L'Inganno d'Argento

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    Lì fuori c’era qualcosa di strano. Non era il cosiddetto sesto senso a suggerirlo a Mavis, bensì qualcosa di concreto: la materia. La neve, in un certo punto, era diversa. Il trasfiguratore se ne era accorto immediatamente e, mosso da curiosità, aveva sottovalutato la situazione di pericolo che lì fuori, qualche istante prima, avevano vissuto quei soggetti sconosciuti che si erano precipitati poi nella locanda chiedendo aiuto. Nox, per indagare su quell’anomalia della materia, aveva illuminato l’area. Subito l’inconsistenza di una porzione molto più estesa di neve gli balzò agli occhi. Non ebbe, però, neppure il tempo di formulare delle conclusioni. Le urla, tra cui l’avvertimento di Logan che lo esortava a far cessare il Lumos, lo fecero sobbalzare.

    CITAZIONE
    Eccoli, porca puttana!

    Mavis, che aveva la bacchetta in mano, cercò di girarsi nel minor tempo possibile per vedere cosa stesse accadendo. Qualcuno li stava attaccando. Senza neppure riuscire a capire cosa stesse accadendo, il trasfiguratore provò a trovare riparo utilizzando gli incanti difensivi.

    Protego Horribilis

    L’irlandese, trafelato, provò a utilizzare un incanto di media difficoltà per cercare di deviare eventuali attacchi di cui non conosceva neppure la natura. La situazione era surreale. Una manciata di minuti prima, Mavis era indeciso se lasciare o meno la sua calda casetta per trascorrere qualche ora in compagnia in vista della fine dell’anno. Soltanto un velato senso di malinconia e solitudine lo avevano spinto a varcare la soglia della modesta abitazione per raggiungere i Tre Manici di Scopa e lì, sua fortuna, aveva incontrato Elijah. In un attimo, con l’arrivo di quegli sconosciuti, la situazione era precipitata e si erano ritrovati a fronteggiare chissà chi, nell’oscurità, stava provando – per chissà quale ragione – a farli secchi.

    Di tempo per riflettere e far luce sull’accaduto, se fossero usciti incolumi da quella situazione, ce ne sarebbe stato. Per ora, però, la priorità era quella di portare a casa la pelle. Mavis, se fosse riuscito a proteggersi da eventuali attacchi, avrebbe a quel punto tentato un contrattacco utilizzando la magia trasfigurativa.

    Incarcifors!

    Scandì a chiare lettere lanciando l’incanto nella direzione da cui gli pareva provenissero gli attacchi, con il chiaro intento di ingabbiare quantomeno uno degli aggressori e renderlo – sperava – innocuo.

    Mavis usa Protego Horribilis per cercare di proteggersi e Incarcifors per tentare di ingabbiare uno dei pazzi aggressori.

    Parametri fisici
    Destrezza 16
    Fatica 12
    Resistenza 10
    Salute 12

    Parametri magici
    Acume 20
    Empatia 6
    Percezione 11
    Potenza 14
    Tecnica 10
    Volontà 14
     
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    Numen
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    Augustus si allontanò ancora dai suoi colleghi con l'intento di cercare altre tracce fra le fronde innevate degli alberi della foresta di Hogsmeade, fino a quando delle orme di zoccoli non presero forma davanti al suo sguardo: difficile pensare appartenessero a specie diverse dagli unicorni lasciati a morire a pochi metri di distanza, ed in effetti Augustus non s'impegnò neanche tanto per provare ad ipotizzare scenari diversi, avendo ben poche conoscenze a disposizione in merito alla magizoologia.
    Furono quindi le parole di Anthony a scuoterlo e a riportarlo nei pressi del gruppo, allarmato dalla possibile presenza dei Centauri: nonostante le sue lacune, Augustus sapeva bene quanto quelle creature potessero essere ostiche e pericolose contro gli avventurieri per via della loro alta consapevolezza e intelligenza.
    Ad ogni modo, proprio in virtù della loro intelligenza, Augustus non poteva fare a meno di chiedersi perché i centauri li stessero attaccando: i quattro stavano per caso marciando verso il loro territorio? Ma soprattutto: nel caso in cui le cose si fossero complicate, in che modo avrebbe potuto difendere i due Animus senza usare anche la forza?

    State giù!

    Urlò quando vide un fiotto di frecce volare verso di loro pronte a colpirli, rallentarli e danneggiarli.
    In quell'istante Augustus faticò molto nel tenere per sé i migliori incantesimi d'attacco di cui era padrone, concentrandosi invece nella difesa di tutto il gruppo - che d'altronde era esattamente il motivo per cui si trovava lì quel giorno anziché in compagnia di una bottiglia di buon vino elfico invecchiato.
    Con un colpo di polso, allora, l'Auror fendette l'aria con la bacchetta prontamente emersa dal moncherino: con questa disegnò una cupola verso l'alto, intento a proteggere se stesso e i suoi colleghi dalla minaccia in arrivo.

    Protego Maxima!

    Nel pronunciare quelle parole, Augustus sentì fremere il braccio d'energia, quasi come se vi fosse ancora una mano e delle dita a raccogliere la bacchetta di biancospino anziché del freddo legno.
     
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    Numen
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    La bacchetta sguainata scattò come animata da una volontà propria. Erano straordinarie, certo, ma non rare le testimonianze di legni incantati capaci di imbracciare la magia del loro padrone e scegliere per lui, talvolta, allo stesso modo in cui quella prima volta avevano deciso senza ancora avere accesso ad alcun potere.
    Fu un movimento secco, una stoccata da spadaccino nell'unica direzione da cui i sensi urlarono di dover cercare protezione. Forse, solo l'esperienza di decine di anni e altrettanti campi di battaglia, o forse una combinazione delle due e nessuno prima d'allora si era mai reso davvero conto che, con la magia, si trattava come di due menti all'unisono.
    La bacchetta di Gaspard scattò verso l'alto come a voler fendere l'aria, trasversalmente alla minaccia, strappando un velo invisibile fatto di gelo, verso quel sibilo sinistro e mortifero.

    Tutti giù!

    Latrò il francese, contro tutte le indicazioni che certosino s'era impegnato a spargere fino a un istante prima, quando già aveva sospettato la consistenza di un pericolo imminente. Aveva gli occhi sbarrati, il volto tirato al punto che anche le rughe, dove le guance cadevano attorno al muso, s'erano contratte a lasciare un solco appena accennato ma ancora più duro.
    Svaniti i Lumos, per primo quello che l'aveva accompagnato fino a che non aveva dedotto che fosse meglio essere invisibili, Gaspard non poté davvero comprendere che cosa stesse volando loro addosso. Non avrebbe neppure capito che egli stesso non era l'unico bersaglio, se non avesse sentito anche le urla degli altri richiamare a sé la magia difensiva di cui disponevano.
    Ma un'altra stoccata, nella direzione opposta, fu rapida per il secondo sibilo. Lo colse insinuarsi tra le grida intorno, più potenti, ma incapace da ignorare come uno spillo conficcato nella carne. Lo affrontò con tutta l'energia che fu in grado di far divampare da un solo braccio. Non batté ciglio tra un movimento e l'altro, il respiro bloccato, col petto sospeso, come se non ci fosse il tempo di fare altro.
    Dopo tanto pensare a sé, nello spazio infinito di una frazione di secondo, Gaspard si voltò a cercare il magizoologo che l'aveva raggiunto un istante prima, mentre ancora la mano mancina armata disegnava l'ultimo arco a mezz'aria.
    Non l'avrebbe protetto in tempo, realizzò ancor prima di sapere se fosse stato in grado prima di tutto di proteggere se stesso.

    Gaspard utilizza 2 Energia Magica Difensiva.
     
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    Animus
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    Fu troppo veloce perché potesse sentirla arrivare: silenziosa, rapida e precisa, una freccia gli trapassò il bicipite sinistro come se indumenti e carne fossero fatti di burro, prima ancora che il sibilo, udito all’ultimo istante, gli giungesse alle orecchie e di conseguenza al cervello. La spiccata abilità dei centauri nel tiro con l’arco era quasi leggendaria, così come la loro ostilità nei confronti di maghi e babbani, ma mai e poi mai Kristofer si sarebbe aspettato che i quadrupedi dall’intelligenza quasi umana attaccassero così all’improvviso, senza prima ammonire verbalmente chiunque battesse i loro territori. Dovevano essere parecchio infuriati.

    Dannazione… Protego!

    Colto alla sprovvista, con un dolore lancinante che lo dilaniava a partire dalla freccia conficcata nel braccio, il magizoologo alzò la bacchetta ancora salda nell’altra mano per tentare di difendersi da un secondo dardo nel momento in cui lo udì fendere l’aria con un sibilo analogo al primo. Si guardò rapidamente intorno, constatando che anche gli altri tre stavano facendo fronte allo stesso attacco: con eccellente mira le frecce erano state scagliate per mettere fuori gioco tutti e quattro, ma le parole allarmate dei suoi compagni di sventura lo avvisarono che anche loro stavano tentando di difendersi.
    Se l’incantesimo di protezione evocato alla bell’e meglio avesse funzionato, Kristofer si sarebbe abbassato verso il terreno piegando le ginocchia, per quanto lui stesso si rendesse conto che con la sua stazza sarebbe stato poco utile al fine di evitare altre frecce, e infilando temporaneamente la bacchetta in una tasca avrebbe cercato di tirar fuori la freccia dal braccio ferito. Avrebbe ululato di dolore, ma sentirne la punta conficcata tra le fibre del bicipite gli avrebbe reso impossibili i movimenti: doveva farlo. Avrebbe sentito Anthony tentare un approccio diplomatico con i centauri, Gauthier muoversi nelle vicinanze sulla difensiva, ma per quanto potesse trovarsi, forse, nelle condizioni peggiori del gruppo non sarebbe rimasto in attesa senza dire la sua.

    VENIAMO IN PACE, DANNAZIONE!
    USCITE ALLO SCOPERTO E PARLIAMONE!


    Kristofer viene colpito al bicipite sinistro dalla prima freccia (malus in rosso nello specchietto). Tenta di difendersi con l’incantesimo Protego dalla seconda, poi si abbassa e cerca di togliere la freccia dal braccio.

    Post 3/5 prima del malus per il freddo.
    Post 3/10 Impervius

    Parametri Magici
    Acume 10
    Empatia 20
    Percezione 7
    Potenza 12
    Tecnica 13
    Volontà 13

    Parametri Fisici
    Destrezza 8 -2 = 6
    Fatica 12 -1 = 11
    Resistenza 18 -1 = 17
    Salute 12 -5 = 7
     
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    Quella faccenda continuava ad essere sempre più sospetta agli occhi di Elijah. Nella versione raccontata dagli uomini c'era ben più di un punto che non si congiungeva con tutti gli altri, e lo dimostrava il fatto che chiunque avesse lasciato la locanda per seguirli stesse indagando più a fondo con fare sospetto. Era quindi molto probabile che ad aver avuto presentimento e ad aver visto qualcosa tra le righe non fosse solo lui, anche se nessuno stava per il momento condividendo i propri pensieri con gli altri, Elijah incluso. Non perché non si fidasse, ma perché, non sapendo ancora bene cosa fare della sua informazione, gli sembrava inutile cantarla ai quattro venti, col rischio che gli uomini si accorgessero della sua diffidneza.
    La risposta alla sua domanda la trovò molto frettolosa e priva di particolari; aveva semplicemente detto essere tribale, senza addentrarsi nei particolari. E questo in realtà ci poteva anche stare, ma era il modo in cui aveva parlato ad averlo fatto pensare: aveva balbettato, visibilmente scosso da qualcosa. Che gli fosse difficile mentire? Fa questo a cui il Pozionista immediatamente pensò.

    Il suo ciondolo, dice che è tribale.
    Ma quella è una zanna vera, è illegale trafugarle.


    Precisò sotto voce, così che solo il suo interlocutore fosse in grado di sentire le sue parole. Non voleva che gli uomini si accorgessero di niente, e accusarlo di essere un malavitoso ad alta voce non gli sembrava proprio un'idea geniale.
    Quella fu un'osservazione che condivise senza alcun problema, poiché, magari, sarebbe potuto essere più utile all'altro che a lui, anche se non ne conosceva l'esperienza e l'attuale impiego lavorativo.
    Subito dopo fu attirato da un'altra voce, quella di Mavis, che chiamò a sé sia lui che Logan per mostrargli loro qualcosa che aveva definito strano.

    Che intendi?

    Seguì Maxwell al fianco di Logan, interessato a sapere a cosa si stesse riferendo. Guardò così nel punto che il ragazzo illuminò con la bacchetta, ma non riuscì a notare niente di particolarmente anomale, forse troppo affaticato dalla luna piena del giorno prima. Ne sentiva il peso sulle spalle, infatti, ma tentò di nasconderlo per non sentirsi ancora più un peso per gli altri di quanto non fosse per sé stesso.
    In compenso, grazie a quella stessa luce fu qualcun altro a individuare loro, e fu facile accorgersene perché una raffica di incantesimi si scaraventò contro ogni persona lì presente. Alcuni vennero colpiti, altri riuscirono a difendersi, e lui fu tutto sommato fortunato: era qualche passo indietro rispetto a Logan e Mavis, e per questo motivo ebbe qualche secondo di tempo in più per prepararsi.

    Protego.

    Tentò così un banalissimo incantesimo di protezione, sperando potesse funzionare, e subito dopo fece uno scatto in avanti con la bacchetta, intenzionato a disarmare il suo avversario con un Esxpelliarmus. Ma non appena mosse un piede verso il suo aggressore i suoi muscoli si bloccarono e dalla sua bacchetta non scaturì alcunché: era l'effetto della luna piena, che come al solito si metteva negli spifferi della sua vita e ne occupava largamente ogni centimetro, lasciando Elijah impossibilitato a fare qualsiasi altra cosa che non fosse sottomettersi al suo crudele volere.

    Elijah tenta di proteggersi con un Protego.

    Parametri magici:
    Acume: 12
    Empatia: 14
    Percezione: 8
    Potenza: 12
    Tecnica: 20
    Volontà: 9

    Parametri fisici con malus licantropia(in scheda non sono ancora giusti):
    Destrezza: 8
    Fatica: 8
    Resistenza: 8
    Salute: 10
     
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    Il Narratore
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    Foresta di Hogsmeade



    La pioggia di frecce cadde all'improvviso sugli esploratori incaricati dal Ministero, ignari fino a un istante prima della minaccia che incombeva tramando nella notte. Per quanto infide, tutte le frecce furono respinte dalle difese degli uomini: chi per riflessi prontissimi, come Anthony, chi per azioni potenti, come Augustus, chi per magia impulsiva, come Gaspard. Il solo Kristofer, non abbastanza reattivo, riuscì a difendersi da un dardo, mentre il secondo si conficcava nel suo braccio, mandandolo fuori uso.
    Altre frecce sarebbero piovute, senz'altro, se non fosse stato proprio Anthony a intuire per primo con chi avevano a che fare e a cercare di mediare prima di altri attacchi. Dalle oscurità della foresta, un fruscio come polveroso avanzava ritmico nella neve. Si scorsero prima le punte di altre frecce brillare alla luce fioca della notte, poi gli archi e le corde tese, infine l'imponenza di otto centauri. Li tenevano a tiro, due creature per ogni umano, ma non sembravano intenzionati ad attaccare ancora. Era una minaccia.
    Il più avanzato di tutti era visivamente il più massiccio: una folta peluria bruna, simile a barba umana, si arrampicava dal collo sino alle guance, mentre il capo era completamente calvo. Fissava e puntava Anthony, ma a un paio di metri dal magizoologo abbassò lentamente l'arco, fissandosi il braccio sinistro. Uno strano monile a forma d'anello gli circondava il polso aveva destato improvvisamente la sua attenzione.

    Falsi.
    Responsabili in quanto umani.


    E lento levò nuovamente l'arco a puntare Anthony, mentre nessuno degli altri aveva ceduto un centimetro dalla mira perfetta, praticamente accerchiando il gruppo.

    Ma hanno preso i vostri sodali.
    Presto sarà chiaro.
    Non un passo.


    Che ci fosse qualcuno in arrivo?

    Fuori da I Tre Manici di Scopa



    L'agguato poco lontano da I Tre Manici esplose in un agitare convulso di bacchette: gli incantesimi lanciati dall'ombra minacciarono quasi l'intero gruppo, coi soli sconosciuti della locanda messi al riparo abbassandosi bruscamente. Le difese sfoderate da Logan, Mavis ed Elijah respinsero i colpi con prontezza, mentre il solo Arthur non fu pronto abbastanza per salvarsi da solo.

    Stai giù!

    Gridò lo sconosciuto, quello sano, afferrando il medimago con un braccio e strattonandolo al suolo con violenza e un verso strozzato di fatica. Provvidenziale, per quanto brusco, lo mise al sicuro almeno per quell'attacco: Arthur ne sarebbe stato scosso, probabilmente.
    Tutto il gruppo reagì con prontezza impeccabile: sia l'Expelliarmus di Logan che l'Incarcifors di Mavis andarono a segno prima che gli assalitori riuscissero a difendersi. La bacchetta del primo volò a diversi metri di distanza, mentre il secondo si trovò intrappolato nella perfetta gabbia magica del trasfiguratore.
    Ma, mentre l'offensiva veniva respinta, lo schiocco di un pop si udì chiaramente alle loro spalle.

    Fanculo, dove vai...

    Biascicava il ferito, rialzandosi a fatica. Al suo fianco, il compagno era sparito nel nulla e, con lui, anche Arthur Edward Clifford.
    Poi cominciò a correre sbilenco in direzione opposta alla foresta, allontanandosi anche dal locale. Lo stesso fecero gli altri due ancora liberi, appena visibili, un uomo e una donna, verso l'interno della foresta.

    Foresta di Hogsmeade - verso la radura



    Zitto e cammina o ti ammazzo.

    L'uomo, smaterializzato qualche centinaio di metri più in là, teneva la bacchetta puntata contro la schiena del medimago, raggirato e smaterializzato assieme a lui. Erano circondati solo da alberi, a prima vista, nell'oscurità quasi più totale.

    Cammina, ci siamo quasi.

    In lontananza, alcune figure apparentemente immobili si stagliavano più scure dell'ombra di fondo. Verso cosa si stavano muovendo?

    Scadenza turno: 9 Febbraio incluso

    Tutti: due azioni non autoconclusive a testa

    Animus e Numen

    NtuD6kj


    Siete stati accerchiati da 8 centauri: per ognuno di voi, ce ne sono due che vi tengono sotto tiro con arco e frecce. Vi accusano di essere i responsabili di quanto accade nella zona: è il momento di sfruttare gli indizi raccolti per convincerli della vostra estraneità. Attenzione: benché sappiano parlare come voi, i centauri non sono umani: è necessaria un'alta Empatia per una comunicazione efficace...

    Kristofer Gaarder Anthony White Augustus Barker Gaspard Gauthier

    Gli altri
    Tre figure ostili emergono dalle tenebre, minacciando una lotta contro di voi. Il primo viene bloccato dall'incantesimo di Mavis, gli altri due e il ferito provano a scappare: se nessuno tenterà di fermarli entro 48 ore si smaterializzeranno senza lasciare traccia.
    Potete affermare di aver visto Arthur e l'altro visitatore della locanda sono scomparsi nel nulla.

    Mavis Nox Logan Lee Lynch Arthur Edward Clifford Elijah Braxton

    Di seguito delle schede essenziali per i 3 PNG.

    PNG 1: Uron ♂

    CITAZIONE
    Parametri Magici
    AcumeEmpatiaPercezionePotenzaTecnicaVolontà
    149920914

    Parametri Fisici
    DestrezzaFaticaResistenzaSalute
    10151510

    Maestria Offensiva
    Bombarda Maxima
    Ardor
    Ad Caelum
    Confractus
    Energia Offensiva
    Sapienza Offensiva: 8/25
    Maestria Oscura
    Ardemonio
    Dolohoferio
    Maledictio
    Sectumsempra
    Damnum
    Sapienza Oscura: 4/25

    PNG 2: Druent ♂

    CITAZIONE
    Parametri Magici
    AcumeEmpatiaPercezionePotenzaTecnicaVolontà
    18108151014

    Parametri Fisici
    DestrezzaFaticaResistenzaSalute
    15101510

    Maestria Offensiva
    Bombarda Maxima
    Ardor
    Ad Caelum
    Confractus
    Energia Offensiva
    Sapienza Offensiva: 8/25
    Maestria Oscura
    Ardemonio
    Dolohoferio
    Maledictio
    Sectumsempra
    Damnum
    Sapienza Oscura: 4/25

    PNG 3: Triss ♀

    CITAZIONE
    Parametri Magici
    AcumeEmpatiaPercezionePotenzaTecnicaVolontà
    10109181018

    Parametri Fisici
    DestrezzaFaticaResistenzaSalute
    10101812

    Maestria Offensiva
    Bombarda Maxima
    Ardor
    Ad Caelum
    Confractus
    Energia Offensiva
    Sapienza Offensiva: 6/25
    Maestria Oscura
    Ardemonio
    Dolohoferio
    Maledictio
    Sectumsempra
    Damnum
    Sapienza Oscura: 6/25


    Arthur
    Con una mossa a sorpresa sei stato smaterializzato assieme all'uomo della locanda, che ora ti minaccia mentre vi avvicinate a un gruppo di persone, in apparenza.
    Puoi reagire, collaborare o discutere come preferisci.

    Riepilogo Punti Fisici
    Anthony: -2,5 Fatica (corretto il recupero: 1 invece di 0,5 a post)
    Arthur: -1,5 Fatica
    Augustus: -3 Fatica -2 Salute (indifeso dal freddo)
    Elijah: -1 Fatica
    Kristofer: -1,5 Fatica
    Logan: -2 Fatica
    Mavis: -2,5 Fatica


    Edited by Lulu Sparks - 5/2/2023, 14:04
     
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  7. Arthur Edward Clifford
     
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    User deleted


    Era successo tutto talmente in fretta che Arthur non aveva avuto la minima possibilità di opporsi a quel che stava accadendo. Il buio, il freddo, l'attacco alle spalle. L'improvviso senso di vuoto ed il conseguente attimo di stordimento dovuto alla smaterializzazione. Una conseguenza di eventi di cui il Medimago non era stato altro che un passivo spettatore, poi un passivo protagonista, nel momento in cui si rese conto di non trovarsi più con gli altri maghi che avevano percorso il tragitto all'esterno dei Tre Manici di Scopa assieme a lui, ma soltanto con quello dei due uomini che erano entrati al locale che non era ferito.
    L'aveva portato via contro la sua volontà e lo stava spingendo e minacciando di morte con punta della bacchetta che gli premeva contro la spina dorsale. Arthur teneva ancora la propria nel portabacchetta che teneva attaccato alla cintura dei pantaloni, come faceva da sempre, e camminava con le mani alzate di fronte a sé in segno di resa totale. Cercava di mantenere il più possibile la calma, ma questo non significava che non fosse comunque frastornato e spaventato dalla situazione. Aveva l'impressione che si trovassero ancora nella foresta, a giudicare dalla quantità di alberi che li circondava. Ma quale? Potevano essere in qualsiasi posto del mondo. Certo, la smaterializzazione era stata veloce e non troppo fastidiosa, il che significava che non potevano essere lontani.
    Non vedeva molto bene dove stavano andando, ma nel tempo del tragitto non poteva far altro che restare in silenzio, nel tentativo di elaborare una strategia nella sua testa, e al contempo mostrarsi collaborativo così da non peggiorare la situazione in cui si trovava e, allo stesso tempo, approfittarne per indagare. Aveva l'occasione di sapere di più di quel che stava succedendo, e di certo una cosa del genere non valeva la sua vita ma le alternative sul da farsi non erano molte. Ribellarsi non era saggio, non era nelle giuste condizioni, e discutere verbalmente significava soltanto rischiare di mettersi ancora di più contro il suo rapitore.
    Poteva soltanto fare quello che gli diceva, per il momento, e mostrarsi il più possibile collaborativo. Non sapeva dove stavano andando, né chi li aspettava poco più in là nel fitto della foresta, ed era spaventato. Ma ne aveva fatte fin troppe di cose nella sua vita per cui era stato necessario sangue gelido e nervi salvi: di solito si trattava di avere tra le mani la vita di altre persone, quella volta in ballo c'era la sua.

    Arthur cammina in silenzio mostrandosi collaborativo, così da indagare su quello che sta succedendo.
     
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    [Fuori da I Tre Manici di Scopa]



    Gli incantesimi avversari non li avevano colpiti, mentre quelli del gruppetto proveniente dalla locanda erano andati a segno, fortunatamente. Logan tirò un sospiro di sollievo, pronta a lanciare qualche altro incantesimo, ma qualcosa attirò il suo sguardo per un brevissimo istante. Fissò Mavis da cima a fondo, scrutando il mago al suo fianco con particolare ammirazione, cosa che le permise di riuscire a scorgere di sfuggita la scomparsa del medimago e del tale che era entrato ai Tre Manici di Scopa insieme all’amico ferito.
    Aggrottò la fronte, poi sgranò gli occhi. Sentiva di non potersi fidare, ma perché far allontanare l’unico che poteva prendersi cura del ferito? Qualcosa non faceva quadrare i suoi conti.

    Eh?

    Neanche un attimo dopo, alzò di nuovo lo sguardo sulle ombre in lontananza, ora in movimento. Cercò di inquadrare di nuovo la figura a cui aveva lanciato l’Expelliarmus, così da puntargli un nuovo incantesimo addosso, prendendo spunto da Mavis, che aveva centrato il punto: fermare quelle persone. Non era un bene che gente del genere girovagasse per un villaggio quieto come Hogsmeade, specialmente maghi pronti a sfoderare la bacchetta alla minima occasione e attaccare senza motivo.

    Mavis, fallo di nuovo! - suggerì al trasfoguratore. Non vorrei che brutti ceffi del genere si infilino ai Tre Manici di Scopa. Tenete gli occhi aperti, tutti quelli in vostro possesso.

    Cercò di inquadrare meglio la figura che già stava scrutando, poi alzò la bacchetta per mirare verso di essa e la lasciò volteggiare davanti a sé. L’intenzione di catturare quei balordi era proprio leggibile nella sua espressione e nell’intensità del suo sguardo, rigorosamente marcato dal trucco nero, come sempre.

    Incarceramus!

    Restò poi con la bacchetta sguainata, così da tenersi pronta in caso di nuovi attacchi o imprevisti, che già quell’ultima sera dell’anno era abbastanza strana da lasciare confusa anche una veggente.
    Si guardò attorno, poi, cercando di capire dove potessero essere finiti il tale e il medimago. Perché il dottore era stato trascinato via? Ma soprattutto… dove?
    Se solo avesse potuto capirlo in qualche modo, se solo una visione avesse potuto ricevere un’altra visione inaspettata, ma non poteva sperarci. Sapeva che certe cose arrivavano out of the blue e non poteva indurle a suo piacimento. Rasserenò il cuore e, come sempre, lasciò la mente aperta al possibile e all’impossibile.

    Logan vs il png di prima: usa Incarceramus.

    Parametri Magici
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    Empatia 8
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    Volontà 12

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    Fatica 8 | 7,5 | 6 | 5
    Resistenza 8
    Salute 17
     
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    Fuori da I Tre Manici di Scopa



    L'incantesimo offensivo lanciato dagli aggressori si infranse sul suo scudo, che riuscì ad attutire alla perfezione il colpo. Elijah, già fisicamente molto provato dalla luna piena del giorno precedente, non ne rimase quindi ferito, ma la stanchezza si accumulava ogni secondo di più; ce l'avrebbe fatta a resistere ancora o presto o tardi sarebbe stato costretto a cedere?
    Il pop tipico della smaterializzazione non poté fare altro che attirare la sua attenzione, e quando si accorse che uno degli uomini era sparito insieme ad Arthur, il Medimago, tutta quella faccenda prese una piega ancora peggiore: se prima i suoi dubbi erano soltanto questo, dubbi, adesso era certo che qualcosa in tutta quella faccenda non era proprio al suo posto. Qualcosa di oscuro.
    Lo sguardo cadde in fretta sul ferito, che dall'inizio aveva attirato l'interesse del Pozionista, che era stato abbandonato dal suo compagno, che tra l'altro aveva portato via l'unico che là in mezzo aveva dato prova di essere in grado di aiutarlo con le sue ferite.
    Visibilmente in difficoltà, l'uomo iniziò a correre via, e questo diede la prova che qualcosa da nascondere ce l'aveva davvero. Così, un po' perché ormai se l'era legata al dito e un po' perché credeva che fosse l'unico che poteva essere sconfitto da lui in quelle condizioni, Elijah fece un passo in avanti con la bacchetta sguainata.

    Incarceramus.

    Con un scattò della bacchetta, Elijah tentò di immobilizzare l'uomo ferito che stava tentando di fuggire da loro. Aveva deciso di optare per quell'incantesimo perché era l'unico che gli garantiva di poter anche parlare con il suo bersaglio una volta bloccato, cosa che con un Glacius Maxima o un Petrificus Totalus gli sarebbe stata impossibile.
    Attese allora di vedere se la sua magia fosse andata a segno, pronto comunque a difendersi da eventuali nuovi attacchi da parte degli uomini o di chiunque altro. Ormai da quella serata si poteva aspettare di tutto.

    Parametri magici:
    Acume: 12
    Empatia: 14
    Percezione: 8
    Potenza: 12
    Tecnica: 20
    Volontà: 9

    Parametri fisici con malus licantropia:
    Destrezza: 8
    Fatica: 8
    Resistenza: 8
    Salute: 10
     
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    Il dolore era insopportabile anche per uno come lui, che solitamente non si lasciava scalfire da nulla e sopportava qualunque sforzo fisico. Fortunatamente, la freccia aveva colpito il braccio sinistro: se fosse stato il destro, Kristofer si sarebbe ritrovato completamente fuori dai giochi. Toglierla fu come sentirsi trapassare la carne una seconda volta, se non addirittura peggio, mentre la sensazione di calore del sangue che sgorgava fuori seguendo la via aperta dal dardo contrastava solo debolmente il freddo pungente dell’aria invernale.
    Con il volto contratto dal dolore e dalla collera, Kristofer si guardò intorno, mentre con la mano cercava nuovamente la bacchetta tra i suoi indumenti. I suoi compagni di sventura erano ancora in piedi, ma tutti loro erano tenuti sotto scacco da ben otto centauri nerboruti. Ancora chino a gambe piegate, Kristofer riportò lo sguardo sul braccio, là dove una macchia di sangue si allargava scivolando sulla manica del cappotto, ancora parzialmente impermeabile. Cercò di allargare il foro causato dalla freccia, tirando e strappando le pellicce con la mano armata per liberare la ferita dall’indumento e averne una visuale migliore: doveva assolutamente fermare l’emorragia. Puntò la bacchetta, tentando di controllare la voce tra un grugnito di dolore e l’altro.

    Ferula!

    Se non ci fossero stati intoppi, una benda sterile sarebbe apparsa stringendosi attorno alla ferita e bloccare almeno temporaneamente il sanguinamento. Il dolore, probabilmente, sarebbe rimasto, ma aveva ancora una bacchetta, le forze per parlare e otto centauri da ammansire.

    Cercò di alzarsi in piedi, lasciando che il braccio ferito si rilassasse lungo un fianco, per quanto il dolore avrebbe indotto una contrazione, e tenendo bassa la bacchetta si voltò in direzione del centauro che aveva parlato accusandoli di essere coinvolti nel massacro.

    Non noi. Altri umani sono responsabili.

    Con voce tonante, Kristofer si rivolse alla creatura con fermezza, sforzandosi di domare il dolore e la collera che poco prima aveva convogliato in un grido rabbioso, e di portare la conversazione su un piano accessibile a entrambe le parti. I centauri avevano un loro modo di parlare, spesso incomprensibile e piuttosto criptico, ma Kristofer era quasi certo che con loro non ci fosse bisogno di sprecare parole.

    Noi cerchiamo risposte.

    Risposte che forse i centauri avevano, considerato quel “Presto sarà chiaro”. Eppure stava accadendo qualcosa, in quella foresta, a cui forse neppure loro erano ancora riusciti a dare una risposta chiara.

    Kristofer toglie la freccia dal braccio e tenta di evocare una benda con l’incantesimo Ferula. Poi si alza in piedi e prova a parlare col centauro.

    Post 4/5 prima del malus per il freddo.
    Post 4/10 Impervius

    Parametri Magici
    Acume 10
    Empatia 20
    Percezione 7
    Potenza 12
    Tecnica 13
    Volontà 13

    Parametri Fisici
    Destrezza 8 -2 = 6
    Fatica 12 -1,5 = 10,5
    Resistenza 18 -1 = 17
    Salute 12 -5 = 7
     
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    La situazione non era certo delle migliori. Erano stati circondati da un folto gruppo di Centauri che non aveva intenzione, almeno apparentemente, di stare lì ad ascoltarli e a collaborare con loro. Anthony conosceva bene la personalità peculiare di quelle Creature, nonché il loro forte senso dell’orgoglio e dell’appartenenza alla loro razza. Erano i più fini conoscitori delle Arti Divinatorie e dei pianeti, e sebbene lui non potesse considerarsi un esperto in tali ambiti, sarebbe stato volentieri ad ascoltarli solo per apprendere il loro grado di conoscenza così approfondita. Purtroppo, l’orgoglio era una brutta bestia per tutti, umani e creature, e le sue poche parole più dettate dall’innocenza che da una vera e propria strategia, gli avevano fatto sì recuperare un po’ di tempo, ma era un tempo che continuava a scorrere, e le frecce incoccate non promettevano nulla di buono.
    Volse lo sguardo verso gli altri suoi compagni di avventura: i due Auror, come c’era da aspettarsi, erano riusciti a difendersi prontamente dall’imboscata, ma Gigaarder non aveva fatto in tempo a proteggersi, e adesso riportava una ferita da non sottovalutare.

    Dannazione.

    Quella era una situazione delicata, e aveva come l’impressione di aver sufficientemente attirato l’attenzione dei Centauri per fare in modo che stessero ad ascoltarli. La scelta delle parole doveva essere sì ponderata, ma non voleva che suonasse fin troppo studiata, così che i Centauri avessero modo di apprezzare la sua sincerità senza covare ulteriori sospetti. Decise che sarebbe stato il suo cuore a parlare, perché era quello il linguaggio utilizzato dalle creature.

    Abbiamo trovato degli indizi, prima del vostro arrivo. Sembrerebbe che i corni e i crini degli Unicorni siano stati prelevati e sostituiti da delle copie quasi perfette.

    Mandò giù un groppo di saliva formatosi in gola, restando fermo nella sua posizione e senza fare alcun movimento che potesse anche solo sembrare sospetto. Stava parlando con sincerità, cercando di instaurare un legame coi Centauri. Sapevano essere degli ossi duri, ma non potevano negargli l’ascolto.

    Abbiamo trovato anche delle impronte di altri esseri umani, probabilmente i responsabili. Sono più in là, si allontanano verso una zona in cui nessuno di noi è stato, perché noi siamo arrivati dall’altro lato.
    La neve può dimostrarlo.


    Se non avessero creduto alle sue parole, allora le impronte lasciate sul manto nevoso avrebbe sostenuto la sua tesi, lasciando che fossero i Centauri stessi a controllare la veridicità delle sue parole.
    A quel punto, e solo a quel punto, dopo aver detto tutto ciò che aveva sentito il bisogno di dire per giustificare la loro presenza in quel posto, posò lo sguardo sugli occhi dello stesso Centauro che gli aveva rivolto la parola poc’anzi.

    Vogliamo solo aiutare.

    E ancora una volta, lasciò che fosse il suo cuore a parlare.


    Anthony cerca di comunicare coi Centauri per convincerli che non sono coinvolti in quanto successo agli unicorni, usando gli indizi raccolti per convincerli della loro innocenza.

    Aerem: post 5 su 6

    Parametri Magici:
    Acume 14
    Empatia 18
    Percezione 21
    Potenza 11
    Tecnica 4
    Volontà 14

    Parametri Fisici:
    Destrezza 16
    Fatica 12 -2 = 10 (se recupero 1 Fatica a post)
    Resistenza 10
    Salute 12
     
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    Dal bere in tranquillità in una quasi noiosa serata invernale al ritrovarsi “nella mischia” era stato questione di attimi. E Mavis non sapeva neppure come era finito in quel casino. Il tempo per pensarci non c’era. Le bacchette erano state più veloci del pensiero, visto che il ragazzo e gli altri malcapitati che pensavano di uscire dal locale per aiutare degli sventurati si erano ritrovati a doversi difendere da qualche misterioso aggressore.

    Mavis riuscì, per sua fortuna, a proteggersi da un attacco improvviso. Il suo ricorrere agli incantesimi trasfigurativi, branca della magia che maneggiava con maggiore destrezza, si dimostrò una scelta azzeccata. L’idea era stata quella di rinchiudere in una cella magica una di quelle persone, non sapeva ancora se uomo o donna, che avevano provato a colpirli. Quell’intenzione riuscì a trasformarsi in azione, peraltro andata a buon fine. Impegnato a schivare incanti e a contrattaccare, il trasfiguratore a malapena si accorse di quello che stava accadendo attorno a lui. In quel momento, tutti i pensieri erano incentrati su se stesso, con l’obiettivo di portare la pellaccia a casa.


    Fu la voce di Logan a fargli voltare lo sguardo. La locandiera lo stava esortando a ripetere quello stratagemma dell’Incarcifors. Il suo istinto, però, in quel momento gli diceva altro. Rivolse lo sguardo verso le tre persone, compreso il ferito che poco prima stava chiedendo aiuto, che stavano fuggendo verso la foresta. Perché quella fuga? E per quale motivo quel soggetto che aveva invocato il loro soccorso ora scappava con gli aggressori? Quella situazione non aveva senso. Per Mavis, le uniche risposte sarebbero potute arrivare dai diretti interessati. Ed è per questo motivo che già in precedenza aveva optato per degli incanti che consentissero di “trattenerli” contro la loro volontà, in modo tale che potessero eventualmente parlare una volta in trappola.

    Bacchetta in pugno, il trasfiguratore provò a fermare il ferito.

    Cadit

    Disse pronunciando senza esitazione e indugio la formula magica che, qualora fosse andata a segno, avrebbe intralciato la corsa – già sbilenca – del ferito verso la foresta.
     
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    Fuori da I Tre Manici di Scopa


    Solo la sparizione improvvisa di Arthur aveva increspato il caos fuori da I Tre Manici di Scopa a favore di quelle misteriose e minacciose presenze. Pur rimasti in quattro contro tre, le sorti volsero rapidamente a favore dei maghi e della strega del locale: uno degli aggressori era già stato incarcerato dalla magia trasfigurativa di Mavis ed era ora inoffensivo al limitare della foresta, un altro era stato disarmato dalla magia di Logan che, non paga, lo legò con un perfetto Incarceramus da cui gli fu impossibile difendersi, costringendolo alla resa. Mavis ed Elijah, invece, si concentrarono su un altro obiettivo, lo stesso, bloccando senza scampo l'uomo ferito che per primo si era presentato al locale. Dei tre aggressori comparsi solo a camminata inoltrata, ne mancava uno che, non bersagliato dalla magia di nessuno si smaterializzò in un pop passato inascoltato tra incantesimi e formule che si alzavano forti nel silenzio dei dintorni del villaggio, in piena notte e a cavallo con un nuovo anno.
    Quel che Logan, Elijah, e Mavis si sarebbero trovati davanti era un campo finalmente pacifico, con tre figure losche intrappolate e, sfortunatamente, con due finite chissà dove, più il medimago sparito con una di queste. Ma, forse, quei tre potevano avere qualche risposta alle loro domande.

    Foresta di Hogsmeade


    Di poche parole Kristofer, impegnato a medicarsi il braccio ferito, e più eloquente Anthony, i due magizoologi affrontarono la minaccia dei centauri cercando di entrare in contatto con le creature e spiegare razionalmente come si trattasse di un grosso fraintendimento.

    Controlla se dice la verità.

    Il centauro che capeggiava il gruppo incaricò quello di loro più vicino alla zona di cui parlava Anthony di vedere se la ricostruzione corrispondesse a verità.

    Eccomi! Eccomi.
    Ho preso questo.


    Il silenzio della radura fu spezzato dal richiamo soddisfatto del rapitore di Arthur, a pochi metri da dove centauri ed esploratori si trovavano in uno stallo carico di tensione, Il medimago, che aveva scelto la strada sicura della collaborazione, si trovò davanti uno scenario assai più complesso di quello che si era lasciato alle spalle, prima di essere trascinato via. Comprendere chi fosse dalla parte del giusto, a prima vista, e da chi aspettarsi aiuto incondizionato era più complicato che mai.
    Il centauro più imponente si voltò verso i nuovi arrivati.

    È stato lui?

    Domandò secco, e l'uomo s'affrettò ad annuire, puntando più forte la bacchetta contro la schiena di Arthur.

    Sì! L'ho preso fuori dalla foresta!

    Il centauro si rivolse arcigno ad Anthony, sbattendo uno zoccolo.

    Qualcuno mente.
    Umani voi, umani loro. Ma le vittime non possono difendersi e macchiano la foresta e la vostra scelleratezza.


    Sei archi si tesero verso i quattro esploratori incaricati dal Ministero, mentre due si dedicarono ad Arthur e al suo rapitore. Che non sembrava gradire quell'attenzione da parte delle creature.

    Ehi no! Ho rispettato i patti, ho preso questo! Non c'entro niente io!

    E gli altri quattro dei vostri dove sono?

    Ma il centauro non attese neppure il tempo di una risposta che, sapeva, avrebbe avuto credibilità nulla. Al nuovo cenno, altri due archi si voltarono verso Arthur e l'uomo dietro di lui: ognuno degli incaricati del Ministero ne aveva uno puntato, mentre i due nuovi arrivati ne avevano ora due ciascuno. Il tempo sembrò dilatarsi fino a rallentare: qualunque mossa avrebbe mandato in frantumi un equilibrio ormai inesistente.

    Scadenza 26 Febbraio incluso.

    Arthur e il suo rapitore sono arrivati alla radura.
    Per quanto ne sappiate voi della radura, Arthur può essere una minaccia quanto gli altri e il suo rapitore una brava persona. Per quanto ne sa Arthur, voi potreste essere una minaccia giustamente accerchiata dai centauri, padroni del luogo. Avete a disposizione 72 ore di tempo per interagire almeno una volta e comprendere di essere dalla stessa parte. Arthur deve tener però anche conto dell'uomo che ha alle sue spalle, che è una minaccia aggiuntiva e da cui non può difendersi, se sospetta di strani movimenti.
    Scaduto questo tempo senza tentativi di contatto, l'equilibrio potrebbe rompersi con un nuovo intervento del Narratore e la fine della tregua da parte dei centauri.
    Potete ancora cercare di placare i centauri o disarmarli o ingaggiare una lotta per sconfiggerli e avere comunque la meglio: la scelta è vostra, usate le vostre capacità per uscire al meglio dalla situazione.

    Kristofer Gaarder Anthony White Augustus Barker Gaspard Gauthier Arthur Edward Clifford



    Avete catturato 3 delle 5 persone che hanno cercato di raggirarvi: potete decidere cosa farne, se interrogarli, se consegnarli alle autorità o se avete altri programmi per ritrovare Arthur. È una fase interlocutoria.
    Lancio di dadi per l'attacco di Logan, che va a segno contro la fuga di Uron: #entry663571924

    Mavis Nox Logan Lee Lynch Elijah Braxton

    Riepilogo Punti Fisici
    Anthony: -1,5 Fatica (corretto il recupero: 1 invece di 0,5 a post)
    Arthur: -0,5 Fatica
    Augustus: -2 Fatica -4 Salute (indifeso dal freddo)
    Elijah: -2 Fatica
    Kristofer: -2 Fatica
    Logan: -3 Fatica
    Mavis: -3 Fatica
     
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    Il suo tentativo di instaurare una parvenza di dialogo con il clan di Centauri si rivelò del tutto vano quando due nuove figure si palesarono nella radura. Si trattava di due uomini, del tutto sconosciuti a lui: uno stava puntando la bacchetta dietro la schiena dell’altro. Sembrava che qualcuno avesse trovato il diretto responsabile di quelle aggressioni scellerate. Cosa fare, dunque? Basarsi sulle prime parole di un tizio che nemmeno conosceva o cercare di non far perdere il lume della ragione a tutti quanti?

    Non sono stato chiamato per questo.

    In quanto Animus, il suo unico compito era quello di far luce sui fatti avvenuti nella Foresta di Hogsmeade, ma non aveva mai supposto che quella storia lo avrebbe portato a un passo così dal perdere la vita, o comunque dal restare gravemente ferito. Aveva messo in conto il fatto di poter correre dei pericoli, ma mai si sarebbe sognato di trovarsi in quella delicatissima situazione. Ora che si trovava una nuova freccia puntata contro, sapeva che c’era ben poco da fare, se non quella di affidarsi disperatamente alle sue abilità e le sue conoscenze sulle creature. Se c’era una sola cosa che poteva fare in quei casi, era agire da “diplomatico” con i Centauri, cercando con tutto sé stesso di convincerli a non fare del male a nessuno, non finché non avrebbero avuto delle prove tangibili, almeno. Ed era quello che aveva cercato di fare fino a quel momento: si era trovato ad un passo così prima che i due nuovi arrivati giungessero nei pressi della radura.
    La miccia era stata accesa, ed era a tanto così da raggiungere l’innesco e far saltare in aria il suo piano di diplomazia. Ma voleva credere che i Centauri potessero stare ad ascoltarlo per un’ultima volta. Aveva studiato tanti tipi di creature magiche, ma nessuna poteva essere più orgogliosa dei Centauri. Occorreva trattarli con rispetto, sfruttando al contempo le loro abilità nel campo della divinazione, della magia curativa e dell’astronomia. Erano molto capaci nel leggere i segni della natura, e perfino uno stupido avrebbe capito che quelle impronte non erano le loro, che loro erano venuti da tutt’altra direzione e non erano stati loro a compiere quello scempio.
    Anthony si mosse molto lentamente, tenendo sempre bene in mostra le mani e sollevando entrambe le braccia con estrema lentezza e pacatezza. Gli occhi non mentivano, perché semplicemente non aveva ragioni per farlo. Non ci si guadagnava la fiducia di un Centauro nel giro di pochi minuti, ne era ben consapevole, ma dalla minaccia di morte alla sola diffidenza vi era un abisso.

    Noi quattro siamo stati inviati dal Ministero.

    Prese un grosso respiro, cercando di non cedere al panico davanti all’arco puntato contro.

    Quei due uomini sono degli Auror. Possono dimostrarlo.

    Mosse lentamente il dito indice verso Augustus e Gaspard, mantenendo tuttavia lo sguardo sul Centauro.

    Le impronte possono dimostrarlo.

    Richiamò l’evidenza di quell’indizio così lampante, per il quale non avevano avuto nessun riscontro dopo l’arrivo dei due sconosciuti. Non aveva la più pallida di chi si trattasse e che cosa ci facessero lì. Aveva comunque l’ovvio sospetto che avessero a che fare con l’intera faccenda, ma non stava a lui giocare il ruolo dell’investigatore. Era solo un esperto di Creature, per Merlino, e la prima cosa che avrebbe fatto, ammesso fosse sopravvissuto, sarebbe stata quella di strafarsi di Whiskey Incendiario al Paiolo e iniziare il turno di lavoro completamente ubriaco fradicio.

    Sarà bene che il Ministero mi paghi profumatamente dopo avermi rovinato il capodanno.

    E sarebbe stato bene anche che i due Auror fossero pronti a proteggerlo.

    Anthony cerca di parlare di nuovo coi Centauri prima che scoppi il finimondo.

    Aerem: post 6 su 6

    Parametri Magici:
    Acume 14
    Empatia 18
    Percezione 21
    Potenza 11
    Tecnica 4
    Volontà 14

    Parametri Fisici:
    Destrezza 16
    Fatica 12 -0.5 = 11.5 (recupero 1 Fatica)
    Resistenza 10
    Salute 12
     
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    [Fuori dai Tre Manici di Scopa]



    Fu quiete.
    Logan abbassò la bacchetta cautamente e rimase in attesa, udendo in lontananza il suono della smaterializzazione. Qualcuno era riuscito a fuggire e l’espressione concentrata della veggente si corrucciò, insoddisfatta. Avrebbe di gran lunga preferito fermare tutti gli aggressori, ma almeno avevano qualcuno con cui poter interagire e capire il motivo delle loro azioni e della scomparsa del medimago.

    Lumos!

    Fece scattare di nuovo la bacchetta in aria per capire se c’erano altre sorprese in arrivo, ma sopratutto per vedere con chi avessero a che fare. Provò ad avvicinarsi al tale che aveva legato tra le funi e, istintivamente, andò a cercare per terra la bacchetta che gli aveva fatto volare dalle mani.
    Si accostò con cautela, destreggiandosi sui tacchi con i quali lavorava sempre e si muoveva per Hogsmeade e ovunque andasse. Non erano certamente la scarpa migliore per spostarsi sull’erba o sul terriccio, ma almeno il tacco era largo e non avrebbe dovuto affondare e impiantarsi per terra.

    Buonasera.

    Una voce melliflua le uscì dalle labbra, come se stesse accogliendo un cliente ai Tre Manici di Scopa. Sorrise, ma non lo fece con vero garbo, poi cercò di accovacciarsi accanto al mago legato.

    Brutta serata, vero?
    Peccato. Ai Tre Manici stavamo festeggiando in maniera piuttosto raccolta. Potrei ancora offrirle una Burrobirra, se le va, signore.


    Piegò la testa per osservarlo meglio e notare i connotati del viso, così da ricordarsi di lui. Era una cosa che faceva istintivamente con ogni cliente nuovo della locanda, sia mai qualcuno avesse deciso di derubarli o attaccare briga, quindi in quell’occasione le venne più che spontaneo fare la medesima cosa.

    Io sono Logan, signore, umile cameriera. Con chi ho il piacere di parlare?
    E magari può essere così gentile da dirmi anche quali erano le sue intenzioni?


    Nell’attesa della risposta si alzò di nuovo e si guardò attorno. Qualcuno al villaggio aveva sicuramente visto o sentito qualcosa: era piuttosto raro vedere qualcuno lì, di notte, lanciare incantesimi a destra e a manca. Forse qualche curioso si era affacciato pure, magari proprio Rosmerta per vedere dove fosse finita una delle sue dipendenti, ma in quel momento Logan si curava ben poco della cosa.

    Lumos autoconclusivo.
    Logan chiede informazioni ad Uron, cerca di fare la sua identikit e cerca la sua bacchetta.

    Parametri Magici
    Acume 12
    Empatia 8
    Percezione 18
    Potenza 11
    Tecnica 14
    Volontà 12

    Parametri Fisici
    Destrezza 17
    Fatica 8 5
    Resistenza 8
    Salute 17

    Parametri Sociali
    Dialettica 4
    Popolarità 1
    Lealtà //
    Fiducia //
     
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