alche tempo fa ho avuto modo di dialogare con un piccolo gruppo di studenti della scuola di Hogwarts, i cui componenti si sono generosamente offerti di raggiungermi ad Hogsmeade, in risposta ad una mia proposta, per raccontarmi il loro punto di vista sui disastrosi accadimenti che li hanno coinvolti nel corso dello scorso anno scolastico.
Tra un fatto di cronaca e l'altro, un attacco da parte degli Alfieri e un piano del Ministero uscito allo scoperto, è facile che ci si concentri sui colpevoli e ci si dimentichi di chi più di tutti ne risente: i giovani, che stanno crescendo fianco a fianco con la paura. E ciò è nocivo per la società del futuro, che saranno proprio loro a plasmare nel tempo.

Celine Baxter, Christian Carrington, Thomas Foster e Winter Bailey (più un altro studente di cui scelgo di non parlare, avendone già scritto a sufficienza) mi hanno comunicato, in colloqui separati, quanto tutta questa situazione li turbi e terrorizzi: manca la fiducia nell'istituzione e accusano grandi perplessità sul loro futuro; come possono essere certi che durante una semplice colazione qualcuno non li colpisca alle spalle? E come possono guardare i loro docenti senza domandarsi se, oltre al volto che vedono, ci sia uno sconosciuto sotto mentite spoglie? Camminano per i corridoi domandandosi quando sarà la prossima volta che dovranno difendersi da attacchi spietati e crudeli come quelli passati, ma soprattutto con la speranza di non rimanerne feriti o peggio.
E' evidente che la loro sia una condizione di grande complessità e fragilità, perché dev'essere frustrante sapere che tutto il male che hanno dovuto subire e che tutt'ora li tormenta non sia altro che l'effetto di azioni compiute da persone con cui potenzialmente condividono ogni giorno i dormitori. Come possiamo biasimare i loro timori e la loro mancanza di fiducia?

Io mi sento di ringraziare i ragazzi e le ragazze che hanno scelto di aprirsi con me in modo così autentico e sincero, perché mi hanno permesso di mostrare il loro punto di vista, troppo spesso ignorato. A tutti gli studenti dico che in me e nella Gazzetta del Profeta avete alleanza e comprensione. Siate forti.

ormai da un po’ iniziato il nuovo anno scolastico e l’estate non è che un ricordo lontano, eppure per uno degli studenti questa non è mai davvero iniziata: sto parlando di Gideon Gellert Greengrass, ragazzo dell'anno 2007 discendente da una delle Sacre Ventotto famiglie Purosangue inglesi.

Lo scorso anno ad Hogwarts è, come sappiamo, stato travagliato dall'inizio alla fine, e il Serpeverde ha contribuito, avendo lottato contro la sua stessa scuola al fianco del gruppo di studenti anonimi chiamato Ordine degli Alfieri Rossi, che ha disseminato il caos in più di un'occasione. Non è chiaro né quando né come si sia avvicinato ad esso, tuttavia è sicuro che ne fosse un membro attivo, poiché è stato colto in flagrante durante l'ultimo attacco, quando ha avuto l'ardire di lanciare un incantesimo contro un membro del Corpo Auror davanti a testimoni che hanno contribuito alla sua cattura.
Agiva senza maschera, come se non fosse del tutto cosciente del fatto che le sue azioni potessero avere delle reali e gravose conseguenze. E come dargli torto, dopotutto? E' da poco giunto al termine un patteggiamento il cui esito è discutibile: galeoni da versare, lavori socialmente utili da fare e un solo anno di fedina penale sporca, ovverosia niente che una famiglia del suo lignaggio non possa sostenere con estrema facilità. Se tale "punizione" è adeguata alla sua colpa non sta a me deciderlo, ma sono curiosa di sentire la vostra opinione in merito!

Ormai mi conoscete e immaginerete già che non mi sono limitata a scrivere di ciò che si dice in giro o di quanto è stato detto dal Ministero: io stessa sono andata a casa del ragazzo per parlare con lui e capire meglio le dinamiche che lo hanno spinto a decidere di affiliarsi agli Alfieri Rossi.
Con mia grande sorpresa mi sono ritrovata di fronte ad un ragazzo non pienamente cosciente della gravità delle sue azioni, tant'è che ha ammesso di non provare alcun rimorso o pentimento per ciò che ha fatto. L'ho visto tentare di mantenere il controllo della situazione, senza nemmeno essersi accorto di quella che è la realtà: il controllo l'ha perso ormai da tempo. La sua situazione famigliare è di certo delicata, poiché la madre, unico genitore rimasto, sembra essere del tutto succube dell'ascendente del ragazzo, di fronte al quale è infatti impotente; ma non me la sento di colpevolizzare una donna tanto fragile delle decisioni sbagliate del figlio. Non escludo nemmeno l'ipotesi che possa aver fatto tutto questo per avere visibilità, e se così fosse allora lo starò di certo rendendo contento, perché ha molto insistito per farmi entrare in casa, sebbene la madre fosse del tutto contraria. Ciò sarebbe ancora più grave, perché per un po' di popolarità in più ha infangato il nome di una famiglia tanto prestigiosa... ne sarà davvero valsa la pena?

Ciò che mi domando è con quali prospettive Gideon sarà tornato a scuola. Non è naturalmente da escludere un riavvicinamento alla causa degli Alfieri, perché ammettiamolo: una punizione così poco severa non lo avrà di certo spinto sulla via del bene; ma non possiamo che augurarci tutti che ciò non sia successo.