Esploratore inconsapevole!

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    Se qualcuno gli avesse chiesto che cosa ci faceva nei dintorni, è probabile che non avrebbe saputo cosa rispondere, perché in effetti non lo sapeva nemmeno lo stesso Eren. Non aveva la minima idea di dove fosse o come c’era arrivato esattamente, anzi… magari come aveva fatto lo sapeva: stava semplicemente passeggiando dopo pranzo per ingannare il tempo dato che aveva qualche ora buca, e un passo dopo l’altro era arrivato nei corridoi dei sotterranei, dove si trovava per l'esattezza, era una grossa incognita.

    Era certo di aver imboccato delle scale, e sapeva che sarebbe anche potuto tornare indietro, non era così tonto da non saper riconoscere la strada che aveva già percorso; ma già che aveva raggiunto una parte del castello che non aveva ancora visitato, aveva deciso di andare avanti ed esplorare un po' giusto per capire cosa ci fosse in quella zona di Hogwarts. D'altronde aveva cinque anni di esplorazione ed esperienze arretrati da recuperare e il castello di Hogwarts era così bello che comunque aveva deciso di cercare di scoprire ogni anfratto, ogni angolo... e perché no, ogni segreto. Doveva darsi da fare quindi.

    Era nei momenti come quello che Eren quasi si pentiva di non aver frequentato Hogwarts sin dal primo anno. Forse le cose sarebbero state diverse, forse avrebbe avuto anche un migliore amico con cui confidarsi e scorrazzare in giro per creare un po' di scompiglio, e invece anche se aveva già conosciuto molti studenti simpatici, spesso si sentiva solo. Ed in quel momento preciso, mentre passava accanto a delle porte che non sapeva dove conducessero, si sentiva estremamente solo. A questa parte dei trasferimenti non si era mai abituato, sapeva che sarebbe passato presto quel sentimento opprimente ma ciononostante quel giorno non riusciva a non pensarci. Non vedeva l'ora di superarlo, per l'ennesima volta.

    Indossava la divisa del Grifondoro al completo, composta da una lunga mantella con gli orli ricamati di porpora e oro, aperta sopra un cardigan grigio senza bottoni con lo scollo a punta, e una camicia il cui colletto discretamente stirato era chiuso dalla cravatta il cui nodo era stato allentato per evitare che gli desse fastidio. La parte inferiore della camicia bianca invece si intravedeva da sotto al cardigan sfuggendo alla presa della cintura. I pantaloni erano neri come il mantello, e le scarpe che calzava erano delle babbanissime vans nere anche quelle, ma dalla suola bianca. Non aveva un aspetto impeccabile quella divisa, al contrario dei suoi capelli che nel loro disordine di punte corvine sparate un po' per aria, risultavano ordinati e alla moda.

    Come promesso :] Eunjoo Choe
     
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    Quel giorno non aveva niente da fare, se non farsi gli affari degli altri, quindi era andata un po' a zonzo da una parte all'altra del castello per chiacchierare un po' con i quadri che le sembravano più simpatici ed aperti al dialogo - o meglio, al pettegolezzo - per vedere se riusciva a scoprire qualcosa a caso di curioso riguardo Hogwarts, che di segreti ne custodiva a bizzeffe e tutti gelosamente in ogni angolo.
    Fu un vegliardo con la parlantina veloce a prenderla in simpatia e a svelarle che da qualche parte, nel seminterrato, c'era un magazzino tutto da scoprire, in cui qualche volta si potevano trovare oggetti interessanti: niente di fantasmagorico, ma avrebbe potuto scovare qualcosa di utile. Ringraziandolo molto sentitamente, dopo essersi inchinata più volte alla sua tela, saltellò tutta elettrizzata verso il luogo che lui le aveva indicato, sorpassando la sala comune dei Tassorosso e le cucine, dovunque si trovassero, ma alcune volte giurava di poter sentire l'odore dei prossimi manicaretti della giornata.
    Scese quindi le scale con invidiabile velocità, susseguendo i passi frenetici, e atterrando con un tonfo aggraziato, prima di sbucare nel corridoio designato mentre sbucava dall'angolo del muro cui si teneva aggrappata, per virare meglio e frenare la sua corsa. Appena gettò un'occhiata di fronte a lei, però, la prima cosa che le fu chiara era che non era affatto sola, non come si aspettava.

    Ehilà, dolcezza

    Apostrofò Eren con un sorriso sornione, ammiccando come suo solito, e subito dopo incominciò a cercare con gli occhi qualcosa, insieme tastando i mattoni del muro con le dita: per uno che non sapeva cosa stesse facendo sarebbe sembrata una scena alquanto bizzarra, ma Eunjoo non diede segno di preoccuparsene.

    Allora, cosa ti porta qui?

    Chiese con un orecchio sulla parete, per poi allontanare la testa e picchiettare con le nocche alcuni punti che sapeva solo lei, cambiando parete di tanto in tanto e lanciandogli solo occasionalmente uno sguardo per fargli capire che lo stava ascoltando. La coda alta adornata da un nastro in cima, nient'altro che la camicia con la cravatta rosso-oro annodata e la gonna plissettata - perché faceva stranamente più caldo del solito e poi lei era da mezz'ora che correva in giro come una disperata - era ciò che la vestiva quel giorno, accantonato per un attimo il lungo mantello che sicuramente avrebbe recuperato per quella sera.

    Ora ti faccio vedere cosa invece porta me qui... ah!

    Trovate un paio di insenature nalla parete, in cui riuscì ad infilare agilmente indice e medio, si tirò verso di sé quella che si rivelò essere una vera e propria porta, che mostrò finalmente l'entrata del magazzino che stava cercando. La sua espressione di gioia si trasformò in lieve terrore quando scoprì in che condizioni versava quella stanza: c'era polvere dappertutto, sembrava non avesse visto pulizie decenti da decenni, e alcuni squittii sinistri le facevano temere persino la presenza di ratti in qualche angolo ombroso dietro gli scaffali. Mimando una smorfia di disgusto, si appropinquò ad entrare, facendo segno ad Eren che avrebbe potuta seguirla dentro, se voleva.

    Un quadro mi ha detto che avrei potuto trovare roba interessante qui, ma adesso credo che mi abbia preso in giro.
    Cos'è questo?


    Raccolse molto delicatamente uno strano oggetto con le punte delle dita, attenta a non toccare nient'altro, che aveva trovato dopo aver dato un'occhiata veloce a quell'ammasso di scartoffie e robacce accatastate le une sulle altre. Avrebbe potuto essere qualcosa di molto più utile del previsto, o forse no: nel primo caso si sarebbe di certo congratulata con se stessa per aver beccato una cosa così notevole al primo colpo - e l'avrebbe fatta pesare abbastanza a tutti quelli attorno a sé.

    SPOILER (click to view)
    Joy trova l'ingresso ai magazzini.
    Trova anche un oggetto, chiedo al Il Narratore • di spiegarmi cosa sia!
     
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    Un luccichio flebile colpì lo sguardo di Eunjoo: impolverato e consunto dal tempo o dall'incuria, difficile dirlo, ma ancora fiero di nobile origine, uno scudo della Forgia dei Goblin spuntava per un angolo tra le cianfrusaglie che l'avevano ricoperto. I fasti del suo antico splendore erano ancora riconoscibili, benché non avesse più l'aspetto di una dote infallibile come una volta.

    Eunjoo Choe, hai trovato uno scudo creato dai goblin parzialmente funzionante!
    Per questo motivo i suoi normali bonus verranno dimezzati (e i malus raddoppiati) in questo modo:

    CITAZIONE
    Scudo: 100 Galeoni per 25 12 Post ONGame
    Bonus di +5 3 Resistenza, malus di -2 4 Destrezza
     
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    Smarrirsi forse non era così male se questo significava ritrovarsi in compagnia di una simpatica coreana. Si era voltato giusto in tempo per vederla spuntare da dietro l’angolo e rimanerci appesa per qualche momento mentre ritrovava l’equilibrio.

    Ehi! Ciao!

    La accolse con un sorriso amichevole e finalmente arrestò i suoi passi solitari aspettando che lei si avvicinasse, lì fermo al centro del corridoio con le mani nelle tasche dei pantaloni.

    In realtà non lo so, stavo camminando a zonzo e sono finito qui.

    Alzò le spalle con molta nonchalance mentre la traduzione di ciò che aveva appena detto, era che chiaramente aveva smarrito la strada mentre gironzolava per i meandri di Hogwarts, ma questo evitò di dirglielo direttamente per non fare la figura del primino. Nel frattempo aveva di certo notato i suoi movimenti e quel bussare sui mattoni che per qualche motivo gli ricordò l’ingresso a Diagon Alley dal Paiolo Magico. Accigliato inclinò appena il capo e si avvicinò di più a Joy e al muro.

    Che cosa stai facendo?

    Sembrava alquanto interessato a capire cosa lei cercasse di ascoltare con l’orecchio appoggiato al muro e i suoi occhi chiari saettavano velocemente dal volto di Eunjoo al muro e viceversa per quasi tutto il tempo impiegato dall’altra nella ricerca, fino a quando la ragazza tirando un mattone non scoprì una vera e propria porta che si aprì davanti allo sguardo altamente stupito del giovane Grifondoro.

    Accidenti… cos’è questo posto?

    Suonò sbalordito, e forse non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa stava guardando perché Joy aveva iniziato a rovistare in mezzo alla roba tirando fuori quello che aveva tutta l’aria di essere uno scudo. Sul quale Eren non indugiò troppo. Annuiva lentamente mentre ascoltava le parole di lei e avanzava all’interno del magazzino adocchiando qui e là e spostando qualche oggetto con la punta della scarpa giusto per vedere se tra quelli qualcosa attirasse particolarmente la sua attenzione.

    Perciò un quadro ti ha detto di venire qui per trovare delle cose interessanti.

    Riassunse il suo discorso intanto che alzava il naso per guardare anche in alto, verso il soffitto.

    E io che credevo dicessero solo fesserie.

    Inumidì le labbra, prima di tornare con lo sguardo su un mucchio di roba che a prima impressione sembrava solo spazzatura.

    Do per scontato che Eren riesce ad entrare perchè Eunjoo ha aperto il magazzino.
    Nel frattempo si guarda intorno in cerca di qualcosa che attiri la sua attenzione. Trova qualcosa? Dado qui Il Narratore •
     
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    Anche lo sguardo di Eren incontrò qualcosa di singolare rispetto alla mole di vetri e scaffali rotti presenti in quel magazzino: guanti in pelle di drago.
    Sarebbero stati molto utili in erbologia, soprattutto a contatto con il pus di Bubotubero.
    Tirandoli fuori da dove li aveva trovati, avrebbe però notato com'erano graffiati e in certi punti addirittura lacerati. Per poter essere utilizzati, avevano bisogno di qualche cucitura e di una passata di lucido per pelle di drago.

    Eren, trovi un oggetto rotto da riparare. Si tratta di Guanti in Pelle di Drago, che puoi normalmente trovare in vendita presso la Falce di Luna:

    CITAZIONE
    L'utilizzo ONGame di questo oggetto consente al PG di proteggersi autoconclusivamente dalle ustioni provocate dal contatto col Pus di Bubotubero.

    Se li porterai con te, non avranno effetto finché non richiederai una riparazione da Mondomago (anche via gufo) per un totale di 25 Galeoni (¼ del prezzo originale) e la possibilità di difenderti autoconconclusivamente dagli schizzi di Pus se 2 di 1d2 (50% del bonus):

    CITAZIONE
    E' possibile far riparare oggetti rotti provenienti da qualsiasi negozio del mondo magico. La riparazione può avvenire OFFGame, mediante una richiesta in questo topic, sebbene sia ovviamente possibile narrarla ONGame in autonomia.
    Il prezzo delle riparazioni corrisponde a 1/4 del prezzo originale. Al termine della riparazione, i bonus/malus legati all'oggetto saranno ridotti al 50% rispetto a quelli garantiti da un oggetto nuovo di zecca.

    Per questa role entrambi avrete trovato un oggetto: ogni vostro tentativo successivo sarà automaticamente fallimentare.
     
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    Joy ridacchiò divertita quando Eren non smise di fissarla con fare dubbioso probabilmente chiedendosi cosa diavolo credesse di fare tastando i muri a caso, ma fu smentito appena la coreana trovò l'entrata di quelle stanze che stava cercando fin dall'inizio.

    I magazzini dei sotterranei! Lo sapevo che potevo fidarmi del vecchietto

    Con gli occhi che le luccicavano e le ripromesse tra sé e sé che sarebbe andata a lucidargli la cornice ogni tanto, tirò verso di sé il primo angolo di un oggetto che le apparve più lucido degli altri, e scoprì poi essere qualcosa che non si sarebbe aspettata di veder abbandonata in mezzo a tutto quel ciarpame. Tirò e strisciò quell'aggeggio finché fu del tutto fuori, scoperto dalle scartoffie impolverate, e quando lo ebbe finalmente intero tra le mani non poté che fischiare di sorpresa - e non poca soddisfazione.

    Woah! Uno scudo della Forgia dei Goblin!
    Non è messo benissimo ma ci si può lavorare... Il problema sarà portarlo fino alla Torre dei Grifondoro per quanto pesa


    Riusciva a sollevarlo perché non è che era totalmente priva di muscoli nel braccio, però farsi tutte le scale fino al dormitorio del Grifondoro non sarebbe stata una passeggiata e già da quella mattina aveva corso dappertutto come una pazza; avrebbe anche potuto provare l'incantesimo di levitazione, ma sapeva che gli oggetti dei Goblin tendevano a respingere la magia, senza contare che non voleva rischiare di sbatacchiarlo sui muri ora che già non era in condizioni ottime.

    Per fortuna ci sei tu!

    Squillò tutta contenta voltandosi di nuovo verso il ragazzo, che non aveva dubbi non avrebbe perso occasione per fare il galante ed aiutare una donzella in difficoltà: e sembrava, ovvero non era la prima volta che lo osservava in quel senso, anche ben piazzato per trascinarsi quel peso fino al quinto piano, per suo grande giubilo, non che la Grifondoro non avesse intenzione di dargli qualcosa in cambio, comunque.

    Io posso portarti i guanti, anche se dovresti farli aggiustare se li vuoi tenere

    Addossandosi quel sacrificio immane, tese la mano nel caso l'irlandese avesse voglia di farle reggere i guanti mentre lui avrebbe fatto tutto il lavoraccio con lo scudo: non le sarebbe dispiaciuto nemmeno andare con lui a farseli riparare, sempre se avesse voluto tenerli con sé, ma non si voleva autoinvitare - sebbene non vedeva come al ragazzo sarebbe potuta dispiacere una compagnia del genere.
    Sicuramente quei guanti c'entravano qualcosa per lezioni di Cura o Erbologia, e le pareva che almeno nella prima lui andasse piuttosto bene: lei, d'altro canto, sperava di raggiungere la sufficienza nella seconda almeno per la fine dell'anno, e ancora non sapeva a che santo votarsi perché accadesse.

    Come vedi farsi amici i quadri è utilissimo, sanno tutto di tutti e tutte le cose accattivanti di questo posto. Ma li devi anche saper trattare: a me viene facile perché piaccio a tutti.

    Si strinse nelle spalle e lo guardò con un'espressione quasi disarmata e innocente, o così apparve di primo acchitto, come se fosse una cosa ovvia e non si aspettava che il ragazzo la negasse: invece, una conferma era sempre ben accetta.
     
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    Era ancora piuttosto basito dall’aver visto quel muro diventare una porta che si era aperta rivelando alla vista dei due grifondoro, quello che era evidentemente un magazzino.

    Quale vecchietto?

    Domandò. In quel momento si sentiva come se provenisse dalla luna, capiva la metà delle cose che diceva Eunjoo ma si fidava sulla parola perché per quello che ne sapeva McCall, la ragazza era già al suo quinto anno in quella scuola, sicuramente sapeva come muoversi molto meglio di Eren.
    L’attenzione del giovanotto venne attirata da qualcosa che rispetto al resto sembra messa leggermente meglio, così allungò il braccio destro per arrivare oltre un mucchio di cianfrusaglie per pescare tra la robaccia quello che gli era sembrato in condizioni migliori.
    Un paio di guanti. Che fortuna. Forse gli potevano servire per le micidiali lezioni di erbologia. Li guardò con fare perplesso ed era quasi sul punto di gettarli via in mezzo al ciarpame, quando Joy tirò fuori uno scudo goblin. Sgranò le palpebre.

    Cavoli! Quello sì che è figo!

    Osservò il reperto, poi Joy, poi di nuovo lo scudo che era evidentemente rovinato ma non sembrava irrecuperabile.

    Ed è… normale a Hogwarts andarsene in giro con uno scudo Goblin sotto al braccio?

    Non ci poteva credere, a Durmstrang gli avrebbero dato almeno un mese di punizione se avesse preso qualcosa che in qualche modo apparteneva alla scuola, per tenerlo per se. Ma era anche vero, che a Durmstrang ogni occasione era buona per assegnare una punizione. Anche per questo motivo non aveva amato quella scuola nemmeno un pò. Totalmente diversa da tutte le altre, totalmente diversa dalla stessa Hogwarts.
    Tuttavia, un pò per curiosità, un pò perchè era davvero galante e cavaliere, porse i guanti a Joy e prese lo scudo per evitarle l’impiccio di gironzolare con quel peso fino alla torre di Grifondoro. Una volta che ebbe tra le mani l’oggetto trovato dalla concasata, lo guardò con attenzione.

    Ma sì, probabilmente li terrò. Faccio schifo ad Erbologia, magari li faccio riparare… possono sempre essere utili.

    Commentò, ma nel frattempo rigirava lo scudo tra le mani e lo impugnò con la sinistra visto che la sua mano dominante era la destra dove ipoteticamente avrebbe dovuto stringere la spada… o la bacchetta, che attualmente riposava tra le pieghe del mantello nero rifinito di cremisi e oro grazie ai colori della casa a cui era stato assegnato. Smise comunque di rigirare l’artefatto di Joy tra le mani, e lo portò nuovamente sottobraccio, pronto per essere trasportato in giro. Gli occhi chiari furono puntati sul volto dalle fattezze orientali della ragazzina e ciò che le sentì dire lo portò a stendere un sorriso dei suoi tanto amichevoli quanto ampi, davanti all’innocenza con cui lei aveva appena affermato di piacere a tutti.

    Terrò ben presente questo consiglio, e un pò li capisco i quadri, sai?

    Assottigliò le palpebre per brevi istanti mentre perlustrava il viso della giovane.

    Non fatico a credere che tu piaccia anche a loro, perché effettivamente hai una di quelle facce che piacciono a tutti!

    Concluse in quel momento il discorso, indicandole la porta dalla quale erano entrati, ma non si mosse perché era chiaro che voleva capire se Joy avesse ancora intenzione di rimanere lì dentro o volesse invece iniziare a muoversi verso il dormitorio di Grifondoro.
     
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    Uno dei ritratti. Non preoccuparti, non accetto caramelle dagli sconosciuti

    E più perché le caramelle erano piene di zuccheri, che perché gli sconosciuti potessero rappresentare un qualche pericolo per lei - Eunjoo non era del tutto inesperta né completamente priva di difese, se proprio si doveva dirla tutta, ma si augurò che dopo quella delucidazione il ragazzo avesse un'idea del contesto più chiara.
    Sghignazzando soddisfatta per quella trovata che aveva colpito anche il Grifondoro, stava ancora rimirando lo scudo e pensando che avrebbe dovuto darci una lucidata, quantomeno, quando lui le fece notare che forse andando in giro con un oggetto forgiato dai Goblin non sarebbe stata la migliore delle idee, se non volevano attirare troppe domande su di loro.

    Hmm hai ragione, coprilo col tuo mantello così non si fanno i fatti nostri

    Nel dirlo, ne strattonò piano un lembo, facendogli capire che lo invitava a slacciarselo dal collo e avvolgerlo sullo scudo così da celarne le forme, senza però chiederglielo direttamente - o chiedergli se gli andasse bene - più che altro si limitò a guardarlo e ad aspettare paziente: né lo aveva esplicitamente ringraziato quando aveva accettato di prendersene il peso, ma il fatto che mal nascondeva un sorrisino era già segno che ne fosse grata, e sicuramente compiaciuta.

    Un po' ti dona, ti dà quell'aria di cavalier servente, quella che fa venire le palpitazioni a tutte le fanciulle dal secondo anno in poi

    Commentò sfacciata come suo solito quando Eren lo brandì col pugno sinistro, immaginando ciò che aveva immaginato anche lui per un secondo, ovvero impugnare con la destra una spada invece della solita bacchetta, che pure non avrebbe tolto niente alla fantomatica figura di rubacuori che gli aveva affibbiato.
    Quanto si riconoscesse in quella poi, non era dato saperlo.

    Se vuoi posso prestartelo quando ti serve, non so in che contesto... Un duello all'ultimo sangue per conquistare l'amata, magari

    Ridacchiò, fornendogli la domanda indiretta sul se avesse già qualche donzella in mente, ché Joy proprio come i quadri amava farsi i fatti degli altri, soprattutto di quelli che avevano occhi grandi ed espressivi e un sorriso da far vacillare le ginocchia.
    Appoggiò il proprio viso sul dorso di entrambe le mani poste a mo' di piedistallo per risaltare l'oggetto del complimento non troppo velato che Eren le diresse, e naturalmente più le persone le dispensavano lodi, più acquistavano punti ai suoi occhi, ché aveva pur un ego da dover mantenere.

    Io lo sapevo che saresti stato un buon acquisto per Hogwarts, signor McCall, continua pure ad ingraziarti la gente che conta e passerai una sfavillante permanenza al castello

    Gli ammiccò un po' per gioco, un po' con un fondo di verità come in tutto o quasi quello che diceva, che comunque avere Joy dalla propria parte poteva essere considerato non certo uno svantaggio soprattutto per i nuovi che non capivano ancora bene come funzionavano certe cose, a quali persone affidarsi e così via.
    E comunque scherzi a parte la coreana era una persona particolarmente leale e molto generosa, come si poteva anche notare dal fatto che aveva colto il suo apprezzamento per lo scudo ed era già pronto a prestarglielo senza chiedere nulla in cambio - beh a parte che glielo portasse fin sopra la Torre dei Grifondoro.

    Dopo di lei, sire. A meno che non voglia frugare ancora un po' nel magazzino.

    Invitò con tono solenne a scavalcarla, se avesse voluto, per avviarsi verso il dormitorio affrontando quelle che parevano milioni di scale: ma lei era abbastanza a posto, tanto aveva solo un paio di guanti malconci da reggere.
     
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    Annuì. Finalmente iniziava a comprendere e sembrò che la lampadina del suo cervello si fosse accesa mentre Joy spiegava come il vecchio in questione fosse in realtà il soggetto di un quadro.
    Eunjoo era sicuramente molto carina e di certo almeno agli occhi di Eren aveva quell’aria dolce che riusciva a stimolare un forte senso di protezione, soprattutto in un ragazzo con la morale molto alta come lo era l’ultimo arrivato nei grifondoro; Eppure, McCall non sottovalutava mai le persone con cui si trovava a confrontarsi, se c’era una cosa che sua madre gli aveva insegnato era proprio che l’altezza e l’aspetto, non sono importanti quando si ha una bacchetta magica a disposizione, Doreen stessa era un auror, ed era alta poco meno di un metro e mezzo, ed era capace di produrre incantesimi estremamente potenti.

    Il mantello. Giusto! Buona idea.

    Così, invitato dalle parole e dai gesti della coreana, si tolse l’impiccio di quella parte di divisa, che arrotolò con cura sullo scudo goblin riesumato dalla ragazzina, in modo che sembrasse soltanto un fagotto da portare sotto al braccio, assicurandosi che non si intravedesse nessuna parte di metallo dorato.

    Penso che così può andare.

    Concluse, per poi sollevare gli occhi chiari in direzione del volto di lei e stendere un sorriso appena accennato che era la dimostrazione di come fosse abbastanza consapevole e convinto di essere anche piuttosto bello se pur non era tipo da ostentare la cosa in maniera troppo evidente se non stuzzicato in qualche modo.

    Preferirei evitare di mandare in palpitazione le ragazzine del secondo anno, sono troppo piccole! Ma immagino di non poterlo impedire...

    Insomma, magari poteva anche succedere, ma Eren era già pronto ad ignorare la questione e fingere di non essersene nemmeno accorto, era piuttosto bravo in questo. Si ritrovò quindi ad alzare le sopracciglia tanto da essere pronto a spazzolare l’alto soffitto.

    Mi ci vedi? Contro un bel drago magari. In effetti sarebbe davvero un sacco forte.

    La faccia di quello che si sarebbe benissimo potuto lanciare a bacchetta - o spada - spiegata contro un drago per salvare l’amata o chiunque altro in effetti, ce l’aveva eccome; e già l’ipotesi di un’avventura così figa gli faceva brillare lo sguardo di un fuoco ardente quasi quanto la fiamma dell’ipotetico drago da sconfiggere, sicuramente Eren era un tipo molto intrepido a giudicare dall’espressione che aveva assunto già soltanto fermandosi per un attimo ad immaginare l’episodio.
    Com’era ovvio, vista l’alta opinione di sé che aveva, l’idea che lo sfidante nel duello per l’ipotetica amata potesse essere un altro mago, non lo aveva sfiorato nemmeno. Come quel discorso non lo aveva fatto pensare a nessuna in particolare.

    Ingraziarmi la gente che conta?

    Inclinò il capo un pò verso destra davanti a quel suggerimento, che lo portò ad osservare la coreana con le palpebre appena appena assottigliate.

    Scommetto che devo cominciare da te, non è vero?

    E non sembrava nemmeno una domanda posta tanto a caso o per prenderla in giro, tutt’altro, infatti quasi istintivamente lanciò un’occhiata al magazzino dove era finito grazie alle conoscenze della concasata.

    Sire. Potrei abituarmici.

    Lo disse con un fare un pò ironico, però non indugiò ulteriormente in mezzo al ciarpame del magazzino e uscì fermandosi nel corridoio davanti all’ingresso scolpito tra i mattoni in pietra del corridoio, aspettando pazientemente di essere raggiunto da Eunjoo, con lo scudo goblin infagottato sotto al braccio, lo portava con la nonchalance di chi sta semplicemente scarrozzando dei libri.
     
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    È perfetto.

    Sogghignò quando lo vide accondiscendere alla sua richiesta ed armeggiare con il mantello, e come aveva già deciso di fare non mosse un muscolo ma rimase ferma ad osservarlo farselo scivolare dalle spalle - non è che si stava sfogliando di chissà quanti strati di vestiti, ma era pu sempre una bella vista - e avvolgere lo scudo con quello, che magari così facendo sarebbe stato anche più facile da portare, senza che i polpastrelli dovessero sfregarsi con l'orlo magari più tagliente dello strumento, per via del fatto che non fosse nuovo di zecca ma appena danneggiato.
    O almeno questa usò come scusa per convincersi che gli aveva fatto persino un favore.

    Beh no, poi è ovvio che la tua attenzione rimane per quelle più grandi

    Non le dispiacque che il Grifondoro riconoscesse che quella di mandare in iperventilazione le studentesse fosse una possibilità concreta, perché le dava l'idea che fosse consapevole della sua bellezza, e non fosse inutilmente modesto come la maggior parte della gente che, di contro, la annoiava parecchio: non c'era niente di male a dire la verità, e nascondersi dietro una qualche pudicizia non era che solamente fastidioso.

    Certo che ti ci vedo. Quindi ce l'hai? Un'amata?

    L'espressione trionfante che si dipinse sul volto di Eren la fece sorridere e approfittò di quella distrazione, di lui che visualizzava sé stesso a combattere un drago di chissà quali mastodontiche dimensioni, per rendere più palese la domanda nascosta che aveva cercato di fargli in più modi, con più discrezione, senza che però il ragazzo lo notasse o si sbottonasse più di tanto sull'argomento. Ovviamente facendo finta che fosse una domanda come le altre, per cui nutriva un interesse distaccato, ovvero soltanto un'innocente e genuina curiosità.

    Scommetti bene, dolcezza

    Ammiccò in sua direzione, certa di non darsi troppe arie - cioè, ovviamente se ne dava e pure parecchie - ma almeno con un fondamento. Eunjoo aveva fatto sua la missione di conoscere quanti più segreti del castello, e questo non si limitava solo allo scoprire l'ubicazione di stanze nascoste: in lei si poteva trovare un'alleata o la nemica peggiore di tutte, tutto dipendeva dal trattamento riservatole. Non aveva abbastanza dita per tutte le cose che si era legata alle falangi, per dirne una, comunque il Grifondoro poteva stare tranquillo: la sua conoscenza era iniziata nel migliore dei modi.

    Ehi, quello era un test, i cavalieri fanno sempre passare le dame per prime alla porta!
    Ma visto che stai trasportando qualcosa di pesante per questa volta chiuderò un occhio


    Così dicendo, uscì dopo di lui e si richiuse la porta del magazzino alle spalle, mentalmente segnandone la posizione così che, se avesse voluto, avrebbe potuto ritornarci per scovare qualcos'altro di interessante. Con qualche balzo fu di fianco al ragazzo, decisa a guidarlo verso la Torre dei Grifondoro, per cui mancavano ancora parecchi piani e parecchie scale ballerine: sperava che i suoi muscoli non si lamentassero troppo.

    Allora, Hogwarts è già diventata la scuola migliore che tu abbia mai frequentato o ti servirà ancora un po' di tempo per convincerti?

    Non avevano mai organizzato un benvenuto per lui, ora che ci pensava, che fosse un piccolo party o pic-nic al parco o qualcosa di più comodo in pigiama davanti al fuoco della Sala Comune: nulla che non potesse essere rimediato, comunque, che l'occasione non era mai sprecata quando si trattava di rafforzare i legami con i compagni della loro stessa Casa.
     
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    Con lo scudo di Eunjoo ormai sotto braccio, era pronto ad uscire dal magazzino ma Eunjoo rallentò quel momento con le chiacchiere che Eren non rifiutava di certo. Non commentò ulteriormente sulla possibilità di mandare in iperventilazione le ragazzine, se non con un'alzata di spalle che era l’esatta rappresentanza di quanto fosse tranquillo e sereno sull’argomento. Proprio rilassato ma soprattutto consapevole delle proprie caratteristiche e del suo potenziale “distruttivo” o perlomeno così si vedeva lui.

    Mh?

    Sbatacchiò le palpebre un tantino perplesso però, perché forse non si aspettava quella domanda in particolare che lo vide storcere il labbro inferiore e scuotere il capo, ancora una volta tranquillissimo e per quanto si poteva percepire dal suo atteggiamento, sempre sincero. Di certo non aveva l’aria di uno che si stesse struggendo per una qualsiasi persona, aveva avuto qualche esperienza e rotto a Giugno con una compagna di Mahoutokoro perché sapeva che sarebbe tornato in patria entro breve tempo, ma durante l’estate aveva superato la cosa ed in quel momento era libero come un uccellino.

    Chi, io? Ma no… non c’è nessuna amata!

    Glielo disse sfoggiando un sorriso dei suoi molto ampio, e vista la libertà che Joy si era presa nel porgergli quella domanda, non si fece problemi a restituirla al mittente, anche perché nonostante lei fosse di un anno più piccola, era una di quelle persone capaci di metterlo a proprio agio. Non che fosse troppo difficile per Eren adattarsi visto quante scuole aveva cambiato e quante persone aveva conosciuto, ma proprio per questo aveva sviluppato un certo fiuto nel riconoscere subito le persone con cui poteva andare d’accordo, e Joy era sicuramente una di queste.

    E tu non ce l'hai il ragazzo?

    Assottigliò le palpebre per osservarla meglio sempre con le labbra leggermente incurvate da un sorriso mite.

    Se mi dici di no, sappi che non ci credo. Sei troppo carina per essere single.

    Concluse per poi ritrovarsi fuori dal magazzino e ricevere quella sorta di rimbecco per non averle ceduto il passo. Inumidì le labbra e scosse il capo. Di galateo non ne sapeva nulla se non quelle quattro nozioni in croce che suo padre aveva letto chissà dove e poi gli aveva tramandato per aiutarlo a fare colpo.

    Funziona così per i cavalieri? Il galateo invece dice che l’uomo entra per primo, così può tenere la porta aperta per fare passare la donna.

    Tronfio di trionfo a modo suo, dedicò un occhiolino alla coreana con fare alquanto giocoso, ben consapevole anche di aver fatto tombola cercando di stringere amicizia con la coreana. In tutto ciò continuava a tenersi sotto al braccio lo scudo goblin infagottato con il mantello. Al momento i suoi muscoli non avevano motivo per lamentarsi, e anche quando, bastava cambiare braccio e il problema sarebbe stato ovviato. Quello era il suo piano per la riuscita dal trasporto.

    Hogwarts ha un fascino tutto suo, più unico che raro.

    Affermò, e solo per un attimo aveva puntato gli occhi chiari indietro verso il muro che si era richiuso dopo l’uscita dei due Grifondoro.

    E ammetto di avervi invidiati un sacco quando ho saputo che l’anno scorso il vostro insegnante di Difesa è stato l'auror Potter. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo.

    Per un attimo si fece pensieroso, ma fu un solo istante, riprese subito a chiacchierare con calma.

    Che sia la scuola migliore? Possibile. Quello di cui sono sicuro però, è che non appena ci ho messo piede mi sono sentito a casa, e non sempre è così. Ci sono inevitabilmente posti più o meno accoglienti di altri. Su questo aspetto, Hogwarts le batte tutte di sicuro.

    Camminava con lo scudo sotto al braccio destro, e la mano sinistra in tasca mentre continuava a chiacchierare.
     
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    Finalmente riuscì a tirargli fuori la preziosa informazione sulla sua situazione sentimentale - perché fosse così importante da conoscere non era dato saperlo - ma ovviamente così facendo gli diede l'opportunità per pizzicare anche lei sullo stesso punto, infrangendo per un attimo il sogghigno compiaciuto che era emerso nel constatare quella notizia.
    Dopo un momento di comprensibile confusione, perché non si aspettava un complimento così diretto, rise di gusto appena imbarazzata, arrossita d'improvviso sulle guance, e dovette giocare per un poco con la lunga coda sulla spalla per smaltire l'impaccio, per poi tornare alla carica più sfacciata di prima.

    È proprio perché posso avere chiunque che mi prendo la libertà di essere selettiva e di scegliere il meglio. Sono ancora in questa fase al momento

    Lasciò intendere chissà quale impegno ed esperienza stesse richiedendo quel supposto processo di selezione, annuendo tra sè e sè come se in ogni caso quello che stava dicendo fosse piuttosto credibile, come aveva anche finito per ammettere lui stesso.
    Spalancò gli occhi stupita della sua conoscenza del galateo, nozione che lei avrebbe dovuto sapere ma che per presunzione aveva sorvolato, vedendosi costretta a riconoscere che lui era stato vincitore almeno di quello scambio di battute.

    ...Oh. Beh, allora direi che hai passato il test dopotutto

    Sorrise giocosa stringendosi nelle spalle, con fare innocente come a chiedergli indirettamente se avrebbe mai potuto perdonarla per aver pensato che fosse meno cavalleresco di quello che in realtà si era dimostrato di essere, e poi il discorso si spostò su quello che avevano appena accennato ad inizio anno, quando lei gli aveva fatto un riassunto di tutto quello che era successo l'anno prima, e lo aveva messo in guarda rispetto ad alcune cose - e persone.

    In realtà nemmeno noi l'abbiamo conosciuto davvero, abbiamo passato un anno convinti che fosse il professor Malfoy... I Serpeverde si chiedevano infatti come mai avesse deciso di non difenderli sempre a spada tratta come faceva di solito

    Rise divertita, soddisfatta del fatto che quello non era stato un anno facile per i verde-argento, e di questo non poteva che essere contenta: il loro Responsabile di Casa era stato un Grifondoro per tutto quel tempo, se ci pensava non riusciva a smettere di riderne.

    E io ho sbavato per un anno dietro al professore sbagliato.

    Commentò tirando fuori il tasto dolente: tra l'altro Malfoy si era ritirato dall'insegnamento, finendo chissà dove, e seppur Eunjoo avesse una grande stima per Lumacorno, certo tra i due sapeva con chi poteva rifarsi gli occhi. Per fortuna era arrivato il professore di Rune a colmare il vuoto.

    Sì infatti sono d'accordo. Non mi sono mai pentita di essermi trasferita qui invece che in Giappone, dove i miei avrebbero voluto che andassi. Che strano, forse avremmo potuto incontrarci persino lì!

    Guardò Eren con occhi pieni, pensando che in effetti quella casualità avrebbe potuto essere probabile, anche se di nuovo si sarebbero trovati in anni diversi. Passò poi i successivi minuti ad immaginarselo con l'uniforme studentesca giapponese, e dovette trovare un nuovo argomento in fretta per costringersi a pensare a qualcos'altro.

    Una volta di questi weekend dobbiamo andare ad Hogsmeade tutti insieme, noi Grifondoro, così festeggiamo come si deve il tuo arrivo. Con qualche mese di ritardo magari, ma immagina il villaggio sotto Natale!

    Le brillarono gli occhi al pensiero di tutte le luci, alberi addobbati, mercatini e così via di cui quel villaggio sarebbe stato pieno: a lei piaceva soprattutto la parte materialistica della festa, ovviamente, e le sarebbe piaciuto godersela un po' in Scozia prima di dover tornare in Corea dalla sua famiglia, e solo perché la maggior parte degli studenti andavano via, dunque rimanere a scuola non era così divertente.
    In Corea però il Natale non era chissà quanto sentito, non si preparavano pietanze particolari e l'atmosfera era molto più calma: addirittura lo si trascorreva come un secondo San Valentino, ovvero in coppia, e questo per ovvie ragioni la privava della voglia di tornare a casa dai suoi per lunghe settimane che invece lei avrebbe passato come se fossero assolutamente normali - persino un po' noiose.
     
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    Dovette premere le labbra mentre sollevava le sopracciglia nella perfetta dimostrazione di quanto la risposta di un’imbarazzatissima Eunjoo l’aveva colpito, un pò il suo imbarazzo aveva contribuito a gonfiare l’ego già abbastanza sviluppato del grifondoro, ma c’era anche da dire che non era il classico pallone gonfiato che ostenta quelli che reputa suoi successi, qualunque essi siano, ad ogni costo ed in ogni situazione. Gli bastava la soddisfazione personale di aver visto il rossore nascere sulle gote della concasata, per questo si era limitato ad osservarla un pò di sbieco per alcuni momenti e non aveva infierito ulteriormente, piuttosto era rimasto in silenzio in attesa di una sua risposta che quando arrivata, l’aveva decisamente colpito. Apprezzava, e non temeva per nulla di dimostrarlo concedendosi un lento annuire condito da quell’espressione convintissima.

    Ha molto senso.

    Le concesse. Perciò continuò a camminare al suo fianco, spostando lo sguardo chiaro da lei di tanto in tanto, giusto per osservare l’ambiente. Non che ci fosse molto da vedere in quello scorcio di Hogwarts, ma aveva già capito che non si poteva mai essere certi di cosa potesse nascondere un muro apparentemente vuoto di quel posto.
    Non riuscì a fare a meno di sorridere nell’immaginare Harry Potter nei panni di Draco Malfoy che evita i favoritismi ai serpeverde lasciandoli perplessi e inviperiti.

    Però se ci pensi, nonostante avesse le sembianze di Malfoy, era comunque Potter.

    Si accigliò per un solo secondo.

    In ogni caso avete avuto come insegnante l’auror più in gamba della storia. Con una faccia diversa, ma era lui.

    E a giudicare da come ne parlava Eren, era più che probabile che in qualche modo era uno di quelli che avevano idealizzato la figura di Harry Potter e che nutriva profondo rispetto per tutto quello che aveva fatto. Era chiaramente un suo fan.

    Lo scorso anno deve essere stato parecchio complicato.
    Invece la cosa più eccitante che è successa a Mohoutokoro a parte il campionato di Quidditch, è stata vedere la divisa di uno studente del sesto diventare bianca, poi l’hanno espulso è chiaro.


    Si voltò a guardare Joy giusto per capire se lei stesse seguendo il discorso e se fosse a conoscenza di quello che significava per uno studente di Mahoutokoro ritrovarsi con la divisa bianca.

    In effetti me lo sono chiesto come mai studi qui e non in Giappone. E’ stata una tua scelta?

    Le rivelò quella piccola curiosità che aveva su di lei, ritrovandosi a sorridere mite poi davanti all’ipotesi che magari erano destinati ad incontrarsi in qualche modo, in questa scuola o altrove.

    Beh sì, penso proprio che se fossi andata lì ci saremmo incontrati lo stesso; gli studenti sono tipo un quarto di quelli di Hogwarts, sarebbe stato impossibile non conoscersi. Senza contare che non passavo inosservato nemmeno per idea, ero l’unico occidentale in pratica.

    L’ipotesi poi di andare ad Hogsmeade sotto Natale per “festeggiare” il suo arrivo lo colse di sorpresa. Nei cinque anni precedenti a quello, nessuno aveva mai avuto un’idea del genere né al contrario era stata organizzata una festa d’addio anche se c’erano state delle persone che avevano versato molte lacrime alla sua partenza e in qualche caso anche a lui era dispiaciuto molto doversene andare. La guardò mentre le lunghe ciglia corvine si spalancavano per lo stupore, non gli importava nemmeno un pò che quell’idea fosse da mettere in pratica qualche mese dopo il suo arrivo, era più che felice già solo per il fatto che qualcuno c’avesse pensato.

    Il Natale… è una delle mie feste preferite, penso che sia un’idea grandiosa. Davvero.

    Poi però, avendo passato due anni in Giappone, si accigliò, ben consapevole di come veniva festeggiato da quelle parti, e la domanda sorse spontanea.

    Tu resti a scuola per le feste?
     
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    Contenta di essersi salvata in calcio d'angolo, come si diceva alla maniera babbana, o così pensava, alzò le spalle all'ammirazione evidente che Eren aveva per Potter, che avrebbe condiviso pienamente in condizioni normali: il problema era che Eren non c'era ancora quando erano state create le bamboline wodoo per infliggere dolore ai suoi compagni, e proprio perché Potter viveva ad Hogwarts da tutto quel tempo era rimasta delusa dal fatto che non si fosse accorto di niente, di fatto intervenendo nella battaglia solo quando ormai era troppo tardi.

    Immagino che abbiamo davvero conosciuto il grande Capo allora. Io però ricordo con più piacere una di loro con cui ho combattuto che mi ha detto che ho la stoffa per diventare un Auror.

    Alzò il braccio destro in segno di trionfo, come a mostrare un muscolo non esattamente visibile date le ossa magroline, mentre ricordava l'Auror Nephele che faceva quell'esatta confidenza al suo collega, davanti a lei.

    E il signor Finnigan ovviamente, che aveva sempre l'espressione spaurita come se dovessi far esplodere la scuola da un momento all'altro

    Ridacchiò, certa di aver mostrato al ragazzo la sua parte migliore e insieme quella peggiore: tra l'altro a quel tempo conosceva molti meno incantesimi rispetto ad ora che frequentava il suo quinto anno, sarebbe stato interessante replicare una cosa simile e constatare se riusciva a fare ancora di peggio.

    Ah, perché aveva praticato magia oscura? O perché era fuori dal letto dopo le 19? Immagino che a Mahoutokoro entrambe le cose abbiano lo stesso peso

    Borbottò, trovando quanto poco fosse entusiasmante quella scuola, figlia di una società di cui non si vedeva a farne parte nella sua vita adulta, quindi perché perder tempo ad educarsi lì? Hogwarts era ugualmente rispettabile, era stata la scuola di tantissimi maghi famosi e antichi, e forse solo per questo i suoi le avevano concesso quell'opportunità quando glielo aveva chiesto.

    Sì perché non ho voglia di perseguire standard inarrivabili per tutto il resto della mia vita. Però spero ti abbiano trattato bene!

    Doveva essere stato difficile essere l'unico o uno dei pochi occidentali in Giappone, che già non era famoso per la sua mentalità aperta e accogliente - la stessa cosa si poteva dire della Corea: si augurava però che la permanenza non fosse stata così terribile, anche perché rovinare l'entusiasmo sempre vivo di un tale ragazzo sarebbe stato davvero molto triste.

    Allora lo faremo.

    Gli strizzò l'occhio, cogliendo in parte il suo stupore e la sua gratitudine, e se gli piaceva davvero così tanto il Natale e stare con gli amici allora perché non unire le due cose? Forse ne avrebbe parlato con gli altri compagni dopo quel pomeriggio, così da iniziare ad organizzare la festicciola.

    Non ho un piano preciso in realtà, di solito se ne vanno tutti i miei amici quindi di conseguenza vado anche io: mi andrebbe di fare qualcosa di diverso ma penso che alla fine tornerò come al solito a Seoul a trovare i miei.
    Tu hai qualcosa di più interessante da fare?


    Dimenticandosi che magari lui aveva davvero voglia di rivedere la famiglia, non come lei che lo vedeva più come un obbligo, si girò a guardarlo, curiosa di sapere come aveva deciso di passare le feste, e se eventualmente lo avrebbe ritrovato a scuola con i pochi rimasti oppure no.
     
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    Certamente era ignaro dei retroscena di avere un insegnante come Harry Potter e del fatto che si fosse accorto troppo tardi della minaccia che incombeva sugli studenti, per lui, mancante di certi dettagli fondamentali per avere un metro di giudizio completo, Potter rimaneva sempre e comunque l’uomo che aveva sconfitto il mago oscuro più temibile di tutti i tempi. Già questo bastava ad alimentare la sua stima in maniera esponenziale.

    Com’era fatta? L’auror intendo. Quasi non mi stupirei se saltasse fuori che era mia mamma!

    Respirò a fondo perciò e con il palmo della mano sinistra che era l’unica libera, le mostrò quanto fosse alta più o meno sua madre, misurando circa un metro e mezzo dal pavimento.

    Alta così, capelli rossi…

    La osservò dandole il tempo per ricordare eventuali dettagli e capire da quella descrizione molto scarna, se per caso si trattasse della stessa auror.

    Non avevo capito come mai fosse così preoccupata per il fatto che avrei frequentato Hogwarts quest’anno. Ma con tutto quello che mi hai raccontato tu… comincio a pensare sapesse qualcosa, o abbia sentito qualcosa al Ministero. Quando stavo per salire sull’espresso, mi ha salutato come stessi partendo per la guerra. Poteva avvisarmi però!

    Alzò gli occhi al cielo, chiaramente convinto che la madre stesse esagerando visto che tra le altre cose era rinomata per non essere molto dotata d’istinto materno e affettuosa, quello slancio d’apprensione da mamma l’aveva lasciato abbastanza sconvolto e incuriosito, e allo stesso tempo abbastanza indispettito dall’essere stato tenuto all’oscuro di eventi come quelli che aveva narrato Joy, ammesso che la madre ne fosse sul serio a conoscenza come lui aveva iniziato a sospettare.

    Allora… immagino tu voglia diventare un auror?

    Azzardò l’ipotesi visto che qualcuno aveva già detto alla coreana che ne aveva la stoffa e la cosa per come Eren l’aveva vista, sembrava farle piacere. Il risolino che seguì quel racconto e che l’irlandese si trovò ad osservare e ascoltare prima di riprendere parola, non mentiva. Almeno nell'ottica del giovane grifondoro.

    Non penso che la divisa diventi bianca se violi il coprifuoco, o sarei stato espulso anch’io!

    Sbuffò mezza risata prima di continuare con il discorso ed immergersi un pò nei propri ricordi per riuscire a raccontarle qualcosa.

    Sì effettivamente la storia degli standard è assurda… ho visto gente disperarsi come se avesse perso un parente solo per aver preso un brutto voto.
    Per la prima metà del quarto anno non ho avuto molte persone con cui parlare, tra l’altro non capivo quasi niente di quello che sentivo… e credo tu sappia come sono i giapponesi qualche volta, un pò… diffidenti. Poi si è infortunato il cercatore, l’ho sostituito e abbiamo vinto. Da quel momento è stato tutto più facile e alla fine avevo un sacco di amici.


    Mise da parte il discorso per un pò, in favore dei progetti per Natale e dell’idea di una scorribanda a Hogsmeade con i compagni di casata che non gli dispiaceva affatto, quindi mentre procedeva nella passeggiata verso la torre di Grifondoro al fianco di Eunjoo si ritrovò ad osservarne il profilo per poi cogliere il suo sguardo con il proprio nel momento in cui anche la ragazza si voltò per osservarlo.

    Credo dipenderà dagli impegni dei miei, e non ne so niente a parte che mio padre è in Africa e mia mamma è impegnata con il suo lavoro al Ministero. Negli ultimi anni l'ho sempre passato con lei, ma stavolta è una grande incognita! Mi piacerebbe tornare a casa, ma da solo coi miei nonni mi annoierei a morte.
    Con ogni probabilità rimarrò a scuola se non ci sarà nessuno dei due.


    Ipotizzò.

    Ma appunto, ancora non lo so.
     
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