Memorandum

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  1. Christian Carrington
     
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    Serpeverde
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    12 Marzo 2024, ore 11:30



    Quello che amava di più di quella stanza del San Mungo - l'unica cosa, probabilmente - era che stando steso sul suo lettino riusciva a vedere con facilità la sola finestra della sala, attraverso cui filtrava una luce che, coprendo il suo corpo, sembrava accarezzarlo con dolcezza. Più di una volta aveva dovuto chiedere ai Medimagi di non tirare le tende, nemmeno quando il sole lo colpiva in modo più diretto, ché quello dei raggi lo percepiva come un contatto vero e proprio con l'esterno, difficile da trovare altrimenti in ospedale. Era un contatto con quella vita che aveva momentaneamente congelato per guarire dalle ferite provocatogli il dieci marzo, e sentiva di averne un bisogno disperato. Stava per ore con gli occhi chiusi investito dalla luce, a pensare a tutto ciò che poteva, aggrappandosi ad ogni spunto la sua mente riuscisse ad offrirgli. Ad esempio si domandava, mentre osservava le nuvole passare, se la sua vita fosse stata effettivamente congelata nel modo in cui l'aveva lasciata, o se una volta ripresa non ci fosse il concreto rischio di scoprirla del tutto differente: avrebbe dovuto affrontare le voci su quanto accaduto e la rabbia di camminare tra i corridoi senza sapere chi tra i ragazzi che lo circondavano gli aveva fatto tali bestialità, e ancora di più temeva di non saper reggere il desiderio di vendetta che sentiva già ardergli nel petto, ma che per il momento doveva tenere per ovvi motivi a bada.
    Forse era proprio per questa bramosia che aveva chiesto alla Medimaga Levischmiedt, che fin da subito gli aveva offerto con generosità le sue cure, di chiamare un Mentalista che potesse aiutarlo con una questione di cui le aveva già fatto accenno, ma in cui ancora non era sceso nel dettaglio. Non ci aveva infatti messo molto a capire che i vuoti di memoria che aveva, in generale normali dopo quanto gli era successo, non erano affatto dovuti a fattori naturali quali la caduta subita e il forte dolore provato, ma che anzi erano di natura magica: era stato un Oblivion, lanciato con ogni probabilità dai suoi stessi aggressori, a togliergli i ricordi di quel pomeriggio, e questo accendeva in lui la speranza di poter tornare in possesso di questi ricordi e, dunque, di avvicinarsi alla verità.
    Attendeva, quindi, che le mani esperte chiamate dalla Medimaga entrassero in quella stanza, sperando di essere ancora in tempo.

    Helia Val Kyria
    Mikal Levischmiedt Nella role dicevi di voler essere presente, quindi se ti va di fare qualche post sei la benvenutissima <3 <3
     
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2 replies since 26/4/2024, 20:52   51 views
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