Oltre i Confini

Galleria d'Arte

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    [Qualche giorno prima di questo evento...]

    OLTRE I CONFINI


    Era trascorso poco più di un anno dallo scoppio della guerra in Gabon, quando un collettivo di artisti magici rifugiati in Regno Unito si era riunito per sensibilizzare la popolazione britannica sul tema "cooperazione maghi-babbani" con una mostra fatta dalle loro opere ispirate allo scontro bellico che stava decimando i babbani.
    Il Gabon si era presto trasformato nell'emblema del modello da evitare per i Paesi che, dopo la redazione frettolosa dello Statuto di Non Troppa Segretezza, si erano dichiarati a favore della collaborazione tra le due realtà, magica e non. Ma come in ogni situazione, non esistevano solamente luci ed ombre, perciò i dissidenti erano fuggiti dal loro paese d'origine per trasmettere un messaggio positivo, che avrebbe dovuto spronare l'interesse estero su ciò che stava effettivamente succedendo in Gabon.

    Zola Makutu, Tariq Nkosi, Jafari Bemba e i fratelli Bwanga e Nzinga Kanda avevano già fatto il loro esordio in altre nazioni con la loro mostra "Oltre i confini", dove ci tenevano a sottolineare le atrocità di una guerra non combattuta da tutti. A Londra, avevano trovato uno spazio adatto in quel di Diagon Alley e quel giorno si sarebbe inaugurata la prima giornata della mostra aperta a tutti coloro che si interessavano delle questioni di politica estera e/o di arte magica.

    Le opere inserite nella lunga galleria rivestita di mattoncini racchiudevano raffigurazioni pittoriche, plastiche, spettacoli di incantesimi e una performance. Zola Makutu aveva portato Luce nel Buio, che grazie ad un gioco di Lumos e Nox riusciva a rappresentare una figura che tentava di scappare da qualcosa, così come Urla di Fumo, altra opera creata con una serie di incantesimi dove dei volti urlanti fatti di nebbia cercavano di prevaricare costantemente l'uno sull'altro.
    Bemba era un esperto di pittura e dopo i suoi studi ad Hogwarts si era specializzato in Francia, per poi tornare nel suo paese d'origine fino alla fuga. Tra le sue opere c'era Fuga, dove l'artista era riuscito a rappresentare delle vaghe figure intente a fuggire da degli incantesimi, scappando tra una cornice e l'altra, ma anche Annientamento e Distruzione, dove in entrambi i casi i soggetti continuavano a colare in continuo fuori dalla tela.
    Tariq Nkosi era un esperto di arte scultorea e le sue opere erano ricavate da materiali di fortuna o di riciclo, per poi essere opportunamente animati con un finissimo Piertotum Locomotor. Tra queste c'erano L'Ultimo Bacio, Il Prigioniero e Spazi Senza Confini.

    La più particolare e posta in fondo alla galleria era l'opera dei fratelli Kanda, entrambi presenti, seduti su due seggiole da interrogatorio e con un tavolo di fronte sulla quale era stata posta una bacchetta. La performance doveva coinvolgere il pubblico, che avrebbe dovuto afferrare la bacchetta e decidere se puntarla contro uno o l'altro.

    Chiunque avesse organizzato quel vernissage aveva pensato a tutto: dall'accoglienza in mostra con degli stuzzichini, a degli opuscoli sulla sensibilizzazione sul tema della cooperazione internazionale e alla collaborazione coi babbani, oltre a delle raffigurazioni tramite foto e articoli di giornale di vari quotidiani locali ed esteri sulla realtà dello scontro armato tra le due fazioni e le vittime che stava producendo.

    Logan non si era sottratto a quell'evento e tra una simulazione e l'altra, aveva indossato il suo coordinato blu migliore per l'occasione pur di approfondire l'argomento.

    Salve salve, ho preso spunto dalle Cronache dal Mondo Magico per giocare uno spunto in free role tra adulti, sperando possa piacervi come contesto per fare quattro chiacchiere (e ora vi taggherò tutti senza pietà: Acumen Animus Ars Numen Sensus Voluntas Intracciabile).
    Raccolta passiva di rane: 5
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      9/4/2024, 11:11
      Logan Lee Lynch


    Edited by Logan Lee Lynch - 9/4/2024, 11:11
     
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    Di politica estera Zephyrus se ne intendeva davvero poco, al più lo stretto indispensabile.
    Di arte ancora meno, anzi proprio per niente.
    Se ne intendeva invece di feste e ricevimenti vari organizzati da terzi e, soprattutto, gratis. Perché se esisteva qualcosa davanti cui non si tirava mai indietro, quello era sicuramente un evento a libero accesso, con tanto di open-bar, stuzzichini e manicaretti vari inclusi: pura felicità per il suo animo da festaiolo e le sue tasche bucate, che in quel periodo spandevano e spendevano a ruota libera in più di un progetto, al punto che ormai risparmiare e sborsare Galeoni gli sembravano diventi l’uno sinonimo dell’altro. Non per nulla aveva già in programma di partecipare a un’altra occasione di festa di lì a breve, organizzata in onore del termine della Guerra dei Cent’Anni e i rapporti sempre più tesi tra Francia e Regno Unito.

    E vorrei ben vedere, quei maledetti ci hanno mandato addosso un’invasione di rane neppure noi gli avessimo aizzato apposta quei Centauri imbizzarriti.

    Si sfogò fra una tartina e l’altra nel bel mezzo del discorso con uno dei tanti invitati, un mago di mezz’età che per tutta risposta si era limitato ad annuire e prendere la strada opposta alla sua. Di fatti Zeph si era presentato in solitaria alla mostra, con abiti distinti ma discreti, ché dopo una giornata a sfacchinare dentro le serre non aveva né le forze né la voglia per darsi chissà quale lustro nel vestire o prepararsi che fosse. Dal loro canto Stormy ed Eliza avevano risposto al suo invito dicendo che avrebbero fatto del loro meglio per presentarsi all’evento, ma senza dargli troppe garanzie in merito a causa degli impegni dell’uno come dell’altra; sicché per il momento non gli rimaneva che l’alternativa di godere delle diverse opere, installazioni e intrattenimenti vari, oltre che socializzare con chiunque gli capitasse a tiro.

    Confesso che non è che ne capisca granché, però è decisamente notevole.

    Un bicchiere nella mano e poche parole informali offerte all’aria della conversazione per chiunque avesse gradito raccoglierle, mentre con gli occhi continuava a seguire i giochi di luci e ombre allestiti da Kutu- Mola-… si era già scordato il nome in realtà, nonostante lo avesse finito di leggere appena qualche secondo prima, Una cosa però non se l’era scordato di certo, ed era il viso a cui apparteneva, una bella, giovane e apparentemente tormentata quanto sensibile artista, con cui avrebbe volentieri voluto avere il piacere di parlare quella sera se solo fosse riuscito a sfruttarne l’occasione.

    Rane catturate passivamente: 2
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      Zephyrus Greengrass
     
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    Erano due gemelli perfettamente identici quelli che se ne stavano davanti all’opera “Luce nel buio”, ed entrambi la stavano contemplando con attenzione. Quello più serio dei due che di arte non se ne intendeva nulla, aveva appena inclinato il capo quando quello che invece osservava con fare da intenditore -ma in realtà ci capiva anche meno dell’altro- picchiettando sul proprio mento con l’indice della mano destra, prese parola.

    Non ci trovi anche tu, quel non so ché… di erotico, Morg?

    Morgan si voltò lentamente verso Fiònn per osservarlo con attenzione e sembrava stesse soppesando parola per parola, gesti, ed espressioni del gemello giusto per comprendere se la sua fosse una domanda seria oppure no.

    Non lo so, non credo. Ma tu riusciresti a trovare qualcosa di erotico anche in un comodino se questo fosse possibile.

    Non suonò nemmeno lontanamente come una battuta, più che altro le parole che Morgan rivolse a Fiònn sembrano una semplice constatazione, eppure Fiònn rise come se ciò che aveva detto Morgan fosse stata una fantastica battuta. Poi gli passò un braccio intorno alle spalle con fare affettuoso nonostante Morgan non si fosse mosso di una virgola se non per girare il capo e riuscire a guardare meglio suo fratello anche da quella vicinanza.
    Un ulteriore possibile scambio tra i due maghi fu interrotto dall’arrivo di Zephyrus che esattamente come loro si fermò ad osservare l’opera d’arte prodotta da Zola Makutu, non che qualcuno riuscisse effettivamente a ricordare il suo nome.
    Entrambi i Savile posarono gli occhi color del ghiaccio sulla figura di Zephyrus e mentre Morgan si limitò ad osservare riconoscendo nell’immediato Zephyrus, Fiònn gli sorrise con fare affabile.

    Anche noi non ci capiamo niente!
    Però, stavo giusto dicendo a mio fratello che secondo me c’è anche qualcosa di erotico, lei non trova?


    Morgan intanto avrebbe pagato qualunque cifra per mettere a tacere Fiònn e la sua assurda teoria, ma si limitò a spostare l’attenzione visiva su Zephyrus.

    Ciao Zephyrus. Te ne prego, digli di sì… così magari la smette.

    Lasciando scorrere lo sguardo oltre la figura dell’erbologo, a quel punto Morgan notò anche la presenza di Logan, e forse fu proprio quello che riuscì ad evitare ulteriori commenti da parte del gemello. Conoscendolo avrebbe potuto appigliarsi a qualunque cosa della frase di Morgan per farne un dramma o prenderlo in giro fino alla morte.

    Guarda, c’è anche Logan.

    Indicazione che servì in parte a distrarre il più esuberante dei due che aprì un sorriso molto ampio sul volto e sventolò la mano destra come la buonanima della Regina Elisabetta nel tentativo di attirare l’attenzione del diplomatico.

    Logan? Looogyyy!

    Logan Lee Lynch Zephyrus Greengrass


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      9/4/2024, 11:02
      Morgan Savile
     
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    Da quando era entrato alla galleria d'arte, Logan non aveva fatto altro che girovagare con un bicchiere di vino in mano, che ormai era quasi vuoto e ciò che restava serviva al mago solo per darsi un tono mentre lasciava cadere lo sguardo su questa o quell'opera, come se potesse veramente capirci qualcosa. Di certo ne apprezzava il loro valore estetico e come molti, da brava allodola, fu attratto principalmente dai giochi di luce dove si era raggruppato qualcuno di sua conoscenza.
    Non serviva neanche guardare se il suo bicchiere avesse subìto l'effetto di qualche Incantesimo di Rabbocco di troppo, perché Logan non ci vedeva assolutamente doppio. Davanti al mago, infatti, erano apparsi entrambi i gemelli Savile, con le loro energie in netto contrasto.
    Se da una parte Morgan aveva le stesse vibrazioni di un Nox, Fiònn poteva considerarsi decisamente un Lumos Solem coi glitter. Sorrise nell'andare incontro a quest'ultimo, che senza pudore lo aveva chiamato "Logyyy" in un contesto così pubblico e mondano. Trattenne il fiato e pure la risposta, sebbene dai suoi occhi trapelava un certo imbarazzo per la situazione e lo sguardo di morte fu rivolto a Morgan, che glielo aveva indirizzato.

    Fiònnuccio, come stai? Il Messere Senza Fortuna ti ha baciato e ti ha finalmente trasformato in un principe dal ranocchio che eri fino a pochi giorni fa?

    Il rapporto con Fiònn Savile si basava principalmente sull'amorevole presa per i fondelli costante, così da quando avevano cominciato a legare ad Hogwarts. Anche quel giorno, Logan si sottopose a quel loro rituale, citando velatamente la piaga che aveva costretto l'amico a rintanarsi al San Mungo per un po' di tempo.

    Bersaglio abbordabile accanto ai quadri in movimento.
    Ho sentito che adora le tartine cilindriche e hai l'oroscopo a favore.


    Fece un occhiolino a Fiònn e se fosse riuscito a liberarsi di lui, lo avrebbe visto allontanarsi verso una maldestra tecnica di abbordaggio, perché non aveva sentito parlare né di tartine, né aveva fatto l'oroscopo al suo amico. Tantomeno non era neanche certo ci fosse qualcuno con cui Fiònn potesse sfoggiare tutte le sue tecniche adulatorie.

    Salve, Morgan.

    Fece un cenno col capo, avvicinandosi al gemello più moderato e così moderato da sembrare la statua in pietra di un orso rispetto al suo gioioso fratello. Fu così che notò la presenza di Zephyrus, al quale allungò la mano per presentarsi.

    E di nuovo salve, io sono Logan.

    Fissò l'opera che stavano ammirando anche gli altri due.

    Anche voi siete stati attirati dai giochi di luci e ombre o siete qui per sostegno agli artisti?

    Tre uomini e una gamba vibes con Morgan Savile e Zephyrus Greengrass
     
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    Le mostre erano sempre un ottimo modo per prendere ispirazione, se non artistica anche solo mentale. Si potevano scorgere immagini, significati, sensazioni quali suggestione, disgusto, piacevolezza. Quando c'era necessità di bombardare la mente di stimoli visivi non c'era modalità migliore che girovagare all'interno di gallerie d'arte col cuore in pace e gli occhi in attesa di percepire simboli nascosti, allegorie, bellezza e ostentazione.
    La guerra era lo scempio dell'umanità e che fosse fatta dai maghi o dai babbani non c'era alcuna differenza. Il diritto alla vita era sacrosanto per Andy, che persino a chi non gli stava a genio rispettava l'esistenza. Ogni persona e creatura aveva infatti un proprio ruolo nel grande disegno dell'universo, filosofia che solo chi apprezzava il più intimo significato dell'arte divinatoria poteva adottare. La collaborazione fra maghi e babbani doveva esserci, ma con delle condizioni.

    Non si può di certo pensare di costruire un ponte fra due città, se queste si conoscono appena. Nessuno sarà invogliato a passeggiarci sopra.

    I pensieri si aggrovigliano fra di loro mentre passo dopo passo, il divinante passava alla rassegna delle prime opere esposte: Luce nel Buio e Urla di Fumo suscitava ciò che più concretamente era il prodotto del conflitto: sofferenza, disperazione, paura, dolore. Si fermò ad osservare per qualche minuto tutto ciò mentre si tirava la collana di spago al collo con nervosismo. L'espressione era assorta, ma anche crucciata per via della suggestione che stava provando.
    Passeggiando oltre si ritrovò abbastanza spiazzato nel notare delle cornici al muro apparentemente vuote, ma che assottigliando lo sguardo rappresentavano delle fioche persone in procinto di scappare da lampi di luce, presumibilmente incantesimi offensivi. Gli ricordava ciò che avveniva nei periodi di caos ad Hogwarts, quando gli abitanti dei quadri passavano da scenario a scenario senza il benché minimo di ordine, finendo per creare un tumulto di stili artistici diversi e schiamazzi di vario genere.
    Nel cercare di capire la mano d'opera dell'installazione, piuttosto che soffermarsi sulla vicenda mostrata, Andy venne catturato da alcuni maghi lì vicino, intenti a chiacchierare fra di loro e dire la propria. Erano più piccoli del divinante in termini di età e a quanto pare avevano trovato prima di lui il vino. Ascoltandoli con più attenzione si rese ben presto conto che non per tutti il tema della guerra suscitasse tristezza e disdegno, ma al contrario eroticità.

    Chissà quanto vino si è bevuto quello lì. Dev'essere buono.

    Così si avvicinò con passo delicato, rivolgendosi al gruppetto.

    H-emm - scusate. Dove avete trovato il vino?

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      Ander Siaster
     
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    L’arte era sempre stata una parte fondamentale della persona di Bellamy. Era stata per lui un rifugio ed una certezza quando di certo non aveva nulla, era stata un’ancora a cui tenersi aggrappato nei momenti in cui sentiva di star affondando. Era più di una passione per il ragazzo irlandese, motivo per cui quando aveva sentito parlare di quella mostra chiamata Oltre i Confini non aveva esitato a decidere di partecipare, sia per gli scopi nobili che ne avevano guidato l’apertura e gli stessi artisti, sia perché lo incuriosiva davvero tanto la tipologia di opere che avrebbero presentato.
    Aveva provato a chiedere a Coral di accompagnarlo e di andare con lui, pur consapevole che quel genere di cose non la entusiasmasse chissà quanto, ma sperava potesse accettare giusto per avere un’occasione di stare insieme anche se facendo una cosa che piaceva soltanto a lui, ma come si era aspettato la ragazza aveva declinato l’invito costringendolo ad andare da solo. Se l’era fatto andare bene, per l’ennesima volta, e aveva preso la Passaporta che l’avrebbe condotto a Diagon Alley per passare quel pomeriggio immerso nell’arte. Ne avrebbe approfittato per un po’ di catarsi personalissima e magari chissà, avrebbe anche incontrato qualcuno o conosciuto qualche persona nuova. Ex-compagni di scuola o personalità note del Mondo Magico, in un certo senso lo sperava anche, avrebbe significato che l’iniziativa aveva attirato molte persone.
    Una volta fatto il suo ingresso nella sala aveva recuperato un paio di stuzzichini ed un bicchiere di qualcosa che non aveva ancora capito al terzo sorso, e sena nemmeno rendersi conto di chi fosse presente o meno era stato fin da subito rapito dalla bellezza di alcune delle opere esposte. Bellamy era esattamente quel tipo di persona capace di stare di fronte ad un quadro completamente bianco e perdersi al suo interno, cercandone i significati più radicati e profondi. Figurarsi cosa avrebbe potuto fare di fronte a pezzi come quelli degli artisti africani lì esposti.

    Tutto ciò è meraviglioso.

    Aveva mormorato tra sé e sé ma a voce abbastanza alta perché chi gli fosse intorno potesse udirlo, dopo essersi piantonato di fronte all’opera chiamata L’Ultimo Bacio.

    Al momento Bellamy non interagisce con nessuno, sta solo sperimentando una forma embrionale di Sindrome di Stendhal (?), ma potete interagirci o dal prossimo giro arriva lui!
     
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    Quanto accadeva in Gabon era straziante, e lei che aveva potuto toccare con mano il dolore e la sofferenza di quel popolo poteva affermarlo con certezza: ricordava ancora il tempo in cui al San Mungo si organizzavano raccolte di sangue per gli abitanti del Gabon, raggiunti da una guerra in qualche modo inevitabile per uno stato che poneva fin poca attenzione ai diritti umani, prima che a quelli di maghi e streghe.
    Quando aveva saputo di quella mostra, Mikal non aveva avuto dubbi sul fatto che vi avrebbe partecipato, da sola o in compagnia.
    Entrando all'interno della galleria e iniziando a vagare fra i suoi corridoi, gli occhi scuri erano stati subito attratti da un'opera in particolare, Annientamento, capace di sussurrarle all'anima come un neonato ad una madre: le urla raccontavano più di mille parole così come le lacrime più di mille spilli sulla pelle.
    Con un sospiro, Mikal si costrinse ad allontanare lo sguardo portando una mano al petto, profondamente scossa da quella visione.
    Passeggiando fra i corridoi di quella galleria si sentì subito meglio, piacevolmente colpita anche dalla presenza di alcuni volti noti. In particolare, riconobbe quello del suo ultimo Caposcuola, senza poter fare a meno di ascoltare le sue parole.
    Portò quindi lo sguardo alla statua, L'Ultimo Bacio, capace di trasmetterle un sentimento d'angoscia così forte da costringerla a distogliere lo sguardo.

    Meraviglioso e profondamente triste al contempo.

    Iniziò, ponendosi al fianco dell'ex Grifondoro. Con la schiena dritta e gli occhi in fiamme, Mikal tornò a concentrarsi sulla statua per coglierne appieno il significato e sentirne su di sé la portata.

    Riesco a percepire il dolore come se fosse reale.

    Soltanto a quel punto osò allontanare lo sguardo dalla pietra, poggiandolo sugli occhi di ghiaccio del ragazzo. Nel farlo, gli rivolse anche un sorriso, ben felice di poter scambiare qualche parole con delle persone che, in un modo o nell'altro, avevano fatto parte del suo passato.

    Come stai, Bellamy?
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      Mikal Levischmiedt
     
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    Qualche giorno prima un gufo aveva beccato il vetro di una delle finestre del suo appartamento. Niente di strano, almeno finchè non lesse il contenuto della lettera che gli aveva inviato Zephyrus. Non ricordava che l’amico gli avesse mai parlato di una qualche sua passione per l’arte e per la politica estera. Stormy però da bravo compagno, non lo avrebbe mai abbandonato ad un evento che si prospettava con grande probabilità noioso e impegnativo. Gli aveva risposto perciò che, se si fosse riuscito a liberare presto dall’impegno che lo stava tenendo occupato quel pomeriggio, ossia risanare un laghetto in una grande proprietà, lo avrebbe raggiunto. Proprio per quello, curate le ultime sponde, era sparito velocemente, salutando gli anziani coniugi Bones, i quali lo stavano già invitando per l’ora del tè.
    Nemmeno lui di arte ne capiva molto, tantomeno di eventi d quel genere, perciò si era trovato piuttosto indeciso riguardo ai vestiti da indossare. Alla fine, dopo aver buttato sul letto mezzo guardaroba, si era deciso per un completo bianco con dei fiori stampati, tanto per dare un po’ colore, quasi sportivo. Un paio di sneakers bianche, non del tutto linde. I capelli lasciati sciolti e al collo uno dei tanti regali di sua nonna: una collana lunga con un ciondolo di quarzo ametista.
    Girovagò un po’ per Diagon Alley, in cerca del luogo della mostra. Non avrebbe saputo dire se era lui a non ricordarsi dove fosse, o fosse stato Zeph a dimenticarsi di dirgli dove si trovasse. Chiese ad un paio di streghe ma non seppero dirgli nulla. Si fermò un attimo.
    -Hanno detto ci sarà Bemba in persona. Adoro i suoi quadri!-
    Non ebbe dubbi su cosa fare. Cominciò a seguire il gruppetto e dopo un paio di vicoli, arrivò finalmente a destinazione. Lo spazio era abbastanza gremito, ma il suo sguardo si posò subito sulle uniche tre persone che conosceva. Morgan, Fiònn, Zephyrus e quello che ricordava essere un amico di Fiònn, non ricordava se dai tempi di scuola o meno. Prese uno dei bicchieri di vino, elfico all’aspetto, e li guardò. Erano davanti ad una perfomance artistica: una donna, intrappolata in un telo bianco, emergeva dalla luce. Era forse l'ombra di sè stessa? Già da quella distanza gli sembrava un'opera dai toni asfissianti. Mentre si avvicinava però sul suo volto si aprì un sorriso, via via sempre più allegro.
    -Non posso credere di vedervi tutti e tre qui. Che bella sorpresa.- disse, poggiando una mano sulla spalla di Zeph e rivolgendogli un sorriso, per poi dare un abbraccio a Fiònn, uno dei suoi amici di più lunga data.
    -Allora? Ravviviamo un po’ la festa come ai tempi di scuola?- un qualche scherzo, burla o impiccio. Gli aveva rivolto uno sguardo complice mentre si allontanava, sperando l’amico cogliesse fosse solo un’occasione di far preoccupare un pochino Morgan.
    -Ciao Morgan.- si rivolse poi all’Auror, sempre con la sua solita aria spigliata, ma un po’ più seria, che se aveva capito qualcosa di Morgan, poteva suppore che non amasse poi molto essere abbracciato, non da chiunque almeno. Bevve un sorso dal calice, mentre finalmente si girava ad osservare la perfomance che aveva davanti. Lesse la descrizione, cercando di ritrovarla nella figura umana, coperta da un velo.
    -Stormy, piacere... anche se mi sembra di averti già visto.- disse infine, guardando in direzione dell’ultimo rimasto e l'unico che gli sembrava di non conoscere. i suoi tratti gli suggerivano qualcosa, ma non avrebbe saputo collocare il suo volto in un ricordo preciso. Pensò che probabilmente si erano incrociati nei corridoi di Hogwarts, e adesso faticava a ricordarselo, come spesso gli capitava.

    Morgan Savile Zephyrus Greengrass Logan Lee Lynch
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      Stormy B. Lewis
     
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    [Luce nel Buio, di Zola Makutu - Zephyrus e un po’ di bella gente]



    Il suo commento sparato del tutto o quasi per caso nell’aria della mostra, infine, aveva attirato a sé nientemeno che l’attenzione di Morgan e fratello, da quel che pareva sempre intenti l’uno a cozzare con la personalità dell’altro. Il che a dirla tutta creava un improbabile - almeno per il più austero dei gemelli – quanto simpatico duo comico, come minimo dal potenziale tutto da scoprire.

    Se mai doveste annoiarvi della carriera di Auror fatemelo sapere, vi farei volentieri da agente per qualche serata di caberet.

    Scherzò tra sé e sé mentre infilava in bocca anche l’ultima tartina, ma non prima di aver concesso a Fiònn e fratello la risposta che tanto era anelata, per reale interesse da una parte ed esasperata ricerca di un epilogo dall’altra.

    Di sì così la smette.
    Fatto.


    Ma gli bastò poi una rapida occhiata a Morgan per decidere di porre istantaneamente fine ad ogni presa in giro e, perché no, dare un minimo di sostegno al fratello più provato dei due.

    Sinceramente non ci avevo nemmeno pensato finché non lo hai fatto notare tu, ma effettivamente...

    Al che partì poi il grido di bentrovato lanciato a squarciagola da Fiònn, che visto il contesto in cui si trovavano per un momento non seppe davvero se prendere sul ridere o l’imbarazzo. Nel dubbio, però, preferiva sempre protendere verso il primo. Rimase così ad assistere con piacere al ritrovo fra lui e il suo amico, divertito dai modi in cui l’uno interagiva con l’altro.

    Zephyrus, piacere.

    Un’amichevole stretta di mano e già, per quanto lo riguardava, Logan poteva dirsi parte integrante della comitiva.

    Un po’ tutti e due penso.

    Rispose cercando di fingere che non fosse stata l’artista, più di ogni altra cosa, ad averlo “attirato” lì davanti, anche soltanto per non prendere la strada già offerta poco prima dalla versione vivace di Morgan. Al che quando si presentò qualcuno per chiedere del vino ne approfittò per volgere lo sguardo verso l’avvenente artista prima e Logan subito dopo, curioso anche lui di sapere dove poterlo trovare – così da offrirlo, magari, alla stessa autrice di “Luce nel Buio”.

    Ehi! Ce l’hai fatta allora...

    Ricambiò il saluto e accolse poi l’arrivo di un non troppo aspettato Stormy, ché fino alla sera prima non era ancora certo riuscire a partecipare all’evento. Era la prima volta che uscivano tutti assieme, sebbene avesse avuto modo di sapere a suo tempo che il Tempesto e i due Auror già si conoscevano fin dai tempi di Hogwarts.

    Piuttosto, qualcuno di voi sa come si pronuncia esattamente il nome dell’artista?

    Chiese cercando di ostentare una certa nonchalance, mentre con lo sguardo tentava di individuarla oltre la piccola schiera di persone che le si era radunata attorno.

    Volevo provare ad avvicinarmi per farle le mie congratulazioni, non appena ce ne fosse stata l’occasione.

    Aggiunse infine, pensando a quale potesse essere il miglior modo per riuscire ad attaccare bottone con l’artista senza lasciar intendere quanto poco ne capisse di arte, intera mostra compresa.
     
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    Era ancora immobile, in piedi davanti a quell’opera d’arte come se gli avessero incollato le suole delle scarpe al suolo – o gliele avessero sciolte con un incantesimo, come stregato o ipnotizzato tanto forti erano le emozioni che lo avevano colpito nel momento in cui le sue iridi del colore del ghiaccio si avevano incontrato la pietra altrettanto fredda, tanto alla vista quanto di sicuro al tatto.
    Le prime parole della persona che gli si era avvicinata gli arrivarono quasi distanti, come se provenissero da un altro mondo, un mondo lontano da lui ed al quale non apparteneva, non più. Poi però la stessa persona gli di piazzò di fianco ed a quel punto lo sguardo si soffermò sulla figura minuta della donna che riconobbe subito.

    Professoressa Levi.

    Quella che era stata per sette anni la sua docente di Astronomia, incontrata per caso ad una mostra d’arte. Non l’aveva più vista dopo gli esami M.A.G.O., ma era lieto del fatto che si ricordasse di lui. Non era mai stato un portento nella sua materia, eppure l’aveva visto crescere durante il suo intero percorso scolastico. L’aveva conosciuto bambino ed ora ce l’aveva di fianco uomo.
    Come stava?

    Un po’ così così.

    Le confessò come se fosse la sua migliore amica e parlassero quotidianamente dei drammi reciproci. Ma fu una confessione spontanea quella che uscì dalle labbra dell’ex-Grifondoro, che era sempre stato un ragazzino senza alcun pelo sulla lingua.

    Lei come sta? Come vanno le cose ad Hogwarts?

    Era anche gentile, per cui la domanda gli sembrava necessaria. Non poteva tuttavia sapere che non era più lei ad insegnare Astronomia tra le mura dell’antico castello, avendo salutato quei corridoi polverosi poco prima del suo addio.
    Tornò l’attimo dopo ad osservare la statua, che di tanto in tanto veniva animata con l’incantesimo necessario a far muovere la pietra.

    Che cosa le trasmette?

    Le chiese di nuovo spontaneamente. Il titolo era emblematico, L’Ultimo Bacio. Il movimento delle statue lasciava sì spazio all’interpretazione, ma era anche chiaro. Eppure voleva sapere cosa ci leggeva qualcuno che non stava vivendo quel che stava vivendo lui.

    Mikal Levischmiedt <3
     
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    Vino. Vino era una parola che facilmente gli solleticava l'orecchio e catturava la sua attenzione, magari per deformazione professionale o per propensione all'alcolismo questo era da giudicarlo ancora. Si voltò verso colui che aveva chiesto dove si trovasse e gli rivolse un sorriso pacato, indicando il tavolino con gli stuzzichini.

    Ce n'erano un po' di bicchieri, lì! Prevedo finiranno molto prima dei tramezzini.
    Non trova che questa galleria abbia un che di... onirico?


    Nel mentre, al gruppetto si era aggiunto un nuovo arrivato . Logan aggrottò le sopracciglia nel cercare di ricordarsi il volto del mago, come se lo avesse visto tempo prima, con una divisa addosso, i colori di un'altra Casa e decisamente meno barba. Allungò anche lui la mano per presentarsi.

    Tu per caso vendevi amuleti a scuola?
    Logan, più o meno abbiamo frequentato Hogwarts negli stessi anni, credo.


    Qualcosa gli diceva che Stormy gli piaceva, senza una ragione precisa. Sentiva solamente delle ottime vibrazioni da parte del mago, come una coppia di campane tibetane che armonizzano tra loro sulla stessa frequenza.

    CITAZIONE
    Piuttosto, qualcuno di voi sa come si pronuncia esattamente il nome dell’artista?

    Logan spostò rapidamente il volto sul tesserino accanto all'opera, chinandosi appena per leggere meglio. La sua Vista era prodigiosa, ma non così tanto da leggere dei caratteri minuscoli. Ne riemerse più confuso di prima.

    Non ne ho la più pallida idea, ma parlare dell'opera e poi presentarsi potrebbe essere utile, così magari scoprirai come si pronuncia il suo nome nel presentarsi a sua volta.

    Era una tecnica abbastanza subdola, ma quale tecnica c'era da aspettarsi da un'ex Serpeverde? E quella era pure una tecnica abbastanza innocua... Tuttavia, le intenzioni di Zephyrus lo incuriosivano e non poco, tanto da fargli illuminare gli occhi. C'era qualcosa all'orizzonte.

    Forse dovremmo congratularci con tutti, o c'è un motivo particolare per cui vorresti farlo con lei?

    La scelta di parole rivolte all'Animus non era a caso e sebbene Logan amasse stare a guardare e ad ascoltare, per una volta si sentì quello che doveva indurre qualcuno a fare qualcosa, giusto per ravvivare un po' le acque e sguazzarci dentro.

    Aggiungete liberamente alle vostre narrazioni particolari sulla location, sulle opere e scambi con i PPNG artisti!
     
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    Gente che veniva, gente che andava. La mostra sembrava una stazione trafficata di treni, e a poco a poco Andy finì per osservare gli spettatori piuttosto che lo spettacolo. Tra quel gruppo che interpellò alla ricerca del vino, rispose un mago dai capelli abbastanza lunghi, con makeup e gingilli vari alle orecchie e al collo. Passò dunque lo sguardo dal suo volto al tavolino che indicava da lì a poco, che a quanto pare era sfuggito prima al divinante.

    Che sbadato, ci sono anche passato vicino senza notarlo.

    Si riferiva ovviamente alla tavola imbandita per gli ospiti. Tuttavia, prima che potesse gustarsi del sano alcool gratis, si fermò ad ascoltare che cosa avesse da dire l'altro. A primo acchito, infatti, gli sembrava qualcuno di interessante con cui intavolare un discorso, anche perché aveva usato la parola "onirico".

    Più che onirico direi nefasto. A meno che artisti non abbiano sognato tutte queste opere.

    Cosa che non escludeva, considerata come i sogni potessero contorcersi fra di loro, distorcendo la realtà e creando delle vere e proprie opere. Ma un conto era sognare e un altro conto era rimboccarsi le maniche e concretizzare ciò che solo aleggiava nella mente. A detta di Andy non era facile, non lo era mai stato, lui che i sogni aveva sempre provato a trascriverli la mattina seguente con scarsi risultati.
    L'ex-Corvonero si mobiliò dunque verso la zona tramezzini per infilarsi prima uno di quelli in bocca, senza alcun tipo di remore, e poi prendere un calice di vino e avvicinarsi di nuovo verso quel gruppo.
    Nel mentre ascoltava cosa avessero da dire, facendo qualche risata sotto i baffi, si focalizzò sulle opere Annientamento e Distruzione, decisamente suggestive. Quell'artista era senza dubbio il più affascinante, forse anche per il fatto che Andy aveva un debole per la pittura.

    Questi quadri sono sensazionali. Si stanno sciogliendo come cera calda. Non posso che chiedermi se sia mera illusione o un incantesimo sia stato lanciato per fare questo continuo effetto.

    Rifletté ad alta voce senza parlare direttamente con qualcuno, tanto che non distolse lo sguardo dalle opere.
     
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    Mikal lanciava occhiate fugaci verso il suo vecchio studente, continuando però a rimanere concentrata sulla meravigliosa statua davanti al loro sguardo. Alla sua domanda rispose con un piccolo ghigno sarcastico, che però celava tanta amarezza e soprattutto nostalgia.

    Mi piacerebbe saperlo, ma purtroppo non insegno più al castello.

    L'ex Grifondoro non avrebbe potuto saperlo in alcun modo: di certo la notizia del suo abbandono non necessitava di finire sulla Gazzetta del Profeta. Era però un dato di fatto: da ormai due anni non insegnava più Astronomia, e soprattutto non faceva più l'insegnante.

    Adesso sono un Medimago del San Mungo.

    Era stata sicuramente una scelta drastica, sofferta ma necessaria. Sentiva di doversi evolvere, di dover fare altro e sfruttare appieno le sue conoscenze per fare del bene, soprattutto dopo gli eventi del Felix-Gate e lo scoppio della guerra fra maghi e babbani in Gabon: il suo posto ad Hogwarts sarebbe stato ricoperto da un'altra persona altrettanto competente, ma le sue mani sul campo e in caso di emergenza sarebbero state difficili da sostituire.
    Alla domanda del ragazzo, Mikal tornò con gli occhi sulla statua, cercando di esprimere a parole tutto ciò che in quel momento stava provando nel suo animo.

    Disperazione.

    Iniziò, incastrando fra di loro le dita delle mani con evidente nervosismo. Si trattava infatti di un'opera straziante: non c'era nulla di peggio dalla separazione con una persona amata, soprattutto se contro la propria volontà. Quel malessere era evidente dal modo in cui si intrecciavano i loro corpi e poggiavano gli occhi di marmo l'uno sull'altra, sussurrandosi parole invisibili.
    Tuttavia, non era l'unica sensazione che le trasmetteva.

    E speranza.

    C'era amore in quell'abbraccio e la fiamma viva della possibilità di un nuovo incontro, in questa vita o in un'altra.
    Con un grosso sospiro, Mikal provò a distaccarsi da quelle sensazioni, tornando ad ancorarsi per terra con il corpo e con la mente.
    Ritornando alla sua domanda originale, ossia come stesse, aggiunse qualcos'altro per dare contesto alla risposta del ragazzo.

    Sei qui da solo?
     
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    -Sì, sì… sono riuscito a scappare in tempo.-
    Rispose a Zephyrus. Era scappato dalle grinfie di due bravi vecchietti, ma che quel pomeriggio erano stati per lui più un impiccio che altro. Gli era quasi dispiaciuto andarsene, con loro che insistevano perché rimanesse.
    -Sì, ero io… sono stato mandato in pensione anticipata però.-
    Rispose ridendo a Logan, contento che i suoi coetanei lo ricordassero proprio per il suo piccolo commercio illegale. Ascoltò poi la domanda di Zeph. Un sorriso civettuolo gli piegò le labbra; immaginava che l’amico avesse ceduto al fascino di quella rappresentazione, e Stormy non faticava a capirne i motivi. Guardando gli altri artisti comunque, era difficile scegliere. Oltre che per le opere, che Stormy riusciva ad apprezzare parzialmente, non gli sembrava che ce ne fosse uno meno affascinante di altri. Non voleva però attirare le attenzioni su di sé con qualche commento fuori luogo, non quando la richiesta dell’amico aveva già attirato la curiosità di altri, portando la conversazione in una direzione interessante.
    -Potrebbe essere una buona idea. Poi anche se sbagli, credo capirà.-
    Rincarò fiducioso l’idea di Logan, cercando di spingere Zeph a fare quel passo e parlare con l’artista. Non poteva essere certo del fatto che la donna non si sarebbe offesa, ma non voleva abbattere l’amico ancora prima di tentare. E poi era un’artista, e pensò che dovesse essere per forza dotata di una grande sensibilità.
    -Un debole per il soggetto dell’opera…forse?-
    Seguì la scia della domanda posta dall’ex-serpeverde, con un sorriso pungente e gli occhi furbi. Si guardò intorno e il suo sguardo si posò su quello che non sapeva essere Tariq Nkosi. Pensò che ci fosse qualcosa di magnetico in lui, ma al momento non sentiva proprio il coraggio necessario per andare a parlargli. Un altro calice di Vino Elfico lo avrebbe aiutato, ma la sua coscienza gli ricordò che quello non era l’evento appropriato per alzare un po’ troppo il gomito.
    -Comunque da qualche parte ci sarà scritta una descrizione.-
    Aggiunse, pensando ai musei babbani. Magari da qualche parte c’era un opuscolo di pergamena adatto a loro, che li avrebbe aiutati ad avere qualche informazione in più sull’opera che avevano davanti agli occhi e sulla donna che stava eseguendo quella performance.

    Logan Lee Lynch Morgan Savile Zephyrus Greengrass
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    [Luce nel Buio, di Zola Makutu – Zephyrus, Logan, Stormy e Morgan]



    Ascoltò distrattamente lo scambio di parole tra il Cercatore di vino e Logan, al momento più che soddisfatto del suo abbuffarsi di finger food e la propria incapacità – contrariamente ai più dei presenti – di leggere le opere create dagli artisti della mostra. Si interessò assai di più, invece, di venir a sapere da terzi del mercatino clandestino di amuleti creato dal Tempestoso ai tempi della scuola.

    Ma no.
    Devi assolutamente tornare in attività: immediatamente!


    Con quello che aveva visto costare gli amuleti portafortuna oggigiorno, poi, ne sarebbe venuto un business niente male, del quale lui si sarebbe fatto volentieri primo socio attivo e cliente allo stesso tempo, soprattutto in considerazione delle immani sfortune che di recente aveva accumulato tanto in ambito economico - dannati Francesi sgancia-rane - e disavventure varie - dannati2.0 Centauri impazziti.

    Guarda, sono pronto a investirci quello che vuoi.

    Per quanto, a conti fatti, al momento non se lo potesse proprio permettere. Eppure al di là della risata e il tono dello scherzo una parte di lui, anche se remotamente, ci stava quasi sperando con una piccola e imprenditoriale vena d’ottimismo.
    Ascoltò con piacere i suggerimenti dati da entrambi i maghi, facendo altresì passare sotto silenzio e diversi bocconi di stuzzichini ogni loro possibile e maliziosa – per quanto azzeccata – allusione, ché qualora gli avesse detto male con l’artista preferiva di gran lunga che almeno le proprie intenzioni non fossero state note a nessuno dei presenti.

    È un’idea…

    Concluse facendo spallucce per sembrare il più disinteressato che poteva, malgrado l’ultima domanda di Logan gli fece capire che forse non forse era riuscito ad essere convincente a sufficienza.

    No sai, insomma- per ora è la sola di cui ho guardato bene l’opera. Appena avrò visto meglio anche quelle degli altri proverò a passare per congratularmi pure da loro, ovviamente.

    Ovviamente, certo. E così facendo si augurava, perlomeno, di aver spento o attenuato i sospetti circa le proprie intenzioni, assolutamente pure e genuine, s’intendeva.

    Avete ragione dai, allora ci provo - cominciò a incoraggiarsi sfregando appena le mani - ad andarci a parlare.

    Tolte le briciole di cibo, aggiustati abiti e capelli si avviò con finta nonchalance verso l’artista, curandosi lungo il tragitto di fermarsi ancora un attimo con lo sguardo sulle sue installazioni, e soprattutto le didascalie accennate da Stormy.

    Ecco- salve.
    Non volevo disturbare
    - eccome invece - ma ci tenevo davvero a congratularmi: delle opere davvero magnifiche, potenti.

    Esordì esprimendosi con una dizione e proprietà di linguaggio che aveva preso in prestito da qualcuno dei pomposi, distinti vegliardi lì presenti, pur cercando dal suo canto di instillarvi un sentimento e una profondità che appartenevano a lui soltanto.

    Ah, comunque io sono Zephyrus Greengrass, molto piacere.

    Perfetto, ora toccava a lei continuare le presentazioni e toglierlo così dall’impiccio di arrischiarsi nella pronuncia del suo nome.

    Lascio libertà a chiunque voglia, eventualmente, di muovere Zola Makutu per rendere l’interazione con Zeph il più genuina (e divertente?) possibile, volendo anche gestendola con l’ausilio di qualche lancio di dado magari(?)


    Edited by Zephyrus Greengrass - 4/5/2024, 13:44
     
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