Nuove Perizie e Vecchie Conoscenze

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    Daisy inspirò profondamente. L'odore di uno stufato di cipolle, servito a un cliente vicino a lei, le riempì completamente le narici, facendole pensare che quel piatto doveva essere davvero delizioso. Seduta a uno dei tavoli del Paiolo Magico, uno dei luoghi preferiti dei maghi inglesi, la giovane Erbologa si guardava attorno, in attesa dell'arrivo di una sua conoscenza dei tempi di Hogwarts, Coral Allen.
    Nei minuti che precedettero l'arrivo della ex-studentessa dei Corvonero, fu quasi inevitabile per quella figlia di Tosca una dolce discesa della nostalgia. Daisy ricordò di come, a undici anni, aveva varcato la soglia di quel locale accompagnata dai propri nonni materni; il suo sguardo, che era stato sempre gentile, al tempo saettava curioso, ispezionando qualsiasi cosa. Tutto ciò che incrociavano i suoi occhi, al tempo, era capace di strabiliarla: era solo una bambina che proveniva dalla campagna dell'Inghilterra meridionale e che aveva messo piede Londra, fino a quel momento, solo per far visita alla madre, ricoverata al San Mungo: i negozi della via di Diagon Alley l'avevano conquistata e, proprio durante quella giornata di acquisti, aveva comprato il libro Mille Erbe e Funghi Magici, di Phyllida Spore, che, proprio in quell'occasione, aveva con sé nella sua borsa a tracolla, assieme ad altri Volumi più avanzati che trattavano di Erbologia.

    Quello che Daisy era tenuta a fare quel giorno, incontrando Allen, era qualcosa che non le era affatto familiare: prestare la sua conoscenza nel campo delle piante magiche e della loro coltivazione alla Magisprudenza. Non sapeva granché del caso che Coral le stava per presentare; la vecchia compagna di scuola, con cui -a dire il vero- non aveva mai avuto granché confidenza, non era entrata granché nei dettagli nella lettera che le aveva scritto per invitarla quel giorno al Paiolo Magico, ma era un po' tesa all'idea di poter collaborare con la giustizia del mondo magico perché non le era mai capitato; non capiva granché di leggi, decreti o comma, lei era più pratica con fertilizzanti, tecniche d'innesto e sistemi d'irrigazione!

    Coral Allen
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    “Daisy Gardner” era un nome che non sentiva da un po', e anche uno dei primi che aveva cercato quando si era resa necessaria la consulenza di un Erbologo per un caso specifico che Coral, neo Difensore, stava seguendo.
    Il caso: un uomo accusava il suo assistito di avere perso un arto a causa della sua coltivazione di Piante Magiche Carnivore. Diceva infatti di essere passato per caso nei pressi della sua Serra e che, sempre per caso, vi aveva messo piede all'interno e che proprio quel piede fosse stato poi staccato, sbranato e digerito dalle suddette.
    La tesi di Coral: il suo assistito non aveva alcuna Pianta Carnivora nella sua Serra. Affermava infatti di possedere delle coltivazioni esotiche di Coccolacea, nell'aspetto del tutto somiglianti a delle letali Piante Carnivore ma a conti fatti delle tenerissime piante dagli insospettabili effetti benefici. Quindi, non potevano essere state loro a causare la perdita dell'arto al malcapitato.
    La tesi della pettegola Coral del tutto superflue in fatto di difesa: l'uomo, conoscente di lunga data del suo assistito, aveva perso l'arto in altro modo e cercato di addossare la colpa a Marvus – il suo assistito – poiché sapeva della Coccolacea, ignorando però i suoi veri effetti. La perizia medimagica che aveva richiesto, infatti, dimostrava che la ferita fosse recente e causata da un morso. Che l'uomo possedesse lui stesso coltivazioni di piante o creature illegali? Non le era dato saperlo. Riteneva però abbastanza ovvio il tentativo di sfilargli dei Galeoni consolatori.
    La scelta di Daisy Gardner: Erbologa, Tassorosso, basse probabilità di giudizio. Il loro ultimo anno ad Hogwarts era stato infatti segnato dallo scandalo che aveva visto coinvolta Coral insieme a Bellamy, entrambi Caposcuola, con il quale si era fatta beccare da Gazza in circostanze e luoghi non proprio adatti al titolo che ricoprivano.
    Erbologi del tutto estranei a quei fatti, inoltre, avevano ignorato le sue richieste di consulenza, troppo impegnati per dare retta ad un Difensore in fasce come lei – o più realisticamente a prestare le proprie conoscenze senza l'ombra di uno zellino in cambio.
    Sospirando, Coral entrò al Paiolo Magico cercando l'ex compagna con lo sguardo. Prese posto con finta sicurezza, sorridendo. Indossava una semplice felpa e un paio di jeans scuri.
    Infine parlò, facendo subito ironia sul nome dell'Erbologa che, anni dopo, si era rivelato profetico.

    Daisy Gardner.
    Un nome, una garanzia.


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      14/4/2024, 17:56
      Lulu Sparks


    Edited by Lulu Sparks - 14/4/2024, 17:56
     
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    Il volto di Daisy s'illuminò di gioia, non appena incrociò lo sguardo della vecchia compagna a Hogwarts. Le due forse non si erano mai potute definire ancora amiche, ma Gardener provava quasi sempre emozioni positive nel vedere un volto che aveva fatto parte del suo passato da studentessa di Hogwarts: la secolare scuola di magia e stregoneria inglese aveva, infatti, rappresentato per quella giovane strega non solo un percorso per costruire il proprio futuro e per approfondire i propri interessi, ma anche un caldo rifugio e una distrazione da quello che l'attendeva a Londra, in una stanza del San Mungo, da quando aveva solo nove anni.

    Allen!
    Come stai?


    Daisy si alzò in piedi e, un po' impacciata, poiché indecisa in prima battuta su come accogliere la coetanea, scelse di darle un paio di baci sulle guance. Benché si trattasse di un incontro che aveva fini più professionali che conviviali, le sembrava decisamente troppo formale e freddo limitarsi a una semplice stretta di mano o a un pigro e contenuto cenno col capo. Loro non erano certo due algide streghe appartenenti a una famiglia delle Sacre 28, radicate alle antiche tradizioni; il loro stesso modo di vestirsi, che era semplice e senza troppi fronzoli come cappelli a punta o vistosi e variopinti mantelli, diceva molto del loro carattere.

    Era una vita che non ti vedevo!
    Prima o poi dovremmo organizzare una cena per incontrarci assieme ai compagni del nostro anno!


    Sebbene la giovane Gardener avesse una vita sociale molto ridotta, a causa del tempo che dedicava nelle Serre alla cura delle Piante Magiche e della loro ricerca, non era certo una scontrosa eremita: avrebbe provato tanto piacere quanto curiosità nell'incontrare a una cena i suoi vecchi compagni di Hogwarts. L'ex-Tassorosso si chiedeva, ad esempio, se proprio Coral Allen e Bellamy Marvey avessero una storia ufficiale o quale mestiere stava svolgendo in quel momento Thomas Nott, un Serpeverde che era stato anche il Valentino dell'ex-Corvonero.
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      14/4/2024, 19:16
      Daisy Gardener


    Edited by Daisy Gardener - 15/4/2024, 07:10
     
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    Coral assecondò Daisy ricambiando il saluto sulle guance squisitamente europeo per poi prendere posto e guardarla negli occhi, stavolta senza alcuna divisa colorata ad alimentare la distanza fra le due: di acqua sotto ai ponti dal loro ultimo incontro ad Hogwarts ne era passata eppure eccole lì, nonostante il Felix-Gate e nuove barriere che, col tempo, avrebbero potuto dividerle ancora una volta. L'entusiasmo dell'Animus era dirompente e Coral se ne scoprì un po' spiazzata più per la paura che aveva avuto del suo giudizio che per altro: Daisy non sembrava avercela con lei e anzi, incalzava per rendere quell'incontro il più normale possibile. Inconsciamente, Coral gliene fu grata.
    Si ritrovò a sorridere con sarcasmo di fronte alla sua proposta, cercando con lo sguardo un cameriere per ordinare qualcosa da bere.

    Certo, perché no.
    Non so la tua, ma la mia vita senza drama è molto più noiosa.


    Prima Thomas, poi Bellamy, poi nessuno dei due, poi Bellamy in segreto, poi Eliza che lascia il castello, poi lo scandalo: doveva ammettere che nonostante il mondo fosse in subbuglio a causa del Felix-Gate, la sua via dopo Hogwarts era diventata decisamente più noiosa.
    L'ex Corvonero non sentiva affatto la mancanza dei suoi compagni, eppure non avrebbe rinunciato a un nuovo incontro, soprattutto per dimostrare a loro e a se stessa che era andata avanti, che aveva preso in mano il controllo della sua vita e che non poteva esserne più felice.
    Assecondando la domanda dell'Erbologa, quindi, Coral raccontò a Daisy della sua breve esperienza in America, del suo ritorno obbligato in Gran Bretagna dopo il Felix-Gate, dei suoi incontri fortuiti con Bellamy ed Eliza e del suo nuovo lavoro come Difensore, un mestiere difficile per i giovani come lei poiché la gran parte dei maghi e delle streghe tendeva ad affidarsi a persone con una certa esperienza, cosa che Coral non aveva ma che compensava benissimo con l'entusiasmo.
    Una volta concluso il breve racconto prese fiato, abbandonandosi ad un sorriso gentile.

    ...E quindi eccomi qui.
    Spoiler: il protagonista della nostra consulenza è la Coccolacea.


    Prima di procedere, però, era arrivato il suo turno di sapere come se la stesse cavando la Gardner, ben curiosa di vedere in che modo i suoi compagni avessero affrontato la fine di hogwarts.

    Tu invece come stai?

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      15/4/2024, 00:36
      Celine Baxter


    Edited by Celine Baxter - 15/4/2024, 00:36
     
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    Coral aveva viaggiato, era diventata un giovane Difensore e, contemporaneamente, aveva cercato bene o male a mantenere i contatti con Bellamy ed Eliza. Nell'ascoltarla Daisy si sentì un po' in difetto: lei aveva concentrato tutte le sue energie sulla ricerca legata alla condizione cronica che affliggeva la mente di sua madre; i legami che aveva stretto a Hogwarts -a malincuore- erano stati sacrificati e, ironia della sorte, la ricerca dell'ex-studentessa dei Tassorosso non aveva portato alcun risultato significativo. L'ottimismo della Gardener però non era così semplice da infrangere; da buona figlia di Tosca riusciva a vedere il buono anche nei suoi fallimenti e non demordeva.

    Sto bene, anche se è ancora difficile abituarsi a quello che è successo.

    Daisy si riferiva chiaramente al Felix Gate. Lei non brillava molto in "adattabilità"; i cambiamenti la infastidivano e la facevano sentire più insicura e quello a cui avevano assistito era stato decisamente uno sconvolgimento epocale e globale. Lei ancora con i suoi vicini babbani fingeva di essere solo una comune coltivatrice e non si sognava neppure lontanamente di rivelarsi come strega: non voleva essere trattata o considerata diversamente solo perché possedeva dei poteri sovrannaturali.

    Ho cercato di dedicarmi quanto più possibile all'Erbologia.

    La strega raccontò alla coetanea di come si fosse dedicata alla ricerca di piante esotiche. In particolare, stranamente, Daisy sembrava particolarmente interessata allo studio di alcune varianti nazionali di Tentacula Velenosa e non mancava di sottolineare quanto fosse difficile provare a ottenerne i semi, visto che essi venivano considerati a buona ragione dal Ministero della Magia delle sostanze non commerciabili di classe C.
    Dopo quella lunga e prolissa digressione, fatta quasi tutta d'un fiato, Gardener si rese conto di essere forse entrata un po' troppo nel dettaglio. Certo: descrivere come i maghi di Castelobruxo avevano studiato quali rapporti intercorrevano fra le giovani piante di mandragola inglesi e le loro Tentacule allevate a terra era forse un po' troppo eccessivo come argomento di conversazione da portare in un pub inglese con un'ex-compagna di studi.

    Perdonami... a volte mi lascio prendere un po' troppo dall'entusiasmo.

    Si scusò lei, diventando di colpo un po' rossa in viso per l'imbarazzo.

    Mi volevi parlare del caso che riguardava una Coccolacea... giusto?

    Le chiese, infine, sperando di poter essere utile a Coral e di non averle fatto perdere solo tempo, vomitandole addosso la sua passione per le piante magiche.
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      15/4/2024, 16:16
      Daisy Gardener


    Edited by Daisy Gardener - 23/4/2024, 15:18
     
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    Coral rimase ad ascoltare con piacere i racconti di Daisy, rendendosi conto soltanto troppo tardi di essersi persa ad un certo punto della sua narrazione, più o meno fra Castelobruxo e la Classe C.
    Il suo entusiasmo, tuttavia, era travolgente: l'ex Corvonero si sentì subito meglio dopo averla ascoltata, come se la sua felicità e il suo ottimismo potessero in qualche modo ringalluzzirla. Si ritrovò quindi a sorridere in sua direzione, e senza alcuna ironia fra le pieghe delle labbra.
    Si distrasse soltanto per afferrare un cameriere per la manica al passaggio e chiedergli di portarle un'acquaviola. Ignorò del tutto le occhiatacce dell'uomo.

    Bevi qualcosa?

    Chiese a Daisy prima di lasciarlo andare, aspettando fremente l'arrivo delle ordinazioni.
    Una volta arrivate, Coral si premurò subito di fare un brindisi, portando il bicchiere di vetro verso l'alto e in direzione dell'Erbologa.

    All'entusiasmo!

    Ad entrambe ne sarebbe servito molto per affrontare l'argomento principale di quella rimpatriata, e cioè il caso che le era stato assegnato come Difensore.

    Dunque, sì.

    Coral diede appena un sorso alla sua bevanda per poi mettere le mani dentro la borsa e tirarne fuori un fascicolo. Lo spinse sotto gli occhi di Daisy, invitandola a darvi un'occhiata: all'interno avrebbe trovato tutte le informazioni utili al caso, informazioni che la stessa Coral avrebbe approfondito con le parole per rendere più semplice la comprensione della questione.
    Le parlò dunque di Marvus, del morso, della serra e della Coccolacea. Le mostrò una foto di quest'ultima, chiedendole conferma sulla sua natura e se fosse stata d'accordo a testimoniare in Aula la veridicità delle parole del suo assistito, magari dopo avere visto le piante della Serra con i suoi occhi.
    Dopo avere esposto il caso, Coral si servì un altro paio di sorsi di acquaviola, pensando che tutto sommato quell'incontro non stava andando affatto male, e che forse avrebbe potuto approfittarne per infoltire la sua cerchia di amici.

    Dopo ti va una partita a qualcosa?

    Il Paiolo Magico era infatti il ritrovo perfetto per chi volesse bere, rilassarsi o sfidarsi all'ultimo sangue a Gobbiglie, sebbene offrisse una vasta gamma di altri giochi magici.

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      15/4/2024, 21:44
      Coral Allen
     
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    La schiuma della Burrobirra aveva disegnato sopra le labbra di Daisy due simpatici baffi. La strega aveva appena brindato con Coral Allen all'entusiasmo e proprio con questo sentimento si era immersa nella lettura delle carte processuali che lei le aveva presentato. L'Erbologia parlava chiaro: la Coccolacea non poteva aver procurato una mutilazione tanto grave.

    Quelli che molti scambiano per denti sono, in realtà, dei semi... come tu stessa hai detto, la Coccolacea è una pianta estremamente pacifica: in caso di minaccia, reagisce intrappolando chi le è ostile, ma non non ha strutture che le consentano di infliggere quel tipo di lesioni.

    Gardener, dopo quella spiegazione, disse alla coetanea che qualsiasi Erbologo, degno di questo nome, se si fosse trovato fra le fauci della Coccolacea, avrebbe tentato di calmare la pianta senza usare la magia per non irritarla ulteriormente; quella era una pianta molto incline al perdono.

    In definitiva, penso che un Erbologo con una Coccolacea corra lo stesso rischio di mutilazione di un Magizoologo con un Vermicolo.

    Dopo aver fatto a Coral quel paragone, Daisy le comunicò anche che era più che contenta di recarsi con lei per ispezionare la Serra del suo assistito e che, inoltre, non aveva particolari riserve nel presentarsi come perito della difesa, anche se, ovviamente, ci tenne a ricordarle che non le era mai capitato di svolgere un simile servizio nel corso della sua breve carriera da Erbologa.

    Quando quella questione fu finalmente chiusa, Coral la sorprese, proponendole di fare con lei una partita a qualche gioco magico.

    Forse finirò per condannarmi con le mie stesse mani perché è da anni che non ci gioco, ma direi che potremmo sfidarci a scacchi!

    Daisy probabilmente aveva fatto la sua ultima partita a scacchi nella Sala Comune dei Tassorosso e, se la memoria non la tradiva, aveva perso, ma poco importava! Anche se sapeva che la strega che aveva dinanzi faceva più affidamento di lei per il proprio lavoro sulle abilità logiche, lei non era certo stata smistata a caso nella Casa di Tosca: se la sua sfida fosse stata accettata, non si sarebbe arresa facilmente e avrebbe fatto di tutto per non rendere a Coral quella partita una passeggiata.
     
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    La Voluntas apprezzò molto l'aiuto di Daisy, che si rivelò prezioso oltre ogni misura: non soltanto aveva confermato le parole del suo assistito, ma si era anche dimostrata disponibile a collaborare di fronte alla corte se fosse stato necessario. Di certo era un bene per lei sapere con certezza che la persona da difendere non stava mentendo, ma ancora di più di potersi fidare di eventuali testimoni a loro carico. La Coccolacea, poi, sembrava davvero una pianta speciale: Daisy aveva avuto perfino la capacità di farla appassionare a qualcosa che durante i suoi anni di studi aveva completamente tralasciato.
    Sorrise quindi alle sue parole, ben consapevole che l'Erbologa fosse nuova nel campo; tuttavia, lo era anche Coral nel suo, e forse proprio in questo stava la forza della loro collaborazione.

    Se non ci aiutiamo fra noi, non possiamo pretendere che lo facciano gli altri.

    Concluse infine, portando alle labbra un sorso della sua acquaviola. Raccolse quindi tutte le carte ancora sul tavolo per rimetterle in ordine all'interno della sua borsa, preoccupandosi di non perderne o macchiarne neanche una, soprattutto adesso che erano arrivate le loro ordinazioni.
    L'ex Tassorosso parve accettare di buon grado il suo invito: gli scacchi non erano il gioco preferito di Coral ma sapeva di potersela cavare. Prese quindi gli onori di casa, appellando a sé una delle scacchiere messe a disposizione dalla Locanda, per poi posizionarla di fronte ad entrambe. Una volta scelti i colori – e quindi chi avrebbe dato inizio alle danze -, l'ex Corvonero iniziò a pensare da cosa partire, affidandosi ad uno dei suoi pedoni.

    Pedone in C4.

    Nel momento in cui pronunciò ad alta voce quelle parole, con le braccia conserte ai bordi del tavolo, l'omuncolo di marmo iniziò a muoversi magicamente in avanti, spostandosi di due caselle da quella iniziale.
    A quel punto, la partita era davvero iniziata, ma Coral non le avrebbe permesso di privarle delle parole e della possibilità di continuare a confrontarsi anche su tematiche meno importanti.

    Hai più sentito qualcuno dopo la fine della scuola?

    Coral fa 10!
     
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    A Daisy sarebbe toccato muovere i neri: avendo scelto lei il terreno per quella loro amichevole sfida, lasciava all'altra l'onore di darle inizio, assegnandole quindi i pezzi degli scacchi bianchi.
    Coral cominciò, muovendo un pedone.

    Cavallo in C6.

    Dopo un profondo inchino fatto rivolgendosi a Daisy, la pedina appena nominata si impennò e balzo oltre la prima fila di pedoni, compiendo quel tipico movimento a "L", che tanto la rendeva unica rispetto agli altri pezzi. Gli scacchi dei maghi non avevano regole dissimili da quelle dei babbani, ma l'animazione che li stregava donava loro un "carattere", che Gardener sapeva apprezzare.

    Bel salto, sir!

    Lo incoraggiò lei, scatenando qualche gelosia da parte del Cavallo che aveva ancora in G8. Parlare con i pezzi degli scacchi non serviva a vincere o a ottenere qualche vantaggio, ma era sorprendentemente buffo e divertente vederli coinvolti nella partita.
    Mentre il confronto aveva inizio, le due streghe continuarono a parlare delle loro vite.

    Ho inviato qualche gufo agli amici che avevo a Tassorosso.

    Cominciò a rispondere l'Erbologa, mentre era intenta a studiare la scacchiera.

    Tra chi ha continuato gli studi e chi ha trovato lavoro, le nostre strade si sono divise. E dato che siamo tutti indaffarati, non ci incontriamo mai.
    Mi rendo conto che il nostro ormai è un rapporto che si limita a un semplice scambio di lettere.


    Daisy sorrise con un velo di tristezza. Onesta com'era, non poteva neppure pensare di millantare una vita che non le apparteneva. Una vita riservata nella campagna inglese, la perdita così precoce dei propri affetti ed una vita devoluta così intensamente agli studi non le avevano permesso di investire molto nelle amicizie, né tantomeno era riuscita a coltivarle nel corso del tempo. Ciononostante, si sentiva piuttosto fiera di quanto aveva costruito e maturato negli anni. I suoi nonni gliel'avevano sottolineato fin da quando a nove anni aveva messo piede nella loro dimora: non c'era per lei motivo più grande per impegnarsi se non quello di riportare sua madre alla normalità. Questa ormai era diventata la sua missione. Studiare ogni giorno l'Erbologia, cercare di ripercorrere i passi che aveva fatto Dalia Ollerton nel corso della sua carriera da ricercatrice nel campo della Magibotanica ma, soprattutto, sperare di poter un giorno rivedere quel dolce sorriso materno che l'accompagnava in quelle spensierate giornate nelle serre di Castle Combe era diventato ciò che più le rasserenava l'animo. Ci sarebbe stato tempo forse, in futuro, per creare quelle connessioni messe sempre in secondo piano.

    Emh... temo di aver appena commesso un errore.

    Seguendo comando dopo comando, il cavallo di Daisy aveva raggiunto quasi i pezzi bianchi avversari, ancora quasi del tutto schierati in difesa, ma l'ultimo movimento lo stava esponendo a un'alfiere dell'avversaria. Purtroppo il prode Sir dell'Erbologa stava per fare una brutta fine.

    Coral Allen ho tirato un dignitoso, ma inutile 6
     
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    Alfiere in C6.

    Approfittando dell'errore di Daisy, Coral mosse uno dei suoi due alfieri in direzione del cavallo: la sua lunga lancia trafisse la povera bestia al centro del busto, rompendola in mille pezzi. Si trattava di un gioco abbastanza cruento: se i babbani li avessero conosciuti, avrebbero avuto materiale inedito per la nuova stagione di Squid Game. Quel pensiero la fece ridere sotto i baffi che non aveva, costringendosi a tornare in fretta e furia alla normalità, soprattutto perché intanto Daisy stava rispondendo alla sua domanda e non voleva in alcun modo mancarle di rispetto.

    Più pacato, Signor Alfiere...

    Intimò Coral, osservando il pezzo voltarsi appena verso di lei per guardarla con occhi che, se fossero stati veri, sarebbero stati colmi di disprezzo. Con le braccia conserte sul tavolo, la Voluntas faceva sue le parole dell'Animus, riconoscendosi nella gran parte di esse: anche lei aveva limitato le sue amicizie dopo la scuola, e per più di un motivo.
    Intanto, valutava la prossima mossa da mettere in atto sulla scacchiera.

    Penso sia normale, comunque.
    “La vita va avanti”, come direbbe mia madre.


    E qualsiasi altra persona volesse normalizzare quella distanza, anche se di tempo ne era passato molto poco considerata la loro giovane età. Coral, tuttavia, cercava di non crucciarsi poi tanto a riguardo, convincendosi del fatto che in fondo fosse meglio così: non aveva bisogno di persone con le quali aveva condiviso una casa, sì, ma non il cuore.

    Alfiere, torna indietro in F3.
    Sì, dico a te.


    Indicò la casellina all'alfiere crudele, per poi bagnarsi appena le labbra con un sorso di acquaviola. Aspettando la prossima mossa di Daisy, riprese a chiacchierare tornando sull'argomento “amici”.

    Io frequento soltanto Bellamy ed Eliza.
    Qualche volta potremmo farlo davvero quel raduno...


    Non aveva idea di chi avrebbe accettato di partecipare ad un evento del genere e Coral d'altronde non era molto felice di vedere quelle facce; l'idea di poter sbandierare il suo nuovo lavoro e la sua relazione con Bellamy, tuttavia, stuzzicava il suo animo da Voluntas-gossippara-vendicatrice.

    Ho fatto 10!
     
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    Il pezzo del cavallo nero di Daisy si frantumò sotto i colpi di lancia dell'alfiere bianco di Coral. Quella partita a scacchi era iniziata decisamente male per l'ex-Tassorosso, che in quel momento aveva perso uno dei suoi pezzi preferiti, ma non era ancora arrivato il momento per darsi per sconfitta.

    Non preoccupatevi: il sacrificio del vostro compagno non sarà vano. Disse, rivolgendosi ai pezzi neri, che stavano iniziando ad agitarsi, dopo aver assistito alla sconfitta del loro amico cavallo. Dopo di ché proseguì ordinando: Pedone in D6.

    Poco alla volta la prima linea di difesa, formata dai pedoni di Daisy, cominciò ad avanzare. Coral era una compagna di giochi molto preparata e non avrebbe più condotto un attacco tanto avventato, come aveva fatto inizialmente muovendo il suo prode cavaliere.

    Sicuramente, sarà difficile organizzare qualcosa che possa andar bene a tutti, ma tentar non nuoce!

    Esclamò piena d'entusiasmo, dopo aver ascoltato la risposta di Coral. Vedere i suoi vecchi compagni poteva davvero essere un'esperienza interessante: fuori dalle mura di Hogwarts, non erano più divisi dalle rivalità create dai quattro Fondatori; certe dinamiche sarebbero sicuramente cambiate e forse si sarebbe potuto assistere a un Grifondoro che ride e scherza con un Serpeverde o a un Tassorosso e un Corvonero che non si becchettano su quale fosse stata la Casa di Bridget Wenlock. L'Erbologa, inoltre, avrebbe voluto chiedere un favore a una sua vecchia conoscenza, dopo aver appresso che la pianta magica, su cui si era focalizzata la ricerca di sua madre, era stata l'oggetto delle attenzioni di un altro mago in passato.

    Pedone in D5.

    Un altro ordine, fece avanzare il pedone di Daisy.
    Farsi avanti nella scacchiera con quelle mosse poteva essere visto come una strategia apparentemente prudente, ma in quel momento l'ex-Tassorosso era semplicemente solo poco incisiva. C'era un mare fra mandare avanti il cavallo in una carica solitaria e muovere lentamente tutti i pedoni e questo Gardener l'avrebbe presto imparato.

    Coral Allen Esito dadi QUI (3)
     
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