Dulcis in fundo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Corvonero
    Posts
    625

    Status
    Anonymous
    -Supereremo anche questa.-
    Rivolse un pallido sorriso a Sabrina, concentrato più che altro nell’osservare la trasformazione che stava avendo l’aspetto di Setoshi . La cosa peggiore era che sentiva di non poterlo aiutare senza finire per dare adito a quelle voci. Ma le parole del giornalino non avevano cancellato tutti i suoi sforzi per superare i sentimenti che aveva provato per lui, ed ormai questi erano diventati praticamente inesistenti, se non per quelli d’amicizia che li avevano legati sin dall’inizio. Sapeva però che spiegarlo o farlo capire a chi aveva appena letto l’articolo sarebbe stato difficile, se non impossibile. Poi c’era da dire che nemmeno lui era proprio dell’umore giusto per fare la spalla su cui piangere, che probabilmente più che parole di conforto, dalla sua bocca sarebbero uscite considerazioni ciniche e fin troppo razionali. Era il suo modo però di affrontare quelle situazioni; riflettere così a lungo sui sentimenti e sui fatti, da renderli quasi estranei a se stesso.
    -Dobbiamo essere stati spiati spesso…- sussurrò a Sabrina, questa volta in modo tale da farsi sentire solo da lei, prima che Oliver facesse il suo arrivo al tavolo. Anche se le loro parole e ciò che era accaduto tra loro era stato sicuramente romanzato, era innegabile che alcune delle situazioni descritte fossero accadute davvero. Quel pensiero lo inquietò, oltre a piantare in lui il seme della vendetta. Il punto era che non aveva idea di chi si sarebbe dovuto vendicare.
    -Comunque dovresti chiedere per farti cambiare orario, magari facendo parte del Newtclub potresti avere qualche possibilità in più.- disse, questa volta ad un tono di voce normale, cercando di apparire il meno freddo possibile, e continuando a buttare occhiate verso Setoshi, il quale sembrava sempre più preso dall’imbarazzo e dalla vergogna. Lasciò che l’amica scambiasse qualche battuta con il tassorosso, mentre lui si limitò a salutare il biondo con un cenno della mano, che non aveva davvero voglia di parlare dell’articolo. Ad Hestia , povera anima, rivolse solo uno sguardo torvo, anche se sapeva in fondo che non se lo meritava. In quel momento però non riusciva molto a controllare le espressioni del suo viso, che palesavano il suo cattivo umore in modo molto eloquente. A quel punto vide l’amico alzarsi, dire qualcosa in giapponese, e sparire dietro i portoni della Sala Grande. Un sospiro di sconforto uscì dalle sue labbra, che comunque anche se avesse voluto seguirlo non aveva idea dove il corvonero stesse andando. E poi gli sembrava di non poter fare niente per aiutarlo, visto che il principale motivo per cui stava così riguardava direttamente anche lui.
    -Hai già scelto che materie facoltative seguire?- chiese a Johnson, provando almeno a cogliere il tentativo di Winter di cambiare discorso; tanto ormai non poteva alzarsi e andarsene senza far sembrare che stesse seguendo Setoshi, e l’unica cosa che gli rimaneva da fare era stare lì, con la sensazione di avere centinaia di occhi puntati addosso. Si maledì per non aver anticipato l’amico, uscendo prima di lui, ma data la reazione del corvo probabilmente era meglio così, che almeno le sue emozioni non si palesavano sui suoi capelli, ciglia e sopracciglia, e potevano esssere in qualche modo nascoste.
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    78
    Location
    Maniero Caulfield, Galles

    Status
    Offline
    Generalmente, Axter era un ragazzo che si divertiva a leggere gossip, specie se si trattava di qualcosa che potesse avere poco fondamento, fatto principalmente per ridere. E ok, anche se si trattava di qualcosa di veritiero, che potesse fornirgli appigli da utilizzare contro qualcuno. Tuttavia, al momento non gli sembrava di poter ottenere nulla di particolarmente utile da quello che aveva letto nel giornalino che era stato recapitato a tutta la Sala Grande. Per carità, qualcosa di quegli articoli era stato decisamente divertente, ma dal suo punto di vista non si andava oltre. Ciò che aveva trovato più curioso, invece, era stato il bigliettino che era stato consegnato insieme alle copie del giornalino. Qualcosa che faceva riferimento ad alcuni studenti come membri degli Alfieri Rossi. Tuttavia, Axter non aveva con nessuno dei menzionati un rapporto tale da poter sapere se si trattava di verità o di calunnie. Per questo motivo, quindi, non poté che rimanere in dubbio riguardo a cosa pensare.
    Cercò quindi di lasciare da parte il giornalino e tutto ciò che conteneva. Aveva appreso quello che c'era da sapere, ma non andava oltre. Specie considerando che, per via di quanto c'era scritto in uno degli articoli, una ragazza seduta a poca distanza da lui si era abbastanza alterata. Il giovane Serpeverde fece scorrere lo sguardo lungo il tavolo, non potendo fare a meno di lasciarlo cadere sugli altri protagonisti degli articoli che facevano parte della sua stessa Casa, qualcuno che lui conosceva e qualcuno che sapeva sì e no chi fosse di vista.
    Un grosso scalpore venne suscitato in tutta la sala dalle notizie che erano state diffuse, vere o false che fossero. Ed anche al tavolo dei professori, a quanto pareva, si trovavano copie del giornalino, e qualcuno le stava anche leggendo, come Axter poté notare nel lasciar cadere lo sguardo in quella direzione. Fu quindi la Preside McGranitt a decidere di intervenire e di mettere fine a quanto stava accadendo. Fu allora che il vecchio Gazza venne incaricato di raccogliere tutte le copie che erano state distribuite, costringendo gli studenti a lasciarle andare. Qualcuno aveva deciso di provare a tenere nascosto il giornalino, qualcuno aveva deciso di buttarlo. Axter, che non voleva problemi, lo buttò senza esitazione. Tanto era certo che, se avesse voluto rileggere qualcosa, sicuramente una copia in giro per la scuola sarebbe saltata fuori, anche a costo di doverla pagare. I professori potevano provarci quanto volevano, ma la verità era che non sarebbero mai riusciti a debellare le fonti di gossip fra studenti.
    Una volta consegnato con disinvoltura a Gazza il giornalino che tanto aveva già letto, Axter tornò a concentrarsi su quello che stava succedendo, e fra le varie cose, qualcuno stava cercando di lanciare una copia infuocata e appallottolata verso il tavolo di Serpeverde, o almeno così pareva. Il giovane se ne accorse solo quando vide un altro studente reagire alla cosa, cercando di proteggere i Serpeverde dall'attacco.

    Scommetto che la McGranitt non gradirà. Magari è la volta buona che qualcuno perda un po' di punti. Grifondoro, possibilmente.

    Il suo commento venne rivolto a nessuno in particolare, ma fatto a voce sufficientemente alta perché potessero sentirlo diversi studenti intorno a lui, così che se qualcuno avesse voluto dire la sua a riguardo, avrebbe potuto farlo senza problemi. Lo sguardo del giovane Caulfield venne posato nuovamente sul tavolo degli insegnanti, ed in particolare prima sulla Preside, poi sull'ospite, dal quale ancora non avevano ricevuto nessuna notizia, e la cui presenza stava iniziando ad incuriosire parecchio il Serpeverde. Se la situazione in sala si fosse calmata, magari avrebbero potuto scoprire qualcosa di più riguardo a quella figura.

    Serpeverde
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Il Narratore
    Posts
    3,714

    Status
    Anonymous

    La situazione in Sala Grande, già abbastanza calda, si sarebbe fatta nel tempo di un battito di ciglia infuocata: Eunjoo riuscì ad incendiare al volo il biglietto accartocciato, che come da lei desiderato attraversò tutta la Sala Grande per arrivare fino al tavolo dove cenavano i Serpeverde. Sarebbe atterrato precisamente contro la faccia di Elara, ma Gideon intervenne giusto l'attimo prima che accadesse. Il suo Protego impedì al biglietto di raggiungere la compagna seduta accanto a lui ed il biglietto infuocato si estinse contro lo scudo magico: la cenere cadde sulle pietanze nei piatti dei Serpeverde, ed un piccolo residuo di questa atterrò sul dorso della mano destra di Elara, causandole una piccola bruciatura che le avrebbe soltanto dato fastidio per i successivi minuti, per poi svanire [-2 Salute per 2 Post].
    Minerva McGranitt, già sull'orlo di una crisi di nervi, lanciò un'occhiata truce verso il tavolo dei Grifondoro, mentre nel frattempo, qualcuno si prendeva gioco del povero Custode, che eseguiva gli ordini come un bravo soldatino ma questo non lo rendeva più amabile agli occhi degli studenti, anzi: Florence riuscì a nascondere una copia del giornalino prima che Gazza ritirasse tutti quelli sul tavolo degli studenti rosso-oro, Nathan, preso da un momento di intraprendenza sportiva, prese la mira verso uno dei cesti del Custode ma non abbastanza bene. La sua palla di giornale lo colpì sulla nuca, facendolo sbottare con un sonoro E ALLORA!



    Lanci di dadi da qui

    - Florence riesci a nascondere e tenere una copia del giornalino. Tutte le altre vengono ritirate da Gazza: non sarà più possibile cercare di nasconderle per tenerle.

    - Nathan il dadino ha deciso che per oggi niente canestro da tre punti: 100 per aver colpito Gazza Gazza sbraita un po' ma è troppo impegnato per preoccuparsi d'altro.

    - Eunjoo riesci a lanciare il biglietto infuocato verso il tavolo dei Serpeverde, che si schianta però contro il Protego di Gideon. Il dado ha deciso che sarebbe caduto su Elara, ma essendo accanto a Gideon viene protetta da lui (protegge se stesso+1 persona, la più vicina in quanto non specificato): Elara subisce comunque un malus di -2 Salute per i suoi prossimi 2 post.

    Eunjoo: -0.5 Fatica
    Gideon: -1 Fatica
    Elara: -2 Salute (per 2 tuoi post)
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    647
    Location
    Bristol, England

    Status
    Offline

    [Tavolo dei Serpeverde]



    Apprezzò la volontà di Nathan di non insistere e non provocarlo ulteriormente, così che i loro sguardi potessero separarsi senza il bisogno di accendere scintille, visto che l’attimo dopo Gideon avrebbe avuto cose più fastidiose a cui dover pensare. Tra il giornale ed il biglietto, aveva passato una manciata di secondi piuttosto complessi. Per fortuna, aveva ben pensato di cercare lo sguardo di Eunjoo per carpire qualche reazione da parte sua, e se in un primo momento l’aveva fatto smosso da qualcosa che era rimasto dentro di lui e che non l’aveva ancora del tutto abbandonato, era bastato l’attimo in cui l’aveva vista muoversi ed agire direttamente verso il loro tavolo per cambiare le proprie motivazioni. Non era bastato il sussurro di Elara a fermarlo, che gli arrivò quasi distante dal momento che si era alzato in piedi per fare in modo che quella palletta infuocata non facesse del male a nessuno. Si rese conto di aver agito giusto in tempo, nell’ultimo istante utile prima che il proiettile di fuoco colpisse qualcuno di loro, e nel momento in cui si realizzò che dietro il suo scudo c’era la faccia di Elara schiuse le labbra con aria sorpresa osservandola per un solo attimo. Quello dopo, ancora in piedi, stava di nuovo cercando Eunjoo al tavolo dei Grifondoro con le iridi nocciola e se l’avesse trovata, se avesse ricambiato il suo sguardo, le avrebbe rivolto la prima vera occhiata furiosa che mai le avesse rivolto. Non era affatto piacevole farsi guardare da Gideon in quel modo, mentre sfiatava dalle narici la rabbia che sentiva montare dentro ma non tirava mai davvero fuori, l’aspetto di chi aveva tutta l’aria di essere capace di puntare la bacchetta contro chiunque da un momento all’altro e fargli ben più male di quel che un ragazzino della sua età avrebbe dovuto, eppure si assicurò soltanto che il messaggio passasse, prima di tornare a sedersi riponendo la bacchetta al suo posto, sulla propria coscia. Come poteva non pensare che non l’avesse fatto a posta? Che fosse stato soltanto un caso? Che avesse sbagliato mira?
    Domande che affollavano la sua mente ma che mise presto da parte in favore d’altro, di cose per lui più importanti. Avrebbe a quel punto guardato di nuovo la cugina, voltandosi appena col busto nella sua direzione ed osservando la mano sulla quale era caduta la cenere del biglietto bruciato.

    Stai bene? Ti fa male?

    Si premurò subito di chiederle, mentre avrebbe cercato di afferrare delicatamente la sua mano per portarsela un poco più vicine al volto, così da capire meglio l’entità del danno – praticamente inesistente, ma se ne voleva assicurare personalmente. A quel punto avrebbe di nuovo alzato lo sguardo su di lei, avendo perso l’interesse su chiunque e qualsiasi altra cosa lo circondasse.

    Serpeverde Eunjoo Choe

    Fatica: 1/1


    Edited by Gideon G. Greengrass - 24/4/2024, 16:45
     
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    1,001

    Status
    Offline

    [Tavolo dei Grifondoro]



    Si era girata verso Noah attirata in automatico dal richiamo del suo nome, e forse perché versava in una confusione orrorifica, per cui sentiva di scendere sempre più verso il baratro, quella mano tesa da parte del ragazzo, una persona che non le era particolarmente vicina se non in modo superficiale, valse tantissimo, forse persino più degli amici più stretti che le erano seduti attorno.
    La sensazione che in un qualche modo la stesse vedendo, nel senso più intimo del termine, che si fosse accorto che ci fosse qualcosa di sbagliato, o di essere vista in generale, contribuì ad acquietarla un poco, nonostante non credesse sarebbe stato possibile. Annuì in sua direzione, senza dire nulla, senza nemmeno essere capace di esprimere la gratitudine per quello che le brevi parole del Grifondoro avevano provocato, ormai in uno stato per cui anche il più piccolo gesto poteva significare molto, portando con sé una sconfinata gentilezza di cui aveva così tanto bisogno.
    Poi fu Eren che attirò la sua attenzione, posandole con delicatezza la mano sul braccio che stringeva la bacchetta, e Venetia dopo di lui, che tentò di virare la sua preoccupazione agli insegnanti i quali avrebbero potuto reagire negativamente, magari anche punendola.

    E quindi? Non si accorgono di nulla, nemmeno di ciò che passa sotto il loro naso.

    Il tono stizzito non era diretto nei confronti della rossa ma del corpo docenti, famoso ormai per la loro cecità, per cui dovevano solo provare a mettere in riga una tra le studentesse che era stata più colpita tra tutti con quei pettegolezzi infami.
    Fu allora che arrivò al loro tavolo un biglietto inaspettato da parte di Benjamin, che l'aveva probabilmente vista giù di morale per molto tempo, anche prima dell'ultima stoccata che aveva dovuto subire davanti a tutti: il pensiero che ebbe per lei le scaldò il cuore, tanto che lo cercò con gli occhi per ringraziarlo, un piccolo sorriso sulle labbra.

    Grazie, ragazzi.

    Si rivolse poi di nuovo ai Grifondoro e li accarezzò con lo sguardo, Eren, Noah, Venetia e Florence, apprezzando tanto la vicinanza che le avevano dimostrato in qualche modo, e cercò di credere con tutta se stessa che le loro parole fossero vere, che non si bevevano nulla di quello che c'era scritto, e che non incominciassero a diffidare di lei, o sarebbe stata persa per sempre.
    Qualcos'altro però accade dopo. Quando aveva lanciato la palla infuocata verso il tavolo dei Serpeverde non aveva mirato a nessuno in particolare, mossa dall'impeto irrefrenabile di farla pagare a chiunque avesse scritto quel biglietto che era convinta provenisse da uno di loro, anche se non ne aveva prove (ma si sapeva, i segreti erano dei serpenti con cui condividevano la medesima iniziale): avrebbe potuto cadere su chiunque, perfino qualcuno dei suoi amici, ma non sembrava averlo messo in conto, offuscata com'era dal nervosismo, da notti prive di sonno e dal male che stava facendo a se stessa, un mix che l'aveva portata a scoppiare stavolta, invece che implodere, con gli stessi terribili risultati.
    Destino volle che il bigliettino accartocciato finì su Elara, pur se si fosse sforzata di non far calare l'occhio su Gideon o su quelli attorno a lui, perché la sola vista le straziava l'anima, ma non fu un esito su cui ebbe alcuna influenza, sia per la velocità con cui aveva adempiuto alla sua vendetta, sia per la distanza di tavoli e persone che li separavano.
    Della stessa opinione però non fu lo stesso Greengrass, su cui inevitabilmente cadde l'occhiata perché si era alzato in piedi per proteggere se stesso e la cugina, come se si aspettasse quell'attacco che nemmeno lei aveva previsto: quella fu la prima vera volta in cui i loro sguardi si incrociarono, avendo tentato per un mese di evitarlo in ogni modo.
    Ciò che incontrò però non fu freddezza, menché meno quel rimasuglio di affetto che ancora esplodeva dentro di lei, anzi più rassomigliabile ad un amore assoluto e profondo, che la dilaniava e consumava nelle viscere; non fu nemmeno indifferenza, che si aspettava di trovare in quanto scenario peggiore di tutti, come se lei non fosse mai esistita, come se non avesse contribuito a nulla nella sua vita, e non ne fosse diventata che uno sbiadito ricordo.
    Vide invece ciò che non avrebbe mai giurato di incontrare, ovvero una rabbia ingiustificata, spropositata, e ingiusta secondo tutte le regole di quel creato, tanto che sbarrò gli occhi in un primo momento, colpita da quella maschera che aveva tutte le fattezze del suo primo amore, ma allo stesso tempo non ne combaciava in nessuna.
    Era possibile che Gideon avesse cambiato così radicalmente personalità e atteggiamento nei suoi confronti? Per cosa esattamente covava quell'ira, per una palla di fuoco che a quanto poteva vedere aveva solo sfiorato la cugina, mentre lui con gli Alfieri andavano allegramente in giro a marchiare a sangue gli studenti della scuola, provocandone cicatrici che avrebbero portato per il resto delle loro vite? Aveva così tanto cambiato priorità da un giorno all'altro, tanto da non serbare per lei nemmeno un briciolo di tenerezza, dopo tutto quello che avevano passato, dopo tutto quello che lei aveva fatto per lui?
    Se quella storia fosse stata scritto da qualcuno, avrebbe avuto l'impulso di chiudere di scatto il libro per colpa di un narratore incoerente ed inaffidabile, gettandolo via in un angolo della stanza: ma visto che era lì davanti a lei, con quell'atteggiamento odioso e superbo, di chi frignava per un po' di carta bruciata nemmeno destinata appositamente a lui, allora in quel momento lo disconobbe.
    Ancor di più, lo affrontò, sebbene avesse creduto di non averne la forza, ma una cosa sarebbe stata fronteggiare chi aveva amato per lunghi mesi (e ne avrebbe probabilmente sprecati altrettanti futuri a giacere nello stesso sentimento), un'altra era farlo per una persona che non corrispondeva a ciò che ricordava di lui. Incoerente, ingrato, e ora pure furibondo per un nonnulla, mentre era stato lui a fare male, lui a creare discordia, lui a distruggere tutto quello che c'era di bello, tra di loro e fuori di loro, e ora si piccava per una pallina di carta.
    La risposta al suo vano tentativo di metterla al suo posto fu quella di scaraventare quello stesso posto metri più in là: rimase ferma in piedi, fissandolo con uguale collera, se non di più, perché se aveva sì qualche riserva per il ragazzo a cui aveva donato il suo cuore, non l'aveva per la sua ombra viziata, che invece avrebbe potuto conciare nella maniera che più preferiva, una brutta copia con cui non aveva alcun legame.
    Sollevò la mano destra verso l'alto, quasi all'altezza del viso, esibendo l'unica replica possibile a quel comportamento insensato: il dito medio svettò ritto e sicuro davanti al volto, gli occhi a mandorla puntati su di lui come pugnali, restituendo alla sua grottesca presenza l'assurdità che si portava dietro, unico linguaggio che potesse usare in quella circostanza.
    Chi diavolo era quel bambino capriccioso davanti a lei? Non di certo quello di cui si era innamorata, quello sì che riusciva a spaventarla, laddove questo ci provava ma riusciva solo a crearle un grande imbarazzo.
    Dopo lunghi momenti in cui rimase ferma a mandarlo a trovar paese, si girò verso il tavolo dei rosso-oro, col disgusto che le si era creato sulla lingua al dover sopportare con i propri occhi quella scenata impietosa.

    Vorrei dire che mi dispiace, ma mamma mi ha insegnato a non dire le bugie.

    SPOILER (click to view)
    Noah Fisher Eren McCall Venetia E. Prewett Benjamin D' Angelo1 Gideon G. Greengrass
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    227

    Status
    Offline
    Era confusa, talmente tanto che non riuscì a fare in modo che il proprio viso non tradisse quell’emozione tanto sciocca. Eppure non serviva, poteva semplicemente ignorare la questione come un evento collaterale che non modificava lo scacchiere, ed invece si trovò ad intercettare lo sguardo di Nathan ed a replicare con un’occhiata che non aveva risposte ma solo domande. Passò perfino in secondo piano l’ormai familiare brivido che le attraversava la pelle fastidioso ed irriverente ogni volta che incrociava inavvertitamente lo sguardo del Serpeverde, tale era l’attenzione che ora la bionda riponeva sul cugino. Ne aveva osservato infatti lo sguardo scuro volare al tavolo dei Grifondoro, come colto da un bisogno o da una premonizione, e la reazione di Eunjoo la sbalordì più per l’intensità che per lo sdegno. Che se si era accompagnata al riccio in situazioni di vantaggio, non poteva essere stata così ingenua da non aver ponderato anche l’ombra del sospetto che sarebbe calata su di lei a causa di Gideon . Di certo, l’erede dei Greengrass non era l’unico buon partito sulla piazza e non reputava la coreana sciocca a tal punto. Il sospetto che ci fosse dell’altro e che lei ne fosse all’oscuro la trafisse come una coltellata, il concetto di fiducia che veniva a ridimensionarsi davanti alla consapevolezza che forse non era ancora abbastanza per accedere a tutti i segreti della persona in quel momento più importante per lei tra le mura di quel castello. Era così assorbita da quelle elucubrazioni che, fallito il tentativo di calmare il cugino, non si era nemmeno resa conto che la pallina di carta infuocata stava mirando proprio il suo viso. Il Protego apparve così fulmineo e provvidenziale, mentre di fatto venne lambita da stralci brucianti che le scottarono lievemente il dorso della mano destra. La ritirò prontamente, esibendo una smorfia più di fastidio che di dolore, ma se non altro riprendendosi da quel torpore meditabondo e tornando presente alla situazione.
    Le iridi verdi cercarono subito Gideon, ma vennero attratti l’attimo dopo dal centro della Sala Grande dove una Eunjoo in tenuta da battaglia esibiva il dito medio ad un destinatario indubbiamente noto.

    «Ignorala.»

    Fu la prima cosa che disse, mentre allungava la mano al moro. Più secca del necessario, quasi un comando, ma se c’era qualcosa che Elara Travers detestava erano proprio delle scenate madri utili soltanto a calpestare la dignità. Che forse avrebbe dovuto prendere ispirazione dalla Grifondoro, ed invece la sua educazione a pane e repressione disdegnava fino all’estremo chi non era capace di contenersi e si mostrava teatrale ma paradossalmente anche vulnerabile. Sospirò quindi, scuotendo la testa.

    «Ma no, è una sciocchezza.»

    Mormorò sorridendo, che in effetti non sentiva proprio nulla arrivare dalla mano. «Non penso che l’abbia neanche fatto a posta, è stato solo un gesto isterico.»

    Aggiunse anche, volendo di fatto stemperare l’accaduto ed evitare che ci fossero ulteriori conseguenze. Considerando l’umore della McGranitt e l’urlo di Gazza, era bene tenere un profilo basso.

    «Ammazza Gì, mi sa che la pazza laggiù ti sta lasciando.»

    Everard, quello delicato.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    130
    Location
    San Pietroburgo, Russia

    Status
    Offline

    Tavolo dei Grifondoro



    I dubbi ed i disagi che avrebbero dovuto affrontare i due piccioncini rosso-oro potevano aspettare. Chiunque avesse scritto quel giornalino era rimasto un po’ indietro con gli aggiornamenti, e se pensavano di ferirli oppure di far cambiare idea a lei, descrivendo il suo ragazzo come un armadio o un ranocchio, di certo non c’erano riusciti. Era evidente che la penna con cui erano state scritte quelle parole fosse stata impugnata da qualcuno che non la conosceva bene, che non li conosceva affatto. E tanto per far rendere conto a quella persona, chiunque fosse, con chi aveva a che fare, aveva ben deciso di incollarsi alle labbra del suo fidanzato, da cui non si sarebbe staccata tanto facilmente se non fosse stato lui stesso a ricordarle che non erano né nel posto giusto, né al momento giusto.

    Ops.

    Sussurrò soltanto alla sua proposta di rimandare quella conversazione ad un altro momento, costringendosi a sua volta a guardare altrove e a togliergli le mani di dosso. Non tutto il resto però, che le spalle restavano ancora a contatto e così le gambe.
    Annuì allora al dire di Noah riguardo gli spogliarelli e a quello di Eren sul fatto che dietro i gossip che li riguardavano ci fosse dietro qualche Grifonodoro.

    Avete ragione! Ragazzi, ma chi si è messo a scrivere queste cose? Dai…

    Fece giusto in tempo a dare un’ultima occhiata a ciò che c’era scritto sulle pagine, mentre Gazza passava a ritirare tutte le copie adagiate sui tavoli. Fu in quel momento che si rese conto del biglietto che parlava di Eunjoo e di Greengrass e di tutto quello che accadde l’attimo dopo. Noah, Eren e Venetia che cercavano di tranquillizzare la coreana, mentre lei era già partita in quarta lanciando cose infuocate verso il tavolo dei Serpeverde. Poi, l’attimo dopo, aveva il dito medio alzato proprio veso quella direzione.

    Cielo, l’ha fatto davvero?

    Davanti agli insegnanti, all’ospite misterioso, Joy aveva messo su uno show degno della sua presenza esplosiva ma Raissa, che sapeva bene che quanto era scritto tanto sul giornale quanto sul biglietto era vero, si chiese se valesse la pena rischiare di farsi punire o di perdere punti Casa o ancora peggio, di stare male, per una storia del genere. Non era a conoscenza dei recenti sviluppi tra i due, per quanto avesse ovviamente notato un cambio di atteggiamento della coreana nei confronti del mondo da qualche tempo a quella parte.

    Non ti preoccupare Joy. Troveremo chi ha messo in giro questa roba e ci vendicheremo come soltanto noi sappiamo fare.

    Come si vendicavano i Grifondoro? Non facendo del male al prossimo, non era nelle loro corde. Piuttosto, avrebbero fatto qualcosa di altrettanto appagante per ripagare gli autori di quel gesto con la stessa moneta. Ma nel frattempo cercò lo sguardo della migliore amica, le iridi del colore del ghiaccio che avrebbero fatto in modo di farsi guardare, e soltanto quando fosse riuscita ad intercettarlo le avrebbe chiesto tramite labiale uno “Stai bene?” volante, ben consapevole che non era quello il posto giusto per parlare ma soltanto per assicurarsi che potesse sopravvivere a quella cena, che sembrava essere iniziata ormai dieci ore prima.
    Lo sguardo chiaro scrutò tutto il resto dei presenti al tavolo per assicurarsi che nessun altro fosse sul punto di avere delle crisi isteriche. Non potè fare a meno di soffermarsi su Celine: da poco tornata ad Hogwarts e comunque presa di mira da chiunque avesse scritto quel giornale.

    Che leggevi prima che arrivassero i gufi?

    Le chiese curiosa ricominciando a mangiucchiare dal proprio piatto, il cibo ormai freddo, ma tutta la voglia di provare a continuare quella serata nella normalità di sempre.

    Grifondoro


    Edited by Gideon G. Greengrass - 26/4/2024, 12:41
     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    249
    Location
    Jacksonville, Florida (US)

    Status
    Offline
    Smollò ad Oliver un occhiolino divertito, anche perché sapeva perfettamente di star trascurando un po’ l’amico nell’ultimo periodo e si era ripromesso di trovare a breve del tempo da passare con il Tassorosso come facevano appena un mese prima. Che poi cercava di sfruttare comunque ogni attimo possibile, ma era oggettivamente difficile staccarsi da Raissa quando tutto di lei lo attirava come una dannatissima calamita.

    Ma smettetela, non siete credibili tutti e due.

    Soprattutto il biondo, che di Eren non aveva mai sentito neanche un solo episodio scottante, e tuttavia l’aspetto dell’amico gli suggeriva come non fosse di certo ignorato dalla fauna scolastica. Ad ogni modo si sarebbe staccato a malincuore dalle labbra della Grifondoro, con il rischio di una punizione se non fosse stato che da lì a breve le gesta di Eunjoo avrebbero di fatto azzerato la visibilità delle loro smancerie in pubblico. Si girò quindi verso un po’ tutti, a speculare con i presenti circa l’intuizione che aveva avuto sulla paternità di almeno una quota parte degli articoli. La cosa lo faceva imbestialire, ma in effetti anche la loro Casata non poteva dirsi esente da completi idioti, evidentemente.

    Se continuano a fare errori di questo genere, prima o poi lo sgamiamo.

    Mormorò allora a denti stretti, che se una mente non proprio sopraffina come quella del ragazzone americano si era accorto di un dettaglio così grossolano, non immaginava cosa avrebbero potuto fare tutti loro insieme. In ogni caso, tutta l’attenzione venne catturata dal drama in corso lungo i tavoli tra loro più lontani della Sala Grande, con lo sguardo azzurro del floridian che si alzò dapprima sulla coreana e progressivamente volò ad intercettare la figura di Gideon Greengrass tra le file verdi argento. Si prese quindi lo sguardo della prima, annuendo come a rafforzare il concetto appena espresso e leggendo negli occhi scuri della Grifondoro un moto che gli lasciava intuire molto più di quanto il silenzio non esprimesse. Lasciò invece che le sue parole fossero avvolte dal coro unanime degli altri compagni di Casata, in un moto solidale e spontaneo che rappresentava forse la loro cifra più esplicativa ed alta. Da lì, accadde tutto molto velocemente. La pallina infuocata, la risposta del moro, il dito medio della strega.

    .. poi mi racconti un attimo.

    Sussurrò velatamente a Raissa, che era impossibile non snasare come qualcosa in pentola avesse quanto meno bollito.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    439
    Location
    Howth - Irlanda

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    E quindi? Non si accorgono di nulla, nemmeno di ciò che passa sotto il loro naso.

    Dovette per forza alzare le sopracciglia e le spalle per rafforzare il concetto espresso da Eunjoo in risposta a Venetia su cui Eren posò gli occhi chiari accesi da una luce piuttosto diversa rispetto a quella che aveva mantenuto per tutta la sera.

    Ah beh, sfido chiunque a darle torto.

    Commentò umettandosi le labbra subito dopo, in concomitanza dell’arrivo di un nuovo biglietto tra le mani della coreana che gli fece alzare gli occhi al cielo.

    Ancora? Ma basta Merlino…

    Senza remore alcuna e soprattutto senza rispetto per la privacy altrui visto che ormai andava così da un pò per Eren e Joy, si sporse oltre la sua spalla per leggere quello che aveva ricevuto intercettando ovviamente il sorriso che seguì alla lettura sul volto di Eunjoo, e se da un lato fu lieto di vederla sorridere anche se per poco, dall’altro il suo stomaco cominciò a fare qualche inspiegabile capriola e di sicuro il pollo che stava mangiando non c’entrava.

    E ora che diamine vuole pure questo?

    L’ennesimo sguardo torvo venne puntato in direzione del tavolo dei Serpeverde mentre tornava a tacere subito e contrariato passava la lingua sui denti dietro le labbra chiuse. Altro gesto che denotava un certo nervosismo, fu quello del suo piede destro, il cui tacco della scarpa cominciò a battere velocemente e ritmicamente sul pavimento, facendogli per forza di cose tremare la gamba rispettiva e provocando una specie di fastidiosissimo terremoto per la persona che si trovava al suo fianco, possibilmente il mal capitato Noah.
    Poi fu il turno della pallina infuocata che arrivò dritta al tavolo dei serpeverde.

    Vai palliiiiinaaaaaa!

    Di certo non lo aveva urlato ma fu udibile a tutti i grifondoro nelle vicinanze. Strinse i pugni sperando evidentemente che quella arrivasse a destinazione per fare danni ne seguì il volo attraverso la sala grande ma con attenzione, purtroppo però non andò come aveva sperato Eren che era chiaro empatizzasse con la rabbia di Eunjoo forse pure troppo.

    Nooo, accidenti! Dovevi mirare un pò più a sinistra e lo prendevi in pieno in quella faccia da cavallo che si ritrova.

    Borbottò, ma poco passò che scoppiasse a ridere in maniera evidente grazie al gesto piuttosto eloquente della stessa coreana, e nonostante anche lui stesse guardando in direzione di Gideon e per forza di cose notò lo sguardo irato che Gideon stava dedicando alla coreana, il sorriso non se ne andò dal volto di McCall, anzi, lo mantenne di proposito mentre cercava di convincere comunque Joy a tornare seduta passando la mano sinistra sulla sua spalla.

    Aiuto. Ci stiamo cagando sotto. Joy ti stai cagando sotto, vero?

    Sarcasmo che si tagliava con un grissino, scosse lentamente il capo e voltò il capo in direzione di Eunjoo per appoggiare gli occhi chiari sul suo profilo.

    E per tornare al discorso di prima… che cavolo ci ringrazi, scusa? Siamo una squadra!

    Per questo motivo le mostrò il pugno destro chiuso aspettandosi forse che lei ricambiasse quel gesto con un colpetto.
    Qualunque cosa fosse successa, qualunque verità o menzogna c’era dietro quelle notizie, sicuramente non era il luogo per parlarne o per dare soddisfazioni a chi aveva scritto quelle cose.

    Chiunque sia stato è un’idiota. E’ andato a pescare episodi di cui quelli che ne erano a conoscenza sono praticamente tutti seduti a questo tavolo. Non è una mossa molto furba. Ma c’è da dire che qualcuno potrebbe anche aver raccontato ad altri fuori dalla sala comune e se è così…

    umettò le labbra, evidentemente concorde con Noah ma con degli appunti. Potevano stanarlo comunque, ma sarebbe stato un pò più difficile risalire all'autore del giornalino.

    Grifondoro <3
     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    245

    Status
    Anonymous

    [ Tavolo dei Serpeverde ]


    Le parole del compagno di Casa più piccolo giunsero alle sue orecchie come tanti piccoli spilli, procurandole la reazione opposta a ciò che magari egli aveva auspicato. Era facile, fin troppo facile, fare finta di nulla. Ma un'assidua lettrice di riviste e gazzette come lei sapeva benissimo che l'inchiostro poteva essere più velenoso di qualsiasi veleno. Le parole che venivano scritte su un giornalino per esempio, anche se insignificante come quello, avrebbero potuto rovinarle la vita per sempre! Un pensiero drastico, fin troppo esagerato, ma che per Maude invece pareva essere del tutto normale. Lei soprattutto, non poteva permettersi che cose del genere accadessero perché se per puro caso la notizia dovesse arrivare alle orecchie dei suoi nonni per lei sarebbero stati guai seri. Le punizioni che i due purosangue le impartivano erano di gran lunga peggiori della gogna sociale.

    Più facile a dirsi che a farsi! Certe cose potrebbero lasciare il segno. — rispose lei, ancora leggermente stizzita. — Per fortuna conosco qualcosa di meglio del silenzio. La vendetta! — aggiunse poco dopo con ritrovato entusiasmo.

    Non si sarebbe data pace fin quando non avrebbe smascherato i colpevoli di quello scempio! Non solo avevano usato parole piuttosto forti - anche se in parte veritiere - ma avevano osato sbandierare il suo lato peggiore davanti a tutta la Scuola. Oltraggioso!
    Ma a quanto pare la Lehnsherr non era l'unica dagli animi bollenti. Quando notò quello spettacolo di fiamme scatenato dalla Choe, la sua attenzione venne ben presto deragliata dai suoi pensieri di vendetta verso il punto in cui la pallina di carta si era incenerita. Inarcò un sopracciglio, visibilmente confusa. Dopotutto la coreana non era mica stata nominata sul giornalino o forse si era persa qualcosa? A quel punto si accostò ancora una volta a quella sua nuova conoscenza, quel ragazzino dai capelli dorati che era stato tanto garbato da tentare di allietare il suo animo turbolento qualche istante prima. Gli avrebbe mostrato tutta la sua gratitudine riempiendolo di domande per poi scaricarlo a fine cena.

    Mi faresti dare un'occhiata alla tua rivista? La mia l'ho incenerita troppo in fretta a quanto pare. Vorrei sapere anche io cosa può aver scaldato tanto la Choe fino a questo punto. — gli chiese con il suo classico timbro tenorile e pacato, del tutto diverso da quello agitato di prima. Dopotutto era fatta così, la Serpeverde. Cambiava repentinamente il suo umore in base all'ultimo pensiero che le passava per la mente. Era infatti piuttosto instabile e almeno su questo il giornalino ci aveva preso in pieno.

    Axter H. Caulfield
     
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    Grifondoro
    Posts
    242

    Status
    Anonymous
    Nel nascondere il prezioso giornalino, Florence udì soltanto qualcosa che le ricordava del movimento e della carta appallottolata, ma fu nel sentire pronunciare l'incantesimo "Incendio" che drizzò la testa in direzione di Joy, formando una "o" con le labbra per lo stupore, seguendo l'azione della pallina infuocata verso il tavolo dei Serpeverde. L'azione, prontamente sventata da Gideon Greengrass, fece assumere una smorfia sulla faccia della Grifondoro, che fino a qualche istante prima aveva sperato si concludesse con un grandissimo falò. Neanche ce l'avesse davvero con i Serpeverde, ma quello avrebbe acceso la serata molto di più dei giornalini piovuti sul suo purée e sul resto della Sala Grande. Anche se tutti si stavano dimenticando dell'ospite misterioso.
    Si voltò, non degnando più il tavolo dei Serpeverde, ancora prima dello sguardo di Gideon, perché Florence, oltre a cercare di non sembrare una gallina che covava un uovo, era concentrata su Joy e su tutte le sue possibili reazioni, ora che finalmente ne stava avendo qualcuna e aveva smesso di far finta di mangiare.
    Gettò solamente un occhio in direzione di Raissa e Noah, che agli scoop avevano risposto con una slinguazzata pubblica.

    Però!

    Commentò, tornando subito dopo a farsi gli affari suoi, mordendosi pure la lingua per evitare altri commenti provocatori verso la coppietta. Non avrebbe mai detto che Raissa e Noah sarebbero mai arrivati a tanto, in maniera così plateale davanti a tutti. Evidentemente non li conosceva così bene e in generale non immaginava con chi o cosa potessero slinguazzarsi i suoi compagni di scuola. Per Florence era come se appartenessero tutti ai racconti per bambini.
    Si unì anche lei al coro attorno ad Eunjoo sul lasciare stare.

    Joy, se vuoi ti lascio dare fuoco ad alcuni dei vestiti che non metto più uno di questi giorni!

    Perché mai avrebbe dovuto fermare le manie incendiarie di qualcuno dei suoi? Sarebbe stato veramente catartico e come sistema puntava solo al benessere e alla salute mentale della Choe. E del punteggio dei Grifondoro.
    Troppo tardi. Eunjoo alzò il dito medio verso Gideon e Florence gli occhi al cielo.

    Raissa, contami dei vostri! Secondo me, ci si può tirare fuori qualcosa di molto più utile di questi pettegolezzi...

    Si fermò ad ascoltare Eren, rabbuiandosi per la sua ipotesi circa lo spione e si guardò intorno. Come si immaginava gli altri come creature del Fantabosco, anche sul fatto di avere degli spioni nella stessa Casa era impensabile, ma non del tutto. Si guardò attorno, neanche volesse cercare i colpevoli di quelle voci per azzerarli con uno sguardo. Non era da lei.

    Grifondoro
     
    .
  12.  
    .

    [ Tavolo dei Grifondoro ]

    Si coprì gli occhi con le mani mentre il pezzo di carta faceva il suo viaggio verso i Serpeverde, rassegnata a non poterlo fermare ma temendo comunque il suo impatto sul tavolo. Lo osservò planare sullo scudo del Greengrass attraverso le fessure in mezzo alle dita, ma almeno poté tirare un sospiro di sollievo. Non che avesse particolari simpatie tra gli studenti di quella Casa, anzi, tuttavia da qui a volerli ustionati ce ne passava. In più, non voleva che Eunjoo ricevesse una punizione.
    Sarebbe voluta tornare in fretta a dare le sue attenzioni ai Grifondoro, ma l'aria furibonda di Gideon, anche se non era diretta proprio a lei, le avrebbe reso impossibile distogliere lo sguardo da lui ancora per un po'. Non era sua intenzione quella di fissarlo così a lungo, né voleva passare per una maleducata con quell'occhiata prolungata, ma il Serpeverde aveva un'aria decisamente minacciosa e difficile da ignorare, soprattutto perché sembrava sul punto di esplodere da un momento all'altro.

    Oddio, mi sa che si è arrabbiato. Sembra un Cornolungo Romeno.

    Commentò brevemente, col tono un po' preoccupato e ben diverso da quello di scherno adottato da Eren, nonostante il paragone con un drago. Fu lieta che Gideon si fosse voltato nuovamente verso i suoi compagni, perché così anche lei riuscì a distogliere lo sguardo da lui e a lasciar andare quella sensazione poco piacevole che aveva iniziato a provare. Avrebbe fatto altrettanto anche lei, ma prima di tornare a sedersi composta occhiò Nathan seduto poco distante dal punto che stava osservando e gli avrebbe rivolto un'espressione divertita e di finto dolore, non per sé ma per la situazione intera, con gli angoli della bocca che si inclinavano verso il basso come a dire "Ahia". Fu tuttavia l'ultima frase di Eunjoo a catturare nuovamente la sua attenzione, e Venetia scosse la testa con rinnovato buonumore, trovandoci anche un ché di divertente in quell'uscita che sapeva tanto dell'Eunjoo di un tempo, finalmente.

    Sì, infatti, che stupidi. Che figura, poi, con l'ospite! Magari è uno importante e noi siamo passati per una banda di Troll.

    Il pensiero la fece appena rabbrividire, ma nel frattempo stava comunque spalmando un po' di paté di foie gras su una fetta di pane.

    Grifondoro Nathan A. Lestrange Gideon G. Greengrass
     
    .
  13.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    78
    Location
    Maniero Caulfield, Galles

    Status
    Offline
    C'erano le persone socievoli e quelle che preferivano stare per conto loro. Quanto ad Axter, lui era parecchio socievole, anche se aveva degli standard che ci teneva a rispettare, e per questo motivo non si sarebbe mai fatto vedere a socializzare con gente che sua madre avrebbe considerato inadatta. La ragazza più grande a cui si era rivolto, invece, rientrava nella tipologia di persone che a sua madre sarebbero state bene, almeno da quel poco che sapeva sul suo conto. E dunque, non si era fatto il minimo problema a darle un consiglio spassionato. Dopotutto, lui era stato il primo ad essere vittima di dicerie, al primo anno.
    Nel sentire la risposta che lei diede alle sue parole, un ghignetto divertito andò a curvargli le labbra. In fondo, anche lui pensava che la vendetta fosse sempre la soluzione migliore, alla maggior parte dei problemi.

    Sono d'accordo su questo, per carità. Ma deve essere una vedetta ragionata. Insomma, non quello che ho fatto io al primo anno quando le chiacchiere infondate avevano preso di mira me, che ho picchiato gente a caso e rischiato l'espulsione.

    Ci tenne a sottolineare che, per quanto la vendetta fosse un'ottima soluzione, non andava portata avanti nello stesso modo in cui lo aveva fatto lui al primo anno, quando aveva pubblicamente pestato chi lo aveva preso in giro, dando il via ad una scazzottata alla babbana in cui ne aveva prese più di quante ne aveva date, e non aveva ottenuto altro che non farsi ridere dietro ancora di più. Ma dopotutto, era stato uno stupido ragazzino quando aveva fatto tutto questo, un undicenne che non si rendeva conto delle conseguenze delle sue azioni. Da quel momento aveva imparato a tenere le conseguenze sempre in considerazione, e dunque gli veniva spontaneo suggerire a qualcun altro di non fare la sua stessa fine, se si trattava di qualcuno che a suo avviso non lo meritava.
    Siccome la ragazza si era liberata del giornalino prima di finire di leggerlo, chiese ad Axter se poteva prestarle il suo. Lui aveva letto quello che gli interessava leggere, perciò non ebbe problemi a darglielo. Glielo offrì con un gesto della mano abbastanza tranquillo.

    Poi però ridammelo.

    Le disse di rivolerlo indietro, anche se quando la McGranitt avvisò gli studenti che avrebbero dovuto buttare tutte le copie, lui sarebbe stato fra i più tranquilli nel liberarsene, stando attendo a farsi ben vedere da Gazza nel farlo.

    Maude E. Lehnsherr ho già scritto nel post precedente che Axter butta il giornalino, quindi per questione di coerenza dovrebbe poi riaverlo indietro per poterlo buttare
     
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    644

    Status
    Anonymous
    Due cose successe in quella Sala Grande non la sorpresero più di tanto, da una parte la rabbia di Gideon che infuriava direttamente dallo sguardo, chiunque avrebbe potuto leggerglielo senza alcuna necessità di scomodare la Legilimanzia o numerosi trattati di magipsicologia, dall'altra parte il chiacchiericcio che si levava intorno alla tavolata tutta rosso-dorata dopo la reazione di Eunjoo, che per una volta aveva abbandonato ogni buon costume e comunicato a sua volta come una semplice e disarmante conseguenza. Altro che briciole lasciate volontariamente o involontariamente, non ci fossero stati i docenti e la Preside immaginava molto altro avrebbe preso fuoco proprio perché poteva dire di aver inquadrato tutti e due nel corso del tempo passato insieme. C'era un che di strano e inspiegabile nell'aria, comunque lo si volesse vedere, secondo la Zabini. Con Eunjoo avrebbe parlato in un'altra circostanza, possibilmente senza l'ingombrante presenza delle toghe di Godric a circondarla.

    Ti pregherei di moderare i termini, Everard. Sono abbastanza certa che la McGranitt non risparmierà nessuno di noi tanto quanto i suoi prediletti Grifondoro.

    Fu sulla figura del Travers più grande che l'occhiata scura di Cursa finì, tanto era intensa e ammonitrice, più per smorzare i toni e allontanare dalla tavolata verde-argento ogni buona scusa per togliere punti e infliggere punizioni, che per altro. Il ruolo della mediazione nemmeno le si addiceva bene a dirla tutta, in realtà era solita vederlo fare spesso a Christian, ma in quella circostanza aveva colto l'occasione per rafforzare l'immagine della ragazza brava e incorruttibile. Un dettaglio talmente minuscolo che non era necessario qualcuno dovesse venirlo a sapere. Appurato che non fosse più il momento ideale per intrattenersi con la lettura di una biografia che l'affascinava maggiormente, d'altronde sempre di una Pozionista si parlava, Cursa chiuse il libro e lo mise da parte per prendere il bicchiere e sorseggiare quel che rimaneva del succo di ribes, prima di ricomporsi con la schiena dritta e l'occhiata scura che volò sulla tavolata degli adulti, in particolar modo sullo sconosciuto. Pareva del tutto a suo agio, a discapito di ogni cosa successa in Sala Grande, compresa la grave crisi di nervi che affliggeva la carissima Preside.

    Tornando a noi, non vi sembra abbastanza tranquillo anche dopo tutto questo rumore?

    Eunjoo Choe Serpeverde
     
    .
  15.  
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    245

    Status
    Anonymous

    [ Tavolo dei Serpeverde ]


    Ascoltò con attenzione le parole del compagno di Casa, pronta a farne tesoro. Qualcosa infatti accese un lume di curiosità in lei, che tuttavia cercò di nascondere annuendo di tanto in tanto, come se fosse sinceramente interessata di quel suo consiglio. Vendetta ragionata? E che divertimento c'era in una vendetta ragionata? Doveva essere rapida e spietata, così la pensava lei almeno.
    Tornando al racconto del ragazzino, sulle voci sparse in giro, molto probabilmente lei fu una dei principali colpevoli di quel misfatto in quanto all'epoca diffondere gossip e ingigantirli era la sua unica fonte di divertimento al Castello.

    Oh, deve essere stato terribile! — asserì con il suo classico fare ruffiano, per poi far guizzare rapidamente il suo sguardo sulla rivista che l'altro con tanta gentilezza le aveva prestato. — Faccio subito, promesso! — disse infine, immedesimandosi rapidamente nella lettura.

    Ma le fu sufficiente una rapida occhiata per confermare quanto già sapesse: della Choe non vi era stato riportato nulla. Proprio quando si preparò a restituire la rivista ecco che però la sua attenzione venne attirata altrove: un bigliettino dall'aspetto decisamente alieno alle pagine del giornalino nel quale era stato infilato, scivolò sul tavolo.
    La purosangue lo raccolse e ne lesse il contenuto, cosa che le suscitò una risatina a dir poco isterica.

    Questa si che è bella. Fa più acqua di quello che c'era scritto sul quel giornalaccio. — rise con espressione scettica, prima di riporre il biglietto dove l'aveva trovato e riconsegnando così la rivista al suo legittimo proprietario. — Nessuno crederà mai a una cosa del genere, a prescindere da chi sia la sventurata. Greengrass non è uno che piace alle ragazze. — mormorò al suo interlocutore, prendendosi la libertà di conversare con lui come se lo conoscesse da una vita ormai e non solo di vista.

    Di quei tempi erano rare le occasioni in cui qualcuno decideva di rivolgerle la parola di sua spontanea volontà, motivo per cui ne avrebbe approfittato il più possibile di quella nuova conoscenza prima che la cena finisse e lei si trovasse un altro ragazzo da sfruttare.

    Axter H. Caulfield sì perdonami non avevo letto l'ultima azione! rivista riconsegnata! :f:
     
    .
78 replies since 16/4/2024, 19:27   2536 views
  Share  
.