Una Stretta di Manica

L'Eredità di Silente - Adulti - Capitolo III

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    Sala Yule



    Oltre che il più anziano tra i partecipanti ufficiali, Gaius Thornwood si distingueva anche per la sua presenza straordinariamente tradizionale. Quando Brodir C. Prince gli si avvicinò, gli rivolse uno sguardo glaciale.

    Scandinavo?

    Domandò secco. Con la sua esperienza, il nome dell'uomo gli parve subito stonato.

    Perché dovrebbe essere per me un piacere conoscere lei, invece?

    Non era l'interazione più amichevole, ma per qualche ragione Brodir si era guadagnato una domanda e quindi qualche altro secondo di conversazione. Attorno a Gaius Thornwood c'erano molte altre persone e altre ancora si avvicinavano: avrebbe fatto meglio a sfruttare l'occasione finché ne aveva il tempo.

    Sala Imbolc


    Lavinia Whitlock sfoderò un sorriso tenero e sincero al saluto accorato di Eliza Makepeace.

    Una musa, addirittura! Piacere mio, signorina.

    Le tese la mano, gentile. Dava l'impressione di essere una strega attenta a tutto e a tutti, capace di concentrarsi su ognuno e, a suo modo, farlo sentire speciale. Per i pochi secondi in cui si rivolse alla giovane pozionista ebbe occhi solo per lei, genuinamente coinvolta dal suo complimento, ma poi una domanda a destra, un saluto a sinistra, si distrasse in fretta e si dedicò ad altri presenti.
    Quasi nell'angolo opposto della sala, l'Auror Yves Ehiwaz cercò un contatto con l'anziano Septimus Fawley. Le parole della donna lo colpirono e un sorriso malinconico si allargò nella folta barba argentea.

    Il passato è un compagno silenzioso e le persone sono specchi in cui intravediamo il suo riflesso.
    Ma...


    Sembrava sul punto di aggiungere qualcosa, aggrottando le sopracciglia come quando si domanda, quando una strega biondissima con una voce squillante attirò la sua attenzione alle sue spalle e lo costrinse suo malgrado a voltarsi dall'altro lato.

    Sala Ostara


    Il vero padrone di Floffy potrebbe non effere contento.
    Ma Floffy non può difubbidire. Anche fe una dura punizione...


    Slossy, l'elfo di passaggio agganciato da Lulu Sparks si mise a riflettere sulla sua sorte di lì a qualche ora, faticando con qualche "s" blesa di troppo: in entrambi i casi rischiava di essere punito - non che la cosa gli dispiacesse granché - ma alla fine preferì la strada più naturale.

    Floffy non fi tedia! Floffy efegue!

    Rispose ossequioso a Donna Mason e si smaterializzò col piattino di Lulu verso il buffet più vicino.
    Attorno a Horatio Nettlebane l'eremita, ironia della sorte, si era formato un nutrito gruppo di persone. Il mago, solitamente poco avvezzo a bagni di folla simili, sembrava poco a suo agio.

    Salve a lei, signora.
    Ne sono lieto, signor Marvey.


    Rispose ordinatamente ad Artemisia C. Meludrion e a Bellamy Octavian Marvey, spostando il suo sguardo penetrante dagli occhi di lei a quelli di lui appena agitato, quasi scattoso e affrettato. Per qualche ragione, la presentazione di Zephyrus Greengrass lo colpì in maniera particolare e su di lui si soffermò.

    CRA?

    Allungò la manona quasi distrattamente per ricambiare l'offerta dell'Erbologo.

    Me ne parli, signor... Greengrass, ha detto?

    Prima che Stormy B. Lewis potesse unirsi alla conversazione, un delicato tocco sulla sua spalla tentò di attirarlo a sé. Wig Milkyway lo aspettava con un sorriso smagliante e due occhi dolci come cioccolatini.

    Non è affatto un caso che sia stata organizzata proprio ora.

    Confessò, con l'aria di chi la sa lunga.

    Preferisce la compagnia o la location?
    Wig.


    E gli tese la mano elegante, senza staccargli gli occhi di dosso.
    Belinda Merrythought non aveva molte persone attorno come nell'altro angolo della sala, ma non per questo si rivolse a Helia Val Kyria e alla sua interessante domanda.

    Restie, nella maniera più assoluta.
    Siamo fatti della nostra memoria, nel bene e nel male.


    Le spalle rigide, l'Obliviatrice fissò la sua giovane interlocutrice e mosse persino un passo verso di lei.

    Ti occupi di mente? Cosa ti aspettavi dalla mia risposta?

    Poco lontano, Viktoria Lawton aveva potuto notare quanto sfuggente fosse l'assistente di Rothschild, alla quale non era riuscita ad avvicinarsi con successo. Ma, pur isolata in attesa della sua occasione, ebbe l'insolita fortuna di essere raggiunta da un ospite altrettanto speciale senza doverselo guadagnare tra gli altri.

    Solitaria come una cometa, ferma come una stella.
    È una nota stonata in questo pullulare di parole.
    Aspetta qualcosa?


    Cassiopeia Venturus in persona si era avvicinata all'Auror, interrompendo la sua paziente attesa. Qualcuno dei presenti, intorno, assistette curioso all'incontro.

    Sala Beltane


    Quintus Bellator sembrava più anziano di quanto non fosse realmente. Quel che aveva vissuto sul campo di battaglia l'aveva segnato in maniera così profonda che ogni dettaglio del suo aspetto ne raccontava la triste sorte.

    Prego.

    Rispose galante a Bloom Sylvie Loren Cohen, che l'aveva avvicinato. Poi, però, il moncherino di Augustus Burker lo catturò totalmente: lo fissò per un istante, prima di tornare sugli occhi dell'uomo e rispondergli con la metà di bocca ancora funzionante.

    Meglio della sua mano.

    Proruppe in una sonora risata.

    Cosa le è capitato?

    Le disgrazie comuni erano fonte di fratellanza istantanea.

    I VIP, circondati da curiosi, hanno una particolare attenzione per voi in base alla vostra Dialettica e a eventuali Sapienze Sociali: 1 possibilità su 10 più 1 extra per ogni punto di Dialettica e ogni livello di Sapienze Sociali.
    Lancio dei dadi per le attenzioni dei VIP: X (c'è un dado di troppo, l'ultimo).

    Chi si è guadagnato un'interazione può ora sfruttarla per fare domande e ricevere qualche informazione interessante sull'attualità, sul congresso e molto altro.
    Chi non è riuscito, può ritentare con lo stesso VIP con 1 esito bonus sul prossimo dado, o con un altro se lo preferisce (o se si è offeso).
    Potete interagire liberamente con i presenti, elfi compresi.

    Riepilogo dei luoghi:
    Piano terra - Yule:
    • Brodir parla con Gaius Thornwood
    Piano terra - Imbolc:
    • Eliza prova a parlare con Lavinia Whitlock;
    • Coral;
    • Yves prova a parlare con Septimus Fawley
    Primo piano - Ostara:
    • Lulu;
    • Stormy parla con Wig Milkyway;
    • Donna;
    • Helia parla con Belinda Merrythought;
    • Artemisia prova a parlare con Horatio Nettlebane;
    • Bellamy prova a parlare con Horatio Nettlebane;
    • Zephyrus parla con Horatio Nettlebane;
    • Viktoria parla con Cassiopeia Venturus
    Primo piano - Beltane:
    • Bloom prova a parlare con Quintus Bellator;
    • Augustus parla con Quintus Bellator


    Edited by Il Narratore • - 9/3/2024, 15:42
     
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    Sala Ostara


    -[…]Dovresti provare invece…-
    Rispose al tono sarcastico con uno sguardo divertito e implorante. Non aveva proprio bisogno di essere spinto nelle sue idee sciocche, più di quanto non ci pensasse già da sè, soprattutto in un contesto del genere. Allagare una delle sale? Perchè no in fin dei conti? Ma se l’avessero scoperto non aveva voglia di passare guai più seri di quelli che si era andato a cercare, o dover ripagare i danni, che sarebbe stato ancora peggio perchè dubitava avrebbe avuto soldi a sufficienza. Certo, sarebbe stato divertente seminare un po’ il panico, anche se forse non era proprio una grande trovata, visto il clima attuale.
    -Non dare corda alle mie idee, almeno uno dei due deve mantenere un minimo di serietà.- rispose ridendo, che se avesse voluto un accompagnatore serio forse sarebbe stato meglio rivolgersi a qualcuno come Morgan Savile .
    La reazione di Zeph poi, non fece che confermare la sua ipotesi, ossia che il ragazzo non si sarebbe fatto davvero alcun problema ad avvicinarsi al noto Magizoologo.
    -Ci sto!- disse, sostenendo il piano dell’amico e sperando di avere tempo per parlare con Falway, o di attirarne l’attenzione come l’amico sembrava aver fatto con Nettlebane. Non che avesse in mente di rubare la scena a Zephyrus, ma anche volendo non avrebbe potuto farlo. Mentre infatti si stava avvicinando al gruppetto che si era formato intorno all’uomo sentì un tocco delicato sulla propria spalla, il quale lo fece girare. Wig Milkyway era stata presentata come l’assistente del più noto signor Rothschild, e per qualche motivo a lui sconosciuto aveva deciso di parlare proprio con lui. Le strinse la mano, prima di presentarsi a sua volta:
    -Stormy, Stormy Lewis. È un piacere.- le rivolse un sorriso, per poi tornare a concentrarsi sulla prima frase pronunciata da Wig.
    -Ed è stata organizzata con il solo scopo di calmare le acque o…- e qui abbassò la voce, in modo tale che potesse essere udito solo dalla donna, -c’è qualcosa di cui non siamo al corrente?-
    A quel punto, se c’era qualcosa in ballo, tanto valeva la pena tentare di scoprirla.
    -Se è un’informazione che può condividere, ovviamente.- aggiunse cortese, ma d’altra parte che cosa si aspettava la Milkyway se non un’altra domanda come risposta? Aveva la netta impressione che ne sapesse molto più di lui, e visto che Stormy era un animo curioso, la donna aveva probabilmente scelto la persona meno discreta dell’intera sala con cui conversare.

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      Stormy B. Lewis
     
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    Sala Beltane



    Aveva provato avvicinarsi all' uomo per iniziare una una conversazione quando
    lo vide osservare altro a cui aveva dato attenzione. Lei sembrava di troppo in quel caso ma era una donna a modo per lo meno in quel momento si mise accanto all' uomo cercando di capire quello che gli era successo a Quintus Bellator. Cosi Bloom se ne andò non si stava sentendo a suo agio in quella stanza. Era meglio fare un altrò tentativo altrove. Usci dalla stanza cercando di farsi spazio fra la gente per uscire dalla sala . Si sentiva una persona fuori luogo essendo la nuova Auror che ancora aveva fatto amicizia. Aveva cononosciuto soltanto Stormy qualche mese prima. Non si aentiva proprio agio era sempre cosi quando doveva mighgliorarsi con l' interagire con le persone no ? Forse cambiando luogo avrebbe avuto più fortuna. Così passò tra i presenti Non era neanche stata fortunata pultroppo doveva tentare di provare da qualche altra parte perchè si sentiva non proprio ad agio in quella stanza. Non era proprio fortunata ci aveva provato. La donna dai capelli rossi dovette lasciare quella stanza perchè si sentiva un pesce fuor d' acqua , ma doveva reagire in qualche modo visto che doveva cercare di avvicinarsi alle persone visto che non era mai facile essendo la nuova arrivata dalla california.

    Accidennti pensavo di essserci riuscita a parlarci invece no .. Che peccato! Però ci tenevo tanto!

    Pensò Bloom dalla capigliatura rossa mentre cercò di cambiare luogo. Ancora non aveva avuto modo di conoscere nessuno e sembrava ancora una persona a poco agio e doveva trovare una persona con cui parlare ...

    Sala Imbolc



    Si trovò in una stanza con tante persone a lei sconoscuirte finche non trovò un uomo che forse non senbrava molto a suo agio.

    Salve Mr Septimus le posso far compagmia ? Come sa amo la magia degli elementi e mentale vorrei scoprirne tutti i misteri visto che sono ancora giovane se permette posso farle qualche domanda ?

    Domandò la rossa mentre aspettò una risposta dall' uomo che aveva adocchiato una volta entrata nella stanza che sperava avesse più fortuna ...ma non è semplice come immaginava ..
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      Bloom Sylvie Loren Cohen
     
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    Sala Ostara


    Lulu non aveva fatto in tempo a cercare di ammaliare il primo elfo che le era capitato sotto tiro, che la sua splendida cugina si era presentata al suo cospetto senza esitazione, come sempre ostentando un tono giudicante e del tutto fuori luogo che tuttavia avrebbe usato a suo vantaggio, quanto meno per ignorarlo e far sentire - credeva - la giornalista inadeguata.

    Cugina...

    Salutò con tono forzatamente allegro, porgendole le guance per il loro solito rituale. Lulu si lasciò poi guidare dalle sue parole per constatare che sì, sembravano essersi messe d'accordo dando importanza al rosa e al nero per il loro look di quella sera.

    Beh, potrei dirti lo stesso!

    Il che era per lei fonte di enorme fastidio: la rivalità fra le due cugine passava anche per ciò che indossavano, ovviamente, ma Lulu rimaneva comunque convinta di avere molto più gusto di lei, che invece era figlia della volgarità. Bastava osservare la sfacciata scollatura del suo davanzale!

    Ma non senti un po' di freddo? Vuoi che ti presti il mio scialle per coprirti un po'?

    Chiese con finta preoccupazione Lulu, per poi sorridere compiaciuta di fronte all'estremo servilismo dell'elfo domestico che aveva beccato fra la folla.

    Bravissimo, Floffy. – non aveva compreso che il suo fosse un disturbo del linguaggio - Se non ti dispiace, porta un calice di bollicine anche alla mia splendida cugina.

    Chiese intanto con compiacenza oltremodo esagerata, ascoltando le parole di Donna sul vecchio Rothschield e i complimenti smielati che gli stava rivolgendo, pensando che, in fondo, doveva venirle molto naturale a causa della sua professione.
    Si dava però il caso che la Cantante non avesse idea di quale fosse la sua oratoria, ricordando appena quanto accaduto durante la conferenza di diverso tempo prima. Di certo, però, dopo l'incontro segreto che si era tenuto alla sua fabbrica di scope, di lui non aveva maturato una buona idea. Stava infatti cercando ancora di capire quale fosse stato il vantaggio di essere scelta da lui e dalla sua valletta, invano.

    Rothschield?
    Oh, avrei usato altri aggettivi per definirlo...


    E, a proposito della sua Valletta, sgranò gli occhi quando la vide passeggiare fra i tavoli della Sala Ostara e interagire con degli sconosciuti.

    E lei cosa ci fa qui?

    Lo shock fu talmente tanto che nemmeno si accorse di avere espresso la sua perplessità ad alta voce e perfettamente a portata di impicciona – ossia la sua meravigliosa cugina.

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      11/3/2024, 12:16
      Augustus Burker


    Edited by Augustus Burker - 11/3/2024, 12:16
     
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    Sala Imbolc


    Oddio mi ha stretto la mano e mi ha rivolto la parola.

    Per Eliza quel gesto di gentilezza e cordialità era già più di quanto si aspettasse da quella che per lei era un vero mito; per questo motivo, dopo che la Whitlock volse le sue attenzioni agli altri presenti, la giovane strega tornò con un largo sorriso sulle labbra verso Coral gongolando per quanto appena accaduto.

    Dici che è poco igienico se dovessi smettere di lavarmi la mano per tutta la vita?

    Era ovvio che non avrebbe mai smesso di lavarsi, ma era sicura che l’amica avrebbe letto in quella sua battuta tutta la felicità e l'entusiasmo che quell’incontro le aveva suscitato; alla fine partecipare a quella serata era stata davvero una magnifica idea.
    Intercettò un elfo domestico che stava portando chissà quale prelibatezza da bere in giro fra i presenti e ne prese due bicchieri, uno dei quali lo porse a Coral.

    Non so cosa sia, ma sarà sicuramente delizioso come tutto il resto.

    Portò il bicchiere alla bocca e si bagnò le labbra con un liquido che non riuscì ad identificare ma che aveva un sapore che, come aveva pronosticato, non aveva nulla da invidiare a tutto quello che aveva già mangiato in precedenza.

    Tu vuoi incontrare qualcuno in particolare? Ci sono tante celebrità questa sera e magari hai voglia di stringere qualche mano.

    Non avevano fatto programmi per la serata, tranne forse quello di non farsi problemi ad abbuffarsi con il cibo gratis, ma così come lei era stata felice di incontrare la Whitlock, magari anche Coral aveva il desiderio di scambiare due parole con qualche suo idolo.

    Oppure c’è anche Bellamy questa sera? Vuoi cercare lui?

    Eliza era davvero felice che l’amica avesse trovato la pace e la serenità con il loro vecchio compagno di scuola nonostante tutti i trascorsi che le erano stati raccontati la prima volta che si erano rincontrate a Diagon Alley, per questa ragione avrebbe assolutamente capito se Coral avesse voluto trovare il suo amore e passare del tempo con lui.
    E lei?
    Beh avrebbe fatto con un po’ di imbarazzo il reggi-moccolo oppure avrebbe girellato da sola per il palazzo sperando di incontrare magari qualche altra celebrità.


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    Sala Beltane


    Augustus Burker salutò con un cenno del capo la collega che, come lui, aveva scelto di approcciarsi a Bellator, a suo dire la persona più interessante all'interno di quella sala e forse dell'intero edificio.
    Piegò l'angolo delle labbra verso l'alto alla sua risposta, apprezzando sempre molto un po' di sana e vecchia ironia. Proprio con il moncherino fendette l'aria, piegandosi in un breve inchino altrettanto ironico.

    Touché.

    Rigorosamente con la mano sana, Augustus afferrò da uno dei vassoi volanti un bicchiere di bollicine che portò poi alle labbra, bagnandole appena.
    I discorsi di guerra erano inevitabilmente i suoi preferiti e che a chiedergliene conto fosse proprio Quintus Bellator era fonte di grande compiacimento per uno come lui, che viveva di adrenalina nel tentativo di seppellire le macerie nella sua anima.

    Una chimera.

    Affermò con naturalezza, quasi stessero parlando dei risultati delle ultime partite di Quidditch o del sempre discutibile meteo londinese.

    O meglio, un Confringo andato male su una chimera.

    Ad evocarlo era stato proprio lui che, dopo una lotta estenuante contro la creatura ibrida, decise di mettervi fine nel peggiore dei modi: lanciandosi a capofitto su di essa, ben consapevole che in quel modo avrebbe quasi certamente causato anche la sua morte.
    Alla fine non era successo ma a rimetterci era stato il suo moncherino, nonché la sua psiche già colpita dalla prematura morte della moglie. Ma quel giorno non era lì per piangersi addosso.

    Sono sufficienti gli altri Trecentosessantaquattro, in effetti.

    Sussurrò al suo udito la donna del tormento, mentre lo sguardo di Augustus si spostava sulla parte destra del suo interlocutore, martoriata da chissà quale minaccia: sullo stato di salute di Quintus Bellator se ne diceva di ogni tipo, fra teorie e leggende alquanto surreali. Sarebbe stato interessante capire cosa avesse davvero causato la paralisi di un'intera parte del suo corpo, ma intanto avrebbe approfittato della sua compagnia ancora per un po' per distrarsi da quel mortorio.

    Mi dica.
    Si sta annoiando almeno quanto mi sto annoiando io, da queste parti?


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      Augustus Burker
     
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    Sala Imbolc -> Sala Ostara


    Beh dai, come inizio non c'è male.

    La Pozionista era stata molto gentile e disponibile concedendo alla ragazza anche una magifoto (cosa che non credeva essere così ovvia per gli standard di un qualsiasi VIP). Felice per la gioia dell'amica, le disse che allora avrebbe dovuto evitare di toccarla se non avesse più voluto lavarsi la mano, ovviamente con il sorriso sulle labbra.
    Passeggiando per la Sala Imbolc, le due amiche si ritrovarono infine alle scale. Coral chiese quindi ad Eliza se le andasse di cambiare ambiente, mentre da un vassoio rubava un voulevant al plimpi grigliato. Nel mentre, ascoltava le parole della sua accompagnatrice.

    Bellamy? No, questa sera sono tutta tu-

    “Tutta per te”, avrebbe voluto dire, ma la visione di una chioma rossa a lei fin troppo nota fra i tavoli della Sala Ostara la indusse ad arrestare sia il passo che la voce, cambiando del tutto argomento.

    -Quella è Belinda Merrythought!

    La sua reazione non era paragonabile a quella che Eliza aveva avuto di fronte a Lavinia Withlock, ma trovarsi a pochi passi da una delle obliviatrici più brave e note dell'intera comunità magica faceva un certo effetto. Coral afferrò quindi l'Ars per il polso, costringendola ad arrestare il passo insieme al suo.

    E' un'obliviatrice famosissima. Si dice che sappia scovare le bugie quasi meglio di una Veritaserum!

    E questo era già di per sé strabiliante, considerato che il Veritaserum fosse una fra le pozioni più complicate e potenti al mondo, cosa che di certo Eliza sapeva meglio di lei. La maggiore ambizione di Coral in quel momento, però, non era quella di avere un suo autografo o condividere una magifoto.

    Mi piacerebbe tanto dirle qualche bugia per farmi scoprire in diretta!

    Sarebbe stato un sogno sfidare le sue conoscenze e poter dire in giro di essere stata sbugiardata niente meno che da Belinda Merrythought!
    Coral era quindi pronta ad avvicinarsi e a provarci, indossando la sua migliore faccia tosta. C'era però soltanto un piccolo problema: Helia Val Kyria, la ragazza di cui non aveva un ottimo ricordo a causa del cane che aveva ucciso con le sue mani nel corso del suo primo anno di studi. Sfortuna voleva, infatti, che in quel momento ciondolasse proprio attorno alla Merrythought.

    Lei però mi fa molta paura.

    Di conseguenza, non si sarebbe avvicinata finché ci fosse stata l'ex Serpeverde nei dintorni, iniziando a pensare ad un piano di riserva.
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    Sala Beltane



    Chissà quali pensieri si era fatto durante la conferenza a cui aveva assistito in un silenzio religioso, non che per Morgan fosse una novità rimanere anche ore ed ore ad ascoltare e scrutare, immergendosi poi ne propri pensieri che molto spesso non sfociavano in chissà che grandi commenti. Come sempre, le cose importanti se le teneva per sé e per i pochi eletti.
    Non sembrava affatto trovarsi a disagio in un ambiente elegante e a modo come lo era la tenuta ottocentesca presso cui si era tenuta la conferenza e dopo l’elegante party.
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    Morgan intanto, nei suoi abiti in stile un pò goth si aggirava per le varie sale sfoggiando il suo portamento naturalmente elegante e una posa da signorotto dell’ottocento con le mani dietro la schiena ed il polso destro trattenuto dalle dita della sinistra a dispetto della capigliatura vichinga che ne rendeva quasi evidenti le sue origini, almeno per quella metà scandinava che per forza di cose si notava anche nei tratti del suo viso ma allo stesso tempo era completamente assente nella parlata esclusivamente british.
    Era giunto nella sala Beltane passeggiando e guardandosi intorno con l’aria curiosa, il che si poteva tradurre nel suo solito atteggiamento serioso ed imperscrutabile, nulla di diverso da un Morgan che sta andando in guerra piuttosto che ad una festa dove la gente si intrattiene con amabili chiacchiere.
    Chissà che non avrebbe avuto modo di farlo anche lui… in fondo, molto in fondo, si riteneva un mago capace di intrattenere qualunque conversazione ammesso che essa fosse stimolante; ma questa era la sua personalissima opinione e come tale la teneva per sé. Anche se non gli sarebbe dispiaciuto affatto risultare l’anima della festa e smentire i pensieri ipotetici di ipotetiche persone su quanto in realtà Morgan Savile fosse un muso lungo.
    Attraversando la sala si limitò ad indirizzare gli occhi di ghiaccio verso i volti noti e meno noti, forse riconoscendo anche qualcuno come Augustus Burker come un collega, e per tale motivo passando davanti a lui e Quintus Bellator, riservò ad entrambi un cenno di saluto abbassando il capo in un gesto cordiale e rispettoso nei loro confronti.
    Visto che i due maghi sembravano impegnati in una conversazione piuttosto divertente comunque proseguì oltre e la sua attenzione fu catturata da Aurélie Ombrelune.
    Si accostò alla strega, recuperando al volo due calici di bollicine da uno dei vassoi portati in giro celermente dagli elfi domestici arruolati per la giornata.

    Grazie.

    Le buone maniere anche nei confronti degli elfi, d'altronde gli avevano insegnato che un uomo va giudicato non da come tratta un suo pari ma da come tratta quelli a lui inferiori.
    Uno dei due calici provò a porgerlo alla strega con la speranza che lei lo avesse accettato.

    Buonasera madam, posso tenerle compagnia?

    E perché no, visto che gli interessava fermarsi a parlare con una persona di spicco come lo era Aurélie Ombrelune, si sforzò anche di sfoggiare un sorriso che lo facesse sembrare quanto più possibile affabile e cordiale.
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      Morgan Savile
     
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    Eliza prese la risposta di Coral riguardo al fidanzato, o meglio la mezza risposta, come un semplice dato di fatto: Bellamy quella sera semplicemente non faceva parte della loro equazione.
    Chi però sembrava entrare a farne parte, era Belinda Merrythought, strega di cui Eliza aveva ovviamente sentito il nome, ma per la quale servirono le parole dell’amica per inquadrarla nel panorama del mondo magico; era ovvio che questa non producesse su di lei lo lo stesso effetto che aveva prodotto la Whitlock, ma era felice che l’amica avesse trovato a sua volta qualcuno con cui desiderava fare due chiacchiere e lei l’avrebbe accompagnata molto volentieri.

    Possiamo andare a …

    Stava per suggerire all’amica di andare a salutare la strega e magari chiedere anche a lei una magifoto, quando Coral la precedette rivelando le sue vere intenzioni.

    Ah.

    Non vi erano altre risposte possibili al desiderio dell’amica.
    Eliza iniziò a guardarsi intorno per cercare una via di fuga; l’idea dell’amica poteva essere anche divertente, ma non era poi così sicura che provare a fregare una delle celebrità della serata davanti a tutta quella gente fosse la scelta più intelligente, soprattutto se questo significava avvicinarsi a qualcuno che le faceva pure paura.
    Tornò con lo sguardo alla Merrythought e alla giovane strega lì accanto e poi di nuovo alla sala con la speranza di trovare una soluzione o una distrazione per Coral.

    Oh guarda. Io loro due li conosco.

    Le venne naturale indicare all’amica Zeph e Stormy come se averli notati fra la folla fosse la soluzione a tutti i loro problemi, poi però si rese conto che Coral in quel momento non aveva bisogno di due uomini, ma di un’amica che facesse di tutto per aiutarla nel suo piano, e lei era quell’amica: se le avesse chiesto di salvare dei teneri mooncalf dalle grinfie di un branco di lupi mannari, lei avrebbe salvato quei mooncalf.

    Va bene, troviamo una soluzione al tuo problema.

    Senza pensare a quello che stava facendo, Eliza fermò un mago di mezza età che stava passando al loro fianco sperando di stregarlo con il suo sguardo e trovare il suo aiuto.

    Ehm senta potrebbe andare da quelle due donne e distrarre la mora per diciamo una decina di minuti?

    L’uomo prima guardò nella direzione indicata dall’indice di Eliza, poi si fermò sulle sue gambe nude con un sorriso e alla fine il sorriso si spense quando i suoi occhi incrociarono quelli della giovane strega; con un gesto della mano come a voler scacciare una zanzara fastidiosa, l’uomo se ne andò senza nemmeno una parola.

    Credo che il mio sguardo che conquista non abbia funzionato.

    Eliza si voltò verso l’amica con quello che per lei doveva essere lo sguardo più seduttivo possibile: una smorfia che più che sedurre, faceva presupporre ad un improvviso attacco di mal di pancia.

    Idee su come avvicinarsi senza essere viste dalla “tua amica"?

    Le ultime due parole vennero accompagnatte dal gesto delle virgolette; perchè si sa: tutte le donne hanno quell’ ”amica” che va virgolettata.


    Rane raccolte passivamente 2+1+5
     
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    Sala Yule

    Bróðir non aveva nessuna intenzione di farsi sfuggire quell’occasione. Sì, l’inizio non era stato tra i più amichevoli, e il continuo della conversazione si prospettava roccioso e pieno di dossi, ma cosa ci si poteva aspettare da un ex-Auror piuttosto scorbutico? Non di certo sorrisi e arcobaleni, ma questo non avrebbe fatto desistere il Voluntas dal cercare di conquistarsi il favore del Numen.

    Norvegese

    Rispose. L’orgoglio era una brutta bestia, e il Guerriero lo sapeva bene. Non era semplice saper metterlo da parte e lasciarsi aiutare, o saper lasciar correre. Per Bróðir, essere un “meticcio” straniero, in suolo inglese, non era mai particolarmente pesato negli anni che aveva vissuto in Inghilterra, ma sapeva che molti babbani anziani sentendo il suo nome, sparlavano alle sue spalle. Nonostante fossero nel XXI alcune cose non cambiavano mai.

    Non mi aspetto che lei lo faccia, in realtà.

    Il solo pensiero di poter trovare piacere a conoscere un fan, o un’orda di loro, lo fece rabbrividire di disgusto e repulsione.

    Sono solo un ex-Auror, che ammira il suo operato e la rispetta, in cerca di consiglio.

    Sperava, che le sue parole potessero rabbonirlo e che, accendendo la sua curiosità, avrebbe potuto convincerlo ad ascoltare la sua storia. Forse avrebbe potuto anche far perno sul suo senso di giustizia? Da capire come, senza però rivelare troppo. Si passò una mano tra i capelli corti, dando forse l’impressione di essere più nervoso o spaventato di quanto in realtà non fosse e sperò di riuscire ad attirare la sua attenzione e la sua pietà. Anceh se usare quei mezzi non gli piaceva particolarmente, doveva trovare una soluzione al suo problema e se voleva essere sincero era quello o andare al Ministero della Magia e chiedere udienza al Capo Auror, cosa che non lo entusiasmava particolarmente, anche scontento per quello successo alla conferenza.

    Oggetti:
    • Medaglione dei Selwyn: durante una role se 1 su 1d3, un solo tentativo per role, potenzia di +7 il Parametro Percezione fino a fine role.
    Recupero Fatica: 4/4

    Invasione di rane: 3
    • 1d5
      3
    • Inviato il
      12/3/2024, 18:07
      Bróðir C. Prince
     
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    Se era stata particolarmente compiaciuta dell'attenzione che Merrythought le aveva rivolto, non lo diede a vedere; o meglio, così cercò di fare, irrigidendo i muscoli del viso e creando piccoli solchi inconsci all'interno delle labbra, nulla che l'Obliviatrice, forse, non sarebbe stata in grado di notare. Le bugie, o i sentimenti di un momento, sfilavano sul viso nello spacco di un istante, quelle microespressioni che ad Helia veniva quasi naturale notare, e per cui aveva studiato: ma di fronte a lei sapeva esserci una donna che l'avrebbe letta come un libro, se solo avesse avuto il principio di un sospetto, e che questo fosse al di fuori della sua volontà le mischiava nello stomaco sentimenti contrastanti.
    L'ammirava perché era potente e forte, e sotto la superficie l'odiava allo stesso modo, perché temeva, o forse sapeva, come una certezza innata, che non sarebbe mai riuscita a diventare come lei.

    Lo so. Ero sicura che molti avrebbero preferito esser fatti della memoria di qualcun altro, o di nessuna affatto.

    Mormorò cauta, senza voler forzare un tono presuntuoso nelle sue parole, e le venne effettivamente difficile pensare che le persone fossero così attaccate alla propria memoria come si diceva: o forse stava parlando solo di se stessa, quando diceva che avrebbero voluto essere parte di un'altra materia, di un'altra sostanza, e che l'oblio alcune volte era l'unica cosa che poteva donare una qualche sottoforma di pace.

    Sì, ma naturalmente ho molto da imparare.
    Lei potrebbe insegnarmi tanto.


    Non si aspettava che Belinda le suggerisse qualcosa di nascosto, le desse subito un consiglio spassionato o le rivelasse un trucco al limite del maligno per esplorare meglio le menti altrui: ma fu proprio ciò che la invitò a fare, lasciando che sul suo viso ancora tanto giovane emergesse il desiderio di ascoltarla e raccogliere tutto quello che avrebbe voluto darle, con la stessa smania di un assetato chinato sul pavimento a baciare con le labbra piccole gocce di pioggia.
    Il ruolo di serva non si distaccava tanto da quello di un'allieva, ed Helia era un'esperta a vestirli entrambi in modo impeccabile.
    Per un attimo, una voce conosciuta che aveva tormentato la sua mente per lunghe ed insonni notti, le sfiorò l'orecchio, e volse appena il capo verso quella direzione, pur senza dare l'idea alla strega davanti a sé che una distrazione fastidiosa l'avesse rapita dal loro disquisire: la figura di Wig entrò nella coda dell'occhio, impegnata a conversare con un mago qualsiasi, e d'improvviso i denti della ragazza si serrarono, e le dita sul calice premettero tanto da lasciarvi un alone rigato dalle impronte sui polpastrelli.

    Cosa ne pensa della conferenza?
    Lei si occupa di Cooperazione Internazionale, immagino abbia idee molto più chiare sul conflitto in corso.
    Una commemorazione, ovvero l'atto stesso del ricordare, per un'Obliviatrice, ha senso in questi tempi controversi?


    Belinda conosceva forse Wig, o Rothschild? Cosa l'aveva spinta a partecipare? Ci credeva davvero all'utilità di riportare alla memoria ricordi di pace, se si trovavano ormai in tempi di guerra?



    Edited by Helia Val Kyria - 12/3/2024, 19:19
     
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    Un po' come i ragazzi da parete, che si sottraggono lontano dal cuore della festa per passarla in solitaria e quasi sperare di essere invisibili, Artemisia credeva che non avrebbe mai lasciato il suo tavolino fino alla fine di quel banchetto, non che l'idea le dispiacesse più di tanto - era una parte della sua personalità a cui era ormai abituata: certo era che un viso conosciuto spuntato dal nulla, e proprio al momento giusto, pareva aver dato al contesto tutt'altra luce, e aver reso quel ricevimento molto più allettante di come mai era stato prima di allora.

    Bellamy! Non credevo di trovarti qui.

    Rispose al sorriso smagliante del ragazzo con un altro, anche se leggermente più intimidito, e la voce che sarebbe stata forse più squillante in altre circostanze anche si strozzava appena in un bisbiglio, cercando di attirare l'attenzione delle persone che li circondavano il meno possibile.
    Notò che anche Bellamy aveva cercato di infilarsi nella conversazione con l'eremita, e dal suo intervento la donna si accorse che non aveva pensato nemmeno a presentarsi come si doveva, il che le fece chiudere le palpebre per un momento, come a maledirsi per la sua poca scioltezza nelle situazioni più formali.

    Sono Artemisia Meludrion, ho studiato la Magizoologia anche al di fuori della Scozia.

    Intanto che cercava di recuperare all'errore, però, il mago sembrava essere stato attratto da qualcun altro, oltre a sopportare non con grande facilità tutta quell'ondata di attenzioni, proprio come avrebbe reagito lei se si fosse trovata al suo posto.
    Si voltò esitante verso il ragazzo accanto a lei e lo guardò interrogativa, già immaginandosi di dover correggere una qualche figura barbina che poteva come non poteva aver fatto alla presenza dello stimato Horatio Nettlebane, e che l'avrebbe privata dell'opportunità di poter conversare con lui per tutta la durata del ricevimento - ed altre paure simili, la maggior parte senza fondamento alcuno.

    Forse lo sto disturbando...?

    Bellamy O. Murray
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    Sala Ostara



    Le conversazioni con sua cugina Lulu erano divertenti e sfiancanti nello stesso momento: non riuscivano a stare nella stessa stanza senza attirarsi l'una all'altra, e nell'istante in cui entravano in contatto iniziava il conto alla rovescia di una bomba ad orologeria. Quando esplodeva i danni erano disastrosi, ma le due erano entrambe brave a fare in modo che ciò non accadesse, limitandosi a battute al veleno e sguardi provocatori.

    Coprire? E perché mai dovrei coprire una tale meraviglia?

    E con "tale meraviglia" non si riferiva soltanto al pregiato vestito che aveva addosso, che in effetti era una meraviglia sotto ogni punto di vista, ma anche al corpo e alle forme che lo indossavano. Al contrario Lulu aveva fatto benissimo ad indossare quello scialle per lo stesso motivo che l'aveva spinta a proporlo a Donna, e infatti le sue di forme erano quasi del tutto coperte, per quanto fosse possibile ovviamente.
    Mentre le rispondeva la osservava incredula, meravigliandosi di come ogni volta in cui parlavano riuscisse ad avere la faccia tosta di paragonarle persino sotto un punto di vista estetico, oltraggio assoluto. Non perché la cantante fosse particolarmente brutta - tutt'altro, aveva i bei tratti delle donne Rockwood, ma non c'era niente a suo modo di vedere che fosse anche solo in lontananza paragonabile a ciò che Madre Natura aveva donato a lei
    Afferrò con grazia il calice che l'elfo le aveva portato, senza degnarlo di un solo sguardo né di una parola di cortesia, ché non le importava davvero del suo benessere ma solo di infastidire l'altra. Si preoccupò solo di mandare giù le bollicine, spostando gli occhi sulla segretaria di Rothschield nel momento in cui la cugina la nominò; pareva, dopo aver esternato velatamente le sue considerazione sull'uomo, che nemmeno con la donna avesse grande affinità, e questo diede qualcosa su cui riflettere alla giornalista.

    E per fortuna. E' lei a catturare il mio interesse tra i due.

    La guardava mentre interagiva con un uomo dall'altra parte della sala, gli occhi a squadrare ogni centimetro del suo corpo basso e spigoloso. Wig aveva interessato Donna dal primo momento in cui l'aveva vista, in primo luogo perché dietro un grande uomo vi era sempre una grande donna, e in secondo perché aveva nell'effettivo dimostrato di esserlo, una grande donna, capace di raggiungere i suoi scopi con i mezzi più subdoli. Ammirevole, soprattutto per chi trovava nei suoi modi di fare dei punti in comune.
    Ma Donna aveva effettivamente avuto modo di interagire con Wig in modo più approfondito qualche giorno dopo la conferenza stampa, in occasione di un invito speciale, ma per quanto ne sapeva lei lo stesso non aveva fatto Lulu. E allora come poteva esprimere un giudizio così deciso? Qualcosa non le tornava.

    Ma tu non sembri pensare altrettanto.
    Come la conosci?


    Domandò innocentemente, portandosi il calice nuovamente alla bocca.

    Lulu Sparks
     
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    Sala Ostara - Nettlebane



    Che il Tempestoso accompagnatore credesse spettasse, fra loro, proprio a lui essere la bussola morale dei due era già un Pesce d’Aprile di per sé, il che per forza di cose non poté che ispirargli una grasse e istantanea risata.

    Mi sa proprio allora che abbiamo sbagliato a venire assieme, ché a furia di darci corda a vicenda qua rischiamo di farci tirare il collo.

    Un umorismo un po’ greve forse, ma era pur vero che con tutto quel fior fiore di personalità di spicco e diplomatici presenti l’eventualità di vedersi appesi a testa in giù alla minima offesa sembrava quantomai reale, a maggior ragione nel clima politico attuale.
    Fra un finger-food e l’altro, poi, giunse il momento di separarsi dal suo compare per andare all’attacco del celebre eremita che, contro ogni aspettativa, pareva quasi più popolare a aver riscontrato maggior successo dello stesso Rothschild.

    Ottimo.
    Parto all’assalto allora, prima che la concorrenza me lo soffi via da sotto la bacchetta.


    Il che non era così improbabile, considerando che fra i due contendenti non poté che riconoscere un comprensibilmente appassionato Bellamy. Tuttavia, per quel che gli parve notare, fra tutti l’unico a riuscire a non farsi liquidare immediatamente era stato nientemeno che lui, il che da un lato gli dispiacque per gli altri – compagno di indagini incluso –, mentre dall’altro lo faceva gongolare di una soddisfazione tutta sua. Non solo era stato in grado di catturarne l’attenzione per più di qualche saluto di circostanza, ma addirittura quanto bastava da farlo interessare al CRA e avere l’opportunità di dare il via a una vera e propria conversazione.

    Sì, esatto.

    Replicò tentando di mantenere una dignità che poco gli si addiceva, mentre lo sguardo fece appena in tempo a catturare e ricambiare da una parte l’arrivo di Eliza e dall’altra quello dell’assistente di Rothschild che prendeva a conversare con Stormy. E pensò che era proprio così che doveva essere una festa che si rispettasse, una ricca occasione di incontri e risvolti uno dopo l’altro, sia conoscendo persone nuove che incrociando la propria strada e divertendosi assieme quelle più familiari. Approfittò dunque dell’interesse mostrato da Nettlebane per parlargli del CRA, illustrandogli come lo aveva creato e perché, nondimeno degli ottimi risultati ottenuti fino ad allora.

    E, se posso... – già che ne aveva la possibilità, magari lui sarebbe stato in grado di dipanare anche solo in minima parte quel mistero – Lei per caso ha avuto modo di farsi un’idea o capire bene il perché dietro il recente comportamento dei Centauri?

    Decisamente sopra le righe persino per creature fiere e orgogliose come loro, fuori della norma come minimo.

    Insomma, capisco che le conseguenze della Proposta B non abbiano giovato ai rapporti già tesi con noi, ma onestamente ho trovato comunque a dir poco strana una reazione di quella portata.

    Confessò assottigliando appena di più la voce, temendo che la propria opinione come quella stessa conversazione potesse suonare scomoda – o anche solo poco gradita – a qualche orecchio lungo.
    Zephyrus spiega a grandi linee il funzionamento e lo scopo del CRA a Nettlebane e, in particolare, gli chiede la sua opinione circa il comportamento dei Centauri.

    Le rane catturate: 5+quelle di questo post
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      13/3/2024, 13:18
      Zephyrus Greengrass


    Edited by Zephyrus Greengrass - 13/3/2024, 14:35
     
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    Sala Ostara


    Lulu ascoltava Donna immaginando già dove sarebbe andata a parare la conversazione fra le due dopo la sua critica, ossia alla valorizzazione di quelle prugne secche che si ritrovava al posto del seno. Lulu rimase ad ascoltarle con un sopracciglio alzato e l'ombra di un sorriso ironico sulle labbra, coperte soltanto parzialmente dal calice di vetro.

    Suvvia, cugina cara.

    Iniziò, facendo poi danzare il bicchiere di fronte allo sguardo di entrambe mentre si lasciava guidare dalle parole e dall'intento di offenderla senza offenderla, proprio come erano abituate a fare in modo decisamente impeccabile, danzando sul filo del rasoio.

    Le tue gemelline sono meravigliose, devo concedertelo, ma il rischio è che i presenti pensino che tu abbia soltanto quelle da offrire.
    Io e te, invece, sappiamo bene che qui dentro hai ben altro.


    L'ultima frase fu accompagnata dal gesto di un dito che, con delicatezza, pressava sulla sua tempia: il riferimento era ovviamente alla sua intelligenza, e Lulu avrebbe sfidato Donna a dire che non fosse vero, credendo fermamente di averla in quel modo incastrata in un cortocircuito verbale.
    L'occasione ghiotta di dimostrare di essere migliore di lei, tuttavia, arrivò poco dopo: la giornalista le chiese come mai conoscesse Wig Milkiway, e se in un primo momento Lulu era stata tentata di ignorare la domanda e non fare alcun accenno all'incontro privato avuto nel magazzino delle scope di Rothschield, subito dopo pensò che invece avrebbe potuto sfruttarlo a suo vantaggio, soprattutto se Donna sapeva già chi fosse e per chi lavorasse – ed essendo una giornalista, non aveva dubbi sui motivi di tale conoscenza.

    Mi ha offerto un lavoro.

    Annunciò quindi con fierezza, lasciando intuire alla cugina che, tramite Wig, Lulu era stata contattata da Callidus Rothschield in persona. Un onore di cui doveva assolutamente farsi pregio.

    Diciamo che aspetto ancora mi faccia conoscere i dettagli della sua proposta, ecco.

    Concluse il suo discorso portando alle labbra parte del contenuto del suo calice, cercando di contenere il più possibile l'euforia per quell'ottima - a suo dire - giocata.
    Sorrise, infine, rivolgendosi di nuovo alla cugina.

    Altre bollicine?

    Body shaming e sessismo unicamente ONGame!
    DONNA E' SIA FIGA CHE INTELLIGENTE E NON C'E' NULLA DI MALE NEL METTERE IN MOSTRA LE TETTE <3

    Donna Mason


    Rane catturate passivamente: 5
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    • Inviato il
      15/3/2024, 00:14
      Coral Allen


    Edited by Coral Allen - 15/3/2024, 00:14
     
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