Sic itur ad astra

Torre di Osservazione

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    Serpeverde
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    [ 23 Febbraio 2023 // 21:30 ]


    Successe che la professoressa Copernicus si era rivolta alla giovane Zabini perché offrisse qualche aiuto didattico sulle stelle a una studentessa, che a quanto pareva non riusciva a brillare come il firmamento cosmico. Non era una novità che facesse un po' di tutoraggio, col solo fine di apparire quanto più impeccabile possibile sotto lo sguardo dei Docenti, ma spesso lo faceva più per le materie in cui ci si cimentava con tutta sé stessa, come Pozioni oppure Difesa Contro le Arti Oscure. Aveva acconsentito tranquillamente organizzandosi tra i propri tempi - ché le proprie priorità erano appunto prioritari - prima di fare qualsiasi menzione con Venetia. L'aveva raggiunta alla conclusione di una lezione di Astronomia e le aveva avvertito circa le intenzioni della loro docente, aggiungendo inoltre che la sua agenda era piuttosto fitta di impegni, e c'era del vero in questo, e si sarebbe tenuta libera soltanto per una sera, un'oretta per la precisione, ovvero il ventitré febbraio. Aveva sottilmente invitato la Grifondoro ad esserci invece di scomodare altre eventuali date, con l'inconfondibile sicurezza a circondarla come un'armatura che si era costruita con le proprie mani.

    Il tempo era andato avanti, le giornate scorrevano l'una dopo l'altra tra una lezione e l'altra e Cursa ultimamente passava sempre più tempo nei Sotterranei, la compagnia dei calderoni e degli ingredienti ad arricchire le sue giornate, che l'occasione di tutoraggio pareva il modo adatto per staccare giusto un poco dalla routine, in cerca più che altro di nuove ispirazioni; non si sentiva per niente annoiata in quello che faceva e aveva l'intelletto dalla sua parte, ma era pur sempre vero che la natura in molte occasioni sapesse riservare delle sorprese. Le era già successo in passato e una volta si era verificata proprio sulla Torre d'Osservazione, in cui sostava adesso, alla conclusione della cena, andando a riempire una lanterna in vetro apparentemente costosa con delle fiammelle color campanula. Tutto era pronto, a suo dire, e mancava solo l'arrivo di Venetia. Per ingannare un po' l'attesa, aveva preso poi ad armeggiare con il grande telescopio, posto al centro della stanza, per scrutare oltre il profondo cielo notturno e ammirare ciò che il cosmo poteva offrire, qualcosa che non era possibile vedere nella vita senza appositi strumenti, come Nettuno, un pianeta sconosciuto ai Babbani ma di certo non ai Maghi e alle Streghe.

    Venetia E. Prewett

    CITAZIONE
    Recupero Fatica causa preparazione delle pozioni Occhiopallato e Antidoto ai Veleni Comuni:

    Manualità Tecnica: 0,5 per 10 post successivi (3/10)
    Memoria Tecnica: 0,5
    Speziale Lv1: 0,5 per 10 post successivi del PG (3/10)
    Chimico Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (3/10)
    Calderaio Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (3/10)


    Edited by Cursa V. Zabini - 6/3/2024, 18:59
     
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    Che il rendimento di Venetia fosse un po' calato in generale era innegabile, eppure la ragazza continuava a provare un profondo amore per l'apprendimento nonostante i risultati riportati in alcune materie. Fu proprio grazie al piacere per lo studio che non si sentì affatto umiliata o delusa quando la Copernicus le aveva proposto di farsi dare una mano dai suoi compagni, prendendosi pure il disturbo di scegliere lo studente adatto. La ringraziò mentalmente per questo, evitando di dirle che lei, a farsi avanti e chiedere una mano a qualcuno, si sarebbe sentita un po' di troppo. Tuttavia, quando fu Cursa a proporle - o, per meglio dire, obbligarla - di presentarsi quel venerdì sera alla Torre d'Osservazione, Venetia accettò senza fare troppe questioni.

    « Ciao! »

    La salutò con un pizzico di titubanza; i Serpeverde in generale la mettevano un po' in soggezione, e poi Cursa le aveva già fatto intendere che non morisse proprio dalla voglia di darle una mano. Probabilmente lo stava facendo più per sé stessa che per lei, pertanto Venetia aveva intenzione di recare il meno disturbo possibile - e di pregare che quell'oretta finisse presto.
    L'atmosfera della Torre d'Osservazione era piuttosto misteriosa, con quelle fiamme violacee che illuminavano l'ambiente facendolo restare comunque immerso nel buio. Venetia pensò che forse era necessario per vedere meglio le stelle, ma cercò di sforzarsi per non dire la prima cosa stupida che le passava per la mente. Sorrise a Cursa, mostrandosi gentile ed educata nei suoi confronti mentre la raggiungeva a passo sicuro.

    « Grazie ancora per esserti resa disponibile! Non ti ruberò più di tanto tempo, promesso. Anche perché non sono totalmente una frana in Astronomia, in fin dei conti... »

    Ecco che la parlantina tornò a palesarsi contro il suo consenso, però la Prewett non sembrò badarci troppo. Alla fine, si sarebbe comportata come se stesse parlando con una qualsiasi delle sue amiche, anche se Cursa era di Serpeverde. Sarebbe stato tanto diverso da parlare con Eunjoo, ad esempio? Volle sperare di no, ma solo il tempo glielo avrebbe confermato.

    « Oh, a proposito, piacere! Venetia Prewett. »


    E le avvicinò la mano affinché l'altra potesse stringergliela, senza perdere il sorriso cordiale che la caratterizzava. Così si sarebbe avvicinata ai telescopi anche lei e, chinandosi sull'oculare avrebbe iniziato a mettere a fuoco l'obiettivo muovendo inizialmente un po' a caso la rotella di regolazione. Quando le parve di aver raggiunto un risultato decente tornò a guardare Cursa, rivolgendole un'occhiata gentile e paziente.
     
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    Fu istintivo voltarsi a quel saluto, costretta dalle circostanze a distogliere l'attenzione dal cielo stellato, che quella sera sembrava riservare non poche sorprese. Non aveva trovato ancora Netturno ma la visione era stata ugualmente celestiale, in ogni caso si allontanò dal grande telescopio per muoversi in direzione del banco, sul quale aveva lasciato la lanterna con tanto di fiamme campanule ad ardere dall'interno, e fare un cenno chiaro alla Grifondoro di raggiungerla lì, ricambiando infine il salute con un cenno del capo abbastanza formale.

    Non vorrei che ci fossimo fraintese, Prewett. Sono disponibile per cinque galeoni all'ora, e se ti serve il mio aiuto è proprio perché sei una totale frana in Astronomia.

    Rispose invece la Zabini, mantenendo sempre e comunque la sua inconfondibile maschera di sicurezza e dolcezza, come se non sembrasse dirlo per pura cattiveria quanto più per effettiva constatazione. Da una parte, il tempo era denaro e una come lei aveva l'agenda in effetti fitta di impegni e responsabilità, per cui era bene sfruttare e massimizzare doverosamente i tempi; dall'altra parte, la Copernicus era comunque venuta da lei per chiederle di aiutare la Prewett a brillare un po' di più come il firmamento cosmico. Tutte le stelle dovevano brillare, come soleva dire l'adulta nel corso delle lezioni, e se questo significava far brillare anche lei oltre alla Grifondoro, andava benissimo lo stesso.

    Ma non farne un cruccio, alla fine di questa oretta, saprai tutto quello che serve per muoverti, se non addirittura elevarti abbastanza da toccare le stelle.

    La voce si ammorbidì un poco, un sorriso serafico si fece largo sulle labbra piene di Cursa, frattanto che tirava fuori dalla borsetta le varie mappe astronomiche e una serie di pergamene tutte arrotolate finemente e in cui aveva scritto la maggior parte dei suoi appunti sull'Astronomia, con una calligrafia elegante e inconfondibile. Ne srotolò alcune mostrando prontamente alcune informazioni dettagliate su Venere oppure Giove, trattenendo tuttavia da parte gli appunti inerenti a Nettuno, quasi come se la giovane Serpeverde lo bramasse tutto per sé. Al vedere quella mano protesa in sua direzione da parte di Venetia, Cursa la strinse a sua volta con un tocco deciso eppure grazioso, di chi sa imporsi e conoscere il proprio posto, così come quale sia quello dell'altro, modulando - a suo dire necessario - le apparenze, che erano tutto, e potevano influenzare lo stesso, nell'ecosistema di Hogwarts.

    Per il momento niente telescopi, è bene avere un'idea se non precisa, quantomeno approssimativa, di quel che andrai a vedere con quegli strumenti in un altro momento. Leggi queste informazioni su Venere e poi ti sottoporrò ad alcune domande.

    E chissà perché proprio Venere.

    CITAZIONE
    Recupero Fatica causa preparazione delle pozioni Occhiopallato e Antidoto ai Veleni Comuni:

    Manualità Tecnica: 0,5 per 10 post successivi (4/10)
    Memoria Tecnica: 0,5
    Speziale Lv1: 0,5 per 10 post successivi del PG (4/10)
    Chimico Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (4/10)
    Calderaio Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (4/10)


    Edited by Cursa V. Zabini - 6/3/2024, 19:00
     
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    Tutti i buoni propositi di Venetia si sgretolarono come statue di sabbia; era stata ingenua a sperare che la Serpeverde sarebbe stata gentile nei suoi confronti, dopotutto, ma si era voluta illudere per poter dire di averci almeno provato. Se l'aspettava? Probabilmente, almeno in minima parte, sì. Ciò nonostante un lato di sé si ritrovò ad esalare un sospiro di pura rassegnazione, soprattutto quando Cursa nominò il compenso di cinque galeoni all'ora.

    « E va bene. »

    Accettò suo malgrado, che di dire alla Copernicus che non aveva studiato le sembrava una prospettiva peggiore e nella quale ci avrebbe rimesso solo lei e la sua media, e poi per quanto umile potesse essere Venetia, il valore dei soldi lo conosceva comunque come lo conosce un'agiata famiglia di sangue puro. Non le parve quindi poi così male come offerta. Certo, tolto il fastidio e l'umiliazione... Ma con tutta probabilità quelli li avrebbe provati anche senza sborsare uno zellino.
    Abbandonò quindi il telescopio dove l'aveva trovato per prendere posto su uno dei tavoli illuminati dalle fiamme campanule.

    « Beh, lo spero... Immagino che la Copernicus se la prenderebbe con entrambe se così non fosse. »

    Disse con tranquillità, aprendo intanto il libro sul capitolo riguardante Venere. Era vero che quella ad aver bisogno d'aiuto era lei, ma d'altra parte, se non avesse raggiunto i risultati sperati, la professoressa avrebbe pensato che Cursa non fosse stata abbastanza brava a fare da tutor. E Venetia non voleva mettere in cattiva luce nessuno, motivo per cui si era presentata alla Torre con tutte le intenzioni di impegnarsi al meglio per migliorare nell'Astronomia.

    « Venere non ha lune o anelli, ed un giorno dura circa 243 giorni terrestri. Un anno venusiano, invece, dura circa 225 giorni terrestri. »

    Fu l'unica frase che lesse a voce alta, poiché la confuse un po'. Tornò a guardare l'altra e, come se si fosse dimenticata dei toni che aveva utilizzato poco prima, le avrebbe posto una domanda con estrema curiosità, come se le mancasse qualche pezzo per capire del tutto il concetto.

    « Quindi un anno venusiano è più corto di un giorno venusiano? »
     
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    Non badò più di tanto all'affermazione pregna di rassegnazione circa il compenso, aveva messo subito chiaro la situazione e non riteneva fosse necessario a quel punto discernere o addirittura elencare tutti i termini e condizioni di quell'incontro puramente formativo. Furono le successive parole a catalizzare del tutto l'attenzione della giovane Zabini e mentre sembrava abbastanza combattuta sul da farsi, se ridere a bassa voce, rincarare la dose oppure continuare a porsi con fare serafico, si prese qualche lungo minuto per finire di sistemare le mappe cosmiche sul tavolo, mostrando soprattutto quella inerente a Venere sotto gli occhi altrui.

    Non è la prima volta che faccio da tutor e i risultati si sono sempre rivelati soddisfacenti.

    Annunciò tranquilla intanto che prendeva posto su una sedia, lo sguardo cioccolato fondente perennemente fisso su quello della Grifondoro, quasi per tenerla d'occhio e sfidarla a restare semplicemente al suo posto, ché era chiaro per lei il divario che esisteva in mezzo fra di loro.

    La Copernicus non avrebbe di che preoccuparsi nei miei riguardi, tuttavia non posso dire lo stesso di te.

    Il che in effetti corrispondeva abbastanza al vero, sia che fallisse oppure che riuscisse, non avrebbe dovuto fare troppa differenza perché lei restava sempre e comunque dotata, riuscendo ad elevarsi da sola, le mani e il cervello a guidarla in ogni mossa come una macchina perfettamente collaudata. I suoi voti parlavano, le sue competenze in fatto della magia ancora di più, perciò qualunque sensazione muovesse la Prewett a risponderle in quel modo, era chiaro che toccasse più lei invece che la giovane Serpeverde, indifferente e sicura com'era nel riportare tranquillamente come stava la realtà dei fatti per tutti quanti. La ascoltò comunque ripetere a voce una parte degli appunti su Venere, in particolar modo il giorno venusiano e l'anno venusiano e in che modo differivano l'uno dall'altro. La confusione le sembrò palpabile non solo nella voce ma anche nello sguardo altrui, dunque a quella domanda assentì senza troppe obiezioni e invitò a procedere la lettura nelle parti che indicò con la mano dominante. Lei era lì per aiutarla sottoponendola a delle domande che la Copernicus avrebbe fatto in un altro momento, perciò era necessario a quel punto memorizzare meglio le nozioni. Forse solo così, con un po' di pazienza e l'aiuto degli appunti, avrebbe potuto sforzarsi a sollevare quel miserabile Desolante.

    Corretto, ed è dovuto a quale fenomeno?

    In qualunque caso entrambe le ragazze avrebbero avuto di che guadagnarci.

    CITAZIONE
    Recupero Fatica causa preparazione delle pozioni Occhiopallato e Antidoto ai Veleni Comuni:

    Manualità Tecnica: 0,5 per 10 post successivi (5/10)
    Memoria Tecnica: 0,5
    Speziale Lv1: 0,5 per 10 post successivi del PG (5/10)
    Chimico Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (5/10)
    Calderaio Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (5/10)


    Edited by Cursa V. Zabini - 6/3/2024, 19:01
     
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    Dal canto suo, Venetia continuò a sfogliare le pagine di appunti indisturbata. Rialzò lo sguardo dai libri solo per un momento, per rivolgere all'altra un sorriso genuino e di sincera gratitudine, che di cattiveria nelle sue parole o di ambiguità nella sua voce non riusciva proprio a vedercela. Insomma, era partita prevenuta solo perché si trattava di una Serpeverde, e perché le aveva chiesto dei soldi, e perché le aveva non tanto velatamente dato dell'incapace, e... Diciamo che stava comunque cercando di andare oltre alle apparenze.

    « Oh, lo so. Ti ringrazio ancora per questo, Cursa. »

    Ci tenne a rinnovare i suoi ringraziamenti, che non era mica scontato trovare un compagno di classe disposto a dare una mano coi compiti. Venetia pensò che, a prescindere dal tornaconto personale che poteva avere, quello di Cursa fosse un gesto di nobile altruismo.

    « È gentile da parte tua fare da tutor ai tuoi compagni. »

    E lo intendeva davvero, pure con la consapevolezza che l'altra potesse farlo più per sé stessa che per il bene del prossimo. Ben presto tornò sui libri, dove si cimentò in un'attenta lettura sulle caratteristiche di Venere. A quanto pareva aveva avuto una deduzione che l'altra aveva giudicato corretta, quindi forse non era poi un caso così perso come ci aveva tenuto a specificare Cursa. Paragrafo dopo paragrafo, e con un po' di ragionamento, quelle nozioni stavano smettendo di sembrare tanto assurde o incomprensibili nella mente della Prewett. Diede un'occhiata al modellino in scala di Venere, e per qualche momento alternò lo sguardo da esso agli appunti e viceversa, cercando di visualizzare mentalmente il moto che poteva caratterizzarlo affinché si manifestasse un fenomeno tanto strambo come quello che aveva descritto poco prima.

    « La rotazione sincrona. »

    Rispose con un po' più di sicurezza nella voce stavolta, seppur stesse ancora osservando il modellino con la testa un po' piegata, come se fosse una posizione che potesse aiutarla a concentrarsi meglio. Tornò tuttavia sul pianeta Terra quando realizzò di aver risposto, e di essere dunque giunta ad una conclusione. Si apprestò a quel punto a tornare sui libri, dove avrebbe trovato l'appunto che l'aveva aiutata a raggiungere quella deduzione.

    « Venere è l’unico tra i pianeti del Sistema Solare ad avere un giorno più lungo del suo anno: questo vuol dire che gira così lentamente su se stesso che impiega meno tempo a orbitare intorno al Sole. »

    E tornò a guardare Cursa solo allora. Non si aspettava di ricevere una conferma o una smentita da parte sua, piuttosto si chiedeva quando sarebbe arrivato il suo ennesimo commento.

    Edited by Venetia E. Prewett - 6/3/2024, 00:32
     
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    Non disse alcunché a qualsiasi tentativo volesse fare Venetia, ringraziandola e mettendo più luce sulla gentilezza, mantenendo invece il massimo silenzio, ancora seduta sulla sedia e lo sguardo color cioccolato fondente rivolto di tanto in tanto al cielo fuori dalla Torre d'Osservazione, specialmente quando la Grifondoro si perdeva un po' nella lettura. Aveva tutte le sue ragioni per fare quello che faceva, brillare agli occhi degli adulti rientrava certamente tra quelle ma non era solo quello. Hogwarts non era un posto facile in cui potersi ambientare quando le filosofie dei docenti - soprattutto della Preside - e le regole in generale del castello delineavano tutta una serie di avvenimenti, vissuti e infine comportamenti. Per fortuna della giovane Zabini, tuttavia, partiva un po' già prevenuta grazie alle lezioni di sua madre e mediante esse si era costruita il suo percorso, mostrando loro il volto impeccabile di una studentessa modello di cui potersi fidare. Certe volte, una maschera era ciò che permetteva di sopravvivere in ambienti dove idee e scelte potevano essere viste male, pur ritenendo di farle poiché giuste e legittime, ancora di più di fronte ai pericoli che il Felix-Gate aveva solamente portato alla luce. Erano sempre stati lì, ora erano ancora più palesi e visibili sotto gli occhi di tutto il mondo. Le novità altrove parlavano chiaro, in ogni caso non era il momento adatto per una simile digressione.

    Corretto, da qui puoi trovare chiarezza alla confusione di poco prima. Venere funziona così in virtù delle sue caratteristiche e della sua posizione all'interno del Sistema Solare.

    Andò a confermare, muovendo intanto la mano dominante per spostare la lanterna ancora ricoperta di fiamme campanule così da esporre maggiormente il modello di Venere, dopo che vide la Grifondoro piegarsi un po' per vederlo. Poi si alzò in piedi, scostando decisa la sedia all'indietro e indicando in seguito il grande telescopio dietro cui fino a qualche momento precedente si era rifugiata.

    Metti da parte le pergamene e vieni qui.

    E questa volta l'avrebbe posta a una domanda forse puramente tecnica, la cui risposta si poteva ottenere semplicemente dall'osservazione.

    Cerca Venere.

    Concluse senza aggiungere tuttavia che in realtà il pianeta era visibile soltanto in due momenti specifici, palesandosi nella sua brillante manifestazione prima dell'alba o dopo il tramonto. Ma Astronomia era anche questo, non solo studiare ma anche imparare a osservare e trarre le proprie conclusioni sulle eventuali posizioni e caratteristiche dei corpi celesti. Se fosse anche un'occasione per far rendere ancora più conto alla Grifondoro delle sue gravi lacune in quella materia, Cursa non lo avrebbe dato molto a vedere palesando modi sicuri.

    CITAZIONE
    Recupero Fatica causa preparazione delle pozioni Occhiopallato e Antidoto ai Veleni Comuni:

    Manualità Tecnica: 0,5 per 10 post successivi (6/10)
    Memoria Tecnica: 0,5
    Speziale Lv1: 0,5 per 10 post successivi del PG (6/10)
    Chimico Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (6/10)
    Calderaio Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (6/10)
     
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    Tornò a guardare il modellino in scala solo per un breve istante, durante il quale cercò ancora una volta di immaginarsi il moto che aveva appena letto a voce alta. L'Astronomia l'aveva affascinata parecchio durante i suoi primi anni ad Hogwarts, le piaceva osservare i corpi celesti e pensare che avessero una qualsiasi influenza sugli esseri umani, da qui la decisione di prendere parte al corso di Divinazione. Lo trovava confortante, oltre che estremamente interessante. Poi era successa la malattia di sua madre, a cui seguì la prematura scomparsa e la conseguente caduta a picco non solo della sua socialità, ma anche dei suoi voti in pagella. Quello doveva essere l'anno del riscatto, perché gli esami M.A.G.O. si avvicinavano inesorabilmente e doveva trovarla dentro di sé la forza di rimettersi in carreggiata. Osservò Venere in miniatura domandandosi cos'avessero in serbo per lei quei moti del tutto inusuali rispetto a quelli del pianeta Terra. Tuttavia, nonostante i pensieri del tutto astratti rispetto alla materia in cui si stava cimentando, alla conferma da parte di Cursa non tardò ad arrivare un sorriso fiero.

    « D'accordo. »

    E semplicemente si alzò, lasciando le pergamene ed i libri lì sul tavolo. Il telescopio lo aveva già messo a fuoco prima, ma ricontrollandolo notò che la visuale fosse ancora leggermente sfocata. Stava guardando attraverso l'occhiello mentre muoveva la rotella di regolazione, e quando raggiunse un risultato consono prese a muovere l'oggetto fino alla destinazione che cercava. Le cose che sapeva e che ricordava erano che Venere fosse il pianeta più vicino alla Terra, che spesso venisse confuso con una Stella e che si trovava nei pressi del Sole. E difatti lì non c'era niente, o almeno niente che Venetia potesse vedere attraverso la lente del telescopio. Non era del tutto sicura di star guardando il punto esatto in cui Venere si palesava, tuttavia era sicura che, di tutti i corpi celesti che stava vedendo, nessuno corrispondesse alla descrizione di quel pianeta.

    « Non c'è. »

    Esclamò mentre osservava ancora il cosmo, perdendosi per qualche istante a guardare le varie stelle che punteggiavano il cielo notturno. Non seppe dare una spiegazione vera e propria alla sua risposta, tuttavia era convinta di quello che diceva.
     
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    Quando vide Venetia avvicinarsi al grande telescopio senza palesare il minimo sospetto su quello che avrebbe dovuto fare effettivamente, d'altronde era lì per cercare di recuperare alzando il voto di Astronomia ed era quasi probabile che si stesse sbagliando, non disse niente, nemmeno per mezzo secondo. La osservò che cercava di impadronirsi dello strumento come fosse facile, alla pari del brandire la propria bacchetta, e mentre rivolgeva l'occhiata oltre il parapetto, dal cielo stellato all'infinita schiera di alberi dalle differenti forme in lontananza, dove una grande zona era ricoperta da una foschia densa e annunciava l'inizio della Foresta Proibita.

    Perché non si può vedere a quest'ora specifica, è pure già passato troppo tempo perché possa essere visibile al telescopio.

    Le rispose infine, tornando al tavolo su cui aveva fatto sistemare i suoi appunti per sistemarli tutti nella sua borsetta, comprese le mappe astronomiche, con l'aiuto della bacchetta in legno di tasso.

    Non ti è nemmeno venuto il dubbio sulla sua effettiva posizione, che non abbiamo trattato in alcun modo.

    Quando ebbe finito di sistemare, mise la bacchetta nella borsetta e con la mano dominante andò a raccogliere la lanterna che ospitava ancora le fiamme campanule, che in quel momento illuminarono come non mai il volto di Cursa, evidenziando ancora di più la sua sicurezza fatta e rifinita come una vera pelle piuttosto che una maschera. Talvolta era difficile sapere dove stesse il confine, ma non era quello il momento adatto. Tornò dalla Grifondoro Prewett, la guardò densamente seria negli occhi dall'alto verso il basso e si schiarì la voce.

    Quando sei cosciente di essere carente in qualcosa, porti continuamente delle domande è il minimo. Sbaglierai sempre e comunque, in una materia come Astronomia occorre avere un occhio critico. Avresti potuto chiedermi dove stesse invece di buttarti subito a cercarlo. Lo hai fatto ma sarà meglio per te non farlo al cospetto della Copernicus.

    Non era da lei dispensare consigli simili a qualcuno che in effetti considerasse essere un po' fuori dalla sua cerchia, di norma lo faceva soltanto con maghi e streghe che meritavano più la sua attenzione e in quel caso non si poteva dire lo stesso - sfortunatamente - di Venetia. Lo fece soltanto per mantenere intatta la sua reputazione come studentessa modello e nulla di più.

    A questo punto, non ho altro da insegnarti. Ti prepari non male ma potresti fare di più.

    E allungò allora la mano libera, in attesa di incassare il suo compenso di cinque galeoni.

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    Recupero Fatica causa preparazione delle pozioni Occhiopallato e Antidoto ai Veleni Comuni:

    Manualità Tecnica: 0,5 per 10 post successivi (7/10)
    Memoria Tecnica: 0,5
    Speziale Lv1: 0,5 per 10 post successivi del PG (7/10)
    Chimico Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (7/10)
    Calderaio Lv1: 1 per 10 post successivi del PG (7/10)
     
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    Quando si staccò dal telescopio per rivolgersi in direzione dell'altra fu per soppesare su di lei lo sguardo. Ascoltò e fece tesoro dei suoi consigli, tuttavia si ritrovò a domandarsi più e più volte dove prendesse tutta quella sicurezza, che di per sé non era un male, anzi, era una caretteristica da ritenere perfino invidiabile. Anche a Venetia sarebbe piaciuto ostentare tanta sicurezza, ma si mise a pensare che probabilmente non sarebbe mai potuta arrivare a farlo in quel modo. In ogni caso, non la giudicò per le loro diversità nemmeno per un istante.

    « Giusto. Beh, sapevo che fosse vicino al Sole. »

    Il che era vero, almeno la posizione dei pianeti era una cosa che ricordava per uno o per l'altro motivo, quindi non era andata proprio a tentoni come aveva lasciato intendere l'altra, per quanto avesse peccato di ragionamento. Lasciò dunque andare il telescopio, che sistemò nella sua posizione originale così come l'aveva trovato all'inizio di quell'ora. Annuì ed accettò di buon grado i suggerimenti di Cursa, in particolar modo quello sul comportamento da adottare con la Copernicus o ad una sua lezione in generale. Avrebbe fatto più domande, da quel momento in poi.

    « Sarà fatto! Grazie ancora, Cursa. »

    Squittì con fare genuino, andando a prendere la sua mano per stringerla con delicatezza. Solo allora si ricordò del compenso che l'altra le aveva chiesto, e che quindi quella mano protesa in sua direzione altro non era che la richiesta del riscatto. Si fece subito indietro, sentendosi un po' a disagio e con le gote che tendevano ad arrossire per la gaffe appena fatta. Cercò tuttavia di riprendersi in fretta, recuperando velocemente l'atteggiamento educato e composto che solitamente la caratterizzava. Odiava fare brutte figure perché diventava tutta impacciata quando succedeva, ma aveva imparato col tempo a rialzarsi e a far finta che non fosse accaduto nulla.

    « Ah, già... I Galeoni. »

    Tossicchiò come se nulla fosse, desiderando al più presto incontrare qualcuno con cui avrebbe potuto riderci su dell'errore appena commesso, che fosse Petyr, Eunjoo o Eren, che immaginò avrebbero potuto rendere perfino divertente quel momento che ora era imbarazzante. In ogni caso, dopo aver cercato per qualche istante all'interno della sua borsa, ne avrebbe tirato fuori un piccolo borsellino rosa e decorato da tante piccole madreperla su cui si rifletteva il chiaro di Luna. Lo aprì e prese la somma richiesta, e senza fare troppe storie l'avrebbe consegnata all'altra ancora con un sorriso stampato in faccia.

    [ role conclusa ]

     
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