Understanding

Area studio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    66
    Location
    Maniero Caulfield, Galles

    Status
    Online

    [ Area studio - tavolino in disparte - sabato pomeriggio di fine aprile ]



    Con il termine dell'anno scolastico ormai in vista, e gli esami G.U.F.O. non molto lontani, Axter aveva preso più sul serio che mai la questione dello studio. Ed in particolare, aveva finalmente deciso di affrontare la sua situazione riguardo a Babbanologia. Fin dall'anno prima, quando quella materia a suo avviso inutile era stata resa obbligatoria, si era trovato in netta difficoltà. E se per un anno e mezzo aveva potuto continuare ad opporsi allo studio, rifiutandosi di imparare i concetti, adesso non se lo poteva più permettere. Eppure, per quanto lui fosse sempre stato piuttosto bravo nello studio, era più forte di lui. Non ci riusciva in nessun modo a comprendere come funzionava quella roba. Il mondo babbano, per lui, era una totale incognita, una cosa che probabilmente non avrebbe mai capito.
    Si era arreso, quindi, al pensiero che avrebbe dovuto chiedere aiuto. Si rifiutava di chiederlo ai compagni di Casa, per paura che qualche altro Serpeverde potesse considerarlo in maniera sbagliata per via dell'impegno che intendeva mettere in qualcosa che, seguendo ideologie puriste di cui Axter spesso parlava con altri Serpeverde, avrebbe dovuto considerare semplicemente come inferiore ed inutile. Aveva quindi avvicinato un compagno di classe di un'altra Casa, che gli era sembrato di vedere che prendesse dei voti decisamente alti nella materia che lui non riusciva proprio a comprendere. E dunque, così facendo, aveva organizzato di incontrarsi con il ragazzo un pomeriggio del weekend, quando avrebbero potuto avere a disposizione tutto il tempo che volevano per concentrarsi sullo studio. Il luogo scelto era l'area studio della biblioteca, dove non sarebbero stati disturbati, o almeno così sperava.
    In attesa all'arrivo del Corvonero, Axter aveva preparato tutto quello che gli poteva servire. Il libro di Babbanologia giaceva aperto sul tavolo di cui il ragazzo si era appropriato, ed accanto ad esso si trovavano alcuni appunti che aveva provato a prendere durante le ultime lezioni. Gli appunti, però, erano abbastanza confusi, tanto che non era esattamente certo di cosa volessero dire. Tutto il concetto di cose che funzionavano a corrente elettrica era, per il giovane Purosangue, un grosso mistero. Non capiva nemmeno come fosse possibile accendere la luce premendo un bottone. Insomma, si poteva dire che fosse sotto lo zero a livello di conoscenze babbane. Cosa che, in effetti, si rifletteva perfettamente nel pietosissimo voto insufficiente che aveva preso fino a quel momento, e che aveva tutta l'intenzione di cambiare.
    Cominciò a leggere qualcosa dagli appunti che aveva preso a lezione, ma la cosa gli sembrò essere ancora meno chiara. Perché mai qualcuno doveva legare dei topi con dei fili ed attaccarli ad uno strano macchinario? Quel passaggio sicuramente se l'era perso per strada, e probabilmente sarebbe stato una delle prime cose che avrebbe chiesto al suo tutor del momento, una volta cominciata quella lezione particolare.
    Sospirò appena, mentre tra le dita si passava una penna di corvo, giocherellando con essa in un gesto abitudinario, che lo aiutava a concentrarsi mentre studiava. Al momento, comunque, poteva solo fare un tentativo disperato di non apparire completamente ignorante in materia, ma era pienamente consapevole anche lui che fatto che, ovviamente, il vero studio sarebbe iniziato all'arrivo dell'altro ragazzo.

    Elliott H. Bailey
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Corvonero
    Posts
    619

    Status
    Anonymous
    Non poteva dire di conoscere Axter Caulfield più di quanto le ore di lezione condivise gli avessero permesso, eppure in quel momento stava salendo una delle scalinate del castello, diretto verso l’aula studio, per aiutarlo in Babbanologia. Doveva essere proprio una bella gatta da pelare per quasi tutti gli studenti purosangue o che provenivano da una famiglia magica al completo, ed Elliott non faticava a capirne i motivi. D’altra parte aveva fatto fatica anche lui ad adattarsi al Mondo Magico, dopo anni passati in quello babbano, ed immaginava che lo stesso accadesse a chi si ritrovava ad interfacciarsi con il lato opposto della medaglia. A lui fortunatamente veniva naturale sapere di cosa la Contessa parlasse durante le lezioni, anche piuttosto noiose dal suo punto di vista. Non c’era bisogno tutto sommato di sapere come funzionasse l’energia elettrica per usare un computer, un elettrodomestico o semplicemente un interruttore. L’insegnante però sembrava essere focalizzata più che altro sul funzionamento degli oggetti, che su argomenti che sarebbero parsi nettamente più interessanti, almeno secondo il suo parere. Nella borsa a tracolla aveva infilato i suoi appunti, il libro e l’occorrente per scrivere. Borsa che stonava con la tuta che la malavoglia gli aveva fatto indossare: era pur sempre sabato, e lui ne aveva abbastanza della scomoda divisa che era obbligato ad indossare per il resto dei giorni. Già sentiva la voce di sua madre intimargli che indossare vestiti babbani l’avrebbe fatto passare per un nato-babbano, nemmeno per un mezzosangue, e a quel pensiero gli tornò in mente lo scambio di lettere che avevano avuto. Stava ancora aspettando una risposta, e cominciava a pensare seriamente che sua madre sarebbe sparita dalla sua vita. Non sapeva come sentirsi a riguardo: si sarebbe dovuto sentire triste? Tradito? Al momento non si sentiva in nessuno dei due modi, anzi al pensiero sentiva quasi un senso di sollievo, come se finalmente si fosse liberato di una zavorra che lo stava trascinando giù, verso il fondale di un lago nero, freddo e profondo. Mentre la sua testa si riempiva di pensieri, a malapena si era accorto di essere giunto a destinazione, lasciando che il suo cervello mettesse il pilota automatico e, non solo lo facesse entrare nell’aula, ma lo portasse davanti ad Axter, con l’espressione di chi non sta affatto pensando a cosa sta facendo. Guarda che sei arrivato, idiota. Gentile come sempre la sua coscienza, che però riuscì nel suo intento di farlo tornare con i piedi per terra.
    -Ciao Axter.-
    Il tono era ancora un po’ distante. Appoggiò la borsa sul tavolo, con un tonfo sordo.
    -Tutto a posto?-
    Chiese poi con il suo solito tono tranquillo, a discapito dei pensieri che sempre più spesso gli invadevano la testa.

    Axter H. Caulfield
     
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    66
    Location
    Maniero Caulfield, Galles

    Status
    Online
    Nell'attendere l'arrivo del compagno di classe con cui studiare, Axter stava giocherellando con la sua penna, e nel frattempo, stava osservando con aria vacua sia il libro di Babbanologia che gli appunti che aveva preso nel corso delle lezioni, o meglio che aveva provato a prendere, visto che lui stesso era il primo a non aver capito un accidenti di quello che aveva scritto. Era preso e concentrato su quello che stava facendo, quando venne distratto dall'arrivo del compagno di classe. Quanto si conoscevano i due? Decisamente poco, nulla più di quanto non fosse basilare fra due persone che avevano condiviso le stesse classi per ormai quasi cinque anni interi. Ma a parte questo, non è che avessero mai avuto qualcosa in comune di cui parlare, ed Axter non si era mai sforzato di provare a conoscerlo, perché non aveva mai visto un proprio tornaconto nel farlo.
    All'arrivo dell'altro ragazzo, si sentì chiamare per nome, e questo gli fece sollevare lo sguardo appena in tempo perché potesse vedere il Corvonero depositare con un tonfo la borsa che portava dietro. Lo sguardo del Serpeverde si fece perplesso, nel vedere come l'altro fosse abbigliato. Un vestito alla babbana, di quelli che Axter non avrebbe mai compreso. Lui, invece, indossava un classico abito da mago, di fattura anche piuttosto pregiata, e dalle colorazioni che ricordavano quelle di Serpeverde. Insomma, ad un occhio disattento sarebbe stato difficile capire che non stava portando la solita divisa scolastica.
    Un'altra cosa che lo lasciò perplesso fu il sentirsi chiamare per nome. Questo perché, avendo ricevuto un'educazione molto formale da sua madre, Axter non era abituato a chiamarsi per nome con persone con cui non aveva chissà quale confidenza. Anche i compagni del suo stesso anno, quindi, era molto facile che li chiamasse per cognome, escludendo giusto quelle eccezioni di persone con cui aveva stretto un pochino di più, tipo i compagni di Casa, che generalmente non aveva grossi problemi a chiamare per nome.
    Tuttavia, non diede dimostrazione di fastidio, nel sentirsi chiamare per nome, ma solo di sorpresa. Ed annuì, quando gli venne chiesto se andava tutto bene, certamente parole di circostanza.

    Elliott. Tutto a posto, tu?

    Per evitare di causare dissapori all'inizio di quella lezione privata di Babbanologia, decise di rispondere all'altro nello stesso modo che quello aveva utilizzato per rivolgersi a lui. Non poteva di certo perdere del tempo a spiegare come mai gli facesse strano sentirsi chiamare per nome da gente con cui non era in grande confidenza. Allo stesso tempo, comunque, sentirsi chiamare per nome non gli era affatto dispiaciuto, perché tutto sommato, nonostante l'educazione molto formale che aveva ricevuto, Axter sarebbe stato volentieri un giovane che faceva amicizia facilmente, e le formalità a cui era abituato, per essere del tutto sinceri, non gli erano mai davvero piaciute.
    Mentre osservava l'altro sistemarsi, il Serpeverde decise di andare subito al dunque con l'argomento del giorno: il suo voto insufficiente in Babbanologia. Prese quindi un lungo respiro, mentre abbassava nuovamente lo sguardo sul libro ed osservava una figura che rappresentava alcuni oggetti facenti parte della categoria degli elettrodomestici, e più nello specifico di quelli da cucina.

    Allora, qui ho un problema di fondo: riconoscere gli oggetti babbani, sapere come si chiamano e a cosa servono. Non penso che la Contessa mi lascerebbe passare il G.U.F.O. di Babbanologia senza queste basi, e detto sinceramente, non so da dove cominciare. Tutti questi oggetti mi sembrano assolutamente inutili!

    Dichiarò quelle parole con convinzione, non riuscendo a trovare un senso a ciò che i babbani avevano costruito, visto che la magia sarebbe stata sufficiente per sopperire a tutte quelle funzioni in maniera rapida e semplice. Ma se voleva passare decentemente l'esame, avrebbe dovuto fare qualcosa per comprendere ed imparare quei particolari, o i suoi voti sarebbero rimasti insufficienti a vita, e poi chi l'avrebbe sentita sua madre?
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Corvonero
    Posts
    619

    Status
    Anonymous
    Non notò l’aria sorpresa del serpeverde e anche se avesse finito per notarlo non avrebbe capito il perché. Era abituato a lasciar perdere le formalità con i suoi coetanei, riservandole solo agli adulti.
    -Sì, sì, tutto bene.-
    A parte gli esami imminenti e altre questioni spinose. Di certo però non si sarebbe messo a parlare di quello con Axter, ed immaginava che quest’ultimo non si sarebbe interessato abbastanza da approfondire. Era stata una semplice domanda di circostanza tra due persone che si conoscevano a malapena. La pioggia picchiettava sui vetri e una luce grigia entrava dalle finestre. Era stato lì con Setoshi proprio a dicembre. Nei suoi ricordi però la stanza era più calda di come gli appariva in quel momento, forse per il periodo natalizio o perché ai tempi sentiva sempre un certo tepore vicino all’amico e questo era rimasto impresso lì. Nel presente invece i colori si erano fatti più chiari e freddi, l’aria più frizzante, ma forse quella era solo data dal vento gelido che entrava dagli spifferi.
    Cominciò a svuotare la borsa e a sedersi, mentre ascoltava la breve, ma efficace descrizione delle difficoltà di Axter. Stava per rispondergli che forse trovava quegli oggetti inutili perché aveva una bacchetta tra le mani, o qualcun altro che poteva fare magie per lui probabilmente, ma decise di non farlo, in fin dei conti quello era un pensiero piuttosto comune tra i maghi.
    -Capisco. Deve essere difficile ricordare a cosa servono, se non li hai mai usati.-
    Guardò su quale pagina il compagno avesse posato gli occhi e vide: un frullatore, uno spremiagrumi, un forno a microonde. Capì che il tema era la cucina. Imprecò mentalmente, perché quella volta si era ritrovato a dover spiegare uno degli argomenti più noiosi, almeno per lui che aveva visto quegli oggetti da sempre e ne faceva uso tutt’ora.
    -Possiamo cominciare da quelli.-
    Fece cenno verso il suo libro. In quel momento nemmeno lui aveva poi molta voglia di ripetere a menadito descrizioni su descrizioni, e stava pensando ad un modo per rendere un po’ meno noiose quelle ore.
    -Pensi di ricordarti già qualcosa?-
    Chiese indifferente, ma mettendoci giusto quella punta di sfida, volta a stuzzicare un po’ l’ambizione dell’altro se ci fosse stata. Immaginava di sì, visto la Casa in cui era stato smistato. Sapeva che alla fine lo smistamento non era poi così attendibile, almeno non sempre, ma non si poteva dire che il Cappello non facesse bene il lavoro.
    -Ad esempio… mettiamo caso che ti trovi nella casa di un babbano e sei senza bacchetta. Quale strumento useresti per riscaldare del cibo precotto?
    Puoi guardare il libro, se non ti viene in mente niente.
    -
    Era una situazione totalmente senza fondamento, ma non impossibile in fin dei conti. Ad esempio Eunjoo aveva perso la sua bacchetta colpita dal Platano Picchiatore, e si poteva essere sempre disarmati da un altro mago. E poi così avrebbe fatto cercare le informazioni direttamente ad Axter, se non avesse saputo rispondergli. Un metodo che sperava si rivelasse più efficace di ripetere parole a pappagallo o ascoltare le definizioni precise e sistematiche della Contessa.

    Axter H. Caulfield
     
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    66
    Location
    Maniero Caulfield, Galles

    Status
    Online
    I convenevoli vennero superati in fretta, senza fermarsi troppo a lungo a parlare del niente. Nel sentirsi dare una risposta di circostanza alla sua domanda altrettanto di circostanza, Axter lasciò semplicemente cadere l'argomento dei saluti, andando subito al sodo. Dopotutto, si erano visti perché il Serpeverde aveva problemi in Babbanologia, dunque era solo quello che gli interessava di ottenere al momento: informazioni che gli avrebbero permesso di passare il G.U.F.O. di Babbanologia con un voto che non avrebbe fatto strappare i capelli a sua madre, talmente fissata con i risultati accademici da aver fatto nascere lo stesso desiderio in Axter, sebbene lui detestasse studiare.
    Quando poi l'altro si interessò a vedere cosa lui stesse cercando di memorizzare, Axter spinse anche il libro di qualche centimetro verso il ragazzo, così che potesse vedere meglio. Non lo fece di certo per gentilezza, quanto più per bisogno di ricevere aiuto nella maniera più rapida possibile.

    Uhm...

    Fu tutto quello che uscì dalla sue labbra, nel sentirsi chiedere se ricordava qualcosa. Il problema era quello: come avrebbe potuto imparare a memoria una lista di oggetti, se non ne comprendeva davvero la funzione? Perché dal punto di vista di chi era cresciuto in una casa completamente magica, tutto ciò che aveva a che fare con l'oggettistica babbana non era altro che un mistero. Uno che, a dirla tutta, non avrebbe mai voluto scoprire. Lui di certo non aveva scelto Babbanologia come materia facoltativa, al terzo anno, eppure dopo il Felix-Gate se l'era ritrovata comunque fra capo e collo, che lo volesse oppure no. E l'anno prima il suo voto era stato in qualche modo giustificato, era il suo primo anno a studiare quella materia, ma adesso non aveva più scuse: non avrebbe potuto prendere un G.U.F.O. troppo scarso. Tuttavia, senza aiuto era ben difficile che arrivasse da qualche parte. Se fosse stato in grado di fare qualcosa da solo, non sarebbe andato a chiedere aiuto ad un Corvonero con cui non aveva niente a che spartire.
    Sentì poi il compagno di classe fare un esempio pratico, ma invece di concentrarsi sulla risposta da dare, Axter pensò solo una cosa: lui non si sarebbe mai trovato in una casa babbana, men che meno senza bacchetta. E perché mai avrebbe dovuto volere del cibo precotto? Sembrava una cosa davvero orribile! Ma non era quello il punto focale, quindi non disse quelle parole ad alta voce, cercando invece di trovare una risposta alla domanda che gli era stata fatta. Che cosa avrebbe usato per scaldare del cibo? La sua prima risposta era ovvia: un fornello con una bella fiamma, quelli li avevano anche i babbani. Ma dovendo menzionare solo gli oggetti presenti nella pagina del libro che aveva davanti... beh, non è che andasse molto lontano.
    Tuttavia, provò comunque ad osservare gli oggetti in questione, cercando di andare per logica. Stava fissando la pagina del libro con gli occhi talmente sgranati che, da vicino, pareva quasi un rettile, come se non avesse avuto le palpebre. Eppure si stava solo sforzando di pensare, di ragionare. Cosa avrebbe usato per scaldare del cibo? Probabilmente qualcosa che fosse abbastanza grande per contenerlo. Dopo aver analizzato una per una le figure di elettrodomestici presenti nella pagina, fu con decisione che allungò un braccio, andando a poggiare l'indice della mano destra su una delle illustrazioni.

    Questo!

    Esclamò quella semplice parola mentre puntava l'immagine nel microonde. Ovviamente non aveva idea di come si chiamasse, di come funzionasse o di che altro fosse in grado di fare, ma sembrava grande a sufficienza per poter contenere del cibo. Al momento, però, non sapeva ancora se la sua deduzione fosse stata corretta oppure del tutto errata, dunque rimase in attesa di sentire un responso da parte del Corvonero.
     
    .
4 replies since 20/4/2024, 15:38   51 views
  Share  
.