Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Mikal Levischmiedt

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    Mikal Levischmiedt
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    Sapienza Sociale
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    Totale Galeoni spesi: 250
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    "Prego, la porta è aperta!"

    Benvenuta Primerooooseeeee! Super felice di vedere una Tassa, specie rara e da proteggere <3
    Ti è stato già detto tutto, perciò non mi resta che augurati buona permanenza <3
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    Mikal lanciava occhiate fugaci verso il suo vecchio studente, continuando però a rimanere concentrata sulla meravigliosa statua davanti al loro sguardo. Alla sua domanda rispose con un piccolo ghigno sarcastico, che però celava tanta amarezza e soprattutto nostalgia.

    Mi piacerebbe saperlo, ma purtroppo non insegno più al castello.

    L'ex Grifondoro non avrebbe potuto saperlo in alcun modo: di certo la notizia del suo abbandono non necessitava di finire sulla Gazzetta del Profeta. Era però un dato di fatto: da ormai due anni non insegnava più Astronomia, e soprattutto non faceva più l'insegnante.

    Adesso sono un Medimago del San Mungo.

    Era stata sicuramente una scelta drastica, sofferta ma necessaria. Sentiva di doversi evolvere, di dover fare altro e sfruttare appieno le sue conoscenze per fare del bene, soprattutto dopo gli eventi del Felix-Gate e lo scoppio della guerra fra maghi e babbani in Gabon: il suo posto ad Hogwarts sarebbe stato ricoperto da un'altra persona altrettanto competente, ma le sue mani sul campo e in caso di emergenza sarebbero state difficili da sostituire.
    Alla domanda del ragazzo, Mikal tornò con gli occhi sulla statua, cercando di esprimere a parole tutto ciò che in quel momento stava provando nel suo animo.

    Disperazione.

    Iniziò, incastrando fra di loro le dita delle mani con evidente nervosismo. Si trattava infatti di un'opera straziante: non c'era nulla di peggio dalla separazione con una persona amata, soprattutto se contro la propria volontà. Quel malessere era evidente dal modo in cui si intrecciavano i loro corpi e poggiavano gli occhi di marmo l'uno sull'altra, sussurrandosi parole invisibili.
    Tuttavia, non era l'unica sensazione che le trasmetteva.

    E speranza.

    C'era amore in quell'abbraccio e la fiamma viva della possibilità di un nuovo incontro, in questa vita o in un'altra.
    Con un grosso sospiro, Mikal provò a distaccarsi da quelle sensazioni, tornando ad ancorarsi per terra con il corpo e con la mente.
    Ritornando alla sua domanda originale, ossia come stesse, aggiunse qualcos'altro per dare contesto alla risposta del ragazzo.

    Sei qui da solo?
  4. .
    Una volta finita l'emergenza "Attacchi di Hogwarts", Mikal poté tirare un sospiro di sollievo: gli studenti avevano superato le fasi più critiche della guarigione e a breve sarebbero potuti tornare tutti al castello, con la speranza che una cosa come quella del 10 Marzo non si verificasse mai più. Supponeva infatti che la Preside non lo avrebbe concesso, aumentando la sorveglianza più del normale o assumendo atti di forza contro gli “Alfieri Rossi”.
    La Medimaga rimpiangeva ogni giorno di non trovarsi più fra quelle mura, e non soltanto per la nostalgia che provava nei confronti dell'Astronomia, ma perché voleva e sapeva di potersi dimostrare utile in emergenze come quelle appena vissute.
    Per questo motivo aveva detto a Christian di volersi rendere disponibile e partecipare all'incontro con l'esperto Mentalista: ai suoi occhi rimaneva pur sempre un suo studente, prima che un paziente, e sentiva di doversene prendere cura al di là del dovere puramente deontologico. Cercò quindi di rendere la stanza adatta all'occasione, rispettando anche le richieste del Serpeverde. Sospirando, si rivolse a lui, dando un'occhiata alla porta per accertarsi che ancora fossero soli.

    Io rimarrò qui, a sbrigare delle carte.

    Si sarebbe posizionata sul fondo della stanza, pergamene alla mano, col solo scopo di non risultare invadente ma utile all'occorrenza. Di tanto in tanto avrebbe lanciato un'occhiata in direzione di Christian e dell'esperto, sperando che tutto procedesse per il meglio e che alla fine lo studente potesse recuperare i ricordi perduti o far pace con l'idea che quel furto non fosse mai accaduto.

    Spero non ti dispiaccia.

    Continuò, accompagnando quelle parole ad un sorriso dai tratti gentili.

    Preferisco accertarmi con i miei occhi che tutto vada per il meglio: l'intrusione mentale non è affatto un'operazione banale.

    La Legilimanzia, così come qualsiasi pozione o magia che agisse sulla mente, poteva rivelarsi molto pericolosa e fare più danni del previsto: Mikal sarebbe stata lì per provare a rimediare ad eventuali complicazioni, sperando ovviamente non se ne verificasse l'occasione.

    Mikal rimane seduta in un angolino: interverrò nuovamente soltanto in caso di bisogno o di specifiche interazioni!
  5. .
    La fine dell'invasione delle ranocchie era stata un sollievo per tutti ma specialmente per i Medimaghi del San Mungo: da mesi non facevano che curare infezioni, escoriazioni e febbri dal sapore tropicale, col rischio costante di venirne contagiati. Fortunatamente quell'ondata di pericolo era terminata ma i problemi non finivano mai, al San Mungo: fra un caso di Spruzzolosi, uno di Vaiolo di Drago e un ritorno di bacchetta finito male, c'era sempre qualcosa da fare.
    La somministrazione di vaccini era probabilmente la parte più semplice del suo lavoro, trattandosi soltanto di una puntura in una parte più o meno particolare del corpo. La prevenzione non sempre era all'ordine del giorno: di solito chi si vaccinava lo faceva per un motivo specifico, spesso perché in base alla propria occupazione rischiava più di altri maghi e streghe di contrarre una malattia magica specifica.
    Si affrettò quindi a raggiungere la sala d'attesa in cerca del nuovo paziente, un uomo dal nome e dall'occupazione importante, che di certo non passava inosservato in piedi fra tutti gli altri, adornato fra l'altro da un abito classico dalla fattura importante.

    Signor Yaxley?

    Chiamò a gran voce, per poi posare gli occhi sulla figura dell'uomo senza poter fare a meno di fissarlo in maniera inopportuna e per ragioni a lei ignote.

    Prego.

    Lo invitò quindi a seguirla in una stanza apposita del piano terra, adibita proprio alla somministrazione di vaccini.
    Imbarazzata per la lunga occhiata che aveva rivolto all'uomo fino a pochi istanti prima, Mikal gli diede le spalle per lavare bene le mani e indossare un nuovo paio di guanti, tossicchiando appena nel tentativo di ritornare al suo normale aplomb.

    Non ci vorrà più di qualche minuto.

    Garantì, iniziando a preparare la strumentazione adeguata alla somministrazione del Vaccino AntiBorbottite, una malattia magica molto singolare che colpiva principalmente maghi e streghe che parlavano in pubblico, caratteristica che inevitabilmente doveva riguardare il Signor Oswald Yaxley.

    Sono riuscita a metterti la targhetta caricando l'immagine su un altro host!


    Edited by Mikal Levischmiedt - 30/4/2024, 11:10
  6. .
    Eccomi! Riesci ad aprire tu? <3
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    Specchio
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    Note: //
  8. .
    Mikal sapeva bene quanto potere possedeva il silenzio, nel bene e nel male.
    Aveva imparato a coltivarlo negli anni, a renderlo suo amico tanto quanto le stelle, così che la loro voce potesse risuonare con più forza dentro al suo animo; la sua, di anima, intanto tramava di pensieri che avrebbe dischiuso una volta pronti, non prima.
    In quel momento il silenzio regnava fra lei e Coral come una terza entità, un essere dotato di aria e magia. Lo accolse col sorriso, lasciando che prendesse il posto di qualsiasi altra parola, di qualsiasi altro suono.

    Imparerai a farlo anche da sola.
    Te lo prometto.


    La ragazza le chiese di rimanere, una richiesta che Mikal non faticò ad accettare. Non avrebbe saputo dire cosa si celava fra i pensieri di Coral adesso che il silenzio era insieme a loro, e in fondo neanche c’era bisogno di scoprirlo: il silenzio, quello, avrebbe custodito ogni pensiero.
    Era solo questione di tempo prima che attecchissero, che risuonassero nel cuore della notte o nella quotidianità del giorno, lasciando il loro segno nei comportamenti, nei gesti, nelle scelte che avrebbe fatto.
    A quel punto la donna non ricordava neanche più i motivi per cui era arrivata fin lì quella mattina e, forse, neanche aveva più importanza. Ciò che importava era che il sole fosse ancora alto sopra le loro teste, che i cuori battessero, che i pensieri fuggissero nel silenzio.
    Libertà dalla Scuola voleva dire libertà di esplorare, di vivere il proprio tempo in maniera diversa, inedita: se regalare il suo alla ragazza significava poterle donare una carezza e qualche momento di serenità, allora l’avrebbe fatto. Le avrebbe donato tutto il tempo di cui aveva bisogno: Mikal augurava a Coral di perdersi prima di ritrovarsi, e di ritrovarsi senza perdersi; le augurava respiri affettuosi, notti silenziose, riflessi piacevoli in cui specchiarsi, a lei e a chiunque si sentisse come lei.
    Sorrise, allora, ricambiando lo sguardo della ragazza con dolcezza.

    Ma al momento non ho altro posto in cui andare.

    Chiuso

  9. .
    Ci sono!
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    La donna ascoltava le parole della ragazza senza battere ciglio, limitandosi ad accoglierle in silenzio insieme al suo corpo spento e appesantito.
    Se solo Coral avesse potuto vedersi come la vedeva lei, o come probabilmente la vedeva la maggior parte delle persone che l’avevano conosciuta a scuola, non avrebbe parlato a quel modo.
    Ma il suo timore maggiore, al momento, era che anche se ci fosse riuscita, se anche avesse visto negli occhi degli altri il suo riflesso, non avrebbe saputo riconoscerlo, o peggio, voluto riconoscerlo.
    A quel punto capì, Mikal, o credette di capire: Maeve non era un’opportunità, ma uno scudo. Era il tentativo estremo di Coral di rendersi apprezzabile ai suoi stessi occhi, prima che a quelli degli altri, una bambola da vestire con tutto ciò che le piaceva di più perché potesse piacersi di più. Si chiese se lo sapesse, se avesse già avuto modo di osservare questa sfumatura di Maeve, o se invece avesse appena iniziato a conoscerne i contorni.
    Pur convinta di quel pensiero, tuttavia, la donna tacque: non aveva intenzione di scombussolare ulteriormente la ragazza, né di gettarle addosso altre preoccupazioni.
    Tutto ciò che poteva fare era donarle qualcosa su cui riflettere nel silenzio della sua inconsistenza, nella speranza che ricordasse il riverbero della sua voce.

    Coral…

    Lo sguardo si perse sulla soglia dell’orizzonte, cercando fra le nuvole parole buone.
    Nel mentre continuava a carezzare i capelli della ragazza, probabilmente senza neanche rendersene conto.
    Coral avrebbe dovuto imparare a coltivare un’immagine di sé a cui voler bene, ad indossare uno sguardo gentile nei suoi confronti.
    Forse Maeve non era la strada giusta per riuscirci ma quella necessaria per capirlo, per capire che amando se stessa avrebbe potuto dominare il silenzio, il nulla, l’inconsistente. Che lei era la persona che doveva apprezzare di più perché quella che l’avrebbe accompagnata per sempre, l’unica che ci sarebbe stata dall’inizio alla fine.
    Doveva trovare il modo giusto per riuscirci, un modo che non prevedeva l’assenso di chi la circondava, un assenso fugace proprio perché d’altri e quindi incontrollabile: la sua casa doveva essere costruita su fondamenta che avevano il suo nome, di modo che potesse resistere anche senza mura.

    Non sei mai sola finché sei con te stessa.
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    Quanto accadeva in Gabon era straziante, e lei che aveva potuto toccare con mano il dolore e la sofferenza di quel popolo poteva affermarlo con certezza: ricordava ancora il tempo in cui al San Mungo si organizzavano raccolte di sangue per gli abitanti del Gabon, raggiunti da una guerra in qualche modo inevitabile per uno stato che poneva fin poca attenzione ai diritti umani, prima che a quelli di maghi e streghe.
    Quando aveva saputo di quella mostra, Mikal non aveva avuto dubbi sul fatto che vi avrebbe partecipato, da sola o in compagnia.
    Entrando all'interno della galleria e iniziando a vagare fra i suoi corridoi, gli occhi scuri erano stati subito attratti da un'opera in particolare, Annientamento, capace di sussurrarle all'anima come un neonato ad una madre: le urla raccontavano più di mille parole così come le lacrime più di mille spilli sulla pelle.
    Con un sospiro, Mikal si costrinse ad allontanare lo sguardo portando una mano al petto, profondamente scossa da quella visione.
    Passeggiando fra i corridoi di quella galleria si sentì subito meglio, piacevolmente colpita anche dalla presenza di alcuni volti noti. In particolare, riconobbe quello del suo ultimo Caposcuola, senza poter fare a meno di ascoltare le sue parole.
    Portò quindi lo sguardo alla statua, L'Ultimo Bacio, capace di trasmetterle un sentimento d'angoscia così forte da costringerla a distogliere lo sguardo.

    Meraviglioso e profondamente triste al contempo.

    Iniziò, ponendosi al fianco dell'ex Grifondoro. Con la schiena dritta e gli occhi in fiamme, Mikal tornò a concentrarsi sulla statua per coglierne appieno il significato e sentirne su di sé la portata.

    Riesco a percepire il dolore come se fosse reale.

    Soltanto a quel punto osò allontanare lo sguardo dalla pietra, poggiandolo sugli occhi di ghiaccio del ragazzo. Nel farlo, gli rivolse anche un sorriso, ben felice di poter scambiare qualche parole con delle persone che, in un modo o nell'altro, avevano fatto parte del suo passato.

    Come stai, Bellamy?
    Rane catturate passivamente: 3
    • 1d5
      3
    • Inviato il
      14/4/2024, 20:45
      Mikal Levischmiedt
  12. .
    Mikal Levischmiedt
    Acquisto:

    Sapienza Divinatoria
    - Chiaroveggenza > Livello 1 (50 Galeoni)
    - Visione del Passato > Livello 1 (50 Galeoni)

    Totale Galeoni spesi: 100
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    Il dubbio dello sconosciuto era lecito ed in effetti anche lei si era posta quella domanda più volte.
    La singolarità della scelta delle ranocchie stava anche nel fatto di averla comunicata, a suo dire: il Ministero Francese voleva rivendicare quel gesto come suo, voleva che gli inglesi sapessero, quasi fosse un ammonimento. Mentre un passo seguiva l'altro all'interno del San Mungo, Mikal parlò a bassa voce, rendendo l'uomo partecipe delle sue idee in merito.

    Mandando qualcosa di più pericoloso avrebbero rischiato di iniziare una guerra magica, probabilmente.

    “Occhio per Occhio, Dente per Dente” era un concetto tanto antico quanto pericoloso: se i francesi avessero ricambiato l'arrivo dei centauri con altri centauri, o con Metagot, o con dei draghi, la situazione sarebbe precipitata nel giro di poco tempo.

    O forse, hanno solo un particolare senso dell'umorismo.

    Le rane rappresentavano qualcosa di simpatico, a modo loro: "per il momento siamo a posto così, ma fallo di nuovo..."
    Si trattavano comunque di supposizioni: magari le rane nascondevano il germe di un'epidemia e lo avrebbero scoperto soltanto dopo anni. Questo però evitò di dirlo allo sconosciuto.
    Ascoltò quindi le parole dell'uomo con interesse, sorridendo appena di fronte al “pacco dalla mamma” per il fratello ricoverato. Mikal si identificò in quel gesto: l'amore era così universale da essere inevitabile una sovrapposizione.

    Secondo Piano, reparto Malattie Magiche.
    La porto da lui, così può farglielo avere di persona.


    Guidò quindi l'uomo verso le scale, a meno che non avesse avuto voglia di farsi accompagnare dall'ascensore fino al piano desiderato. Nel mentre, rassicurò l'uomo sulle condizioni del fratello, dopo aver dato una lettura veloce alla descrizione delle sue condizioni.

    Non mi sembra sia contagioso, ma per sicurezza può evocare un Testabolla ed evitare qualsiasi contatto.

    Lo incoraggiò quindi a farsi avanti, sicura che ogni paziente potesse trarre forza dall'incontro con un caro. Si fermò quindi di fronte alla camera 324, facendo un passo indietro per permettere allo sconosciuto di farsi avanti.

    E' dietro quella porta.

    Rane catturate passivamente:
    Lancio dado: 3
    • 1d5
      3
    • Inviato il
      2/4/2024, 16:21
      Lulu Sparks


    Edited by Lulu Sparks - 2/4/2024, 16:21
  14. .
    Osservò Christian cadere lentamente fra le braccia del sonno, un sonno che sperava gli fosse lieve dato il tormento a cui era stato costretto nella vita reale. Ne approfittò per portare a compimento le cure, fasciando con attenzione il braccio ferito con una benda incantata. Si abbandonò quindi ad un lungo sospiro, stremata più dalla potenza emotiva di quella notte che dalla fatica fatta per eseguire le operazioni necessarie.
    Mentre il Serpeverde riposava, Mikal si precipitò nell'atrio per informare la sua famiglia di quanto accaduto in Sala 9 e delle sue condizioni: parlò loro della scritta, della maledizione e delle vesciche, di come ogni sintomo fosse stato trattato nel migliore dei modi e di quale, a suo dire, fosse il futuro della cicatrice, sebbene al momento potesse farne soltanto delle ipotesi.
    Concluse quindi con l'informazione più importante, che stava bene e che si sarebbe ripreso del tutto. Tenne però per sé l'informazione sul suo stato mentale, dando a lui la possibilità di parlarne ai genitori, trattandosi di qualcosa di molto delicato.
    Tornò quindi in Sala 9, aspettando la fine degli effetti del DolorFast. Nel mentre, aveva iniziato a sistemare le pozioni e gli strumenti utilizzati, sebbene non fosse strettamente un suo compito.
    Al suo risveglio, lo avrebbe accolto con un sorriso, un bicchiere d'acqua e un pezzo di cioccolato, premurandosi adesso di migliorare il suo umore più che il suo stato di salute.
    Non appena si fosse ripreso del tutto dal sonno indotto, gli avrebbe parlato con tono serio, a tratti solenne.

    Chiamerò un Mentalista.

    Iniziò, cercando gli occhi chiari con quelli scuri, dando fede alla sua percezione e credendo che ad ogni modo fosse bene vagliare ogni ipotesi, soprattutto in una circostanza come quella.

    Ma io voglio essere presente.

    Molte cose potevano andare storte con la magia mentale, ed era bene per lui che insieme vi fosse qualcuno pronto a soccorrerlo in caso di necessità.
    Gli sorrise grata, a tratti imbarazzata, dopo aver ascoltato il suo ringraziamento. Mikal aveva fatto il suo dovere ma doveva ammettere che quell'incontro era stato emotivamente asfissiante. Prima di lasciarlo, sfiorò delicatamente la fascia con due dita, senza perdere il contatto con gli occhi del ragazzo. Voleva lasciarlo con un augurio, o meglio, una promessa.

    Che siano la tua forza, Christian.

    Rane catturate passivamente: 1
    • 1d5
      1
    • Inviato il
      2/4/2024, 16:20
      Lulu Sparks


    Edited by Lulu Sparks - 2/4/2024, 16:20
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    Post del/i mese/i precedenti (OFF) non accreditati:
    Rane catturate in precedenza:

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    Mese e Anno: Aprile 2024
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    Edited by Mikal Levischmiedt - 30/4/2024, 12:02
83 replies since 5/1/2016
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