Nella tela del Ragno

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  1. Anthony White
     
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    Quando aveva ricevuto la missiva da parte di una certa Molly Stuard, impiegata del Ministero, mai si sarebbe aspettato di leggervi ciò che vi era scritto. Il castello aveva subito un attacco non indifferente da parte delle Acromantule della foresta. Non era stata riportata alcun’altra informazione sensibile riguardo il caso, probabilmente per questioni di riservatezza nel caso in cui quella lettera fosse finita nelle mani sbagliate. Anthony non poté fare a meno di chiedersi che cosa mai potesse essere successo, e perché vi fosse il bisogno degli Animus e dei Magizoologi per indagare sui cadaveri delle Acromantule? Sapevano già tutto sull’argomento, motivo per cui doveva esserci una ragione in particolare per fare appello a tutti i maghi e le streghe disponibili a prestare il loro aiuto al Ministero con le loro conoscenze.

    Si recò al Ministero all'ora stabilita, subito dopo il suo turno al Paiolo - non senza aver chiesto un permesso al buon vecchio Tom, mostrandogli la missiva col timbro del Ministero. L'uomo non aveva avuto granché da ridire, anche perché si stava avviando verso la fine del suo turno di lavoro, perciò glielo concesse senza fare storie. Dal momento che si trovava già a Londra, predilesse l'utilizzo di una comune cabina telefonica londinese al posto della Metropolvere, così da evitare che la sua camicia bianca e i suoi pantaloni scuri si macchiassero con la fuliggine. Niente di difficile da eliminare con un semplice gesto della bacchetta, ma certi automatismi da mezzosangue non sarebbero mai scomparsi dal suo stile di vita. Dall'Atrium e la pesa della bacchetta, intraprese tutta una serie di percorsi intricatissimi che non avrebbe mai pensato di svolgere in vita sua. Non amava molto l'aria che tirava al Ministero, perché tutti, lui compreso, correvano da una parte all'altra dell'immensa struttura per sbrigare faccende più o meno importanti. Per carità, tutti si tenevano impegnati per il bene del mondo magico, ma certe volte si sentiva fortunato a fare il Locandiere solo per il fatto di respirare molta più vita rispetto al resto degli impiegati lì dentro.

    Giunto nella stanza allestita con tutto l’ambaradan per condurre le dovute indagini, restò per un attimo impietrito dalle dimensioni di certe Acromantule. In vita sua non aveva mai visto niente del genere, né tanto meno sui libri di testo. Deglutì e, dopo aver ascoltato con attenzione le parole di Molly ed essersi sottoposto al processo di pulizia, si diresse immediatamente verso i letti con le Acromantule mastodontiche.

    Non ho mai visto niente di simile in vita mia.

    Lui non era un Magizoologo, non in via ufficiale per lo meno, ma aveva comunque delle conoscenze avanzate in fatto di creature, e la sua espressione mista tra lo stupito e il terrorizzato era sufficiente per comunicare quanto potesse essere spiazzato da tutto ciò. Il solo pensiero che quelle Acromantule grandi quanto elefanti avessero potuto attaccare il castello in una sera come un’altra non faceva presagire niente di buono.
    Come prima cosa, si diresse al tavolo con tutte le attrezzature, indossando i guanti e anche un paio di occhialini protettivi, prendendo poi diverse provette vuote, nel caso in cui avesse voluto prelevare dei campioni, e una lente di ingrandimento per osservare meglio eventuali punti di interesse. Ritornò alla sua postazione, cominciando a girare intorno alla creatura, passi lenti e misurati, osservandone le forme e cercando di identificare eventuali anomalie rispetto a un’Acromantula comune.
    Anthony prende tutto l'occorrente dal tavolo degli attrezzi ed esamina un'Acromantula mastodontica: ci gira intorno, la osserva con una lente di ingrandimento, cerca di scorgere eventuali dettagli, anomalie, particolarità
     
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