Cianfrusaglie al posto giusto

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  1. Christian Carrington
     
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    Se gli avessero detto che la ragazza con cui in quel momento stava così serenamente conversando gli avrebbe di lì a pochi giorni inciso sulla pelle parole d'odio con inchiostro di sangue, Christian non avrebbe mai potuto crederci. Non avrebbe mai, per il modo in cui Elara aveva sorriso quando aveva dichiarato di non essere disturbata dalla sua richiesta, per la delicatezza con cui parlava della vita sociale del Carrington e per la sincerità con cui spiegava il complicato rapporto con suo cugino Gideon. La sua famiglia gli aveva insegnato a non regalare la sua fiducia, ma una persona come la Travers, ne era certo, sarebbe potenzialmente potuta piacergli molto, in futuro.

    Persone come me.

    Rispose con schiettezza e arroganza alla domanda di Elara, autodefinendosi, e a ragion veduta, un esempio di persona degna di nota. Che Christian stesse simpatico o meno, era un po' un dato di fatto che qualcosa alla sua annata avesse lasciato: era un ottimo studente, una personalità che non passava inosservata - spesso più nel male che nel bene - e, parlando di dati oggettivi, concorreva con successo per la carica di Caposcuola.
    Sulle difficoltà del ragazzo, invece, lei aveva perfettamente ragione, ché i veri rapporti umani nascevano là dove non c'era calcolo, razionalità e logica.

    Io vivo di sovrastrutture, Elara. Gravano sulle mie spalle costantemente.

    Eppure l'esempio di amicizie inaspettate lo aveva pure lui, ed anzi le sue amicizie più profonde erano nate proprio in circostanze che lui non si sarebbe mai immaginato: quella con Maxwell in un pomeriggio qualsiasi in Sala Comune, e la conversazione era partita proprio con una battuta acida di Christian; quella con Celine si era costruita in un passaggio segreto imboccato per sfuggire ad un Prefetto; quella con Eunjoo durante un allenamento di Quidditch. La sua intera esistenza però era condizionata dalle sovrastrutture che si creava da solo e dalla forte discrasia che esisteva in lui tra la sua parte razionale e la sua parte istintiva, ché la prima era di gran lunga più grande della seconda.

    Non bene, no.

    Everard, in effetti, lo conosceva soltanto di vista, ché mancavano proprio le occasioni tra i due per parlare di qualsiasi cosa. Erano due Serpeverde, erano due figli di ricche famiglie ed erano due buoni studenti, punto e fine.
    Molto interessanti furono le considerazioni Elara sulla "questione Gideon", ché, toccata in modo così personale della questione, poté dare una sua visione sicuramente utile.

    E' una scelta coraggiosa, addirittura. Persino il Profeta ne ha parlato, e stargli vicino non è una grande pubblicità.

    Ci voleva coraggio, senza dubbio, per stare vicino a persone in condizione di così grande difficoltà, soprattutto se la difficoltà era dovuta da una gogna pubblica che rischiava di colpire anche chiunque si trovasse nei dintorni. E questo era un qualcosa da riconoscergli.
    C'era un punto in particolare, però, che catturò la sua attenzione e su cui avrebbe avuto piacere di tornare.

    Posso chiedere che tipo di divergenze?

    Era un po' indiscreto, in effetti, ma c'era ben poco da perdere.
     
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13 replies since 7/2/2024, 17:34   268 views
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