Post scriptum

Cottage di Kristofer Gaarder

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Animus
    Posts
    93

    Status
    Offline
    Casa Gaarder odorava di stufato, quel sabato mattina. Kristofer si era dato da fare per preparare al meglio uno dei migliori stufati irlandesi che avesse mai assaggiato, e di cui aveva custodito gelosamente la ricetta per poterla sfoderare alla giusta occasione, come del resto aveva sempre fatto con ogni prelibatezza che nel corso dei suoi viaggi gli aveva stuzzicato il palato. Amava cucinare, ma ancora di più amava mangiare quel che cucinava - o che gli altri cucinavano per lui - chiaramente accompagnando il tutto con della buona birra, come quella che già occupava il posto d’onore al centro del grande tavolo di legno in mezzo al casolare. C’erano poi quelle rare occasioni in cui si ritrovava a cucinare non solo per sé stesso: occasioni come quella a cui aveva deciso di dedicarsi per quel sabato, in grado di dargli quella motivazione in più che solitamente rendeva i suoi manicaretti ancor più saporiti.
    Era passato un bel po’ di tempo ormai dall’ultima volta che aveva trascorso una giornata con Eren. Il ragazzo aveva viaggiato parecchio con il padre, cosa che Kristofer invece aveva smesso di fare da qualche anno se non per qualche sporadica occasione dettata dal suo lavoro, sicché negli ultimi anni erano state rare le occasioni in cui aveva potuto dedicare del tempo al ragazzo. E tuttavia Kristofer era convinto che, nonostante questo, non si sarebbe mai sentito un estraneo nei confronti del figlio di Colin. Il legame con l’ex Grifondoro, amico e collega, era talmente forte e sincero da estendersi di riflesso anche al sangue del suo sangue, ed era certo che se anche lui avesse avuto figli, per Colin sarebbe stato lo stesso. D’altra parte, quel legame quasi fraterno era il motivo per cui proprio a Kristofer era stato chiesto di far da padrino al ragazzo, quando Eren era venuto al mondo.
    Eppure era la prima volta che il magizoologo percepiva l’importanza e il peso che quel ruolo poteva avere. Forse perché fino a quel momento aveva sempre visto Eren come un ragazzino sveglio, assai in gamba e pieno di energie, o forse perché lo aveva sempre dato per scontato, non si era mai preoccupato di dovergli direttamente offrire, più o meno esplicitamente, il proprio supporto.

    CITAZIONE
    PS: se puoi, stagli vicino

    Le parole di quel post scriptum risuonarono nella sua testa, mentre si preparava ad accogliere l’ospite che di lì a poco sarebbe arrivato per il pranzo. La lettera ricevuta da Colin era stato il principale motivo per cui aveva deciso di invitare Eren a pranzo, anziché per una bevuta ai Tre Manici di Scopa, cosa che in effetti avrebbe voluto fare già da mesi sapendo che il figlioccio era venuto a studiare a Hogwarts, ma che tuttavia aveva sempre dovuto rimandare.
    Il profumo dello stufato riempiva la casa, attraversando le finestre aperte per poi perdersi nel verde che la circondava. Acciambellato sulla soglia del terrazzino semicircolare, Loki sollevava di tanto in tanto la grossa testa pelosa fiutando la carne cotta. Era ormai questione di minuti prima che si alzasse sulle quattro zampe correndo incontro al nuovo arrivato.

    Eren McCall Eccoci! scusa il ritardo
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    439
    Location
    Howth - Irlanda

    Status
    Offline
    L’invito che aveva ricevuto dallo zio Kristofer non l'aveva sorpreso nemmeno un pò. A dire il vero da quando aveva iniziato a studiare a Hogwarts aveva pensato di passare a trovarlo, ma tra le varie attività aveva avuto sempre delle cose più urgenti da fare.
    La vita in questa scuola era abbastanza frenetica, e gli era anche stato detto in anticipo che non era come le altre che aveva frequentato.
    Non c’aveva creduto.
    Eppure… c’era voluto poco per ricredersi. Di cose ne erano successe dal primo Settembre fino a quel momento, e il picco massimo -o il fondo in base al punto di vista- l’aveva toccato suo malgrado con mano, circa un mese prima dell’arrivo dell’invito da parte del suo padrino. Il dubbio che fosse anche per quello che gli era arrivato l'invito a pranzo ce l'aveva, ma poco importava. Sarebbe comunque andato a trovare il suo padrino perché al di là degli evidenti tentativi di salvataggio da parte di Colin, Eren a Kristofer voleva bene.
    Cambiare aria tra l'altro poteva solo fargli bene, anche perché mentre era a scuola non faceva altro che rimuginare e tramare, ribollire in maniera silenziosa e osservare.
    Eren era cambiato nell’ultimo periodo più di quanto non avesse fatto negli ultimi dieci anni.
    Dall’ultima volta che aveva incontrato Kristofer, era sicuramente cresciuto parecchio. Era sempre stato piuttosto basso come ragazzino, cosa per cui Colin stesso lo prendeva in giro dicendogli che aveva preso da sua madre che appunto era piccola e minuta, eppure, era cresciuto e stava crescendo ancora! E nel momento in cui imboccò il sentiero per raggiungere l’abitazione del magizoologo, con il passo dinoccolato, i capelli corvini le cui punte erano scombinate ad arte per conferirgli un'aria sbarazzina da fighetto, e le mani nelle tasche della giacca di pelle nera che indossava, gli mancavano giusto un paio di dita d’altezza per raggiungere il metro e ottanta.

    Se c’era una cosa in cui gli adolescenti erano veramente tanto bravi soprattutto in presenza degli adulti, era fingere che andasse tutto bene ed Eren sicuramente non era da meno rispetto ai suoi coetanei. Per questo motivo nonostante già ad una prima occhiata risultasse molto più pallido di quanto fosse il suo reale incarnato, e lo sguardo dal particolare colore grigiastro aveva perso buona parte della sua vivacità, quella mattina appariva abbastanza tranquillo. Ma non ci voleva un divinatore per riuscire ad intuire che fosse tutta una finzione, bastava conoscerlo anche un minimo per notare come lo sguardo avesse perso di vitalità e il sorriso perennemente presente e raggiante, si fosse invece spento.
    Non era finto però, quello che si aprì spontaneamente sul volto del giovane grifondoro nell’esatto istante in cui Loki avanzò trotterellando in cerca di coccole o così Eren interpretò la sua corsetta. Si chinò perciò per portarsi alla sua altezza e accoglierlo con una serie di belle carezze vigorose sul collo, nel tentativo di salutarlo come era giusto. Aspettandosi magari qualche scodinzolio e rimanendo sul chi va là per evitare lappate improvvise.

    Ciao… Quanto sei bello!

    Rimase lì per salutare il cane giusto una manciata di attimi, poi si ricordò che era lì per qualcun’altro magari anche altrettanto peloso, ma di un altro colore e un’altra razza!

    Zio Kistofer?

    Cercò di richiamare la sua attenzione già da fuori mentre era ancora chinato accanto a Loki, poi tornò in piedi e avanzò verso la porta annusando l’aria un pò come aveva fatto anche l’animale giusto qualche minuto prima.
    Era stufato?
    Scoprì improvvisamente di avere una fame da lupo.
    Bussò un paio di volte con le nocche della destra sul legno della porta, poi afferrò la maniglia e provò a spingere.

    Zio ci sei? Posso entrare?

    In realtà se fosse riuscito avrebbe già aperto e messo la testa dentro casa, guardandosi intorno in cerca del magizoologo.

    Kristofer Gaarder <3
     
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    Animus
    Posts
    93

    Status
    Offline
    I gradini di legno scricchiolarono sotto il peso dei passi di Kristofer, che aveva deciso all'ultimo momento di salire sul soppalco a riordinare il divano-letto e la zona lettura, nell'eventualità che Eren necessitasse di un riposino tranquillo dopo pranzo.
    La voce del ragazzo lo raggiunse a metà delle scale, dove il magizoologo si arrestò per un momento sfoderando un sorrisone a trentadue denti.

    Eren!

    tuonò tutto contento, prima di precipitarsi giù per l'angusta rampa di scalini schivando per un soffio la trave di legno su cui puntualmente rischiava di picchiare la testa.

    Vieni qui bello di zio, fatti abbracciare! Come stai?

    Non gli lasciò scampo, investendolo in pieno a braccia aperte e stritolandolo in una delle sue strette vigorosamente affettuose. Se anche Eren fosse stato poco incline al contatto fisico, conoscendo Kristofer non avrebbe potuto aspettarsi altrimenti, ragion per cui se aveva deciso di entrare in quella casa lo aveva certamente fatto a suo rischio e pericolo.

    Accidenti quanto sei cresciuto! Ci manca poco che mi raggiungi ahah

    Si scostò quanto bastava per guardarlo bene dall'alto in basso, ben consapevole che quella fosse solo una battuta di spirito e anzi, proprio per questo intenzionato a sondare la reazione del ragazzo. Non lo ricordava affatto come un tipo permaloso, ma ricordava, seppur vagamente, come l'adolescenza potesse essere quella fase delicata in cui le parole sembrano avere un peso diverso. Soprattutto quelle dette, per non dire quelle scritte, da altri.
    Dal canto suo, Kristofer non si era mai trattenuto dal cedere a un po' di ironia, specialmente con le persone a cui voleva bene: con chi altri avrebbe dovuto farlo, poi, se non proprio con le persone a cui voleva bene?

    Spero ti piaccia lo stufato di montone...

    disse poi dirigendosi verso i fornelli, là dove il pranzo ormai quasi pronto ribolliva sul fuoco lento.

    Prima ho dovuto far uscire Loki, sapessi come sbavava qui intorno... Sei di nuovo qui eh bestione? Vedi di non allagare la cucina!

    L'animale aveva approfittato dell'ingresso di Eren per intrufolarsi di nuovo in casa, attratto dall'odore della carne stufata, e adesso se ne stava con la lingua penzoloni ad attendere il momento in cui una porzione sarebbe toccata a lui, sniffando di tanto in tanto in direzione dei fornelli.

    Che si dice alla cara vecchia Hogwarts? È vero che c'è ancora quel cadavere di Rüf a insegnare Storia della Magia?

    Mentre intavolava quella più che ordinaria conversazione, Kristofer recuperò la bacchetta e con un paio di stoccate fece in modo che piatti, posate e bicchieri prendessero il loro posto, là dove a breve sarebbe arrivato anche il cibo. Una scodella e un piatto ovale inizialmente coperti da tovaglioli arrivarono da chissà dove, lasciando intravedere mentre atterravano sul tavolo i loro contenuti dall'aria invitante ma certamente non da piatto principale: chips di bubotubero e uova alla scozzese. Kristofer non disse nulla, dando forse per scontato che se Eren avesse voluto iniziare a stuzzicare avrebbe potuto farlo liberamente: o almeno lui, al suo posto, non ci avrebbe pensato due volte.

    Eren McCall eccomi <3 ancora una volta ti chiedo scusa per il ritardo
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    439
    Location
    Howth - Irlanda

    Status
    Offline
    Nel sentirsi chiamare, istintivamente indirizzò gli occhi chiari verso le scale e l’espressione si ammorbidì parecchio nello scoprirsi osservato da Kristofer fermo a metà della scalinata.

    Ciao!

    Esordì, quindi decise di entrare e chiudersi la porta alle spalle mentre anche Loki sgattaiolava dentro da vero furfante.
    Per quanto riguardava il grifondoro, avanzò nella stanza per andare verso Kristofer con il chiaro intento di salutarlo a dovere.

    Attento alla tes

    Non ebbe modo di finire con la raccomandazione, per fortuna l’uomo si muoveva con estrema disinvoltura dentro casa sua e non rischiò davvero di distruggere la trave (o la sua testa) con una botta.
    Zio e nipote avevano un altro tratto in comune, ovvero entrambi erano dei tipi piuttosto fisici, ragione per la quale Eren non si sottrasse dall’abbraccio che prevedeva già sarebbe arrivato, anzi ci andò incontro lasciando che sul viso stanco e un pò provato potesse aprirsi un sorriso, così come aprì anche le braccia per restituire l’abbraccio all’ex tassorosso.
    Era sicuramente felice di vederlo.
    Forse però non si aspettava una stretta così forte, per un momento gli sembrò di star abbracciando Hagrid di nuovo e gli mancò il respiro. Perché tutti tendevano sempre a stritolarlo?

    Sto… hhhh… Beh..neh!

    Boccheggiò un pò in cerca d’aria, ma fortunatamente Kristofer decise di allentare la presa sul figlioccio per osservarlo meglio, Eren glielo lasciò fare senza porsi troppi problemi.

    Beh! Papà mi ha consigliato di mettermi a dormire coi calzini bagnati.

    Alzò le spalle, a vederlo muoversi sembrava appunto di avere a che fare con un Colin alla sua stessa età. Anche se Eren aveva ereditato i tratti somatici da entrambi i genitori, i capelli corvini uguali al padre e ribelli allo stesso modo, le labbra della madre e la forma del viso da lei, mentre gli occhi sembravano un perfetto miscuglio tra il nero pece del padre e l’azzurro ghiaccio della madre. I movimenti e i modi di fare o di esprimersi (così come l’indole infuocata e ribelle) rispecchiavano totalmente quelli del papà.

    Dice che funziona come con gli alberi, se li innaffi tutti i giorni loro crescono altissimi!

    Nessuno poteva mai credere che stesse parlando sul serio, c’era una profonda ironia nel modo in cui si esprimeva il giovane McCall e nel sorrisetto a mezza bocca che accompagnò quelle sue parole e per forza di cose anche quelle pronunciate dal padrino per cui non sembrava essersi offeso nemmeno un pò. Aveva da sempre la consapevolezza di essere più basso della media dei suoi compagni, ma a quanto pareva stava ovviando a quel “problema”, che fosse grazie ai fantastici consigli del padre (cose che di certo Eren non aveva fatto davvero) o ci avesse pensato la natura come invece era più probabile, non lo disse e stava decisamente al magizoologo decidere su quale delle due opzioni puntare.

    Stufato di montone? Ecco cos’è questo profumo pazzesco!

    Si sporse verso i fornelli oltre la figura dell’ex tassorosso come se quel gesto potesse aiutarlo a sentire meglio l’invitante profumino della pietanza preparata.

    E sì figurati, andava bene anche un panino, non ho molte pretese… basta che si mangia!

    Dove la nascondeva tutta la roba che ingurgitava era impossibile da definire visto l’aspetto atletico e snello che aveva. Indirizzò uno sguardo anche a Loki.

    Ma ha ragione anche lui… l’odore arriva fino alla strada principale di Hogsmeade! A momenti potrei iniziare a sbavare anch’io.

    Che magari era un’esagerazione, ma di certo quello era un modo per complimentarsi con Kristofer già solo per il profumo. Sempre gentile Eren, tratto che si portava dietro sin da bambino e che era rimasto invariato. Tuttavia non aggiunse molto sulla questione e la domanda in merito ad Hogwarts arrivò a pizzicare le sue orecchie mentre prendeva le distanze dal padrino giusto per avere lo spazio di togliersi la giacca in pelle. Nel compiere quel gesto, la manica destra della maglietta nera che indossava si ritirò un pò verso l’avambraccio, quel tanto che servì a scoprire sull’interno polso le lettere finali del marchio che gli avevano fatto. Era chiaramente un “cio” in via di guarigione ma pur sempre ancora rosso come il sangue, appariva sia come una cicatrice da taglio, che come quella di una bruciatura. Immediatamente abbassò la manica facendo passare quel gesto come naturale proseguo dell’essersi tolto la giacca, se pure non lo era nemmeno un pò, Eren era bravo a dissimulare e sperava vivamente che il padrino non avesse notato quel fantastico tatuaggio che si portava dietro.

    Merlino, sì! Rüf insegna ancora e le sue lezioni sono così soporifere che un paio di volte credo di essermi addormentato.

    Confessò candidamente, intanto che dei piatti attirati da Kristofer volavano sul tavolo. Appese la giacca ad una delle sedie, pronto a scofanare qualunque cosa lui stesse per mettere a disposizione.

    Anche quel vecchio bavoso di Lumacorno insegna ancora.

    Chiaro che quel particolare insegnante non gli piaceva nemmeno un pò, magari si vedeva anche dalla smorfia che ne cambiò i tratti del volto rendendoli nauseati.

    Poi… per il resto… E’ Hogwarts.

    Come se questo potesse spiegare tutto.

    C’è un sacco di fermento per le imminenti finali di quidditch! Papà te l’ha detto?

    Dal sorriso che tentò di sfoggiare non poteva riferirsi a nulla di brutto in questo specifico caso, nonostante il fermento a Hogwarts fosse dovuto anche a qualcos'altro di molto più serio e molto meno bello.

    Ho acchiappato il boccino alla prima partita del campionato, perciò abbiamo vinto! E giocheremo la finale per il primo posto contro Tassorosso.

    Assottigliò le palpebre in una mutua minaccia, un pò come se stesse pensando: “e tu non ti azzardare a tifare per la tua vecchia casa”. In ogni caso, decise di approfittare delle chips di bubotubero, senza troppi complimenti alzò il tovagliolo che le copriva e ne prese una manciata, decisamente intenzionato a sgranocchiarle.

    Vuoi?

    Comunque era generoso! Tanto da offrirne un paio a Kristofer, dentro casa sua.

    Kristofer Gaarder <3
     
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Animus
    Posts
    93

    Status
    Offline
    Era incredibile quanto Eren somigliasse a Colin.
    Kristofer aveva sempre scherzato sul fatto che l’amico non si era impegnato abbastanza per trasmettere il proprio patrimonio genetico al piccolo McCall, che da bambino gli era sempre sembrato più simile a Doreen, fatta eccezione per il colore dei capelli e degli occhi. Ma a vederlo adesso, al culmine dell’adolescenza, con quell’aria da ribelle e un po’ irrequieta, il rosso non poté fare a meno di pensare che, con un po’ di immaginazione, la persona con cui stava parlando adesso era Colin e lui stesso aveva ancora sedici anni.

    I tuoi compagni di dormitorio ne saranno entusiasti immagino… chissà che profumino, altro che arrosto!

    Vaghi ricordi degli anni trascorsi a Hogwarts tentarono di riaffiorare tra i suoi pensieri, mentre ascoltava le parole del ragazzo. Tuttavia lo sguardo con cui prese a scrutare Eren mentre lo ascoltava assunse un velo diverso dalla piacevole nostalgia tipica di chi ripensa ai vecchi tempi. Aveva visto male o quella vicino al polso di Eren era una cicatrice? Per un momento, gli occhi di Kristofer si strinsero in uno sguardo grave e indecifrabile, che tuttavia si rilassò immediatamente nell’intercettare il sorriso di Eren e nel sentir menzionare il quidditch.

    Ah sì, tuo padre mi aveva detto che eri entrato in squadra… ah ti hanno preso come cercatore? Grande! Beh ma allora se è così devo assolutamente venire a vedere la partita. Non mi ricordo, gli spettatori esterni alla scuola sono ammessi?

    Di certo negli anni erano cambiate molte cose, ma a dire il vero Kristofer non era sicuro che ai suoi tempi fosse consentito l’accesso agli esterni sugli spalti del campo da Quidditch di Hogwarts.

    Grifondoro contro Tassorosso eh?… tuo padre e io finivamo sempre per azzuffarci dopo quelle partite ahah c’era una bella competizione

    Con sua grande soddisfazione, Eren aveva iniziato ad addentare gli antipasti, invitandolo a fare lo stesso. Giusto un paio di chips finirono tra le dita e poi tra i denti di Kristofer, che nel frattempo buttava sempre un occhio allo stufato.

    Mi sa che è pronto… siediti pure dove vuoi!

    annunciò finalmente, indicando a Eren i due posti apparecchiati a tavola che, per un più comodo contatto visivo, aveva predisposto uno di fronte all’altro.
    La pentola arrivò sul tavolo fumante, mentre un servilissimo mestolo prese a scortare lo stufato prima nel piatto di Eren, poi in quello di Kristofer e, infine, perfino nella ciotola che attendeva Loki a ridosso della parete dove si apriva la porta d’ingresso.

    Buon appetito!

    Si concesse giusto un paio di bocconi, prima di riprendere con studiata nonchalance la conversazione col nipote, tirando fuori un argomento decisamente meno frivolo dei precedenti.

    Mh… vi hanno più dato problemi quelli là… come si chiamano… gli alfieri rossi?

    Domanda cruciale, posta con una leggerezza sconcertante per cui lui stesso si sarebbe definito inopportuno.
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    439
    Location
    Howth - Irlanda

    Status
    Offline
    Non poté fare a meno di ridere al pensiero dei suoi compagni di dormitorio indispettiti dalle conseguenze degli eventuali calzini bagnati di Eren. La risata fu spontanea e sincera nonostante non fosse riuscita ad accendere completamente gli occhi chiari che restavano comunque avvolti da un alone di tristezza che Eren non era completamente in grado di scacciare in quel momento.

    A parte che non è vero!

    A quel punto ci tenne a sottolineare che i suoi piedi comunque non puzzavano affatto.

    E anche se fosse se lo meriterebbero! Uno di loro russa così forte che prima o poi finiremo tutti per volare via…

    Alzò gli occhi al cielo, si era lamentato innumerevoli volte di quel compagno di stanza in particolare che non lo lasciava dormire o studiare in pace a causa del ronfare continuo e fastidioso.

    Pare un troll con il mal di pancia!

    In merito al quidditch invece il sorriso di Eren si ampliò tanto da arrivare finalmente a rendere il suo sguardo più morbido ed entusiasta. Probabilmente Colin aveva da sempre raccontato a Kristofer quanto Eren fosse un patito del quidditch, aveva giocato in tutte le squadre delle scuole che aveva frequentato, cambiando ruolo a seconda della disponibilità, ma i suoi maggiori successi li aveva appunto ottenuti come cercatore, prima a Mahoutokoro e adesso a Hogwarts dove aveva appunto acchiappato il primo boccino alla primissima partita del campionato.

    Sì! E pensa che essendo l’ultimo arrivato ero una riserva! Ma il Capitano... Hugo Weasley Granger!! All’ultimo momento ha deciso di schierarmi e…

    Alzò le spalle, c’era dell’orgoglio molto spiccato nel suo atteggiamento, senza contare che aveva fatto nome e cognome del figlio della Ministra Hermione Granger.

    Abbiamo vinto! Quindi ora sono titolare.

    Si fece appena più pensieroso sull’ipotesi di avere zio Kristofer sugli spalti durante la finalissima, l’idea sembrava entusiasmarlo un sacco.

    Beh, non lo so. Nelle prime partite non c’erano esterni… ma magari per la finale faranno un’eccezione? Se è, te lo dico!

    Come tutte le volte in cui veniva fuori un aneddoto riguardo alla gioventù di suo padre, Eren si fece attento. Ascoltava in silenzio e non faticò nemmeno un po' ad immaginare Colin e Kristofer azzuffarsi per via del quidditch, la cosa lo fece ridere in maniera evidente, seguiva il discorso senza perdersi una parola.

    E come finivano le zuffe?

    Glielo chiese con vivissimo interesse e se da un lato credeva Colin capacissimo di scappare in modi molto creativi e svelti avendo ereditato da lui l’agilità che lo rendeva un ottimo cercatore, dall’altro lato invece sapeva che forse non sarebbe stato troppo facile sfuggire allo zio Kristofer con la sua stazza.
    Nel frattempo si accomodò sulla stessa sedia dove aveva appeso la giacca, dando le spalle alla cucina e approfittando di quel momento in cui il mestolo riempiva i piatti, per sgraffignare anche una delle uova alla scozzese. Non aveva pietà per il cibo, presto avrebbe spazzolato qualunque cosa di commestibile gli fosse stata lasciata davanti.

    Grazie!

    Brontolò in risposta al “buon appetito” la bocca già abbastanza piena grazie agli antipasti verso cui non lesinava le attenzioni.
    Mandò giù il grosso boccone e poi afferrò le posate per assaggiare anche lo stufato.

    Buono, cavoli!

    Che era un complimento. Masticava con calma, mangiava con fare pacioso, gli occhi puntati verso il piatto che divennero vacui all’improvviso.

    CITAZIONE
    Mh… vi hanno più dato problemi quelli là… come si chiamano… gli alfieri rossi?

    Ci mise qualche istante di troppo a trovare una risposta a quella domanda. Da quando era successo il fattaccio giorno 10 Marzo, non c’erano notizie degli alfieri, il che lasciava presupporre stessero mantenendo un basso profilo per non farsi beccare, perché in effetti non erano stati beccati. Nessuno era stato punito per ciò che era successo se non le vittime che si sarebbero portate dietro per sempre i postumi di un’aggressione le cui ripercussioni più gravi erano sicuramente quelle psicologiche. Eren questo non lo aveva realizzato ancora, era certo che sarebbe stato bene, che avrebbe superato tutto senza difficoltà, non aveva la minima idea che oltre ai segni sul braccio che stavano già sbiadendo alla vista, ma che al tatto sarebbero rimasti per sempre lì, anche le ferite che aveva riportato all’anima non se ne sarebbero mai andate.

    Lentamente scosse il capo come prima parte di una risposta che al di là del blocco iniziale, stava per formulare. Posò il cucchiaio, finì di mandare giù il boccone che si era fatto tagliente come vetro.

    No… loro… penso se ne resteranno rintanati da qualche parte come topi per un po'.

    Inumidì le labbra e ora che aveva ritrovato la parola, puntò lo sguardo grigiastro verso il volto di Kristofer mentre istintivamente e senza accorgersene ritraeva il braccio destro per portarlo più vicino al busto, nemmeno stesse cercando di proteggerlo.

    Zio, non so cosa ti ha detto papà di preciso. Ma io sto bene, davvero.

    Tentò con tutte le sue forze di suonare convincente. Ci mancava solo aggiungere preoccupazioni a quelle che suo malgrado aveva già dato alle persone che gli volevano bene.

    Eren cerca di mentire! Proviamo bugiardo vs Intuitivo
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Il Narratore
    Posts
    3,714

    Status
    Anonymous
    Nonostante fosse difficile da credere, perchè un ragazzo che aveva subito una crudeltà inaudita come quella che aveva colpito Eren con scarse probabilità poteva dire di stare bene, il tono del Grifondoro e la sicurezza con cui permeò le proprie parole avrebbero convinto Kristofer della loro bontà. Probabilmente il Magizoologo sarebbe stato più portato a credere ad un pronto risollevamento dello stato d'animo del Grifondoro più che ad una ripresa totale, ma in ogni caso non avrebbe avuto dubbi circa la sincerità del figliocco.

    Eren vince Bugiardo vs Intuitivo
     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Animus
    Posts
    93

    Status
    Offline
    L'entusiasmo del ragazzo nel raccontare del suo successo come cercatore di Grifondoro rassicurò Kristofer, che fin da quando Eren era entrato in casa si era sforzato di captare ogni campanello d'allarme nei modi di fare e nelle parole del ragazzo. Aver intravisto quella cicatrice sul polso lo aveva in qualche modo messo in allerta, tanto da notare un insolito velo di mestizia nello sguardo solitamente allegro del figlioccio, ma immaginava che se si fosse mostrato preoccupato avrebbe probabilmente ottenuto il contrario di ciò che sperava di ottenere attraverso un dialogo tranquillo e un'atmosfera confortevole. Non voleva essere invadente, né tantomeno rischiare di compromettere la fiducia di Eren nei confronti del padre, a cui dubitava che il ragazzo avesse chiesto di rendere di dominio pubblico le condizioni psicofisiche in cui si era ritrovato dopo l'accaduto, ammesso che padre e figlio le avessero affrontate fino in fondo.

    Eheh come finivano... quella canaglia di tuo padre riusciva sempre a scamparla, mi riducevo sempre col fiatone. Ah ma qualche volta riuscivo a immobilizzarlo, quella sottospecie di anguilla!

    Di nuovo rise di buon gusto, nel ricordare come la sua stazza lo avesse sempre penalizzato in quelle zuffe alla babbana in cui Colin, decisamente più minuto e agile di lui, riusciva quasi sempre a farla franca. E tuttavia ai tempi erano pur sempre in pochi gli studenti di Hogwarts che avrebbero avuto il coraggio di fare a botte con Kristofer.

    Puoi anche dirgli che l'ho chiamato così, lui sa!

    aggiunse continuando a sogghignare divertito.
    Sorrise soddisfatto vedendo che Eren stava apprezzando i suoi manicaretti: per lo meno, avrebbe potuto assicurare a Colin di aver fatto in modo che il ragazzo si rifocillasse a dovere. Uno dei suoi doveri da padrino poteva dirsi assolto, per il momento.
    Quanto al resto, non avrebbe saputo dirlo con certezza: per qualche istante, la conversazione rimase sospesa tra un boccone di stufato e l'altro, con Kristofer che scrutava Eren al di là dei piatti fumanti, degli antipasti in parte consumati e della bottiglia di birra ancora intatta che si frapponeva tra loro.
    C'era un po' di tensione nelle parole del nipote, ma la determinazione con cui il ragazzo gli assicurò di star bene sembrava non lasciare ombra di dubbio: Eren era un ragazzo forte, doveva aver trovato il modo di reagire senza lasciarsi sopraffare da ciò che era successo, e di questo Kristofer non poté che sentirsi sollevato. Un solo dubbio gli passò per la testa: era così scontato che Colin gli avesse raccontato tutto e gli avesse chiesto di tenerlo d'occhio? Evidentemente sì, e ad ogni modo Eren era abbastanza sveglio da aspettarselo.

    Beh mi ha... raccontato delle aggressioni. Ma sono contento che tu stia bene! Vuoi un po' di birra irlandese?

    Tagliò corto, consapevole del fatto che fosse inutile tentare di coprire Colin. Ammiccò senza sorridere - ché di cose per cui sorridere in quegli ultimi scambi di battute ce n'erano davvero poche - mentre sollevava la bottiglia aspettando il consenso di Eren per versargliene un po' nel bicchiere, senza pensare minimamente all'eventualità che il ragazzo poteva non essere abituato o addirittura non avere il consenso dei genitori per bere alcolici.

    E con quella come va? Immagino faccia meno male adesso.

    Con la delicatezza di un elefante in una cristalleria, Kristofer puntò il dito indice verso la manica della maglietta di Eren, là dove poco prima aveva intravisto la cicatrice di cui lo stesso Colin gli aveva già parlato, approfittando di un altro boccone di stufato per evitare di guardarlo fisso negli occhi.

    Eren McCall <3 non so se si può riproporre il Bugiardo VS Intuitivo, valuta tu se è il caso :)
     
    .
7 replies since 11/4/2024, 22:51   152 views
  Share  
.