Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Logan Lee Lynch

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    Una singola e rapidissima microespressione fece capolino nel volto di Logan. Riuscire a far emergere un sorriso, anche se non completamente, dal viso straziato di quel ragazzo non lo riteneva affatto semplice, eppure c'era riuscito e se da una parte gongolava per i propri successi, dall'altra c'era solo incredulità e meraviglia. Era un pensiero complesso, difficile da tradurre a parole, quindi era diventato un breve arricciare delle labbra accompagnato allo scatto del viso e delle sopracciglia. Sorrise appena quando Eren confessò sarebbe stato divertente mandare in frantumi lo Statuto di Non Troppa Segretezza con una ciabatta, ma tenne per sé che quello avrebbe sicuramente peggiorato la sua esperienza nel nuovo lavoro.

    Diciamo che me la cavo con la Divinazione...

    Fece un'occhiolino ad Eren e sorrise, così in un attimo sparì tutta la modestia espressa a parole, ma Logan ritornò immediatamente a fare le sue considerazioni sulla mano del ragazzo, osservandone brevemente qualche linea e aprendo le dita a casaccio. Per chi lo conosceva, sapeva che non stesse facendo sul serio, peccato che non lo conosceva nessuno sotto quel punto di vista così bene da capire quale fosse la verità e quale l'inganno.
    Tracciò con l'indice una linea col polpastrello sul palmo sinistro di Eren e poi puntò lo stesso più volte sul bordo della mano.

    Ecco, almeno ora so che non morirai oggi e non volevi buttarti per davvero.

    Gli riconsegnò la mano, tutta integra, poi si appoggiò al cornicione che faceva da ringhiera al terrazzo con la schiena, strinse le braccia davanti a sé e intrecciò le gambe, accavallandone una sull'altra. Con la testa voltata verso destra, poteva guardare Eren dal basso.

    E so che ti è accaduto qualcosa di brutto, molto brutto.

    Finse nuovamente di saperla lunga sul fatto di Eren e indicò la mano concessa poco prima dal ragazzo, puntandola con il naso. Gli bastò allungare il collo un paio di volte, come a far intendere che aveva visto tutto con quella brevissima lettura, quando neanche i più bravi Divinatori del pianeta riuscivano a fare qualcosa del genere per davvero.
    Se quel cornicione li avesse separati, forse Logan avrebbe creduto veramente di essere ancora al Tre Manici di Scopa a servire Burrobirre, quando probabilmente il cocktail più invitante lì vicino era un siringone col quale avevano estratto del liquido da una delle pustole di Fiònn, ma meglio non provare.

    Rane catturate passivamente: 2
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    • Inviato il
      2/4/2024, 20:16
      Logan Lee Lynch
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    Logan
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    Richiesta di accredito per completamento obbiettivo:
    Retroattivi:
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    º Porta un amico da noi! (Eren McCall) +100FT
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    Edited by Logan Lee Lynch - 2/4/2024, 18:42
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    Acquisto il sesto e il settimo punto in Dialettica: 600+600 galeoni
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    Punti Post o Galeoni disponibili: 52 punti post
    Da spendere in: Leader II e III
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    Yep 🤩 grazie mille 😘
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    Salve salve, vorrei fare un paio di segnalazioni per le schede dei miei personaggi: Florence e Logan.

    Per Florence, alla mia ultima richiesta miglioramento voti, in scheda sono stati sottratti i punti post e i galeoni, tuttavia i voti non sono stati migliorati 😞 link richiesta: #entry670906971
    In più, la scheda di Florence e la camera blindata risultano ancora nel congelatore ☹️ (ho un post a Marzo qui: #entry670906485 )

    Alla scheda di Logan, invece, mancano delle correzioni richieste nell'appello adulti e immagino che Logan non abbia le sapienze sociali/fisiche in scheda rischierate qui #entry667634672 perché la sua scheda è stata congelata prima!
    Segnalo anche che il prestigio di Logan dovrebbe ripartire da 0 a Marzo per il cambio di professione!
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    In poche occasioni Logan aveva visto qualcuno piangere e tra tutte le persone al mondo si riteneva pure tra le meno adatte nell’offrire una spalla, visto l’imbarazzo nell’invadere un momento così intimo con se stessi. Infatti, il giovane adulto si era lasciato andare in diverse occasioni, senza imbarazzo, a pianti catartici che gli avevano permesso di elaborare certe situazioni e tutte le volte era incredibile come due sensazioni completamente opposte si fossero manifestate contemporaneamente: se da una parte c’era il desiderio di avere qualcuno accanto con cui condividere quel dolore, dall’altra si era sempre rifiutato di farsi vedere da qualcuno. Il coraggio del ragazzo di fronte a lui nel mostrare apertamente le sue emozioni era invidiabile.
    Esitò per un attimo nell’avvicinarsi al giovane, vedendo gli occhi arrossati e gonfi di lacrime. Il suo volto si incupì immediatamente e allo stesso tempo fece scivolare Morgan Savile al terzo posto delle cose più brutte viste in quella giornata.

    Che tono formale! Dammi del tu, te ne prego!

    Si appoggiò al cornicione, lasciando andare la presa dalla bacchetta nella tasca e anche un mezzo sospiro nel sapere che l’altro non ci teneva a buttarsi di sotto.

    Ma evita di far penzolare le ciabatte. I Babbani sono sempre in allerta e ogni tipo di anomalia potrebbe allarmarli.

    Sarebbe stato molto divertente e allo stesso tempo molto tragico se il San Mungo fosse stato rivelato ai Babbani per la caduta in testa a qualcuno di una ciabatta.
    Osservò meglio il ragazzo, ora che gli stava vicino. Ad occhio e croce Logan avrebbe giurato fosse uno studente e che dai vestiti che aveva indosso doveva essere ricoverato in ospedale.

    Posso avere la tua mano?

    Allungò la sua sinistra in direzione di Eren, invitandolo a fargli vedere il palmo e se il giovane mago fosse stato d’accordo, Logan si sarebbe messo a studiare ogni singola linea e forma, anche se in maniera piuttosto sbrigativa.

    Ah, io sono Logan. Mentre il tuo bel faccino ha un nome?

    Alzò lo sguardo verso di lui dal basso, lasciando intravedere anche un mezzo sorriso affilato. Il suo solito fare affabile da cameriera emergeva sempre e temeva, ormai, che non avrebbe cambiato le sue abitudini tanto velocemente e nemmeno facilmente.

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    • Inviato il
      2/4/2024, 21:20
      Logan Lee Lynch


    Edited by Logan Lee Lynch - 2/4/2024, 21:20
  8. .
    uBNBTqE
    Vivere nella paura era diventato improvvisamente inaccettabile e per quanto avesse ancora terrore, alla fine, aveva deciso di accettare quel cambiamento e allo stesso tempo tornare alle origini, in quella casa dove era cresciuto, in cui aveva fatto i primi passi e le prime accidentali magie, sotto l’occhio vigile di una coppia di nonni e di una madre, che ora vivevano insieme, al sicuro, ad Hogsmeade.
    Era stata una scelta difficile, dettata da quella coppia di anziani, che aveva sempre adorato Logan, l’unico nipote di cui andare fieri e da viziare. Logan, invece, sentiva di aver privato loro di una casa piena di ricordi e abitudini, anche se sua nonna gli aveva detto che niente può durare per sempre e che l’evoluzione è sempre necessaria.
    Quelle parole lo avevano colpito, tanto da tornargli in mente appena varcata la porta di una casa che era sempre stata della sua famiglia e, adesso, aveva un’aria tutta nuova e quasi sconosciuta. Aveva chiuso accuratamente la porta alle spalle e si era lasciato scivolare a terra. Accovacciato, aveva fissato il soffitto del soggiorno e solo dopo qualche minuto aveva realizzato che quella era la sua nuova casa, che avrebbe vissuto da solo, che gli incantesimi dei Doves lo avrebbero protetto dai Babbani, ma avrebbe dovuto comunque fare attenzione.

    Il salotto era il primo ambiente che si incontrava entrando dalla porta principale. Bastava salire un paio di gradini e spingere il portoncino per ritrovarsi in quell’ambiente luminoso, con una finestra sporgente e il caminetto per riscaldare il piccolo appartamento. La mobilia era semplice e vetusta, c’erano tappeti e drappi verdi e viola a decorare, tende spesse color rubino, qualche libro e rivista sulla libreria, candele ovunque per fare luce alla sera e una porticina che serviva da ripostiglio per le scope. Se invece si andava verso destra, si poteva proseguire dritto verso una piccola cucina abitabile o entrare nella camera da letto. Il bagno era l’ultimo ambiente in fondo.
    C'era anche un cortile circondato dalle siepi e da una recinzione di legno, per accedervi c'era una porta sul retro accessibile dalla cucina.

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    Era un appartamento molto semplice, su un solo piano, dalla struttura e dalla facciata del periodo vittoriano, coi mattoncini giallastri come in quasi tutti gli edifici di quel tempo costruiti a Bath. Logan avrebbe fatto fatica ad abituarcisi, ma sua nonna aveva fatto di tutto purché il nipote si trovasse subito a suo agio, decorando la stanza al gusto del nipote.
    Lo conosceva davvero bene, in fin dei conti, sapeva che il guardaroba a vista e le tende avrebbero fatto breccia, così come il letto alla francese vicino alla finestra.

    Le uniche cose che Logan si era portato di suo, a parte gli abiti, erano le strumentazioni per la divinazione e qualche erba e spezia per le tisane e il tè. Mentre per i primi aveva allestito una postazione su un tavolo circolare tra il camino e la finestra, il resto era finito nello scaffale del corridoio che faceva da dispensa per la cucina. Tutti i suoi vestiti erano entrati nel vecchio baule che usava quando andava ad Hogwarts e quello non aveva osato aprirlo, temendo che tutte le sue cose schizzassero in aria, mettendo in disordine quella camera.

    Mancavano le piante a fare un po' da decorazione, ma non era certo di potersene prendere cura con la giusta dedizione, non prima di prendere bene le misure con quella nuova abitazione.
    Osservò ancora una volta il soggiorno, tornandoci dopo aver sistemato i primi effetti, poi si diresse alla postazione per la lettura delle carte e si lasciò guidare dalla Vista.
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    Edited by Logan Lee Lynch - 30/4/2024, 22:58
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    Londra apparteneva a quelle città babbane che da sempre gli incutevano un certo timore per la quantità elevata di tecnologia e la grande presenza di non maghi. Fortunatamente, si recava nella capitale inglese solamente per andare al Ministero e a Diagon Alley, per poi tornare direttamente alla sua nuova (e allo stesso tempo vecchia) dimora a Bath, pertanto i rapporti con i babbani si limitavano al minimo. Quel giorno, per far visita allo sfortunato Fiònn Savile, amico di lunga data, Logan si era ritrovato all’Ospedale San Mungo.
    In vita sua, aveva attraversato i corridoi di quel posto in rare occasioni, sempre per far visita a qualcuno e non si era mai sottratto a quel rito. Con Fiònn, oltretutto, c’era un legame di fratellanza tra concasati che ne rendeva l’amicizia ancora più salda. Aver affrontato le stesse situazioni insieme durante il periodo scolastico li aveva sicuramente avvicinati, facendo scoprire ad entrambi dei gusti molto affini, per questo non avrebbe perso l’occasione di prenderlo in giro. Un Auror del suo calibro, un mago di un certo stile (parole di Fiònn) non poteva certo infettarsi con la piaga più in trend di quel momento. E invece.
    Aveva ancora il solito sorriso affilato e le maledizioni nell’orecchio - “che il tuo naso si allunghi e si arrotoli come quello della brutta megera che sei” “che le rane prendano anche te” “ti esploda il calderone” e tante altre cose indicibili - quando era uscito dal reparto solo per riprendere aria e si era ritrovato in un terrazzo apparentemente vuoto, ma appena aperta la porta si era accorto subito della persona seduta sul cornicione.
    Trattenne il fiato, fece un passo indietro e poi si ricordò che la presenza più vicina a cui chiedere aiuto era Morgan Savile, la vera ragione da cui era scappato e non dall’aria improvvisamente contagiosa che si era creata nella stanza di Fiònn. Gli infermieri, invece, erano troppo lontani e se quella fosse stata un'emergenza, forse non avrebbe fatto in tempo... Dunque prese coraggio, si fece avanti piano piano, richiudendosi la porta alle spalle silenziosamente. Una mano alla bacchetta poteva essere decisamente utile.

    Ciao?

    Il suono dei suoi passi accompagnò la sua voce pacata e incerta, mentre con l’istinto della premurosa cameriera ancora insito in lui si avvicinava circospetto al cornicione e non del tutto ad Eren.
    Di tutte le cose orribili che si aspettava di vedere quel giorno, non immaginava che Morgan Savile slittasse così improvvisamente al secondo posto.

    Sono certo stessi per scendere da lì, magari dal mio lato…

    Probabilmente Eren si sarebbe accorto in un secondo momento di Logan e ancora meno dei lunghi riccioli raccolti in una cipolla bassa o del completo verde militare che indossava e sembrava essere appartenuto al suo bis prozio, ma che con qualche aggiustatura magica qui e lì gli calzava a pennello. E certamente quello non era nemmeno il primo pensiero di Logan, che per il momento sembrava terrorizzato dall'idea di vedere qualcuno su un cornicione.

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    • Inviato il
      2/4/2024, 21:19
      Logan Lee Lynch


    Edited by Logan Lee Lynch - 2/4/2024, 21:19
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    Ci sono abitudini che non muoiono mai. Per Logan, una di queste abitudini, era quella di sorridere assottigliando le labbra non appena qualcuno gli rivolgeva la parola. A volte, quel sorriso sembrava forzato, altre era più sincero, ma nella maggior parte dei casi lasciava intendere tutto e niente. Aveva lavorato in una locanda per troppo tempo per rendersi conto di aver assorbito quel modo di fare e adesso che Kristofer lo aveva salutato in quel modo, incrociandolo per strada, Logan neanche si accorse di lasciarsi andare a quel riflesso, sebbene la presenza del Magizoologo gli avesse sempre trasmesso una certa allegria.
    Kristofer non era di certo un mago che passava inosservato, e già questo faceva breccia nel cuore di Logan, che di sicuro aveva lasciato parlare di sé a chi l’aveva visto in vesti eccentriche e tacchi vistosi.

    Buonasera, Kristofer! Potrei dire lo stesso del cliente migliore del Tre Manici di Scopa!

    Allargò le braccia e le lasciò immediatamente cadere sui fianchi, producendo un suono simile ad uno slap! quando i palmi incrociarono il tessuto dei suoi vestiti.

    Purtroppo non lavoro più lì, una scelta sofferta davvero, ma ho altri progetti in mente. E sono certo che tu abbia novità migliori delle mie, il transito di Giove nella costellazione dell’Aquario favorisce le conversazioni coi vecchi amici.

    C’erano poche cose da fare in quel di Hogsmeade, specialmente alla sera. Per quanto Logan fosse stato parte attiva della vita della locanda per cui lavorava fino a poco tempo prima, il villaggio era rinomato per il suo essere quieto, a parte per rare occasioni e alle vicende riguardanti i Centauri. I pochi negozi erano ormai in chiusura e con la gente che si rifugiava nei pub, restava solamente una proposta sensata da fare a Kristofer.

    Gradisci fare quattro passi con me?

    Alla domanda seguì un gesto della mano dominante, che svolazzò in aria per poi indicare con le dita la High Street sfollata e nella quale passeggiare con estrema tranquillità.

    Rane passive: 4
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    • Inviato il
      26/3/2024, 22:59
      Logan Lee Lynch
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    Anche a me 😍
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    Annuncio role aperta ...and everything will be alright
    Nome PG: Logan
    PG richiesto: chiunque
    Numero di PG richiesti: preferibilmente uno
    Tipo di role: free role
    Luoghi proposti: Hogsmeade
    Note: la role è già aperta a chiunque volesse partecipare!
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    Compro!
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    [High Street, sera]


    C'era una sola ragione per tenere Logan ancorato a quel piccolo villaggio scozzese in prossimità di Hogwarts. Una ragione utile a farlo tornare ogni sera, un pensiero costante che aveva completamente scombussolato la sua routine, la sua giovane vita e tutto il suo futuro. C'era una corda invisibile e potente che legava il Veggente a sua madre. La strega, da anni scombussolata per l'abbandono dell'ex-marito, era stata finalmente raggiunta anche dai suoi genitori, che ora vivevano con lei e non più a Bath, dove invece adesso, prendendo possesso del piccolo appartamento dei nonni Doves, viveva Logan in totale autonomia.
    Ma quella a Bath non era una casa. Casa era ovunque ci fosse anche sua madre, era sempre stato così almeno. Melvina aveva bisogno di lui, ne aveva sempre avuto bisogno. E Logan non si era mai sottratto a quel compito, al quale sapeva perfettamente non avrebbe dovuto adempiere. Era più forte di lui. Era un cuore debole in un certo senso.
    Quella sera, aveva appena lasciato quell'abitazione dopo una rapida visita. Il nuovo lavoro era una continua scoperta e si sentiva smarrito, così tanto da doversi affacciare almeno ogni giorno, anche solo per poco, in quella casa che per qualche anno era stata sua e di sua madre.
    Ma era meglio così, era giusto così. Melvina, in uno sprazzo di lucidità, aveva fatto un lungo discorso a Logan e lo aveva convinto a prendere in mano la sua vita, i suoi sogni, le sue ambizioni.
    In una sera qualunque qualche mese prima, Logan avrebbe chiuso la porta di quella casa per dirigersi ai Tre Manici di Scopa. Ora, il pensiero di rientrare in quel posto era già troppo nostalgico e nonostante non fosse molto che se ne fosse andato, si era promesso che non sarebbe andato lì dentro per i prossimi mesi.
    Rimase a girovagare con le mani in tasca, la camminata tranquilla mentre prendeva delle boccate da una pipa e osservava la quiete di quel posto, della gente che rientrava nelle proprie case, i vecchi vicini che facevano un cenno di saluto, chi si rifugiava nei locali. Niente sembrava essere cambiato, per Logan era cambiato tutto e stava ancora cambiando.
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