Way Out There

Sala dei Ritratti

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    Serpeverde
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    [ Inizio Aprile 2024 // 15:30 ]


    Il ritorno a Hogwarts non era stato uno dei migliori, non solo per i sospetti sussurrati di bocca in bocca ma anche per il clima che si respirava fra i corridoi, con la sicurezza aumentata a dismisura dopo gli interrogatori, come se non fosse più fattibile vivere una normale quotidianità. Sentiva in giro cosa dicessero delle sue circostanze, di suo fratello additato come sospettato senza alcun briciolo di logica da come aveva avuto modo di parlare con Nathan, soprattutto come la gestione degli adulti in tal proposito non fosse stata di alcun aiuto, che evitava costantemente di abbassare la guardia, in virtù della promessa che aveva fatto ai suoi genitori. Tutto questo poteva avere qualche effetto non trascurabile su qualcuno che aveva sempre troppe responsabilità a cui star dietro, molte delle quali erano tutte sue ed erano funzionali al suo futuro mentre il resto serviva perlopiù ad imporla come presenza in quel di Hogwarts. Lo stress poteva annidarsi anche in una ragazza tutta capace e dalla volontà irremovibile, era inevitabile e non c'era alcuna routine di pozioni cosmetiche che potessero aiutarla. Così aveva deciso di lasciar stare la Sala Comune Serpeverde giusto per un po', in cui ormai si stabiliva abitualmente dal ritorno, agendo con la massima accortezza. Si era sempre definita una ragazza intoccabile, in larga parte anche per via del suo sangue, ma così non era stato e non voleva di certo tendere altre opportunità facili per colpirla di nascosto. Tante sensazioni l'avevano dunque spinta ad uscire, alla ricerca di qualcosa che potesse fare al suo caso e quale posto migliore se non la Sala dei Ritratti?

    Professor Jigger. Quale piacere rivederla.

    Per un po' si era trattenuta con il famoso autore di "L'Opuscolo delle Pozioni" e "Infusi e Pozioni Magiche", nonché abituale confidente con cui discuteva del più e del meno in merito alle pozioni e ai loro procedimenti, ottenendo sempre in cambio interessanti feedback. Poi l'attenzione si era proiettata altrove, ché l'intento per quel giorno non doveva essere intavolare un'altra conversazione interamente pozionistica, bensì trovare il modo di rilassarsi. Il modo lo conosceva in realtà, il Bagno dei Prefetti era famoso per la sua fama di concedere il massimo relax che si potesse desiderare, tuttavia limitato ai Prefetti. Non conosceva, però, il modo di accederci. Proiettò qua e là lo sguardo color cioccolato fondente prima di decidersi a parlare con una strega proveniente dalla Belle Époque a giudicare dallo stile.

    Mademoiselle, non è che Lei conoscerebbe la parola d'ordine, sa, per rilassarsi davvero?

    Dado positivo qui per i quadri!
     
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    La strega dipinta nel ritratto rispondeva al nome di Miss Pelham, come recitava la targhetta dorata posta poco al di sotto la cornice. Vestita di un appariscente color arancio, aveva ampi boccoli castani ed un grazioso ombrellino a ripararla da un sole soltanto dipinto e che non l'avrebbe più scaldata, ma soprattutto aveva due grandi occhi scuri che si sgranarono all'istante quando la figura animata realizzò di aver meritato le attenzioni di Cursa. Piuttosto facile intuire il perchè, dal momento che Miss Pelham poteva avere al massimo quindici anni e la stragrande maggioranza dei personaggi nella Sala dei Ritratti andava invece per il centinaio abbondante. L'idea di poter parlare con qualcuno di coetaneo - seppur virtualmente - mandò in estasi la giovane strega che rivolse alla Serpeverde un sorriso smagliante.

    Parlate con me, signorina?

    Cercò subito di adeguarsi al registro usato da Cursa, ma si agitò praticamente subito vittima dell'emozione e cominciò ad inciampare nelle sue stesse parole.

    Rilassarsi, oh perbacco, ecco.. Non saprei, mi dispiac-..

    Sembrò quindi illuminarsi all'improvviso, colpendosi teatralmente la fronte con il palmo della mano libera.

    Ooooh, ho capito di cosa parlate! Ma certo, che stupida, era così ovvio, voglio dire.

    A quel punto fece cenno alla studentessa di avvicinarsi e solo quando le orecchie di Cursa fossero state nelle vicinanze, le avrebbe sussurrato la parola d'ordine per il Bagno dei Prefetti. Sempre che avesse capito bene il riferimento, ma dall'entusiasmo che esibiva c'era da fidarsi.

    Magari ecco, nel caso.. Se doveste tornare, potrebbe fare compagnia anche a me e non solo a quel vecchio puzzone?
     
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    Serpeverde
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    Le iridi scure come il cioccolato fondente si soffermarono per qualche istante sulla targhetta dorata in basso, leggendone il nome che poté poi attribuire alla protagonista del ritratto, la quale parve ridestarsi e sgranare gli occhi come se non vedesse così tanto i volti giovani come quello della Zabini. Un po' la squadrò con l'aria di sicurezza e dolcezza a fungere da maschera che aveva fatto sempre più propria, come una seconda pelle talmente sottile da sovrastare quasi la prima pelle.

    Oui, oui.

    Iniziò lei in risposta, sfoggiando un francese affatto terribile, anzi forse pure più credibile di quanto desse a vedere, ché i propri lineamenti non facevano pensare di certo a qualcuno che era nata nella bellissima Francia, d'altronde come davano a vedere invece quelli di Miss Pelham.

    Le direi di non attribuirsi certi epiteti, tutto può essere ma non quello.

    L'attenzione era tornata a soffermarsi di nuovo sul quadro, solo che stavolta furono le pennellate, i dettagli, le forme, i colori e soprattutto lo stile a beneficiarne maggiormente. Stupido non era qualcosa che avrebbe accostato a un'opera artistica del genere, e non era qualcosa che pensasse così gratuitamente. Quando si trattava di contemplare l'arte nelle sue massime forme, era piuttosto seria nel formulare pensieri e giudizi a proposito. Fu sul finire che colse il cenno di Miss Pelham e non se lo fece ripetere, sorridendo gentilmente ai protagonisti degli altri ritratti prima di avvicinarsi come se volesse vedere un minuscolo dettaglio che fino a qualche momento prima le era sfuggito. Tese dunque l'orecchio sinistro e annuì sicura, rammentando bene la Parola d'Ordine che le avrebbe concesso qualche minuto di pace interiore come era bene lo ottenesse con le sue mani.

    Dopo un simile consiglio, non deve nemmeno chiedermelo. Le farò compagnia volentieri le prossime volte.

    Sorrise serafica in direzione di miss Pelham, sorvolando oltre il modo e l'epiteto con cui chiamò il rispettabilissimo Arsenius Jigger - questo almeno agli occhi della giovane Zabini. Restò di fronte il ritratto della protagonista per qualche manciata di minuti, conversando con ella del più e del meno, salvo notare l'orario sull'orologio, che imponeva una certa fretta per altri tipi di impegni.

    È stata una conversazione fruttuosa, la ringrazio, mademoiselle.

    Senza alcun dubbio aveva trovato un'altra compagnia interessante oltre all'autore di Pozioni e Difesa Contro le Arti Oscure che stimava molto.

    [ Role chiusa ]

     
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