Blessed be the mystery of love

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  1. Elliott H. Bailey
     
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    Quando i suoi occhi si posarono sulla figura di Setoshi, che gli correva leggiadro incontro, sentì una spina conficcata nel cuore, che si muoveva al ritmo del suo respiro. Ancora una volta si chiese perché non potesse corrergli incontro così per una spinta del cuore, invece che per altro.
    Tutto quello che avvenne tra l’arrivo dell’amico e la visione della stanza creata per loro, gli ricordò i motivi per cui aveva cercato di evitare Setoshi. Scorgeva nei comportamenti del corvonero una certa speranza e si sentì rammaricato, perché a quel punto era chiaro che anche l’altro avesse aspettato quel momento. Non riuscì a trattenere un sospiro vedendo l’aula da disegno che si apriva davanti ai loro occhi. Certo, meglio di qualsiasi cosa sarebbe venuto fuori se la Stanza avesse accolto i suoi, di pensieri e desideri. Probabilmente la stanza sarebbe stata più buia e asfissiante, e non lo avrebbe aiutato nelle sue intenzioni, visto che si sentiva già abbastanza soffocare di suo. Il luogo però non poteva non ricordargli ciò che era accaduto un mese prima, ed era sicuro che non si trovassero lì per scambiarsi un altro bacio.
    -Devi averci pensato parecchio se la Stanza delle Necessità ha deciso di prendere proprio questa forma.- disse, mentre si guardava intorno, cogliendo le differenze con la sala d’arte della scuola.
    -Anche io.-
    Posò lo sguardo su Setoshi, rivolgendogli un sorriso dispiaciuto e amareggiato. La spina continuava a muoversi, in un dolore persistente. Non riusciva a capire se quella sensazione fosse reale o meno, però c’era, ed Elliott si stava davvero impegnando per non prenderla in considerazione. Si era avvicinato ad uno dei tavoli, dandogli le spalle, prendendo in mano uno dei pennelli e cominciando a giocarci, passandoselo tra le dita, guardando quel movimento fluido. La sua vita sarebbe dovuta girare a quel modo, ma immaginava che non fosse così semplice come gli riusciva giocherellare con l'oggetto che teneva in mano. Mise al suo posto il pennello e si girò, poggiandosi al bordo del tavolo ed incrociando le braccia.
    -Così non va.-
    Lo guardò di nuovo, cercando di non apparire troppo freddo perché non voleva proprio esserlo. Sciolse le braccia, facendole cadere lungo i fianchi, cercando di scollarsi di dosso la sensazione di chiusura che sembrava voler dettare legge sul suo tono e sul suo linguaggio del corpo.
    -Almeno per me.- aggiunse, sempre con lo sguardo fissò su di lui, ma il tono leggermente più caldo. Voleva essere sincero con Setoshi, ma doveva ammettere che parlarne con Sabrina era stato molto più semplice.
    -Tu come stai?- chiese, una domanda che aveva costellato le loro conversazioni tranne che nell’ultimo periodo, forse per timore di sentirne la risposta. Ma adesso erano solo loro due, in un luogo in cui nessun altro avrebbe potuto ascoltarli, neanche di sfuggita, ed Elliott sperava davvero che l'amico avrebbe risposto con la stessa sincerità che gli stava venendo offerta.

    Setoshi Mirai
     
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12 replies since 28/3/2024, 17:07   232 views
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