamente ispirato all’anatomia del ragno
    1920px-Spider-internal-anatomy-it-svg

    Anthony usa Remuvo per asportare il bulbo oculare e – se possibile – le chele e il pelo per poterle esaminare tutti separatamente. Assiste poi Cédric nelle sue operazioni.
     
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    Con maestria, l'Ars e l'Animus collaborarono per affettare e prelevare dall'Acromantula i suoi organi interni, presto investiti da un'onda di sangue che, rosso scuro, incontrava una parte di liquido più densa e decisamente meno cremisi: sangue argenteo, sangue di unicorno.
    Dei tre, soltanto Anthony e Nives avrebbero potuto riconoscerlo a colpo d'occhio, mentre Cédric sarebbe stato in grado di paragonarlo al risultato della sua distillazione, operazione che era riuscita a garantirgli la possibilità di ottenere due composti separati, il veleno di acromantula da una parte e il sangue di unicorno dall'altra.
    Ma in che modo era stata possibile una fusione di quel tipo? E, ancora, in che modalità le acromantule avevano potuto diventare così grandi e assumere delle caratteristiche fisiche tanto diverse rispetto alle origini?
    Questo e altri mistero restavano ancora insoluti, ma intanto gli esperti parevano aver raggiunto un importante tassello di quel mistero.



    Complimenti, con le vostre azioni avete svelato il mistero: le Acromantule hanno in corpo del sangue di unicorno!
    Adesso non vi resta che relazionare quanto scoperto e consegnare il verbale ai ministeriali: ognuno di voi può descrivere le proprie mosse e azzardare delle ipotesi sui modi in cui il sangue di unicorno può essere entrato a contatto con le acromantule, procurando in loro i cambiamenti fisici osservati.
    I verbali verranno infine consegnati alla stampa.
    Avete ancora qualche giorno di tempo per postare, dopo di che la role chiuderà garantendovi 2 Punti Post (oltre i 2000 caratteri) e 10 Galeoni a post.

    Animus Ars
     
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    Sono stato abbastanza chiaro?

    Cédric rivolse uno sguardo truce ad Anthony, anziché ringraziarlo per il supporto. C'erano parecchi termini inglesi che non conosceva e faceva fatica ad associare a qualcosa di conosciuto, considerando che la parola "opistosoma", probabilmente, non la conosceva neanche in francese.
    Essere bilingue, molto spesso, si rivelava una condanna anziché un vantaggio. Sua madre gli aveva insegnato parecchie cose, essere un Medimago operante in Gran Bretagna pure, tuttavia non mancavano le difficoltà, come in quell'occasione.

    Sì.

    Rispose in maniera piuttosto lapidaria per non fare una scenata delle sue, ma si adeguò per fare un lavoro il più preciso possibile. La sua mano chirurgica poteva riscontrare delle difficoltà nell'eseguire l'operazione, ma cercò ugualmente di fare dei tagli puliti. Gli sembrò di guidare in sella ad una scopa e, visto che la cosa non gli piaceva affatto e non era mai stato particolarmente portato per quella pratica, Cédric tirò un sospiro di sollievo quando cominciarono a vedere i risultati.

    Donc, quello è sangue di Licorne?

    Si rivolse sia ad Anthony che a Nives, cercando anche una risposta silenziosa. Sarebbe bastato un cenno del capo per confermare.

    Sicuramente è le même di questo.

    Prese la boccetta del campione distillato. Da una parte aveva il sangue di Unicorno, mentre in un'altra fiala c'era il veleno di Acromantula. Lasciò entrambe le cose all'attenta analisi dei Magizoologi presenti, mentre lui tornava a fissare il corpo squartato dell'Acromantula per formulare un'ipotesi su quanto tutto quello fosse stato possibile. Cédric non escludeva l'implicazione della magia oscura.
    Strinse per un secondo la bacchetta tra le mani, poi la ripose nel taschino. Non aveva più bisogno di quella, ma di Anthony, che fissò con insistenza.

    Monsieur, lei crede che queste Acromantule fossero morte prima di ricevere il sangue di Licorne? O anche solo in fin di vita?
    Se qualcuno avesse modificato il Decotto Dilatante e avesse dato il sangue di Licorne a queste creature per farle vivere ancora?


    La prima parte della sua ipotesi doveva avere un riscontro e per questo prese una delle pozioni in dotazione e la versò su una delle Acromantule mastodontiche ancora integre, aiutandosi con dei colpetti di bacchetta per raggiungere tutte le parti del corpo. Aveva scelto la Pozione Sgonfiotto.
    Attese una qualche reazione e poi stilò la sua relazione da consegnare ai ministeriali. Non vedeva l'ora di togliere tutto quello che aveva addosso e gettarsi nella sua vasca-piscina.
    Aveva bisogno anche di un bicchiere di vino, e di Idris.

    Cédric prova a versare la Pozione Sgonfiotto su un'Acromantula mastodontica integra, non quella squartata.
    Redige la sua relazione ipotizzando l'uso del Decotto Dilatante migliorato per ingrandire le Acromantule e ipotizza anche che queste fossero morte o in fin di vita quando è stato somministrato loro il sangue di Unicorno, rendendole di fatto delle Acromantule-Zombie!
     
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    Cédric: 8 Punti Post + 40 Galeoni +1 Prestigio
    Risia: 4 Punti Post + 20 Galeoni
    Anthony: 6 Punti Post + 30 Galeoni +0,5 Prestigio

    La stampa è ora a conoscenza della nuova scoperta: acromantule che si nutrono di sangue di unicorno.
     
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