Felix Felicis ~ Harry Potter GdR

Posts written by Christian Carrington

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    12 Marzo 2024, ore 11:30



    Quello che amava di più di quella stanza del San Mungo - l'unica cosa, probabilmente - era che stando steso sul suo lettino riusciva a vedere con facilità la sola finestra della sala, attraverso cui filtrava una luce che, coprendo il suo corpo, sembrava accarezzarlo con dolcezza. Più di una volta aveva dovuto chiedere ai Medimagi di non tirare le tende, nemmeno quando il sole lo colpiva in modo più diretto, ché quello dei raggi lo percepiva come un contatto vero e proprio con l'esterno, difficile da trovare altrimenti in ospedale. Era un contatto con quella vita che aveva momentaneamente congelato per guarire dalle ferite provocatogli il dieci marzo, e sentiva di averne un bisogno disperato. Stava per ore con gli occhi chiusi investito dalla luce, a pensare a tutto ciò che poteva, aggrappandosi ad ogni spunto la sua mente riuscisse ad offrirgli. Ad esempio si domandava, mentre osservava le nuvole passare, se la sua vita fosse stata effettivamente congelata nel modo in cui l'aveva lasciata, o se una volta ripresa non ci fosse il concreto rischio di scoprirla del tutto differente: avrebbe dovuto affrontare le voci su quanto accaduto e la rabbia di camminare tra i corridoi senza sapere chi tra i ragazzi che lo circondavano gli aveva fatto tali bestialità, e ancora di più temeva di non saper reggere il desiderio di vendetta che sentiva già ardergli nel petto, ma che per il momento doveva tenere per ovvi motivi a bada.
    Forse era proprio per questa bramosia che aveva chiesto alla Medimaga Levischmiedt, che fin da subito gli aveva offerto con generosità le sue cure, di chiamare un Mentalista che potesse aiutarlo con una questione di cui le aveva già fatto accenno, ma in cui ancora non era sceso nel dettaglio. Non ci aveva infatti messo molto a capire che i vuoti di memoria che aveva, in generale normali dopo quanto gli era successo, non erano affatto dovuti a fattori naturali quali la caduta subita e il forte dolore provato, ma che anzi erano di natura magica: era stato un Oblivion, lanciato con ogni probabilità dai suoi stessi aggressori, a togliergli i ricordi di quel pomeriggio, e questo accendeva in lui la speranza di poter tornare in possesso di questi ricordi e, dunque, di avvicinarsi alla verità.
    Attendeva, quindi, che le mani esperte chiamate dalla Medimaga entrassero in quella stanza, sperando di essere ancora in tempo.

    Helia Val Kyria
    Mikal Levischmiedt Nella role dicevi di voler essere presente, quindi se ti va di fare qualche post sei la benvenutissima <3 <3
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    Benvenutissimo <3 <3 <3
    Sai già che PG portare tra noi? Se opti per uno studente, non posso che augurarTI di finire nella Casa migliore di tutte... :serpe: :serpe: :serpe:
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    :shifty: :shifty: :shifty:


    (Io)
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    Esattamente. Già stai migliorando molto.

    Ammise con un sorriso, ché Benjamin sembrava effettivamente sapere le cose di cui stavano parlando. Forse lui aveva soltanto bisogno di una spinta in più e di un aiuto dall'esterno, cosa che Christian gli stava dando e che effettivamente lo aveva aiutato molto. Sicuramente, se avesse continuato su quella scia, presto avrebbe ottenuto risultati molto migliori, e di conseguenza avrebbe portato giovamento anche a tutta la Casa dei Serpeverde. Perché era inutile prendersi in giro: se Christian si trovava lì quella sera era anche - e forse soprattutto - perché ci teneva a vedere una rimonta da parte dei verde-argento, e uno studente migliore in più non avrebbe potuto fare altro che comodo.
    Comunque, Christian aveva piacere di fare una digressione breve su un argomento aperto poco prima, giusto per farsi conoscere un po' meglio e per alleggerire i toni di quella sessione di studio.

    Io invece all'Oroscopo non credo, credo che come siamo dipenda soltanto da noi e dall'ambiente in cui cresciamo.

    In generale l'Astronomia, per quanto affascinante potesse essere e per quanto Christian potesse studiarla volentieri, non era tra le sue materie preferite per una semplice motivazione: non riusciva a credere a tutto ciò che gli veniva spiegato. Non si trattava di un no aprioristico com'era per la Divinazione, ma di una perplessità maturata e derivata da uno studio ed un interesse sincero. Quindi, così come per altri argomenti, anche l'Oroscopo e l'influenza dello Zodiaco erano per lui tutte baggianate, e che il solo fatto di essere un Capricorno potesse segnare la sua personalità era semplicemente assurdo.
    Ma Benjamin, così come moltissimi altri, la pensava diversamente da lui, e questo andava ovviamente bene. Doveva ammettere di fare fatica a trovare razionale il loro punto di vista, ma questo era perché non riusciva a comprendere che in qualche angolo della vita non vi fosse di mezzo la ragione.

    Ora, l'ultima cosa che vorrei ripetere sono le influenze oniriche. Sai dirmi cosa sono?

    Chiese allora come ultima domanda, pronto a terminare quella sessione di studio di Astronomia già sufficientemente prolungata - e anche molto efficace.
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    Cianfrusaglie al posto giusto
    Christian: 7
    Elara: 6

    Se presenti:
    FH7: L'Esploratore Fortunato
    • Premio: + 5 PP a testa

    Note: //
  6. .
    Se Elara e Christian avessero un futuro e le speranze, vere o false che fossero, della ragazza fossero destinate ad essere soddisfatte, questo era impossibile vederlo. Ma Christian poteva dirsi curioso di saperlo, per adesso.

    Per il momento mi va bene così.

    Non diceva che il suo modo di vivere fosse giusto, né che sperava rimanesse invariato; diceva soltanto che a lui andava, per il momento, bene così, e che finché viveva bene non sentiva l'esigenza di riflettere anche su quell'aspetto della sua persona. Poi forse si trattava di una situazione che sarebbe rimasta invariata da lì al giorno della sua morte, ma aveva ancora del tempo per capirlo ed aspettare le evoluzioni - eventuali.
    Quando la conversazioni toccò poi l'argomento "Gideon", Christian iniziò a sentire una tensione che però non diede a vedere. Non perché temesse qualcosa, ma perché sapeva di essere entrato in territorio nemico e sentirsi al sicuro sarebbe stato impensabile, folle.

    Mi sembri devota a lui e alla famiglia, è una caratteristica che apprezzo molto. Ma non posso nasconderti che io, invece, non credo affatto al suo cambiamento, né che le persone cambino in generale. Non da sole.

    E di questo Christian era fortemente convinto, ché anche lui, se mai nelle vita fosse davvero cambiato in qualcosa, lo aveva fatto con l'aiuto delle persone che gli erano state accanto, non di certo grazie ad un patteggiamento con esito discutibile. Gideon era rigoroso ed inflessibile, e lui non poteva concepire che qualcuno potesse davvero credere alla sua innocenza? Lui avrebbe potuto scrivere sulla pietra che il Greengrass non aveva smentito i suoi ideali, ma a quanto pareva, anche parlando con persone esterne quali Eunjoo, la sua era una voce fuori dal coro.
    Annuì allora sentendo le parole sugli screzi avuti tra le due famiglie, mostrando sul volto un interesse moderato, così da non sembrare un pettegolo ma nemmeno uno che domandava per poi non prestare attenzione.

    Allora è vero che le famiglie siano naturalmente destinate a vivere momenti di tensione, qui come ti giri giri incontri qualcuno con un dramma in famiglia.

    Forse erano i maghi e le streghe ad essere in qualche modo e per qualche motivo disturbati, ma era innegabile che quasi tutte le famiglie - quantomeno quelle di dinastia Purosangue - avessero tessuto tra i rami del loro albero genealogico un quantitativo di drammi, screzi e dissapori che avrebbe potuto far rabbrividire qualsiasi scrittore di libri horror e drammatici. Era probabilmente inevitabile, tra l'eredità, la successione e quant'altro, ma persino lui, se pensava ai suoi parenti, ciò che gli veniva in mente era un continuo litigio per questa o quest'altra cosa. La tendenza della famiglia Carrington, però, era di nascondere qualsiasi cosa dietro un sorriso e una bella talvolta addobbata per le festività, lasciando che l'astio si covasse durante l'anno ma che esplodesse raramente nelle giornate di incontro. Era poco sano, questo era innegabile, ma a Christian andava molto meglio così, ché di intossicarsi le vacanze non aveva alcuna voglia.
    I racconti di Elara sul passato tra Travers e Greengrass non fu quindi sconvolgente come avrebbe sperato, ma in fin dei conti cosa si sarebbe potuto aspettare di più? E anche fosse effettivamente accaduto qualcosa di più significativo, per quale motivo une neo-conoscente avrebbe dovuto parlarne proprio con lui?

    Torniamo da Lumacorno, ti va? Magari ci assegna qualche punto per la Coppa delle Case.

    Se Elara avesse acconsentito, Christian sarebbe andato ad aprire la porta, lasciando che la luce dell'esterno sostituisse i loro due Lumos. L'avrebbe tenuta aperta finché non avesse visto la chioma bionda della Serpeverde uscire, probabilmente con la Ricordella tra le mani, per poi lasciare che si chiudesse con un tonfo e imboccare la strada per l'ufficio del docente di Pozioni. Avrebbe davvero voluto ottenere dei Punti Casa, ma dubitava, in sincerità, che sarebbe davvero accaduto per un favore di così poco conto.
    Le avrebbe camminato al fianco, forse continuando la conversazione di poco prima, o forse rimanendo in silenzio, contemplando chissà cosa di quelle parete in penombra; ciò a cui Christian pensava era ciò poteva dirsi di essere portato da quel pomeriggio insolito: un'altra interessante persona che avrebbe senz'altro avuto modo di scoprire meglio - sebbene, viste le premesse, si sarebbe potuto immaginare tutt'altro.
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    Guardava fuori dalla finestra di quella stanza del San Mungo il mondo andare avanti come se nulla fosse accaduto. Si erano tutti allarmati per qualche ora, ma poi le vite di ognuno erano continuate così come le avevano lasciate prima di sapere dei marchiati e delle orribili gesta compiute da qualche studente. Soltanto per chi era davvero stato vittima di quella sera, nulla era tornato come prima - e con ogni probabilità non sarebbe successo mai: le cose per loro erano mutate indelebilmente, in misura più o meno grande, e adesso era solo compito loro fare i conti con quanto gli era accaduto. C'erano tanti pensieri che gli frullavano in testa in quel momento, e Christian ormai aveva capito che l'unico modo per gestirli era lasciare che ci fossero, senza perdere tempo a scacciarli via.
    Quando all'imporvviso sentì qualcuno bussare alla porta, con uno scatto tornò sul letto, ché aveva paura che si trattasse di un Medimago, lo stesso che gli aveva suggerito di non muoversi da lì se non per andare in bagno, così da ritornare in forze prima.

    Celine.

    Quando la porta si aprì e la vide non potè che alzarsi e andarle in contro, facendo appello a tutte le poche forze che in quel momento gli rimanevano in corpo. Quando se la trovò davanti, la strinse a sé senza chiederle permesso, con decisione ma senza perdere la delicatezza che lo contraddistingueva e differenziava da quasi tutti gli altri ragazzi. Non voleva invadere gli spazi dell'amica, ma dovette rispondere all'esigenza di avere vicino un volto amico e importante come quello della Grifondoro, forse unica persona che poteva, per ovvi motivi, capire come sei stava sentendo su quel lettino del San Mungo.

    Quando ho saputo che c'eri anche tu ho subito chiesto di vederti.
    Vieni qui.


    Si accomodò sul letto e le fece spazio, cosicché potesse sedersi lì accanto a lui o addirittura stendersi per poter stare più comoda. A lui la posizione non interessava, ché in quel momento averla anche soltanto vicina era tutto ciò di cui aveva bisogno: aveva spesso detto che, fin da quando si erano conosciuti, lui e Celine avevano protetto l'uno le cicatrici dell'altra, ed era evidente che la Dea Bendata volesse che continuassero a farlo ancora con quelle nuove ferite che li accumunava. Una volta posizionata, sapeva di dover iniziare lui a parlare, ma le parole gli morivano in gola.
    Quanto rimarremo qui?
    A Scuola lo saprenno?
    Chi credi che siano i responsabili?
    Perché a noi?
    La cicatrice rimarrà per sempre?
    Nessuna domanda sembrava quella giusta, ché dentro di sé Christian aveva già tutte le risposte che gli servivano, anche se alcune faceva più fatica ad ammetterle di altre. Distese allora le braccia lungo i fianchi, lasciando che la cicatrice fosse visibile a chiunque la osservasse, ché, essendo fresca, non era affatto difficile da notare. Non ne avrebbe però fatto cenno con Celine, né gliel'avrebbe volutamente messa davanti agli occhi: se era una conversazione che aveva subito intenzione di fare, allora lo avrebbe fatto lei, con i suoi tempi e senza pressioni alcun tipo; magari per lei era un fatto particolarmente doloroso e Christian non aveva intenzione di spremere nulla a nessuno, specie in giornate così difficili.

    Cosa succederà adesso?

    Lei non poteva saperlo, questo era ovvio, ma sperava che riuscisse a dargli una risposta che fosse migliore delle tremila che lui si era dato fino a quel momento, una peggiore dell'altra.

    Scusami tantissimo per il ritardo, sarò moooolto più celere 💛
    Post di convalescenza 2/5
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    Totale Galeoni accumulati:

    Edited by Christian Carrington - 22/4/2024, 22:48
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    Tavolo dei Serpeverde



    Fu inevitabile, quando accadde: l'uomo misterioso che entrò in Sala Grande catturò l'attenzione un po' di tutti, e anche Christian si ritrovò a chiedere chi fosse e cosa fosse venuto a fare lì, durante quella cena di fine Aprile. Ad Hogwarts ogni dettaglio era alla fine rilevante e ogni episodio parte di un puzzle più grande, ecco perché quella non poteva essere una semplice visita di cortesia o di controllo - e secondo lui non prometteva nemmeno niente di buono, ma questo era ancora tutto da vedersi.
    Soltanto un imprevisto come l'arrivo di quei gufi poté distrarre tutti dalla quella nuova presenza, e anzi molti di loro furono più interessati ad essi che all'uomo, com'era prevedibile che accadesse. Christian però non era tra questi, all'inizio, e osservò quasi con indifferenza i pennuti volare sopra i tavoli delle Case; ma bastò che prendesse in mano quella posta per cambiare idea.

    Wow.

    Sussurrò a bassa voce nel momento in cui si vide protagonista di uno dei velenosi articoli pubblicati da quel nuovo giornalino scolastico, che a quanto poteva leggere prendeva il nome di Overseer. Non era la prima volta che finiva sui giornali, ché altre volte, al fianco dei suoi genitori perlopiù, era capitato che comparisse il suo volto, o ancora che venisse citato il suo nome in qualche articolo su Hogwarts, come quello dell'anno scorso sulle borse di studio; ma che ve ne fosse uno interamente dedicato a lui era una novità, e si doveva ammettere molto curioso di sapere cos'avessero da dire su di lui.
    Cominciò quindi a leggere, capendo però subito che non si trattava di un elogio alle sue doti, ma anzi di un attacco piuttosto feroce alla sua persona. Veniva in ogni riga dipinto come un ragazzo borioso e arrogante, pronto ad ergersi ad uomo fatto, finito e perfetto, senza la benché minima capacità di mettersi in discussione e di riconoscersi qualche difetto. Christian leggeva, cercando di trovare sé stesso nelle parole che leggeva, eppure qualcosa non gli tornava proprio: era vero che alle volte tendeva a sbattere in pubblica piazza tutte le sue qualità - qualità che per altro gli venivano anche riconosciute nell'articolo -, ma lo era anche che tutto ciò di cui faceva sfoggio era vero e certificato.

    L'unica cosa sensata che leggo è l'elenco dei miei successi. Per il resto sono solo parole d'invidia pronunciate da un chicchessia in anonime vesti.
    Insomma, chi può credere che i nostri docenti si farebbero corrompere così?


    Disse al suo vicino, Maxwell. Era ovvio che non gli aveva fatto piacere essere così pubblicamente diffamato, ma da tutte quelle parole, a suo modo di vedere, non emergeva altro che un'invidia feroce nei suoi confronti, probabilmente di qualcuno che non era riuscito ad arrivare dove invece era arrivato lui. E se la persona è niente l'offesa è zero.
    Diede poi l'articolo all'amico, mettendo in evidenza la copertina che che lo mostrava.

    Sono venuto bene nella foto, non è vero?

    Domandò, mentre si sporgeva a prendere la caraffa d'acqua.
    Non gli importava di seguire le direttive della Preside, giustamente irritata, e di consegnare la sua copia dell'articolo: se lo avesse fatto, sarebbe sembrato che avesse qualcosa da nascondere e che ci fosse scritta anche una sola parola vera, ma ad essere onesti sperava fortemente che lo facesse qualcun altro.

    Maxwell Morgan
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    Se 1-5
    Lancio dado: 2
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      2
    • Inviato il
      3/4/2024, 13:38
      Christian Carrington
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    Se gli avessero detto che la ragazza con cui in quel momento stava così serenamente conversando gli avrebbe di lì a pochi giorni inciso sulla pelle parole d'odio con inchiostro di sangue, Christian non avrebbe mai potuto crederci. Non avrebbe mai, per il modo in cui Elara aveva sorriso quando aveva dichiarato di non essere disturbata dalla sua richiesta, per la delicatezza con cui parlava della vita sociale del Carrington e per la sincerità con cui spiegava il complicato rapporto con suo cugino Gideon. La sua famiglia gli aveva insegnato a non regalare la sua fiducia, ma una persona come la Travers, ne era certo, sarebbe potenzialmente potuta piacergli molto, in futuro.

    Persone come me.

    Rispose con schiettezza e arroganza alla domanda di Elara, autodefinendosi, e a ragion veduta, un esempio di persona degna di nota. Che Christian stesse simpatico o meno, era un po' un dato di fatto che qualcosa alla sua annata avesse lasciato: era un ottimo studente, una personalità che non passava inosservata - spesso più nel male che nel bene - e, parlando di dati oggettivi, concorreva con successo per la carica di Caposcuola.
    Sulle difficoltà del ragazzo, invece, lei aveva perfettamente ragione, ché i veri rapporti umani nascevano là dove non c'era calcolo, razionalità e logica.

    Io vivo di sovrastrutture, Elara. Gravano sulle mie spalle costantemente.

    Eppure l'esempio di amicizie inaspettate lo aveva pure lui, ed anzi le sue amicizie più profonde erano nate proprio in circostanze che lui non si sarebbe mai immaginato: quella con Maxwell in un pomeriggio qualsiasi in Sala Comune, e la conversazione era partita proprio con una battuta acida di Christian; quella con Celine si era costruita in un passaggio segreto imboccato per sfuggire ad un Prefetto; quella con Eunjoo durante un allenamento di Quidditch. La sua intera esistenza però era condizionata dalle sovrastrutture che si creava da solo e dalla forte discrasia che esisteva in lui tra la sua parte razionale e la sua parte istintiva, ché la prima era di gran lunga più grande della seconda.

    Non bene, no.

    Everard, in effetti, lo conosceva soltanto di vista, ché mancavano proprio le occasioni tra i due per parlare di qualsiasi cosa. Erano due Serpeverde, erano due figli di ricche famiglie ed erano due buoni studenti, punto e fine.
    Molto interessanti furono le considerazioni Elara sulla "questione Gideon", ché, toccata in modo così personale della questione, poté dare una sua visione sicuramente utile.

    E' una scelta coraggiosa, addirittura. Persino il Profeta ne ha parlato, e stargli vicino non è una grande pubblicità.

    Ci voleva coraggio, senza dubbio, per stare vicino a persone in condizione di così grande difficoltà, soprattutto se la difficoltà era dovuta da una gogna pubblica che rischiava di colpire anche chiunque si trovasse nei dintorni. E questo era un qualcosa da riconoscergli.
    C'era un punto in particolare, però, che catturò la sua attenzione e su cui avrebbe avuto piacere di tornare.

    Posso chiedere che tipo di divergenze?

    Era un po' indiscreto, in effetti, ma c'era ben poco da perdere.
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    Quando Christian aveva accettato l'invito da Lumacorno non avrebbe mai potuto pensare a quello che un semplice brunch sarebbe potuto diventare: Newt Scamander, che fin dal suo primo giorno aveva detestato come nessun altro, aveva organizzato una specie di manifestazione insieme ai suoi studenti di serie B - cerchia anche chiamata Newtclub - facendo in questo modo sfoggio di tutta la sua mancanza di cervello e lucidità; glielo si poteva anche perdonare alla sua età, ma azzardare una mossa simile superava largamente ogni confine stabilito e immaginabile. E così, quello che doveva essere un momento elitario, soltanto perché corrotto dalla frustrazione di volpi che non arrivavano all'uva diventò un'improvvisata gara di Pozioni che, in teoria, avrebbe decretato il gruppo migliore tra i due.
    Come giustamente avrebbe poco dopo detto Cursa, non c'era nessun motivo di svolgere quella competizione per due semplici motivazioni: la prima era che l'ufficio apparteneva a Lumacorno, e Newt non aveva nessun diritto di irrompervi e pretendere quella sfida; il secondo era che non c'era obiezione che potesse tenere di fronte alla differenza abissale che c'era tra il Lumaclub ed il Newtclub, il primo basato su principi di merito e d'onore, il secondo aperto a chiunque non fosse abbastanza da poter entrare nel primo. Non si trattava, dunque, della distanza che c'era tra una serie A ed una serie B, ma tra una serie A ed una squadra che nemmeno si trovava in campionato.
    Convenne su Eunjoo quando propose la sua strategia, ché Gideon e Cursa, sebbene non avessero voti particolarmente più alti dei loro, erano di certo molto più portati ed interessati alle Pozioni, e questo dava loro un vantaggio non indifferente. Allo stesso tempo, la Grifondoro ed il Serpeverde avrebbero potuto giocarsi altre carte a loro favore, quali la dialettica e lo charme.
    Iniziarono quindi i preparativi della Pozione, e come previsto vi misero sopra le mani soprattutto il Greengrass e la Zabini. A Christian un po' infastidiva doversi fare da parte, ma non poteva che riconoscere di essere molto più talentuoso in altre branche della magia. Così, si affiancò ad Eunjoo, che se in un primo momento assunse il ruolo di bodygyard, subito dopo si fece coraggio e si mise dietro un Calderone, pronta a preparare una Pozione tutta sua. Le loro conoscenze in materia erano però quasi alla stessa stregua, ecco perché Christian fu in grado di capire che ci fosse qualcosa di strano nel suo procedimento.

    Jo, non mi pare che sia il procedimento giusto.

    Tentò di avvertirla, quindi, sui suoi sospetti.
    Magari anche Christian l'avrebbe raggiunta, ma non prima di aver intrattenuto Oliver, cosicché la smettesse con i suoi tentativi di distrazione.

    Se pensi che si farebbe problemi, allora è evidente che non la conosci.

    Disse, riferendosi a ciò che aveva detto su Eunjoo. Quella ragazza aveva infatti forza e coraggio da vendere, e se fosse stato necessario non avrebbe avuto nessun problema a mettere riccioli d'oro al suo posto davanti a tutta la classe - o tutta la Scuola, addirittura.

    Andiamo, Ollie, non è un po' svilente essere usato sempre come testa d'ariete dai tuo compagni? E' anche ora che inizino a sfruttarti per il tuo cervello, oltre che per la tua chilometrica lingua ed il tuo discutibile umorismo.

    Christian conosceva un solo modo per catturare le attenzioni dei suoi avversari e fargli perdere la pazienza: una continua, pungente e fastidiosa provocazione.

    -Anch'io mi trovo qui, insieme a Gideon, Cursa ed Eunjoo (W il Lumaclub e scusate il ritardo!).

    Edit: mi ero scordato di lanciare il dado per Eunjoo (X)


    Edited by Christian Carrington - 3/4/2024, 13:49
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    Le assicuro che si tratta di un Oblivion, mi creda.

    Tentò di spiegarsi con quanta più passione riuscisse, per quanto gli fosse possibile in quel momento, ché era sicuro al cento per cento che si trattasse di un incantesimo di Memoria. Chi glielo aveva lanciato, infatti, non era probabilmente padrone di quella magia al cento per cento, tant'è che bastò poco al ragazzo per capire il motivo per cui i ricordi sembravano non esistere più nella sua testa; e invece esistevano eccome, erano solo stati nascosti dall'Oblivion.
    Avrebbe quindi presto avuto a che fare anche con un Mentalista, cosicché i suoi ricordi potessero ripristinarsi, ma nel frattempo era alla cure di Mikal che doveva affidarsi. Christian non sapeva nulla di Medimagia, quindi si limitava ad ascoltare la donna e a seguire i passaggi che gli venivano detti, punto per punto, senza farsi domande o prestare particolare attenzione a quel che gli veniva fatto. Negli anni in cui era stata la sua professoressa di Astronomia, la strega si era fatta conoscere dal ragazzo come affidabile e sincera, motivo per cui non aveva nessun dubbio sulle sue competenze.
    Soltanto una volta che ebbe finito, lasciò che la Medimaga gli rammentasse i successivi passaggi della sua convalescenza, e una volta girate le spalle per andare via avrebbe tentato di trattenerla giusto un momento di più.

    Professoressa Levischmiedt, la ringrazio molto.

    Le sussurrò con un sorriso, piegando poi il volto dall'altra e chiudendo lentamente le palpebre, lasciando che la luce della luna filtrasse dal vetro della finestra e illuminasse il suo voto, quasi desiderosa di consolare un ragazzo che per tutta la vita era stato così rispettoso delle ore notturne. Avrebbe pianto un'altra volta, e probabilmente non sarebbe stata nemmeno l'ultima, ma decise di voltarsi dall'altra nel tentativo di non farsi vedere da nessuno, ché non voleva mostrarsi in quello stato di fragilità a chicchessia. Non perché riteneva che fosse sbagliato provare emozioni, ma perché farlo in quel momento significava darla vinta a chiunque gli avesse fatto quelle cose, e non poteva permettere che accadesse.

    Post convalescenza 1/5
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    Cercatore! :serpe:
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    Grazie.

    Rispose con un sorriso sincero, ché Christian, sebbene non ne avesse bisogno, apprezzava molto i complimenti che riconosceva essere sinceri. E ormai aveva imparato a capire che la Choe, qualora non gli fosse piaciuto un suo outfit, non avrebbe senz'altro mancato di dirglielo, e quindi non c'erano dubbi sulla veridicità delle sue parole.
    Non fece in tempo a capire cosa Eunjoo avesse intenzione di fare che se l'era già ritrovata incredibilmente vicina, a smanettare con un bottone della sua camicia. Lo mise e lo tolse dall'asola, senza permettergli di giudicare quanto aveva fatto.

    Sì, così è meglio...

    Concordò con Eunjoo sul lasciare le cose esattamente come le aveva messe lui, osservandola con perplessità. Non solo perché nessuno si permetteva mai di intromettersi nelle sue scelte di stile, ma anche perché era un atteggiamento un po' insolito, persino per una come lei.
    Ma non ci fece poi tanto caso, ché un'altra persona si unì a quell'improbabile terzetto: Gideon Greengrass.

    Gideon.

    Salutò il concasato nello stesso modo di sempre, pronunciandone soltanto il nome; si stupì invece che Gideon non lo avesse appellato con il cognome, com'era solito fare, ma ci penso quel tanto che bastava per capire che fosse solo un caso. Era infatti vero che tra loro fosse iniziata una sorta di tacita tregua, non decretata né richiesta da nessuno dei due ma solo dal comune bisogno di tranquillità, ed era quindi così che avrebbe trattato il ragazzo: indifferenza ma educazione. Per comprovare la sua sincerità, permise all'altro di salutarlo, sebbene il gelo trai due fosse palpabile, e lo osservò poi dirigersi verso Eunjoo, avvicinandosi a lei molto più di quanto avesse fatto con Cursa. E se il ragazzo credeva che il Serpeverde non avesse fatto caso al fatto che la Grifondoro fosse l'unica che non aveva salutato, allora aveva senz'altro sottovalutato la sua attenzione ai particolari.
    Non era però il momento di fare congetture, ché Lumacorno li stava probabilmente già attendendo nel suo ufficio per il brunch. Acconsentì quindi a fare da accompagnatore a Cursa e le cedette il braccio, cosicché potesse prenderlo per ancorarvi il suo, e cominciò poi a camminare, ascoltando la conversazione che i suoi compagni stavano intavolando.

    Io preferirei una cosa tranquilla, senza esterni da intrattenere o con cui dover fare bella figura. Soltanto noi del Lumaclub.

    Aveva davvero bisogno di un momento di tregua per stare con gente piacevole - quasi tutti - e in un ambiente che fosse un minimo selezionato, in modo tale da non pensare ad esami e problemi di altra natura, che almeno per un momento sarebbero potuti rimanere fuori dalla porta.
    Se almeno una volta non ci fossero stati esponenti della comunità magica, quindi, gli avrebbe soltanto fatto piacere, ché aveva ancora un anno e mezzo per allargare le sue conoscenze in vista del futuro lavorativo.

    Cursa V. Zabini Eunjoo Choe Gideon G. Greengrass


    Edited by Christian Carrington - 18/3/2024, 19:45
541 replies since 13/11/2021
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