Blessed be the mystery of love

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Setoshi Mirai
     
    .
    Avatar


    Group
    Corvonero
    Posts
    598

    Status
    Offline
    Era sembrato così semplice entrare, varcare la soglia e lasciarsi alle spalle il resto del castello. Eppure ora che si trovavano entrambi dentro la Stanza delle Necessità, da soli, pareva bastasse l’eco dei propri pensieri a farne risuonare l’interno in ogni suo angolo: un singolo respiro era sufficiente a prendere per sé tutta l’aria, un passo ad attraversarla per interno, così come poche parole di Hans ad assordarne il primo silenzio.

    Anche io.

    Ripeté senza sapere se fosse speranza o resa quella che aveva animato “parecchio” i pensieri dell’amico al pari suo.
    La verità era che ci aveva pensato sì a lungo ma, allo stesso tempo, la stanza aveva risposto al suo desiderio solo a cavallo fra quello stesso giorno e il precedente, in risposta tanto alla sua volontà quanto a ciò che aveva voluto nasconderci dentro in vista dell’incontro. E mentre Hans passava fra le dita uno dei pennelli, Setoshi non poté fare a meno di pensare a quando questi avevano abbandonato le tele a sé stesse, incomplete e desolate almeno quanto erano diventati i colori dell’amico in quel momento.

    Così non va.
    Certo, vanno puliti prima.

    Per un attimo pensando si stesse riferendo alle setole dei pennelli ancora macchiate di tempera, quando sentendo il suo sguardo su di sé avvertì con più chiara e amareggiata consapevolezza a cosa stesse alludendo.

    Come la polvere di valve d’ostrica prima di diventare bianco resina.

    Ma forse così facendo - come suo solito d’altronde - correva soltanto il rischio di non spiegarsi davvero, salvo tradurre in parole povere anziché in colore ciò che sentiva.

    In sospeso.

    Tra l’amicizia andata e i sentieri della distanza che Hans aveva frapposto a loro, alla sua dichiarazione e il rifiuto ricevuto. In quale altro modo sarebbe potuto stare altrimenti? Ma soprattutto...

    Ciò che conta adesso però è: tu come vorresti che stessimo?

    In fondo era per quello che gli aveva chiesto di trovarsi lì, no? Per dare una definizione al loro rapporto dopo gli eventi del mese passato, per “fare andare” - come aveva appena detto lui - qualcosa in cui al momento non riusciva proprio a trovarsi. O la verità era che aveva già deciso tutto da sé, sia il punto di partenza che quello di arrivo?
    Una parte di lui voleva essere pronta ad accettare qualsiasi cosa, anche la fine purché l’amico ritrovasse la sua pace ed equilibro. Dall’altra, però, neppure era sicuro di avere la risolutezza necessaria a lasciar allontanare l’amico così, di sua volontà, senza neanche provare a persuaderlo del contrario. Era davvero possibile volere il suo bene senza pensare, un minimo, anche al proprio, al fatto di non riuscire a rinunciare all’amicizia di ogni giorno coltivata assieme a Sabrina e il resto dei compagni? Non ne aveva idea, ma immagina che presto o tardi avrebbe dovuto imparare a conoscere la risposta.
     
    .
13 replies since 28/3/2024, 17:07   241 views
  Share  
.