Di Felix-Gate e Rollitrolli

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    Serpeverde
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    La situazione stava degenerando velocemente e non soltanto sulla superficie della piazza in generale, ma anche nel gruppetto che si era formato da quella parte ed in cui lui aveva deciso di infilarsi senza un obiettivo preciso. Se ne stava pentendo? Forse un po' sì, vista la piega che stava prendendo tutta quella faccenda dell'intervista. Di certo non era quello il modo in cui un giornalista doveva approcciarsi a degli intervistati, Gideon ne era abbastanza sicuro, nonostante di giornalismo non sapesse assolutamente nulla.
    Eppure, il vecchio affetto provato per la ragazza dai capelli rossi in quel momento sembrava star tornando pian piano a galla a causa del modo in cui la compagna di Serpeverde si stava facendo trattare da tutti quelli che dovevano essere i suoi ''intervistati''. Non che li biasimasse. La Rosier si era posta piuttosto male e lui stesso non si era risparmiato di tenere la sua lingua avvelenata a posto, ma allo stesso tempo vedere lo sguardo che gli aveva rivolto nel momento in cui - o così gli era parso di capire - le aveva posto una domanda a cui non aveva la risposta, smosse qualcosa all'interno del suo petto. Merope stava facendo di tutto per rispondere a tono a quanto gli venisse detto dagli altri, tuttavia non stava facendo esattamente una bella figura. Gli sembrava più che si stesse arrampicando su degli specchi con scarsissimi risultati.
    Motivo per cui decise di dare il suo non richiesto contributo, mentre sul palco scoppiava una rissa tra Elfi di cui lui non si interessò affatto. Secondo lui gli Elfi servivano soltanto a pulirgli la stanza e servigli del cibo quando, come e dove voleva. Di altro non gli importava in nessun modo.
    Annuì nel momento in cui Merope decise di allontanarsi insieme a lui, segno che anche lei aveva capito che non stesse andando esattamente come previsto. E quando furono abbastanza lontani dal gruppetto decise di prendere la parola, giusto per mandare via quell'imbarazzante silenzio che era sceso su di loro quando avevano cominciato a camminare fianco a fianco.

    «Come mai hai deciso di diventare una giornalista ora?»

    Chiese, nella più totale ingenuità ed anche con una punta di curiosità. Infilò le mani nelle tasche, mentre le iridi nocciola si guardavano intorno senza un motivo preciso. Forse voleva ancora dare il suo contributo alla causa della giovane Rosier.

    «Che ne dici di provare con lui?»

    Con un cenno del capo, Gideon indicò un ragazzo della loro stessa età, di cui ricordava la Casa ed il volto ma non il nome. Il Tassorosso poteva essere un buon intervistato e di certo non avrebbe reagito come quei Grifondoro impertinenti. Sempre che Merope volesse ancora darsi da fare per il suo futuro giornalino, altrimenti avrebbe lasciato a lei altre iniziative.
     
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    Tornare a casa, o meglio, in quella che lui definiva casa. Quella in cui era nato non la poteva definire tale e perciò aveva avuto il bisogno trovare un posto in cui venisse apprezzato, un posto che era contento di vedere e che gli trasmetteva i valori in cui credeva fermamente. Con i Serpeverde aveva legato molto, almeno quasi con tutti, si erano ormai abituati a perdere punti per colpa del ragazzo ed alle sue cazzate giornaliere, era fatto così ma la cosa non l'aveva emarginato dal gruppo. Poteva definire quella come famiglia ed era per quello che ogni volta che finiva un anno era triste, avrebbe passato tre mesi lontani dal suo posto del cuore con persone che odiava ma che comunque si sforzava di apprezzare solo per il titolo che si erano auto-conferiti. Infatti era per quello che aveva salutato il padre la sera prima per poi prendere un areo con direzione Londra. Non sarebbe più tornato in America, era capace di cavarsela da solo e lo sapeva benissimo, oramai aveva quasi quindici anni, non era più un bambino. Arrivò alla festa accompagnato da due dei suoi più cari amici ma che ben presto salutò, lui era interessato alla musica mentre loro volevano curiosare in giro in cerca di qualcosa di non ben definito. Si mise nei posti a sedere, era da solo ma solo il fatto che suonasse Dylan gli faceva piacere. Lo definiva come uno sfigato, troppo innamorato della sua chitarra per capire che avrebbe potuto avere tutte le ragazze della scuola, una persona del genere non meritava il rispetto di JJ, anche se quest'ultimo amava davvero la sua musica. Quel magico momento finì ben presto: due elfi iniziarono a bisticciare su chi di loro fosse il capo, non stava ascoltando ma essendo là vicino era inevitabile sentire qualcosa. Quando il maschio scaraventò la femmina sul cantante ci fu un momento di panico che poi si tramutò in una risata fissa. Rise, rise di gusto, lo fece mentre si allontanava da quel posto dopo aver visto un cantante così popolare fare una figura del genere.

    Non prenderti male Dylan, hai ancora i riccioli

    Si accese una sigaretta mentre ascoltava Douglas e Roland che iniziavano con il loro giro di scommesse, un giro al quale lui avrebbe partecipato di sicuro. Erano tra gli studenti più simpatici, pieni di voglia di fare e che spesso facevano divertire l'intera scuola, due comici che la simpatia ce l'avevano nel sangue. Gli si avvicinò sorridente mentre tirava fuori dalla tasca un gruzzoletto di galeoni, ne prese due ma la voglia di un guadagno più alto lo mangiò.

    Ehi ragazzi, com'è?-Disse mentre gli passava i due galeoni-Cinque galeoni su Polly...

    Sperava che non succedesse nulla, insomma, che i due non si accorgessero della truffa per via della tanta confusione intorno a loro. Se ne andò di là per non destare più sospetti, il fare era disinvolto e la camminata lenta. Non si allontaò molto, anzi, rimase quasi fermo siccome vide un gruppo di ragazzi che sembrava essere molto spassoso e si avvicinò a loro. Passò subito di fronte ad una ragazza che sapeva essere dei Grifondoro e da subito l'idea fu di rallegrare la sua giornata nel modo migliore che conosceva: fare il coglione.

    Credi nell'amore a prima vista o devo ripassarti davanti?

    Lo disse concludendo con con un sorrisino per poi guardare l'altra ragazza che aveva vicino e rispondere ad un invito che non era per lui ma che per pura fortuna aveva sentito.
    La truffa NON è autoconclusiva • Il Narratore • Melody.
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Piazza alla fine di High Street


    Lo sguardo di Merope continuò a dirigersi verso il volto di Gideon , per qualche attimo, nonostante fosse piuttosto evidente quanto la ragazza cercasse di guardare altrove, lasciando scivolare rapidamente lo sguardo in direzione di altri angoli della piazza, là dove manipoli e gruppi di persone a lei perlopiù sconosciute -o soltanto prive di interesse- si erano radunate per prendere parte all'evento.

    « Perché sì. Non deve esserci sempre un motivo dietro qualsiasi cosa, le cose succedono. Succedono e basta, Greengrass. »

    La pronuncia marcatamente stizzita di quelle parole era chiaro che volesse, forse inconsapevolmente, sottintendere forse a significati ben più celati. Ben più profondi di quanto potessero esserli quelli relativi all'apertura di un innocuo giornalino scolastico. Il blocco di appunti venne infilato in borsa senza troppi complimenti, prima che le braccia scivolassero verso il petto, ad incrociarsi con le spalle strette.

    « Per tenere occupato il cervello. Per non dover per forza pensare ad altro, le storie degli altri sono sempre più interessanti della mia. »

    Lo disse abbassando il volume della propria voce di almeno un paio di tacche, come se avesse appena rivelato chissà quale segreto oscuro. Ad ogni modo, uno sbuffò seguitò la pacata gentilezza dimostrata dal ragazzo. Roteò gli occhi verso l'alto, prima di dondolare la testa in segno di diniego.

    « Nah. Ho già perso fiato a sufficienza, non ho voglia di perdere tempo con un altro tontolone. Me ne vado, questo posto mi ha già frantumato i bolidi che non ho. Scusa. »

    Per quanto probabilmente mossa da intenzioni che erano soltanto appena riuscite a raggiungere la superficie, le abitudini sono sempre ardue a morire. Il vulcano dai capelli di fuoco non era conosciuta con determinati epiteti per niente, dopotutto; ad ogni modo, con o senza il permesso di Gideon, Merope fece dietrofront, trascinandosi dietro la povera Elfa Domestica. Avrebbe probabilmente abbandonato quel teatrino per tornarsene a casa.
     
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    Nate rivolse a Gideon G. Greengrass un sorriso pieno d'imbarazzo. Merope non solo aveva stranamente smesso di parlare, ma, accompagnata dalla propria Elfa, sembrava stesse cercando di andarsene. Per quel giovane Tassorosso era poco comprensibile quel comportamento: prima la ragazza gli era parsa un'appassionata giornalista in erba, poi, di colpo, si era come arresa dinanzi all'impossibilità di raccogliere qualche intervista decente per un articolo... eppure lui non le aveva detto di no! Al contrario, gli era parso di essersi dimostrato interessato alla sua attività, nonostante avesse un punto di vista molto distante dal suo riguardo all'argomento che intendeva trattare.

    Emh... pare che i Gufi postini ci porteranno solo la Gazzetta del Profeta e gli altri soliti quotidiani a Settembre.

    Prima ancora che si potesse formare, Nate decise di rompere il silenzio fra lui e Gideon con quella considerazione un po' banale, che non era neppure poi così tanto divertente.

    Tu sei Greengrass, giusto? Io sono Silver dei Tassorosso... frequentiamo a volte qualche corso insieme!

    Nate dubitava che Gideon, come la maggior parte dei Serpeverde, potesse far caso a lui o agli altri di Tassorosso; di solito gli studenti verde-argento si divertivano a ribadire l'inutilità dei figli di Tosca, senza mai dar loro vera considerazione.

    Allora quest'anno ci toccherà andare tutti alle lezioni di Babbanologia... anche per me sarà la prima volta.

    Il Tassorosso cercò di intavolare un discorso con il coetaneo, sperando che continuare quella conversazione avrebbe un po' sciolto l'imbarazzo causato dall'allontanamento di Merope. La strategia per fare conversazione di Silver era semplice: iniziare da qualcosa che sapeva accomunarli. Anche lui, infatti, avrebbe seguito Babbanologia solo a partire dall'anno scolastico venturo; i motivi che l'avevano spinto prima a ignorare quel corso di studi erano piuttosto semplici: lui aveva vissuto gran parte della sua vita fra i Babbani; senza troppa modestia sapeva che si sarebbe annoiato ad ascoltare concetti che gli erano molto più familiari rispetto alle altre conoscenze che Hogwarts potesse offrirgli.
     
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    Nel giro di pochi istanti il tanto conclamato concerto dell'Hellfire Band venne soppiantato da qualcosa di ben più interessante, per lo meno agli occhi di Celine: due degli elfi liberi della Contea degli Elfi Liberi avevano iniziato a darsele di santa ragione, e la ragazza rimpianse davvero, a quel punto, di non avere del sedano o qualsiasi altra cosa da sgranocchiare per assistere a quel duello improvvisato.

    Mi sembra una proposta molto sensata.
    Strano che venga da te.


    Guardò Jude con un finto ciglio sorpreso, prendendola in giro come suo solito.
    Da un'ipotetica vittoria di Polly avrebbero potuto ricavarne un bel gruzzoletto, che di quei tempi poteva rivelarsi molto utile.
    Ma a guardare le stazze dei due elfi, a parere di Celine, c'era ben poco che quel fruscello di Polly potesse fare contro Maciste, benché il cuore la portasse a tifare per lei.
    Pensò allora di intervenire in qualche modo a suo favore, magari con un incantesimo ben piazzato, consapevole però che attaccare Rocky era pressoché impossibile con gli altri due elfi come guardie del corpo.
    Forse avrebbero dovuto trovare un altro modo per garantirsi comunque una vittoria.

    E se scommettessimo un Galeone anche su Macho-elfo?
    Così in un modo o nell'altro rientreremmo nella spesa.


    Due Galeoni spesi per Polly e due Galeoni guadagnati da un'ipotetica – e certa – vittoria di Rocky. Almeno in quel modo non avrebbe buttato nel cesso galeoni a caso.
    Avrebbero soltanto dovuto fare due scommesse diverse, di modo da non insospettire Douglas e il suo compare, per poi aspettare e vedere come sarebbe andata a finire.

    E poi potremmo comprare ben due Caccamombe da lanciare in faccia alla Zombie-Robot.

    I suoi occhi brillarono a quell'idea, cercando soprattutto l'approvazione di Kali, ma
    non ebbe neanche il tempo di dire quella frase che la rossa se ne andò via dalla Piazza, lasciando il gruppetto ai piedi del palco con un'isterica in meno.
    Per fortuna che c'erano ancora gli elfi-lottatori a dare a Celine la dose quotidiana di cringe di cui aveva bisogno.

    O a qualsiasi altra Serpemerda.
    Non mi formalizzo.


    Edited by Celine Baxter - 22/8/2022, 12:58
     
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    Come qualsiasi manuale di bon ton recitava, a tavola era bene non parlare mai di tre cose: sesso, politica e religione. E benché sulla prima si ritenesse fortemente in disaccordo, sulle ultime due non poteva che dirsi favorevole, convinta che attorno al cibo fosse bene ridere e mangiare, non annoiarsi.
    La donna vestita di bianco che si sedette accanto a lei, dall'accento evidentemente americano, aveva voglia di attaccar briga come chiunque altro all'interno di quella bettola.
    Una noia mortale.
    A Lulu non importava nulla del Felix-Gate, anzi, se ne diceva intimamente felice che fosse accaduto: espandere la magia al mondo dei babbani significava poter espandere anche il suo pubblico. Come avrebbe mai potuto dirsi contraria alla crescita della sua fama?
    Sapeva però che dire una cosa del genere pubblicamente corrispondeva a scatenare caos, e Lulu di tutto aveva voglia meno che sopportare gli isterismi di politicanti o di intracciabili: per lei il mondo poteva collassare su se stesso, l'importante era che ne uscisse fuori sana e salva. Poco importava chi altro si sarebbe fatto male nel percorso.
    Mandò giù un sorso di whiskey incendiario, accompagnata da uno sguardo indispettito verso il cielo, per poi poggiare il vetro sul bancone con un tonfo sordo.

    Suvvia, signore: di questo passo mi servirà un altro whiskey incendiario e non ho ancora finito il primo.

    Non che le dispiacesse bere qualche goccio in più, in ogni caso.
    Sperava però che il clima potesse distendersi di modo da consentirle di pubblicizzare The Sparking Fwooper in tutta tranquillità.
    Capì che sarebbe stato pressoché impossibile nell'istante in cui il nuovo arrivato e il resto della sua combriccola fecero scappare via gran parte dei clienti, costretta a quel punto a ingollare il suo whiskey tutto d'un fiato.
    Quanto era faticoso tessere il proprio successo.
    Soprattutto se per farlo doveva piegarsi ad ascoltare un gruppetto di ragazzini strimpellare con i sacri strumenti musicali e assordarle l'udito, o cercare i favori dei loro assurdi manager.

    Signor... lei.

    Si alzò dallo sgabello, piegando la mano in direzione dell'uomo - Neville Paciock - che aveva parlato a nome dei tre senza alcuna esitazione.

    Sono Lulu Sparks, co-proprietaria dello Sparkling Fwooper, Locale in via d'apertura a Diagon Alley, e Cantante professionista.
    Se dovesse sentirvi qualcuno che...


    - sa cantare per davvero -

    ...Possa animare le vostre feste, non esitate a contattarmi.

    Edited by Lulu Sparks - 22/8/2022, 13:08
     
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    Piazza di Hogsmeade



    Sta bene ragazzi!
    Lady sta bene!


    Dylan Strauss, col naso colante sangue, rassicurò un pubblico inesistente sulla salute della sua amata chitarra, mentre un gruppetto di ragazzine urlanti correva da lui per offrirgli tutto il supporto e le cure di cui aveva bisogno – benché non ne fosse evidentemente molto consapevole o preoccupato.
    Polly e Rocky, intanto, continuavano a menarsi a colpi di incantesimi, pugni e spintoni, apparendo e sparendo fra diversi *crac* davanti allo sguardo di tutti i presenti.

    Polly è una polla!

    Sbraitò Rocky, fermandosi per qualche istante sul palco prima di sparire di nuovo, lanciando sulla platea un fascio di luce blu che sfiorò appena Zowie, senza causarle alcun genere di danno.

    E Rocky è un... è un...
    ARGH!


    Polly, al contrario del suo sfidante, non era molto abile con le parole, ma sapeva lanciare degli ottimi incantesimi: peccato che Rocky riuscì a smaterializzarsi prima di essere preso in pieno, lasciando che stavolta fosse Celine a vedersi scomporre i capelli dall'arrivo repentino di un fascio di luce rosso al suo fianco.
    Lo stesso accadde poco dopo a Kali, quando Rocky rispose al fuoco di Polly con l'ennesimo incantesimo. Quello, dopo esser passato affianco alla Corvonero, prese Polly in pieno petto, facendo saltare sul posto Douglas, Roland e chiunque avesse scommesso su di lei fino a quel momento.

    Per tutti i Serpecorni, sarà ancora viva?!

    Silenzio.

    Polly... Polly non...
    Non si arrende così... facilmente...


    La piccola Polly, colpita in pieno da un incantesimo molto potente, si rimise in piedi a fatica, puntando Rocky con sguardo minaccioso.

    Rocky ha... già finito?
    O si è per caso stancato?


    Roland, con fare compiaciuto, si voltò in direzione del suo compare Douglas e di chiunque si trovasse nelle loro vicinante.

    Però... devo dire che quella piccoletta ha fegato.

    Intanto, Douglas si rese conto di qualcosa che non andava nei galeoni di J, J, a cui si rivolse con un sorriso furbacchione anziché con stizza: i Serpeverde erano tutti uguali e non era la prima volta che qualcuno di loro provava a fregarli.

    Sgancia la grana se vuoi versare 5 galeoni, J. J.,

    - J. J. aveva 1/3 possibilità di riuscire a fregare i due scommettitori e purtroppo ha fallito! Puoi regolare la tua quota di conseguenza/provare a fregarli nuovamente/altro.

    - Zowie, Celine e Kali sono state sfiorate da 3 incantesimi degli elfi senza subire alcun danno (esito stabilito dal lancio dei dadi QUI e al post successivo)

    - La lotta fra Rocky e Polly si divide in 3 round, il primo dei quali è stato vinto da Rocky secondo quanto stabilito dal lancio di dadi QUI.

    - Il prossimo round, che potrebbe essere l'ultimo se il dado decreterà ancora la vittoria di Rocky, potrebbe sancire la fine dello scontro e delle scommesse.
    <u>Il nuovo lancio di dadi avverrà all'incirca fra una settimana.
    Fino ad allora potete continuare ad interagire fra di voi e continuare a scommettere.


    Testa di Porco



    Alla Testa di Porco, intanto, le cose sembravano procedere con molta più tranquillità rispetto a quanto stava accadendo in Piazza, benché gli animi sembravano essere molto più caldi.
    Fra whisky incendiari, acquaviola e sgabelli fuori posto, Neville si vide coinvolto da una Signora piuttosto appariscente, alla quale non sapeva bene come rispondere: in fondo lui non era mica un organizzatore di feste.

    Oh... Umh...
    Certo. Grazie.


    Strinse appena la sua mano, piuttosto stranito e indeciso su cosa dirle, mentre Fulbert rimaneva rannicchiato in un angolo del locale e Luna a contare i calici e i piatti sporchi ancora impilati all'interno del lavello.
    A quel punto Neville si sedette nuovamente al bancone, bevendo un sorso della sua burrobirra per nulla ghiacciata. Inclinò leggermente il capo per controllare la porta alle spalle della cameriera, la stessa dove si era rintanato il proprietario del locale.

    Allora, che si dice?
    Il vecchio Aberfoth alla fine si è deciso a fare il test Wombat?


    I frequentatori assidui di quel locale sapevano bene che Aberfoth Silente aveva scelto di non sottoporsi al Test Wombat, per lo meno non ancora, convinto che fosse soltanto un'inutile perdita di tempo e un modo attraverso cui il Ministero li avrebbe tenuti tutti sotto controllo, esattamente ciò che Aberforth non gli avrebbe mai concesso.

    Tredici, sette, dodici.

    Disse Luna all'improvviso, facendo voltare Neville e Fulbert in sua direzione.

    Cosa?

    Tredici bicchieri, sette cucchiai e dodici forchette ancora da lavare.
    Vado a dare una mano.


    Così dicendo Luna si alzò dal posto per andare dietro al bancone affianco ad Adele e aiutarla così nel suo lavoro con un sorriso stampato sul volto.

    La cornice degli adulti prosegue con un semplice scambio di battute: qual è la vostra idea sul test wombat? Neville vi ha dato un assist per esporle!

    Donna Mason*, Eunomia Atwood, Ethan Shelby, Adèle


    Edited by Lulu Sparks - 3/8/2022, 18:09
     
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    1 Agosto 2022, ore 18.00 - Testa di Porco



    Che strazio!

    Questo fu l'unico pensiero che balenò per la testa di Martin mentre si apprestava ad uscire dal suo appartamento di Londra dopo essersi vestito di tutto punto.
    L'abbigliamento era la cosa più importante per Martin, era una sorta di biglietto da visita e non poteva assolutamente permettersi di non essere perfetto. Scelse un completo nero accompagnato da una camicia nera e da una cravatta blu navy.
    Passò davanti ad uno specchio situato a fianco della porta di uscita si fermò a controllare che fosse tutto in ordine, si accese una sigaretta ed uscì.
    Non era felice di ciò che doveva fare ma a volte un uomo deve adeguarsi alle situazioni che la vita gli pone dinnanzi. E chissà magari questo piccolo evento nel villaggio di Hogsmade sarebbe stato il primo mattone per la sua scalata verso la gloria

    Com'è che era? Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità?

    Pensò ridacchiando quando arrivò ad Hogsmade.
    Non si faceva vedere molto spesso in quel luogo, probabilmente era da poco dopo la fine del suo percorso di studi ad Hogwarts che non si recava al villaggio. Ricordava perfettamente l'ultima volta, era con suo padre e dei suoi amici che si erano recati alla Testa di porco per bere e parlare di affari in totale tranquillità. Tranquillità che oggi sembrava del tutto sparita dal villaggio.
    In automatico si recò verso la Testa di Porco, non che amasse bere ma a volte per sopportare l'umanità bisogna lasciarsi andare a qualcosa di più forte di una birra babbana.
    Appena giunto al pub si diresse con passo svelto al bancone ignorando i presenti che stavano discutendo.

    Buonasera, gradirei un bicchiere di idromele, se possibile me lo porti al tavolo, grazie

    Disse indicando un tavolo vuoto vicino alla porta.
    Quel tavolo era perfetto, avrebbe potuto ascoltare la conversazione dei presenti e carpire informazioni importanti su ciò che il popolo pensava del ministero e delle decisioni prese in questo momento di crisi.
    Si sedette, tese l'orecchio tirò fuori dalla tasca interna della giacca il pacchetto di sigarette e ne accese una, inspirò a pieni polmoni e sbuffò fuori la nuvola di fumo.

    Ci sarà da divertirsi

    Pensò mentre il fumo si diradava e attendeva il suo bicchiere di idromele.
     
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    Se gli affari diplomatici fossero sbrogliati in un contesto come quello, anche senza guardare agli arredi inusuali per i palazzi del potere, gli esiti avrebbero potuto essere due e radicalmente differenti: impareggiabile successo o disfatta selvaggia. Quale delle alternative fosse la prediletta dal fato, Eunomia lo ignorava ma non smetteva di interrogarsi a riguardo in quegli attimi concitati. Ciò che era nato come uno scambio di battute si era presto trasformato in un dibattito dall’aspetto vagamente inquisitorio a cui si erano ormai aggiunte troppe variabili perché avesse anche solo senso continuare a parlarne o aspettarsi una risposta. Diversi uomini ordinarono da bere, com’era del resto prevedibile in un locale, la donna al fianco della diplomatica interruppe due dei nuovi ingressi e la loro pubblicità per farne una sfacciata a sua volta, mentre una delle clienti si trasferiva dall’altro lato del bancone per servire quasi si fosse improvvisamente trasformata in una dipendente. Se il mondo magico non fosse già piombato in un caos ancora più grande, Eunomia avrebbe pensato che una fattura di proporzioni mai viste prima si fosse abbattuta sul villaggio, costringendo tutti intorno ad affaccendarsi nell’attività più stramba possibile dato il contesto.
    Fece areare il suo whisky con dei movimenti decisi ma composti, poi mandò giù in un sol sorso, a occhi chiusi, desiderosa di approfittare del trambusto generale e lasciare la sala inosservata.
    Erano tempi duri, e mai come in quel momento storico era una considerazione lontana dai ritornelli stanchi di un nostalgico dei bei tempi andati. La diplomatica si alzò, lasciando un galeone in più del necessario sul bancone e fece per andar via senza aggiungere nulla, quando incontrò lo sguardo di un collega.

    «L’Inghilterra magica si è ridotta tutta a Hogsmeade, questa sera?»

    Gli domandò con un sopracciglio sollevato e un vago sorriso di cortesia. Incontrare sconosciuti era per certi versi più un’attività più gestibile che nel caso di collaboratori o colleghi: era anzi più naturale e libera da costrizioni e preconcetti. La verità era che sin dal primo momento Eunomia si era sentita una nota stonata nell’orchestra confusa di quella serata, e ora ne aveva appena trovata un’altra, perlomeno a suo giudizio, che invece aveva l’aria di passarsela come un melodicissimo passaggio come gli altri.

    «Hai ascoltato a sufficienza?»

    Sistemò meglio la borsetta nell’incavo dell’avambraccio, poi tornò a fissare Martin Damgaard. Non si era accorta del suo arrivo e la sfiorò persino l’idea che fosse lì da prima che arrivasse lei. Doveva aver assistito a una certa parte del dibattito, le interessava solo sapere quanto.
     
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    Piazza di Hogsmeade



    Messa in salvo la sua chitarra, Dylan Strauss e le sue sei fan si allontanarono dal palco, ormai trasformato in un ring in piena regola. Se non fosse stato per i due piccoli pugili, che a pugnetti si prendevano di certo, ma inframezzando questi buffi contatti fisici con vere e proprie bombe luminose che sfrecciavano in ogni direzione, specie sul pubblico fatto perlopiù di ragazzini, e svanendo e riapparendo qua e là con un'agilità sorprendente.

    Polly è una polla!

    Ribadì Rocky: aveva trovato la formula giusta per l'insulto, e non aveva intenzione di sforzarsi per trovarne un'altra. Ripetersi non era un problema.
    Tra un pop e un crac, i due elfi non se le mandavano a dire.

    E Rocky... non mette i calzini!

    Da buona elfa libera, Polly si abbandonò a un insulto elfico di nuova generazione. Provò all'istante una tale soddisfazione da fermarsi compiaciuta e con un sorriso larghissimo sul volto. Una mossa che le costò cara. Rocky, colpito nel profondo del suo essere davvero libero, soprattutto di indossare tutti i calzini che voleva, in un attimo le si parò davanti e con la manina nodosa distesa, le sbatté un potente incantesimo sul muso e la scaraventò indifesa dall'altra parte del palco.

    Rocky mette le mutande e anche la sciarpina.

    Polly, incapace ormai di alzarsi sulle sue gambe, si rannicchiò lacrimando, tra lo sconcerto dei presenti.
    Cosa accadde subito dopo, fu un grande mistero consegnato alla breve storia degli elfi liberi. Con un solo cenno della mano, senza alcun apparente significato per gli umani, Rocky disegnò un cerchio invisibile sulla sua testa e richiamò l'attenzione degli elfi presenti, Polly compresa: uno schiocco di dita contemporaneo dei sette, la cosa più ritmata che si fosse sentita nella piazzetta quella sera, e tutte le creaturine svanirono nel nulla lasciando sedie e tavoli divelti, qualche ragazzino spaventato e il naso rotto di un chitarrista.
    Gli unici rimasti soddisfatti erano i due allibratori improvvisati: l'esito dello scontro era quello che pagava meno di tutti, cioè più soldi per loro, e tutto sommato era di buon auspicio per l'anno scolastico a venire.

    Punti guadagnati:

    Brànt: 3 Punti Post + 50 Galeoni
    Adèle: 2 Punti Post + 50 Galeoni
    Jude: 3 Punti Post + 50 Galeoni
    Zowie: 2 Punti Post + 50 Galeoni
    Celine: 3 Punti Post + 50 Galeoni
    Lulu: 2 Punti Post + 50 Galeoni
    Gideon: 3 Punti Post + 50 Galeoni
    Eunomia: 3 Punti Post + 50 Galeoni
    Kali: 2 Punti Post + 50 Galeoni
    Nate: 2 Punti Post + 50 Galeoni
    Melody: 2 Punti Post + 50 Galeoni
    Donna: 1 Punto Post + 50 Galeoni
    Ethan Shelby: 1 Punto Post + 50 Galeoni
    J. J.: 1 Punto Post + 50 Galeoni
    Martin: 1 Punto Post + 50 Galeoni


    Evento concluso



    Edited by Celine Baxter - 16/8/2022, 19:51
     
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