learn the rules, then break some

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .

    Gennaio, 2024


    In inverno le giornate sembravano non finire mai. Il sole a stento si disturbava a sorgere che già pareva tramontare, conferendo all’intero mese di gennaio una strana e cupa atmosfera buia. Nonostante la luce al di fuori della finestra fosse ormai scomparsa, infatti, erano appena scoccate le tre del pomeriggio sul’orologio da polso della Prewett, un delicato ed elegante cimelio di famiglia fatto d’oro, che valeva sicuramente più galeoni di quanto Venetia pensasse; ad onor del vero era un po’ superficiale quando si trattava di ricchezza, tanto che dava per scontato il suo essere benestante.

    Con le gambe incrociate sul tappeto rosso ed il naso rivolto verso le fiamme scoppiettanti nel camino, Venetia aveva tutta l’aria di essere piuttosto annoiata. Era stata una bella idea quella di partecipare ad una sessione di studio con Eunjoo durante la pausa pranzo, ma al contempo non riusciva a concentrarsi per troppo tempo quando si ritrovava a ripassare in compagnia di qualcuno. Lo provava il fatto che avesse interrotto già cinque o sei volte il silenzio, trovando qualsiasi scusa per riempire quell’ora con nozioni più interessanti e meno noiose di quelle riportate sul libro di Erbologia o di Babbanologia.

    « Anche Kirkoven è bravo in Babbanologia. Dicono sia uno dei migliori… Dici che mi darebbe una mano? »

    Domandò dopo aver sottolineato qualche frase del capitolo relativo alla moda babbana, assimilando intanto quanto fosse stato necessario, in passato, evitare di indossare abiti troppo stravaganti in contesti non magici. Senza pensarci oltre, spostò lo sguardo sognante sulla concasata, lasciandosi andare ad un risolino divertito. Dopotutto non ne faceva segreto che lei ed il Tassofrasso si stessero frequentando, e allo stesso tempo aveva bisogno di qualche minuto di distrazione dallo studio prima di ricominciare a leggere.

    « Tu che stai facendo? »


    E, facendosi leva con le mani sul tavolo, abbandonò finalmente il pavimento per sedersi sul comodo divano imbottito, le maniche del maglione di morbida lana a coprirle la metà delle dita ed il fuoco che si rifletteva sui suoi capelli, rendendoli ancor più aranciati di quanto non fossero.
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    1,028

    Status
    Online
    Eunjoo alzò lo sguardo dai suoi odiosi appunti di Erbologia, una materia che avrebbe bruciato assieme a tutti i vegetali del pianeta Terra, alla voce che si levò da Venetia che, come usava fare spesso ormai, e nello specifico quella era la terza volta nell'arco di un'oretta e mezza, la interruppe dall'arrovellarsi sul suo libro per nominare il suo amato Petyr, cosa che le fece appena alzare gli occhi al cielo, ma al contempo sorridere divertita.

    Cara, usalo per qualcos'altro se... insomma, se questi sono i tuoi gusti.

    Non capiva né avrebbe mai capito cosa una ragazza così bella ci trovasse in quel ragazzo onestamente nella media, che certo le sembrava un bravo ragazzo per quel poco che aveva potuto conoscere di lui - forse, forse, una volta gli aveva persino detto "ciao" - ma per il resto non la sconfinferava più di tanto. Alla coreana piacevano i ragazzi un po' meno vanilla, quelli un po' più disturbati con sé stessi e col mondo che li circondava, tanto per rendersi la vita ancor più complicata di quel che già era, ma al momento si guardava bene dallo spifferare ai quattro venti con chi usciva, mentre Venetia, di contro, non smetteva di ricordarlo a chiunque avesse intorno.

    Posso dartela io, intanto. Che ti serve?

    Non sapeva chi fossero quei tardoni che avevano definito il Kirkoven "uno dei più bravi" in una qualsiasi materia fosse, forse era stata Venetia stessa, perché i Tassorosso erano famosi per avere voti decenti ma senza eccellere troppo, a parte alcune eccezioni, non perché fossero stupidi ma perché non amavano la competizione se questa doveva inficiare la loro tranquillità e il loro benessere mentale.
    Eunjoo l'equilibrio psicofisico invece non sapeva nemmeno cosa fosse, e si affannava da quando aveva messo piede ad Hogwarts ad accumulare Eccezionale in quasi ogni materia, oltre che a dare un'occhiata agli argomenti degli altri anni, tanto per tenersi in forma e per non farsi mancare nulla.

    Schifo, ecco cosa.

    Borbottò contrariata, seduta sulla poltrona rossa con un palmo a sorreggere il mento, oltre che la sua voglia di vivere, e quando l'altra Grifondoro fece per appollaiarsi sul divano vicino girò il libro nella sua direzione, così che potesse vedere le immagini delle piante che le stavano infestando i sogni - sempre che per lo studio matto e disperatissimo avesse poi qualche ora rimasta per dormire.

    Sto cercando di memorizzare gli alberi. Una noia pazzesca. Tu te li ricordi? Continuo a confonderli.

    Chi diamine studiava gli alberi con passione? Solo un inetto o un hippie, quella era la sua opinione, mentre lei trovava affascinanti materie ben più di valore come Trasfigurazione o Difesa, anche Antiche Rune, ecco, quelle valevano il suo tempo, non ceppi strani con bocche e occhi.
    Guardò la rossa supplicante, sperando che le potesse dare qualche dritta, visto che lei l'aveva studiato l'anno prima, così da poter sbloccare il suo orrido Desolante e passare almeno a un Accettabile.

    SPOILER (click to view)
    Se in questa role si aiutano l'un l'altra, sblocchiamo la missione Gli Studiosi per avere più punti post e punti Casa! Venetia E. Prewett
     
    .
  3.  
    .
    Ridacchiò, divertita dal consiglio di Eunjoo. Certo, era forse troppo ingenua per vederci della malizia o del sarcasmo offensivo, Venetia, che in tutta risposta scosse allegramente la testa. Probabilmente avevano gusti opposti in quanto a ragazzi, quelle due, tuttavia Venetia non sembrava aver l’aria di voler giudicare la compagna né quella di voler ficcanasare troppo nella sua vita privata. Avrebbe sicuramente chiesto a Petyr una mano nello studio o, meglio ancora, seguito il consiglio di Eunjoo, ma in quel momento si limitò ad alzare gli occhi in direzione del soffitto con aria colpevole, prima di indicare con un cenno del capo che fece tintinnare gli orecchini pendenti dai suoi lobi il libro ancora sul tavolo.

    « Dovrei riuscire a capire come si usa un telecomando prima della fine del mese, perché ho la sensazione che sarà negli esami finali. Ne hai mai visto uno? »

    Si trovò a domandare ingenuamente, storcendo il viso in un’espressione tanto disperata quanto annoiata. Il problema di nascere in una famiglia Purosangue era che spesso si ritrovava a sentirsi fuori dal mondo perfino con i maghi, figurarsi coi babbani. La caduta dello Statuto di Segretezza, per Venetia, era stato un danno soprattutto sociale. Nonostante l’avvenimento l’avesse resa un po’ imbranata nel relazionarsi col mondo esterno, specialmente in certe situazioni, la Grifondoro non sembrava riuscire a rinunciare alla rigida istruzione ricevuta, risultando per la gran parte delle volte come una bambola di porcellana in mezzo a tante bambole moderne.
    Ben presto tornò dritta con la schiena e col collo, poiché abituata a dover mantenere una postura piuttosto composta, e diede un’occhiata curiosa al libro che l’altra le aveva rivolto.

    « Oh, sì, gli alberi. Sono una seccatura, ma almeno sono pochi e facili da memorizzare. Prova con le iniziali: B-C-C-V-M! Biancaneve, Carnivoro, Cenere, Vita e Medusa. »

    Squittì con gentilezza, alzando nel frattempo un dito in seguito ad ogni lettera pronunciata come se stesse contando le iniziali dei nomi degli alberi. Ad onor del vero, nemmeno lei prediligeva granché materie statiche come l’Erbologia — fatta eccezione per Storia della Magia, che trovava per qualche motivo affascinante — ma in quanto a memoria credeva di sapersela cavare abbastanza. Certo, se solo i marchingegni babbani avessero avuto meno pulsanti e più radici, probabilmente avrebbe avuto meno problemi.
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    1,028

    Status
    Online
    Per fortuna Venetia abbandonò presto l'istinto di correre dal suo amato per farsi spiegare Babbanologia e scelse con furbizia di affidarsi a chi era veramente una delle studentesse più brillanti del suo corso, ovvero Joy stessa, che era riuscita ad ottenere ottimi voti anche in una materia come quella che non le interessava minimamente - certo, non si poteva dire che aveva raggiunto lo stesso scopo anche con le altre.
    Nel suo caso, ottenere la borsa di studio era qualcosa di assolutamente vitale, e non solo perché i genitori altrimenti l'avrebbero diseredata: per questo, non poteva esimersi dallo studiare anche quel che non le piaceva, pure se quasi sicuramente lo avrebbe dimenticato il giorno dopo dell'esame, come nel caso di Babbanologia, per fare un esempio.

    No, non ho mai visto un telecomando in vita mia, però più o meno ricordo cosa sia.
    In pratica, i Babbani hanno questa scatola chiamata "televisione" in cui puoi vedere dentro delle persone che fanno cose, come un Pensatoio - ma attenta a non affondarci la testa!
    Il telecomando è una specie di bacchetta rettangolare che permette di scegliere quale di queste scene vuoi vedere.


    Con i gesti illustratori che seguivano la spiegazione cercava di farle capire, in mancanza di immagini alla mano, la grandezza di tv e telecomando - che non rispettavano necessariamente le dimensioni reali - quindi gesticolava disegnando nell'aria quadrati e rettangoli, nella speranza che Venetia ci capisse qualcosa.

    Insomma, a quanto pare i Babbani passano delle ore con questa roba. Non mi ricordo se puoi anche parlare con le figure dentro la scatola.

    Si picchiettò il mento per cercare di ricordare quel dettaglio, e intanto avrebbe accolto ogni altra domanda o richiesta di chiarimento da parte della rossa, nel caso avesse avuto bisogno di altro. Lei anche era in alto mare, nonostante con la memorizzazione almeno della teoria avrebbe dovuto sapersi destreggiare abbastanza bene, si assomigliavano tutti perché riuscisse a distinguerli con decisione.

    Albero della Vita ti toglie la vita... Ma anche quello delle Mele... Però ti può salvare il bacio del vero amore. Ah no, quello del tuo più acerrimo nemico.

    Cancellò l'ultima frase scritta e la sostituì con l'altra, prima di alzare gli occhi verso la Grifondoro, un sorriso birbante fiorito sulle labbra.

    Ti basterà trovare una fanciulla che ci provi con Petyr, allora.

    Il sorrisino si trasformò in una piccola risata per l'innocua presa in giro, in cui sottintendeva che qualsiasi essere femminile che si fosse approcciata al Kirkoven sarebbe entrata di diritto nella sua lista nera: sempre che la Prewett soffrisse la competizione, o una punta di gelosia.
     
    .
  5.  
    .
    Seguì la spiegazione di Eunjoo con estrema attenzione, il viso contorto nell’espressione di chi ce la sta mettendo tutta per non perdersi nemmeno una virgola. Aveva persino recuperato il libro e le piume in modo da prendere qualche appunto, convinta che le sarebbe tornato utile in futuro.
    Telecomando -> Bacchetta -> Televisione -> Magia “ era lo schema che aveva scritto sul lato della pagina, il che aveva senso nel momento in cui lo scrisse, ma probabilmente già il giorno dopo avrebbe avuto difficoltà a decifrare cosa significassero quelle parole messe in fila.

    « Ok, quindi il telecomando è la bacchetta dei babbani. La televisione… È tipo i nostri quadri? »

    E nell’esatto momento in cui diede voce a quel pensiero le venne in mente che doveva assolutamente chiedere a Petyr se avesse un telecomando, o se ne avesse mai visto usare uno. Se era come diceva Eunjoo, uno appassionato di babbani come lui non poteva sicuramente non conoscere una magia del genere.

    « Non è che ti toglie proprio la vita, l’albero di Biancaneve, è più un sonno profon — »

    Ma si interruppe, poiché l’ipotesi avanzata da Eunjoo fu in grado non solo di ammutolirla, ma anche di cambiare repentinamente sia il suo umore che l’espressione sul suo viso, trasformandolo in uno più preoccupato e a tratti infastidito. Secondo Venetia, Eunjoo era una che sapeva tante cose ed aveva tanti amici, quindi quello che disse fece sì che la rossa si facesse qualche domanda.

    « Perché lo dici? C’è qualcuna che gli va dietro? »

    Domandò senza riuscire a nascondere ciò che stesse provando, e in quell’esatto momento una piccola scintilla di competitività e gelosia si accese sia dentro di sé che nei suoi occhi azzurri. Ben presto scrollò le spalle e finse indifferenza, ma con scarsi risultati.

    « Be’, in quel caso potrebbe baciarmi anche lui. Se cade addormentato insieme a me, saprò che non c’è nessun altra. Cioè, voglio dire, non che non mi fidi… »

    Era sempre stata una frana a nascondere le sue emozioni. Ogni volta finiva col tradirsi in qualche modo, che fosse il tono di voce o un’espressione facciale. A preoccuparla era che, di fatto, tra lei e il suo adorato Kirkoven non c’era ancora stato nessun bacio. Cercava di non allarmarsi, però, ed era rimasta in paziente attesa per un po’. E poi non voleva ammetterlo ad alta voce, anche se era chiaro che nascondesse qualcosa in quel viso coperto per metà dal manuale di Babbanologia.
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    1,028

    Status
    Online
    Venetia apprendeva molto rapidamente, soprattutto argomenti abbastanza astratti e buffi come erano metà di quelli che trattava la Babbanologia, che se fosse stato per lei avrebbe ritenuto assolutamente inutile: purtroppo era inclusa nel suo piano di studi quindi volente o nolente doveva farsela entrare in testa, almeno per gli esami G.U.F.O. che avrebbe sostenuto a fine anno - che se ci pensava le venivano le convulsioni.

    Ah sì brava, come i nostri quadri! Però funziona in un modo strano, è come se potesse parlare a te ma non tu alla scatola... Non so, sono strani di loro.

    Ricordava qualcosa del genere, certo secondo lei i quadri erano molto più utili, perché a che serviva stare lì fermi impalati ad assorbire passivamente informazioni che non aveva nemmeno chiesto? Almeno i quadri, che sapevano tutto di tutti e quasi ogni segreto di Hogwarts, potevano essere effettivamente utili se li si sapeva prendere, mentre invece le sfuggiva lo scopo della televisione sia riguardo informazione che intrattenimento, eppure era così popolare tra i non-maghi.

    No no, scherzavo, era solo una battuta! Sono sicura che non ha occhi che per te.

    Il cambio di espressione repentino della rossa per un attimo le fece pensare che le avrebbe gettato un fascio di luce in faccia e poi interrogata per tutta la notte su cosa aveva visto, chi, con chi, quando e come, ma per fortuna si riprese subito con una metafora che fece ridacchiare di gusto la coreana. In effetti, se Petyr si fosse sacrificato, si sarebbero abbandonati entrambi tra le braccia di Morfeo per tutta la vita, ma almeno quella sarebbe stata la prova che il Tassorosso non aveva guardato mai nessun'altra che non fosse lei.

    Brava, cara. Tra l'altro, sarebbe un bacio molto romantico. L'ultimo, prima di addormentarsi insieme per sempre...

    Si strinse il libro di Erbologia sul petto, cantilenando la voce e lasciandosi andare ad uno sguardo sognante, almeno poco prima di posare di nuovo gli occhi sulle pagine, con apparente distacco, e fingendo di voler tornare a parlare delle rispettive materie quando, in realtà, aveva in mente tutt'altro.

    Qual è secondo te l'Albero più difficile da imparare?
    Vi siete già baciati?


    Era vero, non si conoscevano abbastanza per cui Venetia magari si potesse sentire a proprio agio per farle quelle confessioni, ma tanto valeva provare: a Joy piaceva da matti farsi gli affari degli altri e impicciarsi un pochino, soprattutto negli affari sentimentali che sembravano essere al momento tutto ciò che rapiva la concentrazione della rossa Grifondoro, che se avesse voluto avrebbe conosciuto un orecchio attento, quello della coreana, ad ascoltare tutte le sue paturnie amorose.
     
    .
  7.  
    .
    Appuntò distrattamente e alla svelta quell’ultima nozione elargita da Eunjoo, anche se a rileggere ciò che aveva scritto Venetia potè notare qualche incongruenza. Aggiunse la voce ”Quadri” al suo schemino, paragonando così i dipinti magici alla televisione babbana, ma c’era qualcosa che continuava a non tornare.

    « Ma come fanno a parlare con la televisione se lei non li ascolta? »

    Domandò con espressione evidentemente confusa, fissando e rifissando i suoi cari appunti nel tentativo di decifrare cosa avesse scritto, riflettendo solo superficialmente sulla questione. Probabilmente sarebbe bastato fare due più due per venirne a capo, ma i pensieri che le ronzavano per la testolina rossa stavano reclamando a gran voce la sua attenzione. Abbassò il libro così da dedicare alla compagna uno sguardo pieno di sospetto: stava dicendo di non sapere nulla su eventuali tresche amorose di Petyr… Dopo un paio di secondi decise di crederle, anche se probabilmente per com’era ingenua le avrebbe creduto in qualsiasi caso. Esalò un sospiro di sollievo, dunque, scacciando via quella fastidiosa sensazione di gelosia che le aveva pizzicato la bocca dello stomaco.

    « L’Albero Medusa. Ha bisogno di troppe cose, e se ti metti in mezzo alla sua fonte di luce ti attacca. È cattivo. »

    Rispose inizialmente, accettando di buon grado di distogliere l’attenzione dell’altra dall’argomento “baci”. Sarebbe stato sicuramente romantico il bacio descritto da Eunjoo, ma lei non voleva che il suo primo bacio con Petyr lo uccidesse. Doveva essere speciale e perfetto, e soprattutto doveva essere il ragazzo a fare il primo passo, come da tradizione.
    Ma non durò molto, poiché ben presto la compagna tornò sull’argomento. Venetia a quel punto non potè di certo evitare di rispondere, non sarebbe stata educazione farlo, dunque scosse un po’ le spalle ed alzò il mento, mostrando quello snobismo tipico dei Prewett che, però, su di lei non aveva mai calzato troppo a pennello.

    « Credo che stia aspettando il momento giusto. Voglio dire, lo capisco: è un passo importante. »

    E così avrebbe scaricato su di lui l’intera responsabilità, come giusto che fosse. Lei attendeva ed attendeva, perché le avevano insegnato che solo quello poteva fare, in casi come quelli. Ancora col naso all’insù, poi, spostò solo gli occhi in direzione di Eunjoo, facendo prevalere la curiosità di vedere la sua reazione a riguardo. Era mica un campanello d’allarme che ancora non fosse accaduto?

    « Mi ha invitata ad uscire il prossimo mese, ad Hogsmeade, se i Montrose Magpies dovessero vincere contro i Cannoni di Chudley. »

    Le confessò come se questo significasse tutto, anche se si sentiva in colpa a sperare nella sconfitta dei suoi Cannoni. Si giustificava raccontandosi che sarebbe stata una vittoria in ogni caso, comunque, e mostrandosi convinta tornò a riaprire il suo libro di Babbanologia, facendo nuovamente tintinnare gli orecchini che pendevano dai suoi lobi.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    1,028

    Status
    Online
    Spiegare cosa fosse la televisione del mondo babbano era più complicato di quanto pensasse, e più domande la rossa le faceva, più le venivano dubbi sull'effettiva utilità della stessa: ma forse alcune cose erano com'erano, senza un perché, e anche se i maghi le trovavano strambe ciò non toglieva che funzionassero alla grande tra i Babbani.

    A quanto ho capito non parlano ma sono parlati... Stanno letteralmente lì davanti a non dire e fare niente per tutto il tempo.

    Le era appena venuto in mente che la cosa diventava un po' più interattiva quando la televisione veniva collegata con i videogiochi, tramite i quali gli spettatori diventavano un po' meno passivi, anche se continuavano a non parlare, ma aveva timore di far confusione nella testa di Venetia e poi ormai avevano toccato un argomento ben più interessante, che era la sua tresca con quel merluzzo del Kirkoven, il quale forse sotto sotto ne sapeva una più del diavolo, su cui sarebbe tornata appena avrebbe potuto.

    Ah sì, ma sono tutti cattivi, e brutti pure... Tranne forse l'Albero della Vita. Però andare ai Caraibi non mi dispiacerebbe in questo periodo dell'anno.

    Che era il luogo dove era originario l'Albero Medusa, solo che Joy invece di pensare ai suoi rami velenosi, al tronco che diventava rosso e alla natura violenta ed insita della pianta di voler distruggere le navi proprio come un Kraken, era già persa ad immaginare le spiagge Caraibiche calde e scintillanti anche in inverno, mentre era lì a dover sopportare il clima scozzese senza l'opportunità di poter vedere un cielo azzurro se non dopo lunghi mesi.

    Ah, ma quindi è una cosa seria! Vi frequentate da tanto?

    Non credeva di star facendo troppo la ficcanaso, o forse era solo nella fase di completa negazione, comunque aveva intuito che in parte Venetia ne volesse parlare (dopotutto aveva incominciato lei a nominare il Tassorosso) e in parte probabilmente voleva anche essere rassicurata, dato che quello era un passo importante e la coreana immaginava ci impiegasse almeno la metà dei suoi pensieri ogni giorno.

    Molto carina Hogsmeade. Secondo me ha solo trovato una scusa per invitarti, dovessero vincere non cambierebbe niente.
    Tra l'altro, lo sai che ci sono posticini ad Hogwarts fatti apposta per i piccioncini che vogliono avere un po' di privacy? Senza dover aspettare ogni volta il weekend per visitare il villaggio


    Lasciò cadere lì, facendo finta di scorrere ancora la pagina di appunti con gli occhi ma alzandoli cautamente verso la ragazza per studiarne la reazione, e scoprire se conosceva già quei luoghi oppure no - e soprattutto se li aveva già sperimentati, anche se non credeva, dato che si stava parlando di un primo bacio.
    Si riferiva al magazzino delle scope o all'ultima delle aule dismesse, anche se ce n'erano altri in giro per il castello, ed erano tutti posti perfetti per una scappatina in santa pace, tra una lezione e l'altra o quando si aveva abbastanza tempo, prima di doversi separare, per stare un po' insieme alla propria dolce metà senza, ecco, dover necessariamente parlare.
     
    .
  9.  
    .
    Che l'espressione di Venetia fosse diventata di una confusione unica sarebbe stato evidente pure ai ritratti affissi alle pareti della Sala Comune. Poteva letteralmente sentire le rotelle nel suo cervello girare e girare all'infinito, senza mai trovare un punto di ancoraggio preciso. I Babbani erano sempre stati un mistero per lei, sebbene fosse nata e cresciuta in un borgo a metà tra la cultura magica e quella Babbana.

    « Credo che possa bastare il paragone con i quadri. »

    Sentenziò inizialmente, cercando di interrompere l'altra prima che i suoi pensieri si intricassero al punto di compromettere non solo i suoi esami finali, ma anche i suoi compiti a casa di Babbanologia.

    « Dove vivo io, a Chudley, come a Godric's Hollow, convivono maghi e Babbani, ma mi sono sempre tenuta un po' distante da loro. Cioè, i miei mi ci facevano stare, capito... Non li ho mai visti usare un telecomando. »

    E sbuffò, tracciando intanto una linea sul paragrafo del libro che aveva appena completato e cerchiando con l'inchiostro lo schema che si era appuntata, ritenendo che fosse sufficiente per apprendere il concetto che stava studiando. Un po' le dispiaceva aver ricevuto quell'educazione rigida; d'altronde, a differenza di suo padre, a Venetia non era mai importato granché che uno fosse un mago o meno. Però era convinta che non avrebbe mai avuto niente da condividere con un Babbano, né di interessi, né di opinioni, quindi la cosa non le era mai pesata più di tanto. Non prima del Felix-Gate, comunque. Adesso, però, la prospettiva di chiedere una mano a Petyr per colmare le sue lacune non le dispiaceva affatto. Forse era destino!

    « Anch'io odio il freddo, ma ai Caraibi ci sono sempre le piante più pericolose. Almeno l'Albero Medusa ti uccide sul colpo, se non ricordo male per evitare quello Carnivoro ti devi cospargere di fango. Fango! Preferirei farmi stritolare, sinceramente. »

    Chiuse definitivamente il libro, a quel punto, realizzando solo nel momento in cui lo ripose sul tavolo che si era lasciata un po' andare. Si mise nuovamente composta sul divano e rivolse lo sguardo alla coreana, dedicandole un'occhiata speranzosa. Cercò di fare un rapido conto mentale: vedeva spesso Petyr, o meglio, tra pranzi e cene in Sala Grande, alla fine, si vedevano tutti i giorni, e ogni volta che si incrociavano nei corridoi ne approfittavano per fare qualche chiacchiera. Inoltre spesso e volentieri la accompagnava a lezione - quando i suoi orari glielo consentivano - ma di uscite ufficiali non ce n'era ancora stata occasione.

    « Ci frequentiamo da un mesetto, circa. »

    Disse inizialmente, senza troppi peli sulla lingua. Venetia non era una tipa troppo riservata, finché l'argomento non nuocesse qualcuno. Dai gossip e pettegolezzi se ne teneva ben lontana solitamente, perché le era stato insegnato che fosse maleducazione parlare di qualcuno che non fosse presente. Di conseguenza, credeva ingenuamente che così fosse per tutti: per lei era impensabile che le sue confessioni potessero essere riferite ad altri, motivo per il quale era facile che si ritrovasse a confidarsi con qualcuno. Non parve pentirsene affatto, inoltre, perché la prospettiva offerta da Eunjoo la portò nuovamente a guardarla con occhi speranzosi: sarebbero davvero usciti anche se i Cannoni di Chudley avessero vinto?
    Come scusa, in effetti, era un po' come sparare sulla croce rossa, data la fama dei Cannoni per essere la squadra più sfortunata di sempre... Poteva pure arrivarci, se solo non avesse avuto il prosciutto davanti agli occhi e non fosse stata una fan così sfegatata della squadra più scarsa del campionato.

    « Che intendi? »

    Lo sguardo di Venetia si fissò sulla figura della Grifondoro mentre questa riprese a sfogliare i suoi appunti. Quello che le stava suggerendo suonò quasi illegale alle orecchie dell'ingenua Prewett, che si ritrovò ad abbassare la voce e a guardarsi attorno per controllare se ci fosse qualcuno nei paraggi ad origliare.

    « Ad Hogwarts ci sono dei posti... privati? Che si fa? Tu li conosci? Oh, Godric... Sembra illegale... Non posso. Vero? »

    Domandò curiosa e allo stesso tempo frenata, ma restando comunque un po' sull'attenti. Sembrava una cosa che non avrebbe dovuto sapere, tantomeno fare! E se qualcuno l'avesse beccata? Già poteva sentire la Strillettera di suo padre urlarle contro quanto impegno ci stesse mettendo per ripulire la nomina che la sua famiglia aveva in confronto agli altri cognomi Purosangue, e sentì un brivido lungo la schiena. Però, allo stesso tempo, il pensiero di non dover necessariamente aspettare di andare ad Hogsmeade per stare da sola con Petyr sembrava interessante. Non erano pensieri proprio adatti ad una ragazza di buona famiglia, quelli... Scosse la testa per allontanare i giudizi che la sua mente le stava riservando e rimase in silenzio ad ascoltare Eunjoo, mostrandosi un po' timida sulla questione.
     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    1,028

    Status
    Online
    Ah sì certo, nemmeno io li ho mai visti usare una roba del genere. Li studio proprio come si fa con le creature fantastiche, ma non ci ho mai avuto a che fare.

    Lo disse senza paura di risultare sgarbata o un pelo razzista, visto che alle volte parlava dei Babbani come se fossero una specie estranea a quella dei maghi, e in parte credeva che fosse così, ma visto che stava parlando con una Purosangue che aveva la sua stessa conoscenza in materia, dedusse che l'avrebbe capita se non usava il politicamente corretto in ogni situazione.
    Se non fosse stato per lo Statuto di Segretezza che era andato a farsi benedire, e che li forzava ad una convivenza con i Babbani, dubitava che avrebbe mai giudicato utile il fatto di studiare un popolo così noioso e disconnesso dal proprio io e le proprie capacità, cosa che era fondamentale da imparare per i maghi che appunto alimentavano la magia che era già dentro di loro.

    Siamo in due!

    Ridacchiò all'assoluto orrore dello sporcarsi col fango che lei condivideva assolutamente, che anzi aveva imparato a mitigare solo di recente, quando con gli allenamenti del Quidditch in ogni stagione e meteo aveva dovuto scendere a compromessi e accettare il fatto di non poter avere i capelli perfetti in tutte le occasioni o la divisa sportiva tenuta sempre immacolata.
    Alla dichiarazione della ragazza, Eunjoo alzò le sopracciglia stupita e colpita insieme, perché pensava fosse una cotta quasi passeggera, anche se forte (e, di nuovo, inspiegabile dato il soggetto), ma che andasse avanti da un mese sottolineava che non fosse tanto giovane come aveva inteso da principio.

    Un mese! Quindi è ufficiale, è esclusivo?
    Non hai mica preso consigli da Celine, vero? L'altra rossa del tuo anno... Credimi, ci metto meno io a diventare Ministra della Magia che lei a schioccare il primo bacio.


    Non modestamente, Eunjoo su quel tema - e su molti altri in realtà - credeva di saperla molto più lunga rispetto ai coetanei che erano rimasti al primo anno di scuola riguardo alle esperienze sentimentali: lei non aveva parlato delle sue ad anima viva per non rovinarsi la reputazione, ma non era un mistero che guardava con noia la Baxter che sapeva avere una cotta stratosferica per il Jones, eppure nessuno dei due facevano altro a parte lanciarsi sguardi languidi da un capo all'altro della tavolata in Sala Grande.
    Molto diverso rispetto a lei che aveva baciato Gideon praticamente la terza volta che ci aveva parlato, certo in circostanze che non avevano permesso di approfondire quell'azzardo, missione che si era compiuta più in là sulla Torre di Osservazione.

    Ma no che non è illegale, sono innocui bacetti!
    Tipo l'Armadio delle Scope, o le aule dismesse, sono alcuni tra i posti che le coppiette usano di più quando vogliono abbandonarsi alle effusioni, capisci no?
    Non puoi mica aspettare ogni volta una settimana, quando Petyr incomincerà a mancarti particolarmente...


    Doveva ammetterlo, un po' si divertiva a provocarla, anche se stava diventando difficile trattenere le risatine e la piega delle labbra che che continuava ad alzarsi verso l'alto, non certo perché volesse farsi beffe di lei, solo per prenderla in giro in modo innocente, dato che aveva capito che quello era un argomento che la scaldava abbastanza, e punzecchiarla si rivelava di conseguenza molto divertente.

    Poi magari chissà, ad Hogwarts scoprirai altre stanze ancora che potrebbero fare ancor meglio al caso tuo.

    Lei ne conosceva una in particolare, ma non poteva dirle tutto tutto tutto e privarle dell'ebbrezza di scoprire da sola le cose, a suo parere. Lo faceva per puro altruismo, ovviamente, non certo per altro.
     
    .
  11.  
    .
    Si ritrovò a ridacchiare, Venetia, che nei confronti dei Babbani si sentiva praticamente allo stesso modo di Eunjoo. Per questo fu impossibile per lei vederci anche solo l'ombra di razzismo o di superbia, anzi, concordava pienamente con quanto appena detto dalla coreana. I Babbani erano un mistero tutto strano.

    « Ho più cose in comune con un un Drago, temo. »

    A partire dal manto rosso, pensò la Prewett, che però lasciò cadere il discorso senza troppi problemi. Lì si stava parlando di cose serie, molto più importanti di telecomandi, televisioni, o alberi che ti tolgono il respiro. Tornò a guardare la compagna come se stesse prendendo per oro ogni cosa che stava dicendo. Certo, il senso di colpa al sol pensiero di violare le regole o di fare una brutta figura con i docenti stava crescendo di più man mano che le due si addentravano in quel discorso, ma allo stesso tempo una parte di sé moriva dalla voglia di allentare un po' la presa sul rigido codice etico che Venetia si era imposta. La fissò a lungo senza dire niente, intanto che dentro di sé la sua parte buona combatteva contro quella ribelle. Alla fine scosse la testa, un po' imbarazzata da quella domanda. Non aveva mai preso nemmeno in considerazione che la cosa non fosse esclusiva!

    « No, non ho parlato con Celine... E sì che siamo esclusivi. Certo. »

    Disse inizialmente, appena confusa dal quesito. Tuttavia rispose con educazione, domandandosi se avesse dovuto fare quattro chiacchiere anche con l'altra Grifondoro. Ma Eunjoo lo sconsigliava, quindi non ci pensò più di tanto. Piuttosto, iniziò a rimuginare sull'armadio delle scope. Il labbro della Prewett si arricciò in un'espressione poco convinta, quasi disgustata all'idea. Non si aspettava che i posti intimi di cui le stesse parlando fossero posti del genere, così poco classy, per non dire sporchi. Si era immaginata qualcosa di più romantico, come un balcone abbandonato o una torre nascosta in chissà quale ala del castello.

    « Non mi sembrano posti molto adatti ad un incontro roman- »

    Ma s'interruppe quando l'altra le parlò di altri posti, iniziando a pensare che forse, forse, poteva trovare qualcosa che fosse più nelle sue corde rispetto all'armadio delle scope. Dopotutto il castello era enorme e pieno di segreti. Doveva esserci qualcosa che facesse al caso suo. Recuperò il suo libro e si alzò in piedi, presa da un momento di estrema curiosità. Si avvicinò allora alla Signora Grassa, ma prima di varcare la soglia del quadro avrebbe chiaramente salutato Eunjoo.

    « Grazie per la chiacchierata... e per i telecomandi, ovviamente. Ci vediamo a cena! »

    [ role conclusa ]

     
    .
10 replies since 9/1/2024, 22:16   195 views
  Share  
.