La Ballata del Leone e del Serpente

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    Grifondoro
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    Trattenne a stento una risata quando la Responsabile dei Grifondoro si avvicinò a Morgan per complimentarsi con lei e, subito dopo, affidarle una punizione che fosse da esempio per tutti quanti. Quella donna aveva la capacità di risultare dolce e autoritaria allo stesso tempo, uno strano connubio che lo aveva sempre portato a provare un certo timore nei confronti della sua stessa Responsabile. Per quanto fosse sempre disponibile ad ascoltare le richieste dei suoi studenti, l’insegnante di Trasfigurazione sembrava celare sempre un lato “oscuro”, se così poteva definirsi, una severità e un grande potere nascosto dietro un sorriso cordiale e “nonnesco”. Fu sinceramente dispiaciuto di dover dire addio alla scimmietta – o qualunque cosa fosse – senza nemmeno averla potuta accarezzare una sola volta, era sicuro sarebbe stata un’ottima mascotte per tutti loro. Strinse la testa tra le spalle e, dopo quel piccolo episodio tragicomico, restò sull’attenti per ascoltare il resto della spiegazione e quelle che dovevano essere le fasi finali della lezione.

    Un brivido gli percorse la schiena quando capì di essere finito in coppia con Florence. La ragazza si indicò le mani e mimò un certo gesto di “svolazzamento” delle dita. Per solo qualche secondo la squadrò con aria interrogativa, senza realmente comprendere il significato di quel gesto così singolare, e solo quando realizzò che si stava riferendo alle sue fantastiche mani di fata, lo sguardo di Jacob si illuminò e gli occhi si accesero di un sentimento di sfida.

    Non oseresti mica rovinarmele?

    Si portò la mano destra dietro la sinistra, entrambe vicino al petto, come a volerle custodire gelosamente con quel gesto di protezione. Si mise dunque in posizione, aspettando la mossa della compagna.

    Avanti, vediamo di cosa sei capace.

    Si pose con atteggiamento provocatorio e di sfida, tradito soltanto dal suo classico sorrisetto divertito che affiorò sulle sue labbra per smorzare la tensione, anche se in cuor suo aveva un po’ di timore riguardo l’evocazione di Florence. Avrebbe potuto sorprenderlo in mille modi diversi, e non era neanche detto che si attenesse alle regole imposte dalla Garfield.

    Si molleggiò sulle ginocchia, estraendo nuovamente la bacchetta dalla fondina sul fianco destro e mettendosi in posizione di difesa, la gamba destra leggermente più avanti rispetto alla sinistra, il respiro regolare, il braccio sinistro lasciato a scivolare lungo il fianco omolaterale e il destro che reggeva il catalizzatore magico con una presa salda, lasciando comunque un certo spazio di manovra al polso e all’avambraccio. Lo sguardo intercettò subito quello dell’avversaria, seguendolo per capire che puntava alla sua testa, o poco sopra. Rimase interdetto, ma l’unica cosa logica che l’istinto gli suggerì di fare fu evocare uno scudo proprio sopra la sua testa.

    Protego Horribilis!

    Il braccio scattò verso l’alto ed eseguì un movimento rapido con l’intento di evocare lo scudo potenziato proprio sopra di sé, cercando di proteggersi da qualunque cosa potesse arrivargli addosso.
    Jacob tenta di evocare uno scudo sopra la propria testa per proteggersi dall'eventuale spadellata di Florenzia
     
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    Corvonero
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    Pensò che una volta ogni tanto fallire non fosse poi così male, a maggior ragione quando gli risparmiava di partecipare a esercitazioni sotto gli sguardi autoritari di Preside e Ministro in persona: darsi addosso ogni sottospecie di oggetto appena evocato per mettere alla prova la difesa magica dello studente di turno. Con quale coraggio avrebbe lanciato la sua colorita lanterna giapponese? E nondimeno, con quale fasullissimo timore dall’altra parte sarebbe stata accolta al di là del proprio incanto difensivo? Non era un amante del genere, ma gli sembrava tanto una di quelle stravaganze da teatro Kabuki per cui Soledad invece avrebbe pagato il biglietto. Setoshi decisamente no, nel modo più assoluto. Lui il biglietto aveva fatto sì che neppure potesse arrivare alla vendita.

    «Dite che anche loro faranno una dimostrazione pratica più tardi?»

    Si disse attorno con occhi smarriti, in realtà senza necessariamente aspettarsi alcuna risposta di rimando.
    Perché in tal caso forse il biglietto sarebbe valso persino il prezzo di salire sulla scena di quel bizzarro spettacolo assieme al resto dei compagni di classe, un palcoscenico al momento costellato di mazze da battitore; guantoni da box; massi; corde in fune o di pelle che fossero; finanche a padelle lanciate per aria. Ce ne era una per ogni colore della furia e irruenza evocatrice degli studenti lì presente, da un carminio scottato al rosso fromia indica, pareva quasi di essere all’interno di una stanza dei giochi-senza-senso dove un groppo di bambini si divertiva a gettarsi contro l’oggetto che più lo divertiva, fosse pure stato...

    «Ehm-ehm… coltello.
    Coltello.»


    Articolò tossendo dallo stupore e con un ciuffo verde acero che prendeva a colorargli la nuca, mentre indicava a braccio semispiegato l’inaspettato scenario. A confronto la scimmia frangiata di bianchi seta era stata assai più innocua come scelta, per quanto discutibile. Che alla ragazza servissero un paio di lenti per rendersi conto di quello che stava facendo?

    «Evocatio.»

    Espirò come nulla fosse, anche perché tanto sempre il nulla rimase ad accogliere quel suo magro tentativo e opportunità per fare alcunché.

    «Ecco… – Probabilmente con le parole avrebbe risolto di più – «Tutto bene?» sebbene la sua ciocca verde acero rimanesse ancora ostinata per qualche manciata di secondi, a rammentargli il misto di raccapriccio e adesso persino olivastra vergogna provata per esser intromesso.

    Romeo Elia de' Medici... così ingenua intromissione random
     
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    Tassorosso
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    Lentamente, gli angoli della sua bocca si sollevarono verso le guance, dando vita ad uno di quei sorrisi fatti di pura gioia e innocenza. Un’ondata di calore scaturì dal suo petto, una sensazione calda e rassicurante, un misto di felicità e orgoglio, per sé stesso e le sue capacità. Orgoglio che erano mesi, forse anni, che non riusciva a trovare, la scala in rappresentazione della sua autostima si alzò di un piolo o due, incrementato la fiducia che provava per le sue capacità e in sé stesso. Non era facile, aumentare la propria autostima, soprattutto per uno come lui, pieno di fobie e di insicurezze. Si guardò intorno osservando e studiando come la maggior parte dei suoi compagni avesse completato con successo l’evocazione dei loro incantesimi, e si chiese se alcuni di loro, come lui avessero trovato difficile e arduo il compito a loro assegnatogli, per lui di certo lo era stato. Comunque, non era sicuro, sentendosi come in un sogno, di poter riuscire a evocare di nuovo qualcosa di abbastanza grande come il peluche gigante a forma di volpe, come poc’anzi. Era ancora troppo insicuro delle sue capacità per essere, per lo meno, abbastanza sicuro che funzionasse l’incantesimo. Ascoltò attentamente le ultime raccomandazione della Docente di Trasfigurazione e cercò di guardarsi intorno, non conosceva per davvero nessun Grifondoro, l’unica con cui avesse anche solo parlato era una ragazza, per cui fu con fatica che riuscì, anche grazie alle indicazioni della Docente e al fatto che il ragazzo era rimasto solo in mezzo alla stanza, ad individuare Dominic. Non voleva duello combattere, odiava combattere, per quanto lo riguardava, sarebbe stato molto felice e contento se quella lezione finisse con solo la riuscita dell’incantesimo, senza la pratica extra mascherata da un piccolo. Non voleva far del male a nessuno e, forse anche per questa sua natura pacifista, non riusciva a trovare un oggetto abbastanza grande che potesse essere considerato offensivo, senza ricadere nel “sto cercando di ucciderti”, si accontentò quindi della prima, e non mortale, idea che gli era saltata in testa. Non gli disse nulla, si fece solo avanti, piazzandosi davanti all’altro puntando contro la bacchetta in Salice.

    Evocatio!

    Se l’incantesimo fosse andato a buon fine, dalla fonte di luce che comparve sopra la testa del Grifondoro ne sarebbero uscite dei piatti in ceramica che, grazie alla forza di gravità, si sarebbero andati ad infrangere ai piedi del ragazzo, spaccandosi in mille pezzi. Il suo intento ovviamente era quello di ferire leggermente, il ragazzo più grande con le schegge.

    Utilizzo di Evocatio (Conoscenza Avanzata Trafigurativa) per l'evocazione di piatti in ceramica
     
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    Dunia

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    Una guereza!

    Rispose a Jacob entusiasta, oltremodo felice che l'altro non avesse maltrattato il piccolo Gabriel. Morgan era su di giri, e la scimmia doveva sentirlo perché sembrava essere in overdose di caffè anche lei. Del resto, perché non approfittare degli istanti di vita a lei concessi in mezzo a così tanti studenti privi di catene ed aspettative?
    Poteva essere tutto così dannatamente divertente!

    Ehi, Jones! Non trovi ti somigli un po'?

    Domandò al compagno di Grifondoro indicando il busto abilmente evocato da Celine e che, ci avrebbe giurato, era uguale uguale al ragazzo. Un caso fortuito? Che i due si fossero anche scambiati uno sguardo - complice? Malizioso? Innamorato? - passò immediatamente in secondo piano per la giovane rossa perché la docente di Trasformazione preferì concentrarsi su di lei e la sua tenerissima infrazione piuttosto che su Eunjoo e Valaska chiaramente intente a pugnalarsi a vicenda con lo sguardo.

    Posso addestrarla. Giuuuuuuuro!

    Poteva, in effetti. Non che lo avrebbe fatto, era abbastanza contraria all'idea, ma ne sarebbe stata in grado. Lo disse alla Garfield tenendosi la scimmia vicina al petto come fosse stata un figlio, ma la strega non cedette agli occhioni da cerbiatta della più piccola e Gabriel sparì così com'era arrivato.
    Indubbiamente avrebbe meritato più rispetto, si disse.
    Sbuffò ed incrociò le braccia sotto al seno, un po' offesa, e mentre tutte le evocazioni sparivano e gli scudi si infrangevano, la lezione proseguì e il nome del suo avversario la accese come un stella. Ah, il buon Carrington. Quante ne avrebbe avute da dire su quel tipo.

    Evocatio.

    Non diede davvero tempo all'altro di prepararsi o di realizzare cosa stesse accadendo, Morgan amava l'effetto sorpresa come tutti dovevano ormai aver capito, e semplicemente sventolò la bacchetta magica davanti a sé mirando verso l'avversario, il grosso tronco ben chiaro e nitido nella sua mente, una corda a rassicurarlo apparentemente al nulla, letale e spietato come un ariete che decide di sfondare un portone, e quel portone era lo stomaco ignaro e viziato del Serpeverde.
    Avrebbe dondolato una sua volta, evocato già nella posizione di trazione prima del rilascio.
     
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    Il flusso di pensieri a cui si stava lasciando andare Bella venne bruscamente interrotto - per quanto una parte di sé ne fosse in realtà estremamente sollevata. Nel momento in cui tornò nel presente si accorse di aver iniziato a vagare con la fantasia; ringraziò solo di non essere rimasta imbambolata con lo sguardo su Gabriel, nel frattempo.
    Si redestò ed in fretta annuì quando la voce del concasato arrivò dritta alle sue orecchie. Ce l'aveva con lei? Non fece in tempo a chiederselo. In realtà era così concentrata a non sembrare una stralunata che rispose nell'immediato, stringendosi nelle spalle e senza pensarci troppo.

    « Forse sarebbe un bene se ci risparmiassero quest'agonia. »

    sussurò di rimando, provvedendo subito dopo a scuotere la testa per scacciar via quel pensiero poco educato. Non erano cose da ammettere ad alta voce, quelle.
    Infatti il secondo dopo era tornata a concentrarsi sull'esercizio da svolgere; se fosse riuscita a vedere almeno un'ala del corvo di marmo che stava cercando di evocare, sarebbe stato un progresso non da poco. In quel momento Bella notò come cambiava la sua percezione di sé e delle sua capacità magiche quando Gabriel Rosier era nei paraggi. Solitamente, studiosa e precisa com'era, si sarebbe irritata di fronte ad un fallimento. Non si sarebbe mai e poi mai accontentata di un risultato mediocre. Ma, per qualche motivo, quando il Serpeverde era a vista d'occhio sapeva di non poter puntare troppo in alto. Le rubava le energie, la sua concentrazione era immediatamente rivolta a lui e a lui soltanto e, per quanto fosse in grado di rendersene conto, non poteva farci niente. Magari gli anni precedenti sì, ma addentrandosi sempre di più nella fase adolescenziale e crescendo assieme a lei, quella cotta stava raggiungendo livelli di ossessione che non riusciva più a gestire.

    « Evocatio. »

    dichiarò in un sussurro, dopo aver preso un lungo respiro di coinciliazione. Forse era stato un bene che il Corvonero l'avesse distratta dai suoi stessi pensieri, perché quella che le si parò di fronte agli occhi fu nient'altro che la riuscita dell'incantesimo, la materializzazione di quelle che erano le sue volontà: evocare la statuetta di un corvo. Si lasciò andare ad un sorriso, sentendo già le orecchie farsi più calde sulla punta. E subito tornò a guardare il concasato vicino a lei, giusto per controllare se se ne fosse accorto anche lui.

     
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    Serpeverde
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    In quella lezione Christian si era limitato a fare da sfondo all'intero scenario, ché non aveva apprezzato come i drammi personali fossero diventati protagonisti assoluti. Lui alla scuola dava un'importanza praticamente sacra, quindi sentiva offesi i valori che una lezione interessante come quella avrebbe potuto condividere con loro. Fortunatamente era riuscito a non farsi coinvolgere e ad apprendere il Protego Horribilis con rapidità, e se era stato uno dei primi a farlo significava che concentrarsi solo su quello aveva un'effettiva utilità.
    Terminata la parte della lezione dedicata all'apprendimento, i docenti di Trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure li divisero in coppie con l'intenzione di farli duellare utilizzando unicamente quei due nuovi incantesimi. A Christian non interessava più di tanto contro chi dovesse duellare - dato che in generale il duello era una delle sue passioni -, ma fu contento di sapere che la persona scelta non era del tutto una sconosciuta. Avrebbe almeno potuto capire un po' più di lei sulla base di quello che avrebbe scelto di evocare.
    Non ebbe nemmeno il tempo di prepararsi per bene davanti alla Grifondoro che questa cominciò con l'evocazione, materializzando davanti a sé un tronco che mirava esattamente allo stomaco del Serpeverde. Quest'ultimo non aveva che qualche secondo per l'evocazione del suo scudo, così decise di non perdere tempo ulteriore e di cominciare a salvarsi la pelle.

    Protego Horribilis!

    Fece un movimento rapido con la bacchetta, lo stesso che aveva fatto poco prima per imparare quell'incantesimo. Sperava che la stessa efficacia con cui aveva appresso l'incanto l'avrebbe dimostrata anche adesso che doveva concretamente farne uso, specie perché il tronco evocato da Elizabeth, qualora lo avesse colpito, gli avrebbe fatto male per davvero.
    Nel caso in cui fosse riuscito ad evocare lo scudo e a schermarsi così dall'ariete, lo studente avrebbe osservato la ragazzina sorpreso più che irritato.

    L'obiettivo era bucarmi lo stomaco, Elizabeth?

    La sua non era che retorica, anche perché, vedendo quello che avevano evocato altri studenti, a lui era tutto sommato andato bene. C'era chi aveva dovuto avere a che fare con macigni giganti o, ancora peggio, coltelli...

    Post Recupero Malus (-3 Fatica e -1 Destrezza): 4/5
     
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  7. Sugar Holmes
     
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    L'avvicinarsi di Petyr fu provvidenziale, ché impegnata a capire cosa le stesse accadendo intorno ed essendosi persa qualche passaggio di fondamentale importanza, Sugar non sapeva con chi parlare.
    Non commentò la perdita di punti di Morgan, limitandosi invece ad abbassare lo sguardo e ad assottigliare le labbra: non poteva permettersi di lamentarsi dopo essere stata lei stessa ad aver fatto perdere una manciata di rubini ai Grifondoro. Ignorò persino quella vocina che le suggeriva che lei, al contrario di Morgan, i punti li aveva anche ottenuti però.
    Si complimentò tacitamente con se stessa per la diplomazia e la maturità dimostrate e volse lo sguardo sul Tassorosso, compagno di tante disavventure.

    «Immagino che quell'incontro sia stato propiziatorio.»

    Commentò con un mezzo sorriso mentre, imitando il ragazzo, si preparava al potenziale duello. Faticava a vederlo come tale, Sugar, che di duelli non ne aveva mai fatti, ma di certo immaginava qualcosa di più elettrizzante che non evocare una scimmia e uno scudo. Tuttavia non se ne lamentò e quando l'altro le domandò se avesse deciso qualcosa, che Sugar immaginò riguardasse il proprio futuro incerto, si strinse nelle spalle rigirandosi la bacchetta fra le dita.

    «Sembra che sia il mondo a decidere per me.»

    Non rientrava nei suoi sogni fare l'auror né lo spezzincantesimi, eppure si ritrovò eccezionalmente bene nei panni di chi doveva difendersi da un attacco avversario.
    Quando vide il tasso fare sul serio, la gallese riportò alla mente le parole del professor Malfoy, immaginando quello scudo che un attimo prima le si era materializzato davanti.
    Non attese neppure di vedere cosa l'altro avesse intenzione di evocare, invece mosse rapidamente il polso tentando di ripetere passo dopo passo quanto fatto in precedenza, tentando di ricreare una patina magica in grado di evitarle un bernoccolo in fronte.

    «Protego Horribilis!»

    Uno sguardo stupito a concentrarsi sulla mazza da Battitore, non tanto per aver constatato le strane e discutibili tendenze del compagno, quanto per riflettere sull'eventualità che avessero altro in comune, oltre che la passione per i segreti che si vociferavano tra i quadri del castello.
     
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    Il Narratore
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    Rimasta sola, la Preside si alzò dalla seduta per far compagnia a Estia e, insieme a lei, sorvegliare che nessuno degli studenti si facesse male.
    Minerva rimase sconvolta nel notare il genere di oggetti richiamati dalla gran parte di loro, che fra massi, fruste e quant'altro di certo non avevano preso quell'esercitazione alla leggera. Scrutava Estia con le labbra strette, come in un rimprovero, sussurrandole parole che soltanto lei avrebbe potuto sentire.

    Spero per te che nessuno dei membri del Consiglio dei Governatori di Hogwarts venga a lamentarsi di ciò a cui stiamo assistendo oggi.

    Estia non si voltò a guardarla, ancora concentrata a sorvegliare i duelli fra gli studenti. Le parlò con calma e una palese nota di ironia nella voce.

    Oh, Minerva, lascia che lo facciano: in quel caso ricorderò loro di non permettere ai figli di giocare al Quidditch. Farsi rincorrere da sfere d'acciaio a cinquanta metri d'altezza non è forse un'esperienza altrettanto problematica?

    E scommetteva che, a quel punto, tutti quanti loro avrebbero ritirato ogni genere di accusa. Il concetto di “pericolo” nel mondo magico non corrispondeva a quello che vigeva fra i babbani: era sorprendente, per lei, che esistesse ancora chi non riusciva a capirlo, McGranitt inclusa. La Preside rimase stizzita da quelle parole, incapace di ribattere come suo solito quando toccata nel suo punto debole, il Quidditch: Estia Garfield era probabilmente l'unica persona esistente al mondo capace di tenerle testa e, se necessario, spingerla al silenzio.

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    Oh no, esempio sbagliato?

    Domandò retorica la Responsabile di Grifondoro, trattenendo a stento un sorrisino, scrutandola appena sottecchi.
    Ma non ebbe il tempo di continuare a infierire, che un siparietto alquanto singolare attirò il suo sguardo.

    A proposito di “problematico”.
    Evanesco!


    La bacchetta puntò il coltello che Aletheia teneva fra le mani, volto minacciosamente contro uno studente dei Serpeverde intento a sfidare e a difendersi con successo dall'attacco di un'altra concasata.

    Signorina Damnika, 10 Punti in meno a Serpeverde!
    E adesso torni subito alla sua postazione: non mi serve essere il suo Responsabile per rimproverarla e ammonirla di ciò che sta facendo, un comportamento che di certo non rientra fra gli scopi di questa esercitazione.
    L'aspetto dunque nel mio ufficio domani sera insieme alla signorina N'Dugu.


    Sistemò la gonna, Estia, come se la rabbia avesse scompigliato ciò che indossava anziché il suo umore.
    Dopo di che, sia lei che la Preside iniziarono a dividere le coppie con magie, facendo evanescere oggetti che avrebbero rischiato di ferire o danneggiare chi di loro non era riuscito a difendersi o schivare per tempo.
    Gli unici a proteggersi con i giusti riflessi, infatti, furono Romeo, Jacob, Sugar e Cursa. Tutti gli altri erano riusciti a schivare il bersaglio o a salvarsi grazie al tempestivo intervento di una delle due docenti.
    Una volta riportato l'ordine all'interno dell'Aula, Estia Garfield tornò ad avanzare con passo deciso fra di loro, pronta a lasciarli con un'ultima, dovuta riflessione in merito a ciò che avevano appena appreso.

    Le conoscenze che vi abbiamo dato non sono armi da sfoderare in ogni circostanza.
    Costano fatica, impegno e costanza nella pratica: trattatele come un asso nella manica più che un cavallo di battaglia, o potrebbero ritorcersi contro di voi.


    Un rumore di tacchi anticipò quindi il ritorno della Ministra Hermione Granger. Non era seguita però da Draco Malfoy, rimasto chissà dove.
    La Preside ed Estia Garfield si scambiarono un'occhiata, e la prima cercò presto la sua vecchia studentessa con uno sguardo perplesso, quasi inquisitore. Hermione Granger, in tutta risposta, si limitò ad un sorriso imbarazzato, scusandosi a bassa voce per l'assenza improvvisa e imprevista.
    Molti studenti erano ormai pronti ad andarsene per dedicarsi alla successiva lezione della giornata ma la donna li richiamò tutti, invitandoli ad attendere ancora un istante e, implicitamente, ad ascoltarla.

    S6Xes97
    Vi starete chiedendo il motivo della mia visita.

    Chiunque a quella frase avrebbe compreso di dover stare in silenzio e ascoltare le parole della Ministra.

    Ebbene, volevo essere io ad avvisarvi di due spiacevoli decisioni che coinvolgeranno in prima persona molti di voi.
    La prima, è che il Campionato di Quidditch di quest'anno non verrà recuperato.


    Un coro di ribellione proruppe a quelle parole, costringendo la Preside e la Garfield a richiamare gli studenti al contegno. Il calendario sportivo aveva subito dei ritardi continui a seguito di quanto accaduto negli ultimi mesi e, il Ministero – soprattutto la Ministra – avevano insistito continuamente perché il torneo venisse annullato senza appello per quell'anno scolastico, imprigionati dalla paura di un ennesimo attacco degli Alfieri Rossi ben più difficile da controllare se in volo; dal suo sguardo, tuttavia, si evinceva una preoccupazione persino più grande, sebbene non detta.

    La seconda, ben più seria, è che gli esami G.U.F.O. e M.A.G.O. verranno rimandati agli ultimi giorni di Agosto.

    Contrariamente a quanto accaduto poco prima, queste parole furono seguite da cori di sollievo, lasciando la gran parte degli studenti felici di avere un mese in più per preparare i propri esami – a dispetto di qualsiasi interpretazione potesse dare Hermione Granger a quella mancanza.
    Continuò, allora, cercando di catturare su di sé ancora una volta le attenzioni della scolaresca.

    Le ragioni di queste scelte, ovviamente, sono da ricercare negli atti compiuti dagli Alfieri Rossi: chiedo personalmente a chiunque di voi sia a conoscenza di qualcosa, qualsiasi cosa, di segnalarcelo.
    Il Ministero della Magia è dalla vostra parte.
    Vi ringrazio.


    Grazie a tutti per la partecipazione!
    Vi lasciamo con qualche precisazione:

    • Gli scontri di Quidditch ONGame e OFFgame quest'anno non sono mai partiti: l'ufficializzazione dell'annullamento definito del campionato (per quest'anno) è arrivata in questo momento da Hermione, ma potete affermare di averne avuto già il sentore dopo i prolungati silenzi da parte dei docenti a seguito delle continue richieste degli studenti che hanno soltanto potuto allenarsi.

    Per chi non è riuscito a difendersi per tempo con Protego Horribilis (esiti da qui): il bersaglio avversario non vi colpisce: potete scegliere autoconclusivamente se è stato fermato da una delle due donne oppure se lo avete schivato. Ciò che conta è che di certo non ne subite i colpi e gli effetti.

    Aletheia, come ribadito nel post precedente del Narratore, per i PG del IV anno i Punti Casa non si possono perdere, per cui la detrazione è puramente di colore.

    Elizabeth e Aletheia: se vi va, potete aprire una role in cui scontare la punizione con Estia come sorvegliante. La punizione? Lucidare le sue meravigliose tazzine da tè di porcellana, argento, eccetera, mentre lei corregge i compiti di Trasfigurazione!
    Le tazzine in totale sono 77.

    • Il topic rimarrà aperto ancora per qualche giorno (una settimana circa). Se volete, potrete postare la vostra reazione riguardo la fine dei duelli e le parole di Hermione.
    Il Narratore chiuderà poi la discussione con i punti ottenuti.

    • Chi è riuscito nell'evocazione di una delle due Conoscenze Avanzate se la vedrà spuntare nella propria scheda PG. Chi invece non è riuscito ad apprenderla, avrà comunque in scheda la conoscenza teorica dell'incantesimo e potrà provare ad apprenderlo in free-role seguendo il meccanismo indicato nei post precedenti.

    • Alcuni di voi sono stati estratti per una speciale Mietitura! Partecipate a questa role ad Accesso Limitato per avere un'esclusiva sulla trama.

    Grifondoro Tassorosso Corvonero Serpeverde


    Edited by Lulu Sparks - 26/6/2023, 23:53
     
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    La rapidità con cui Elizabeth aveva evocato il tronco impedì al ragazzo di materializzare lo scudo nel modo corretto, motivo per cui si sarebbe certamente infranto se solo la professoressa di Trasfigurazione non fosse intervenuta, facendo sparire l'ariete qualche frazione di secondo prima che questo lo colpisse in pieno petto. A quel punto Christian non disse niente, limitandosi a lanciare un'occhiata prima alla Garfield e subito dopo alla Morgan.
    A quel punto tornò verso il banco che aveva occupato all'inizio di quella lezione, pronto a racimolare le sue cose nello zaino e ad uscire dall'aula, diretto verso la prossima lezione della giornata. La Ministra, dopo essere uscita senza che il Carrington se ne fosse accorto, tornò da loro e chiese di trattenersi per qualche altro momento, così da comunicargli due "spiacevoli decisioni". Il ragazzo incrociò le braccia e rizzò le orecchie, certo che, qualunque cosa stesse per sentire, fosse figlio delle sconsiderate azioni degli Alfieri Rossi, adesso teoricamente debellati dalla scuola - anche se lui non era certo di crederci.
    Quando seppe dell'annullamento del tornei di Quidditch, Christian non ne fu particolarmente scosso. Aveva sì partecipato alle selezioni come Cercatore per quell'anno scolastico, ma non per questo si poteva proclamare un'amante di quello sport; tutt'altro: giocarlo poteva anche dargli soddisfazioni - se vinceva-, ma non c'era cosa che odiava di più di guardarlo. Quindi non si unì al coro scontento di ragazzi e ragazze che ancora speravano nel recupero delle partite fino a quel momento posticipate sempre più in là nel tempo. Rimase piuttosto in attesa di sentire quale fosse l'altra notizia.
    La sua espressione si mutò presto in una smorfia infastidita quando seppe della posticipazione degli esami G.U.F.O., ché dopo aver passato praticamente cinque mesi a studiare giorno per giorno aveva erroneamente creduto che se li sarebbe potuti togliere di mezzo il prima possibile, così da godersi quel che gli rimaneva dell'estate. Per lui quei due mesi in più non rappresentavano un'occasione per avere più tempo a disposizione per studiare, bensì la condanna a trascorrere tutti i mesi di vacanza con l'angosciante pensiero di dover svolgere gli esami così tardi, esami per cui già si sentiva pronto, tra l'altro. Dunque non si unì nemmeno al coro entusiasta per quella notizia, ma anzi lanciò qualche occhiata stranita ai suoi compagni, come se proprio non riuscisse a comprendere come potessero essere felici di una decisione del genere.
    Una volta che la Ministra terminò di parlare e fu loro concesso di uscire, Christian si alzò dalla sedia, mettendosi lo zaino su una spalla.

    Grazie e arrivederci.

    Pronunciò in direzione delle tre adulte rimaste, per poi uscire dall'aula a passo spedito.
    Non era contento e si vedeva con chiarezza.

    A meno che qualcuno non interagisca con lui, Christian esce.

    Post Recupero Malus (-3 Fatica e -1 Destrezza): 5/5
     
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    Aumenti solo i sospetti puntandomi un coltello alla gola.
    Così disse il rampollo biondo di Serpeverde, la lama dal filo spendente ancora vicina al suo collo, Aletheia seppur più piccola e minuta del biondo non si era lasciata intimidire come non lo faceva mai; eppure quella parole avevano risuonato dentro di lei come una cassa armonica: sospetti, domande, mettere in discussione tutto e chiedersi se le cose ed i pensieri avrebbero avuto il seguito previsto; tutto ciò che lei faceva da sempre, dopo la scoperta si era come spento, lei era cambiata trovando dentro di sé solo un cinico nichilismo con cui dar fuoco al mondo. Non fece in tempo a reagire, la vecchia signora delle caramelle che presiedeva la casata rivale sua e del biondo aveva avuto l’accortezza di richiamarla pubblicamente e farle evanescere il piccolo gladio con cui teneva in scacco occhi blu. Una punizione ed una ramanzina dinnanzi alla preside, un interesse creato per i suoi segreti nel belloccio di turno e un nuovo incantesimo: giornata non da poco per la piccola svedese. Abbassò le braccia ancora ferme in posizione d’attacco, fissò i suoi occhi grigio nebbia in quelli blu e con uno schioccò di lingua e la voce melliflua rispose.
    Prova a farti gli affari miei, Blå ögon… Dopotutto a Durmstrang la magia oscura si impara fin da subito.
    Un mezzo sorriso, poi con la noncuranza che aveva mostrato all’andata tornò al suo posto per sentire distrattamente i discorsi futili che la donna sconosciuta aveva da vomitare su tutti loro; Aletheia avrebbe voluto voltare le spalle ed uscire dalla porta ignorando tutto e tutti, i suoi pensieri e le sue nuove considerazioni sul suo comportamento erano ben più importanti rispetto a discorsi inutili quali esami degli anni futuri e sport che mai avrebbe praticato. Doveva esaminarsi, il suo nichilismo apocalittico stava distruggendo anche le sue possibilità di apprendimento? Quel suo mostrarsi aggressiva per una domanda poteva in qualche modo portare gli altri a vederla come qualcosa di cui carpirne i segreti e smascherare? Ora che sapeva il suo status poteva davvero essere sicura che quella furia fosse tutta sua per carattere o una semplice risposta data dalla natura vendicativa della creatura di cui portava il sangue? Troppe domande e pochissime risposte, per suo errore aveva studiato ben poco sull’argomento nella vana speranza che se lo eliminava dalla mente non sarebbe più stato vero e la sua vita sarebbe tornata alla normalità. Ingenua.
    Ma non avrebbe continuato così, o almeno era quello che la parte più razionale di lei le disse. Sentì ben poco dell’esultanza della classe, non appena percepì che la lezione era finita Aletheia scivolò oltre le porte d’ingresso e sgusciò come uno spettro per i corridoi fino al suo obbiettivo: il lago, necessitava di pensare.
     
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    Grifondoro
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    Riuscì a evocare lo scudo magico giusto in tempo affinché la padella di Florence vi rimbalzasse contro, come su un trampolino, finendo per compiere un piccolo balzo e terminare la sua discesa ai piedi dello stesso Grifondoro, inondando l’intera aula per qualche istante con un tonfo sordo metallico.

    Non un buon inizio se vuoi entrare nella squadra di Quidditch, eh?

    Provocò Florence con un occhiolino, per poi avvicinarsi a lei e riporre la bacchetta nella fondina, tendendole infine il braccio per stringerle la mano, come in una sorta di gesto di rispetto. Le sorrise, allungandole giusto un altro guanto di sfida giusto per lo sfizio di farlo.

    Però potresti usare quella padella al posto della mazza del Battitore, chissà che non funzioni meglio sui bolidi.

    Si immaginò per un attimo quella scena nella sua mente, con una Florence tutta convinta e piena di sé afferrare una padella per rispedire un Bolide al mittente. Ridacchiò e sghignazzò come suo solito, mettendosi una mano davanti le labbra, e sarebbe rimasto lì a ciondolare un po’ in giro, se non fosse che anche gli altri duelli erano terminati e, in men che non si dica, la Garfield riprese la parola. Incrociò le braccia davanti al petto, annuendo alle parole dell’adulta e cercando di fissare ben in mente quei concetti. Non si trattava di certo di un incantesimo da quattro soldi, e probabilmente avrebbe fatto affidamento a un normalissimo Protego piuttosto che alla sua versione “potenziata”, visto che gli avrebbe richiesto un gran quantitativo di energie e di concentrazione. Certo era che restava comunque un elemento in più nel suo arsenale, ma probabilmente ne avrebbe fatto uso solo in caso di estremo bisogno. Adesso, però, aveva gli strumenti per difendersi anche da eventuali Maledizioni scagliate dagli Alfieri Rossi, e questo lo faceva sentire un po’ più al sicuro, un po’ più pronto ad affrontare ciò che il futuro gli riservava.
    Si dispiacque per l’annullamento del campionato scolastico di Quidditch: sebbene facesse solo parte delle riserve, probabilmente si sarebbe divertito un sacco a fare il tifo per la sua squadra, sventolando bandierine e cercando di far scoppiare dei mini fuochi d’artificio sopra gli spalti rosso-oro. Ma la notizia che certo non si aspettava era lo spostamento degli esami G.U.F.O. e M.A.G.O. a fine agosto.

    Dovrò studiare per tutta l’estate? È questo che ho sentito?

    Non si rivolse a nessuno in particolare, ma lo disse a voce bassa, così che solo gli studenti che gli stavano accanto potessero sentirlo. Sbuffò, evidentemente contrariato: avrebbe preferito svolgere gli esami a luglio piuttosto che portarsi quel peso addosso fino a tutto agosto. Non si prospettava un’estate serena, inoltre studiare a casa sua avrebbe implicato non pochi disagi, e probabilmente avrebbe dovuto compiere i salti mortali per trovare un buco di spazio e di tempo per farlo tra genitori, nonni, zii, cugini e altri parenti vari che sarebbero sicuramente venuti a trovarlo per stampargli un bacio in fronte dopo la sua lunga assenza al “campo per giovani prodigio”. Sì, perché quella era la versione che i suoi genitori avevano raccontato a tutti gli altri parenti per nascondere la sua presenza a Hogwarts. Inutile dire che di domande ne erano sorte in quantità.

    Fu con l’amaro in bocca che lasciò l’aula, salutando con un cenno del capo gli adulti e il resto dei compagni, tracolla in spalla e testa caduta.
     
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    Tassorosso
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    Rimase quasi paralizzato, a quanto pare, nonostante tutti i precedenti dubbi del Tassorosso, era riuscito nell’incantesimo, ma grazie al cielo il Grifondoro davanti a lui non si fece un graffio, nonostante le schegge in ceramica derivanti dalla frantumazione dei piatti evocati dal Fitzroy sul duro pavimento in pietra. Le previsioni di quella giornata, che si era prospettata disastrosa, sembravano essere finite in una qualche luce favorevole ad Aiden, come se finalmente, il quindicenne potesse vedere una luce alla fine del tunnel, in cui si era inoltrato ed era finito durante il suo primo anno. Sembrava finalmente vedere la luce dopo uno dei periodi più oscuri della sua vita, ma sapeva anche che non era quello il momento per lui di cantar vittoria, solo perché era riuscito, dopo molti tentativi, a produrre con successo un incantesimo avanzato, non voleva dire che improvvisamente anche gli incantesimi “più semplici” gli sarebbero riusciti da lì in futuro più facilmente, doveva restare con i piedi ben piantati a terra. Ma soprattutto doveva ascoltare attentamente le parole della Docente di Trasfigurazione, per essere sicuro di non perdersi nulla e non sbagliare le istruzioni da lei date. Fece tesoro delle ultime parole pronunciate dalla Garfield, non aveva nessuna intensione di farsi gonfiare la testa a causa di una solo riuscita di un singolo incantesimo. Fu però distratto dal rumore di un paio di tacchi che vennero verso il gruppo riunito davanti alla Professoressa di Trasfigurazione e alla Preside, che preannunciarono l’arrivo del Ministro della Magia, Hermione Granger, la quale aveva deciso, o avuto la decenza e la premura, di informarli del motivo o, meglio, esporre loro gli annunci, della sua visita. Nessuna delle quali toccavano in nessun modo la sua vita, o la sua permanenza nella scuola o la sua carriera scolastica. Con un cenno del capo, raccolse le sue cose, e dirigendosi verso la porta per uscire, si rivolse alle donne rimaste in piedi a guardarli.

    Arrivederci Professoressa, Preside, Ministro…

    Imboccata la porta, si avviò lungo il corridoio. Grazie al cielo quella giornata era alla sua conclusione.

    Aiden esce dall'Aula 11, a meno che nessuno non lo fermi (?)
     
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    Tassorosso
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    Gli annunci della ministra Granger furono due rospi difficili da buttare giù per Petyr, che si era ritrovato inaspettatamente a dover rivalutare tutto quanto, sebbene non si fosse unito ai cori, ammutolito com'era. Aveva sorriso e scambiato qualche parola con Sugar, rispondendo alle sue affermazioni, ma tutto era passato in secondo piano di fronte le prospettive messe in evidenzia da Hermione. Fece vagare perfino le iridi color miele su Minerva McGranitt per lunghi minuti, non sapendo esattamente cosa dire né come reagire, anzi. I primi pensieri che si formarono nella sua testa andarono soprattutto alla sua famiglia, in particolar modo Petra, che non vedeva da così tanto tempo e si rendeva conto che le lettere e i regali via pacchi non sarebbero mai bastati per sentire la sua vicinanza né per dare la propria.

    Aveva già abbassato la bacchetta, riponendola al suo posto, quando tornò dai suoi concasati, sommerso dal loro vociare e a cui nemmeno vi badò tanto. Dopo i primi pensieri, si erano formulate le prime domande. Cosa avrebbe significato esattamente per tutti loro? Che sarebbero rimasti a Hogwarts fino alla vacanza natalizia? Perché gli esami dovevano farsi proprio agli ultimi giorni di agosto, a così tanto poco dal primo settembre, che significava di solito il rientro a Hogwarts, di conseguenza la tradizione che vedeva gli studenti recarsi a King's Cross, attraversare il muretto tra due specifici binari e tornare a vedere il treno scarlatto. Risposte che non riuscì a trovare, che non fu neppure certo di volere. Forse direttamente avrebbe cercato di indagare nei giorni seguenti, scomodando qualche docente alle lezioni. Almeno loro dovevano pur sapere qualcosa di esauriente e d'aiuto, ché non doveva demordersi così subito. Di una cosa era certo, però. Avrebbe inviato una lettera a sua zia Pearl per convincerla a portare anche Petra a Hogsmeade, così che potessero passare insieme almeno una giornata.

    « Arrivederla, professoressa Garfield. » proferì in un primo momento e fece lo stesso anche con la Preside e la Ministra Granger, decidendo infine di affiancare Aiden per uscire da quell'aula, ché si considerava della stessa idea, seppure le loro strade dovessero separarsi per via degli orari differenti.

    Post Recupero Malus (-5,5 Fatica e -4 Destrezza): 4/5
     
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    Serpeverde
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    Ad ogni scocco di frusta seguiva una risatina da parte di Maude. Vedere il suo avversario battere in ritirata a causa del suo incantesimo fu uno spettacolo elettrizzante. Poteva dunque ritenersi soddisfatta, la Serpeverde, che poco dopo mise via la bacchetta facendola svanire all'interno di una tasca della sua toga. Poi con ancora quell'espressione tronfia si rivolse a Gabriel.

    Non fare il passo più lungo della gamba, Rosier. È solo un gioco. — asserì attribuendo a quel suo sorriso una nota arcigna. — Ma non vantarti troppo. In realtà non sei stato nemmeno un giocatore. — concluse infine per poi battere lei in ritarata stavolta. Aveva ormai capito che non valesse la pena continuare a stuzzicare il Rosier. Da quel groviglio di serpi che si era formato in Sala Comune qualche tempo prima, era riuscita a cavare ben più di un'informazione importante sul ragazzo e ne aveva quindi dedotto che il gioco non valesse la candela. Lei desiderava solo attenzioni e nient'altro, divertirsi con quel giocattolo fino a quando non funzionasse più e poi passare a un altro. Ma quello ormai si stava facendo un gioco fin troppo laborioso per Maude. Avrebbe quindi lasciato ad altri l'onore di gonfiare l'ego del ragazzo mentre lei andava alla ricerca della sua prossima distrazione.

    Poco prima l'inizio del discorso della Ministra, scivolò accanto a Cursa che salutò con una semplice occhiata veloce.
    Inutile dire che le parole della Granger disturbarono la Lehnsherr e non poco. Posticipare gli esami e costringerla a rimanere al Castello fino ad Agosto e lasciandole quindi a malapena un mese di vacanza? Se quella donna non fosse stata la Ministra della Magia in persona gliene avrebbe già dette quattro. Per fortuna la carica importante della donna la schermò dalle petulanti lamentele di Maude che tuttavia non si trattenne dal rivolgere alla sua fidata consigliera.

    Questo è un rapimento in piena regola! Costringerci a rintanarci in questo eccesso di tugurio per altri due mesi? — il tono era sicuramente adirato, furibondo, ma controllato. Riuscì infatti a trattenersi dal gracchiare come un Fwooper impazzito e a sussurrare con fare concitato. — Che ne sarà dei nostri programmi? — alzò gli occhi al cielo, rischiando di incenerire il soffitto con uno sguardo, per poi afferrare un lembo di toga della Zabini. Se c'era una cosa che odiava più di tutto in quella situazione era il fatto che i suoi piani fossero stati stravolti. Lei che programmava le sue giornate e ogni sua mossa in maniera meticolosa, si era vista i piani delle vacanze andare in fumo a causa di quella decisione. — Scriverò immediatamente una lettera ai miei nonni. Conoscono molta gente al Ministero e sicuramente riusciranno a fare qualcosa, vedrai. — asserì poco dopo, sempre in maniera concitata ma decisamente meno adirata di prima. Quelle parole infatti uscirono quasi come uno sbuffo dalle sue labbra, quasi come se stesse cercando di tranquillizzarsi da sola. In realtà sapeva benissimo che le possibilità di riuscire a scavalcare una decisione presa dalla Ministra in persona erano pochissime, praticamente zero. Ciononostante avrebbe tentato tutto il possibile pur di far accadere un miracolo con la speranza di salvare le sue tanto attese vacanze estive in compagnia della Zabini.
     
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    Serpeverde
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    L'espressione segnata dall'austera fierezza si rifletteva perfettamente nella barriera bluastra che Cursa era riuscita ad evocare con ottimi riflessi, vedendo il masso schiantarvisi e crollare a terra con un accenno di superba arroganza in quel ghigno che decise di rivolgere alla Grifondoro Baxter. Aveva giocato a farle perdere il tempo mettendo alla prova la sua pazienza e il risultato ottenuto poteva essere paragonabile al vedersi bruciare le ali da un metaforico Sole, che non era altro che la prontezza di riflessi supportata da una solida preparazione magica. Giocherellò con la bacchetta di tasso, la giovane Zabini, per qualche breve secondo con aria compiaciuta di chi sembra ergersi meritatamente su una posizione superiore, ché poteva dire di aver afferrato tutta l'importanza dell'incantesimo Protego Horribilis e dei suoi pro e contro, senza dimenticare le parole di Draco Malfoy.
    E c'era sempre un che di appagante nell'impartire un'umile lezione agli audaci Grifondoro, andava riconosciuto.

    Mentre l'ordine tornava ad impadronirsi dell'aula e il rumore dei tacchi annunciava il ritorno di Hermione Granger, Cursa sarebbe scomparsa dalla vista di Celine per tornare tra le Serpi, più precisamente al fianco di Maude, che le pareva essere reduce da un'interessante vittoria contro Gabriel. Fu dunque spontaneo cercare con un cenno la figura del concasato, dopodiché infilò la bacchetta al suo posto e tornò a prestare ascolto alle figure adulte, concentrate però sulla presenza della Ministra. E arrivò chiaro il motivo di tutta quell'attenzione.

    « Mio padre mi starà a sentire, te lo dico già. » rivolse un'occhiata furente alla concasata, sebbene fosse chiaro che non era destinata a lei quanto più all'intera situazione, di conseguenza Hermione Granger. Se normalmente non si era mai interessata così tanto di simili dinamiche, ora si sentiva più che toccata per diverse ragioni. C'erano i GUFO in ballo, c'erano i programmi e le tabelle di marcia completamente rivoltati come se niente fosse, c'erano le vacanze premeditate da mesi sebbene fossero passate inevitabilmente in secondo piano, c'era la loro salute mentale chiaramente messa a dura prova durante quell'anno scolastico. Chi per difendersi, chi per seminare casini e far male agli altri.
    Cursa vedeva in tutto questo un evidente problema che andava analizzato e sfruttato contro la Ministra Granger. Non erano stati minimamente coinvolti come studenti né c'era stato modo di sentire tutte le campane prima di arrivare a una simile decisione. Come poteva la Preside aver acconsentito a qualcosa del genere, come poteva la Ministra che tutti avevano sempre definito come "la strega più brillante della sua età" arrivare a una mossa oltremodo discutibile.

    « Intendo scomodare la Gazzetta del Profeta, tutti quanti mi staranno a sentire. »

    E prese a guardarsi intorno, un po' per osservare le reazioni dei presenti, un po' per farsi idea di come potesse sfruttare la situazione a proprio vantaggio, ché c'era decisamente qualcosa da fare una volta per tutte e lei non sarebbe rimasta lì ferma a far niente. Avrebbe sferrato colpi anche da Cursa Viviane Zabini con l'intento di essere una spina incredibilmente fastidiosa nel fianco, non solo da Alfiere Rosso.

    « Ci sei dentro, Lehnsherr? » ed era una domanda che non aveva bisogno di risposte, lo sapeva osservando negli occhi dell'amica, nell'intravedere quella fiamma furente di cui avrebbero usufruito per mettersi contro la Ministra Granger.
    Non era che un'occasione d'oro da cogliere pienamente.
     
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