Di Felix-Gate e Rollitrolli

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    DI FELIX-GATE E ROLLITROLLI

    L'intero globo era in subbuglio da poco meno di un mese, eppure il Mondo Magico non poteva restare vittima di un eterno Immobilus collettivo. Una fra le prime personalità di spicco a comprenderlo fu Minerva McGranitt, Preside di Hogwarts, che, presa in contropiede dalla decisione improvvisa del Ministero di rendere Babbanologia obbligatoria dal successivo anno scolastico e sin dal primo anno, dovette far fronte al fatto che sì, era arrivata la legge ma non ancora i soldi per sostenerla e che in quel caos generale non c'era alcuna garanzia di potersi aspettare alcunché in tempi brevi.
    Ma la donna non si scompose oltremodo e cercò da sé la soluzione più efficace per sopperire immediatamente al problema, rivolgendosi ai migliori che potessero occuparsene.
    Luna Lovegood, Docente di Cura delle Creature Magiche, Neville Paciock, Docente di Erbologia e Fulbert Platt, Docente di Babbanologia, furono incaricati di trovare il modo di raccogliere fondi per l'acquisto di materiale da utilizzare durante le ore della disciplina: la McGranitt era convinta che nessuno oltre loro tre poteva trovare una soluzione immediata al problema e soprattutto che nessun altro membro del suo Corpo Docenti si sarebbe dimostrato disponibile e interessato alla faccenda.
    I tre Docenti pensarono allora di fare affidamento sul Villaggio magico di Hogsmeade, limitrofo ad Hogwarts, per mettere in scena una serie di eventi a scopo benefico che potessero anche far brillare l'economia del piccolo Villaggio di questi tempi bui oltre che aiutare la Scuola con le sue necessità.
    Affissi lungo le strade di tutto il mondo magico inglese, dei volantini su cui era possibile leggere gli eventi previsti per la settimana dal 1 al 7 Agosto insieme a dei super sconti offerti da alcuni dei Negozi e Locali di Hogsmeade la cui metà dei ricavati sarebbe stata utilizzata per la raccolta fondi Pro-Hogwarts.


    CITAZIONE
    1 Agosto
    - Ore 19.00: Hellfire Band: concerto gratuito della più nota magi-teen-band a livello locale;
    - Sagra della Burrobirra offerta da “I Tre Manici di Scopa”

    2 Agosto
    - Ore 15.00: Torneo di Gobbiglie
    - Sagra della Zuppa della Casa offerta da la “Testa di Porco”

    3 Agosto
    - Ore 15.00: Torneo di Scacchi dei Maghi
    - Sagra delle Caramelle offerte da “Mielandia”

    4 Agosto
    - Ore 11.00: “Elfi Liberi come noi: il Musical” ad opera degli Elfi della Contea degli Elfi Liberi
    - Sagra dei Biscottini offerta da “Madama Piediburro”

    5 Agosto
    - Ore 16.00: Sfilata di moda: i negozianti di Hogsmeade in tenuta Stratchy & Sons
    - Sagra delle Caldarroste offerte da “Zonko”

    6 Agosto
    - Ore 11.00: "Il Viaggio degli Arcobaleni” spettacolo ad opera dei vicini Lepricani
    - Sagra delle patate dolci offerta da “I Tre Manici di Scopa”

    7 Agosto
    - Ore 19.00: “Hellfire Band”: concerto gratuito di fine evento
    - Sagra della Burrobirra, della Zuppa della Casa, delle Caramelle, dei Biscottini, delle Caldarroste e delle Patate dolci offerte dai diversi negozi e locali di Hogsmeade

    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Piazza alla fine di High Street

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    Era tutto pronto: un grande palco era stato allestito ad Hogsmeade, sul finire di High Street, in una piccola piazza che poteva raccogliere almeno le nove persone, per così dire, che avevano dato la certezza della loro partecipazione al concerto di beneficienza: la Signora Augusta Paciock, nonna centenaria del Docente di Erbologia di Hogwarts; Xenophilius Lovegood, padre della Docente di Cura delle Creature Magiche di Hogwarts; Rocky, Chucky, Lolly, Polly, Holly, Forty e Morty, i sette elfi domestici abitanti della Contea degli Elfi Liberi limitrofa ad Hogsmeade.

    E' un Rollotrollo quello che ha sul copricapo, Signora Augusta?

    Chiese con fare dubbioso Xenophilus Lovegood, indicando l'enorme uccello impagliato posto sul capo dell'anziana donna, che, in tutta risposta, si limitò a guardarlo col fare di chi si trovava coinvolta da una richiesta di elemosina.

    Perché si tratta di uno spirito esserifico in via d'estinzione, lo sapeva?
    E' illegale tenerne uno impagliato su un cappello.
    Le consiglio di provvedere alla sua rimozione prima di ritrovarsi gli Auror alle calcagna.


    La Signora Augusta, in tutta risposta, strinse al grembo la sua borsa laccata per poi alzarsi dalla seduta borbottando qualcosa come pazzo furioso e amici di Neville.
    Xenophilus rimase a guardarla allontanarsi annuendo lentamente: doveva certamente essere andata a far rimuovere quel povero Rollotrollo dal suo copricapo.

    ...E questo Rollotrollo è pericoloso?

    La domanda arrivò alle orecchie di Xenophilus da una vocina piccola e timida: era Lolly, una degli Elfi della Contea degli Elfi liberi, che, incuriosita e impaurita allo stesso tempo da questo strano spirito esserifico, prese posto sulla seduta lasciata vuota dalla Signora Augusta che andò a cercare il nipote per dirgliene quattro sulle sue compagnie.

    Oh, no. Sono solo molto rari, cara Lolly: per saperne di più, devi assolutamente leggere l'ultimo e interessantissimo numero del Cavillo!

    A questa affermazione seguì un attimo di silenzio durante il quale gli occhi di Lolly si spalancarono, le dita affusolate strinsero la veste lurida e il fiato iniziò a farsi più corto.

    Lolly deve... deve... leggere l'ultimo numero del Cavillo, Signore?
    Lolly deve proprio?


    La transizione da elfo domestico a elfo libero non era stata semplice per tutti, sebbene tutti i membri della Contea lo avessero richiesto personalmente: in alcuni casi bastava pronunciare la parola "devi" per riaccendere l'animo servizievole di quelle piccole creaturine e di Lolly in particolare, un'elfa tanto dolce quanto suggestionabile.

    Lolly non deve ascoltare!
    Lolly è una elfa libera, ormai! Lolly non deve dimenticare di essere una elfa libera!


    A parlare fu Rocky, il Capo Elfo della Contea degli elfi liberi: grosso più degli altri elfi, prepotente più degli altri elfi, fu facile per lui ergersi a capo di quella piccola comunità.
    Xenophilus, che tutto era meno che un maltrattatore di Elfi, soprattutto dopo averli aiutati a fondare la Contea, ci mise un po' a capire cosa aveva detto per aver fatto adirare Rocky.

    Oh no, Rocky, io stavo solo dicendo che il Rollotrollo...

    *crac*

    Tutte bugie! Ex Padroni credono di potere controllare ancora noi elfi, ma noi elfi siamo elfi liberi!

    Il discorso di Rocky fu colmo di talmente tanta enfasi da avere sentito l'esigenza di smaterializzarsi sul palco, lo stesso dove l'Hellfire Band stava per salire, e indicare con un dito affusolato il volto pallido e sconvolto di Xenophilus Lovegood.
    Lolly, in tutta risposta, si limitò a guardare l'uomo con colpevolezza, lo sguardo triste e gli occhi lucidi di disagio.

    Scusa, Pa... ex Padrone: Lolly adesso è una elfa libera.
    Lolly adesso deve ubbidire a Rocky.


    E mentre la combriccola degli elfi mormorava qualcosa di incomprensibile attorno a Rocky, che era tornato in mezzo a loro con un altro *crac*, il capo dell'Hellfire Band salì sul palco: era Dylan Strauss, neo Prefetto di Tassorosso e uno fra i ragazzi più popolari della Scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts. Seguirono gli altri componenti della band, pronti per iniziare con le prove.
    Qualche colpo al magicrofono, due alla chitarra, e Dylan fu pronto a caricare gli spettatori per l'inizio delle prove.

    ...SEI PRONTA PER SENTIRE UN PO' DI ROCK, HOGSMEADE?

    Silenzio.
    Gli elfi ancora confabulavano, Lolly piangeva disperata, Xenophilus leggeva le linee della sua mano tenendola alla flebile luce del sole e la Signora Augusta rimproverava il nipote da qualche parte nei dintorni.

    Andrà alla grande, ragazzi: me lo sento.

    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Testa di Porco

    La Testa di Porco di certo non era il genere di locale frequentato a quell'ora del pomeriggio o frequentato in generale; eppure, forse grazie all'evento o a causa della follia dilagante degli ultimi giorni, al suo interno vi erano più persone del dovuto a cercare un whiskey incendiario o una Burrobirra dal vecchio Aberforth, il quale non aveva mai visto tutti quei clienti tutti insieme dentro al suo locale.
    In quei giorni non si parlava che di Pinkstone, Felix Felicis, Granger e Potter.
    Proprio in quell'istante uno dei clienti aveva iniziato a fare uno sproloquio riguardo ai babbani, alle loro armi, ai segreti del Ministero della Magia e al test W.O.M.B.A.T..

    ...E perché mai hanno bandito quella stupida pozione, invece di utilizzarla per riportare le cose alla normalità?
    Ve lo dico io: ci vogliono prendere per i fondelli!
    "Vivere in pace e in armonia", "possiamo convivere", "ve lo prometto". E poi ci chiedono di partecipare ad uno stupido test per usarci come macchine da guerra...


    L'affermazione dell'uomo venne seguita da un tintinnare di bicchieri e da un generale assenso, mentre Aberforth asciugava dei piatti con un panno lurido dando la parvenza di non stare ascoltando.
    L'uomo, intanto, continuava col suo discorso.

    Tsk. Tutte stronzate.
    Io non me la bevo.


    Schioccò le dita verso il proprietario per avere un altro bicchierino di Whiskey.

    Ma questo sì.

    Mandò giù il liquido ambrato in un solo sorso, per poi battere le mani a palmi aperti sul bancone e alzarsi facendo stridere lo sgabello sul pavimento di legno marcio.

    E' l'Apocalisse, Signori miei.
    Godetevela finché potete.


    Così dicendo lasciò il locale ma non le preoccupazioni che circolavano al suo interno.

    Scadenza: 21 incluso
    Benvenuti alla prima role di Felix Felicis GDR!
    In omaggio per voi uno dei panni luridi di Aberfoth tanti ringraziamenti da parte dello staff prima ancora d'iniziare.

    Si tratta di una Free Role le cui cornici sono quelle descritte sopra: fra una settimana (OFFGame) inizierà il concerto, ma intanto studenti e adulti possono prendere posto in una delle due cornici e iniziare ad interagire.
    Se volete, potete sfruttare le mini cornici di gioco proposte dal volantino per ambientare delle role ad Hogsmeade nel periodo dal 1 al 7 Agosto, facendo ovviamente attenzione ad evitare gli anacronismi.

    Restrizione Beta: la lista degli incantesimi è ancora in lavorazione, per cui vi chiediamo la cortesia di evitare il più possibile scontri e botti magici. Potete usare invece liberamente magie autoconclusive per spostare le sedie o far levitare bicchieri, o qualunque cosa di innocente e che non richiede una formula. Grazie!

    Infine, ricordate che la scuola è finita, quindi gli studenti sono liberi di partecipare all'evento.


    Edited by Celine Baxter - 14/7/2022, 15:40
     
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  2. Brant A. Evans
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Piazza alla fine di High Street


    Tornare a casa non era mai rientrato tra le sue priorità, poco importava se si trattasse di vacanze natalizie o pause estive. Thomas Leroy aveva deciso che sarebbe stata una buona idea per Brant fingere un malore improvviso, causato da una sottospecie di virus magico, che lo avrebbe costretto in un qualche ospedale specializzato per qualche giorno, così che i genitori non si sentissero in dovere di averlo a gironzolare per casa senza meta e con il broncio.
    Il signor Evans sembrò non avere dubbi sul fatto che il figlio meritasse le migliori cure possibili - in altre parole: non vedeva l'ora di levarselo di torno - mentre la consorte sembrò quasi trarre un sospiro di sollievo nel pensare che non avrebbe dovuto permettere al figlio di frapporsi fra se stessa e le ingiurie del marito ubriaco.
    Una famiglia dismessa e malfunzionante da cui Brant non vedeva l'ora di fuggire mettendo in atto il rischio che almeno uno dei due accusasse sintomi del famigerato Vaiolo di Drago.

    «Non è il caso di dire a tua madre che esisto?»

    Camminava al fianco di Leroy per la strada principale che attraversava il villaggio magico di Hogsmeade, mani in tasca e il legnetto di un ghiacciolo ormai sulla via della digestione fra lingua e denti; in mente l'unico pensiero di rendere quei pochi giorni di estasi indimenticabili.

    «Sono tre giorni che vivo nella sua soffitta.»

    Brant dubitava fortemente che la donna avesse creduto alle dicerie del figlio circa un Poltergeist che aleggiava intimidito all'ultimo piano della dimora di famiglia, al contrario il Grifondoro riteneva che la strega avesse semplicemente un buon cuore. Una caratteristica a cui lui non era affatto abituato, ma che, a onor del vero, apprezzava.
    Nell'attraversare il villaggio, si ritrovò a spostare lo sguardo da un individuo all'altro, sorridendo solo quando le iridi scure si soffermarono a scrutare un uomo di sua conoscenza, che sembrava avere tutta l'aria di un bambino colto con le mani nella marmellata.

    «Splendida serata, professore. Non crede anche Lei?»

    Un tono fin troppo gioviale il suo, mentre si beava della visuale di un'anziana signora che rimetteva in riga una delle poche persone dotate di autorità nella sua giovane vita.
    Quando la band sul palco attirò l'attenzione dei presenti, Brant si sfilò il bastoncino dalle labbra e lo fece roteare nel cestino più vicino. Assottigliò le palpebre e focalizzò lo sguardo sul frontman della band, non potendo fare a meno di sbuffare.

    «Quello non è il coglione di Tassorosso che se la dà sempre a gambe?»

    Probabilmente lo confondeva con qualcun altro. Era risaputo che Brant non avesse chissà quanti amici, ed era risaputo proprio perché in pochi lo conoscevano e ancor meno erano quelli che avevano a che fare abitualmente con lui.
    Fece cenno a Thomas di aspettarlo lì, possibilmente senza andarsene in giro tentando di parlottare con gli Elfi della Contea, mentre lui tentava di recuperare in qualche maniera qualcosa da bere.

    Edited by Brant A. Evans - 14/7/2022, 12:17
     
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  3. Adèle Montmartre
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Testa di Porco


    "Respira."

    Ignorare chi le stava intorno le veniva alquanto facile da una vita intera, fermo restando che il lavoro che si era scelta non favoriva una simile pratica. Non se voleva mettere qualcosa sotto i denti.
    Aberforth non era certo il locandiere più socievole che si potesse desiderare, ma quanto meno tendeva a non ignorare gli ordini dei clienti.
    Lasciare da parte i ricordi delle visioni e gli incubi delle notti precedenti era, invece, molto più complesso da mettere in atto. Una strategia che negli anni aveva cercato di affinare, ma che ad oggi le dava ancora pessimi risultati.
    Inveì mentalmente contro chi sembrava non avere altro da fare che rendere la sua serata sgradevole, mentre le mani si muovevano rapide sotto il getto d'acqua per dare nuova vita ai piatti sporchi dal pasto di pochi minuti prima. Le iridi scure si fiondarono sul mago che sembrava fin troppo incline a dire la propria su babbani e Ministero, un atteggiamento che alcuni avrebbero reputato impavido e audace, mentre Adèle lo considerava solo stupido e fuori luogo.

    «Poteva rifiutarsi.»

    Un commento fuori dalla portata di chi stava al di là del bancone, il suo, rivolto a un Aberforth intento a ripulire quei boccali da un qualcosa di indelebile.
    Poteva rifiutarsi di sostenere quel test, come aveva fatto lei e chissà quanta altra gente.
    Naturalmente una simile decisione comportava conseguenze di una certa rilevanza, ma decretava un elemento fondamentale nella vita di un individuo: la libertà di scegliere.
    Non che Adèle avesse alti ideali con cui confrontarsi di giorno in giorno, a volte le bastava spingersi al di là delle regole imposte da una società che personalmente non apprezzava, fare la ribelle in un mondo che non aveva bisogno di altre sregolatezze.
    Come se gliene fosse mai importato qualcosa.

    «Ma immagino che restare ai margini della società sia piuttosto scomodo.»

    Ruotò il pomello e l'acqua smise di scorrere, richiamò a sé uno straccio per raccogliere ciò che di essa restava sulle mani arrossate dal freddo. Sospirò mentre si concedeva un momento per assaporare con lo sguardo la clientela di quel giorno. L'evento che stava prendendo luogo al di fuori del locale aveva raccolto ben più persone di quante la sua mente potesse tollerarne, ma le quattro mura che la separavano dalla folla bastavano a garantirle la quiete di cui necessitava.
    Si morse il labbro inferiore screpolato e si passò una mano tra i capelli, andando ad assicurarsi che il fermaglio li raccogliesse ancora nella crocchia improvvisata di quel mattino, ignorando le ciocche che gli erano sfuggite e le solleticavano l'ovale del viso.
    Schioccò la lingua contro il palato nel versarsi un goccio di Whisky Incendiario, mentre il seno si comprimeva contro il busto rigido del corpetto nero, nel tentativo di non smettere di respirare. Sembrava un lavoro arduo e per nulla naturale o spontaneo.
    Inghiottì il nettare che parve arderle in gola. Chiuse gli occhi per un momento con l'intento di estraniarsi da tutto il resto e la mano destra cercò il palmo della mancina per attraversare i solchi delle linee che lo incidevano, prima di sentire qualcuno parlare ancora.
    La tregua era finita e lei doveva costringersi a camminare in un mondo in cui avrebbe dovuto necessariamente dar retta a qualcun altro.
    A modo suo.
    Riaprì gli occhi, concentrò le perle d'ossidiana su quella figura e le rivolse un cenno del capo.

    «Cosa ti do?»
     
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  4. Jude McKenzie
     
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    1 Agosto 2022, ore 18 - Piazza alla fine di High Street


    «E comunque era ora che iniziassero a dare un po' più di importanza a Babbanologia.»

    Non a caso era l'unica materia in cui Jude andava davvero bene, perché non doveva impegnarsi più di tanto per prendere voti alti.
    Se n'era uscita in quel modo un po' fuori contesto mentre parlava con Celine del più e del meno, aggiornandola su quel che erano state le sue vacanze estive fino a quel momento. Le sue giornate si erano divise principalmente tra babysitting e serie tv, a volte le due attività venivano anche sovrapposte, ché sua madre l'aveva convinta - costretta, più che altro - a dare una mano ai loro vicini di casa che avevano due bambini a cui non potevano badare durante le ore in cui lavoravano, quindi l'ingrato compito era ricaduto su Jude perché ''Se non ci si aiuta tra amici...''.
    Ora, immaginatevela voi una tipa del genere a badare a due bambini in età da scuola elementare. Era già un miracolo che nessuno fosse ancora morto o che non avessero mai dovuto chiamare la polizia. Il rischio di tali nefasti eventi aleggiava perpetuo su quella casa ogni volta che la ragazza Corvonero metteva piede al suo interno.
    Erano arrivate in prossimità della piazza proprio nel momento in cui gli Hellfire si stavano sistemando sul palco. Non le dispiaceva affatto la loro musica e trovava davvero apprezzabile il tentativo di Paciock e della Lovegood di apparire meno boomer di quanto non fossero. Perché inevitabilmente lo erano, checché ne dicessero.
    Con quello che era successo qualche settimana prima, temeva davvero che con l'inizio del nuovo anno avrebbero trasformato Hogwarts in un carcere minorile. E sperava proprio di no, perché in riformatorio poteva anche andarci nel Mondo Babbano.

    « Ci mettiamo lì? La vista laterale è la migliore. »

    Indicò a Celine un angolo della piazza dove non v'era ancora troppa gente, anche se non tutti sembravano essere lì per il concerto. La maggior parte delle persone, a dirla tutta, si stava facendo proprio gli affari suoi visto che nessuno rispose all'incitamento di Dylan. Nessuno... tranne una persona.

    « WOOOOOO! »

    Proprio lei.
    Era davvero difficile starle intorno senza rischiare di fare almeno sette figuracce al minuto. Fingere di non conoscerla era sempre l'opzione migliore.
    Si guardò intorno alla ricerca di facce amiche da salutare, ma per il momento non riuscì ancora ad individuare nessuno. Motivo per cui preferì di nuovo voltarsi verso la rossa, abbassandosi il necessario per riuscire ad arrivare col volto vicino al suo, sul punto di confessarle un segreto.

    « Non immagini che cosa sono riuscita a recuperare per questo concerto... »

    D'altronde era risaputo come durante i concerti, soprattutto quelli rock, girassero nel pubblico chissà quali tipi di sostanze. Allora Jude aveva deciso di rimanere fedele alla tradizione. Più o meno... a modo suo insomma.

    Edited by Gideon G. Greengrass - 15/7/2022, 11:04
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Piazza alla fine di High Street


    Il mondo era uscito pazzo, e con esso pure la testa dello stimabile signor Rosier. Fisime di un padre eccessivamente apprensivo, direbbero alcuni; più verosimilmente, le fredde preoccupazioni di un uomo intenzionato a difendere la rispettabilità ancora gelosamente custodita dal buon nome di famiglia, troppo buono per poter essere messo in discussione dalle decisioni di un'adolescente che mai si sarebbe persa il primo evento pubblico di un'estate fino a quel momento fin troppo al di sotto delle aspettative.

    « ...come se gli importasse qualcosa.
    Tu limitati a fare il tuo dovere, bocca chiusa e distanza di sicurezza. »


    Soltanto una rapida occhiata, ricolma di apatica freddezza, venne indirizzata verso l'esile figura della piccola Elfa Domestica vestita di stracci a soltanto un paio di metri dalla figura di Merope. La lunga chioma infuocata lasciata ricadere sulle spalle e dietro la schiena, vestita con un crop top scuro e una gonna aderente sufficientemente lunga da coprirle appena le cosce. Nel complesso, dimostrava la ricercata eleganza di chi, in fin dei conti, può permettersi cose che aveva tutta l'intenzione di sfoggiare alla prima occasione utile; niente di nuovo, ad ogni modo. Le pupille scure della Serpeverde saettarono verso ogni dove, nell'evidente brama di ricerca di un volto noto o di una situazione abbastanza succulenta da poterci mettere le mani sopra; aveva percorso ormai la strada principale della cittadina magica, terminando quella camminata non troppo dissimile da un qualche tipo di sfilata per giungere in un punto della piazza non troppo distante dal palco. Emise un debole sbuffo, prima di alzare gli occhi al cielo.

    « Vedo che hanno invitato la creme dell'immondizia. La beneficenza attrae sempre la peggiore feccia. Stai lontana da quei criminali, Clelia, e non farti venire strane idee. Se ti intortano, i guai li passo io. »

    Un cenno del capo venne appena indirizzato ad indicare il manipolo di Elfi e la presunta libertà da questi ottenuta. Non che la cosa riuscì ad attirare chissà quanto la sua attenzione: in effetti, ben presto il suo sguardo virò verso lidi decisamente più interessanti, e così pure le sue gambe, mentre entrambe la mano venne repentinamente infilata all'interno della borsetta, emergendone con le dita stretta attorno ad un blocco note e ad una piuma autoinchiostrante. In men che non si dica, la sua preda era stata selezionata casualmente in mezzo alla folla.

    « Hans, giusto? O... Ethans? Edens? Siamo dello stesso anno, sai, lezioni comuni.
    Merope Rosier. Ma immagino tu mi conosca, e sono certa tu abbia voglia di farmi un piccolo favore, vero? »


    Ciglia sfarfallanti vennero lasciate scivolare verso l'indirizzo del povero Brant, insieme alla dentatura smagliante di un sorriso paurosamente affascinante, qualche istante dopo la comparsa dal nulla di Merope, saettata di fronte alla traiettoria del povero Grifondoro nel suo isolato tragitto verso il tavolo del buffet. Incauta decisione. Il blocco note stretto in pugno, a fare le veci della bacchetta, e gli occhi bramosi fissi sul malcapitato.

    « Solo qualche domanda, promesso. Non ti tratterrò troppo da tutto quel... ehm, rumore. Che fanno, suonano? »

    Soltanto una brevissima occhiata venne indirizzata verso il palco, là dove i primi rumori stridenti di un colpo di chitarra evidentemente dovevano annunciare l'imminente inizio di una sorta di concertino.

    « Ad ogni modo. Sarà divertente, e potrai anche raccontare ai tuoi amici di avere aiutato me! Ti invidieranno tutti, vedrai. »

    Vedrai.
     
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    Con il mondo magico praticamente nel caos a causa degli ultimi accadimenti, in casa Scamander non sembrava esserci poi molta pace: sua madre – convinta che le sue creature le parlassero – era certa che presto sarebbe accaduto il peggio (perché a bisbigliarglielo erano stati i suoi Billywig). Suo padre, invece, riportava spesso notizie strane direttamente dal Ministero della Magia dove lavorava come Auror, dicendo spesso a Meave che – con i casini in corso – sicuramente non sarebbe riuscita ad inserirsi tanto bene come invece avrebbe voluto.
    E poi c’era Zowie, costretta a sorbirsi le paranoie dei familiari – quando invece avrebbe semplicemente voluto passare l'estate nella spensieratezza insieme ad Isaac. L’anno precedente si erano detti che questa volta avrebbero “viaggiato” insieme e sua madre le aveva anche dato il consenso per farlo, solo che dopo quel fatidico 7 Luglio le cose erano un po' cambiate. Nei primi giorni sua madre si faceva persino prendere l'ansia all’idea che uscisse in giro per Londra, cosa che a Zowie pareva totalmente assurda.
    Non era mica così sconsiderata, lei!

    « Quindi non vieni? Sei proprio uno stronzio »

    Aveva sbuffato in direzione di Isaac, prima di lasciarlo davanti la porta di casa e dileguarsi verso l’entrata sul retro del giardino della tenuta Scamander. Non l’avrebbe accompagnata a Hogsmeade, quella sera: doveva fare una cazzata con i suoi, incontri strani con tipi altrettanto strani. Roba noiosissima, insomma, a cui era stato costretto a partecipare. Certo, Zowie sarebbe potuta andare direttamente il giorno successivo, ma aveva sentito parlare di una certa band, con un certo frontman, che si sarebbe esibita quella sera.
    Sì: aveva una cotta per Dylan da tipo anni - e lo sapeva anche Isaac.
    Ogni volta che parlava di lui mascherava finti conati di vomito.

    « Mi accompagni? »

    Avrebbe quindi afferrato il braccio della sorella maggiore per quella smaterializzazione congiunta, in modo da arrivare insieme in una stradina meno trafficata di Hogsmeade – non troppo lontana dall’Emporio degli Scherzi di Zonko. Lì ci avrebbe fatto un salto dopo, giusto per prendere un “regalino” per Isaac e ringraziarlo per non averle fatto compagnia.

    « Sì, alle dieci mi faccio trovare qui. Ricevuto! Ora vai via, che faccio brutta figura in giro con te »

    Rispose a sua volta al dito medio rivoltole dalla sorella; un modo come un altro per dirsi quanto si volevano bene, insomma.
    Avanzò in mezzo alla folla, ripromettendosi che avrebbe partecipato alla Sagra della Burrobirra dopo, avviandosi di fretta in direzione del palco. Giusto in tempo per vedere Dylan salirci sopra per iniziare le prove con l’Hellfire Band. Deglutì e si sistemò una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio, sistemandosi quella seconda scarsa di seno in modo che sembrasse quello che non era: il push up faceva davvero miracoli.

    « WOO! Spaccaa! »

    Gridò con entrambe le mani a coppo ai lati delle bocca facendosi spazio tra la gente con i gomiti per arrivare proprio sotto al palco, senza preoccuparsi delle parole che le dicevano dietro per la troppa insolenza.
    A portata di Dylan avrebbe tentato di sventolare una manina verso la sua direzione con tanto di battito di ciglia.
    Beccò alcuni compagni di scuola, dopo, fin quando non si rivolse direttamente a Brant.

    « Ehi! Ma che dici? Non parlare più così di lui! Tanto è ovvio che la tua è solo invidia »

    E gli rivolse la linguaccia stringendo le braccia al petto.
    Perché nessunissimo sapeva quanto Zowie fosse cotta di lui.
    No no.
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Piazza alla fine di High Street

    Camminare fra le strade di Hogsmeade quel pomeriggio aveva uno strano retrogusto, di quelli che lasciava percorrere un sentiero già tracciato ma di cui non si aveva memoria, qualcosa che viaggiava a metà fra un déjà-vu e la più banale nostalgia.
    Celine, con lo sguardo ai ciottoli del sentiero, si perdeva fra le pietre nel tentativo di afferrare quel qualcosa, di far suo quel sentire sfocato e figlio di un tempo passato, forse mai esistito.
    Come sempre fu Jude a riportarla sulla terra ferma, costringendola a rivolgere gli occhi al mondo e a lasciare che il mondo la scrutasse di rimando: fra elfi imbizzarriti, Tassorosso in cerca di fama e maghi e babbani in subbuglio, Celine avrebbe continuato volentieri a rimanere col pensiero lì dove probabilmente non sarebbe mai giunta col ricordo, nonostante i diversi tentativi di estraniarsi dal presente.

    «E comunque era ora che iniziassero a dare un po' più di importanza a Babbanologia»

    «Chissà mai perché»

    In un mondo preda del cambiamento, c'erano cose che fortunatamente non sarebbero mai cambiate, come Jude e il suo amore viscerale per l'ozio o Celine per il sarcasmo.
    Seguì la compagna annuendo appena in sua direzione, convinta che in fondo un posto o l'altro non avrebbe fatto la differenza quando la sua voglia di sentire Dylan Strauss urlare su di un palco sarebbe rimasta la stessa in ogni angolo della piazza, ossia pari a zero.
    Il tutto rasentò il meno venti quando Jude urlò in risposta al Tassorosso, costringendo Celine a guardare un inesistente orologio da polso per far finta di non conoscerla e di trovarsi accanto a lei per puro caso.

    «Non immagini che cosa sono riuscita a recuperare per questo concerto...»

    «Suppongo non un po' di buon senso»

    Sussurrò a denti stretti, per poi constatare che in fondo l'alternativa alle urla di Strauss e alla follia di Jude erano i volti impietositi di suo padre e di sua nonna.
    No grazie.
    Sospirando, allora, Celine cercò di mettersi comoda e di rivolgersi all'amica col tono più accondiscendente di cui era capace.

    «Sentiamo, di che si tratta 'sta volta?
    Camomilla? O è forse di nuovo quello strano intruglio di verbena e foglie di cicoria?
    Sai che effetto ti ha fatto l'ultima volta»


    Annuì verso Jude col fare di chi la sapeva lunga, per poi lasciarsi distrarre dalla chioma argentata di un uomo seduto in prima fila intento a fare non-sapeva-bene-cosa con la mano e i tiepidi raggi del sole: il mondo dei maghi non aveva bisogno di Carlotta Pinkstone e di tredici Felix Felicis per impazzire, dopotutto.

    «Forse dovresti sedere accanto a quel tizio»

    Disse, indicandolo all'amica con un cenno del capo.
    Accompagnò l'ultima frase con un piccolo sorriso ironico stampato sul volto.

    «Mi sembra uno con cui potresti andare d'accordo».

    Edited by Celine Baxter - 22/8/2022, 12:57
     
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    Piazza di Hogsmeade - Testa di Porco

    Ma che giornata meravigliosa.

    Lulu Sparks scese dall'auto del marito richiudendosi lo sportello alle spalle con talmente tanta forza da far spaventare i piccioni sul sentiero.
    Attese che Osvaldo, il suo autista, si allontanasse dalla sua vista prima di abbracciare con lo sguardo l'intera piazza e ciò che l'abitava, sospirando di felicità: Hogsmeade, semi deserta, puzzava di bassifondi e disperazione, abitata com'era da gente il cui principale scopo di vita era non annaspare nei debiti e nel marciume, esattamente ciò che serviva a Lulu per inoltrarsi nell'insipido delle loro esistenze e fargli credere di avere ancora una possibilità, una chance per ribellarsi al proprio status, anche solo per una notte.

    Volate, piccoli della mamma.

    Con un colpo di bacchetta alla sua borsa, Lulu trasformò dei volantini di carta blu in piccoli Fwooper volanti che osservò diffondersi per la piazza con un grande sorriso stampato sul volto: chiunque li avesse afferrati si sarebbe trovato fra le mani un volantino pubblicitario, senza poter immaginare che si trattasse del sogno di una vita racchiuso in poche fibre di carta.
    Ripose la sua bacchetta in borsa sospirando di soddisfazione, convinta com'era che quello fosse il concepimento della sua fama internazionale.
    Sarebbe potuta andar via, a quel punto, che di musica e canto ne sapeva abbastanza da credere che dei ragazzini in latex non potessero attirare le sue attenzioni, ma Lulu era talmente sfacciata da credere di poter pubblicizzare il suo futuro locale persino in altri locali: fu così che si fermò davanti alla Testa di Porco, il più vicino alla Piazza, dubbiosa che quella fosse la clientela che voleva attirare ma consapevole che, dopotutto, era da lì che doveva partire se voleva offrire salvezza e redenzione ad un manipolo di bifolchi.
    Prese dalla borsa un fazzoletto, allora, con il quale aprì la maniglia del locale, per poi guardarsi attorno con evidente sdegno: quel posto trasudava fatiscenza e degrado in ogni dove.
    Non poteva chiedere di meglio.
    Prese posto su uno degli sgabelli del bancone dopo aver tirato via con il dorso della mano qualche briciola di troppo, in evidente difficoltà.
    Nemmeno quanto stava accadendo al mondo intero la preoccupava, convinta che persino da una crisi mondiale di quel livello avrebbe potuto trarre beneficio: la gente aveva bisogno di svago ora più che mai e Lulu era lì per offrirglielo.
    Probabilmente una signora come lei, vestita di tutto punto e con l'aria da borghese, avrebbe attirato degli sguardi indiscreti in un posto come quello, sguardi di cui adesso sapeva nutrirsi.
    Sorrise maliziosa alla donna al bancone.

    E-emh.
    Il Whiskey incendiario più vecchio che hai, cara, con tre cubetti di ghiaccio.
    Ti ringrazio.


    Brant A. Evans, Jude McKenzie , Merope;Rosier, Zowie Scamander: chiunque si trovi in piazza, se vuole, può dire di avere afferrato un volantino!


    Edited by Lulu Sparks - 22/8/2022, 13:07
     
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    1 Agosto 2022, ore 18 - Piazza di Hogsmeade


    Tenersi occupato il più possibile era diventata quasi una necessità, più che un suo reale volere. Quando l'alternativa non era tanto meglio bisognava per forza scegliere il male minore, e quel pomeriggio il male minore era stato la voce gracchiante di Dylan Strauss e la sua sgangherata band di seguaci. Figuriamoci cosa potesse esserci dall'altra parte.
    Di certo Gideon non si sarebbe messo in prima fila né in mezzo alla folla a cantare, osservare tutta la gente stramba che girovagava per quella piazza era un'occupazione decisamente più interessante. La sua attenzione era stata occupata in un primo momento dal teatrino messo su dagli Elfi Domestici, seppur non avesse capito bene di cosa si stessero lamentando. Ormai erano liberi, nessuno li sfruttava e li maltrattava più, e avevano anche il coraggio di lamentarsi ancora.
    Comunque la fauna di Hogsmeade, soprattutto quando v'erano degli eventi volti a raccogliere gran parte della popolazione studentesca magica e non solo, era sempre piuttosto interessante da analizzare. Che poi il contesto non fosse esattamente di suo gradimento era tutta un'altra storia.
    La pioggia di volantini, poi, lo costrinse a sbuffare infastidito senza una apparente ragione.
    Per fortuna - o forse no - il Serpeverde riuscì ad individuare non troppo distante da lui un gruppetto che sembrava farsi via via più numeroso. V'era solo suo cugino Brantall'inizio, insieme ad un altro ragazzo, e la sua prima intenzione fu quella di andare a salutarlo. Ma l'attimo dopo si unì a lui anche una ragazza, la chioma rossa che Gideon avrebbe facilmente potuto riconoscere ovunque. E fu proprio mentre accorciava le distanze nella loro direzione che un'altra persona ancora si avvicinò. La Scamander era un anno più grande di lui, eppure nel suo ambiente un cognome del genere non passava mai inosservato. Soprattutto se si faceva una figuraccia colossale durante una selezione di Quidditch: certe cose ti segnano per sempre.
    In ogni caso, non interruppe la propria camminata ed arrivò al cospetto del gruppetto in tempo per sentire le ultimissime parole di Merope.

    « Ehy, Rosier... non hai nessun altro a cui rompere i Bolidi?»

    Chiese con tono serio e affatto ironico. Un'occhiata di saluto a suo cugino, ché era per lui che aveva deciso di intromettersi in quel modo. Conosceva bene Merope: si poteva dire che fossero cresciuti insieme, nei grandi saloni da ballo dei castelli dove la nobiltà purosangue inglese adorava riunirsi, non erano state poche le volte in cui loro due si erano ritrovati a passare del tempo insieme per sfuggire alla noia di quegli eventi, dove di certo non c'erano così tante attrazioni per i bambini. Da qualche anno, però, le cose sembravano essere cambiate tra di loro - e non casualmente. E Gideon, che nutriva un innato senso di protezione verso il cugino - di un anno più grande di lui ma non diversamente sfigato per quanto riguardava le tragedie in famiglia. Che vi fosse quel rapporto di parentela tra di due ragazzi non era di certo un segreto: inspiegabilmente si somigliavano anche più di quanto la scienza potesse prevedere, dato che Gideon era la fotocopia di suo padre e con Brant condivideva invece il ramo materno della famiglia.
    Dunque, il suo scontroso esordio l'aveva fatto, la serata poteva dirsi iniziata.

    Avendo un legame da BG sia con Merope che con Brant, ho preferito lanciare il dado per Zowie <3
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Testa di Porco

    Caos Magico Internazionale: incredibile non averci pensato prima. Eunomia lanciò un'occhiata a tratti incuriosita ai deliri dell'uomo, quasi il brindisi improvvisato che ne seguì fosse un corollario trascurabile. Del resto, degli effetti si occupavano gli Auror, delle cause figure come lei.
    Il mago che arringava la folla sparuta di un locale era il movente, e chissà cosa avrebbe mosso fuori di lì. Figurarsi cosa stava accadendo oltre il vicolo, oltre il villaggio, oltre i confini. Eunomia aveva creduto di saperne a sufficienza fino a quel preciso istante, realizzando all'improvviso di non sapere un bel niente, a parte un buffo acronimo da cinquantenne in carriera. Alla Cooperazione Magica Internazionale, nome incravattato, c'erano Ministri e Ministeri che parlavano di Ministri e Ministeri con Ministri e Ministeri. Ma nelle "Testa di Porco" di tutto il mondo magico, all'ombra delle istituzioni e animati da una fratellanza improvvisa e viscerale, si alzavano i calici contro chissà quale Statuto e si disapprovava l'ultimo Decreto salva-tutto, senza che nessuno sapesse davvero quanto tutto avesse invece distrutto.

    «Un’Acqua Alleg-»

    Iniziò sovrappensiero ma s’interruppe appena in tempo. Alzò gli occhi verso la locandiera e le sorrise in segno di scusa. Era improbabile che quel locale ne avesse una bottiglia, americana com’era, e sarebbe stato a dir poco inopportuno scoppiare a ridere al primo sorso con una folla semi inferocita alle spalle.
    Un leggero colpo di bacchetta e il cappello a tesa larga si avviluppò e svanì apparentemente nel nulla.
    Una signora appariscente due posti più in là ordinava un Whisky Incendiario. Eunomia la fissò per un secondo o due. Trovava il suo abbigliamento meno comune del suo tailleur panna: magari si sarebbe risparmiata quel biglietto da visita implicito che si portava addosso quando non era circondata da diplomatici come lei ma era ancora vestita come loro - o come etichetta comandava. Qualcosa che parlava di una ovvia distanza tra lei e gli altri, impossibile da ignorare e spesso difficile da colmare.

    «Lo stesso della signora.»

    Annuì.

    «Liscio, però.»

    Ancheggiò sbilenca. Quello sgabello non era il posto più comodo su cui si fosse mai seduta ma, insolitamente, neppure il più scomodo. Alzò ancora gli occhi sulla locandiera, in attesa di essere servita, e mentre il mago terminava il suo monologo Eunomia si lasciò sfuggire una domanda, in tono sinceramente curioso.

    «Credete a quello che dice?»

    E se fosse trasparito un velato giudizio, tutto sommato non le sarebbe dispiaciuto. Con un abito del genere, del resto, non si aspettava che nessuno la vedesse prendere le parti del popolo vero. No, lei era evidentemente qualcos’altro.
     
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  11. Brant A. Evans
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Piazza alla fine di High Street


    Brant non era un tipo in gamba, per lo meno non lo era sotto parecchi punti di vista. Le lacune che condivano la sua persona erano numerose, i disagi a cui era soggetto erano altrettanti e la memoria labile di cui era dotato spiegava la maggior parte delle figuracce a cui era sottoposto. Non ricordare il nome di una persona era all'ordine del giorno, a meno che non ci avesse a che fare costantemente o quasi, ma rammentare un viso... quello persino lui era in grado di farlo.
    Nel veder avvicinarsi niente meno che Merope Rosier, però, Brant si rese conto di quanto facile fosse perdere di vista i dettagli delle vite altrui. Non era certo di prestare particolare attenzione durante le lezioni, ad eccezione di ciò che lo interessava - molto poco e molto di rado - eppure era sicuro che una come la Serpeverde se la sarebbe ricordata tra i banchi di scuola.
    Non intendeva tuttavia romperle le uova nel paniere e guastarle i piani del giorno, motivo per cui, dopo aver lanciato un'occhiata d'intesa a Thomas, si morse il labbro per non ridere e annuì.

    «Hans, sì. Stesso anno, sì.»

    Su una cosa Merope non aveva torto: l'anno successivo avrebbero frequentato le stesse lezioni, ma prima d'allora avrebbe creduto in una bugia. Persino due, se si considerava il nome di fantasia.
    Annuì alla domanda chiaramente sarcastica della ragazza, prima di spostare lo sguardo sui membri della band, in particolar modo sul frontman che, a distanza di brevi istanti, avrebbe attirato tutta la sua attenzione.

    «La Hellfire band... credo quello sia il suo scopo.»

    Fece spallucce e sgranò impercettibilmente le palpebre nel notare l'entusiasmo stravagante della strega, e nel mentre non poté fare a meno di riflettere su quanto potere potesse concedere un ego smisurato. Continuò a sorridere e inclinò appena il capo.

    «Oh sì, sarà magnifico!»

    Dire di averla incontrata? O di aver scambiato due parole con lei? Brant non aveva idea di che genere di passatempi o curiosità avesse la stragrande maggioranza della popolazione studentesca di Hogwarts, ma sperava vivamente che l'intento di molti non fosse quello di scoprire chi avesse trascorso parte di quell'evento a parlare con Merope Rosier. Lui, a dirla tutta, avrebbe pianificato volentieri altro con lei, e, nel pensarlo, lo sguardo le cadde inavvertitamente sul collo, e poi più in basso, fino ai fianchi.
    Fu una voce piuttosto familiare a distrarlo da quei pensieri. La Scamander era tanto una piaga quanto una piacevole compagnia, motivo per cui il sorriso di poco prima lasciò sfiatare un sospiro, mentre la mano destra si sfilava dalla tasca dei pantaloni per indicare il beniamino della giovane.

    «Dai, Zowie, tanto lo sai che non ti si fila per niente..»

    Thomas si dileguò in pochi istanti senza dare particolari motivazioni, ma a Brant bastò voltarsi per scoprirne la causa principale: Gideon sapeva mettere in soggezione senza neppure rendersene conto, forse, ma che Thomas avesse una cotta per lui fu la reale ragione che lo spinse ad allontanarsene.
    Un cenno del capo ad accogliere il cugino, lasciando che lui e la sua "vecchia" conoscenza si scambiassero qualche convenevole di troppo. L'Evans, di contro, allungò una mano verso l'alto ed afferrò uno delle tante decine di volantini che presero a librarsi per aria in quel momento.

    «The Sparkling Fwooper... che roba è?»

    Aggrottò la fronte e porse il foglio a Zowie, prima di rivolgere nuovamente la propria attenzione a Merope, in attesa di capire ciò che aveva in mente. Sarebbe stato sicuramente più interessante di qualunque altra cosa avessero in serbo per quella giornata.

    «Dunque... sono a tua completa disposizione.»

    [spoiler_tag]Conosco Merope? Ooooh yessss![/spoiler_tag]
     
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    Non sembrò voler porgere troppo interesse nei confronti della band messa insieme sul palchetto issato nel bel mezzo della piazzetta; al contrario, un sopracciglio venne debolmente inarcato e un'espressione vagamente compiaciuta sembrò, per qualche attimo, riuscire ad affiorare sul visetto della ragazza, in risposta all'occhio lungo del Grifondoro.

    Fu la voce di Zowie a costringere la rossa a voltarsi di scatto verso l'origine delle parole pronunciate dalla Grifondoro. Le pupille scure scivolarono verso di lei, scoccando una repentina occhiata all'indirizzo della ragazza, decorate da un'espressione piuttosto dubbiosa.

    « Uh? Ehm... Scamander, giusto? »

    Risultò evidente che neppure Merope ne fosse del tutto certa, nonostante il vago riconoscimento venisse senz'altro facilitato dall'appartenenza di entrambe a due importanti famiglie magiche britanniche e dal fatto che, in passato, il nome della ragazza potesse essere stato nominato in casa Rosier per il rapporto coltivato con uno dei suoi cugini.

    « Cos'è, ti sei messa a difendere l'onore dei Tassorosso? Quell'involtino di doppie punte è tempo perso, dovresti saperlo: ho sentito che la McGranitt gli ha pure spedito la spilla da Prefetto, da settembre sarà circondato da branchi di Puffole Pigmee in calore. »

    Uno sbuffo divertito appena accennato accompagnò quelle parole che, evidentemente, Merope doveva trovare particolarmente sagaci. Un'ironia, la sua, che venne praticamente subito eliminata dal proprio volto nel momento in cui, con un schiocco della lingua contro il palato, non mostrò l'intenzione di volersi gettare a capofitto nel vivo dei propri interessi. Era lì per affari, mica per divertirsi.

    « A proposito di tempo perso: sei capitata nel posto giusto! Buon per te, fortunella. Come Hans, hai appena vinto un'intervista dalla futura caporedattrice dell'Hogwarts Mirror! Un ottimo modo per far brillare il tuo nome agli occhi del tuo principe azzurro armato di chitarra, mh? »

    Fece per dischiudere di nuovo le labbra, con tutta l'intenzione di non voler dare nemmeno il tempo di respirare ai poveri sventurati capitati tra le sue grinfie da incallita giornalista in erba, ma fu l'inaspettato avvicinamento di Gideon a costringerla a zittirsi; le labbra serrate, gli occhi per un paio di istanti sgranati verso il volto del concasata a seguito delle parole da egli pronunciate: un miracolo, santo subito. Ad ogni modo, quel boccheggiante senso di stupore ebbe modo di essere eliminato entro pochi secondi, sostituendosi all'affilatezza di un sorriso ricolmo di pungente sarcasmo.

    « Greengrass, chissà perché non sono sorpresa: mancava giusto il pagliaccio, a questo circo. Ma rimediamo subito e ti trovo immediatamente un'occupazione, vuoi? Si parla di Babbani, magari riesci a illuminarci visto che ne sai a pacchi. »

    Non c'era cattiveria nell'atteggiamento e nella voce di Merope, oltre il velo di fredda apatia talmente evidente da risultare chiaramente troppo ricercato per essere perfettamente genuino. Una facciata costruita appositamente per Gideon, il classico tentativo di quelli come lei di aggrapparsi ad un'àncora per non finire inghiottiti negli abissi. Era una Rosier, dopotutto: le doti teatrali le scorrevano nel sangue.

    « Stesse domande, teneri Cespugli Farfallini, senza possibilità di sfuggita. La vostra presenza qui mi induce a pensare che siate al corrente della modifica del programma scolastico, riguardo Babbanologia: cosa ne pensate? Come vi fa sentire questa violenza perpetrata al piano di studi di Hogwarts, frutto di una tradizione millenaria che mai prima d'ora era stata così immoralmente stuprata? Come vivete il fatto che la dura imposizione dello studio della cultura babbana andrà inevitabilmente a togliere spazio al programma di studio di tutte le altre materie, comprese le vostre preferite? »

    Sembrava una macchinetta del tutto impossibile da fermare, Merope. Negli occhi le lampeggiava uno sguardo fulmineo, lampi di una determinazione talmente spaventosa da rendere pressoché inutile in partenza qualsiasi tentativo di sottrarsene. E no, lo strazio non sembrava ancora finito.

    « In senso più ampio, cosa ne pensate dell'innegabile intromissione del Ministero della Magia negli affari di Hogwarts? Temete che questo sia soltanto il preludio ad un futuro in cui i nostri illustri professori saranno inevitabilmente rimpiazzati da personale ministeriale pagato per insegnarci degli insulsi programmi scolastici stabiliti dal Ministro della Magia? »

    Il blocco note stretto in mano, la piuma autoinchiostrante nell'altra, pronta per riportare in forma scritta le parole dei suoi baldi intervistati, delle quali appariva a dir poco assetata. Gli sguardi che rivolgeva ai tre -Brant, Zowie e Gideon- non sembravano affatto inclini da accettare molte repliche.

    Il rombo dell'ingresso di Lulu nella piazza la costrinse a voltarsi di scatto, la fronte aggrottata in un'espressione stupefatta e il blocco note ancora stretto in pugno. Un'espressione drammaticamente allibita ebbe modo di prendere posto tra i suoi lineamenti facciali, alla vista di cotanto orrore.

    « Per i mutandoni di Merlino, cosa vedono i miei occhi!
    Prima ci costringono a studiare i babbani, ora dobbiamo sorbirci pure le loro... loro... »


    Automobili, Merope? Volevi dire automobili?

    « ...scatolette assordanti, è un insulto! Si limiti alla metropolvere, la prossima volta!
    Oh santo Salazar, dove andremo a finire. Clelia, prendine uno. »


    Soltanto un rapido cenno della mano venne fatto svolazzare in direzione dei volantini planati sul selciato lastricato in pietra della piazzetta. Non aveva tempo e voglia di chinarsi lei stessa, era evidentemente troppo occupata.

    Dado per la conoscenza di Zowie: click! (risultato 4, meh)
     
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  13. Jude McKenzie
     
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    « Non capisco proprio di cosa parli. »

    Perché mai Jude avrebbe dovuto portare con sé del buon senso? Figuriamoci, non erano parole che facevano parte del suo vocabolario. Un vocabolario molto più ampio di quanto non amasse dimostrare in giro, ché c'era un motivo se la ragazza era stata smistata in Corvonero. Ce n'era anche più di uno in realtà, ma nessuno di questi sembrava essere particolarmente evidente.
    Nel momento in cui vide quei volantini svolazzare sopra le teste di tutti i presenti allungò una mano per afferrarne uno che stava levitando con lentezza verso di lei. The Sparkling Fwooper recitava. Niente che le interessasse, o almeno non il contenuto in sé del volantino. Tuttavia, la carta di cui era fatto poteva rivelarsi utile ai suoi scopi. Decise quindi di conservarlo, piegandolo e riponendolo nella tasca posteriore dei jeans proprio mentre Celine faceva supposizioni su ciò che le sue tasche magiche potevano contenere.

    « No, no, qualcosa di più estivo, più fresco. Guarda qua. »

    Tirò fuori una bustina di quelle di plastica trasparenti, che si sarebbe potuto facilmente scambiare per altro, se non fosse stato per il contenuto di molto diverso da quello che si era soliti vedere al loro interno.

    « Barbetta di sedano e menta. Una brezza leggera, aria fresca. Come sorseggiare un drink in spiaggia. »

    Che poi lei non aveva mai bevuto un drink, né era mai stata in una vera spiaggia. L'intruglio di erbette era finemente tritato, si vedeva che svolgeva quelle operazioni da parecchio tempo ormai. Del tutto innocue, ed infatti quando aprì la bustina e ne annusò il contenuto fu un odore naturale ad uscirne. Un condimento che poteva benissimo essere usato per aromatizzare una pietanza o una bevanda. Ma Jude aveva un modo tutto suo di consumare quel genere di cose.
    Alzò gli occhi al cielo nel sentirle dire che sarebbe stata bene insieme al tipo che si guardava la mano sotto la luce del sole.

    « Ah ah ah...molto simpatica. »

    Come al solito, prendersi in giro a vicenda era la base del loro rapporto.

    « Vuoi? »

    Per il momento intendeva soltanto odorare. La Corvonero era comunque convinta di doversi nascondere per rollarsi spinelli di qualcosa che non era in nessun modo illegale. Nemmeno i più ricercati narcotrafficanti del mondo usavano la stessa premura nel fare certe cose di nascosto.
    Guardandosi in giro, non potè fare a meno di notare il gruppetto di studenti che si era radunato non troppo distante dal palco.

    « Secondo te che sta succedendo là? »

    Edited by Jude McKenzie - 21/7/2022, 10:37
     
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    Uno dei più grandi cambiamenti che aveva interessato il mondo magico era piombato su di loro solo da poche settimane e Kali aveva già avuto modo di constatare che non si parlasse d'altro, tra maghi. A casa sua, la notizia era certamente stata accompagnata da un po' di preoccupazione, ma non con totale disprezzo. Non avrebbe potuto essere diversamente. Invece, quando si fermava a pensare a quella che poteva essere l'opinione di sua madre, storceva il naso quasi involontariamente.
    In famiglia, le ultime serate erano trascorse con il naso immerso nei quotidiani, a leggere avidamente qualsiasi articolo parlasse del Felix-Gate. Un nome poetico, credeva lei.
    Quando poi giunse alla sua attenzione la notizia di un evento benefico organizzato ad Hogsmeade, Kali iniziò a tormentare - letteralmente - suo padre per poter partecipare.
    Non ci sarebbe stato nessun pericolo per lei, al villaggio; non solo era di soli maghi, ma indipendentemente da quello, anche se fosse stato tra i babbani, aveva ripetuto più volte a suo padre che non andava in giro con scritto strega in fronte. Ma sembrava che le preoccupazioni dei genitori fossero cieche a qualsiasi buon senso, così fu necessaria un'accurata e minuziosa opera di convincimento della durata di svariati giorni.
    Quando ne uscì vincitrice, sentì una soddisfazione pari a quella di una E tracciata su un compito.
    Una fine coroncina di margherite venne infilata con attenzione tra i suoi capelli sciolti, tirati davanti su un lato per cercare di sopperire al caldo; una maglietta bianca sopra ad un paio di jeans corti, le unghie colorate di un verde sgargiante e fu finalmente pronta per raggiungere High Street, grazie ad un generoso passaggio del padre tramite smaterializzazione congiunta.
    Kali salutò l'uomo senza troppe cerimonie, guardandosi intorno estasiata: dopo giorni di incertezze, un po' di festa era ciò che ci voleva. Avrebbe alleggerito i pensieri di tutti.
    Baldanzosa, iniziò a camminare in direzione della piazza principale, incrociando per la strada qualche Elfo, sicuramente proveniente dalla Contea degli Elfi Liberi.

    Buongiorno!

    Li salutò sorridente, proseguendo oltre alla ricerca di qualche compagno di scuola. Inizialmente individuò qualche docente, tra cui quello di Babbanologia, che avrebbe avuto un notevole carico di lavoro in più a partire da settembre. Nonché una bella responsabilità. Kali non lo invidiava e per questo motivo rivolse a lui il saluto più caloroso. Quasi caritatevole.
    A confermarle la presenza di alcuni compagni di scuola fu l'urlo che arrivò dopo che il cantante del gruppo disse qualcosa che lei non aveva ascoltato. Urli diradati, ma che le consentirono di puntare lo sguardo su una sua compagna di Casa e un piccolo gruppetto da Hogwarts, a cui Kali si avvicinò.
    Il quadretto che si era formato sembrava piuttosto complicato, ma sicuramente ricco di... stimoli. Ignorando i bisbigli tra le due ragazze - forse non volevano essere disturbate? - arrivò alle spalle di Jude, sedendosi lì vicino.

    Che si dic...

    Ma lì, accanto a loro, qualcuno stava davvero dicendo qualcosa.
    Gli occhi di Kali si fissarono sul palco, dove Dylan stava iniziando le prove per la sua band, mentre in realtà ascoltava con attenzione il fiume di parole che stava uscendo dalla rossa poco distante da loro.

    Respira mai?

    Domandò sottovoce, portando lo sguardo su Jude e la sua amica, ma accennando con il viso a Merope.
    Quella ragazza un po' la metteva sotto pressione. Anche solo guardandola, in effetti.
     
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  15. Adèle Montmartre
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Testa di Porco


    Adèle non era solita sfruttare le proprie potenzialità e il tempo di cui disponeva per osservare con attenzione chi aveva di fronte. Intenzionata a estraniarsi da qualunque cosa potesse vagamente avvicinarsi all'idea di interagire con qualcuno - a meno non fosse strettamente necessario - tendeva a ignorare voci di qualunque genere, che si trattasse di espressioni della propria coscienza o di individui vivi e vegeti, che il più delle volte si rivolgevano proprio a lei.
    Non badò dunque all'abbigliamento dell'una o dell'altra donna né avrebbe fatto ipotesi su di loro o sulle esistenze che conducevano, e avrebbe continuato a non farlo fino a quando ciò non si fosse rivelato essenziale per lo svolgimento del suo lavoro o, in compenso, per la realizzazione di una personale ed eventuale curiosità postuma.
    Annuì alla richiesta della donna dai lineamenti tondi e paffuti, fin troppo delicati e gradevoli se messi a confronto con i propri.

    «Whiskey con ghiaccio in arrivo.»

    La frase mozzata dell'altra, ben più altera e fiera della prima, venne ignorata, come del resto due su tre di quelle che le aleggiavano nella mente mentre cercava di condurre una vita relativamente normale.
    Non badò all'annata, non badò alla qualità di ciò che versò in due bicchieri, uno dei quali ricolmo di ghiaccio che avrebbe annacquato il vivido sapore dell'alcol, supponendo che se qualcuno avesse desiderato bere qualcosa di vagamente più raffinato di ciò che quel posto era in grado di offrire, probabilmente avrebbe dovuto recarsi qualche numero civico più avanti con tutta la consapevolezza del caso.
    Fece cozzare il cristallo del bicchiere dall'orlo scheggiato sulla superficie lignea del bancone, poi fu il turno del secondo e la mano destra salì ad adagiarsi sul fianco, mentre lo sguardo scuro sondava i volti delle due streghe e nascondeva la tentazione di fare lo stesso con le loro menti.
    Le parole della donna più alta interruppero quei pensieri rendendo più facile l'adempimento dei propri doveri, lasciandola col fiato sospeso e conducendola a sostituire Aberforth nel suo lavoro: ripulire inutilmente i boccali dai segni del tempo riusciva a concederle uno stato di calma di cui difficilmente poteva godere.

    «Credo abbia esposto i fatti.»

    Commentò con semplice onestà stringendosi nelle spalle, mentre lasciava da parte un primo straccio per recuperarne uno meno logoro. Le iridi scure piantate sulle proprie mani, la voce che si estendeva fin dove entrambe le donne avrebbero potuto coglierla, non oltre.

    «E tu?»

    Se c'era una cosa che aveva imparato negli anni e in particolar modo in quegli ultimi mesi, era che esprimere le proprie opinioni sull'operato dei ministeriali non fosse propriamente ciò che la gente considerava una buona idea.

    «Se trovi saggio chiederci di esprimerci così apertamente, è probabile che tu non abbia niente da temere.»

    Nessuna ripercussione, nessuna conseguenza.
    Lei viveva di ripercussioni e conseguenze e non se ne lamentava, ma non era così sciocca da andarsene a cercare ulteriori.
    D'altra parte era un reietto della società, lo era sempre stata, non era poi cambiato molto nella sua esistenza.
     
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