Qualche Ora Dopo...

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    Il Narratore
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    Qualche ora dopo, durante la cena


    Il Tavolo dei docenti, quella sera, aveva un posto vacante: dopo la speciale lezione di quel mattino, Draco Malfoy sembrava essere sparito dal Castello, tanto che avevano iniziato a spargersi delle dicerie sul suo conto, ad esempio che si fosse ammalato improvvisamente di Vaiolo di Drago (e quindi tutti attenti ai primi sintomi, per chi aveva partecipato alla lezione) o che addirittura fosse stato arrestato come Platt qualche mese prima. Alcuni avevano notato delle particolari occhiate fra lui e la Granger, altri che invece si fosse allontanato in fretta per non riportare a galla i vecchi dissapori fra i due, specie davanti ai loro figli in giro per la scuola.

    grpuAGb
    Qualcuno aveva saltato il pasto di quella sera, come il professor Malfoy, altri avevano finito in fretta: un gruppetto insolito, in un luogo insolito ad un'ora insolita. Tra le ombre intermittenti dei pilastri e delle vetrate, nel Corridoio del Secondo Piano, si stava svolgendo una scena insolita, incredibile per chiunque non avesse avuto la fortuna di assistervi: solo i lineamenti disegnati dai raggi della luna, avvolte dalla notte due figure stavano una ferma davanti all'altra, così vicine da sembrare una sola ombra. E se il profilo di Draco Malfoy era familiare a tutti, con un piccolo sforzo i partecipanti alla lezione speciale poterono riconoscere davanti a lui quello di Hermione Granger.
    La Ministra, a quanto pareva, non aveva mai lasciato il castello dopo la lezione.
    Protetti dal silenzio di quel corridoio solo apparentemente deserto, i due si scambiarono parole indistinguibili sottovoce, con volti lugubri e angosciati. E poi, improvvisamente, si abbandonarono ad un abbraccio dolcissimo al chiaro di luna.

    Benvenuti a questa speciale Mietitura!
    Siete i fortunati spettatori di un particolare scorcio di trama: sta a voi interpretarlo, se volete, agendo come più preferite.
    Disturbarli? Non disturbarli? Nascondersi, scappare?
    Chi lo desidera può provare ad intuire qualcosa dalle loro parole se, lanciando 1d30 in questo topic, pesca un esito compreso fra 1 e Acume.
    Nessuno di voi verrà scoperto dai due, a meno che non compiate delle azioni particolari e particolarmente vistose.
    La Mietitura chiuderà fra una settimana circa, per cui avete questo lasso di tempo per postare almeno una volta e appropriarvi della testimonianza!
    Ovviamente, se vi va di partecipare, sta a voi trovare una giustificazione plausibile perché vi troviate li in quel momento.

    I PG estratti sono:
    Aiden C. Fitzroy
    Gabriel H. Rosier
    Helena King
    Jacob Jones
    Petyr H. Kirkoven
    Winter Bailey
    Christian Carrington

    Ovviamente tutti quanti potete vedervi e interagire fra di voi!

    PS. La role rimarrà in questa sezione fino alla fine della quest "E il sangue chiamò".


    Edited by Lulu Sparks - 27/6/2023, 12:38
     
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    Tassorosso
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    Il giovane Kirkoven aveva mangiato poco e si sentiva ugualmente appagato, vuoi per l'umore positivo, vuoi per i risultati conseguiti quel giorno. Continuare a farlo non lo ispirava granché, men che meno restare in quella Sala Grande, non perché volesse isolarsi dal resto del mondo ma perché gli avrebbe fatto più che bene tentare di metabolizzare a mente lucida quanto era avvenuto in quelle ore passate. Doveva buttare su carta ciò che gli frullava per la mente, dopodiché poteva condividerli con sua zia Pearl, aprirsi con lei gli aveva solo fatto del bene in passato ed era piuttosto intenzionato a tentare un'altra volta. Mentre congedava i suoi concasati, in particolar modo Imogen, e si alzava per lasciare la sala grande, si rese conto solo dopo di aver lasciato lo zaino nella Biblioteca. Non poteva tornare direttamente in Sala Comune, ché aveva lasciato tutto l'occorrente nello zaino ed era imperativo tornare a raccoglierlo. Forse quel giorno che stava andando così bene per lui avrebbe facilitato le cose, non seppe nemmeno perché lo pensasse, ne era un po' sicuro come se lo avvertisse nella bocca dello stomaco, come se glielo stesse suggerendo direttamente l'istinto. Ed era una cosa assai potente, come zia Pearl ci teneva a rimarcarlo.

    Mentre la presenza viva e caotica degli studenti situati in Sala Grande diventava via via un lontano ricordo, Petyr fu alle prese con le scalinate incantate e ci vollero diversi minuti perché riuscisse a salire su quella giusta, o almeno così pensava fosse tale. Si aggrappò con tutta la forza che gli fosse rimasta al corrimano quando la scalinata vibrò e iniziò a fluttuare nel nulla, a mezz'aria, per quelli che parvero essere minuti interminabili ma che in realtà erano giusto due minuti o lì per lì. Un colpo secco e deciso lo fece ridestare e iniziò a rendersi conto che il Castello non lo stava conducendo affatto al terzo piano. La scalinata si era assestata sul pianerottolo del secondo piano e da lì non sembravano esservi altre scalinate che conducessero ad altri pianerottoli, a meno che non si percorressero strade più lunghe e al contempo sicure e non imprevedibili. Sospirò lieve e basso, forse dal secondo piano avrebbe potuto prendere la scala a chiocciola per arrivare direttamente al terzo piano. Camminò piano, senza porvi troppa enfasi, ché non doveva fare alcun capriccio se Hogwarts si stava comportando in questo modo, che non poteva lasciarsi rovinare la giornata positiva che era stata quella. Stava per svoltare quando si accorse, quasi a metà tempo, che lungo il corridoio del secondo piano c'erano Draco Malfoy e Hermione Granger e parevano presi da qualcosa di serio e al contempo incredibilmente privato. Tornò indietro per un paio di passi, appoggiandosi ad una parete, e cercò di capire meglio cosa avesse visto effettivamente. Da quel punto non riusciva a capire un granché cosa si stessero dicendo ma colse di certo l'abbraccio apparentemente dolcissimo. Non stava capendo per niente cosa stesse succedendo in quel corridoio, ma farsi beccare dal professore di Difesa Contro le Arti Oscure e la Ministra della Magia era impensabile. Doveva dare meno nell'occhio e al contempo cercare di seguire il labiale, glielo imponeva la sua futura etica da Auror, forse concentrandosi meglio ci sarebbe riuscito a un certo punto, altrettanto scoprire perché Hermione Granger avesse inseguito Draco Malfoy diverse ore fa.
    Era solo per il momento, a quanto sembrava.

    Per il momento nada

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    Grifondoro
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    Un esausto Jacob si stava avviando verso la Sala Grande per la cena. Non aveva particolarmente fame, gli occhi erano più scavati del solito, segno che ultimamente persino il ragazzo più solare della scuola faceva fatica a tenere il passo con tutti i drammi che lo avevano accompagnato fino a quel momento. Dopo l’attacco degli Alfieri, in effetti, non si era ancora ripreso del tutto, né da un punto di vista fisico, né da un punto di vista psicologico. Se da un lato aveva apprezzato il fatto che quell’evento avesse dato lui la « scusa » per riavvicinarsi a persone che aveva perso lungo la strada, dall’altro aveva covato dentro di sé un costante aumento di preoccupazioni e pensieri che, in genere, non facevano parte della sua mentalità. Si era sempre sentito al sicuro tra le mura del castello, sebbene la storia avesse insegnato a tutti loro che persino nel luogo più sicuro dell’Inghilterra Magica poteva celarsi una bestia strisciante pronta a pietrificarti con un solo sguardo. Ma dal momento che tutto ciò apparteneva a un passato che non aveva vissuto in prima persona, aveva sempre dato poco peso a quei racconti. Eppure le facce preoccupate di Malfoy e Granger, quel giorno a lezione, gli avevano suggerito che forse la situazione non era così rosea. Da lì, l’incremento esponenziale delle sue preoccupazioni. Se gli Alfieri non fossero che l’inizio ? Dove sarebbero andati a parare ? Gli insegnanti e il Ministro stesso avevano ragione di preoccuparsi così tanto di una setta di studenti fanatici dopo quello che loro avevano vissuto sulla loro stessa pelle ?

    Con indosso ancora la camicia della sua Casa, lo stemma rosso-oro con un grifone su due zampe, le maniche svoltate fino all’altezza dei gomiti e le mani nelle tasche, il Grifondoro teneva lo sguardo basso, senza in realtà neanche fermarsi per fare mente locale e capire dove stesse andando. Aveva seguito distrattamente un altro studente, senza neanche volerlo, convinto che lo avrebbe condotto in Sala Grande. Non aveva quindi fatto caso che stava salendo degli scalini, al posto di scendere, la testa immersa in chissà quale profondo ragionamento che di certo non era abituata a fare. Senza scorte di cibo e di energia, tra l’altro.

    Fu solo quando sollevò il capo che realizzò di non trovarsi in Sala Grande, e che davanti a lui si trovavano niente di meno che i due soggetti che avevano dato inizio ai suoi drammi mentali dopo averli scorti a scambiarsi sguardi preoccupati o carichi di pathos durante la lezione del giorno stesso. E quelle stesse espressioni sembravano essere rimaste impresse sui loro volti. Si nascose dunque dietro l’angolo, appiattendosi contro la stessa parete vicino alla quale c’era anche lo studente che aveva seguito inconsapevolmente.

    Gli rivolse uno sguardo curioso, senza tuttavia proferir parola, ma indicando prima i suoi stessi occhi con le dita indice e medio, per poi indicare con le stesse dita l’improbabile coppia dall’altro lato del corridoio. Indicò poi il suo orecchio, continuando a scrutare prima il Tassorosso e poi i due adulti.
    Restò così, almeno per il momento, in ascolto, senza fiatare.
    Dado sfortunello

    Jacob segue inconsapevolmente Petyr e si nasconde insieme a lui dietro la parete per restare in ascolto.
     
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    Da quando Christian aveva saputo delle nuove date in cui avrebbe dovuto conseguire gli esami G.U.F.O. aveva tutt'un tratto perso appetito. Forse nessuno riusciva a comprendere quanto quella notizia lo facesse stare male, ché dopo un anno complicato come quello che aveva passato non aveva bisogno di altro che di riposo, e dover affrontare gli esami a fine agosto significava non avere nemmeno una settimana libera dallo studio. L'anno successivo sarebbe quindi stato ancora più complesso di quello che ormai stava voltando al termine, e il solo pensiero gli metteva addosso un'ansia soffocante.
    Si era perso a pensare a questo, quel pomeriggio, nel bel mezzo di una sessione di studio in biblioteca. Stava studiando Incantesimi, ma nel momento in cui la sua mente era stata corretta dall'ansia non aveva avuto modo di allontanarsi da essa, e l'unico rimedio era stato infilarsi nei bagni del secondo piano, dove sperava non arrivasse nessuno a quell'ora: in teoria tutti erano impegnati nella cena, quindi poteva stare tranquillo.
    Passò una mezz'ora a bagnarsi i polsi, la fronte e il volto in generale, cercando di respirare il più piano possibile, così da regolarizzare il respiro. Soltanto una volta che sentì di stare meglio si ricompose e uscì da lì dentro, con l'intenzione di andare in Sala Comune a riposare. Nel bel mezzo del suo tragitto, però, trovò Draco ed Hermione a parlare preoccupati e avvolti dal buio, per poi terminare la loro conversazione in un abbraccio che andava ben oltre a quelli che si danno per cortesia agli amici. A lui non interessava se ci fosse qualcosa di romantico tra loro, ma la sua attenzione era stata catturata dall'espressione seria con cui stavano dialogando. Stava succedendo qualcosa?
    Christian si nascose attaccandosi al muro del corridoio che proveniva da destra e cominciò ad osservare. Notò solo dopo che sul corridoio che proveniva da sinistra, invece, c'erano altri due studenti intenti a fare esattamente quello che stava facendo lui: origliare la conversazione di Hermione e Draco. Individuò dapprima Petyr, un Tassorosso più grande con cui non aveva mai avuto contatti particolari, e subito dopo anche Jacob, la cui sola presenza urtava il sistema nervoso del Serpeverde. Ma in quel momento non c'era spazio per i suoi drammi e le sue antipatie, ché era evidente ci fosse qualcosa di molto più importante a cui prestare attenzione; rivolse quindi in loro direzione soltanto un cenno per intimargli di fare piano, essendo fondamentale la più totale discrezione in una circostanza delicata come quella.

    Il dado ha detto no

    Post Recupero Malus (-3 Fatica): 1/5
     
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    Rabbrividì appena quando sentì qualcun altro approcciarsi al loro punto di spionaggio. Si sarebbe aspettato il peggio, possibilmente, dopo tutto quello che era successo. Chi non gli diceva che poteva trattarsi dell’ennesima imboscata degli Alfieri Rossi? Che quelli davanti a loro non erano Malfoy e Granger, ma solo due studenti membri di quella setta malefica che avevano usato un banale incantesimo di illusione? Si girò di scatto, quasi pronto a mettere mano alla fondina per estrarre la bacchetta, quando intercettò lo sguardo di Carrington. Le narici si fecero più larghe, mentre le palpebre si stringevano intorno alle iridi castane, in un’espressione furente ma silenziosa. Non avrebbe potuto inveire contro di lui in pubblica piazza, sia perché non ne aveva voglia, sia perché la loro copertura sarebbe saltata. Sbuffò dalle narici, evitando di usare le bocca per non creare rumori sospetti nel corridoio che, a parte loro, sembrava essere deserto.

    Perché non incontrarsi in un posto meno in vista?

    Contrasse le labbra, sussurrando a fior di labbra senza rivolgersi a nessuno in particolare, un filo di voce che si sarebbe perso tra la parete e le fiamme scoppiettanti sulle torce appese. Si chiese cosa mai avessero da dirsi in una situazione del genere, se si frequentassero al di fuori del contesto scolastico o se il Ministro non avesse una tresca con lo stesso Responsabile dei Serpeverde ad interim. Sarebbe stato strano, molto strano, ma forse non improbabile? Il suo piccolo cervelletto iniziò a elaborare le più stravaganti congetture, ipotizzando per esempio che la scomparsa di Potter dalla scena pubblica avrebbe potuto turbare Weasley e Granger, e forse stavano cercando aiuto per rintracciarlo o chissà cos’altro?

    Cercò di tendere l’orecchio verso i due adulti, lo sguardo che cercava di cogliere anche una minima sfumatura del movimento delle labbra per poterlo tradurre in una qualche sorta di messaggio. Ma anche in quel caso, gli fu precluso.
    Dado sfortunello pt. 2

    Jacob trafigge Christian con lo sguardo e poi sussurra giusto per fare spettegulesss
     
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    Non poteva che sbagliarsi, Petyr, perché non era affatto solo e se n'era accorto qualche minuto dopo, intenzionato a dare una fugace occhiata al punto da cui era giunto in quel corridoio. Le iridi color miele si soffermarono così sul volto del giovane Grifondoro, palesando inevitabilmente una varietà di sfumature emotive dal momento che non poteva parlare. In realtà avrebbe potuto, sussurrare o mormorare lo sapeva fare, ma preferì trattenersi. Dapprima era preoccupato, non perché avesse scambiato Jacob per un Prefetto o un Caposcuola ma perché le circostanze erano pressoché strane e chissà cosa diamine stava succedendo, poi era perplesso, questo perché faceva seriamente difficoltà a carpire cosa si stessero dicendo Hermione e Draco, ché i loro gesti e i loro comportamenti non lo tranquillizzavano affatto. Infine, era curioso per una serie di ragioni che Jacob poteva ben intuire, erano ovvie, era tutto misterioso che urlava d'essere analizzato.

    Qualche minuto dopo, tra un'occhiata e un'altra ai due adulti, un'altra persona si era unita al duo forse improbabile Tassofrasso-Grifondoro. Il giovane Kirkoven non tardò a riconoscerlo, vuoi per la nomea, vuoi per la reputazione da studente modello che si era costruito, forse anche troppo. Talvolta gli era capitato di sentire di sfuggita da qualche concasato di anno inferiore che Christian fosse arrivato a quel punto facendo fuori la concorrenza di nascosto, però non vi aveva mai badato così tanto a simili voci.

    « Forse... questo posto ha un certo valore per loro? »

    Azzardò a dire, in risposta a Jacob, pur mantenendo la voce bassa e sforzandosi più a mimare per non farsi beccare da Hermione e Draco, ci teneva assolutamente a quello. Intanto provò a spremere le meningi per pensare un po' alla storia di Hogwarts, sfogliando semplicemente i capitoli più recenti che avevano visto proprio i due adulti assieme ai loro amici protagonisti delle vicende in passato. Nulla che sembrasse rilevante, a onor del vero quel che riusciva a ricordare erano perlopiù eventi talmente popolari che se ne parlava ancora al Castello, come quella volta che la Signora Grassa fuggì dal suo ritratto per colpa di Sirius Black a quei tempi, ogni tanto lo sentiva dire come se fosse un argomento recente per alcuni ritratti sistemati nel castello. Un'altra volta che ricordava, forse per il semplice - e triste - fatto che aveva riguardato la sua Casa, era la morte di Cedric Diggory ai tempi del famigerato Torneo Tremaghi. Si poteva notare facilmente dallo sguardo concentrato come stesse cercando di ricordare qualche evento rilevante, dopodiché sospirò piano e lieve, le spalle abbassate come se tutto quel cercare di ricordare fosse faticoso. Non era come cercare di ricordare le noiosissime date storiche però, per sua fortuna.

    Nope però non si demorde

    Post Recupero Malus (-5,5 Fatica e -4 Destrezza): 3/5
     
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    In quel piccolo trio formatosi in maniera del tutto casuale, se da un lato la presenza di Christian lo metteva a disagio, se non addirittura gli causava fastidio e intolleranza nei suoi confronti, dall’altro poteva distrarsi con Petyr, che da buon Tassorosso non gli sembrava affatto una persona poco gentile, boriosa o piena di sé come la maggior parte delle Serpi del castello. Fu lieto che almeno lui fece eco alla sua domanda appena sussurrata, condividendo la sua opinione personale.
    Il Grifondoro arricciò il labbro inferiore e si grattò il mento, come intento a riflettere, mentre con sguardo attento continuava a scrutare i due adulti come a voler leggere quanto meno le loro espressioni facciali.

    Mh… Potrebbe essere...

    Possibile che non fosse successo niente di che? Forse stavano condividendo un semplice momento tra due vecchi amici, ricordando con una certa nostalgia il loro passato tra quelle mura? Non aveva la più pallida idea di che tipo di rapporto potessero avere il Ministro della Magia e l’insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, ma certo che era condividevano più che qualche semplice memoria del passato. Era certo che se fosse stato un appassionato del Settimanale delle Streghe, molto probabilmente ne avrebbe saputo di più sul loro conto. O almeno, ne avrebbe saputo di più sui pettegolezzi che giravano su di loro, che poi corrispondessero al vero era tutto un altro paio di maniche.

    Oppure è successo qualcosa? Qualcosa che non vogliono dirci?

    Il Campionato di Quidditch era stato annullato e gli esami erano stati rimandati alla fine del mese di agosto: quelle erano le uniche informazioni che avevano avuto dalla Ministra. Cos’altro poteva essere successo di così grave o importante per rendere Malfoy così tenebroso e sulle sue?
    Di colpo parve ricordare un piccolo dettaglio della festa di Natale, quella terribile festa in cui il suo rapporto con Celine era stato troncato di netto per una serie di malintesi.

    Dopo la festa di Natale, ricordo di aver visto il professor Malfoy farsi più cupo… forse sono preoccupati per i loro figli? Che possano far parte dell’Ordine?

    Eppure poteva giurare di aver visto Scorpius combattere contro gli Alfieri la sera stessa dell’attacco delle Acromantule. Cosa sapevano, invece, di Weasley e Potter?
     
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    L'occhiata che Jacob gli lanciò fu carica di tutto l'astio che il ragazzo nutriva nei suoi confronti. Fu in grado di leggere nelle sue pupille quanto la sua presenza lo infastidiva, e questo portò Christian, che era un provocatore di natura, a dipingersi sul volto un sorrisetto strafottente, il cui solo fine era urtare le sinapsi dell'altro studente. Come fossero passati dallo studiare Antiche Rune insieme al non sopportare nemmeno che l'altro si trovasse nel proprio stesso luogo non era difficile da immaginare, ché tutto ciò che era accaduto nelle Cucine aveva sancito un punto di chiusura insanabile. O se anche fosse stato ricostruibile, il Serpeverde non aveva alcuna intenzione di farlo.
    Sulla teoria che espresse Petyr in merito al legame affettivo di quel luogo, Christian non disse niente, non essendo sicuro che potesse essere giusta ma nemmeno che fosse del tutto sbagliata. Lui aveva dato per scontato che avevano scelto quel corridoio soltanto perché era buio e isolato, non perché ci fossero qualche modo legati per avvenimenti trascorsi durante i loro anni ad Hogwarts; ma mai dire mai, insomma.
    Ascoltò poi le parole di Jacob senza tuttavia procedere in una risposta. Quello che diceva secondo Christian non aveva senso, semplicemente perché Scorpius aveva combattuto al suo fianco durante l'attacco di qualche settimana prima e anche il primo settembre era stato il primo ad essere aggredito dagli Alfieri; inoltre tutti gli i membri dell'Ordine erano stati sistemati dalla Preside durante la loro ultima esposizione, o almeno questo in teoria.

    Shh.

    Intimò a Jacob di fare silenzio, più per infastidirlo che per reale necessità, ché il Grifondoro stava parlando con un tono di voce già abbastanza basso per non essere sentito dai professori. Lui inoltre non era vicino al ragazzo quanto lo era Petyr, quindi le sue parole le udiva appena; fu proprio questo, probabilmente, a consentirgli di sentire qualcosa di quello che Malfoy e Granger si stavano dicendo. Avvicinò così l'orecchio ulteriormente, così da recepire meglio le parole.

    Il Narratore • Il dado dice SI', vero Jacob Jones? :shifty:

    Post Recupero Malus (-3 Fatica): 2/5
     
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    Sapeva benissimo che continuare a parlare a vanvera non avrebbe portato a niente, verosimilmente perché tutto ciò gli avrebbe solo reso inutilmente più difficile capire che cosa si stessero dicendo i due adulti. Ma non poteva fare a meno di condividere le sue idee e le sue ipotesi insieme agli altri, forse perché alla fin dei conti amava fare i pettegolezzi, per quanto non vivesse che di questo. Tuttavia non capitava tutti i gironi di adocchiare il Ministro della Magia in persona, e la sua presenza a scuola aveva già attirato non pochi sguardi indiscreti. Probabilmente il fatto che si trovasse lì, il reale motivo, non era certo per dare due comunicazioni agli studenti. Il corpo insegnanti del castello avrebbe già potuto farlo in maniera del tutto autonoma, così come qualsiasi altro inviato del Ministero a fare le veci di Granger, se proprio si voleva rendere la cosa ancora più ufficiosa. Era certo che dovesse esserci qualcos’altro sotto, ma che cosa ?

    Lanciò l’ennesimo sguardo infastidito a Carrington quando questi gli intimò di fare silenzio con un verso sibilante. Il Grifodoro, per tutta risposta, ricambiò lo stesso sorriso provocatorio del Serpeverde, per poi fargli gesto con la mano di allontanarsi e andare in quel fantastico posto in cui si augurava a tutti di visitare almeno una volta nella vita, soprattutto dopo aver subito un torto.

    Le tue orecchie da Legolas hanno captato qualcosa?

    Difficilmente il purosangue avrebbe compreso quel riferimento, a meno che non fosse un conoscitore del fantasy babbano. In effeti, non aveva idea se la migliore saga fantasy di tutti i tempi fosse presente anche nel mondo magico, ma dava per scontato che non fosse così.
    Cercò quindi ti imitare il suo rivale, tendendo le orecchie verso le due figure isolate nel corridoio, ma sembrava che più tentava di sfozarsi, meno cose riusciva a capire. Che fosse con le orecchie o con lo sguardo, né le loro voci né tanto meno la lettura del labiale nella semi-oscurità del corridoio sembravano fattibili. Era quasi tentato di interromperli bruscamente.
    Dado sfortunello pt. 4
    Christian ti prendo e ti lancio contro Dramione, te l'ho detto
     
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    La Gazzetta del Profeta.
    Cos'era che si stava discutendo nella comunità magica britannica e che il famoso quotidiano magico aveva già palesato una certa curiosità? Un po' se lo ricordò nel sentire il Grifondoro fare menzione ai figli, in merito non sapeva esattamente cosa dire che era abbastanza certo di aver visto qualcuno di loro combattere apertamente contro gli Alfieri Rossi e al contempo poteva venirgli addosso il sospetto come un brivido sconcertante dopo aver passato attraverso un fantasma. Se fosse stato tutto un inganno, una maschera necessaria per difendere la propria persona e al contempo mandare avanti i loschi piani dell'Ordine? Di certo non potevano essere stati fermati tutti, non perché avesse qualche prova o conto in sospeso con loro, anche se per questo forse sarebbe stato più che comprensibile, ma perché non poteva essere tutto finito così. Dubitava, forse era anche l'etica da futuro Auror a farglielo pensare, che i loro piani si riducessero a tutto quanto era successo, che volessero solo prendersela con i traditori del sangue e basta. Doveva esserci un grande piano dietro, no? Perché disturbare per così tanto tempo, arrivando a far del male, e sparire come se niente fosse? Confidava nelle capacità magiche e gestionali della Preside e della Ministra ma non poteva essere finito lì, fidarsi così tanto ciecamente senza provare a considerare altre possibilità e strade non faceva per lui.

    « Non è da escludere a priori, piuttosto... » fece lui, sempre sottovoce, e si diede una piccola pausa per tornare a guardare di nascosto Hermione e Draco, nella speranza di cogliere altro al di là dei comportamenti. Cosa poteva spingere effettivamente la Ministra a venire fin lì senza delegare a qualcuno le comunicazioni che aveva fatto, perfino la Preside poteva farle in sua vece? La Ministra Granger che si supponeva essere super impegnata complice l'attuale situazione, che forse logicamente sarebbe andata via subito per pensare agli affari ministeriali, che di certo non si fermavano perché Hermione Granger doveva andare a Hogwarts per annunciare due comunicazioni.

    « Harry Potter? La Gazzetta del Profeta non diceva che era sparito da diversi mesi? »

    Forse Hermione Granger era venuta fin lì anche per comunicare qualcosa di strettamente privato e importante, quale poteva essere l'attuale situazione del famosissimo "Ragazzo che è Sopravvissuto", secondo il quotidiano magico sparito dalla scena pubblica per troppo tempo e su cui la Ministra stessa si era spesa in poche parole solo il primo settembre 2022. Mancava poco per arrivare a un anno esatto, più o meno.

    Il dado ha detto no però qui siamo ostinati <3

    Post Recupero Malus (-3,5 Fatica e -4 Destrezza): 2/5
     
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    [...] arricciò lievemente il naso in un'espressione confusa alla domanda di Jacob rivolta a Christian, in un primo momento non capì semplicemente il riferimento che si chiese se fosse un personaggio o un modo di dire tanto caro ai babbani, argomento di cui era carente ma che cercava comunque di arricchire come possibile con le lezioni di Babbanologia, in quello dopo prese a guardare meglio il giovane Serpeverde che forse aveva udito meglio rispetto a loro due e colto cosa si stessero dicendo?

    Non lo chiese anche lui, ritenendo che bastasse l'intervento del Grifondoro, ma rivolse un'occhiata più interrogativa, seppur con l'aria più da bravo poliziotto che terribile ficcanaso. Se aveva scoperto qualcosa non poteva essere un male condividerlo con loro, ché stavano vivendo insieme qualunque cosa fosse quella strana circostanza, un'avventura, una missione, un pedinamento o chissà cos'altro.

    Intanto stava iniziando a pensare che forse per sentire di più, bisognava ricorrere in qualche modo alla magia ma come? Non aveva nessuna pozione con sé che potesse farlo diventare invisibile o parte di qualsiasi arredamento da sembrare insospettabile e poter scrutare più da vicino, da un quadro a una lampada, da un tappeto a una colonna. Forse la Trasfigurazione poteva aiutarlo ma farlo sugli esseri umani era parecchio complesso, lo aveva visto con i suoi stessi occhi alle lezioni e l'argomento non era stato neanche sviscerato come si doveva stando a come diceva la docente Garfield, ché gli restava ancora il settimo anno per scoprirlo. Di tanto in tanto tornava a guardare Draco e Hermione per assicurarsi che non si dileguassero né si avvicinassero nella direzione in cui si trovavano tutti loro tre, nel mentre che aspettava eventuali aggiornamenti da parte di Christian. Sperava li condividesse almeno con lui, se non Jacob, a giudicare dalle attenzioni che sembravano rivolgersi e che il giovane Kirkoven non poteva di certo ignorare a quella vicinanza.

    Solo se avesse avuto un paio di Orecchie Oblunghe con sé....

    Nada ma non se molla

    Post Recupero Malus (-3,5 Fatica e -4 Destrezza): 3/5
     
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    Jacob non era una persona paziente, in generale. Non ci metteva niente a stufarsi di un’attività, soprattutto se non poteva né parlare liberamente e con un tono di voce che più gli si confaceva, né inventarsi qualsiasi cosa da fare sul posto che non fosse starsene contro una parete e tendere l’orecchio per cercare di capire qualcosa. Almeno la compagnia di Petyr, sicuramente più piacevole rispetto a quella di Carrington, lo aiutava ad ammazzare il tempo e a distrarsi. Essendo in tre, almeno uno di loro doveva pur aver afferrato qualcosa, e il Serpeverde – ovviamente – aveva l’aria di saperla lunga e di essere sempre un passo avanti rispetto a chiunque. Non c’era da stupirsi se era praticamente lo studente più promettente in tutta la scuola, e inutile dire che a lui un po’ rodeva.

    Annuì alle successive parole del Tassorosso, curvando poi le labbra in una smorfia di pura concentrazione mentre cercava di ricordarsi dei vari articoli letti di tanto in tanto sulla Gazzetta del Profeta. Il caso Potter era finito ovunque, e in effetti non poteva escludere a priori neanche quella possibilità. C’erano fin troppe variabili in gioco che non gli permettevano di avere un quadro completo della situazione. Chissà, magari qualche estrazione di Rune avrebbe fatto al caso loro per poter avere una traccia da seguire per cercare le risposte ai loro quesiti.

    Fì, e fono ficuro che la Miniftra dovrà pur faperne qualcofa...

    Bisbigliò a fior di labbra, sostituendo appositamente le “s” con delle “f” per attirare meno attenzioni possibili. Il suono sibilante della “s”, infatti, poteva risultare più facile da notare rispetto a quello un po’ più dolce della “f”, meno invasivo per l’orecchio umano, in un certo senso.

    Solo a quel punto cambiò posizione, esponendosi giusto quel poco più che gli bastava per effettivamente avere una visione completa dei due adulti. Aguzzò la vista e tese le orecchie verso Draco e Hermione, questa volta sicuro di aver azzeccato qualche parola nel loro parlato. Restò fermo in quella posizione per tutto il tempo che giudicò utile affinché potesse cogliere quante più parole possibili.
    Il Narratore, dado fortunello

    Alla faccia di Christian quel maledetto.
     
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    Era in ritardo, in terribile ritardo. Subito dopo quella particolare lezione speciale congiunta, composta da due argomenti di Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure, dove avevano imparato a scelta l’Evocatio e il Protego Horribilis. Aiden era stato uno dei fortunati che era riuscito ad evocare, con l’utilizzo di Evocatio, un bel peluche gigante a forma di volte. La buona riuscita dell’incantesimo lo aveva spronato a studiare di più, ad impegnarsi e ad esercitarsi, di conseguenza, con una rinnovata energia a percorrergli le vene si era diretto, dopo la fine delle lezioni, verso la Biblioteca, pronto per una sessione di studio che solo un mix di Tassorosso-Corvonero poteva provare a implementare nel proprio programma, necessitante di duro lavoro e testardaggine. Due caratteristiche dalla quale Aiden non mancava affatto. Le ore e i minuti si susseguivano velocemente, passando senza freno alcuno, troppo velocemente perché lui se ne accorgesse, infatti, quando riemerse dalla sua trance auto indotta, la quale non aveva prodotto molti più risultati di quella mattina, era ormai passata già da un pezzo l’ora di cena. Raccattando in fretta e furia, libri e cancelleria, li infilò al bel e meglio nella borsa in tela, la quale si mise a tracolla, per poi precipitarsi fuori dalle porte della Biblioteca sperando che in Sala Granda, una volta fosse arrivato, ci sarebbero stato ancora del cibo che potesse sfamarlo. Stava percorrendo il corridoio del Secondo Piano, quasi correndo, cercando di arrivare a cene prima che essa finisca, quando la sua attenzione venne attratta da delle voci sussurranti, poco lontane da lui, provenienti da dietro un pilastro, in punta di piedi cercò di avvicinarsi, e una volta alle spalle dei possessori di quei bisbigli sussurrò.

    Cosa state facendo?

    Puntò lo sguardo, seguendo la linea di vista degli altri ragazzi, verso le ombre formatisi a causa della luce lunare che penetrava dalle vetrate con l’assistenza degli imponenti pilastri, sulle due figure che dalla lezione di quella mattina, sembravano essere il centro dei pettegolezzi di Hogwarts.

    Oh!

     
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    Odiava sentirsi così, fermo in quella posizione da quanti... minuti? Aveva forse perso la cognizione del tempo? Provò a dare un'occhiata all'orologio da polso per tornare poi a guardare i due studenti, quasi a lungo e alternando, e infine il corridoio in cui si trovavano ancora i due adulti. Voleva così tanto sapere cosa avessero da dire in quel modo che si era fatto un po' serio nello sguardo color miele, come se si fosse trovato improvvisamente ad invidiare le doti di un gatto o una qualsiasi creatura sensibile ai suoni.

    E qualcosa sembrava unirsi a loro... per la precisione, qualcuno che conosceva e aveva già visto proprio quella mattina stessa, nell'aula adibita per l'occasione della lezione congiunta. A quella domanda si guardò intorno, dedicando brevemente l'attenzione a Christian e Jacob e, infine, al duo di adulti appena più in là, per poi tornare a guardare Aiden con aria interrogativa e mimare prima con il labiale e poi con le mani di fare attenzione e parlare piano, come se non stessero affatto spiando due adulti beccati nel mezzo di un corridoio semi-buio e con atteggiamenti più sospetti che mai.

    « Che fine ha fatto... me lo chiedo ogni tanto. »

    Tornò a rivolgersi al Grifondoro, sottovoce, mentre pensava agli scenari peggiori che potessero capitare al famosissimo "Ragazzo che è Sopravvissuto" perché di tempo ne era passato parecchio dall'ultima volta che era stato visto e le possibilità di rivederlo non potevano che essere minime. C'era qualcosa che Hermione e gli Auror avevano scoperto e che la maggior parte della comunità magica ignorava? C'era qualcuno che agiva nell'ombra, in quel mondo tanto sconfinato fuori dal Castello? C'era altro oltre all'Ordine degli Alfieri Rossi? Già la vita a Hogwarts, soprattutto negli ultimi tempi, non era stata affatto facile tra casini, sospensioni e fanatici del sangue puro, ché non poteva immaginare come potesse essere quella degli adulti, soprattutto quelli più coinvolti dalle vicende attuali.

    « Mettiti un po' meglio e vedi che scopri. » fece sottovoce al concasato, l'attenzione che tornava ancora una volta su Hermione e Draco, sperando di aguzzare meglio la vista e tendere come possibile le orecchie per captare qualcos'altro.

    Sono molto arrabbiato con Tosca :f:

    Post Recupero Malus (-3,5 Fatica e -4 Destrezza): 5/5

    Spendo i due punti di recupero su Fatica, che diventa così -1,5 Fatica
     
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    Era stata una giornata stancante e interessante allo stesso tempo. La lezione di Difesa e Trasfigurazione insieme, che già si prospettava fuori dall’ordinario, si era rivelata più affollata del previsto: non solo due docenti avevamo deciso di insegnar loro degli incantesimi, ma avevano avuto come ospiti all’incirca graditi sia la Preside che il Ministro della Magia in persona. Sul finire della lezione, la Ministra Granger aveva dato loro due annunci: uno sul Quidditch, che aveva lasciato Winter piuttosto indifferente, e uno riguardo gli esami, che si sarebbero svolti ben più tardi di quanto fosse consueto. Winter non aveva ancora capito cosa provare al riguardo: avrebbe avuto più mesi per prepararsi, ma meno tempo per vivere le vacanze. Ma ancora, meno tempo per sgombrare la mente dai compiti e ricordarsi dei problemi ben più gravi da affrontare con la sua famiglia. Insomma, Winter aveva le idee piuttosto confuse e l’unico aspetto chiaro di quella giornata era che la docente di Trasfigurazione l’aveva salvata da un colpo che avrebbe sicuramente trasfigurato l’aspetto del suo volto.
    Stanca com’era, Winter aveva deciso di lasciare presto la Sala Grande per ritirarsi in dormitorio e magari scrivere ai suoi genitori. A quel punto, sarebbe rientrata a Londra alla fine della scuola, ma sarebbe dovuta tornare in Scozia molto prima del previsto: per fortuna nessuno aveva ancora avuto il coraggio di parlare di vacanze, quindi non ci sarebbero state prenotazioni da annullare, ma in ogni caso era meglio dare la notizia tempestivamente.
    Dopo aver iniziato a salire le scale, ancora lontana dal settimo piano dove si trovava la sua Sala Comune, Winter decise di fare un salto nella Sala degli Annunci. Non che fossero mancate novità per quel giorno, ma dato che alla Corvonero era già successo di perdere qualche inaugurazione di club, voleva essere certa che non accadesse. Non appena ebbe mosso qualche passo, però, vide un gruppetto di persone radunate in uno dei corridoi. Non notò subito le due figure che parlavano tra di loro, ma si soffermò invece sui suoi compagni. A loro si stava aggiungendo in quel momento Aiden, un Tassorosso del quarto anno, chiedendo cosa stessero facendo. Winter si accodò a lui, avvicinandosi fino a vedere le due figure: schiuse le labbra e subito le richiuse, intuendo che non fosse il momento di fare rumore. Le due ombre, chiaramente riconoscibili, erano vicine, talmente vicine da sembrare che si fondessero. Winter non riusciva a sentire cosa si stessero dicendo, ma più che sulla preoccupazione si concentrò sul loro rapporto: che fosse vero o no che i due avessero una storia, Winter si ritrovò a chiedersi se i due non stessero semplicemente affrontando un problema - qualunque esso fosse - insieme. Confrontandosi, sostenendosi, confidandosi. Si rese improvvisamente conto che da molto tempo non era più abituata ad appoggiarsi a qualcuno, anche solo per sfogarsi. E rimase lì, in silenzio, sperando che qualcuno dei suoi compagni si rendesse più utile di lei nel capire cosa stesse succedendo.

    Winter non sente nulla X

    Post recupero malus (5 Destrezza / 7,5 Fatica): 10/5
     
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