Una Stretta di Manica

L'Eredità di Silente - Adulti - Capitolo III

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    [Sala Ostara]



    Cassiopeia Venturus continuava a non proferire parola, eppure Viktoria la stava seguendo a sua volta in silenzio, non sapendo dove l’avrebbe condotta ma molto curiosa di scoprirlo. La bacchetta a portata di mano, pronta a tirarla fuori non appena fosse stato necessario.
    Nel giro di qualche secondo le iridi chiare della Mezza-Veela si spostarono in direzione del nuovo entrato in scena: Callidus Rotschield in persona aveva deciso di benedire tutti gli ospiti con la sua presenza, e tutti i riflettori all’improvviso furono puntati su di lui.
    Ebbe giusto il tempo di prendere la parola, il diplomatico francese, che qualcuno urlò sovrastandolo e poi all’improvviso delle bacchette furono puntate contro di lui, con l’intento di attaccarlo. Viktoria dimenticò che stava seguendo Cassiopeia Venturus, o meglio, non fu più la cosa più importante ed impellente del momento. Aveva tirato a sua volta fuori la bacchetta, l’Acumen persa da qualche parte alle sue spalle, e le era bastato fare qualche passo in avanti nel suo elegante vestito rosa, la chioma bionda che aveva iniziato a sventolare da una spalla all’altra, nella concitazione del momento.
    Si sarebbe così abbassata di scatto per puntare la propria bacchetta in legno di pioppo nel terreno, pronunciando a gran voce la formula magica dell’incantesimo che voleva evocare.

    Ad Caelum!

    Il suo intento era certamente quello di liberare la strada, allontanando così tutti coloro che si erano frapposti tra Rotschield ed un’eventuale uscita di sicurezza, così che l’uomo potesse scappare e mettersi in salvo. D’altronde era il bene e la salvezza di tutti i presenti che le interessava, ma non avrebbe rischiato di uccidere nessuno con una semplice onda d’urto che avrebbe allontanato chiunque facendogli al massimo sbattere il sedere contro il pavimento. La realtà era un po’ più dolorosa e dura di così, ma non importava: ciò che contava era che nessuno ci lasciasse le penne in quella che doveva essere una festa, una celebrazioni, dal tema un po’ bizzarro ma non era di certo la cosa più importante di quel momento.

    Azione 1: Viktoria usa Ad Caelum per allontanare tutti da Rothschield ed eventualmente farlo scappare.


    Rane: 5
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      Viktoria Lawton
     
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    Sala Ostara


    La rabbia e il caos si impadronirono di lei all'improvviso, proprio lei che aveva cercato di diventare il caos ma soltanto quando le faceva più comodo.
    Lei, Lulu, non era così: era molto di più e all'improvviso ne fu lucidamente consapevole.
    La Cantante scaricò tutta l'energia che aveva in corpo stringendo forte il catalizzatore. Lo abbassò e rialzò più volte, indecisa su cosa fare e come comportarsi adesso che credeva di aver raggiunto il suo scopo. Si chiese anche da chi o cosa fosse circondata, come e quando i pensieri avevano iniziato ad incastrarsi col buio: urlò con tutta la drammaticità di cui era capace per dar adito al fatto che fosse stata vittima di qualcosa di oscuro e chissà, guadagnarsi il titolo di Eroina della serata.
    Lanciò per terra il bicchiere dal quale aveva bevuto pochi istanti prima, incurante del liquido che nel giro di pochi istanti si diffuse per terra.

    ATTENZIONE!

    La bacchetta stretta in mano, intanto, volteggiava senza rilasciare energia, dandole però la sensazione di avere il controllo della situazione soltanto per il fatto di stringerla.
    La portò poi alla sua gola, felice, a suo modo, di far sentire a tutti la sua splendida voce anche se non nella maniera che preferiva.

    Sonorus!
    QUALCOSA O QUALCUNO SI STA PRENDENDO GIOCO DI NOI!


    Informò chiunque si trovasse nei dintorni, intenti a proteggersi da incantesimi lanciati come mine vaganti da nemici ignoti, forse gli stessi che avevano incitato la sua rabbia prima che Lulu la lasciasse andar via. Lanciò quindi un'occhiata a Donna Mason, poi a Rothschield, a Wig e agli oscuri nemici che avevano deciso di cambiare il finale di quella serata.

    Protego!

    Evocò con disperazione, profondamente impaurita dall'idea di farsi del male o peggio, rovinare il suo splendido volto. Provò così a scappare da chissà quale nemico, cercando protezione dietro il suo catalizzatore, benché non potesse affatto definirsi un'abile combattente.

    Lulu era vittima di *spoiler* ma si è liberata della sua influenza in un lancio segreto e adesso lo dice a tutti!
    Usa due azioni: Sonorus e Protego (generico).


    Rane catturate passivamente: 4
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      Lulu Sparks
     
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    Sala Ostara


    Il passaggio da “bugiarda con consenso” a “presa per i capelli senza consenso” fu piuttosto veloce: un istante prima Coral aveva avuto davanti la Merrythought, un banchetto pieno di prelibatezze e gente che passava davanti a lei con bicchieri in mano, e quello dopo ebbe di fronte allo sguardo il soffitto e la fronte di niente meno che Helia Val Kyria l'ammazzacani, il suo peggiore incubo divenuto realtà.
    Le urla che liberò furono dettate più dallo spavento che per reale dolore, considerato che la forza della presa fu soltanto momentanea: lo shock e la sorpresa l'avevano spinta ad afferrare la bacchetta e, dopo aver riafferrato la lucidità persa, ad interagire con la sua amica Eliza.

    ELIZA, SCAPPA!

    Non sapeva chi, cosa o perché, ma il caos era scoppiato in Sala Ostara e Helia sembrava averne approfittato o esserne diventata vittima: quale delle due fosse l'ipotesi più azzeccata non lo sapeva e in quel momento neanche le interessava. Ciò che contava davvero era che Coral fosse in pericolo come non lo era stata per un po' di tempo, e che le persone a cui più teneva fossero disperse chissà dove a combattere contro chissà cosa: se ad Eliza aveva potuto intimare di scappare, a Bellamy non poteva dire un bel niente perché non aveva idea di dove si trovasse: quel pensiero, il pensiero di perdere i sensi o di morire senza averlo salutato era orribile più di quel che Helia avrebbe potuto farle.

    LASCIAMI STARE, PSICOPATICA!

    Urlò intanto ad Helia, cercando di darle una gomitata sullo stomaco e approfittare di quell'eventuale momento di distrazione per evocare un incantesimo che avrebbe potuto sia proteggerla che allontanarla da quella figlia di Satana in incognito.

    Protego Volantis!

    Sapeva che quell'incantesimo fosse molto avanzato e che evocarlo in quel momento fosse rischioso, ma dentro o fuori: il tempo di scherzare era ormai finito.



    Autoconcludo l'afferramento (?) di Helia e cerco di:
    - darle una gomitata COME TI PERMETTI SCUSA
    - usare Protego Volantis per volare via da lei ò_ò|
    Rane catturate passivamente mentre crepo: 4
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      Coral Allen
     
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    Dalla Sala Imbolc alla Sala Ostara


    L'idea di un viaggetto in Bulgaria era stuzzicante, di andarci per andare alla ricerca di un disperso Drago Malfoy ancora di più: doveva trovare un compagno di viaggio, qualcuno con cui condividere sia l'adrenalina che eventuali rogne.
    Avrebbe potuto dirlo a Savile, Auror che credeva non avrebbe avuto alcun problema ad accompagnarlo in quell'impresa al di fuori degli ordini di Potter, o magari ad Yves, avvantaggiata rispetto a Savile dal suo bell'aspetto: Augustus sapeva essere particolarmente frivolo in casi come quello. Immaginava che avrebbe dovuto aspettare l'arrivo della bella stagione prima di partire all'avventura e che quindi avesse ancora un po'di tempo prima di scegliere con chi partire e come agire.
    Augustus aveva già l'acquolina in bocca ma la decisione doveva essere rimandata: qualcosa stava accadendo in un'altra Sala, qualcosa che aveva Rothschield come protagonista.
    L'Auror lanciò un'occhiata a Bellator, un'occhiata colma di intesa e complicità, per poi allontanarsi e recarsi verso il luogo del panico senza ulteriori indugi.

    Adesso inizia la festa.

    La Sala Ostara era un fulcro di urla, incantesimi e attacchi a sorpresa: non sapeva da dove cominciare ma il fatto che ci fosse qualcosa da cui iniziare era al dir poco sfizioso, sicuramente più di qualche convenevolo e due tartine al plimpi grigliato - per quanto buone fossero.
    Vide molti presenti correre al salvataggio del vecchio francese; lui invece cercò subito di individuare la fonte di quel caos e metterci una pezza sopra, inconsapevole di cosa intanto si stesse muovendo fra le ombre. Appena pensò di avere individuato uno dei terroristi, puntò la bacchetta verso di lui urlando il nome di un incantesimo che, eventualmente, gli avrebbe consentito anche di continuare a parlare con l'attaccabrighe dopo averlo fermato e capire chi o cosa avesse ordinato quell'attacco.

    Incarceramus!



    Augustus si sposta sala Sala Imbolc alla Sala Ostara.
    Dopo di che, attacca con Incarceramus uno dei PNG ribelli.
    Rane catturate passivamente: 5
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      2/4/2024, 18:54
      Celine Baxter


    Edited by Celine Baxter - 2/4/2024, 18:54
     
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    Bellator parve gradire il complimento, seppur senza abbandonare la fredda austerità con cui aveva accolto - o piuttosto non accolto - l’intromissione del magizoologo. Fu una risposta secca la sua, una di quelle che mirano a tagliar corto, che tuttavia ben si adattava al tono scherzoso di Kristofer. Di poche parole invece Burker, che tuttavia doveva aver ottenuto informazioni interessanti dall’ex auror, dato come lo guardava e date le risposte che Bellator continuava a dare, chiaramente incomprensibili per Kristofer. Chissà a cosa si riferivano, poi…

    Non ebbe quasi il tempo di domandarselo e avanzare delle ipotesi: qualcuno stava attirando l’attenzione dei presenti da un’altra sala, e non ci volle molto prima che il nome di Callidus Rotschield saltasse fuori dal chiacchiericcio della gente. La voce del diplomatico francese riempì l’aria, richiamando a sé chiunque si trovasse tra le mura di quel palazzo. E tuttavia fu ciò che accadde subito dopo a far scattare Kristofer: grida, panico e lampi di luce scossero l’apparente quiete di quell’evento insulso, sicché senza neanche pensarci il magizoologo si precipitò fuori dalla sala Beltane per raggiungere la sala Ostara, abbandonando il bicchiere sul tavolo più vicino e seguendo a ruota Burker. Gli ci volle un po’ per mettere a fuoco ciò che stava succedendo, ma nel momento in cui realizzò che qualcuno stava mettendo a repentaglio delle vite il braccio destro si levò a fendere l’aria con il legno di abete.

    Impedimenta!

    Impetuosa come il rombo di un tuono, la voce del rosso caricò il colpo diretto al primo malintenzionato entrato nel suo campo visivo. Non sarebbe servito a molto, ma magari avrebbe evitato che altri pericolosi attacchi venissero sferrati tra quelle mura.

    Maledette teste di…

    Infastidito, se non addirittura furioso, Kristofer si sarebbe volentieri scontrato pesantemente con gli autori di quella bravata, se solo avesse avuto la certezza di quali tra le tante mani armate fossero state le prime a levarsi.

    Kristofer si sposta dalla sala Beltane alla sala Ostara (azione 1).
    Poi cerca di capire che succede e lancia Impedimenta su uno a caso dei pg/png che stanno lanciando incantesimi offensivi (non so se vale come seconda azione, spero di sì)

    Rane catturate passivamente: 1
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      3/4/2024, 01:46
      Kristofer Gaarder
     
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    Sala Ostara



    Un attimo prima lei e Coral erano ad un passo dal prendere in giro una delle celebrità della serata e un attimo dopo tutto era andato a scatafascio.
    Eliza iniziò a guardarsi attorno confusa cercando di trovare una spiegazione plausibile al putiferio che si era scatenato improvvisamente in quella sala, ma nulla sembrava avere un senso se non quello di essere sotto l’attacco di qualche pazzo. Quando aveva deciso di partecipare a quella serata, mai avrebbe pensato che si sarebbe ritrovata in serio pericolo e di dover combattere, ragione per cui non aveva portato altro, se non se stessa, a quell’evento. Tutto i rumori iniziarono ad arrivare alle orecchie della giovane strega in modo attutito ed ovattato, come se quello che le stava succedendo attorno fosse solo un sogno, un’allucinazione: vedeva i maghi e le streghe attorno a lei lanciare incantesimi, chi per attaccare e chi per provare a fermarli, ma nulla di tutto quello poteva esssere reale, poi però una voce conosciuta, una voce che la invitava a scappare, la riportò alla realtà e finalmente Eliza iniziò a prendere conoscenza di quello che stava realmente succedendo.

    Coral

    Vedere l’amica strattonata dalla strega da cui era terrorizzata, portò Eliza a trovare la forza e il coraggio di reagire: mai sarebbe scappata e in quel momento doveva assolutamente trovare il modo migliore per aiutare Coral senza metterla in ulteriore pericolo. Con le due donne così vicine era impensabile sfoderare un attacco potente che potesse mettere fuori combattimento l’avversaria, di conseuenza doveva pensare a qualcosa che potesse rallentarla o disarmarla.

    Expelliarmus.

    Eliza sfoderò la bacchetta il più velocemento possibile sperando che il suo incantesimo giungesse in tempo per disarmare l’avversaria o comunque per dare il tempo a Coral di proteggersi con l’incantesimo che aveva evocato.
    In quegli attimi di stallo guardò negli occhi l’amica e sperò che questa ricevesse il suo messaggio silenzioso: sarebbe rimasta sempre al suo fianco, qualsiasi cosa fosse accaduta.


    Eliza lancia Expelliarmus contro Helia

    Rane raccolte passivamente 2+1+5+2+2
     
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    Bróðir, Zephyrus, Bellamy, Stormy e Morgan


    Bellamy e Zephyrus, incastrati nella Maledizione Imperio, agirono contro il loro volere per compiere quello di qualcun altro: caos. Questo era quello a cui obbedivano.
    Entrambi tentarono così di impedire ai presenti di agire a fin di bene, attaccando Bróðir e Morgan, due fra i primi ad agire all'interno della Sala Ostara: il Magizoologo riuscì a fermare il Voluntas, che non poté quindi evocare in tempo Protego Maxima e neanche difendersi dallo Stupeficium: sarebbe stato senza sensi per un po', giusto il tempo di riprendersi da quell'attacco a sorpresa.
    Poco prima che Zephyrus attaccasse il Guerriero, Stormy aveva provato a persuadere l'Erbologo per farlo tornare in sé, fallendo: forse la vista di ciò che stava accadendo al suo amico era stata così difficile da concepire che non riuscì ad agire in tempo neanche quando l'Erbologo lanciò una magia verso Morgan. Proprio il Carpe Retractum dell'auror riuscì a spostare Callidus dalla traiettoria degli incantesimi avversari ma si trovava troppo lontano rispetto al Numen perché potesse davvero avvicinarlo a sé. Inoltre, avrebbe avuto grane peggiori da cui difendersi: l'incantesimo di Zephyrus in arrivo verso di lui.

    Viktoria e Callidus Rothschield


    Pochi istanti prima di essere trascinato via dal lazo magico, un vassoio volante e una cupola protettiva permisero al Diplomatico di non subire i colpi degli incantesimi: Callidus cercò velocemente i volti dei suoi protettori, incredulo e stupito dalla celerità con la quale si erano manifestati quegli attacchi.
    Riacquistata la lucidità, Callidus si portò le mani ai pochi capelli che aveva, urlando senza l'ombra della paura sul volto, piuttosto della rabbia: lo sguardo di lui corse fino alla sua segretaria, poi alle persone che lo circondavano.
    La sua mente in quel momento pensava soltanto ad una cosa: scappare.
    Le persone che si trovavano attorno al Diplomatico, intanto, si videro cadere per terra sotto il peso di qualcosa che somigliava ad un terremoto, ma che in realtà era l'effetto di un potentissimo incantesimo offensivo: alcune ferite avrebbero coperto i loro volti e parte dei loro corpi, costringendo Callidus a cercare nuovamente un nemico con lo sguardo e la bocca socchiusa, guardingo: un lampo colorato era diretto verso di lui, ancora, e il Diplomatico o quanti attorno a lui avrebbero avuto pochissimi istanti per provare a proteggerlo nuovamente.

    Donna, Augustus e Kristofer


    La Giornalista, l'Auror e il Magizoologo provarono ad eliminare il problema dalla fonte, ossia colpendo le persone che per prime avevano dato inizio al caos: Kristofer, troppo lento, riuscì a danneggiare uno dei tre uomini soltanto dopo che fu disarmato da Donna; Augustus, invece, poté rinchiudere fra corde magiche un altro di quei misteriosi nemici.
    Donna, tuttavia, poteva dirsi tutto tranne che salva: un incantesimo lanciato alle sue spalle si stava dirigendo velocemente verso di lei. Si accorse subito del suo arrivo, senza però notare chi lo aveva lanciato: avrebbe avuto pochi secondi per proteggersi.

    Helia, Coral ed Eliza


    La situazione si faceva più complicata dalle parti delle tre giovani streghe, poiché l'attacco scaturito dalla Voluntas derivava dal puro desiderio di fare del male anziché dalle voci di un Imperio: questo però Coral ed Eliza non avrebbero potuto saperlo.
    Il Difensore provò a scansarsi dall'attacco a sorpresa di Helia e ci riuscì, ma soltanto dopo che lei ebbe castato la maledizione Dismundo: visioni di mostri orribili avrebbero colpito l'ex Corvonero trascinata in giro per la Sala Ostara da una bolla che lei stessa aveva evocato per difesa personale ma che adesso non poteva più controllare.
    Eliza, intanto, riuscì a danneggiare la presa di Helia sulla sua bacchetta per qualche istante, facendole perdere la concentrazione per un eventuale prossimo attacco.

    Lulu e... Horatio


    Lulu, nel mezzo del trambusto, era riuscita a difendersi con Protego senza problemi, sebbene non ci fosse nulla che per il momento ce l'avesse con lei.
    Le sue parole però erano state d'aiuto al Magizoologo per mettere insieme i pezzi e capire cosa stesse accadendo all'interno di quella Sala: col terrore negli occhi, puntò la sua bacchetta alla gola pronto a far sentire la sua voce imponente a tutto l'edificio.

    SIAMO SOTTO L'ATTACCO DEI JINN
    ATTENZIONE
    POTREBBE ESSERE CHIUNQUE DI NOI


    Tutti: Horatio, aiutato dalla rivelazione di Lulu, capisce che la causa di quel caos è indubbiamente colpa dei Jinn. Soltanto PG con Sapienza Magizoologica 1+ o che hanno le Creature Magiche Esotiche fra le Conoscenze possono affermare di conoscere i Jinn e quali sono i loro punti deboli. Altri PG sanno solo che si tratta di “geni dei desideri malevoli”, senza ulteriori specifiche.
    Potete provare a mettervi alla loro ricerca al costo di una delle azioni a disposizione: sarete avvisati se qualcosa di strano salterà ai vostri occhi ora che siete stati allarmati. Nel farlo, tuttavia, rischierete di essere persuasi da loro poiché proveranno a mantenere la loro identità anonima ad ogni costo.

    Brodir, purtroppo non riesci ad evocare Protego Maxima perché Bellamy ti attacca prima: subisci un malus di 15 Salute, 3 Fatica e 3 Resistenza per i prossimi 9 tuoi post, anche al di fuori di questo evento purché ambientati in seguito. In più, avendo già fallito nell'evocazione di una difesa, vieni colpito anche da Stupeficium: senza l'aiuto di nessuno, rimarrai senza sensi per tre tuoi post. Puoi ovviamente giocare di sognare.

    Stormy, il tuo tentativo di distrarre e rallentare Zephyrus non riesce e in più sei capaci di attaccarlo soltanto dopo che lui attacca Brodir.
    Per questo motivo, Zephyrus ha ora 48 ore di tempo per difendersi altrimenti verrà colpito autoconclusivamente dai proiettili di terra con un danno di 5 Destrezza.

    Morgan, riesci ad allontanare Rothschield dagli incantesimi ma vieni anche inseguito dal Petrificus Totalum di Zephyrus: hai 48 ore di tempo per difenderti altrimenti verrai colpito e pietrificato autoconclusivamente.

    Logan e Bloom: insieme a Morgan siete riusciti a proteggerlo dagli attacchi. Magari se ne ricorderà in futuro...

    Logan, Bloom, Brodir: avendo tentato di proteggere Callidus siete stati considerati come i più vicini a lui. Venite quindi colpiti dagli effetti di Ad Caelum, subendo un malus di Salute (10 Logan, 5 Bloom, 10 Brodir), Fatica e Resistenza (2 Logan, 1 Bloom, 2 Brodir per entrambi i parametri) per i vostri prossimi 9 post.
    Inoltre, vedete che un nuovo incantesimo cerca di raggiungere il diplomatico: avete 48 h di tempo per provare a difenderlo ancora una volta, voi come qualunque altro PG presente in sala.

    Donna, hai 48 ore di tempo per difenderti dall'arrivo di un incantesimo lanciato verso di te nelle orecchie indiscrete.
    Sei inoltre riuscita a fermare uno degli assalitori, mentre Kristofer gli ha inferto danni sufficienti per impedirgli di attaccare nuovamente Callidus. La stessa cosa vale per Augustus, che è riuscito ad incarcerare il PNG senza difficoltà. Ne resta ancora uno il libertà, quello che ha evocato Bombarda.

    Coral, subisci un malus di 6 Percezione, 6 Acume e 6 Destrezza per 9 tuoi post. Secondo le specifiche dell'incantesimo, potrai renderti conto di esserne vittima ad ogni tuo post e soltanto dopo provare a liberarti prima della scadenza.
    Eliza riesce a sfiorare appena la bacchetta di Helia, facendogliela scivolare dalle dita: per questo motivo, Helia avrà un malus di 3 Destrezza al suo prossimo turno.

    Malus attuali
    Augustus
    -1 Fatica (Incarceramus)

    Bellamy
    -0,5 Fatica (Ardor)

    Bloom
    -2,5 Fatica (Protego Horribilis e danno di Ad Caelum)
    - 1 Resistenza
    - 5 Salute

    Brodir
    -2 Fatica (danno di Ad Caelum)
    -2 Resistenza
    -10 Salute

    Coral
    -6 Acume
    -6 Percezione
    -6 Destrezza
    -2 Fatica (Protego Volantis)

    Donna
    -0,5 Fatica (Expelliarmus)

    Eliza
    -0,5 Fatica (Expelliarmus)

    Helia
    -2 Fatica (Dismundo)

    Kristofer
    -0,5 Fatica (Impedimenta)

    Stormy
    -0,5 Fatica (Manipolo)

    Zephyrus
    -2 Fatica (1 Stupeficium, 1 Petrificus Totalum)Morgan
    -1 Fatica (Carpe Retractum)

    Acumen Animus Ars Numen Sensus Voluntas Intracciabile
     
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    La fretta con cui aveva rimediato una difesa per Callidus Rothschield aveva dato i suoi frutti in qualche modo e la vicinanza al mago gli permise di intercettare il suo sguardo su di lui. Durò brevemente, perché l'effetto di un incantesimo lo stordì così tanto da fargli perdere l'equilibrio.
    L'onda d'urto colpì Logan con forza, alla faccia che avesse appena dato una mano a Rothschield. Rialzandosi a metà, con sguardo confuso puntò verso il mago, che nonostante avesse un bersaglio puntato sulla fronte si trovava ancora lì, a mettere a repentaglio la salute di tutti.
    Ma c'era di più. Che qualcosa di strano stesse accadendo era chiaro dal momento in cui aveva messo piede in quella nuova sala, ma non poteva affermare con certezza cosa fosse. Solo l'avvertimento di Lulu Spark e della voce che aveva preso spazio in tutto l'edificio furono decisivi per la risoluzione del mistero: dei Jinn, qualunque cosa fossero, si stavano divertendo ad attaccarli.
    Poco ferrato sui Jinn e ancora meno sull'arte del combattimento, Logan doveva puntare tutto sull'improvvisazione e rispolverare le vecchie mosse di Quidditch, anche se sarebbe stato tutto molto più semplice a cavallo di una scopa.
    Un altro incantesimo aveva puntato Rothschield o comunque la loro direzione e Logan provò a lanciarsi contro il mago per toglierlo dalla traiettoria - e per togliercisi pure Logan stesso, in realtà. Scattando verso di lui, avrebbe pure tentato di prenderlo pure per un pinzo del suo abito o per un fianco, la prima cosa che gli sarebbe capitata a tiro, gettarlo a terra e poi spronarlo a filarsela nel più breve tempo possibile.

    Le sembrerà poco garbato, ma è il caso che se ne vada!
    Adesso!


    Da mezzo a terra, Logan avrebbe puntato poi la bacchetta contro la direzione degli attacchi, quello precedente che l'aveva costretto ad utilizzare un vassoio e quello dal quale aveva provato a fuggire lanciandosi a terra, così da creare un diversivo. L'inventiva scarseggiava e la prontezza mentale non suggeriva niente di meglio che un...

    Lumos Solem!

    Azione 1: Logan prova a spintonare Callidus per allontanarlo dagli incantesimi (Destrezza 17, Sapienza Fisica Rapidità 1/5)
    Azione 2: Logan usa Lumos Solem contro la direzione di 1d2 bersagli che puntano verso Rothschield (Percezione 18, perde 0,5 Fatica)

    Parametri Magici
    Acume 12
    Empatia 8
    Percezione 18
    Potenza 11
    Tecnica 14
    Volontà 12

    Parametri Fisici
    Destrezza 17
    Fatica 8 6 - 0,5 = 5,5
    Resistenza 8 6
    Salute 85 75

    Post 1/9 per i Malus -2 Fatica -2 Resistenza -10 Salute derivati da Ad Caelum
     
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    In ogni caso, sembrava essere riuscito nel suo primo intento ovvero quello di spostare Callidus dalla traiettoria degli incantesimi che gli erano stati lanciati contro. Ma non ebbe tempo di fare nient’altro per cercare di togliere il diplomatico -e per estensione le isole britanniche- da quell’impiccio piuttosto insidioso visto che si ritrovò anche lui attaccato da qualcuno che non si sarebbe mai aspettato perché gli aveva fatto un’impressione diversa inizialmente.
    Eppure, mentre i pensieri vorticavano veloci all’interno della sua testa, ad un tratto tutto gli sembrò più chiaro.
    Ecco perché Zephirus sembrava così tanto curioso nei confronti di Morgan e del suo gemello il giorno in cui si erano fermati a chiacchierare in quel di Diagon Alley.
    Ecco perché ci teneva tanto a sapere come i due gemelli combattessero fianco a fianco e quali fossero le loro strategie.
    Savile aveva tratto le sue conclusioni, giuste o sbagliate che fossero ma lo aveva fatto, non durò molto quella convinzione però perché dalla massa emerse la voce di un mago e il suo avvertimento arrivò forte e chiaro in ogni angolo della sala e dritta alle orecchie di Morgan, e da convinzioni divennero solo dei dubbi. Non poteva avere la certezza a quel punto che Zephyrus fosse in se, ma nemmeno che Zephyrus fosse Zephyrus.
    L’unico “Jin” di cui aveva sentito parlare, era una bevanda alcolica babbana che sembrava piacere un sacco a Fiònn, il resto era un mistero. Ma non ci voleva un magizoologo specializzato per interpretare l’avviso di Horatio per quello che era.
    Un vero e proprio allarme.
    Dedusse perciò che nella sala non tutti erano quello che sembravano.
    Che fosse toccato anche a Zephirus? Non poteva avere la certezza ma a quel punto era decisamente meglio optare per una strategia meno aggressiva e cercare di risolvere la questione nel minor tempo possibile, arginare i danni prima che fosse troppo tardi.
    Levò la bacchetta davanti a sé in uno scatto veloce e deciso fendendo l’aria dal basso verso l’esterno.

    Protego.

    Con la seria speranza che quel tentativo di difesa risultasse sufficiente a non farlo piombare a terra come un’imbarazzatissima statua di marmo, nel più tipico esempio del mago tutto d’un pezzo che era. A quel punto, solo ed esclusivamente nel caso in cui fosse riuscito a difendersi, avrebbe risposto al fuoco puntando la bacchetta contro Zephyrus stesso con uno scatto secco e veloce, altrimenti non avrebbe potuto fare altro che la bella statuina.

    Incarceramus!

    Morgan prova a respingere l'attacco di Zephyrus con un Protego.
    Se dovesse fallire, faccio presente che il pg ha abilità fisica Resilienza lvl 1
    Ovviamente non autoconcludo la riuscita della difesa e nel caso in cui non riesca, ignorate completamente il contrattacco con Incarceramus!
    Zephyrus Greengrass


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      Morgan Savile
     
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    Sala Ostara



    Uuuh “ma cosa stai facendo?!”

    Lo scimmiottò retorico, appena prima di spirare in una risata tanto scomposta quanto all’apparenza estremamente divertita, compiaciuto del suo operato e delle pieghe prese all’interno della Sala Ostara.

    Un bel Pesce d’Aprile no, mi pare ovvio!

    E ancora una volta proruppe in una breve smorfia che sapeva di reale diletto pur non appartenendogli affatto, ché non trovava ci fosse nulla di più esilarante che mascherare ogni attacco e fendente di bacchetta come innocente tradizione dello scherzo.

    ”Non costringermi a cercare di farti più male”...

    Proseguì incurante a fargli il verso, anche se di fatti si stava già preoccupando di come sfuggire a gambe levate da ciascuno dei proiettili di terra che voleva rivolgergli contro.

    Che guastafeste che sei, tu e questa manica di noiosi damerini.

    Possibile che nessuno di loro si rendesse conto di quello che stava accadendo? In sostanza non facevano altro che assecondare Rothschield e l’intero evento come dei decerebrati, senza alcuna spina dorsale se non quella che le alte sfere volevano fargli credere di avere.

    Protego.

    Enunciò il più rapido possibile così da cercare di difendere eventualmente, oltre sé stesso, anche Bellamy a qualche passo di distanza da lui da altri attacchi, uno dei pochi lì presenti ad aver realmente capito come si animava una festa degna di questo nome.

    Fossi in voi mi preoccuperei più per quella sottospecie di mezzogigante steso lì a terra.

    Da loro peraltro, ma dettagli, ché tutto era valido pur di distrarre chiunque dal concentrarsi su di sé e proseguire nella sua personalissima arte nonché missione di ravvivare l’atmosfera. Quando d’un tratto si udì quello che era – almeno per lui – il miglior annuncio che poteva aspettarsi: ecco cosa mancava all’appello, qualche bel Jinn per scatenare davvero le danze! Peccato solo che l’allarme, invece, fosse proprio partito dall’ennesimo guastafeste di turno.

    Ma insomma, perché rovinare la sorpresa?!

    Sbuffò con aria offesa in direzione della diretta interessata, rivolgendole poco dopo un’occhiata eloquente almeno quanto la stoccata di bacchetta che di lì a breve avrebbe puntato dritta alle sue labbra da seccante uccello canterino.

    Silencio.

    Ché quella era la sola cosa che lei e il resto di loro erano capaci a fare, silenzio, rimanere zitti e buoni mentre gente come Rothschield conduceva il paese alla deriva. Ed i soli ad averlo davvero capito per il momento erano lui, Bellamy e, chissà, forse persino Esseri del calibro dei Jinn.

    Azioni
    1) Prova a proteggersi dai proiettili di terra lanciati da Stormy ricorrendo a Protego per tentare difendere da eventuali altri attacchi anche Bellamy all’occorrenza
    2) Dopodiché prova a lanciare Silencio contro Lulu

    - -2 Fatica (1 Stupeficium, 1 Petrificus Totalum)
    - -1,5 Fatica (Protego, Silencio)

    - 2/7 post sotto imperio
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      Zephyrus Greengrass
     
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    Per fortuna che ci era riuscita ma per fortuna che aveva fatto il possibile ancora una volta ma venne colpita da Ad Caelum, che pultroppo non potè farci niente per ora. Non avrebbe mai lasciato solo il diplomatico e cercò di nuovo di fare il suo lavoro. Sapeva che non voleva di certo lasciarlo in balia degli incantesimi perchè c'era in gioco la sua vita. Così Bloom mentre aveva capito che c'erano degli Jinn e poteva anche capire qiuali erano i loro punti deboli , ma prima aveva una missione ancora una volta di difenderlo con la forza degli suoi incantesimi difensivi anche se ne aveva usato già uno che era ruscito alla grande anche se in quel momento non poteva certo arrendersi così era comque il suo lavoro di aiutare chi era in dificoltà come il diplomatico Callidus quel giorno e con la bacchetta avrebbe puntato verso il nuovo incantesimo che avevano puntato , così con la voce difensiva avrebbe detto cambiando tattica, sperando di tentare ancora una volta di proteggerlo visto che era il suo compito per quella volta che sperava avesse efficiacia ancora una volta e con voce molto combattiva in quel momento avrebbe pronunciato l' incantesimo che lo avrebbe tentato di proteggerlo come faceva sempre il suo lavoro e disse:

    Protego Maxima

    Non sapeva se avesse funzionato la sua strategia nuova per proteggerlo come sapeva fare nonostante tutto. il suo era un lavoro abbastanza difficile ma stavolta il suo compito era difendere la vita del diplomatico che aveva salvarto poco prima ma non era ancora finita e avrebbe fatto il possibile come sempre perchè era una ragazza molto determinata perchè Bloom aveva un compito ben preciso di difenderlo ogni costo e avrebbe fatto il posssibile visto che era un compito assai ardua anche se non era finita avrebbe svolto la sua missione nostante fosse lontana dalla sua California ma era cosi che doveva andare per affinare al meglio le sue abilità che aveva intenzione di migliorare ogni volta che le era possibile e per una missione abbastanza complicata come questa, sperando che andasse tutto bene.


    Parametri Fisici
    Destrezza 14
    Fatica 11
    Resistenza 15
    Salute 35

    Post 1/9 per i Malus -1 Fatica -1 Resistenza - 5 Salute derivati da Ad Caelum


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      Bloom Sylvie Loren Cohen
     
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    La situazione alla conferenza di Rothschield era degenerata con una rapidità spaventosa, e quello che fino ad un attimo prima era un clima di festa e unione - con anche un pizzico di necessario accrescimento culturale - era diventato terreno di panico e mistero: qualcosa stava creando il caos, ma cosa fosse ancora non era chiaro.
    Tutto ciò che Donna riuscì ad individuare, fu la bacchetta di un mago levata contro Callidus, e fu proprio contro di lui che tentò di agire, con un semplice Expelliarmus. Alle volte le strategie più scontate erano anche quelle più efficaci, ed infatti una scintilla rossa colpì il polso dell'uomo, lanciando altrove il suo catalizzatore e rendendolo così inoffensivo. La giornalista si compiacque di ciò che accadde, poiché l'ultima volta in cui si era battuta, ormai mesa prima nello stretto della Manica, l'esito dei suoi incantesimi era stato infruttuoso, e tutto ciò che aveva guadagnato era un buco da proiettile sulla gamba; quella sera, invece, riuscì nel suo intento, dimostrando di non essere brava soltanto con la penna e la lingua, ma anche con qualcos'altro di altrettanto importante per una strega.
    Il suo compiacimento durò tuttavia una manciata di secondi, ché, voltandosi, fece in tempo ad accorgersi di una scintilla correre minacciosa in sua direzione.

    Protego!

    La bacchetta si mosse rapida, un'altra volta, con un intento opposto a quello precedente: era sulla difesa che mirava la sua magia, anziché sull'attacco, ma Donna non poteva che augurarsi che l'esito fosse analogamente favorevole ed efficace. Non sapeva quale magia l'avrebbe altrimenti colpita, ma in tutta onestà non aveva intenzione di scoprirlo - non in una sera così importante, soprattutto.
    Nel frattempo, qualcuno rivelò a tutti la causa di quelle problematiche, ed era cioè l'intervento dei Jinn, creature malevole di cui lei non sapeva assolutamente nulla. O meglio: il nome le diceva qualcosa, ché lo aveva studiato ad Ilvermorny, ma si era sempre interessata così poco alla materia che più di sapere che non fossero raccomandabili non avrebbe saputo dire. Ma, viste le circostanze, forse sarebbe stato anche sufficiente.

    Mi proteggo dall'incantesimo misterioso (😡😡😡)
     
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    [Sala Ostara]


    Più guardava Zephyrus, con le sue espressioni così calcate, più gli sembrava ci fosse qualcosa che non andava. Era che il viso dell’amico, il suo sguardo, le sue parole, gli sembravano così lontane da quelle che ricordava. Ignorò le provocazioni dell’altro, mentre lo vedeva cercare di parare il suo incantesimo. Il suo Petrificus era stato lanciato comunque, ma al momento la sua concentrazione era tutta presa da Greengrass e non si curò si vedere se fosse anche andato a segno. E quando gli fu abbastanza vicino capì che il suo amico era stato incantato, con alta probabilità da un Imperio.
    -Qualcuno ti ha lanciato un Imperio, brutto idiota, mi hai fatto venire un colpo!- che, più che gli incanti che stava lanciando, lo aveva preoccupato il fatto di aver reputato un amico una persona che in realtà era maligna.
    -E sì, farai la fine delle rane. Così quando ti sveglierai al San Mungo mi ringrazierai per averti impedito di aver fatto più danni.- e a quel punto, gli puntò nuovamente la bacchetta contro, con un sorrisino furbo, quasi soddisfatto.
    -Elettro Maxima!- sperava di aver lanciato una magia abbastanza potente da rendere Zeph innocuo per un po’, così da evitargli di cacciarsi nei guai più di quanto avesse già fatto. Con innocuo intendeva svenuto, ovviamente, e sarebbe stato pronto a recuperare l’amico inerme, portandolo in un angolo più sicuro se il suo incantesimo fosse andato a segno. Doveva fare qualcos’altro, qualcosa che magari creasse abbastanza scompiglio da distrarre i presenti e portare in salvo il signor Rothschield.
    Levò la bacchetta verso il soffitto.
    -Ora ci divertiamo.- avrebbe potuto far crollare il pavimento, ma gli sembrò una soluzione fin troppo drastica.
    -Meteo Incanto!- disse, pensando ad un cielo in tempesta, che magari occupasse interamente il soffitto della stanza, o almeno una parte di esso. Sarebbe stato più difficile attaccare chiunque, con la pioggia fitta che avrebbe reso più difficile vedere bene, e avrebbe reso molto più facile portare via il signor Rothschield senza essere visti. La foschia gli era sembrata troppo difficile da gestire, ma se ce ne fosse stato bisogno avrebbe reso l’intera stanza un banco di nebbia.

    Azioni:
    1) Stormy si accorge che Zephyrus è sotto l'effetto di Imperio e cerca di colpirlo con un Elettro Maxima (-3 Fatica)
    2) Poi cerca di evocare una tempesta nella Sala Ostara con Meteo Incanto (-0,5 Fatica)

    Dado per Zephyrus qui
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      Stormy B. Lewis


    Edited by Stormy B. Lewis - 15/4/2024, 10:57
     
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    [Sala Ostara]



    Il lampo di luce che partì dalla sua bacchetta in legno di Pino raggiunge il corpo decisamente grosso e pesante di Brodir, che tuttavia cadde a terra svenuto come un sacco. Se ne compiacque e nemmeno poco, ché ce n’era ancora di lavoro da fare ma intanto una delle persone che intralciavano i suoi piani sarebbero state fuori gioco per un po’.
    Quella che doveva essere una festa si era ormai trasformata in un circo, nel delirio più totale, tutti cercavano di fare del male a tutti ed i pochi rimasti ancora in sé provavano invece a proteggere il protagonista della serata, il buon Callidus Rotschield, che chissà perché attirava così tante attenzioni da parte di tutti, alla fine cosa aveva fatto di tanto buono per meritarsi tutte quelle premure da parte dei presenti? Al punto che tanti pensavano a proteggere lui invece di mettere in salvo loro stessi.
    Poco importava: era il caos che Bellamy cercava, controllato da qualcuno che aveva il pieno controllo su di lui. La parola Jinn arrivò forte e chiara alle sue orecchie: sapeva bene di cosa si trattasse, ma questo non l’avrebbe comunque fermato dal continuare ad agire. Poco gli importava di essere o meno sotto il giogo di qualcuno o qualcosa, non aveva modo per opporsi e non voleva opporsi in nessun modo, doveva soltanto continuare a fare tutto quello che doveva fare.
    Si trovava praticamente spalla contro spalla con Zephyrus, inconsapevolmente fidati compagni d’avventura anche in questo, e non passò inosservato agli occhi del ragazzo irlandese il suo tentativo di proteggerlo da eventuali attacchi altrui. Allo stesso tempo, guardando nella direzione da cui l’Erbologo veniva, non potè non notare che qualcuno stava cercando di farlo fuori senza alcun tipo di remora.

    Non stai chiacchierando un po' troppo?!

    Urlò contro Stormy prima di puntargli contro la propria bacchetta, nel tentativo di colpirlo prima che potesse evocare l’Elettro Maxima nei confronti del ragazzo al suo fianco, come se soltanto loro due fossero dalla parte giusta della storia, facendo la guerra ai buoni invece di schierarsi con loro.

    Ardor!

    Ne aveva anche per lui, ché come era svenuto Brodir lo stesso poteva succedere a tutti quelli che si trovavano in quella stanza, per quel che lo riguardava.

    1) Bellamy prova ad usare di nuovo Ardor contro Stormy prima che colpisca Zephryus.

    Fatica: 10- 0,5 Ardor - 0,5 Ardor= 9

    Post sotto Imperio: 2/7


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      Bellamy Octavian Marvey
     
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    Non c'era più alcun rumore, non c'era più alcuna luce: il silenzio e il buio erano diventati la sua nuova dimora.
    Si sentì stringere per la gola, schiacciare su una parete, colpire al petto più e più volte, e tutto perché l'ospite voleva compagnia: “Adesso giochiamo” le sussurrò all'udito mentre gli occhi cercavano qualcosa, un appiglio, un abbaglio.
    L'acqua cominciò a bagnarle la punta dei piedi nudi, poi le caviglie, poi le ginocchia, fino a raggiungerle il collo: il mare intervenne pretendendo di avere la sua parte in quel gioco di tormenti, costringerla alle onde, alla solitudine, all'impotenza.
    Provò ad urlare e forse urlò, o forse lo immaginò soltanto: la disperazione era così forte da essere impossibile.

    Impossibile.

    Per la prima volta Coral aprì gli occhi ma non li specchiò sul mondo: il buio era ancora attorno a lei, ancora dentro di lei.
    Si sentì spingere, schiacciare, ribaltare come in preda ad un mare in tempesta, alla follia di un mostro marino. Non aveva controllo, Coral, quando il controllo era tutto ciò che voleva: urlò, e stavolta ne fu certa com'era certa che non ci fosse alcun mostro, che il buio fosse soltanto nella sua mente e che Bellamy ed Eliza fossero ancora lì, ben lontani dai suoi incubi, al sicuro.
    Chiuse gli occhi, strinse con forza le dita sulle ginocchia, immaginò di trovarsi al sicuro, alla luce del giorno, fra le braccia dell'Animus o i sorrisi dell'Ars, sperando che quei pensieri potessero tramutarsi in realtà. Quando riaprì gli occhi, però, non c'era alcuna mano a tenderle speranza: tutto era ancora buio e il terrore parte integrante del suo io.
    Urlò ancora, stavolta per la disperazione: non c'era cosa peggiore della consapevolezza, soprattutto quando incapace di spezzare le catene. E quelle catene, Coral, le sentì davvero su di sé, sulle caviglie, sui polsi, sul collo. Le sentì schiacciare e graffiare, spezzarle la dignità, annullare ogni tentativo di salvezza: il loro intento era quello di tenerla prigioniera, incatenata alle illusioni, al dolore, alla sofferenza e all'oscurità, per sempre.



    Coral si accorge dell'illusione ma non si libera.
    Post 1/9
     
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