Una Stretta di Manica

L'Eredità di Silente - Adulti - Capitolo III

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    Chi?

    Coral non aveva la benché minima idea di chi fossero “Zeph” e “Stormy”, ma trattandosi di due nomi al dir poco assurdi non potevano che essere due maghi Purosangue. Seguendo lo sguardo di Eliza incrociò i loro volti per qualche secondo, accorgendosi che in fondo non erano affatto male.
    C'era però l'intenzione di procedere con un piano che non prevedeva l'incontro con “Zeph e Stormy”, almeno non in quel momento. Ed Helia Val Kyria era un bel problema da affrontare ma... ne era davvero così sicura?

    Beh, magari non si ricorderà di me.

    Affermò infine con la convinzione di un topo vicino ad una trappola per topi che, guardando il formaggio, cercava di convincersi del fatto che si trattasse unicamente di ottimo formaggio.
    Ma quali altre erano le sue alternative? Voleva davvero perdere l'occasione di mentire di fronte alla Merrytough per paura che il Mostro Val Kyria perseguitasse i suoi sogni? E poi, aveva già avuto modo di incontrarla dopo Hogwarts ed era sopravvissuta per raccontarlo...

    Cioè ci siamo incontrate anche durante-
    Lascia stare.


    ...o forse no: l'incontro super segretissimo fra Voluntas di quasi un anno prima per salvare la mente morta di una smemorata Carlotta Pinkstone era top secret, e Coral, da Difensore, capiva bene la portata di quella definizione – e soprattutto delle sue conseguenze se mai avesse confidato ad Eliza o a chiunque altro di cosa stesse parlando, nonostante il legame che le teneva unite.

    Ok, dai.

    Disse infine dopo un sospiro, cercando di tirare il petto e le spalle in fuori, dando una sistemata veloce ai suoi capelli.

    Sono Coral, sono una donna, sono scozzese! – e tutti sapevano quanto fosse dura la pellaccia degli scozzesi - Posso farcela.

    Fece dunque per incamminarsi in direzione di Belinda Marrythought con passo deciso, voltandosi all'improvviso verso Eliza per un'ultima precisazione, una precisazione fondamentale per la sopravvivenza dell'Ars all'interno della società magica londinese.

    E comunque sì, dobbiamo lavorare sul tuo “sguardo che conquista”.
    Ti concentri troppo sullo sguardo e molto poco sulle labbra.


    Eliza Makepeace

    Coral (e suppongo Eliza) procede verso il siparietto con Helia e Marrytough ma non interagisce ancora con lei!
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      Coral Allen
     
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    Procedeva con cautela, nemmeno credesse di star camminando su dei carboni ardenti. Eppure appariva disinvolta, perfettamente a suo agio in quelle vesti più raffinate rispetto al solito, ché non era una grande abitudinaria di tacchi e vestiti dalle balze e gli arzizogoli, gioielli e trucco sugli occhi. Tutto però faceva parte dell’immagine di Viktoria, un’immagine che doveva restare impeccabile agli occhi di quella società.
    Leggiadra come una farfalla, allo stesso tempo dalla presenza difficile da non notare, sapeva di attirare più di qualche sguardo ed infatti il suo obiettivo era proprio quello di avvicinare Wig Milkyway, ma seguendola con lo sguardo chiaro si rese presto conto che non sarebbe stata lei l’oggetto di suo interesse. Trattenne uno sbuffo ed un’espressione infastidita, capace di fingere e dissimulare come se non avesse fatto nient’altro per tutta la sua vita.
    E stava per cominciare a pensare ad una nuova tattica quando si rese conto che qualcuno si stava rivolgendo direttamente a lei. Spostò le iridi argentee sulla figura di Cassiopeia Venturus, verso la quale sorrise con aria tranquilla.

    In effetti sì.

    La riconobbe, una personalità piuttosto difficile da ignorare e soprattutto da non avere bene a mente se si era abbastanza attenti da seguire con costanza le uscite dei quotidiani magici inglesi. Non si aspettava tuttavia di poter attirare l’attenzione di una persona come lei, tanto che decise che, pur non essendo lei il suo primario obiettivo, ne avrebbe approfittato.
    Di fatto Viktoria stava aspettando qualcosa: la sua occasione, il suo momento, era in attesa costante da un po’ di tempo a quella parte ma anche quella sera stessa.

    Aspettavo che accadesse qualcosa, forse il Destino mi ha sentita ed ha deciso di mandare lei.

    Sorrise radiosa, consapevole di quel che il suo sorriso di solito generava nelle menti altrui.

    Ma non credevo di poter attirare l’attenzione di qualcuno come lei. A cosa devo questo onore?

    Chiese quindi con fare anche un po’ curioso, visto che di fatto si stava ponendo davvero quella domanda.

    Ci occupiamo di due ambiti abbastanza diversi ma ammiro con molto interesse gli studi condotti da voi Acumen.

    Aggiunse soltanto infine per dare un motivo alla donna di continuare a parlare con lei, sperando che da quella conversazione potesse nascere qualcosa di interessante e di effettivamente utile ai fini della Mezza-Veela.

    Viktoria ha Dialettica 6 e tutti i bonus (e malus) dei Mezzi-Veela.
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      Viktoria Lawton
     
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    [Sala Ostara]



    Artemisia sembrava sorpresa di vederlo per qualche strana ragione, o forse non era così strano il fatto che fosse sorpresa: d’altronde Bellamy aveva smesso di frequentare un certo tipo di ambienti da qualche anno, ed a vedere com’era diventato tutto lasciava credere di sé stessa tranne che nel suo sangue vi fossero ancora le radici nobili con cui era stato costretto a crescere. Tuttavia, qualcosa del retaggio della sua infanzia gli era rimasto addosso e non si sarebbe potuto perdere un’occasione del genere per muovere i primi passi nel mondo reale, quello degli adulti, quello immenso e sterminato che non aveva come confini le mura di un castello, che l’avevano protetto e fatto sentire a casa per tanto tempo.

    Sono molto contento di vedere anche te qui.

    Ammise allora candidamente, consapevole che anche per la bionda quel tipo di eventi non doveva essere quanto di più piacevole potesse esistere. Almeno per quel che poteva percepire, ma almeno avevano la fortuna di trovarsi di fronte ad uno dei più famosi nonché preparati esperti del loro settore.
    Notò anche un volto familiare avvicinarsi a Nettlebane, e quando riconobbe Zephyrus non potè fare a meno di rivolgergli un saluto entusiasta ed affiancarsi a lui, visto quanto si erano detti non troppo tempo prima durante un incontro di caccia alle rane che avevano invaso l’Inghilterra ormai da mesi.
    Prima che potesse concentrarsi sull’ascolto della spiegazione del collega, si piegò appena verso Artemisia per rassicurarla in merito alla sua preoccupazione.

    Ma no, è che i V.I.P. fanno così. Ora è interessato dalla roba di Zephyrus perché si sta impegnando per la caccia alle rane.

    Spiegò sotto voce quindi alla collega Animus, prima di fare di nuovo un passo verso il ragazzo più grande che spiegava a Nettlebane del C.R.A., nonchè cercare di capire la sua opinione su un tema che i due avevano già toccato durante la loro precedente conversazioni. Chiedere ad Horatio dei Centauri era una mossa geniale, un punto di partenza importante per quella che sarebbe stata la loro futura ricerca.

    Sì, ha avuto l’opportunità di interfacciarsi con i Centauri o qualsiasi cosa li riguardasse? Con il signor Greengrass cerchiamo di riflettere al riguardo da un po’ di tempo.

    Diede così man forte al compagno, cercando il suo sguardo e rivolgendogli un cenno di assenso, memore dell’accordo suggellato dalle loro bacchette incrociate.

    Bellamy parla con Nettlebane di nuovo!
     
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    Che pagliacciata

    Il commento di Kristofer al termine di quei noiosissimi interventi oratori emerse come un grugnito dalla barba rossa del magizoologo, facilmente udibile da chiunque si trovasse nel raggio di un paio di metri dalla sua imponente presenza. Il suo livello di tolleranza nei confronti delle istituzioni negli ultimi mesi, se non addirittura negli ultimi due anni, si era drasticamente ridotto, fino ad arrivare al punto in cui qualunque disgrazia accadesse nel mondo magico era da imputare, secondo la sua opinione, alle futili chiacchiere di quei signorotti con cui ora stava condividendo il buffet. Perché poi avesse deciso di presenziare a quella conferenza continuava a chiederselo anche lui da quando aveva messo piede in quella sontuosa tenuta. Kristofer Gaarder non era mai stato il tipo da abiti eleganti, cene raffinate e conversazioni elevate con personaggi illustri: se quel pomeriggio non era già mezzo ubriaco con i gomiti appoggiati sul bancone dei Tre Manici di Scopa lo si doveva solo alla profonda preoccupazione che gli ultimi avvenimenti avevano scatenato nel suo animo già di per sé burrascoso. Una cosa, dopotutto, in quei mesi l'aveva capita: era proprio in quel genere di occasioni che le idee più malsane si palesavano e si facevano strada tra le persone che, suo malgrado, erano in grado di influenzare la gente comune. Una parola qui, un commento là ed ecco che l'opinione pubblica inizia di colpo a vedere i Mooncalf come belve assitate di sangue mangiatrici di bambini. Cosa poteva farci lui? Assolutamente niente, se avesse continuato a chiamarsi fuori da quegli eventi pubblici che a tanti invece facevano gola. Un gancio destro sulle gengive del primo idiota complottista, se invece avesse preso parte almeno una volta a quelle occasioni di confronto con l'alta società. Occasioni che come unica ulteriore consolazione, a dirla tutta, avevano da offrire solo un ricco banchetto.

    [Sala Beltane]



    In abiti decisamente meno formali di chiunque altro, con quella giacca color blu di una tonalità diversa dai pantaloni, la camicia a quadrettoni color prugna e le scarpe marroni, Kristofer si fece largo in una delle quattro sale adibite per il banchetto lanciando occhiatacce a destra e a manca, rivolgendo la sua attenzione più al cibo e al beveraggio che alle persone che aveva intorno. Chiacchiere e risatine arrivavano alle sue orecchie senza destare il minimo interesse nel magizoologo, che tuttavia si mise a scandagliare la sala con i suoi freddi occhietti da vichingo una volta che le sue mani ebbero afferrato qualcosa da mangiare prima e qualcosa da bere poi. Non ci volle molto prima che un volto familiare entrasse nel suo campo visivo, facendo divampare la malsana idea di scambiare due chiacchiere con un conoscente.

    Guarda un po' chi si rivede! Anche tu qui eh... Backer?

    Gli erano bastati pochi passi per raggiungere l'auror, a cui si prese spudoratamente la libertà di dare del tu in virtù della gelida avventura coi centauri che avevano condiviso solo poco più di un anno prima, sebbene non ricordasse esattamente neppure il suo nome.

    Dov'è quel simpaticone di Gauthier?

    Finse di guardarsi intorno cercando quell'altro, ma non tardò ad accorgersi di aver interrotto una conversazione.

    Che maldestro, non mi sono neanche presentato... Kristofer Gaarder, scusate l'interruzione

    aggiunse allungando una mano nerboruta - la destra, visto che la sinistra reggeva ancora un calice mezzo pieno - in direzione del personaggio dall'aria misteriosa e leggendaria con cui Backer Burker si stava intrattenendo prima del suo arrivo. L'espressione del magizoologo si riempì di curiosità mentre si rendeva conto che quell'uomo aveva qualcosa di insolitamente interessante.

    Ci conosciamo?


    Kristofer raggiunge Augustus e si intromette nella conversazione con Quintus Bellator (scs <3)


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      Kristofer Gaarder
     
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    Sala Yule



    Dipende tutto da lei.

    Gaius Thornwood, nonostante i modi asciutti, sembrava incuriosito da un uomo che aveva da dire di sé, invece che soltanto rivolgersi a lui come a una celebrità di cristallo.

    Alla mia età, mi resta poco più che dare consigli.

    Ammise con candida schiettezza. Le persone attorno intanto passavano e provavano ad attirare la sua attenzione, che il mago ricambiava con occhiate fugaci e saluti brevi, per quanto educati. Era evidente, però, che Brodir Prince non l'avrebbe avuto tutto per sé ancora a lungo.

    Sala Imbolc


    Appena sopraggiunta nella sala, Bloom Sylvie Loren Cohen non perse tempo cercò di interagire con una delle due presenze più importanti: il Sensus Septimus Fawley.
    A dire il vero non lo sapevo, signorina.

    Le rispose, sorridendole appena.

    Ma se ha una domanda, sarò lieto di rispondere.

    La curiosità della strega era contagiosa e sebbene l'uomo fosse circondato di attenzioni, cercò di dedicarne un poco anche alla giovane Auror.

    Sala Ostara



    Credo che sia un grande spirito Animus, questo.

    Horatio Nettlebane sembrò improvvisamente entusiasta nonostante la nutrita compagnia, e rispose soddisfatto a Zephyrus Greengrass e Bellamy Octavian Marvey. Era come se il chiacchiericcio indistinto si fosse riordinato e tutto puntasse nella stessa direzione., tra avventori che si rivelavano conoscenti o colleghi.

    È un piacere, signorina Meludrion.
    Horatio.


    Nello specifico delle domande dei due uomini, tuttavia, Horatio Nettlebane passò da gioviale a estremamente serio. L'espressione, pur nascosta da una zazzera indomabile, era inequivocabile. E la voce appena più bassa restituì ai presenti immediatamente la gravità di ciò che stava per dire.

    Idee nessuna. Ma ho ricevuto rapporti inquietanti.

    Si schiarì la voce con assai poca grazia. Se non fosse stata gremita, tutta la sala avrebbe risuonato di quel colpo di tosse.

    Chi ha potuto osservarli da vicino, ha riportato di iridi violacee.
    Nessun centauro in natura presenta un tratto simile.
    Ma questo era comune ad almeno tre esemplari.


    Abbassò lo sguardo pensieroso.

    A dire il vero un'idea ce l'ho, ma è spaventosa.

    Non proseguì. Degli esperti magizoologi come loro avrebbero tratto le proprie conclusioni senza essere influenzati da quella a cui era giunto lui.

    ***


    Wig scrutava il nuovo conosciuto con più attenzione di quanta potesse trasparire dal suo aspetto angelico. Teneva lo sguardo fisso su quello dell'uomo e, al contempo, impercettibilmente ne studiava tutti i movimenti piccoli e grandi che quello si concedeva tra una parola e l'altra.

    Piacere mio, signor Lewis.

    Gli rivolse ancora un sorriso smagliante. Poi, quando l'uomo le si avvicinò per parlarle a bassa voce, stette al gioco e, chinandosi in avanti, raggiunse il suo orecchio per una risposta a voce altrettanto bassa.

    Gli uomini giocano a fare la guerra e poi giocano a fare la pace.

    Si allontanò solo per fargli un occhiolino ma si riavvicinò subito e con un indice a mo' di uncino fece segno all'uomo di fare altrettanto.

    Il signor Rothschild si impegna molto: ci sarà un evento esclusivo nella sua dimora.
    Mi stia a sentire: una confezione di Pallini Acidi e non dimenticherà il suo nome a lungo.


    Questa volta fece un passo indietro definitivo e lanciò un'ultima occhiata alla figura del Sensus. Era un uomo singolare, non c'era dubbio.

    Gli ospiti sono tanti e io sono una sola!

    Trillò.

    A rivederci presto, signor Lewis!

    E si disperse nel viavai di persone della tenuta.

    ***


    Belinda Merrythought non aveva molte persone attorno come nell'altro angolo della sala, ma non per questo si rivolse a Helia Val Kyria e alla sua interessante domanda.

    Non potrei concordare di più.

    Osservò con glaciale sincerità.

    Mai pensato di intraprendere una carriera giornalistica?

    Le domandò allora. La giovane strega sembrava una cronista in incognito, ma era abbastanza certa che non lo fosse.

    Si commemora solo ciò che non abbiamo bisogno di dimenticare: che sia perché non ci tange o perché ci fa comodo. Nessuna commemorazione pesta davvero i piedi a un'Obliviatrice.
    Ad ogni modo: la mia idea è che ci siano questioni più importanti completamente soffocate da questo giochino di dispetti.


    La citazione alle tensioni franco-inglesi era palese.

    Ma parlare della ritrovata salute della Pinkstone, e di quello che potrebbe rivelare, è troppo impegnativo.

    Con un'inaspettata vena polemica, l'obliviatrice citò l'ultima notizia giunta dagli informatori degli informatori, uno strano apparato ministeriale. Non poteva sapere di avere davanti a sé qualcuno che aveva persino vagato nella mente frantumata della responsabile del Felix-Gate. Coral Allen, che si avvicinava alla famosa strega proprio in quegli attimi, poté intuire il tema finale della conversazione mentre la donna notava la sua presenza.

    ***


    Mentre Lulu Sparks era impegnata in una fitta conversazione con Donna Mason, avvertì la sua schiena urtata da una presenza fin troppo prossima. Alle sue spalle stava passando Lavinia Whitlock, dall'aria assorta..

    Mi perdoni, non volevo colpirla.

    Si scusò, affranta.

    Ha un vestito così grazioso!
    Spero di non averlo rovinato. Ero così distratta...


    La pozionista non si dava pace: sperava solo che la donna non se la prendesse con la sua imperdonabile sbadataggine.

    ***


    Non nasconda i suoi desideri!

    Esclamò la donna rivolta all'Auror ma persino nell'esclamazione la voce era compassata, come se non potesse far rumore intorno.

    Stava aspettando la signorina Milkyway, dico bene?

    Ignorando del tutto i convenevoli, Cassiopeia Venturus provò a intercettare le vere mire della mezzaveela.

    Mi chiedo come non si sia accorta di uno sguardo così intenso. L'ho colto persino io che mi stavo appena avvicinando...
    Ma, se lo desidera,


    Gli occhi dell'Acumen cercarono come famelici quelli della strega.

    posso portarla da lei.
    Che ne dice?


    Era già sul punto di fare strada attraverso la folla: aspettava un solo cenno di intesa e si sarebbe mossa.

    Sala Beltane


    Quintus Bellator sgranò gli occhi, ma il sinistro visibilmente più del destro.

    E può raccontarlo. Non credo ci siano precedenti.

    Se prima si era fermato per una risata tra una battuta e l'altra, l'ex Auror era ora invece molto serio. L'uomo con cui si stava intrattenendo l'aveva colpito con una storia così simile alla sua che ne sentì rapidamente il peso come se l'avesse lui.

    Non ci si abitua mai abbastanza a stare chiusi nei salotti.

    Confessò l'ex Auror.

    Ma è in simili circostanze che circolano le informazioni.

    L'uomo si fece guardingo e abbassò radicalmente il tono della voce.

    Avrà seguito la questione Malfoy, immagino.
    È mai stato in Bulgaria?


    Con due frasi apparentemente sconnesse, Bellator aveva aperto un discorso oltremodo spinoso per l'opinione pubblica e dato al suo interlocutore un indizio prezioso: di Draco Malfoy si erano perse le tracce da lungo tempo e con un'operazione criticata da molti Harry Potter in persona ne aveva assunto le sembianze come docente a Hogwarts per tutto l'anno precedente. Ma, a quanto pareva, non tutte le tracce erano andate perdute.
    Sulla parole parole "Malfoy" e "Bulgaria" dette a mezza voce e mezza bocca, la presenza poco discreta di Kristofer Gaarder si aggiunse al gruppo. Bellator ricambiò titubante la stretta di mano.

    Quintus Bellator.

    Cantilenò, cercando nel nuovo ospite qualcosa di familiare che, purtroppo, non trovò.

    No, temo di no.

    L'ex Auror non sembrava troppo contento del discorso interrotto a metà, né della possibilità che l'uomo appena sopraggiunto avesse intercettato qualcosa.

    ***


    Poco lontano, nella stessa sala, Morgan Savile osava persino offrire da bere a un personaggio di spicco della conferenza.

    La ringrazio.
    Preferisco di no.


    Con un'eleganza eterea, Aurelie Ombrelune declinò l'offerta dell'uomo.

    Una mente lucida è assai più raccomandabile.

    Aveva attorno altre persone che cercavano di scambiare una parola con lei ma, seppur per un istante, aveva trovato il modo di rispondere anche a qualcuno che non le era parso più notevole degli altri.

    Scadenza: 5 Aprile
    Scadenze intermedie: ogni volta che ci sono abbastanza interazioni

    Nuovi lanci dei dadi per le attenzioni dei VIP: X e i due post a seguire.

    Chi si è guadagnato un'interazione può ora sfruttarla per fare domande e ricevere qualche informazione interessante sull'attualità, sul congresso e molto altro.
    Chi ha ricevuto informazioni, può cercare di approfondire: sono tutti spunti di gioco esclusivi, di cui siete i primi testimoni ON e che possono portarvi ad approfondire l'ambientazione attuale.
    Chi non è riuscito, può ritentare con lo stesso VIP con 1 esito bonus sul prossimo dado, o con un altro se lo preferisce (o se si è offeso).
    Potete interagire liberamente con i presenti, elfi compresi.
    Wig Milkyway si è dispersa tra gli invitati; Callidus Rothshield non si è ancora fatto vivo.

    Per Coral e Kristofer, avvicinatisi ai VIP impegnati a parlare, lancio di dadi per stabilire in che momento si sono avvicinati qui: X.

    Riepilogo dei luoghi:
    Piano terra - Yule:
    • Brodir parla con Gaius Thornwood
    Piano terra - Imbolc:
    • Bloom prova a parlare con Septimus Fawley
    Primo piano - Ostara:
    • Donna parla con Lulu, che viene intercettata da Lavinia Whitlock
    • Stormy parla con Wig Milkyway, che va via;
    • Helia parla con Belinda Merrythought, Coral sopraggiunge sul finale;
    • Zephyrus, Artemisia e Bellamy parlano con Horatio Nettlebane;
    • Viktoria parla con Cassiopeia Venturus
    Primo piano - Beltane:
    • Augustus parla con Quintus Bellator, Kristofer sopraggiunge sul finale
     
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    Augustus inarcò impercettibilmente l'angolo delle labbra verso l'alto, segno di una sottile ma papabile soddisfazione: Quintus Bellator sembrava colpito dalla sua storia - o meglio, dalla storia del suo moncherino - e tutto ciò che Augustus ne trasse era orgoglio: non di aver compiuto un gesto tanto folle da rischiare di rendere suo figlio orfano anche di padre, ma che questo gesto fosse accolto con stupore e ammirazione. Che poi la fonte di tali reazioni fosse un mago come Quintus Bellator rendeva il tutto ancora più sublime.
    Non poteva immaginare, però, che da lì a breve avrebbe ricevuto una notizia ancora più sorprendente e, a suo modo, stuzzicante.

    Bulgaria, eh?

    Draco Malfoy non era noto per la sua bontà d'animo, sebbene dopo il periodo di comando di Lord Voldemort pareva avere sancito un distacco fra sé e la sua famiglia, o quanto meno dai loro ideali.
    La completa conversione ai buoni era però avvenuta con la sua assunzione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, diventando per un certo periodo Docente di Difesa Contro le Arti Oscure. Joey, suo figlio, non ne aveva mai parlato in modo particolarmente entusiasta - ma lui non era mai entusiasta di ciò che aveva a che fare col pericolo e con gli incantesimi, quindi Augustus non lo riteneva una fonte attendibile.
    Intanto, guardava il nuovo arrivato di sottecchi, intento a tenere quell'informazione per sé almeno per un po'.

    Pare che il clima sia particolarmente piacevole, da quelle parti.

    Continuò sarcastico, come se stessero parlando di viaggi intorno al mondo, con la mente già rivolta alla Bulgaria e a ciò che avrebbe potuto trovarci.
    Draco Malfoy era infatti una figura avvolta nel mistero e nonostante il suo ritrovamento non fosse una priorità attuale del Corpo Auror, l'idea di poter capire perché avesse avuto quello scambio con Potter per poi sparire nel nulla era quanto meno solleticante.
    Si rivolse dunque nuovamente a Bellator, portando alle labbra un secondo sorso di bollicine.

    Lei ha per caso pensato di farci un salto?
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    Durante la conversazione con Milkyway perse di vista Zephyrus , che però, dopo un’occhiata furtiva, gli era sembrato altrettanto occupato e sicuramente non bisognoso del suo aiuto. Il ragazzo sembrava infatti cavarsela benissimo da solo, e Stormy ebbe l'impressione che la sua presenza sarebbe stata sicuramente di troppo.
    -Gli uomini giocano a fare la guerra e poi giocano a fare la pace.-
    Le sorrise in modo enigmatico, com’era stata la frase pronunciata dalla donna.
    -Niente di più del solito gioco, perciò.- rispose all’occhiolino e non si fece pregare quando gli chiese di avvicinarsi nuovamente. Il suggerimento che la donna gli diede, lo fece sorridere, e abbassando leggermente il capo, in un gesto di gratitudine, disse:
    -Grazie del consiglio, signorina Milkyway. Non verrà sprecato.- e la lasciò andare via. A quel punto, una volta lasciato solo, notò Eliza in compagnia di un’altra ragazza; si chiese se non fosse l’amica di cui gli aveva parlato durante il loro incontro nei pressi di Hogwarts. La salutò con un cenno della mano, intenzionato a parlarle il prima possibile, dopo aver sbrigato un paio di faccende. Entrambe indossavano due bellissimi vestiti: Eliza uno nero, che risaltava la sua figura longilinea, e la sconosciuta uno a pois bianchi su sfondo scuro, impossibile da non notare. Prima di tutto però, doveva procurarsi dei Pallini Acidi. Si guardò intorno e appena vide uno degli Elfi Domestici, lo fermò.
    -Scusa, sì, tu.- disse, cercando di attirare la sua completa attenzione.
    -Non è che potresti procurarmi una confezione di Pallini Acidi? Vedo che non ce ne sono…- disse, fingendo un cipiglio dispiaciuto.
    -E io ne vorrei proprio un po’.- non era proprio la verità, ma era una bugia bianca e forse la sua aria triste avrebbe convinto l’elfo a dargli una mano. In fin dei conti era risaputo quanto fossero servizievoli e vedere uno degli ospiti insoddisfatto magari avrebbe fatto leva su quella loro caratteristica.
    Dopo aver ricevuto una risposta, positiva o negativa che fosse, si sarebbe messo vicino alle pareti della sala, un po' in disparte, e concentrandosi sulla figura del signor Rothschild, avrebbe cercato di usare la Chiaroveggenza per carpire qualche dettaglio di dove si trovasse o di cosa stesse facendo. In fondo perché perlustrare tutte le Sale, con il rischio di rimanere con un pugno di mosche, quando poteva farsi suggerire un punto di partenza?

    Stormy cerca di avvicinare un Elfo Domestico, chiedendo di procurargli una confezione di Pallini Acidi; poi cerca di usare la Chiaroveggenza (Liv. I) per capire dove si trovi Rothschild; lascio l'esito di entrambe le azioni al Narratore! <3

    Cattura passiva rane:: 4
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      Stormy B. Lewis
     
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    mhssX0B
    Da quando era arrivato fino a quel momento, di tutto quel banchetto Logan aveva assaggiato a stento un sorso dal suo calice di vino e di tutto il ricevimento aveva potuto ammirare solamente il panorama dalle finestre di quella maestosa villa, mentre il resto dei maghi e delle streghe si affannavano per riuscire a parlare con almeno uno di quei personaggi di spicco. Era come se il vero miele fossero queste illustri persone, e tutti stavano banchettando con delle briciole di conversazioni.
    Aveva sondato quasi in sordina una sala poi l'altra, solitario e silente, per poi giungere alla Sala Beltane e istintivamente fu attratto da una presenza conosciuta ancora prima di far cadere l'occhio su Aurélie Ombrelune. Le iridi scure si spostarono dalla capigliatura, poi al vestito, ma la rapida analisi gli fece storcere la bocca: impostato, dress code da funerale, doveva essere Morgan Savile.
    Gli si avvicinò al fine di attirare a loro il suo più interessante gemello che magari si trovava nei paraggi, così da avere un sicuro apripista per ogni conversazione, anziché dover fare tutto da solo. In quel caso, sembrava che un Savile valesse l'altro, e infatti...

    Ci sono cose in cui Fiònn se la cava decisamente meglio, vero?

    Sbucò alle spalle di Morgan con movimento sinuoso. A guardarlo, Logan era decisamente diverso da qualche mese prima. I capelli si erano allungati e avevano cominciato a formare dei ricci sulle punte, ma erano ordinati, così come il vestito non sembrava provenire dal suo guardaroba, infatti glielo aveva prestato proprio Fiònn per l'occorrenza.

    Lo perdoni, madame, qualsiasi cosa abbia fatto.
    Saturno sta transitando nel suo segno da diversi giorni, ormai. E le influenze di Plutone potrebbero farsi sentire per tutta la prossima settimana.


    In effetti, non aveva sentito un tubo della conversazione tra Morgan e Aurélie Ombrelune, ma l'occasione era buona per dare fastidio a qualcuno di conosciuto, anche solo parzialmente.
    Si rivolse nuovamente a Morgan.

    Hai visto Callidus Rothschild? Magari la sua assistente...

    Prese un sorso di vino solo per potersi liberare del bicchiere e lasciarlo nelle fidate mani di un Elfo Domestico, al quale avrebbe posto una semplicissima domanda.

    Sai dove si trova Rothschild?

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      Logan Lee Lynch
     
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    Oh, Lulu non avevo capito stessi parlando del mio seno, io mi riferivo al vestito.

    In realtà aveva perfettamente capito che, quando le aveva offerto il suo scialle per coprirsi, stava in realtà facendole notare che secondo lei la sua scollatura era un po' eccessiva, ma il solo modo per farle capire quanto assurdo fosse ciò che aveva detto era fingere di non poter nemmeno concepire un discorso di quel tipo, specie se fatto da un'altra donna.

    Non ti facevo così bigotta! Spero proprio di poter mostrare il mio corpo quanto voglio.
    E sono certa che chiunque mi conosca non metta in dubbio il mio cervello a prescindere dalla mia scollatura.


    Non c'era astio o rancore nella sua voce, ché quella non era la prima volta in cui Lulu diceva qualcosa che non le piaceva, ma soltanto serietà: stava esprimendo un concetto a suo modo di vedere sacrosanto e che la toccava in prima persona. Un anno prima aveva scritto un editoriale sulle difficoltà di essere una donna nel mondo del lavoro, e spesso queste nascevano proprio dalla concezione che si aveva del genere femminile; non era visto di buon grado prepararsi e curare con minuzia il proprio aspetto, né mettere in mostra il proprio corpo, o ancora parlare di soldi e di ambizioni nella carriera. Donna come obiettivo aveva proprio quello di maledire ciascuno di questi limiti, ché lei si sentiva rappresentante delle sconfinate possibilità che le donne potevano avere. Aveva dimostrato già a sufficienza di avere sia corpo che cervello, e non era certo esibendone uno che sminuiva l'altro - anche perché altrimenti non sarebbe stata già promossa a Redattrice.
    Alle parole sull'offerta di lavoro, Donna avrebbe tanto voluto ironizzare sul fatto che il suo locale fosse fallito ancora prima di essere stato aperto; o l'avrebbe spinta, giusto per provocarla, ad accettare quell'offerta, dicendole che non ne sarebbe mai arrivata una migliore da nessuno. Ma qualcosa le diceva che dietro quella proposta di lavoro ci fosse qualcos'altro che, in quel momento, lei riusciva soltanto a fiutare, e si limitò quindi a lanciarle un'occhiata incuriosita, sorridendo sotto i baffi.

    Grazie, Cugina.

    Prese il calice di cristallo che l'altra le porse, portandone il bordo alle labbra e bevendone non più di un sorso. Si guardò un secondo in giro: sì, era una serata piacevole dopotutto.
    Tornò allora sul discorso lasciato sospeso per qualche momento, in modo tale da riservargli la giusta importanza, ché Donna si doveva confessare effettivamente - e quantomeno - attenta alle parole di sua cugina.

    Un lavoro hai detto? Di che tipo?

    Chiese allora incuriosita, non tanto dal lavoro offerto a Lulu in quanto tale, ma giusto per capire se la questione in cui era stata coinvolta lei poteva in qualche modo centrare con quello a cui l'altra si stava riferendo così fieramente.
    Donna aveva ben immaginato, dopo la conversazione avuta con Wig, che quella creata da Rothschield fosse una rete e non un semplice e singolo amo, quindi ogni opzione era a quel punto plausibile, persino che l'uomo avesse visto qualcosa nella sua superba e sgraziata cugina.

    Lulu Sparks
     
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    [Sala Imbolc]



    Oh che brava che sono forse ci sono riuscita a parlare con qualcuno d' importate. Mi sento sodddifatta

    Prnsò la giovane rossa dal dolce sorriso e come sempre Bloom era stata sfortunata con chi si trovava davanti, Non era mai facile soprattutto essendo la nuova ragazza che veniva dalla California, non era stato facile trovare con le persone famose come lui , ma ci aveva comunque tentato ancora una volta . Ascoltò le parole dell' uomo che le fecero capire che forse si era riuscita in qualche modo. Gli sorrise mentre cercò di parlare.

    Bè è stato durante il priodo in cui vivevo in Francia dai mei nonni che mi sono appasssionata a questi tipi di magia,ma però so che esistoino altri misteri legati agli incantesimi dimemnticati non so quali siano ecco.


    Una volta finito di parlare giovave Auror si fece coraggio e gli porse la domanda che sperava che l' aiutassse a caprire meglio il tutto. Si sa che la curiosità di Bloom era davvero tanta.

    Quali sono gli incantesimi dimeticati dai maghi, nel tempo, e possono esssere utili anche oggi ?

    Domandò la rosssa mentre ossservava il bastone che portava l'uomo quel giorno. Era una osservatrice attenta e poi si fece coraggio e parlò.

    Sono Rune per caso Mr Fawley?

    Chiese con una semplicità e dolcezza all' uomo con cui stava cercando di avere una coversazione che non è facile visto che non era proprio cosa facile anche se in quel momento non sapeva che cosa appettarsi della serata. Avrebbe segnato tutto su un quaderno che portava sempre con sè agli eventi importamportanti come questo Almeno avrebbe imparato qualcosa di nuovo Mentre aspettava una risposta dall' uomo con cui in quel momento aveva cercato di intraprenrendere una coversazione, mangiando qualche cosa che aveva preso dal bacchetto che avevano preparato nella stanza dove era in quel momento. E subito dopo le venne in mente una domanda che le frullava in testa da un bel pò.

    l' ingoto che cosa consisterebbe nella magia lei me lo sa spiegare?


    Chiese la donna dalla capigliatura rossa mentre bevve un bicchiere d'acqua e aspettò in silenzio la risposta che avrebbe ricevuto alla sua domanda. Era davvero una donna curiosa nonostate fosse giovane. Lo sapeva che non era facile ma aveva una detrerminazione che aveva fin da piccola. Se forse continuava cosi avrebbe conqustato la sua fiducia , ma non era semplice in una serata come quella
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      Bloom Sylvie Loren Cohen
     
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    Kirwall- Isole Orcadi

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    Sala Ostara



    L’agitazione che trasmetteva Coral con le sue parole e i suoi gesti, a poco a poco si impossessò di Eliza che inziò a guardare la strega dall’altra parte della sala con aria sospettasa e timorosa: possibile che i trascorsi dell’amica con quella donna fossero così pessimi da richiedere tutte quelle premure? Doveva iniziare a preoccuparsi? Era meglio trovare il modo di convincere Coral a lasciar perdere i suoi piani con Belinda Marrythought?
    Le prospettive iniziavano a non essere delle più rosee e, vista poi la situazione, era davvero altamente improbabile che durante quella serata la strada delle due amiche non si incontrasse mai con quella della strega con cui l’altra sembrava avere un conto in sospeso.
    Ma Eliza si fidava di Coral ed era certa che l’amica avrebbe trovato la soluzione a quella spinosa questione. Non chiese nemmeno ulteriori spiegazioni quando l’altra con parole sibilline accennò ad un evento che però non si premurò di spiegare; era certa che se avesse potuto, le avrebbe raccontato tutto nei minimi dettagli, quindi a lei non restava altro che affidarsi completamente all’amica. Quando questa poi si lanciò in un motivetto motivazionale, Eliza le appoggiò le mani sulle spalle e cercò di passarle tutta la sua forza.

    Tu puoi farcela. Noi possiamo farcela.

    Che poi Eliza non è che avesse capito così bene cosa dovessero fare, visto che Coral non le aveva esposto in alcun modo i suoi piani, ma la giovane pozionista si sarebbe buttata nell’ignoto e avrebbe seguito l'altra in quello che probabilmente si sarebbe trasformato in un disastro.

    Davvero sono così disastrose?

    Si portò una mano alla bocca per nascondere quella che a quanto poteva capire, era la causa del suo insuccesso con il mago che aveva abbordato qualche secondo prima; Eliza non aveva mai avuto la necessità di convincere un uomo a fare quello che voleva, per questa ragione non aveva mai esercitato la sua espressione da conquista, ma non aveva mai pensato di essere così pessima.
    Con un po’ di amarezza si incamminò dietro a Coral e con un gesto della mano ricambio il saluto che Stormy le aveva mandato da lontano; sapere di avere un alleato in quella sala, nel caso in cui ve ne fosse stato bisogno, la faceva sentire un po’ più tranquilla e più fiduciosa verso il futuro.

    E ora cosa dovremmo fare?

    Una volta arrivate nei pressi del capannello attorno alla Marrythought, Eliza si avvicinò da dietro all’amica e le sussurrò quelle parole all’orecchio sperando che Coral le desse qualche indicazione su come muoversi in quella situazione.

    Eliza segue Coral verso il capannello con Helia e Marrytough ma non interagisce con nessuno se non con Coral.

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    [Sala Beltane]



    Che l’interruzione non fosse cosa gradita avrebbe potuto intuirlo chiunque, ma Kristofer proprio no. Non gliene importava un fico secco e, se anche glielo avessero fatto notare, probabilmente si sarebbe fatto una risata e avrebbe trovato il modo di dissolvere il disagio, ammesso che ce ne fosse bisogno. D’altra parte, se si era scusato era solo e unicamente per avere l’occasione di attaccare bottone anche con quel misterioso personaggio, che a pensarci bene aveva un non so che di familiare.

    Bellator? Quel Quintus Bellator? Oh oh, ma che piacere!

    Con un leggero scatto del capo, seguito da un cenno della mano che ancora reggeva il bicchiere, Kristofer si mostrò piacevolmente sorpreso di incontrare in prima persona l’ex auror, di cui qualche volta aveva sentito parlare e per il quale, cosa rara dato il malcelato fastidio del magizoologo nei confronti di quel mestiere, nutriva perfino un accenno di simpatia.

    Dicono che abbia la pelle più dura di quella di un Graphorn eheh

    Senza filtri come suo solito, il rosso consegnò quell’incauta battuta ai suoi due ascoltatori, facendo correre lo sguardo divertito da un auror all’altro nel tentativo di instaurare un minimo di intesa. Non si curò nemmeno del discorso che i due avevano dovuto interrompere, limitandosi ad agganciare la conversazione senza neppure chiedersi se il suo intervento fosse pertinente.

    Beh, di qualunque posto stiate parlando, ci vuole poco perché il clima sia migliore di questo qui

    Con un ampio gesto del braccio, a indicare il resto della sala e accenando anche all’esterno dell’edificio, con una vaga allusione alle condizioni meteorologiche della Gran Bretagna, come sempre poco affidabili, Kristofer si portò il bicchiere alle labbra, tirando poi maldestramente la testa un po’ all’indietro per vuotarlo del tutto.
    Tornò a scrutare entrambi gli auror, soffermandosi questa volta su Burker che, a pensarci bene, non si era mostrato troppo contento di vederlo.
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      Kristofer Gaarder
     
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    Sala Ostara - Nettlebane



    Bell’assist compare.

    Una mezza gomitata offerta all’aria della festa e rivolta all’intervento provvidenziale di una delle nuove, promettenti reclute del CRA nonché compagno di investigazioni: in due, le possibilità di convincere Nettlebane a vuotare il cappello a punta aumentavano di certo. Di fatti, al primo “ho ricevuto rapporti inquietanti” l’occhio vispo di Zephyrus prese già ad ardere di una rinnovata, curiosa fiammata, ben lieto di vedere il celebre eremita prestarsi a condividere con loro qualche informazione al riguardo, salvo poi affievolirsi e storcersi appena quando si fermò dall’andare oltre.
    Sì, ok, iridi violacee innaturali e presenti in almeno tre esemplari, ma più di questo cosa poteva o avrebbe dovuto capirci lui esattamente? Che volesse fosse lui a tirare il resto delle somme e trarne le conclusioni del caso? Forse Nettlebane aveva sopravvalutato il suo grande spirito Animus, o magari era solo Zeph a sottostimarsi mentre circondato da quella pletora di eminenze varie, fatto stava che per il momento preferiva di gran lunga risparmiarsi di doversi arrovellare il cervello – era una festa d’altronde, che diamine – e protendere per una o l’altra convinzione. Piuttosto, già che c’era, tanto valeva provare a insistere un’ultima volta col saggio delle montagne così da sapere effettivamente da cosa avrebbero dovuto guardarsi, soprattutto considerando l’intenzione sua e di Bellamy di passaportarsi in territorio nemico – perché sì, ormai quei dannati francesi per lui e la sua serra lo erano diventati – per provare a intercedere con i diretti interessati.

    Non si preoccupi, siamo abbastanza determinati da non farci spaventare da nulla.

    Premise cercando, malgrado la possibile reticenza dell’eremita, di guadagnare la sua fiducia, sia perché ne aveva bisogno sia perché era vero: Zephyrus Greengrass non era certo il tipo di mago da farsi indietro davanti il pericolo, a maggior ragione quando questi già lo aveva toccato in prima persona.

    Ce lo dica, signor Nettlebane… cosa pensa stia succedendo?

    Anche perché al di là di quello che lui o Bellamy potessero arrivare a ipotizzare dalla sua ultima rivelazione, una sola parola pronunciata dalle sapienti labbra di Nettlebane valeva sicuramente più di ogni loro vago sospetto. Quindi, sì, meglio attingere direttamente alla sua argentea e folta chioma della conoscenza piuttosto che affidarsi al seme o al più breve germoglio della loro giovane esperienza.

    Again: tell us more!
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      20/3/2024, 13:16
      Zephyrus Greengrass
     
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    Sala Ostara


    Spero per te sia così, Cugina.
    Un talento come il tuo andato in frantumi per una bella scollatura...


    Lo scopo di Lulu non era tanto criticare Donna per il suo davanzale a vista, quanto far sì che si sentisse a disagio di fronte l'ipotetica perdita di credibilità che ne sarebbe potuta derivare.
    D'altronde, la sicurezza della giornalista si basava su fatti oggettivi soltanto in parte: tutti sicuramente sapevano chi fosse, ma non che tipo di persona fosse.
    Ad ogni modo, della cantante si poteva dire di tutto tranne che fosse bigotta.

    Nessun problema da parte mia, comunque.
    Sai quanto sia ammiratrice delle mie tette, dopotutto.


    Così dicendo scosse il busto, portandosi il seno in alto tanto quanto bastava per farlo ballare un po'.
    Il discorso sul suo lavoro, intanto, era entrato nel vivo.

    Oh beh, qualcosa che abbia a che fare con le mie... competenze.

    Le sue capacità canore? O altre?

    Non è stato molto chiaro, in effetti.
    Ma un uomo come lui immagino-


    Mi perdoni, non volevo colpirla.

    Lulu era pronta ad inveire contro chiunque avesse osato colpirla alle spalle, e non in senso figurato: nessuno doveva permettersi di sfiorarla senza il suo consenso, soprattutto col rischio di sfregiare il suo favoloso abito e proprio durante una serata così importante.
    Fece dunque per alzare un grosso dito verso l'alto, monito di una voce che era pronta ad alzarsi - e non per cantare -, salvo poi bloccarsi e rimanere con la bocca aperta e il dito a mezz'aria per qualche istante.
    Proprio Lavinia Withlock, famosa pozionista, pareva essere la fonte del suo fastidio: trattandosi di una V.I.P. di tutto rispetto, Lulu trattenne non senza fatica la stizza, cercando di ricomporsi appena prima di inveire.

    Oh...

    Anzi, avrebbe sfruttato quella circostanza a suo favore, soprattutto per continuare a farsi indirettamente beffe di Donna e a valorizzare se stessa in tutto il suo splendore.
    Cambiò allora espressione tutto d'un tratto, donando al volto paffuto un grosso e stucchevole sorriso mentre lo sguardo cercava quello gioviale della pozionista.
    Le tese dunque la mano, pronta ad entrare in scena.

    Lulu Sparks, Cantante.
    È un piacere fare la sua conoscenza.


    Iniziò con voce allegra e squillante, sospirando appena prima di continuare con la sua scena.

    E non si preoccupi per il vestito: è un Telami e Tarlatane originale. Resisterebbe anche agli urti di un Graphorn!

    Lei, Lulu, era una strega che poteva permettersi un Telami e Tarlatane originale, cioè un abito dalla qualità sopraffina: che prendesse nota, Donna, e capisse che Lulu, checché lei ne dicesse o pensasse, apparteneva ad una classe sociale molto elevata all'interno del mondo magico, pari o superiore alla sua.

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      20/3/2024, 13:32
      Lulu Sparks
     
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    Sala Ostara


    Io posso farcela. Noi possiamo farcela.

    Ripeté Coral come un mantra, trovando forza dalle parole dell'amica e dalla stretta delle sue mani sulle spalle. Annuì poi in direzione di Eliza, affermando implicitamente che sì, il suo sguardo da conquistatrice andava rivisto - Ma non tutto è perduto! - aveva aggiunto anche.
    Cercò quindi di pensare a come agire e alla fine decise che l'unico modo per farlo era... agire.

    Seguimi.
    E se mi succede qualcosa... ti ho voluto bene.


    Rispose con tono tragicomicamente serio al suo orecchio, tossicchiando alle spalle delle due donne per fare la sua incursione, salvo poi venire catturata da un argomento del tutto inaspettato.

    Salute della Pinkstone cosa?

    Furono le prime e uniche parole che udì dalla conversazione fra la Merrythought ed Helia, senza riuscire a trattenersi dall'esternare il suo stupore: aveva sentito bene o Carlotta Pinkstone era tornata in salute? E se era così, perché i Voluntas non erano stati chiamati nuovamente all'appello per indagare sui suoi pensieri?
    Mentre questa e altre domande iniziavano a rapire la mente di Coral, proprio Coral si rendeva conto di dove si trovava e soprattutto davanti a chi aveva aperto bocca - e nel modo peggiore possibile.

    Cioè... salve.

    Il suo viso si tinse di un sorriso sgangherato: se fosse stata in un anime sulla sua fronte sarebbe subito apparsa una goccia di sudore.
    Come se non bastasse, voltò il capo repentinamente verso Eliza, che intanto era arrivata al suo fianco. Mosse quindi la bocca fino a formulare una frase intuibile soltanto dalla lettura del suo labiale.

    Tu hai capito cosa ha detto?!

    Tossicchiando, infine, cercò di tornare alla realtà, ricomponendosi al meglio delle sue attuali possibilità.
    Era arrivato infatti il suo momento, il momento di a) mentire a Belinda Merrythought e b) non farsi riconoscere da Helia Val Kyria.
    Quale modo migliore di fare entrambe le cose se non utilizzando lo pseudonimo che per un certo periodo aveva immaginato di usare come appellativo nella vita di ogni giorno?

    Maeve Rox, una sua ammitrice.

    Non riconoscermi non riconoscermi non riconoscermi

    Pensava intanto Coral con intensità, sperando che soltanto quel pensiero ostinato bastasse a tenerla lontana da Helia Val Kyria e soprattutto assolutamente irriconoscibile al suo sguardo mietitore.
    Cedette quindi al suo primo istinto, ossia quello di rendere memorabile l'incontro con l'obliviatrice facendosi sbugiardare.
    Il secondo istinto, fu quello di tirare fuori dalla sua borsetta una penna babbana e un Taccuino, lo stesso che utilizzava solitamente per prendere appunti durante i Processi e i Patteggiamenti.
    Porse allora entrambi gli oggetti alla Merrythought, sperando di non doverle spiegare l'uso e la funzionalità di una bic.

    ... potrebbe farmi un autografo?

    Coral mente alla Bely per farsi scoprire e coronare così un suo sogno. Le chiede anche un autografo.
    Cerca di non farsi riconoscere da Helia. E niente (?) ascolta la parte finale della conversazione!

    Eliza Makepeace


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      20/3/2024, 13:45
      Coral Allen
     
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