Dove finiscono le papere in inverno?

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    Grifondoro
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    [Area Studio, Tavolo]


    Le giornate di primavera erano soporifere. Non c'era niente di più noioso che doversene stare tutto il tempo a lezione, mentre fuori dalla finestra si poteva ammirare, quando andava bene e non c'erano improvvise piogge con tanto di fulmini, un clima mite e una natura florida che invitavano ad uscire, abbandonare gli studi e inseguire le farfalle o qualsiasi altra cosa che non fosse una materia di studio. Tuttavia, quel giorno Florence non aveva neanche la minima idea di come fosse fatto l'esterno del castello, poiché l'aveva passato tutto tra lezioni e libri per continuare lo slancio finale verso l'aumento della sua media scolastica, perché studiare per tempo e impegnarsi sin dall'inizio sarebbe stato troppo semplice. Meglio ridursi all'ultimo, col fiato sul collo e arrivare stanchi ed esausti per le prove finali. Come avrebbe potuto godersi e meritarsi l'estate, altrimenti?
    Per questo si era recata nell'area studio dopo aver sparso la voce che avrebbe offerto ripetizioni di qualsiasi materia in cambio di un aiuto con Pozioni, un flagello più che una disciplina per la Grifondoro. Aveva trovato così un volontario, Axter Caulfield, che ora attendeva al tavolo mentre stendeva il rotolo di pergamena sul quale aveva preso appunti sul procedimento di creazione delle pozioni. Aveva trovato una falla, ma non aveva idea di come migliorarsi e l'aiuto del professore era servito a poco. Lumacorno non aveva mica tempo di infilarle in testa tutte le nozioni che Florence non aveva appreso in sei anni di studio, tuttavia un nuovo punto di vista avrebbe potuto farle comodo, qualcuno che le cambiasse la prospettiva.
    Sistemò anche un paio di libri di pozioni al suo fianco, prendendoli dagli scaffali per evitare di tornare fino al dormitorio e tornare indietro. Troppa strada, troppo movimento e un'elevata possibilità di perdere tempo dietro alle scale di Hogwarts, alle quali piaceva cambiare. La cornice che inquadrava Florence in quel momento raffigurava una studentessa disperata, disposta a tutto pur di migliorare la sua media.
     
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    Serpeverde
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    [ Area studio - tavolo ]



    C'erano studenti che, in giro per la scuola, era difficile non conoscere. Di alcuni, Axter sapeva parecchie cose anche senza averci mai parlato. Con qualcuno aveva parlato, mentre qualcuno sapeva giusto chi fosse. Ecco, non era poi così differente per la ragazza con cui si doveva incontrare quel giorno. Cosa sapeva di Florence Wharton? Grifondoro, più grande di lui, una capra in Pozioni, ma in Babbanologia se la cavava bene. Così bene, in effetti, che il Serpeverde aveva dedotto che la ragazza potesse essere una Nata-Babbana, anche se non aveva chiaramente nessun vero e proprio fondamento su cui basare la sua teoria se non la propria intuizione.
    Tramite annunci fra studenti, i due adolescenti si erano trovati nel tentativo di venirsi incontro quanto più possibile nello studio. Axter l'avrebbe aiutata in Pozioni, la sua materia preferita nonché quella che gli era sempre venuta più facile, essendo una disciplina in cui si allenava da quando era bambino. Il suo sogno era quello di diventare un grande Pozionista, in futuro, proprio come lo era sua madre. Dunque, non aveva problemi a fare una lezione di Pozioni con metodi diversi da quelli che utilizzava Lumacorno, vedendo come se la sarebbe potuta cavare nell'arte dell'insegnamento. Chissà, magari avrebbe trovato la sua vocazione, ed un giorno avrebbe puntato a diventare professore di Pozioni. Ma magari era il caso di non partire troppo presto per la tangente, perché le sue lezioni di Pozioni venivano in cambio di ripetizioni che la ragazza gli avrebbe dovuto impartire. Lezioni di Babbanologia. Sperava che la ragazza si potesse rivelare più capace a spiegare rispetto alla professoressa Stuart, che Axter aveva avuto in antipatia dal primo giorno in cui se l'era trovata in classe.
    Insomma, lo si poteva definire come uno scambio alla pari, sperando che riuscissero ad ottenere i risultati desiderati. Se avesse insegnato Pozioni con successo ad una studentessa più grande, Axter sarebbe certamente riuscito ad attirare su di sé l'occhio degli insegnanti in maniera positiva. Allo stesso tempo, se la giovane fosse riuscita ad insegnargli qualcosa, magari avrebbe avuto delle basi per poter cominciare ad imparare qualcosa di Babbanologia a sua volta, e magari arrivare un giorno ad alzare i voti anche in quella materia.
    Attendeva già ad un tavolo dell'area studio, dove si erano dati appuntamento, quando vide arrivare la Grifondoro. Non le rivolse nessuna espressione particolarmente amichevole, ma nemmeno si mostrò maleducato o si tenne sulle sue. Piuttosto, rimase su un neutro tendente al cordiale.

    Grazie per aver accettato la proposta. Credo che potremmo arrivare ad ottenere entrambi un certo giovamento da questa collaborazione.

    Cominciò così a presentare la "collaborazione", come l'aveva definita. Il linguaggio con cui parlava, quando si trattava di fare qualcosa di serio, generalmente era curato e spesso anche forbito, per via degli insegnamenti della madre. Era quando chiacchierava con gli amici, o peggio ancora se giocava a qualcosa, che parlava molto più terra-terra, qualche volta anche in maniera volgare, utilizzando parole che la donna non gli avrebbe mai concesso di dire.

    Pronta? Da cosa cominciamo?

    Domandò a quel punto. Sul tavolo accanto a sé aveva tutto il materiale necessario. Aveva i libri di Pozioni e di Babbanologia, qualche pergamena carica di appunti e qualcuna vuota, oltre che del materiale necessario a scrivere. Non gli mancava nulla, e per lui sarebbe andato bene iniziare da una qualsiasi delle due opzioni, quindi avrebbe lasciato alla ragazza la scelta. Dopotutto, ad un certo punto sarebbero arrivati comunque a fare entrambe le materie.

    Florence Diane Wharton
     
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    Grifondoro
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    Appena aperti i libri di pozioni Florence ebbe l'istinto di arrampicarsi a mani nude su uno dei pali che sorreggevano gli anelli del campo da Quidditch, a condizione che questo fosse ben oleato e avrebbe reso l'impresa della studentessa di arrivare in cima ancora più titanica e improbabile. Certamente avrebbe preferito il supplizio eterno, piuttosto che doversi mettere giù, anima e cuore, a studiare nozioni su intrugli, strumenti e ingredienti vari. Finché si trattava di sminuzzare le milze di pipistrello o incidere le radigorde, Florence se la cavicchiava. Mettere tutto quanto nel calderone, invece, era un altro paio di maniche.
    L'attesa fu breve. Axter arrivò poco dopo di lei, introducendosi con un linguaggio così antico che la ragazza stentò a credere non fosse riemerso da qualche sarcofago e non si portasse dietro tutta la polvere dei suoi avi. Lo osservò un po' stranita, strabuzzando gli occhi mentre quello continuava a parlare.

    Oh beh, ciao!
    Grazie a te, sono certa sarai il mio salvatore in Pozioni!


    Sorrise forzatamente. Ritrovarsi a studiare con dei Serpeverde non era strano per lei. A parte Thomas Foster, non aveva dei validi motivi per bollarli tutti come degli acerrimi nemici e manteneva i rapporti con chi non conosceva di loro abbastanza distaccati, ma non per questo meno cordiali. Era stata proprio Elara, dello stesso anno di Axter, a darle una mano con Erbologia, quindi a parte l'antica rivalità tra le due Case, Florence non trovava veri motivi per escludere quasi un quarto di scuola.

    Mmmbbbh... Babbanologia?
    Possibile che dobbiate fare i rischi sui dispositivi incantati in località babbane? Un capitolo un po' noioso, specie con tutte le leggi di mezzo, però fattibile!
    Ma dimmi tu, quali sono le difficoltà che hai?


    Al tavolo, quel duo era diverso sotto molteplici punti di vista, tutti ancora da scoprire per entrambi, e mentre Axter si presentava con modi signorili, Florence era l'esatto opposto e non le interessavano le formalità. In ogni caso, lei di libri di Babbanologia sembrava proprio non averne bisogno, infatti ne era sprovvista.

    Axter non fare caso alle cose che invento, come gli argomenti di Babbanologia o le strane cose che dirò per Pozioni, la maggior parte vengono dalla mia fantasia o dalla saga per arricchire la narrazione dei post!
     
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    Ora che entrambi avevano preso posto al tavolo, ed erano pronti per cominciare a studiare insieme, tutto stava nel capire come avrebbero gestito la cosa. Da quale materia avrebbero iniziato? Fu con una certa soddisfazione, comunque, che Axter si rese conto che stavano iniziando proprio da quello che serviva a lui. Molto bene, così se non avessero fatto in tempo a fare entrambe le cose, almeno lui avrebbe ottenuto le sue ripetizioni. Perché chiaramente il suo primo obiettivo era quello di saziare la sua ambizione con un voto più alto, il resto veniva dopo.
    Ascoltò quello che la ragazza gli chiese, e rapidamente scosse la testa e le braccia contemporaneamente, con un modo di fare che ricordava molto quello di un bambino. Si poteva notare chiaramente un'espressione che ricordava molto il panico sul suo volto.

    Piano, piano, rallenta! Mi mancano basi molto più fondamentali di questa! Tipo: prima di venire incantati, esattamente com'è che funzionano gli oggetti babbani? Non ho mai compreso il concetto della loro "tecnologia".

    Cominciò subito a rendere chiaro che cosa non avesse compreso, andando anche a mimare le virgolette con le dita. E cioè, non si trattava solo della parte burocratica della questione, che forse sarebbe potuto arrivare a comprendere anche da solo, ma delle cose più basilari, quelle che spiegavano esattamente il funzionamento della vita babbana. Non aveva compreso praticamente niente di quello che avevano fatto a livello di innovazioni, perché nel momento in cui avevano introdotto un sistema tutto loro che sostituisse la magia, avevano cominciato ad allontanarsi talmente tanto da ciò che Axter trovava normale, che la sua mente faticava a stare al passo con quanto i babbani avevano creato. E se non ne comprendeva il funzionamento, era difficile che ne potesse comprendere la legislazione.

    Non penso che Babbanologia diventerà mai la mia materia preferita, ma se voglio prendere un voto alto non posso limitarmi ad imparare le cose a memoria, devo capirle.

    Ci tenne a far presente questo concetto, perché lui non era di quelle persone che tendevano semplicemente ad imparare i concetti a memoria. Certo, se poteva barare durante un compito per ottenere un voto più alto di quello che avrebbe potuto ottenere studiando, sicuramente lo avrebbe fatto più che volentieri. Ma se doveva farcela con le sue forze, allora la chiave era comprendere davvero i concetti che stava studiando, perché solo così sarebbe stato in grado di apprendere a sufficienza da prendere dei buoni voti con le sue sole forze. Senza contare che, se sua madre avesse saputo che lui stava andando avanti nella sua carriera scolastica senza fare tesoro di tutte le nozioni che gli venivano insegnate, la punizione sarebbe stata esemplare.
    Lanciò quindi un'occhiata esitante alla ragazza, perché si poteva dire che in quel momento fosse interamente nelle mani di lei. Non era una cosa facile da vedere, Axter che non cercava di primeggiare, che non si dava delle arie. Eppure, anche lui era consapevole di come, al momento, avesse seriamente bisogno di aiuto, e non poteva assolutamente rischiare di mettersi contro una persona disposta ad aiutarlo mostrando atteggiamenti sgradevoli. Avrebbe avuto tempo per farsi una sua opinione sulla ragazza quando i suoi voti non dipendevano più da lei.

    Florence non ti preoccupare che anche io tendo ad inventare cose in questo modo, quando serve!
     
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    Grifondoro
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    Si bloccò a fissare Axter per qualche secondo di troppo, una reazione sufficiente da poter essere notata senza avere bisogno di un particolare colpo d'occhio, essendo piuttosto evidente. Sbatté le palpebre vistosamente e subito dopo il suo processore ritornò ad elaborare la richiesta, cominciando a frullare. Axter non doveva avere molta dimestichezza con i Babbani e tutto il loro mondo, quindi Florence gli rivolse un sorriso gentile per cercare di rassicurarlo. Non era un concetto molto difficile da spiegare ed era sicura che il ragazzo avrebbe afferrato molto prima del previsto.

    Certo, studiare a memoria ti complicherà solo le cose, quindi fermami se non comprendi qualcosa!

    Florence prese una pergamena pulita e cominciò a fare un piccolo schemino in favore di Axter, come una piccola lavagna da utilizzare nel corso della spiegazione, schema che alla fine del loro ripasso gli avrebbe concesso, così da usarlo durante lo studio.

    Cercherò di riassumere il funzionamento degli oggetti babbani in tre macro-categorie. Brevemente, quelli di uso comune e semplice neanche te li spiego, perché se hai presente per cosa si usa un cucchiaio o una bottiglia, non hai bisogno di ripassi.


    Segnò la prima categoria, chiamata "oggetti semplici" su un terzo del foglio.

    Tutti gli altri, invece, presentano dei meccanismi che possono prendere vita manualmente oppure attraverso l'utilizzo di un motore. Alla prima categoria potrebbe fare parte un orologio, mentre alla seconda un... un... un'automobile!

    Era difficile trovare qualcosa conosciuta sia nel mondo magico che in quello babbano, ma delle automobili volanti se ne vedevano spesso nelle pubblicità della Gazzetta del Profeta o in altri quotidiani, quindi era certa che anche Axter potesse avere idea di cosa fosse.

    L'automobile è fatta da meccanismi complessi, che si attivano grazie al motore e per questo può muoversi. Allo stesso modo, tutti gli oggetti che si muovono o che fanno muovere qualcosa al loro interno, hanno un motore o un circuito, che deve essere alimentato con un carburante o con l'elettricità.

    Nel mentre continuava a fare gli schemi, producendo vari rami e insiemi, dove racchiudeva dei termini chiave.

    Ora, sul funzionamento dei carburanti o dell'elettricità ti dovrei aprire un mondo, ma se facciamo un paragone, il carburante sei tu e il motore la tua bacchetta, quindi mentre tu produci magia, il carburante e il motore animano un oggetto.

    Lasciò ad Axter il tempo necessario per processare tutte le informazioni appena dettate e con un sorriso abbozzato, cercò di invogliarlo così a farle qualsiasi tipo di domanda sull'argomento piuttosto vasto.

    Sulla tecnologia babbana devi ricordarti solo che è frutto di uno studio attento basato sull'osservazione dei fenomeni naturali, fenomeni tipo un libro che cade a terra a causa della gravità, per dire... E mentre sono certa che tu lo ricorderai, io non ricorderò mai il corretto processo di evaporazione dei microelementi corrosivi delle pozioni.

    Lo disse con fare molto tragico, mentre apriva il suo libro su quel capitolo e... e si sarebbe voluta mettere le mani nei capelli, ma non li aveva così lunghi da farlo.
     
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    C'erano persone per cui il mondo babbano non era altro che qualcosa di differente da quello magico, ma non per questo esageratamente complesso. E poi c'era Axter, cresciuto in un ambiente interamente magico, e che non aveva mai visto un babbano in vita sua. Non dal vivo, almeno, perché ne aveva comunque visto delle illustrazioni nei testi e nelle lezioni di Babbanologia. La cosa che più lo lasciava perplesso era come qualcuno che fisicamente assomigliasse in tutto e per tutto ai maghi potesse vestire così diversamente e, soprattutto, vivere in maniera così differente.
    Fortunatamente, la Grifondoro si era messa a spiegargli per bene il funzionamento della tecnologia babbana, e per fare questo aveva deciso di utilizzare un sistema che perfino Axter avrebbe potuto comprendere: facendo un paragone con la magia. Una volta ascoltato quel paragone, il ragazzo annuì, mentre il suo sguardo si illuminava. Sì, aveva finalmente capito che cosa animava quelle strane invenzioni! Magari non avrebbe mai compreso che cosa esattamente fosse la corrente elettrica, ma aveva finalmente capito in che modo erano alimentati certi oggetti.

    Ok, mi è chiaro. Pensavo fosse molto più difficile, ma spiegato così in effetti ha senso. Quindi usare un oggetto babbano non è poi così diverso da un oggetto magico. Solo che, invece di essere stato creato con la magia che qualcuno ci ha infuso tramite l'uso di un incantesimo o una pozione, invece è stato alimentato da un "carburante" o qualche altra cosa del genere. Giusto?

    La parola "carburante" venne pronunciata sollevando la mano sinistra per mimare il gesto delle virgolette. Perché tutto sommato, nonostante stesse cominciando ad imparare qualcosa riguardo a come funzionavano gli oggetti babbani, per lui continuavano ad essere concetti troppo assurdi per essere considerati reali, e dunque si sentiva in dovere di utilizzare le virgolette quando li menzionava, come se stesse parlando di qualcosa di completamente astratto.
    Almeno, comunque, sembrava essere arrivato a capo di un primo concetto fondamentale, e questo era sicuramente importante. Dunque, un passo avanti lo aveva fatto. Quando poi sentì la ragazza parlare di come lei, invece, non capiva il processo di evaporazione dei microelementi corrosivi delle pozioni, Axter poggiò le braccia ora conserte sul tavolo che aveva davanti. Poi si schiarì la voce e si preparò a cominciare la sua spiegazione, osservando il capitolo del libro di Pozioni che l'altra aveva aperto davanti a sé.

    In realtà è una cosa mille volte più semplice di quello che sembra, perché per quanto suoni complicato e chissà quanto difficile, in realtà è una cosa che avviene automaticamente. Guarda, ti faccio vedere.

    Cominciò la sua spiegazione, andando a prendere un pezzo di pergamena ed una penna, che intinse nell'inchiostro. Cominciò quindi a disegnare un piccolo calderone stilizzato, sotto al quale aggiunse una fiamma altrettanto stilizzata. Tracciò poi una riga poco prima della sommità del calderone, andando a delineare la pozione che si trovava all'interno di esso. Quindi, nella parte relativa alla pozione, tracciò una seconda riga vicino al fondo del calderone, questa volta colorandola con qualche rapida vergata della penna. Indicò poi proprio quella parte con un dito dell'altra mano.

    Allora, partiamo dal concetto che non tutti gli ingredienti per pozioni sono composti al 100% da elementi utili alla pozione. Nonostante in fase di preparazione degli ingredienti alcuni elementi di troppo vengono eliminati, tagliandoli via o togliendoli in qualche altro modo, in alcuni casi rimangono tracce di elementi che non si amalgamano completamente alla pozione. In quel caso, cominciando la loro cottura, vanno a concentrarsi qui sul fondo. Questa parte non solo può rovinare la pozione, ma può essere dannosa anche per il calderone, se lasciata lì, o per l'essere umano se viene ingerita.

    Dopo aver spiegato questo primo concetto, tornò al suo disegno, andando questa volta ad aggiungere quello che poteva sembrare del fumo che si sprigionava dalla pozione, con una freccia che puntava verso l'alto. Fatto questo, poggiò nuovamente la penna sul tavolo e spinse il disegno più vicino all'altra, così che potesse vederlo meglio. Stavolta, il dito andava a puntare quel fumo che si innalzava dalla pozione.

    Una delle ragioni per cui la cottura corretta della pozione è fondamentale è proprio questo. Perché questi microelementi corrosivi che potrebbero danneggiare la pozione devono essere eliminati. Il tempo di cottura della pozione e la potenza della fiamma, per ogni singola pozione, sono calibrati proprio in modo che il fuoco riesca a compiere l'effetto desiderato di far evaporare questi elementi di scarto. Quindi diciamo che una gestione del calderone non corretta potrebbe portare alla mancata evaporazione, ma se la pozione viene preparata con attenzione, questa fase avviene da sola in maniera del tutto naturale.

    Mentre terminava la sua spiegazione, lasciando quindi andare il disegno, il suo guardo si alternava fra l'immagine che aveva riprodotto ed il volto della ragazza, cercando di vedere se notava qualche accenno di difficoltà di comprensione da parte sua. Dal punto di vista di Axter, quello che aveva spiegato era semplice e, onestamente, anche abbastanza ovvio. Era cresciuto in mezzo alle pozioni, con una mamma Pozionista che aveva osservato all'opera da quando era molto piccolo, perciò alcuni passaggi erano per lui scontati. Ma magari non lo erano per qualcun altro, proprio allo stesso modo in cui, per lui, non era affatto scontato il funzionamento degli oggetti babbani.
    Nello spiegare quel concetto, la voce era perfettamente bilanciata, con un fare un po' da professore, ma con l'enfasi di un bambino che parlava di qualcosa che gli piaceva tanto, perché per quanto si trattasse di descrizioni tecniche precise, e di un'arte davvero delicata, per Axter le pozioni erano al pari di un gioco, essendo state uno dei pochissimi divertimenti che gli erano stati concessi da bambino. Per lui, la soluzione a ciò che aveva spiegato era del tutto geniale, ma chissà se anche la Grifondoro avrebbe pensato lo stesso.
     
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    Grifondoro
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    Sebbene Florence non fosse dotata di un linguaggio forbito e non si destreggiasse particolarmente nell'arte oratoria, sembrava che Axter avesse compreso perfettamente i suoi discorsi e le sue spiegazioni non erano state poi così assurde. Si sentì improvvisamente un genio, stupendosi allo stesso tempo delle sue incredibili doti da insegnante. Infatti, per qualche secondo rimase a fissare il foglio di pergamena sul quale aveva tracciato lo schema da lasciare ad Axter per i ripassi (e sicuramente per scriverlo meglio, vista la sua pessima calligrafia), Florence rialzò la testa sull'altro studente quando sentì pronunciare quel "Giusto?" e allora rapidamente annuì.

    Bingo!
    Cioè... gol!
    ...cioè, sì, è giusto!


    Sorrise ad Axter, era stato più facile del previsto alla fine. E quella era solo la prima parte del loro ripasso, sicuramente Florence avrebbe approfondito più avanti nella loro chiacchierata con altre cose complicatissime, come le centrali elettriche e l'uso corretto di una macchinetta del caffè, nonché non dovesse essere incantata. Nel mentre si sarebbe lasciata sfuggire qualche commento sull'attualità che stavano vivendo, per quanto gli studenti fossero ancora protetti nelle mura di Hogwarts e quasi estranei da tutto ciò che accadeva nel mondo.

    A proposito di Babbanologia... Tu che ne pensi dello Statuto di Non Troppa Segretezza? Credi abbiano fatto bene a non insabbiare tutto?

    Tuttavia, per il gran piacere di Florence, la conversazione si sarebbe spostata poi in direzione delle pozioni e tutto il discorso di Axter fu seguito con vivo interesse. Da come spiegava e dalla dedizione per i dettagli, dava proprio l'idea di amare particolarmente quella materia ed erano veramente poche le persone così appassionate in tutto il castello. L'ultima volta che aveva studiato con Eunjoo ebbe come l'impressione che si sarebbero buttate insieme nel Lago Nero a Dicembre.

    Ah, ho capito! Quindi per questo vanno filtrati i composti o comunque è necessario far risalire a galla questi elementi durante l'ebollizione!

    Storse la bocca, chiaramente in colpa.

    Di solito li lascio lì a macerare, ma ero super-convinta servissero... Cioè credevo di sbagliare io qualcosa e che queste cose in fondo al calderone fossero parte della pozione proprio...
     
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    Incredibile ma vero: Axter era finalmente arrivato a comprendere quello che si trovava alla base di tutto ciò che aveva a che fare con la Babbanologia: il funzionamento degli oggetti di natura babbana. Bene, un passo lo aveva fatto. Adesso non restava altro che imparare a conoscere gli oggetti, visto che a lezione veniva chiesto anche di riconoscerli. Non sarebbe stato affatto semplice, anzi ci sarebbe certamente voluto parecchio tempo. E probabilmente anche qualche altra lezione aggiuntiva.
    Mostrò un ghignetto soddisfatto, nel sentire che aveva compreso correttamente. Tuttavia, la sua espressione tornò a farsi seria quando gli venne chiesto cosa ne pensasse dello Statuto di Non Troppa Segretezza. Si mostrò pensieroso per qualche istante, perché non gli sembrava il caso di dire esattamente come la pensasse a riguardo, o avrebbe rischiato di finire in guai davvero grossi. Però avrebbe potuto menzionare cosa pensava delle azioni intraprese senza entrare nello specifico riguardo al suo pensiero su come lui personalmente avrebbe gestito la cosa.

    Dopo quello che è successo pubblicamente, e visto quanto velocemente la notizia si è diffusa nell'intero mondo babbano, sarebbe stato impossibile tornare a come stavamo prima, perciò andava sicuramente fatto qualcosa. Magari si poteva gestire la cosa in maniera diversa, ma non penso che sarebbe stato possibile insabbiare l'esistenza del mondo magico ancora a lungo.

    Ok, era riuscito a dare un'opinione del tutto veritiera senza specificare che, per quanto lo riguardava, quella violazione dello Statuto di Segretezza sarebbe dovuta essere l'occasione perfetta perché i maghi prendessero la scena e schiavizzassero coloro che non possedevano poteri magici. Insomma, questo certamente non è che potesse dirlo liberamente ad alta voce, fin lì ci arrivava anche lui! Ma almeno era riuscito a non mentire, semplicemente limitandosi ad omettere un pezzetto di verità.

    Perché, tu pensi che sarebbe stato possibile continuare a negare, dopo quello che è successo?

    Rigirò quindi sulla ragazza la domanda che gli era stata fatta, perché a questo punto era curioso di sentire che cosa ne pensasse lei. Da come si era espressa inizialmente, sembrava quasi che lei fosse stata a favore del tornare a nascondersi. Che per carità, avrebbe pure funzionato, se l'infrazione non fosse stata così plateale. Il Felix-Gate aveva fatto un danno talmente grosso che sarebbe stato impossibile, nell'opinione di Axter, fare ritorno a com'erano prima le cose. Per questo motivo, sentire l'opinione della Grifondoro in merito lo incuriosiva. E tutto sommato, come aveva detto lei, anche questo aveva a che fare con la Babbanologia, visto che trattava effettivamente di un elemento di quotidianità della vita dei babbani.
    Andando invece a parlare di pozioni, Axter si trovò a spiegare un concetto che, a suo avviso, era piuttosto semplice, ma che all'altra chiaramente non veniva altrettanto naturale. Eppure, con il suo aiuto, sembrava che la giovane stesse arrivando a comprendere di cosa si stava parlando. Ed il ragazzo scosse appena la testa, nel sentire le sue parole.

    Credo tu ti sia solo complicata troppo la vita, e soprattutto lo hai fatto senza motivo. Perché come dicevo, la cottura corretta della pozione porta questi scarti ad evaporare da soli, quindi se vengono a galla o se rimangono sul fondo si può avere la certezza che qualcosa nella preparazione della pozione è andata storta, e che la cottura degli ingredienti non è stata gestita correttamente.

    Aggiunse quelle poche parole alla sua spiegazione, giusto per essere certo che l'altra avesse capito. Era strano pensare come, fra l'uno e l'altra, le conoscenze e capacità fossero davvero così opposte. Dove lei sembrava non avere problemi con la vita dei babbani ma vedeva nelle pozioni un ostacolo, al contrario per lui le pozioni non avevano segreti, ma i babbani erano un mistero incomprensibile. Con quelle ripetizioni, quindi, si stavano completando a vicenda.
     
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    Florence divenne improvvisamente pensierosa. Oltre allo studio, la domanda che aveva esposto ad Axter, apparentemente innocua, le aveva fatto mettere in moto il cervello e quando lui le rimbalzò un quesito molto simile al suo, dovette prendersi un attimo di tempo per mettere in fila i propri pensieri.

    Credo fosse inevitabile dire la verità: prima o poi qualcosa sarebbe successo.
    Forse i maghi non avrebbero potuto tenere il segreto per sempre...


    La mente di Florence andò a quei posti in cui una parte aveva cercato subito di prevaricare l'altra, e viceversa. Il suo viso si rabbuiò appena e mentre disegnava qualche altra freccia e insieme nella pergamena da dare ad Axter alla fine del loro ripasso, la Grifondoro continuava a non darsi pace sull'argomento da ella stessa sollevato.

    ...forse c'era da aspettarsi ogni tipo di reazione nel mondo magico e nel mondo babbano.

    Disse tutto senza dire niente. C'erano molte cose riassunte in quella frase che Florence non volle esternare completamente, quindi pensò che fosse meglio tornare a concentrarsi sulle pozioni, tasto dolente della giornata e di ogni giornata.
    Ascoltò il Serpeverde con attenzione, arrivando a comprendere solamente con l'ulteriore spiegazione cosa avesse da dire al riguardo. Era proprio una capra, nonostante il recente miglioramento nella sua media scolastica.
    Prese velocemente un appunto sull'argomento, evidenziandolo all'interno di un riquadro per tenerne più facilmente traccia. Da lì, avrebbe fatto un elento di tutti quegli elementi che avrebbero dovuto evaporare nelle pozioni e come Florence avrebbe dovuto farli evaporare tramite la gestione degli elementi e del calderone stesso.

    Sì, scusami, adesso ho capito cosa intendessi!
    Quindi è a questo che fa riferimento il capitolo sulle potenze di fiamma del calderone.


    Prese il libro e aprì alla pagina dedicata. C'erano diversi schemi e immagini in movimento, dove in un calderone centrale bolliva un composto verde smeraldo e sotto ad esso c'era una fiamma che si presentava prima forte, poi media e, infine, bassa.
     
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    C'erano gli argomenti di conversazione leggera, spensierata e casuale fra studenti, e poi c'era il Felix-Gate, non esattamente l'argomento più tranquillo di cui due adolescenti che si conoscevano appena potessero conversare. Eppure, ora che l'argomento era stato tirato fuori, sembravano entrambi interessati a portarlo avanti, sebbene Axter dovesse stare molto attento a quello che diceva, per evitare di rivelare più di quanto non fosse appropriato. Ma comunque, finché si limitava a dire la verità di ciò che pensava ed omettere semplicemente alcune parti, era semplice continuare a parlare. Sarebbe stato più complesso, invece, se avesse dovuto mentire a riguardo.
    Nel sentire quello che pensava l'altra, si trovò a non essere esattamente d'accordo, e dunque proseguì la conversazione dicendo la sua a riguardo.

    I maghi sono riusciti a mantenere la magia segreta per secoli. Più volte ci sono state piccole violazioni dello Statuto di Segretezza, e mai si è diffusa nel mondo l'esistenza della magia. Se nessuno avesse fatto mosse esageratamente plateali, secondo me sarebbe stato possibile continuare a restare nascosti. Ma dopo quello che è successo, l'unica era dire la verità, perché mentire sarebbe stato troppo rischioso, e non penso sia fattibile obliviare tutti i babbani del mondo.

    Finito di dire quelle parole, si prese un istante per valutare bene come continuare, prima di riprendere nuovamente la parola.

    Sia fra i maghi che fra i babbani c'è sicuramente qualcuno che vuole sfruttare gli altri. Perciò è ovvio che i babbani provino a controllare i maghi o viceversa. Tutto sta nel cercare di raggiungere il giusto equilibrio.

    Ma non disse quello che lui considerava essere il giusto equilibrio. Per lui, il perfetto equilibrio era con i maghi al comando ed i babbani schiavizzati. Tuttavia, si trattava chiaramente di dettagli che non poteva assolutamente raccontare in giro come se fossero stati un qualsiasi argomento di conversazione, e quindi quella fu la parte che tenne per sé, riuscendo ancora una volta a dire la verità ma omettendo qualche particolare che lo avrebbe fatto apparire malamente agli occhi di un'altra persona.
    Passati poi a parlare di pozioni, sembrò che finalmente la ragazza avesse compreso il senso delle spiegazioni di Axter, e dunque il suo compito da insegnante era almeno parzialmente completato. Ed il fatto che si fosse fatto capire voleva dire che, tutto sommato, non se la cavava poi così male nelle spiegazioni. Quando la Grifondoro andò a prendere il capitolo riguardante la gestione della fiamma nella preparazione di una pozione, Axter annuì.

    Giusto. E siccome ogni ingrediente ha bisogno di diverse tempistiche di cottura o potenza di fiamma per amalgamarsi a dovere ed eliminare le parti di scarto, ogni pozione ha un tempo di preparazione ed una temperatura di fiamma che si adattano al modo in cui si devono unire gli ingredienti. Se tutte le pozioni stessero sul fuoco per lo stesso tempo, e con la stessa potenza di fiamma, si otterrebbe solo porcheria da buttare.

    Concluse così la spiegazione, sperando che quella parte dell'argomento fosse sufficientemente chiara. Se così fosse stato, magari sarebbero potuti andare avanti con il successivo argomento, sia di Babbanologia che di Pozioni, così da poter continuare entrambi a migliorare nei concetti in cui non se la cavavano a sufficienza. Non potevano stare lì tutto il giorno, o avrebbero fuso il cervello, ma un altro pochino di studio Axter poteva reggerlo senza problemi.
     
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    C'erano dei punti del discorso di Axter che facevano riflettere Florence e da come lo spiava da sopra i libri aperti, la ragazza stava ancora tentando di inquadrarlo a dovere, vista la sua posizione completamente neutrale. Non avrebbe mai fatto di tutta l'erba un fascio con i Serpeverde, tuttavia non si aspettava tutta quella saggezza e osservazione. Florence era decisamente molto più terra terra, sebbene avesse raggiunto la maggiore età per un mago da un mesetto ormai e avrebbe potuto concedersi a considerazioni più profonde. Invece, sembrava che la Grifondoro si perdesse spesso a contare le paperelle nel Lago Nero...

    Sicuramente era anche molto più facile insabbiare un fatto inspiegabile ai Babbani nel Medioevo, ma evito di parlarti di rete wi-fi o social stavolta, o il tuo cervello evaporerà come... come l'essenza di Mandragola a fiamma bassa!

    Puntò il dito sul libro di pozioni, dove un'illustrazione mostrava il corretto procedimento di evaporazione dell'essenza di Mandragola e come il fumo avrebbe dovuto fare delle eleganti spirali biancastre, anziché delle fumate piatte e grige.

    Anche tra i maghi stessi c'è qualcuno che vuole predominare sugli altri. Ti sorprenderebbe sapere che questo accade pure tra i Babbani, in un meccanismo molto simile?

    Florence evitò di spiegargli la complessa storia di secoli e secoli di razzismo e come, da una parte e dall'altra, la ragazza era un potenziale bersarglio per entrambi i mondi, ma allo stesso tempo non voleva vedersi così. Non era un bersaglio, non era una preda e nessuno si sarebbe dovuto azzardare a marchiarla, così come nessuno si sarebbe dovuto azzardare a marchiare i suoi amici.

    Quindi forse il punto non è tanto maghi che vogliono dominare sugli altri, e viceversa. Il punto è che questo lo fa solo qualcuno, mentre il resto subisce e opta per costruire qualcosa, anziché distruggere.
    Probabilmente il tuo generalizzare era in buona fede, vero?


    Alzò un sopracciglio, attendendo una risposta a quella domanda innocentissima, per poi tornare a dedicarsi ai libri.
     
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    La confusione nello sguardo di Axter divenne palese in un millesimo di secondo, quando venne fatta menzione della rete wi-fi. Forse l'aveva sentita nominare una volta a lezione? Ma non aveva la più pallida idea di cosa fosse o come funzionasse, l'unica cosa che aveva capito era che avesse qualcosa a che fare con le comunicazioni. Non si azzardò ad indagare, ma mostrò di aver compreso subito quando, invece, venne fatto un paragone con una pozione, che al contrario poté comprendere senza il minimo problema. E dunque, alle parole della Grifondoro ridacchiò divertito, perché sì, quella battuta l'aveva capita.
    Nel cercare di dire quello che pensava senza mentire, ma allo stesso tempo senza rivelare quelli che erano i suoi veri ideali, forse il giovane Serpeverde era stato un po' troppo generico, e per questo motivo le sue parole avevano suscitato qualche dubbio nell'altra, che si era forse preoccupata un pochino riguardo al suo parlare generalizzando in maniera totale. Ma se fosse sceso maggiormente nel dettaglio, avrebbe rischiato di rivelare quel che non doveva. Ad ogni modo, adesso era stato invitato a scendere un po' di più nei particolari, quindi doveva soppesare un po' di più le sue parole, in un modo che avrebbe reso sua madre fiera, perché se avesse parlato con disattenzione avrebbe rischiato di far scoprire a qualcuno il suo vero pensiero.

    Ci sono maghi che vogliono coesistere e maghi che non vogliono. E ci sono maghi che si credono superiori ad altri per via delle proprie origini, mentre altri che vedono un'uguaglianza fra tutti gli individui. Non mi sorprenderebbe se anche fra i babbani ci fossero in atto delle simili meccaniche, quindi se anche loro fossero suddivisi in linee di pensiero completamente opposte, e non completamente diverse da quelle di qualche mago. Dopotutto, una delle poche cose che so su di loro è che hanno passato secoli a farsi la guerra fra loro.

    Quella era una sua ipotesi che, in effetti, per lui poteva avere un qualcosa di logico, che filava perfettamente. Se i maghi venivano in tante sfaccettature diverse, nulla vietava che fosse lo stesso anche per i babbani. Chiaramente, però, non menzionò quale fosse la sfaccettatura di pensiero che lo caratterizzava. Lui era uno di quelli che credevano nella superiorità dei maghi sui babbani, dei Purosangue su tutti gli altri in possesso di poteri magici, e che i maghi nati in famiglie babbane non avessero il diritto di studiare la magia. Ma lo avrebbe mai detto ad alta voce? Chiaramente no, mica voleva essere arrestato, o peggio ancora mettere in difficoltà la sua famiglia, perché se un adolescente se ne fosse uscito con simili teorie, la prima persona che avrebbero questionato sarebbe stata sua madre.
    Per quanto riguardava l'ultima frase che aveva detto, quel piccolo particolare che sapeva riguardo ai babbani, venne pronunciato con un tono che sembrava quasi derisorio, seppure non in maniera esageratamente evidente. Eppure, quello era più forte di lui: Axter trovava stupido che persone che non avevano nulla a differenziarle se non la loro nazione di nascita si facessero la guerra fra loro per... boh, neanche lui aveva capito per cosa. Quando i maghi si facevano guerra, le ragioni erano sempre valide: purezza di sangue, idee su chi doveva essere al comando. Per fare un esempio stupido, se fosse scoppiata una guerra con la Francia, sarebbe stata perché i francesi avevano fatto invadere l'Inghilterra dalle rane, non perché erano francesi e i francesi puzzavano. Quelle mentalità erano completamente ridicole, e solo esseri inferiori e sottosviluppati come i babbani potevano mettere in atto intere guerre, a volte anche della durata di molti anni, su pensieri idioti come questi. Ma anche se il suo tono di voce parlava da solo, in questo frangente, non disse comunque ad alta voce quel che pensava davvero.
     
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    Grifondoro
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    Forse lo aveva giudicato male, in fin dei conti. Forse no. Florence non poteva esprimere un giudizio su Axter, che alla fine la stava pure aiutando a non prendere un voto orribile al prossimo compito di Pozioni. Nessun elemento la portava a pensare male di lui.
    Lo capiva pure il suo discorso, prettamente neutrale, che non si sbilanciava neanche per sbaglio. Non aveva ceduto a nessuna provocazione, dicendo molto e niente allo stesso tempo, ma lei non era lì per indagare o avere sospetti a caso sulle persone. Era solo - giustamente - turbata da ciò che stava accadendo nella scuola da quando si erano palesati gli Alfieri Rossi, sentimento che negli ultimi tempi non era sparito, ma si era rafforzato dentro di lei.

    Sì, beh, hai ragione...

    Disse in maniera goffa, girando la pagina del libro per continuare a leggere il paragrafo sugli elementi volatili e le varie temperature. Aveva anche strappato un pezzetto di pergamena per fare un segno e ricordarsi di tornare su quella pagina per creare gli schemi, che ultimamente si erano rivelati molto necessari per infondere nozioni in maniera semplice nella testa della Grifondoro.

    Sembra che chiunque possa trovare un pretesto per farsi guerra...

    Alzò le spalle a quella sua stessa considerazione, tornando poi a studiare insieme all'altro, dandogli le nozioni necessarie qualora Axter gliele avesse richieste con lo stesso metodo usato precedentemente. La stessa cosa la fece lei, che nei punti più difficili delle sue letture, avrebbe alzato lo sguardo verso il Serpeverde per chiedergli qualche delucidazione o esempio pratico, così per qualche ora fino a che entrambi non si sarebbero stancati della sessione di studio di quel pomeriggio. Solamente alla fine, Florence avrebbe ricopiato tutti gli appunti utili su pergamene pulite, mettendo a posto i libri presi dagli scaffali di quell'area, per poi salutare Axter e ringraziarlo per il prezioso aiuto offerto quel giorno, promettendo di dargli ancora una mano qualora avesse avuto bisogno di altre nozioni di Babbanologia.

    [Role chiusa]

     
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